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TESI DI LAUREA ECOSOSTENIBILITÀ’ AMBIENTALE INGEGNERIA CIVILE L-7, Tesi di laurea di Fisica Tecnica Ambientale

TESI DI LAUREA INGEGNERIA CIVILE L-7 UNIVERSITÀ TELEMATICA PEGASO A.A. 2021-2022: “L’ECOSOSTENIBILITÀ COME MATRICE DEL PROCESSO DI SALVAGUARDIA DEL PIANETA TERRA: GLI INTERVENTI CHIAVE IN AMBITO URBANO.”

Tipologia: Tesi di laurea

2021/2022

In vendita dal 17/02/2023

Simininaa94
Simininaa94 🇮🇹

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Scarica TESI DI LAUREA ECOSOSTENIBILITÀ’ AMBIENTALE INGEGNERIA CIVILE L-7 e più Tesi di laurea in PDF di Fisica Tecnica Ambientale solo su Docsity! UNIVERSITÀ TELEMATICA PEGASO Corso di laurea in INGEGNERIA CIVILE – L7 Insegnamento di FISICA TECNICA AMBIENTALE L’ECOSOSTENIBILITÀ COME MATRICE DEL PROCESSO DI SALVAGUARDIA DEL PIANETA TERRA: GLI INTERVENTI CHIAVE IN AMBITO URBANO. RELATORE: CANDIDATO: Ch.mo Prof. Maurizio Sansone Francesco Cangemi Matr. 0702001428 Anno Accademico 2021/2022 INTRODUZIONE Oggi in ogni ambito si affronta quella che è la problematica della sostenibilità in quanto le problematiche emergenti in ambito ambientale sono sempre più cogenti e compromettono ormai in modo sostanziale quella che è la vivibilità globale. Ormai le tematiche sul corretto impiego delle risorse non rinnovabili e del necessario ricorso a quelle rinnovabili è sempre più attuale in quanto dall’analisi del contesto mondiale si comprende quanto sia importante il risparmio energetico da attuare in ogni ambito e come occorra incentivare il ricorso a fonti di energia pulita e rinnovabile in luogo di quelle che sono le energie non rinnovabili quali il petrolio, gas naturale e carbone e il nucleare. Questo è solo uno degli aspetti che convoglia nell’approccio sostenibile, per comprendere però la portata delle mutazioni di approccio necessarie a scala mondiale nel prosieguo verranno dettagliati i diversi pilastri della sostenibilità quali economia ambiente e società e introdotto il ruolo del comparto suolo nella lotta al cambiamento climatico che oggi più che mai sta manifestando i suoi effetti in modo imponente. Partendo da tali considerazioni il lavoro è stato articolato in quattro parti a cui corrispondono i capitoli: il primo relativo alla definizione del concetto di sostenibilità in senso lato, il secondo relativo alla sostenibilità in ambito edile, il terzo attinente alla sostenibilità edile ma su ampia scala in quanto attinente alla rigenerazione urbana ed il quarto relativo agli sbocchi potenziali futuri. Dall’analisi condotta è chiaro come il tema della sostenibilità ambientale non esima nessun settore tanto meno quello dell’edilizia i cui effetti sul territorio sono sempre più evidenti in ogni fase di realizzazione delle opere. Gli strumenti di intervento secondo il nuovo approggioccio green sono sia di natura meramente tecnologica che ideologica organizzativa e richiedono un notevole cambio di mentalità ad ogni livello. CAPITOLO I L’ECOSOSTENIBILITÀ 1.1 Definizione concetto eco-sostenibilità Relativamente al concetto di sostenibilità ci si vuole riferire a quello che è la definizione della stessa da parte della ONU (Commissione mondiale per l'ambiente e lo sviluppo delle Nazioni Unite), secondo cui: “l’ecosostenibilità ambientale consiste nell'agire in modo da garantire alle generazioni future le risorse naturali disponibili per vivere uno stile di vita uguale, se non migliore, delle generazioni attuali.1” Già dalla definizione è chiaro quindi che il concetto di ecosostenibilità interessa diversi ambiti della quotidianità di ognuno di noi, nel presente lavoro però si porrà l’accento su quello che è l’aspetto edile ed urbanistico. Il concetto di ecosostenibilità inoltre è correlato a quello che è lo sviluppo sostenibile, lo stesso è un obiettivo cardinale dell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile2 che rappresenta un programma d’azione per le persone, il pianeta e la prosperità ed è formata da 17 obiettivi da perseguire al 2030, contenuti in una programmazione articolata comprendente 169 traguardi relativi ad ambiente, economia e istituzione3. Tra i 1 Brundtland G. H.. Report of the World Commission on Environment and Development: Our Common Future, October 1984 2 Agenda 2030 è stata sottoscritta il 25 settembre 2015 dai governi dei 193 Paesi membri delle Nazioni Unite, e approvata dall’Assemblea Generale dell’ONU 3 https://www.agenziacoesione.gov.it/ 7 1.3 Il ruolo del suolo nella lotta al cambiamento climatico I cambiamenti climatici a cui stiamo assistendo richiedono degli importanti