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Tesina di maturità Il tema del doppio e le sue sfaccettature, Tesine di Maturità di Italiano

Tesina per esame di maturità.

Tipologia: Tesine di Maturità

2012/2013

Caricato il 12/12/2013

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Scarica Tesina di maturità Il tema del doppio e le sue sfaccettature e più Tesine di Maturità in PDF di Italiano solo su Docsity! Il doppio e le sue sfaccettature - Indice ITALIANO Il doppio inteso come scissione dell’Io, l’uomo tra ciò che è e ciò che appare. Il fu Mattia Pascal - Luigi Pirandello Mattia Pascal alla notizia della “propria morte” ha la possibilità di crearsi un’altra vita, una nuova identità, iniziando la sua nuova esistenza come Adriano Meis. LATINO Il doppio inteso come trasformazione, il dualismo uomo-bestia. Le metamorfosi ( o Asino d’Oro) - Lucio Apuleio Apuleio, con ironia e comicità, con il suo aneddoto di Lucio l’asino, tratta il tema del doppio dal punto di vista dell’uomo - bestia. INGLESE Il doppio come scissione della personalità tra bene e male. The Strange case of Dr. Jekyll and Mr. Hyde - Robert Louis Stevenson Man are characterised by the inner conflict between good and evil. The solution is a potion capable to divide the human being good, Dr. Jekyll, and evil, Mr.Hyde. STORIA Il “doppio volto” di Giovanni Giolitti. Giolitti attuò due differenti politiche in Italia. Nei confronti del Nord si dimostrò aperto e democratico, nei confronti del Sud si dimostrò corrotto e senza scrupoli. FILOSOFIA Il doppio come dualità della mente umana, una lotta tra due pulsioni. Il disagio della civiltà: Eros e Thanatos - Sigmund Freud Freud, padre della psicoanalisi, ha saputo spiegare più di ogni altro la dualità della mente umana: Eros e Thanatos, l’stinto di vita e l’istinto di morte, le due forze che regolano le azioni dell’uomo. STORIA DELL’ARTE Lo sdoppiamento dell’individuo attraverso la pittura. Ritratto del dottor Gachet - Vincent Van Gogh Il pittore attua un processo di identificazione con il suo medico curante, tanto che è possibile interpretare la sua richiesta di un ritratto come una possibilità per autoritrarsi. Un antico dibattito che ha sempre interessato l’uomo è la divisione della sua anima fra bene e male. Possiamo notare la duplice valenza del nostro io anche nei gesti più comuni del vivere quotidiano, basta un attimo, perché anche la persona più quieta del mondo sfoci in un improvviso attacco di ira. Liceo scientifico A. Einstein - A.s. 2012/2013 Andrea Caruso, VL Si è sempre cercato di capire la vera natura del proprio io: questa ricerca non risulta facile, dato che in ogni occasione si devono assumere diverse “maschere”, poiché è la condizione che viene imposta dalla società stessa per poter sopravvivere all’interno di essa. Basti pensare anche a noi stessi e ai mille ruoli che ogni giorno dobbiamo assumere: siamo nello stesso tempo figli, allievi, lavoratori e così via. Questa ambivalenza tipica del nostro essere è stata colta già a partire dalle prime civiltà: d’altra parte l’analisi del nostro io, il capire i meccanismi che si celano dietro alla nostra mente è un qualcosa che da sempre affascina l’uomo. Nella civiltà egizia possiamo notare come l’ambivalenza tipica della natura umana sia stata trasportata nell’ambito della religione: gli dei e le dee egizi molto spesso hanno una doppia identità -per esempio sono sia uomo che donna- o vengono rappresentati con più teste, alle quali, spesso viene data ad ognuna un nome proprio e una propria e differente identità. Anche nella mitologia greca e latina possiamo notare come gli dei vengano umanizzati. Sono molti gli esempi di dei polimorfi delle antiche civiltà, a questo proposito ricordiamo il dio romano Giano, dio dell’ambivalenza, che con le sue due facce, guardava allo stesso tempo, al passato e futuro che in lui coincidevano, in un eterno