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Tesina di Terza Media - La Seconda Guerra Mondiale, Collegamenti Interdisciplinari di Storia

Il documento è un elaborato finale di terza media che partendo dal tema principale "La Seconda Guerra Mondiale", collega tutte le altre materie con argomenti incentrati sul medesimo periodo storico. Con un adeguato approfondimento, tale elaborato potrebbe essere un buon supporto di studio anche per i futuri diplomandi.

Tipologia: Collegamenti Interdisciplinari

2020/2021

In vendita dal 10/02/2024

veronica_quattrocchi
veronica_quattrocchi 🇮🇹

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Scarica Tesina di Terza Media - La Seconda Guerra Mondiale e più Collegamenti Interdisciplinari in PDF di Storia solo su Docsity! ELABORATO FINALE LA SECONDA GUERRA MONDIALE 1 Indice Argomenti Percorso Multidisciplinare..................................................................................... pag. 2 Italiano Salvatore Quasimodo: ‘’Alle Fronde Dei Salici’’ ........................................................................ pag. 3 Storia 1940: L’illusione Della Guerra Lampo ........................................................................................ pag. 5 Geografia L’Economia Degli USA ............................................................................................................... pag. 7 Musica Arnold Shonberg e Il Suo Canto Parlato: ‘’Un Sopravvissuto a Varsavia’’ ............................... pag. 9 Strumento: Pianoforte Brano: ‘’Inno Alla Gioia’’ .......................................................................................................... pag.11 Religione Pio XII ......................................................................................................................................... pag.12 Inglese Anne Frank .................................................................................................................................. pag.14 Francese L’Antisèmitisme.......................................................................................................................... pag.16 Arte e Immagine Kandinsky ................................................................................................................................... pag.17 Tecnologia L’Energia Nucleare ..................................................................................................................... pag.19 Scienze La Bomba Atomica ..................................................................................................................... pag.21 Approfondimento L’ONU ........................................................................................................................................ pag.23 Educazione fisica Il Basket ...................................................................................................................................... pag.25 4 guerra fratricida hanno lasciato morti sul terreno, pianti di innocenti, urla di madri straziate dal dolore. Di fronte a tanta crudeltà, la poesia che viene simboleggiata dalle cetre appese ai salici e oscillanti al vento, è costretta a tacere; pronta a rinascere solo quando l’oppressione sarà finita, facendosi interprete dei sentimenti degli uomini. Il componimento è formato da dieci endecasillabi sciolti. Gli orrori della guerra sono rappresentati attraverso immagini la cui forza è resa da un linguaggio intessuto di figure retoriche e impostato su una serie di analogie libere da vincoli sintattici. Tra le varie figure retoriche, troviamo: Con il piede straniero sopra il cuore (v. 2), chiara allusione metaforica all’esercito tedesco che aveva occupato l’Italia; sull’erba dura di ghiaccio (v.4), anche la natura sembra prendere parte al dolore del poeta; lamento d’agnello (vv. 4-5), per indicare le sofferenze più crudeli di chi è più debole e indifeso di fronte allo spettacolo della violenza; urlo nero (v.5), sinestesia che vuole evidenziare la drammaticità della disperazione del grido della madre, che si getta sul figlio torturato (come Cristo crocifisso); crocifisso sul palo del telegrafo (v.7), l’uomo ucciso è rappresentato come un moderno Cristo, il poeta infatti trasferisce su un dato di vita moderna (il palo del telegrafo) il supplizio di Cristo; triste vento (v.10), sofferenza causata dal male. E come potevamo cantare con il piede straniero sopra il cuore, fra i morti abbandonati nelle piazze sull’erba dura di ghiaccio, al lamento d’agnello dei fanciulli, all’urlo nero della madre che andava incontro al figlio crocifisso sul palo del telegrafo? Alle fronde dei salici, per voto, anche le nostre cetre erano appese, oscillavano lievi al triste vento. Il richiamo al salmo 137 della Bibbia: Il lamento dei popoli oppressi Quasimodo nella poesia ‘’Alle fronde