interventi di mitigazione, molti dei quali sono incentrati all’uso che si farà del suolo oggi oggetto di estremo sfruttamento che ha determinato il degrado dello stesso5. Le tendenze all'aumento della temperatura e i cambiamenti a lungo termine nei modelli meteorologici globali derivanti dai cambiamenti climatici sono associati a importanti preoccupazioni ambientali e socio-economiche. La mancanza di un quadro di mitigazione e di potenziali processi di adattamento ai cambiamenti climatici può influire sull'ambiente, sulle risorse idriche e sui servizi ecosistemici6. I cambiamenti nelle emissioni di gas a effetto serra (GHG), in particolare l'anidride carbonica (CO 2 ) derivante dalla combustione di combustibili fossili e il cambiamento dell'uso del suolo, hanno aumentato la temperatura dell'aria e il riscaldamento globale, che a sua volta porta al cambiamento climatico7. Maggiore immissione e decomposizione di carbonio (C) a causa di temperature più elevate, cambiamenti nell'andamento delle precipitazioni e CO 2 nell'atmosferale concentrazioni possono influenzare fortemente il suolo C 8Recentemente, è stato ampiamente considerato che il cambiamento climatico influisca sullo stock globale di carbonio organico del suolo (SOC). 5 Pavia R., Tra suolo e clima: La terra come infrastruttura ambientale, Donzelli Editore, 2019. 6 Z. Wang , X. Li , Y. Mao , L. Li , X. Wang , Q. Lin, Simulazione dinamica del cambiamento di uso del suolo e valutazione dello stoccaggio del carbonio sulla base di scenari di cambiamento climatico a livello di città: un caso di studio di Bortala, Cina Ecol. Indicat. , 134 ( 2022 ). 7 Cambiamento climatico, Rapporto di sintesi. Contributo dei gruppi di lavoro I, II e III al quinto rapporto di valutazione dell'Intergovernmental Panel on Climate Change [Core Writing Team , IPCC , Ginevra, Svizzera ( 2014 ) , pp. 151. 8 B. Wang , JM Grayb , CM Watersc , MR Anwarad , SE Orgilla , AL Cowiee , P. Fengf , D. Liu Modellazione e mappatura degli stock di carbonio organico del suolo nell'ambito dei futuri cambiamenti climatici nell'Australia sudorientale, Geoderma , 2021. 10 11 Parlando di cambiamenti climatici spesso si focalizza l’attenzione sul comparto atmosferico ma un altro elemento essenziale è il suolo in quanto lo stesso funge da vero e proprio serbatoio di accumulo di carbonio oltre naturalmente agli oceani. Il suolo è il più grande serbatoio di carbonio organico nella biosfera terrestre e una variazione minore nello stock di carbonio organico del suolo (SOC) può influenzare sostanzialmente il ciclo globale del carbonio e il clima. Le variazioni climatiche quindi determinano un maggiore o minore accumulo del carbonio nel suolo. Alla luce di ciò andando a impiegare il suolo in modo sostenibile soprattutto per le aree urbane porta a mitigare gli effetti del cambiamento climatico. Per comprendere meglio tale processo occorre considerare quella che è la capacità delle piante di trattenere carbonio per i processi di fotosintesi dell’atmosfera, tale carbonio atmosferico ha effetti anche sul suolo in quanto passando dalle radici delle piante si accumula nel suolo stabilizzandosi nello stesso anche per diverse migliaia di anni. Se quindi il suolo è in buone condizioni modera gli effetti di variazioni climatiche. Naturalmente tale capacità di accumulo cambia al variare della tipologia di suolo, per i suoli ad esempio composti da molta torba la capacità di accumulo cresce in modo sostanziale, si pensi all’Europa settentrionale, all’Inghilterra e l’Irlanda. Gli ecosistemi privi di interferenze umane (ovvero foreste e pascoli) hanno avuto un ruolo importante nella conservazione a lungo termine del suolo di carbonio. Inoltre, gli stock nel suolo di carbonio possono essere influenzati negativamente da qualsiasi interferenza nell'ecosistema naturale a diversi livelli tra cui la conversione dell'uso del suolo e il cambiamento climatico. 