privo di inizio e di fine. Tuttavia, il tema del doppio, non rimane ristretto alla sola mitologia, ma anche nella letteratura antica l’argomento viene ampiamente trattato. Insomma, dall’ieri all’oggi, la capacità dell’uomo di avere all’interno di se forze tra loro contrastanti che possono dar vita a diverse personalità, ha interessato le più le più disparate branche del sapere, divenendo, così, un dilemma fondamentale tipico della natura umana. Nell’intrico dei diversi ruoli che ogni giorno dobbiamo assumere, arriviamo a chiederci quale sia veramente il nostro io, perché, nonostante l’innovazione tecnologica e le nuove scoperte, l’anima dell’uomo rimane ancora uno degli arcani della nostra società. ITALIANO Luigi Pirandello Nasce a Girgenti (oggi Agrigento) nel 1867, da una famiglia borghese. Nel 1891 si laurea all'Università di Bonn. Tornato in Italia, nel 1893 si stabilisce a Roma dove inizia a collaborare a riviste letterarie, per l'interessamento di Luigi Capuana. Dal 1897 fino al 1922 insegna all'Istituto superiore di Magistero, prima stilistica, poi letteratura italiana. Comincia a pubblicare poesie, saggi, romanzi e novelle, per poi affermarsi come autore drammatico nei due lustri seguenti al primo conflitto mondiale. Liceo scientifico A. Einstein - A.s. 2012/2013 Andrea Caruso, VL Le Metamorfosi Si è già discusso di come il tema della doppia ambivalenza del nostro io venga ampiamente trattato nelle culture antiche, tanto da generare numerosi miti e leggende al riguardo. Nella letteratura latina sono molti gli esempi di opere nelle quali viene trattato il tema del doppio. Apuleio, nelle sue “Metamorfosi”, conosciute anche come “L’Asino d’oro”, con ironia e comicità, tratta il tema del doppio dal punto di vista dell’uomo-bestia. Lucio, il protagonista della storia, curioso, vuole essere trasformato in un uccello grazie alle arti magiche della moglie del suo amico Milone, presso il quale è ospite. Tuttavia, per via di un errore, viene trasformato in un asino. Lucio, così, è costretto a vivere nei panni di un asino e l’unica soluzione al misfatto e che lui mangi delle rose. La soluzione è apparentemente semplice, ma Lucio, dopo essere stato “rapito” dai briganti da casa di Milone, si ritroverà sempre ostacolato nel suo intento. Solamente alla fine del racconto la dea Iside avrà pietà di lui e lo aiuterà, ma a patto che dopo essere ritornato alla sua forma umana dovrà diventare suo devoto. Lucio, dunque, si ritrova a vivere nei panni di un asino, ma continua a mantenere intelligenza e sensibilità umane Lucio vive così nella condizione di essere un uomo-bestia, trattato dagli altri esattamente come un asino quale è esternamente, ma soffrendo per questo data la sua sensibilità umana che lo porta a sentirsi umiliato. Viene maltrattato in ogni modo e patisce le stesse pene che deve sopportare un asino, ma il suo lato umano lo porta a ribellarsi, tenta di parlare, di far capire che lui non è un asino, ma un uomo, ma ogni volta scopre che è tutto inutile, che deve sottostare alle limitazioni del suo attuale corpo. Lucio vive quindi nella condizione di uomo-bestia, alla quale spesso viene associato l’uomo quando alcuni comportamenti escono fuori dagli schemi della società, quando non riesce più a controllare la propri violenza, quando diviene strumento delle sue stesse emozioni e perde il controllo. Questa dell’uomo-bestia è un’altra delle facce create dalla società, alla quale vengono associati determinati stereotipi: può essere un efferato omicida o semplicemente colui che ha un aspetto fisico molto nerboruto o con delle deformazioni. È la società, dunque, che crea questi ruoli, e ci inghiotte nel suo meccanismo. Liceo scientifico A. Einstein - A.s. 2012/2013 Andrea Caruso, VL INGLESE R.L. Stevenson Robert Louis Stevenson was born in Edinburgh in 1850. Because of his poor health he spent most of his childhood in bed, tutored