dei salici’’, prende spunto dal salmo 137 della Bibbia, ricorrendo ad immagini che mettono in relazione la tragedia del presente con quella analoga vissuta dagli Ebrei deportati a Babilonia. Infatti il poeta ricorda l'esilio in Babilonia del popolo ebraico evocando nel primo verso (‘’E come potevamo noi cantare con il piede straniero sopra il cuore’’ / ‘’Come cantare i canti del Signore in terra straniera?’’) e nell'ultimo (‘’Alle fronde dei salici, per voto, anche le nostre cetre erano appese’’ / ‘’Ai salici di quella terra appendemmo le nostre cetre’’) due passaggi del salmo. Questo confronto della poesia con il salmo, è importante, perché Quasimodo mette in relazione l'impossibilità di cantare degli ebrei deportati a Babilonia (in terra straniera) con la stessa impossibilità dei poeti italiani di comporre poesie a causa degli orrori della guerra e dell'invasione straniera. Per questo motivo le cetre sono appese ai salici: i poeti non hanno più voce per cantare, per scrivere poesie , così come un tempo gli ebrei prigionieri non avevano la gioia di cantare i salmi. 5 STORIA 1940: L’Illusione della guerra lampo Il 1° settembre 1939 segnò l’inizio della Seconda guerra mondiale: la Germania nazista, spinta dalla politica di aggressione e di espansione di Hitler, invade la Polonia, frantumando l’illusione della Conferenza di Monaco, nella quale si era stabilita, tra le nazioni dell’Asse da una parte, e Gran Bretagna e Francia dall’altra, una falsa pace. Due giorni dopo, queste ultime dichiarano guerra alla Germania, mentre l’Italia rimane per il momento neutrale. Nei primi due anni, l’idea di una guerra basata sulla Blitzkrieg (guerra lampo) permetterà a Hitler di avere il controllo di quasi tutta l’Europa: dopo aver occupato la Danimarca (9 aprile 1940), la Norvegia (aprile 1940) e i Paesi Bassi (maggio 1940), l’esercito tedesco, supportato dalla straordinaria efficienza della propria macchina bellica e favorito dagli errori tattici dei francesi, in un solo mese riuscì a conquistare l’intera nazione francese (giugno 1940). Queste brillanti vittorie della Germania nazista erano dovute alla superiore mobilità delle divisioni tedesche: impiego di rapide truppe meccanizzate che non lasciavano all'avversario il tempo di organizzare una difesa stabile. Con la sconfitta della Francia, restava solo la Gran Bretagna a contrastare Hitler. Il governo inglese guidato da Winston Churchill respinse le proposte di pace avanzate dal Führer. Fu allora che svanì il sogno di una guerra lampo. Paragrafo 1: L’Intervento dell’Italia Nel 1939 l’Italia si trovò in una posizione difficile. Mussolini si era impegnato con il Patto d’acciaio (maggio 1939) ad aiutare la Germania in caso di guerra. Tuttavia il duce sapeva che l’Italia non era pronta ad affrontare un conflitto, perciò il governo fascista annunciò la non belligeranza: l’Italia, cioè, non entrava in guerra, ma nemmeno si manteneva neutrale. I successi della Germania e il crollo della Francia, indussero Mussolini a pensare che la guerra si sarebbe risolta in fretta e a tutto vantaggio dei Tedeschi. Si convinse perciò che per l’Italia sarebbe stato un danno non partecipare ai profitti della vittoria. Così il 10 giugno 1940 l’Italia dichiarò guerra a Francia e Gran Bretagna. Proclamando guerra ai francesi e agli inglesi, Mussolini commise due gravi errori: sottovalutò la forza della Gran Bretagna e non tenne conto della possibilità che gli Stati Uniti entrassero in guerra. Furono errori fatali, anche perché l’Italia era del tutto impreparata ad affrontare la guerra. 6 L’esercito italiano disponeva di armamenti limitati e arretrati. L’aviazione era costituita da pochi aerei ed era del tutto priva di grandi bombardieri. Solo la marina era ben equipaggiata, ma era condizionata dalla scarsità del carburante. Le prime iniziative belliche dell’Italia si rivelarono un fallimento: Malta rimase agli inglesi, come l’Africa settentrionale; ma l’insuccesso più grave fu la Grecia. Sia in Africa che in Grecia solo l’intervento dei Tedeschi consentì di riprendere i tentativi di conquista. Paragrafo 2: La Battaglia d’Inghilterra Vista l’impossibilità di raggiungere un accordo con il ministro Churchill, Hitler decise di invadere la Gran Bretagna, ma per farlo era indispensabile distruggere l’aviazione inglese. Per due mesi (agosto-settembre 1940) l’aviazione britannica (la RAF) e quella tedesca (la Luftwaffe) condussero una battaglia aerea nei cieli inglesi nota come: la Battaglia d’Inghilterra. L'obiettivo era di guadagnare la superiorità aerea sull'aviazione militare britannica. Londra e molte città inglesi subirono drammatici bombardamenti. Il 7 settembre fu lanciato il primo attacco aereo tedesco su Londra. A volte i bersagli erano obiettivi militari, ma spesso si trattava di bombardamenti indiscriminati sulla città, che terrorizzavano