12 Nell’ultimo trentennio le manifestazioni delle mutazioni climatiche a livello globale sono sempre più evidenti e si manifestano in modo sempre più forte con fenomeni estremi quali alluvioni, siccità e temperature tropicali che vanno a raddoppiare di fatto quelle che sono le catastrofi ambientali legate al clima. L’effetto immediato che ci consente di comprendere quelli che siano i cambiamenti climatici in essere sono principalmente legati a quello che è il riscaldamento globale. Tale riscaldamento ha iniziato un importante crescita andando a guardare quello che è avvenuto ante e post la svolta industriale: di fatto le temperature medie a livello globale hanno visto incrementi di circa 2°C. Fig. 1.2 Ipotesi dell’incremento di temperatura globale dal 2081-2100 e raffronto col 2005 (Fonte: Focus: Il cambiamento climatico in sei grafici) Oggi si ha consapevolezza che tali incrementi medi di temperatura siano ascrivibili principalmente alle azioni dell’uomo che col suo operato provoca emissioni di gas serra dovuti all’uso di petrolio, gas, carbone che a loro volta incidono sul clima. tali gas incorporano il calore delle radiazioni solari e provocando un innalzamento della 1.4 Cause ed effetti dell’innalzamento delle temperature 15 CAPITOLO 2 LA RIQUALIFICAZIONE ENERGETICA DEGLI EDIFICI 2.1 La conservazione del patrimonio esistente Oggi il panorama italiano delle costruzioni è caratterizzato da un grande numero di fabbricati caratterizzati da fatiscenza strutturale ed architettonica e degrado impiantistico. In tale ottica si rende spesso necessario, per garantire la conservazione dell’esistente, di intervenire con tali manufatti con interventi di diversa natura. Naturalmente al primo posto nella valutazione dei lavori a farsi vi è la messa in sicurezza dei fabbricati, a seguire quelli vi sono gli interventi strutturali, quando è compromessa la resistenza sismica e statica degli stessi. Altro intervento importante è quello relativo Al recupero e alla conservazione architettonica. Oltre i suddetti aspetti oggi sempre di più si dà valore anche a quella che debba essere l’aspetto dell’efficientemente energetico dei manufatti raggiunto sia mediante scelte di involucro che mediante nuove dotazioni impiantistiche. Proprio in quest’ottica sono di fatto orientati i diversi bonus individuati anche dalla legislazione italiana in tal senso, mediante incentivi fiscali i cerca di fatto di favorire il ricorso in ambito edile a sistemi sostenibili protesi a contenere gli effetti che hanno sull’ambiente l’impiego dei fabbricati nel tempo. 16 2.2 L’efficientamento energetico mediante materiali ecosostenibili Per garantire l’efficientamento energetico anche nell’ottica della sostenibilità ambientale occorre individuare gli interventi a farsi sull’esistente prediligendo il ricorso ai materia ecosostenibili. Gli stessi vanno individuati innanzitutto a partire dal loro ciclo di vita come inteso ai sensi della ISO/EN 14.040-14.043: “l’impatto di un prodotto, cioè la sua qualità ambientale, può essere stabilita sulla base di un bilancio ecologico. In un bilancio di questo tipo sono considerati gli impatti ambientali durante tutto il ciclo di vita dei prodotti” . All’atto pratico per analizzare quindi il ciclo di vita del singolo prodotto occorre guardare alle singole fasi: - Estrazione delle materie prime - Produzione del materiale - Cicli di lavorazione del materiale e modalità di posa - Tempo di detenzione del materiale nell’unità abitativa - Rimozione e dismissione delle materiale La fase di estrazione riguarda appunto la sottrazione dello stesso dall’ambiente quindi il primo passaggio è comprendere quale sia la capacità di rigenerazione dello stesso. La fase di produzione attiene ai materiali non estratti direttamente dall’ambiente tal quali ma per l’ottenimento dei quali occorre affidarsi a degli specifici processi produttivi. La lavorazione e la posa dei materiali a sua volta genera effetti anche importanti sull’ambiente. La permanenza delle materie prime o modificate nel fabbricato richiedono una manutenzione e una valutazione ad hoc anche in virtù della linea utile attesa per quel bene. La dismissione dei materiali, una volta che hanno espletato la loro funzione, deve essere condotta in virtù dei potenziali sistemi di smaltimento previsti per lo stesso della potenzialità del bene ad essere reimpiegato e o riciclato e quindi riutilizzato. Premesso ciò occorre analizzare diversi aspetti per scegliere i materiali nel rispetto della sostenibilità ambientale, occorre di fatto valutare la durabilità delle materie prime e la loro ecosostenibilità. Inoltre è preferibile impiegare materiali facilmente rigenerabili e che siano estratti dall’ambiente nel rispetto dello stesso, senza un grosso dispendio di risorse ed energie sia nella fase di estrazione che in quella di lavorazione. Naturalmente i materiali non devono contenere sostanze tossiche e dannose né per l’ambiente né per l’uomo, né tantomeno è da prediligere l’impiego di materiali facilmente infiammabili. In ultimo, ma non per importanza occorre prediligere materie che abbattano la produzione di rifiuti o che comunque la riducano il più possibile. Ad oggi spesso il risorse esplicito ai materiali ecosostenibili non è imposto da normative di settore ma di