at home, feeling different. In his adolescence he travelled to England, Germany, France, Italy, in search of a more friendly climate. Gradually he was able to reject the kind of life that was expected of him and he became eccentrically bohemian. After giving up engineering, he graduated in law in 1875 and decided to devote himself to writing. He married an American woman, Fanny Osbourne, and since his health was deteriorating, they moved to Australia and Thaiti, settling down in Vailima in Samoa. He died of a brain hemorrhage in 1894. The strange case of Dr. Jekyll and Mr. Hyde The main theme of the book is the double. It speaks of the problem of duplicity of human nature, Blake had already spoken of this duplicity, in his poem “The Lamb” and “The Tiger”. He says that inside every man there are a tiger and a lamb, he sees the moral point of view of this duplicity. Stevenson, on the contrary, sees the psychological and social point of view, where it is not important the way you are, but the way you behave, the image that people have of you: your respectability. This is a kind of contestation and denounce of the moralism and hypocrisy typical of the Victorian society. The problem is not to be good or wicked, but to be respectable. • Hyde, that is pale and dwarfish, gives an impression of deformity, weakness and Liceo scientifico A. Einstein - A.s. 2012/2013 Andrea Caruso, VL deviousness, he is small shabby, because he is still young, he doesn’t much experience in life and of his power. • Dr. Jekyll represents the good side that is in every person, in fact, he is a doctor with good reputation and respectability. He discovers a chemical portion wakes up and gives life to the wicked person inside himself and calls him Mr. Hyde. In time the chemical reactions that permit the changing, became more frequent so it is Jekyll that became feebler, and Hyde becomes stronger and more confident. When the changing happens without chemical potions, Hyde takes full control. The reaction happens spontaneously. Dr. Jekyll realizes that Hyde is going to win over him and he will never be Jekyll again, consequently the only way to kill Hyde is to kill himself, and he commits suicide. An important element is the door of the internal garden to the laboratory. A door which is always locked and only Jekyll and Hyde, of course, have the key. The door has the function to keep what we really are divided from the way we appear. STORIA L’età Giolittina Liceo scientifico A. Einstein - A.s. 2012/2013 Andrea Caruso, VL ritorno a Vienna. Nell'autunno del 1886 apre dunque il suo studio privato, e in primavera sposa Martha. Nel frattempo Freud inizia ad applicare il metodo ipnotico sui pazienti isterici, e a pubblicare i primi studi su questo metodo catartico (Studi sull'isteria, 1895). Tuttavia, Freud sta già lavorando alle opere maggiori; nel 1900 pubblica uno studio, risultato del lavoro di cura sui propri pazienti e su se stesso, “L'interpretazione dei sogni”, che fissa i paletti della futura psicoanalisi. La nomina a professore universitario nel 1902 si affianca allo sviluppo della nuova teoria che tratta i concetti di Io, Es, Super-io, il noto "complesso di Edipo" e la teoria della sessualità. La salita al potere del nazismo hitleriano costringe però Freud - da anni malato di cancro - all'esilio a Londra nel 1938, dove lo psicoanalista muore l'anno successivo. Il disagio della civiltà - Eros e Thanatos Il modello teorico che spiega l’origine della nevrosi nell’individuo viene applicato anche nella società: Freud parla di “nevrosi della civiltà”. L’uomo ha, tendenzialmente, una carica aggressiva verso l'altro uomo. Una coppia di pulsioni lo dominano: Eros, pulsioni di vita, e Thanatos, pulsioni di morte: • Le pulsioni di vita tendono a salvaguardare la vita, il piacere e l’autoconservazione, uniscono gli essere umani; • quelle di morte tendono a