la popolazione. La popolazione civile viveva costantemente nell’angoscia del suono della sirena che annunciava l’arrivo degli aerei nemici e sollecitava tutti a trovare un riparo sicuro. Molti si rifugiarono nelle cantine degli edifici, oppure in metropolitana. Alla fine la RAF riuscì a infliggere pesanti perdite ai Tedeschi e il 17 settembre Hitler rinunciò al progetto di invadere la Gran Bretagna. La vittoria britannica segnò il primo fallimento della macchina da guerra di Hitler e generò un netto cambiamento di orientamento dell'opinione pubblica statunitense, sino ad allora dubbiosa circa la capacità britannica di resistere ancora a lungo contro la Germania. Le forze nazifasciste mantenevano l’iniziativa ma era ormai svanito il sogno di una guerra lampo. In seguito viene riportato un estratto del famoso discorso pronunciato da Winston Churchill alla Camera dei comuni il 13 maggio 1940. …. Vorrei dire alla Camera come ho detto a coloro che hanno aderito a questo governo: non ho nulla da offrire se non sangue, fatica, lacrime e sudore …. Voi chiedete, che cosa è il nostro obiettivo? Posso rispondere con una sola parola: vittoria. La vittoria a tutti i costi, vittoria nonostante tutto il terrore-vittoria, per quanto lunga e difficile la strada può essere, perché senza la vittoria non c'è sopravvivenza. 9 MUSICA ARNOLD SCHÖNBERG E IL SUO CANTO PARLATO:‘’Un Sopravvissuto a Varsavia’’ Arnold Schönberg nato a Vienna nel 1874, era un musicista austriaco di origine ebrea. Dal suo esilio negli Stati Uniti, durante la Seconda Guerra Mondiale, continuò a gridare la sua condanna del nazismo componendo l’opera lirica: ‘’Un sopravvissuto di Varsavia’’. Scosso dalle notizie provenienti dall’Europa in merito alle stragi di ebrei nei campi di sterminio e dalla morte del nipote in un lager, ne scrisse anche il testo (in inglese), utilizzando il racconto di un ebreo fuggito al massacro del ghetto di Varsavia. L’opera fu terminata nell’agosto del 1947. Paragrafo 1: L’opera lirica: ‘’Un Sopravvissuto a Varsavia’’ Un sopravvissuto di Varsavia è un ‘’oratorio’’ per voce recitante, coro maschile e orchestra di Arnold Schönberg; considerato dai critici il più grande monumento che la musica abbia mai dedicato all’Olocausto. Attraverso la descrizione musicale viene rievocato il momento dell’irruzione nazista nel ghetto di Varsavia dal quale, con una brutalità spietata, i soldati fecero uscire gli ebrei per condurli verso le camere a gas. La voce recitante, invece, di cantare il testo lo interpreta, narrando in inglese l’avvenimento, con una recitazione libera e a volte mutata in un grido quasi intonato; rivivendo le sensazioni e la paura di quella drammatica circostanza. La musica è composta secondo lo stile dodecafonico e segue i vari momenti del racconto, la cui drammaticità è sottolineata dai numerosi strumenti a percussione presenti nell’orchestra. I suoni sono aspri e graffianti, esplosivi in alcuni punti; gli strumenti a percussione presenti nell’organico (xilofono, castagnette, tamburi e grancassa) contribuiscono notevolmente a rievocare le crudeli immagini del racconto. Il testo dell'opera inizia con un breve intervento dell'orchestra: pochi secondi di musica rendono bene lo scopo dell'opera (aiutare a riflettere sull'assurdità dello sterminio degli ebrei), creando così l’atmosfera cupa del ghetto; cercando il più possibile di far sentire l'ascoltatore partecipe della scena. Dopo la breve introduzione dell'orchestra comincia a parlare la voce narrante, che per tutta l'opera descriverà insieme all'orchestra i tristi fatti avvenuti nel ghetto di Varsavia. 10 Lo squillo di una tromba descrive il risveglio dei prigionieri, gli archi ricordano i loro lamenti e un contrabbasso pizzicato scandisce il loro procedere verso l’uscita con ritmo sempre più agitato. Ed infine il coro dei condannati che eleva un inno a Dio, andando incontro alla morte, chiude drammaticamente il brano. Paragrafo 2: Analisi del testo Introduzione strumentale (sola orchestra) Introduzione del narratore Inizia il racconto; il narratore dice di non poter ricordare ogni cosa, perchè era rimasto privo di sensi per la maggior parte del tempo a causa delle percosse subite dai soldati. Ricorda invece lo spettacolare momento in cui i suoi compagni intonarono un canto ebraico, poco prima di essere portati via dai soldati; per ucciderli nelle camere a gas. Sveglia – Percosse dei nazisti Inizia la descrizione di una giornata nel ghetto di Varsavia: tutti venivano svegliati molto presto e venivano radunati nei punti di raccolta per la conta. Il sergente (Feldwebel) impartisce gli ordini; egli ha fretta e urlando comincia a colpire i prigionieri con il calcio del fucile. Tutti i prigionieri che non si potevano reggere in piedi erano allora colpiti sulla testa. Perdita della conoscenza L’uomo perde conoscenza a causa