fatto rappresenterà nel prossimo futuro uno strumento essenziale per perseguire gli obiettivi europei e mondiali di salvaguardia ambientale. Guardando alle materie prime si può distinguere come materiali quelli appartenenti a tre macro famiglie, materiali minerali, vegetali e chimici. Quelli minerali sono ad esempio i materiali silicei come sabbia, ghiaia, ciottoli, gres, il granito ed il vetro, i marmi, il gesso tra cui anche quello da costruzione. Nella famiglia dei minerali rientrano anche ferro, zinco, nichel, rame piombo, ecc. I materiali vegetali sono invece ad esempio il legno, le fibre del cocco, oli e canne edili. I materiali chimici sono quelli quali vernici, caucciù sintetico, pvc, poliesteri, resine e isolanti. Tra tutti i suddetti materiali quelli sicuramente 17 rispetto della capacità boschiva di rigenerarsi, in funzione della biodiversità e dell’ambiente in generale. Inoltre un'altra etichettatura possibile è quella definita Chain of Custody – CoC e sottintende la tracciabilità del materiale proveniente da foreste gestite in modo adeguato. Come accennato alla catena produttiva dle legno si associano molte certificazioni ma occorre precisare che nel mondo quelli riconosciuti sono soltanto due: il Forest Stewardship Council (FSC) e il Programme for Endorsement of Forest Certification (PEFC). 2.3 Riscaldare senza inquinare Nel corso della vita utile di un fabbricato uno dei massimi effetti durante l’impiego dello stesso è legato all’utilizzo di risorse non rinnovabili per il riscaldamento degli ambienti. Nell’ottica della sostenibilità del comparto edile e del ciclo di vita degli immobili occorre quindi individuare degli strumenti tali da contenere tali impatti che sono lesivi per i singoli e per la comunità globale nel medio e lungo periodo. Uno degli effetti maggiori sull’ambiente determinato dalla fruizione degli immobili è proprio relativo alle emissioni generate dai sistemi di riscaldamento. Il contributo più significativo all'inquinamento atmosferico arriva dal riscaldamento residenziale che, da solo, è responsabile del 64% della quantità di PM2,5, del 53% di PM10 e del 60% di CO emessi nel 2018, peggiorando notevolmente la qualità dell'aria, in maniera particolare nelle città del Centro-Nord11. Per riscaldare gli ambienti contenendo quelli che sono gli impatti sull’ambiente vi sono oltre agli interventi invasivi da porre in essere che alcune misure di contenimento meno invasive. Interessante a tal proposito riferirsi a un vademecum stilato proprio 11 Iconaclima.it, Il riscaldamento domestico inquina ancora troppo e i bonus ambientali incidono poco, 2021 20 recentemente da ENEA relativo appunto a quelle che debbano essere le misure di contenimento per i territorio in zona climatica E dove quindi il clima è più rigido12. In sintesi ci si riferisce alcuni punti salienti: - Controllo della temperatura degli ambienti - Controllo delle ore di impiego del riscaldamento senza eccedere anche in fasce orarie di fatto superflue - Istallazione di pannelli riflettenti tra la parete e il termosifone - Schermatura totale delle tapparelle nelle ore notturne - Rimozione di oggetti ostativi alla diffusione del calore dai radiatori - Eseguire una diagnosi energetica dell’immobile in modo da individuare interventi potenziali a farsi sullo stesso - Prediligere sistemi di riscaldamento innovativi come le caldaie a condensazione o con poma di calore ad alta efficienza - Istallazione di valvole termostatiche a regolazione del flusso d’acqua nei radiatori. Oltre alle misure di contenimento ordinarie relative al controllo e alla corretta gestione degli impianti di riscaldamento già in dotazione alle unità ordinarie è possibile intervenire sul rifacimento dell’impianto con tecnologie più performanti le quali possono essere gestite in modo ottimale anche mediante sistemi di automazione, introdotti nel paragrafo seguente. I sistemi di riscaldamento più innovativi restano comunque quelli in grado di sfruttare le energie rinnovabili, si pensi ad esempio a: riscaldamento geotermico, sistemi idronici di riscaldamento, sistemi che sfruttano l’energia solare o l’energia eolica. 12 ENEA, Decalogo energia e riscaldamento, 2021. 21 22 Oltre ai sistemi di riscaldamento efficienti è bene sottolineare l’importanza che riveste anche il sistema di isolamento dell’involucro, di fatto se da un lato è importante ricorrere a sistemi di riscaldamento efficienti anche da un punto di vista ambientale, è anche vero che occorre abbattere al massimo le possibili dispersioni del calore verso l’esterno agendo quindi sui sistemi opachi e trasparenti di involucro; non a caso per i primi oggi si ricorre ai sistemi di tamponature a cappotto o a parete ventilata e per i secondi agli infissi a taglio termico. 