distruggere, sono l’aggressività contro gli altri e contro se stessi che tende a dividere gli esseri umani e a farli regredire verso uno stato primitivo di disorganizzazione. La sicurezza che la società garantisce agli individui si paga con la rinuncia a una quota di felicità e di libertà assoluta. Freud pensa che nell’uomo esista una tendenza naturale all’aggressività verso l’esterno che viene inibita e repressa come il desiderio sessuale. La civiltà richiede che gli uomini rinuncino alla soddisfazione totale ed immediata di ogni pulsione o desiderio: l’etica, la legge, l’autorità hanno origine da uno sviluppo del Super-Io sociale (analogo a quello individuale) che reprime e inibisce le pulsioni aggressive e sessuali della società. Il desiderio dell’uomo si costruisce sull’inevitabile conflitto tra desiderio e inibizione, aggressività e repressione, tra la dimensione naturale e quella civile. Liceo scientifico A. Einstein - A.s. 2012/2013 Andrea Caruso, VL STORIA DELL’ARTE Van Gogh dentro e fuori la tela Il ritratto del dottor Gachet, una delle ultime opere di Van Gogh prima del suo suicidio, può essere ragionevolmente considerato uno degli esempi più significativi nella storia dell'arte di transfert psicanalitico. E' di fatto evidente quanto il pittore di origini olandesi abbia effettuato un profondo processo di identificazione con il suo medico curante, tanto da interpretare la richiesta di un ritratto da parte di quest'ultimo come una possibilità per autoritrarsi. Il risultato di tale processo è nella tela, in cui l'Io disintegrato dell'autore si proietta fuori di sé nella figura del dottore in cui egli aveva modo di vedere il proprio riflesso. Tale operazione di sdoppiamento, alla cui origine c'è una chiara questione di ordine psicopatologico, è resa più agevole dai numerosi punti in comune esistenti tra medico e paziente. Apprendiamo da una lettera alla sorella: "Nel dottor Gachet ho trovato senz'altro un amico, e anche qualcosa come un fratello, talmente ci assomigliamo fisicamente e interiormente. Anche lui è molto nervoso e molto eccentrico". Liceo scientifico A. Einstein - A.s. 2012/2013 Andrea Caruso, VL E, più nello specifico: "Sto lavorando al suo ritratto, la testa con un berretto bianco, e molto bionda, molto chiara; anche le mani sono di carnagione chiara, ha una marsina azzurra e c'è un fondo di blu cobalto, è appoggiato a un tavolo rosso sul quale c'è un libro giallo e una pianta di digitale a fiori rossi. Ha la stessa atmosfera del mio ritratto, che mi sono fatto prima di partire per venire qui. Il signor Gachet è fanatico di quel ritratto, vuole che gliene faccia uno per lui, se posso, assolutamente identico, cosa che desidero fare anch'io". Ad accomunarli, infine, oltre ad una certa somiglianza fisica, un'indole melanconica incline alla depressione. Emerge quindi con chiarezza il legame di forte interdipendenza tra i due. Un ritratto che anticipa i tempi Il ritratto del dottor Gachet è sintomo quasi profetico della concezione che l'uomo moderno ha di sé come essere frantumato. Di fatto, la sensazione di un Io frammentato, privo di riferimenti e certezze stabili è dettata da un perdurante senso di inadeguatezza e di disagio propri dell'individuo del Novecento. Van Gogh anticipa con lucidità sconcertante il fenomeno della frantumazione della personalità e lo fa affrontando alla sua maniera il tema del doppio. La scissione dell'Io di Van Gogh rappresenta lo stadio finale della sua nevrosi: essa ha dato "origine a un senso di frammentazione e di frantumazione" che lo ha indotto a scaricare su un altro le proprie debolezze e fragilità interiori. Come abbiamo visto, l'altro non è stato scelto in modo casuale: perché si verifichi una scissione è necessario che vi sia empatia tra i soggetti coinvolti. Liceo scientifico A. Einstein - A.s. 2012/2013 Andrea Caruso, VL
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