delle percosse subite: tutto intorno a lui si fa silenzio perché nessun prigioniero è stato risparmiato dalla ferocia dei soldati; nessuno ha più le forze per rialzarsi. Conta dei prigionieri E’ il drammatico momento della conta, ma essa non viene fatta bene, ed allora il sergente ordina di ricominciare da capo. La conta riprende, partendo prima lentamente, poi accelerando sempre di più, di più, creando un tumulto simile a “una fuga di cavalli selvaggi”. Questo episodio è accompagnato da una continua accelerazione del ritmo musicale sino a sfociare nell’inno di chiusura: “Shema Ysroël“, un canto ebraico col quale i condannati hanno ancora la forza di proclamare il loro credo religioso. Coro ebraico “Shema Ysroël” Il coro intona all’unisono un inno d’amore verso Dio come una coraggiosa risposta degli ebrei fedeli dinanzi alla cieca brutalità dell’uomo e della guerra. 11 Strumento: Pianoforte Brano:‘’Inno alla gioia’’ L’Inno alla gioia di Ludwig van Beethoven, esprime gli ideali di libertà, pace e solidarietà perseguiti dall’Europa tanto flagellata dagli orrori della Seconda guerra mondiale. Oggi l’Inno alla Gioia è conosciuto come l’Inno ufficiale dell’Unione Europea e del Consiglio d’Europa. L'inno non vuole essere un sostituto dei singoli inni nazionali degli Stati membri, bensì celebrare i valori che essi condividono e la loro "unità nella diversità", come recita il motto europeo. Paragrafo1: L’Inno alla gioia L’Inno alla gioia è un ode composta dal poeta e drammaturgo tedesco Friedrich Schiller nel 1785. È conosciuta in tutto il mondo per essere stata usata da Ludwig van Beethoven come testo della parte corale del quarto e ultimo movimento della sua Nona Sinfonia. E’ una marcia di gioia, festante, scintillante di colori argentini, che accompagna l'uomo a percorre il cammino gioioso della vita; ma è soprattutto un grandissimo messaggio di pace e di fratellanza. Con tale composizione Beethoven volle formulare un aperto invito alla fratellanza universale e proprio per rendere tale messaggio il più chiaro possibile, egli affidò ai solisti e al coro il compito di chiudere la Nona Sinfonia, nella quale inserì alcune strofe dell’Inno alla Gioia di Schiller che tanto sentiva vicino per gli ideali morali. L'inno è una lirica nella quale la gioia è intesa non come semplice spensieratezza e allegria, ma come risultato a cui l'uomo giunge quando si libera dal male, dall'odio e dalla cattiveria. La melodia composta da Beethoven (ma senza le parole di Schiller) è stata adottata come Inno d'Europa dal Consiglio d'Europa nel 1972, e in seguito dell'Unione europea nel 1986. Beethoven la presentò per la prima volta e la diresse nel teatro della Porta di Carinzia a Vienna il 7 maggio 1824. 14 INGLESE Anne Frank Paragraph 1: The Shoah The term Shoah, indicates the extermination of the Jewish people during the Second World War. Hitler thought that the Jews were the reason for Germany's defeat in the First World War. He believed that some races were superior to others and did not think that Jews were "people" at all. Hitler wanted to exterminate all Jews in Europe. He called this the final solution. With the introduction of racial laws, first in Germany (1935) and then in Italy (1938), a series of prohibitions and limitations were imposed on Jews: ban on mixed marriages; prohibition of free profession; ban on bank management; ban on trade, ban on publishing books; exclusion from the right to vote; exclusion from public assignments; exclusion in public schools. Furthermore, Jews couldn’t perform military service and own land and buildings. The Jews were initially "ghettoized", that is, concentrated in specific neighbourhoods of the cities, the main European ghetto was that of Warsaw. In the ghettos, the Germans concentrated the Jewish population forcing them to live in conditions of extreme misery. The main purpose of the ghettos was to isolate Jews by separating them from the local population and other Jewish communities. Jews were taken from the ghettos to be transported to concentration camps to perform forced labour. The Nazis also set up extermination camps, used for the mass murder of Jews. Between 1939 and 1945 about 6 million Jews were killed by the Nazis of the Third Reich, with the aim of creating a 'pure' and 'cleaner' world. 