2.4 Sistemi di bulding automation I sistemi di building automation attengono il controllo in remoto degli edifici garantendo un sistema di gestione smart degli stessi. Il loro impiego si basa sull’utilizzo di sistemi tecnologici all’avanguardia in cui rientrano sia le tecnologie di automazione, rappresentate dai sensori, che quelle impiantistiche tra i quali i più importanti sono: impianti di riscaldamento e raffrescamento, sistemi di illuminazione, sistemi di gestione dell’acqua calda sanitaria e della rete idrica e gli impianti di facility in generale. I sensori sono impiegati per il controllo continuo dei consumi e dell’indoor confort; gli stessi congiuntamente ai sistemi di attuazione e sistemi di trasferimento dati ed un’infrastruttura ICT consentono di interconnettere tutto il sistema e renderlo gestibile da remoto perseguendo quindi l’obiettivo del controllo di gestione integrato. Il monitoraggio real time e l’apprendimento della condotta reale degli edifici in base anche a chi lo abita consentono di gestire attraverso modelli previsionali storicizzati e indicizzati in base al clima, al numero di persone presenti e alle loro abitudini, è possibile situazioni economicamente svantaggiose o unconfortable ed o intervenire nei modi più o meno strutturati che ogni property manager può scegliere di adottare in base alle detenzione la competenza e professionalità consapevole della centralità di responsabilità che deriva dalla curva di domanda costo beneficio della comunità. Negli edifici esistono svariate tecnologie con svariati livelli di automatizzazione. L’automatizzazione degli edifici viene classificata come BACS, acronimo di Building & Automation Control System mentre il processo alla base di questa tecnologia edilizia viene definita technical building management. La norma di riferimento è la EN 15232 in cui gli edifici, a seconda della dotazione di elementi demotici, di configura in una delle quattro classi di riferimento: - Classe D impianti tradizionali in cui non si ricorre alla domotica - Classe C edifici dotati dell’automatizzazione base BACS - Classe B edifici dotati di funzioni di technical building management oltre all’automatizzazione base BACS - Classe A edifici con dispositivi e servizi di gestione di tipo avanzato interconnessi tra loro 25 CAPITOLO 3 PROCESSI DI RESTYLING URBANISITICI 3.1 Ricerca di un modello di città ecosostenibile I processi di revisione dell’edilizia si basano in primis sulla corretta progettazione degli organismi edilizi secondo criteri di sostenibilità in cui muta l’architettura degli spazi e le tecnologie impiegate. Oggi più che mai la progettazione passa per il concetto di salvaguardia ambientale16. Dopo aver guardato alla progettazione del singolo manufatto occorre però passare alla progettazione dell’ambito in cui lo stesso fabbricato insiste, la città. Il modello di città sostenibile è quello volto alla realizzazione nei contesti urbani di spazi efficienti e più vivibili perfettamente integrati in ogni componente. Tale concetto va di pari passo con quello di città circolare come annunciato dai Sustainable Development Goals definiti dai 193 Paesi membri dell’ONU nel 2015 tra i cui obiettivi vi è appunto quello di trasformare i centri urbani in città sostenibili, le smart city da insediare nei prossimi anni. Le stesse rappresentano un applicazione pratica su ampia scala di quello che è l’IoT, attiene di fatto alle strategie volte al risparmio energetico. Il passaggio alla smart city passa per alcuni punti fondamentali, così sintetizzabili: - Introdurre trasporti che favoriscano il rispetto ambientale 16 Valcovich, E., Fernetti, V. and Stival, C. A, (2011), Un approccio ecosostenibile alla progettazione edilizia, Alinea (IT) 26 - Coordinale le operazioni urbanistiche e di pianificazione interfacciandosi e rendendo partecipe la popolazione - Tutelare e valorizzare il panorama ambiental e culturale - Creare abitazioni sicure eco compatibili - Garantire una corretta gestione dei rifiuti e degli scarti in generale - Monitorare e migliorare la solarità dell’aria nei centir abitati La città intelligente in urbanistica e architettura i concretizza di fatto con un insieme di strategie di pianificazione urbanistica tese all'ottimizzazione e all'innovazione dei servizi pubblici così da mettere in relazione le infrastrutture materiali delle città «con il capitale umano, intellettuale e sociale di chi le abita»17 