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TESINA DIDATTICA GENERALE, Dispense di Didattica generale e speciale

Analisi dei bisogni e valutazione

Tipologia: Dispense

2019/2020

Caricato il 24/11/2020

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natalia-del-prete 🇮🇹

4.6

(5)

2 documenti

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Scarica TESINA DIDATTICA GENERALE e più Dispense in PDF di Didattica generale e speciale solo su Docsity! Nome cognome: Natalia Del Prete Matricola: 4681502 Codice Insegnamento: 90104 Nome Insegnamento: Didattica generale Appello d’esame del: 30 Giugno 2020 Titolo dell’argomento: Analisi dei bisogni e Valutazione dei risultati CAPITOLO 1. E’ scontato dire che la formazione non possa ignorare i bisogni dei soggetti ai quali dichiara intenzionalmente di rivolgersi. La Formazione nella quale si colloca l’analisi dei bisogni ha due livelli che sono Macro e Micro. Nella dimensione organizzata, Macro, prevale l’approccio sociale mentre nella dimensione micro, prevale quella didattico-pedagogica in senso stretto, anche se ci devono essere competenze pedagogiche in entrambe. Un aspetto fondamentale risiede nel precisare il significato di bisogno e bisogni di formazione. Non è facile tracciare un significato univoco. Secondo la prospettiva di campo Il Bisogno è un concetto che richiama sia una dimensione individuale: trasformare la persona in quanto tale, sia una dimensione sociale, il sogno sociale si prefigge di espandere la conoscenza del soggetto alla comunità di appartenenza. La possibilità di considerare il bisogno formativo come sogno duplice nella prima prospettiva di significato è giustificata dal fatto che i termini mancanza e attesa soddisfano un criterio duplice temporale e decisionale. Temporale ovvero un bisogno che può collocarsi nel presente e nel futuro prossimo che richiede una valutazione della situazione attuale e la capacità di anticipazione dell’avvenire. Dal punto di vista decisionale la consapevolezza del bisogno influenza le azioni che possono collocarsi in un intervallo temporale di breve e medio periodo, ovvero di fronte ad un bisogno è lecito agire in un arco di tempo ragionevole. Il Bisogno viene considerato in termini di mancanza o carenza da colmare. E’ sempre il sistema sociale a manifestare un bisogno dove la formazione è piegata agli interessi di coloro che finanziano gli interventi, sono coloro che finanziano che determinano che tipo di bisogni o aspettative intendono colmare. Nel tempo a questa situazione si è andata a contrapporre una soluzione più democratica dove il bisogno formativo riflette la richiesta di nuove risposte che ora sono meno influenzate da interessi economici. L’attesa esprime una riflessione sull’azione nella prospettiva di realizzare un desiderio al quale il soggetto attribuisce significatività e importanza, un’azione imprecisa nel divenire che non può essere del tutto controllata poichè associata ad aspetti del bisogno che non sono sempre espliciti ma talvolta latenti e ciò è dovuto alla difficoltà del soggetto nel precisare quale sia il proprio bisogno di formazione, non c’è abitudine ad auto analizzare i propri bisogni. Il bisogno ha un significato temporalmente situato in momenti distinti e complementari, carenza nel presente e attesa nel futuro; da entrambi questi concetti è possibile ricavare informazioni sul contenuto dei bisogni. Il soggetto organizza il proprio comportamento nell’attesa, si invita loro a sognare e quando questo sogno ha per oggetto eventi che riguardano la vita dei soggetti all’interno di una Comunità il bisogno si configura come un sogno sociale. I sogni possono essere applicati con successo per uno scopo comune e usati come informazione. Questo è il riferimento a quella dimensione sia macro che micro alla quale il bisogno all’interno delle organizzazioni non può che fare riferimento. Da queste informazioni possiamo provare a dare una definizione di analisi dei bisogni: L’analisi dei bisogni di formazione è una pratica educativa sia micro che macro consistente nel raccogliere analizzare e interpretare sia prima che nel corso dell’azione specifiche informazione intorno ai problemi formativi che riflettono carenze e attese dei soggetti che sono sia tacite e esplicite e dell’ambiente nel quale si svolge l’intervento tutto ciò in vista di produrre risultati e ricadute della formazione a cui gli attori coinvolti attribuiscono significatività e importanza. L’’esigenza di saldare il soddisfacimento dei bisogni, non solo in risultati ma anche in ricadute della formazione, proietta la formazione oltre l’acquisizione di conoscenza e abilità, proprio in previsione di determinare effetti dove conoscenze e abilità sono appresi. Le ricadute sono individuali, organizzative e sociali e richiedono il concorso attivo