15 Paragraph 2: Anne Frank Anne Frank was born in Germany in 1929, she was a young German Jew who became a symbol of the Shoah for her diary written during the Second World War. Due to the hatred of Jews and the difficult economic situation in Germany; Anne's parents, Otto and Edith Frank, decide to move to Amsterdam. Otto started a commercial business in this city. Soon Anne felt at home in the Netherlands. She learnt the language, made friends and attended a Dutch school in the neighbourhood. On September 1, 1939, Anne is 10 years old, Nazi Germany invaded Poland: it was the beginning of the Second World War. Shortly thereafter, on May 10, 1940, the Nazis also invaded the Netherlands. All Jewish children, therefore Anne too, had to attend a separate school, only for Jews. In 1942, when Anne was 13 years old, the Frank family decided it was time to hide in the secret rooms above Otto's offices. There they stayed for two years in hiding with other people. While hiding, Anne wrote a diary received for her thirteenth birthday (June 12, 1942), in which she wrote about her frightening experience, but also about her normal feelings as a teenager. Writing helped her to pass the time. In 1944, the Nazis discovered the Frank family; Anne and her sister Margot were sent first to the extermination camp at Auschwitz, then to the Bergen-Belsen concentration camp. In 1945, Anne and her sister Margot died of typhoid in the Bergen-Belsen camp. Anne's father was the only one in the Frank family to survive the war. Anne's diary becomes famous all over the world The Anne Frank Diary is the volume collection of the diary and Dutch- language writings of Anne Frank. Some friends of the family managed to save the written notes of Anne Frank and handed them over to their father. Otto read the diary and discovered that Anne wanted to become a writer or journalist and that she intended to publish stories about life in the back house. Anne's diary was finally published in 1947. It is now one of the most popular books in the world. Anne Frank's life and death will never be forgotten. Personal commentary on Anne Frank Knowingly Anne through her diary made me understand what it meant to live during the Second World War: a reality completely different from mine, based on the persecution of the Jews. Her experience helped me reflect that even today in some parts of the world, there are many children who suffer from war. I wish for a world without conflict, a world without dictatorships, a world of peace and freedom of people. 16 FRANCESE L’Antisèmitisme Le terme antisémitisme signifie littéralement préjugés ou haine envers le peuple juif. L'antisémitisme et la persécution des Juifs constituaient deux des principes fondateurs de l'idéologie nazie. Pour Hitler, les Juifs ne sont pas une communauté religieuse, mais une race, c'est à dire la race qui veut ruiner toutes les autres. L'antisémitisme devient une véritable obsession pour Hitler. Pendant la Seconde Guerre mondiale, les Juifs ont été privés de leur voile, déportés dans des camps de concentration et des camps d'extermination. Paragraphe 1: L’Antisémitisme Aux yeux des nazis, tous les peuples non germaniques sont à ranger dans la catègorie des sous-hommes qu'il faut soit rèduire en esclavage, soit exterminer. Parmi ces sous-hommes, il y a les Slaves, les Tziganes et les Juifs. Dès le 27 septembre 1940, les Juifs son recenses en zone occupèe. Puis, en octobre 1940, les premières lois antijuives patraissent en zone libre à l'initiative de l'E'tat de Vichy. Peu à peu, on interdit aux Juifs d'exercer de très nombreuses professions et de frèquenter les lieux publics. Leurs biens, leurs postes de radio, leur meubles sont confisquès. En janvier 1942, le chef nazi Heydrich dècide la ‘’solution finale’’, nom de code qui dèsigne la mise en place d'un plan pour l'extermination de tous les juifs. Le 29 mai 1942, les Juifs doivent obligatoirement porter l'ètoile jaune dans le bras quand ils sont dans la rue. La grande rafle du Vèlodrome d'hiver, à Paris le 16 juillet 1942, conduit à l'arrestation de 13.000 à 20.000 personnes qui sont conduites au camp de Drancy, au nord de Paris et de là, en Pologne vers les camps d'extermination. Ainsi 75.000 juifs francais et près de 6 millions en Europe ont ètè massacrès. 19 TECNOLOGIA L’ENERGIA NUCLEARE Nella primavera del 1945 la guerra era ormai finita in Europa, ma proseguiva nell’Oceano Pacifico. Il Giappone fu sconfitto più volte dagli Americani. La resa avvenne soltanto dopo che due bombe atomiche devastarono il Giappone. Il 6 agosto 1945 la città di Hiroshima subì il primo bombardamento atomico della storia. Tre giorni dopo, il 9 agosto fu la volta di Nagasaki. Il 2 settembre 1945 il Giappone firmò la resa: la guerra era finita davvero. Paragrafo 1: Storia dell’energia nucleare L'energia nucleare è l’energia che si libera nelle reazioni che coinvolgono l’interno dell’atomo (nucleo). Esistono due tecnologie in grado di sfruttare l'energia atomica, la fissione nucleare e la fusione nucleare. La fissione è un processo in cui il nucleo atomico di un elemento chimico pesante (ad esempio uranio-235 o plutonio-239) decade in frammenti di minori dimensioni, ovvero in nuclei di atomi a numero atomico inferiore, con emissione di una grande quantità di energia e radioattività. La fusione nucleare è una reazione nucleare attraverso la quale i