mediante azioni congiunte orientate alla tecnologia, alla mobilità, all’ambiente e al soddisfacimento in generale delle esigenze dei cittadini.18 3.2 Interventi di rigenerazione urbana Innanzitutto occorre chiarire cosa si intende per rigenerazione urbana, la stessa è intesa come un insieme di azioni volte al recupero e alla riqualificazione di uno spazio urbano che può interessare infrastrutture o servizi e avvine nel rispetto dell’ambiente. Gli spazi rigenerati vengono restituiti alla popolazione che di fatto migliora nel complesso la qualità della vita sociale ed economica. La rigenerazione urbana è un tema importante in ambito urbanistico se si è protesi a rendere effettivamente sostenibile la gestione delle città. Tale azione si esplicita 17 Encicolopedia Treccani, definizione di smart city 18 Fondazione Ugo Bordoni, Ricerca e Innovazione: Città intelligenti per uno sviluppo sostenibile 27 la vivibilità degli spazi pubblici, rendere il sistema di viabilità sostenibile, incrementare la biodiversità della città e incentivare la partecipazione degli abitanti. 3.3 Insediamenti di verde urbano Nel mondo è in atto un processo sociale che ha determinato l’abbandono delle aree rurali e montane e incremento di unità abitative nei sistemi urbani creando degli squilibri ambientali notevoli. Ricomporre un equilibrio è necessario e uno degli strumenti è rappresentato appunto dall’introduzione di insediamenti di verde urbano in diverse scale territoriali. La strategia possibile è proprio quella di individuare i benefici derivanti dal verde urbano in termini di salute e qualità della vita e tradurre gli stessi in benefici economici e sociali. Il tema del verde urbano rientra nel quadro dell’assetto di produzione dei servizi ecosistemi che la natura ci fornisce attraverso il capitale naturale e che rappresentano die benefici per l’uomo21. 21 Comitato del verde pubblico, Strategia nazionale del verde urbano, “Foreste urbane resilienti ed eterogenee per la salute e il benessere dei cittadini” 30 31 Fig. Le componenti delle infrastrutture verdi, Naumann et Al.2011 Interessante osservare anche come il verde urbano oggi diventa componente essenziale anche delle posizioni di manufatti edificati. In tal senso un esempio di ottima innovazione ed integrazione tecnologia-ambiente è quello dei “Giardini d’inverno” di via Pirelli a Milano. Fig. “Giardini d’inverno” a Milano Nel dettaglio gli interventi di Synthesis Group nel cantiere “Giardini D’Inverno” riguardano la realizzazione del pacchetto perimetrale di facciata, mediante tamponamenti a secco (circa 7000 mq), i lavori di rivestimento della facciata ventilata in doghe WPC (Wood Plastic Composite) – dal secondo al settimo piano (circa 4000 mq.) – e in materiale composito,- dall’ottavo al quindicesimo piano (circa 2500 mq). Inoltre a Synthesis è stata affidata anche l’esecuzione del rivestimento esterno di balconi, soglie e cassonetti delle finestre (circa 2000 mq.).22 3.4 Gestire l’acqua come risorsa strategica Le risorse idriche sono molto impoverite per l’incremento della domanda e per l’ampliamento dei processi di degrado fisiologici. Oltre a auna maggiore domanda sia per acqua domestica che per impieghi agricoli ed industriali si registra un importante contaminazione del comparto idrico determinato una notevole scarsità della risorsa idrica. Davanti a tale realtà è chiaro che occorre un cambio di mentalità gestionale delle risorse idriche in tal senso le azioni sul territorio finalizzate alla visione strategica del bene idrico, sono da gestire a livello di pianificazione locale strategica. La problematica legata alla carenza delle risorse idriche va percepita a livello politico sociale e culturale per disporre un totale cambio di tendenza. Oggi solo in Italia sprechiamo 104.000 litri di acqua al secondo, lo spreco di acqua potabile è pari al 42% dell’acqua che scorre lungo i 500.000 km di rete di acquedotti23. Ad oggi purtroppo gli sprechi di acque superficiali e sotterranee dovuti all'incuria del sistema idrico sono notevoli. Il degrado è da attribuire 22 http://www.synthesisgroup.it/realizzazione-giardini-dinverno-a-milano/ 23 Waidy.it, Studi CNR 32 35 La mobilità sostenibile però non avviene solo mediante imposizioni normative ma anche e soprattutto con una revisione urbana in senso lato volta a un ottimizzazione dei trasporti pubblici e a un miglioramento della gestione logistica del traffico su strada. 