di tutti gli attori coinvolti. Il concetto di significatività e importanza racchiude il significato stesso di valore: il soddisfacimento dei bisogni devono produrre risultati e ricadute a cui gli attori coinvolti devono attribuire valore, che in questo caso è un concetto con significato soggettivo: materiale o immateriale, immediato o medio- lungo periodo. Nella logica l’apprendimento produce un valore riconosciuto da tutti, è nella direzione della produzione di valore che il significato di bisogno formativo influenza il processo formativo che da luogo a risultati e ricadute non solo nell’immediato ma nel medio-lungo periodo. Le carenze e le mancanze trovano riscontro nella presenza di elementi critici oppure di una domanda. L’analisi delle aspettative ci dà informazioni sulle attese. Bisogno come carenza e come attesa. L’analisi dei bisogni si presenta come una vera e propria operazione di ricerca educativa e utilizza una modalità mista di strumenti: attraverso l’osservazione diretta oppure raccogliendo informazioni presso un campione di soggetti attraverso questionari e interviste, più specifiche e profonde, le informazioni ricavate entrano nell’area elaborativa dell’informazione. I questionari e le interviste, che possono avere testimoni diretti o indiretti, si incrociano e attraverso questo procedimento si da luogo ad un rapporto di ricerca che confluisce nel piano di formazione che è documento operativo che raccoglie tutte le informazioni precedentemente utilizzate per raccogliere dati e che a loro volta vengono elaborate e decodificate per tradurle in possibili linee di azioni che esprimono criticità, aspettative e opinioni dei soggetti sulla formazione. Il piano di formazione è la sintesi delle 4 dimensioni che concettualizzano il bisogno formativo nelle due macro-dimensioni delle carenze e delle attese. CAPITOLO 2. Valutare significa stimare il prezzo o il valore di un bene, questo termine non è associato ad esattezza ma a ricerca di senso, ragionevolezza ed equità. Nel campo formativo la valutazione detiene un’area di discrezionalità che non può essere eliminata ma ridotta. La valutazione dei risultati compare come l’ultimo stadio nel processo di formazione ed ha anche nozione di controllo, questo implica che si eseguano una molteplicità di azioni, durante tutto il processo, che valutano singolarmente ogni fase e generano correzioni per rimediare alle carenze riscontrate in ogni tappa senza aspettare la fine del percorso per verificarne l’efficacia. Ciò che viene valutato in un percorso è l’origine dell’azione formativa, la struttura progettuale, l’attuazione e infine gli esiti. Nel 1959 Kirkpatrick sviluppò la Teoria della gerarchia secondo la quale la verifica dei risultati era organizzata in 4 livelli: reazione, apprendimento, comportamento e quello dei risultati direttamente osservabili. Tuttavia questa teoria presentava dei limiti dal momento che non prestava attenzione a tutti quegli elementi che influivano nel processo di formazione anche se non vi appartenevano. Da qui la necessità di concepire la verifica dei risultati come un continuo raccoglimento di informazioni e una loro valutazione per allocare le risorse organizzative. E’ un processo caratterizzato da un meccanismo di controllo basato su azione, feed back, decisione e azione. La prima fase è quella della valutazione del contesto dove si raccolgono le informazioni sulle condizioni organizzative correnti. La seconda fase è la valutazione degli input ed è la base informativa necessaria per le decisioni relative alla progettazione dell’intervento. La terza fase è la valutazione dell’attuazione dell’intervento per cogliere subito eventuali fattori che ostacolano il raggiungimento degli obbiettivi prefissati. L’ultima è la fase della valutazione dei risultati dove si raccolgono i dati sugli output della formazione. Per ottenere una valutazione globale dell’intervento formativo si terranno in considerazione tutte le informazioni raccolte nelle fasi precedenti del processo. CAPITOLO 3. “La valutazione della formazione è un qualsiasi tentativo di entrare in possesso di informazioni, feed back, sugli effetti di un corso di formazione e di accertare il valore di questo in base alle informazioni raccolte” (Hamblin 1974). Sia l’analisi dei bisogni che la valutazione dei risultati fanno parte della dimensione informativa del processo di formazione. In particolare la valutazione dei risultati restituisce un feed back all’analisi dei bisogni al fine di aver accertato il fatto di aver perseguito gli obbiettivi e colmato tutte le “lacune” dalle quali scaturivano i bisogni. La valutazione dei risultati difficilmente può considerarsi indipendentemente dall’analisi dei bisogni, avvalendosi dello schema del “processo di
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