nuclei di due o più atomi si uniscono tra loro, dando come risultato il nucleo di un nuovo elemento chimico. L'energia nucleare nasce ufficialmente nel 1934 con gli esperimenti portati avanti da un gruppo di scienziati italiani sotto la guida del fisico Enrico Fermi. Gli studi furono portati avanti nel 1938 dal chimico tedesco Otto Hahn che per la prima volta riuscì a dimostrare il principio della fissione nucleare mediante il quale si basa ancora oggi il funzionamento di una centrale nucleare. Gli studi di Hahn confermarono in tal modo l'ipotesi della fissione già avanzata nel 1934: l'impatto del neutrone con l'atomo di uranio dava luogo alla divisione del nucleo e al rilascio di una quantità considerevole di energia. Nel 1942 il gruppo di scienziati coinvolti nel progetto Manhattan, tra i quali Enrico Fermi, lavorò per la realizzazione in laboratorio della prima "reazione a catena" controllata. Il progetto aveva scopi militari, era nato durante la Seconda guerra mondiale e finanziato dal governo alleato degli Stati Uniti per dare vita alla prima bomba atomica. Nello stesso tempo anche la Germania aveva attivato ricerche simili. Il progetto Manhattan si concluse prima. Le prime bombe atomiche della storia furono sganciate nel 1945 sulle due città giapponesi di Hiroshima e Nagasaki. Un evento che segnò la fine della guerra e una morte orrenda per la popolazione inerme delle due città giapponesi. 20 Paragrafo 2: L’Atomica di Hiroshima Il 6 agosto 1945, il bombardiere americano Enola Gay sganciò la ‘’Little Boy’’ su Hiroshima, una tranquilla città giapponese di medie dimensioni. La bomba atomica cadde sulla città alle ore 8, 16 minuti e 8 secondi. Aveva una potenza terrificante, pari a 13.000 tonnellate di tritolo. Trentamila persone che si trovavano nel raggio di un chilometro dal luogo dell’esplosione, furono immediatamente incenerite. Nei sette secondi successivi morirono altre cinquantamila persone che si trovavano nel raggio di due chilometri e mezzo. Contemporaneamente tutti gli edifici che si trovavano nel raggio di tre chilometri dall’esplosione furono rase al suolo. Dalla terra si alzò un’immensa colonna di fumo e polvere che in tre minuti raggiunse l’altezza di 9.000 metri. Nei minuti seguenti giunse a 17.000 metri e si allargò nella parte superiore, assumendo la forma del fungo atomico. Ciò che restava della città era devastato dagli incendi e da una terribile bufera di vento rovente, causata dallo spostamento d’aria determinato dall’esplosione. Più tardi iniziò una strana pioggia fangosa: erano le scorie radioattive che ricadevano sul suolo. L’80% degli edifici della città fu distrutto. Complessivamente morirono più di 100.000 persone. Moltissimi feriti moriranno in seguito o patiranno per tutta la vita le conseguenze delle radiazioni. Attualmente sono circa 250.000 i sopravissuti che hanno ancora oggi problemi di salute o soffrono per i postumi delle ferite riportate. Hiroshima fu scelta perché era una città ancora integra e che offriva la possibilità di verificare meglio gli effetti distruttivi della bomba atomica. Paragrafo 3: Gli effetti di una esplosione nucleare Gli effetti di un'esplosione nucleare possono essere suddivisi in tre categorie: Effetti istantanei Il cuore di un'esplosione nucleare raggiunge una temperatura di diversi milioni di gradi centigradi. Su un'ampia area, a causa del calore che ne risulta, viene letteralmente vaporizzato tutto il tessuto umano. A Hiroshima, in un raggio di poco meno di un chilometro, gli unici resti della maggior parte delle persone scoperte all'aperto erano le loro ombre bruciate sulla pietra. Effetti a breve termine I sopravvissuti saranno colpiti in pochi giorni da piogge radioattive. L'area coperta dalle piogge è determinata dalla velocità e dalla direzione del vento. Le particelle più pesanti di materiale radioattivo cadono nelle immediate vicinanze. Le particelle più fini vengono soffiate su lunghe distanze prima di scendere. Tali piogge avranno effetti devastanti per coloro che sono rimasti: perdita dei capelli; emorragie dalla bocca e dalle gengive; emorragie interne e diarrea emorragica; ulcere gangrenose; febbre, delirio e coma terminale. Effetti a lungo termine I tumori indotti dalle radiazioni colpiranno molti, spesso anche più di vent'anni dopo. Alcuni tumori come il cancro alla tiroide nei bambini sono particolarmente associati all'esposizione alle radiazioni. I figli di coloro che sono esposti alle radiazioni hanno maggiori probabilità statisticamente di nascere con anomalie e soffriranno di leucemia. 