3.7 Gestione riciclo dei rifiuti Per ridurre la massa rifiuti che risulta dall’attuale realtà consumistica occorre favorire politiche volte al riutilizzo, al riciclo, alla raccolta ed allo smaltimento, nel tentativo di ridurre gli impatti sull’ambiente circostante. Negli ultimi 15-20 anni in Italia, come quasi in tutta l’Europa, la produzione dei rifiuti è via via aumentata fino a raddoppiare rispetto al passato. A questa situazione si è cercato di porre rimedio attraverso una serie di provvedimenti legislativi che, negli intenti, avrebbero posto fine al problema, individuando idonei sistemi di stoccaggio e riducendo i pericoli per l’ambiente. L’attenzione crescente verso temi quali la tutela ambientale e la gestione del ciclo integrato dei rifiuti ha fatto si che si scatenasse un crescente impegno volto a monte della ciclo di gestione dei rifiuti. Anche da queste esigenze è scaturita la necessità di passare a una forma di economia circolare. Fig. Rappresentazione delle fasi dell’economia circolare 36 Nell’approccio circolare la gestione dei rifiuti è praticamente capovolta: prima non ci si preoccupava di differenziare e veniva tutto il rifiuto tal quale trasferito alla discarica controllata oggi si è protesi a ridurre il più possibile gli scarti, la piramide gestionale die rifiuti è stata praticamente capovolta. Oggi la gestione dei rifiuti è infatti schematizzabile come una piramide col vertice rivolto verso il basso. Dalla base alla punta della piramide si susseguono le seguenti azioni prioritarie: Riduzione, Riutilizzo, Riciclo, Recuperoe Smaltimento. Le città intelligenti possono migliorare anche quella che è la gestione dei rifiuti ad esmepio con l’installazione di stazioni smart, che integrano funzioni molto spinte come: connettere i cassonetti, rintracciare i rifiuti relazionarsi agli utenti. Impiegando delle tecnologie intelligenti si hanno miglioramenti diretti sui sistemi logistici. I dispositivi IoT, al contempo consentono di raccogliere grandi quantità di dati, che possono essere elaborati con appositi software ed utilizzati per migliorare il processo di raccolta. Inoltre collegando i mezzi di trasporto dei rifiuti si rendono tracciaili in modo continuo e si migliorano anche i percorsi di conferimento e logistici in generale. Importante in tale ottica incrementare in modo notevole il quantitativo di rifiuti raccolti in modo differenziato rispetto a quelli conferiti in maniera indifferenziata. Di fatto raffrontando una tonnellata di rifiuti indifferenziati con una tonnellata di materiale gestito in modo differenziato, si nota come la prima costi 89 euro, mentre la seconda 183, cioè più del doppio. A tale proposito vi sono diversi esempi in letteratura come lo studio condotto per Torino nel 2013, gestito dall’A.M.I.A.T., da cui è emerso che la crescente diffusione della raccolta domiciliare integrata in sostituzione di quella stradale di prossimità ha fatto aumentare i costi del servizio, in media con il contesto nazionale indagato da Federambiente25. 3.8 Implementazione infrastrutture digitali In Italia si possono individuare alcune città che hanno adottato delle strategie urbane e gestionali tali da essere considerate come sostenibili anche in riferimento all’attuazione di nuove tecnologie e all’implementazione delle stesse per migliorare il vivere urbano e sociale. Per citare alcuni esempi abbiamo: Trento che è stata designata come la prima Smart City Index EY 2020, Firenze che ha introdotto une fficace sistem,a di droni, Venezia per i sistemi hi-tech, hi-tech, Torino smart city per Harvard, Genova per il sistema pubblico interlelazionato in una sola rete, Pinerolo per la presenza di molteplici condomini ad energia rinnovabile, Cagliari per i suoi sensori intelligenti e Roma per la digitalizzazione del sistema con la PA26. 25 Federambiente (Federazione Italiana Servizi Pubblici Igiene Ambientale) (2013), “Analisi dei costi della Raccolta Differenziata: seconda edizione – 2013”, Roma: Utilitalia. 26 Economyup.it, Samrt city che sono e come fgunziopnano le cità intelligenti. 37 40 Guardando al capitale neutrale emerge invece che non vi sono stati miglioramenti nel 2021 rispetto al 2020, la conservazione di più della metà di flora e fauna è inadatta e quasi il 90% degli habitat versano in cattive condizioni. Il dato meno incoraggiante è quello relativo al consumo di suolo che purtroppo negli ultimi dieci anni ha avuto il picco massimo proprio nel 2021 in quanto si contano circa 19 ettari di terreno al giorno. Dall’altro lato anche l’impiego di risorse idriche è preoccupante in quanto vi sono sprechi cospicui relativi soprattutto alla dispersione nelle reti di distribuzione acquedottistica. L’agricoltura biologica è in crescita di più del 4% rispetto all’anno