21 SCIENZE LA BOMBA ATOMICA Il 31 maggio del 1945 il Presidente degli Stati Uniti Harry Truman istituisce l’Interim Committee, una commissione incaricata, tra le altre cose di decidere se e come utilizzare la bomba atomica contro il Giappone. Il Committee decise di utilizzare la bomba atomica al più presto, senza preavviso, e contro due bersagli separati. La decisione, dunque, era già presa ed era in linea con le inclinazioni di Truman. L’esplosione delle due bombe atomiche, portò un numero altissimo di vittime: circa 200.000 persero la vita, altre moriranno in futuro per le radiazioni e i danni dell’esplosione. Paragrafo 1: La Bomba Atomica Il nome tecnico dell’arma è bomba a fissione nucleare. Si tratta di un ordigno esplosivo la cui energia è prodotta da una reazione a catena di fissione nucleare: il nucleo di certi atomi pesanti viene bombardato da un neutrone e si spacca in due, liberando un certo numero di neutroni. Questi neutroni possono produrre nuove fissioni in altri nuclei innescando una reazione a catena e liberando grandi quantità di energia. I metalli utilizzati per innescare il fenomeno sono l’uranio 235 e il plutonio 239. Quando una bomba nucleare esplode, l’energia si libera in 3 principali forme:  circa la metà si libera sotto forma di energia meccanica;  un terzo sotto forma di energia termica;  il rimanente sotto forma di radiazioni ionizzanti. L’energia meccanica si propaga dal punto dell’esplosione come un’onda trasportata dall’aria; entro una certa zona tutto intorno al luogo dell’esplosione qualunque costruzione viene rasa al suolo. L’onda d’urto è accompagnata da un fortissimo vento che completa l’opera di distruzione. L’altro effetto immediato dell’esplosione è quello termico, provocato dalle altissime temperature che si generano nella zona dell’esplosione e che sono paragonabili a quelli presenti all’interno del Sole. 24 . la Corte internazionale di giustizia: con sede all’Aia, in Olanda, è composta da 15 giudici nominati dall’Assemblea generale. Essa ha competenza su tutte le questioni giuridiche previste dalla Carta dell’ONU e dai trattati internazionali; . il Consiglio economico e sociale: si compone di 54 membri; studia i problemi ambientali, quello dei diritti umani e dello sviluppo economico; riferendo poi l’esito dei propri studi all’Assemblea generale; . il Segretario generale: è la massima autorità del Segretariato, eletto per 5 anni dall’Assemblea generale, svolge il ruolo di diplomatico e mediatore globale. L’attuale segretario è il portoghese Antònio Guterres, in carica dal 1° gennaio 2017. Paragrafo 2: Le agenzie specializzate dell’ONU All’ONU appartengono anche alcune agenzie specializzate, che operano in vari settori. Le più importanti sono: . l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità): con sede a Ginevra, ha come obiettivo di portare tutta la popolazione del mondo al livello più alto possibile di salute, mediante l’informazione e la prevenzione; . l’UNESCO (Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Educazione, la Scienza e la Cultura): con sede a Parigi, ha il compito di promuovere la scolarizzazione e la ricerca scientifica nel mondo; e tutelare i beni culturali e naturali ritenuti Patrimonio di tutta l’Umanità; . la FAO (Organizzazione per l’agricoltura e l’alimentazione): con sede a Roma, è nata con lo scopo di promuovere lo sviluppo agricolo dei Paesi sottosviluppati e di combattere la fame nel mondo; . l’UNICEF (Fondo delle Nazioni Unite per l’Infanzia): con sede a New York, si batte contro lo sfruttamento del lavoro minorile e i maltrattamenti ai bambini; . l’FMI (Fondo Monetario Internazionale): con sede a Washington, organizza aiuti economici per i Paesi in difficoltà. Per agevolare la ricerca e il mantenimento della pace, l’ONU può avvalersi dei ‘’caschi blu’’: si tratta delle forze armate delle Nazioni Unite, costituite da militari messi a disposizione dagli Stati membri. Essi sono chiamati così per il colore del loro copricapo; possono usare le armi solo per autodifesa, in quanto la loro funzione non è di guerra, ma di agevolazione della pace. Nonostante l’importanza dell’Onu, spesso essa non è stata in grado di intervenire per fermare i numerosi conflitti o per imporre il rispetto dei diritti umani. In questi ultimi anni si è molto discusso di come riformare le Nazioni Unite per ridare all’organizzazione nuovo slancio ed efficienza. Molti ritengono che la soluzione del problema si possa raggiungere attraverso un maggiore potere d’intervento dell’ONU, potenziando il settore militare sia numericamente sia nelle sue dotazioni. Perché senza una forza militare di deterrenza e con processi decisionali lenti e privi di quella rapidità oggi necessaria per far fronte alle continue emergenze, le Nazioni Unite non possono avere un ruolo determinante nella gestione delle crisi internazionali. 