precedente e rappresenta quasi il 189% del totale coltivato. In riferimento alla mobilità è evidente come stia cambiando il mercato automobilistico generale. Innanzitutto le auto immatricolate sono molto inferiori a quelle vendute, si registrano anche incrementi di vendite delle auto elettriche e ibride. L’importanza di introdurre la così detta green economy è ancora più cogente alla luce dei fatti emersi nell’ultimo periodo, l’invasione dell’Ucraina per mano della Russia ha sovvertito quello che era il precario equilibrio di fornitura di combustibili fossili, anche per il nostor paese. Poiché l’energia e le materie prime sono fondamentali per lo sviluppo economico è chiaro che sono mutate le economie di scala globale in tutto il mondo, il quadro internazionale è disequilibrato. In tale scenario la certezza p che vi sia comunque una dipendenza per ogni nazione dai combustibili fossili, presenti in modo molto contenuto nei paesi occidentali. Si registra una condizione di dominio monopolistico che determina la volatilità dell'offerta e la fluttuazione dei prezzi che ne fanno un pericoloso veicolo di ricatti e di crisi. Fig. Dipendenza dei paesi occidentali dalle importazioni di fossili dalla Federazione Russa (fonte: IEA) La capacità dell'Occidente di opporre sanzioni economiche alla Russia non è molto credibile se si pensa alla dipendenza che si ha rispetto alla stessa sui combustibili fossili28. 28 Columbia Climate School The Impact of Russia’s Invasion of Ukraine on Climate Change Policy; Energy, Peace and Conflict, Sustainability, New York, 2022. 41 4.3 La sfida tecnico-scientifica del rinnovabile nel XXI secolo La sfida tecnico-scientifica del nostro secolo è sicuramente quella di fornire energia all’umanità in modo sicuro, sostenibile e pulito: obiettivi quali la sicurezza della fornitura energetica, la salvaguardia ambientale e, la solidità economica possono essere conseguiti solo attuando uno sviluppo sostenibile. Quindi nel prossimo futuro si dovrà attuare l’efficienza energetica con un differente impiego delle fonti primarie di origine fossile oggi disponibili, ma soprattutto il ricorso a nuove fonti primarie neutre relativamente al bilancio del carbonio29. L’impiego di fonti di energia rinnovabili rappresenta una alternativa valida per superare le problematiche legate al depauperamento delle risorse non rinnovabili. Le energie rinnovabili più quotate sono l'energia eolica, l'energia solare in tutte le sue forme e cioè termica, fotovoltaica e concentrata, l'energia idroelettrica, l'energia mareomotrice, l'energia geotermica, i biocombustibili e l’energia ricavabile dai rifiuti. L'utilizzo di fonti di energia rinnovabile consente di salvaguardare l’ambiente in quanto mediante l’impiego della stessa si raggiungono importanti traguardi in tale contesto. I più rilevanti, è che è giusto annoverare, sono: la riduzione delle emissioni di gas a effetto serra, la possibilità di differenziare le fonti primarie di approvvigionamento di energia e un minore livello di subordinazione dai mercati dei combustibili fossili quali petrolio e gas. Inoltre l’incremento di impiego delle così dette tecnologie "verdi" rappresenterebbe nel corso del tempo anche un importante aliquota di possibilità lavorativa. 29https://www.treccani.it/enciclopedia/fonti-di-energia-rinnovabili_%28XXI- Secolo%29/#:~:text=L'energia%20geotermica%20%C3%A8%20l,installata%20e%20quella%20prodotta %20coincidono. 42 45 de 46 BIBLIOGRAFIA Agenda 2030 è stata sottoscritta il 25 settembre 2015 dai governi dei 193 Paesi membri delle Nazioni Unite, e approvata dall’Assemblea Generale dell’ONU B. Wang , JM Grayb , CM Watersc , MR Anwarad , SE Orgilla , AL Cowiee , P. Fengf , D. Liu Brundtland G. H.. 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Encicolopedia Treccani, definizione di smart city ENEA, Decalogo energia e riscaldamento, 2021. Federambiente (Federazione Italiana Servizi Pubblici Igiene Ambientale) (2013), “Analisi dei costi della Raccolta Differenziata: seconda edizione – 2013”, Roma: Utilitalia. Fondazione Ugo Bordoni, Ricerca e Innovazione: Città intelligenti per uno sviluppo sostenibile Iconaclima.it, Il riscaldamento domestico inquina ancora troppo e i bonus ambientali incidono poco, 2021 Modellazione e mappatura degli stock di carbonio organico del suolo nell'ambito dei futuri cambiamenti climatici nell'Australia sudorientale, Geoderma , 2021. Musso, F. (2016) Rigenerazione urbana e sostenibilità, Franco Angeli Papi N., L’eco innovazione un nuovo modello di sviluppo, Network, 2020.
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