25 EDUCAZIONE FISICA Il Basket L'inserimento della pallacanestro nel programma dei Giochi Olimpici di Berlino nel 1936 accelera lo sviluppo della disciplina in Europa, ma il passo decisivo viene purtroppo offerto proprio dalla Seconda guerra mondiale. L'Europa, il mondo intero, sono sconvolti dall'evento bellico, ma l'esercito americano importa il vero basket offrendo piccoli momenti di evasione dalla tragica, sanguinosa realtà quotidiana. Paragrafo 1: La Storia Del Basket La pallacanestro è stata ideata nel 1891 dall'ingegno di un solo uomo, James Naismith. Ottenuto l’incarico di insegnante di Educazione fisica in un college della città di Springfield (Massachusetts), fu incaricato di inventare un nuovo gioco più divertente e più facile da realizzare rispetto agli esercizi di ginnastica tradizionale. Il professore James Naismith prese lo spunto da un gioco praticato all’epoca, “Duck on the rock”, che consisteva nello scalzare una pietra appoggiata su un macigno con un’altra lanciata a parabola. L'intenzione era quella di inventare uno sport che potesse essere praticato al coperto e tenesse i ragazzi allenati durante i lunghi inverni del New England, e allo stesso tempo riuscisse a far sviluppare loro destrezza e qualità fisiche evitando il pericolo del contatto fisico: infatti la palla non poteva essere calciata o colpita, ma solo passata. Naismith pertanto utilizzò un pallone da calcio da buttare dentro due ceste per la verdura, dapprima poste a terra, successivamente attaccate al centro delle balconate delle pareti più piccole della palestra: da qui il nome basket-ball, che in inglese significa <<palla cesto>>. Nel 1920 c'erano centinaia di squadre di pallacanestro negli Stati Uniti che giocavano a livello professionistico, tuttavia non c'era ancora molta organizzazione per l'attività agonistica e si giocava ancora in polverose strutture costruite per la danza. In Italia, per migliorare il regolamento e coordinare un movimento così ampio, nel 1921 nasce la Federazione Italiana Pallacanestro (FIP). Nel 1935 il basket diventa sport olimpico e dieci anni dopo, alla fine della seconda guerra mondiale, i soldati americani esportano la pallacanestro nel mondo. Nel 1946 nasce l’NBA (National Basketball Association) cioè la lega professionistica americana. Lo scopo è quello di organizzare le squadre professionistiche e rendere il gioco più popolare. Nasce così uno sport legato all’idea di passatempo veloce, spettacolare e soprattutto divertente. Gli Stati Uniti sono da sempre la nazione leader del basket, che si è poi diffuso in America Latina ed Europa. 26 Paragrafo 2: Regole principali del Basket Il campo di gioco è costituito da un rettangolo, con fondo liscio possibilmente in parquet (legno), delle dimensioni di 28 metri di lunghezza e 15 metri di larghezza. L'altezza del soffitto deve essere di almeno 7 metri. Tutte le linee devono essere tracciate dello stesso colore (preferibilmente bianco). Le linee che delimitano la lunghezza del campo sono chiamate linee laterali, quelle che ne delimitano la larghezza sono chiamate linee di fondo. All’interno del campo di gioco vi sono altre righe che delimitano le varie zone: la linea di metà campo, il cerchio centrale, la linea di tiro libero, la linea dei tre punti, l’area dei tre secondi. I tabelloni (o specchi) sono posti alle due estremità del campo; il canestro viene appeso a 3,05 metri dal pavimento ed è composto da un anello di ferro con alcuni ganci per appendervi la retina. La palla è di materiale sintetico e ha un peso di 600-650 grammi. Al gioco della pallacanestro prendono parte due squadre. Ogni squadra è composta da 5 giocatori che entrano in campo e da altri che siedono in panchina assieme all’allenatore. Durante la partita, gli atleti possono essere alternati sul campo. I giocatori devono essere muniti di una divisa con canottiera numerata sia sul davanti sia sul retro. Una squadra può continuare a giocare fino a quando siano rimasti sul campo almeno 2 giocatori. Una partita si disputa in quattro tempi (quarti) di 10 minuti effettivi di gioco. Lo scopo del gioco è fare entrare dall’alto la palla nel canestro della squadra avversaria. L’incontro non può terminare in pareggio; se si verifica parità, sono giocati uno o più tempi supplementari di 5 minuti ciascuno fino a determinare la squadra vincente. Ogni canestro vale 2 punti se realizzato su azione di gioco; 1 punto su tiro libero; e 3 punti se si tira da oltre la linea dei 6,25 metri. La squadra in possesso di palla deve tentare il tiro entro 30 secondi e deve superare la propria metà di campo entro 10secondi. I ruoli sono: - Centro o Pivot: sono i giocatori che giocano vicino al canestro, in genere quelli molto alti; - Ala: sono i giocatori che generalmente agiscono ai lati, fino alla linea di fondo; - Play maker: è il giocatore che fa girare la squadra, il regista; - Guardia tiratrice: è il giocatore dotato di ottima mira. Nella foto – Dino Meneghin: il più grande giocatore italiano della storia degli anni ‘’80’’ e tra i migliori dieci – venti giocatori europei.
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