Docsity
Docsity

Prepara i tuoi esami
Prepara i tuoi esami

Studia grazie alle numerose risorse presenti su Docsity


Ottieni i punti per scaricare
Ottieni i punti per scaricare

Guadagna punti aiutando altri studenti oppure acquistali con un piano Premium


Guide e consigli
Guide e consigli

Tesina Drammaturgia - Casa di Bambola - Esame Locatelli, Guide, Progetti e Ricerche di Drammaturgia

Tesina Drammaturgia - Casa di Bambola - Esame Locatelli

Tipologia: Guide, Progetti e Ricerche

2023/2024

Caricato il 23/02/2024

_uccia_
_uccia_ 🇮🇹

4.4

(53)

11 documenti

Anteprima parziale del testo

Scarica Tesina Drammaturgia - Casa di Bambola - Esame Locatelli e più Guide, Progetti e Ricerche in PDF di Drammaturgia solo su Docsity! Casa di bambola – Paper 1 Facoltà di Lettere e filosofia Dipartimento di Storia Antropologia Religioni Arte Spettacolo Corso di laurea in Scritture e produzioni dello spettacolo e dei media Irene Zullo Matricola 1913433 Professore Stefano Locatelli Aspetti storici-filologici-contestuali "Casa di bambola" è un'opera teatrale in tre atti scritta da Henrik Ibsen nel 1879. La sua introduzione sulle scene europee rappresenta uno degli eventi più significativi e scandalosi nella storia del teatro durante la seconda metà dell'Ottocento. “Casa di bambola” è un esempio illustre del teatro realista, un movimento che si prefiggeva di rappresentare la realtà in maniera autentica, ribaltando le convenzioni melodrammatiche del teatro precedente. La fama internazionale di Ibsen inizia proprio con quest’opera: un trionfo caratterizzato dallo scandalo e da accesi dibattiti e discussioni. L'opera si concentra sulla ribellione di una moglie al proprio stato di subalternità, portandola all'audace decisione di abbandonare marito e figli per affermare la propria dignità di essere umano. L'opera fu concepita durante l'epoca vittoriana in Europa, un periodo caratterizzato da rigide norme sociali e da un crescente interesse per i diritti delle donne. Per i vittoriani, il vincolo matrimoniale era considerato sacrosanto, e l'idea che una moglie potesse abbandonare il marito era inaccettabile1. "Casa di bambola" denuncia le condizioni delle donne dell'epoca, rappresentando una vibrante critica alla condizione femminile del XIX secolo, ma sviluppando anche un altro tema altrettanto centrale: la libertà inalienabile dell'essere umano2. Come scrive Anita Rho nella sua prefazione del libro Casa di bambola […] ci rendiamo conto che il femminismo era soltanto un aspetto, importante ma non sostanziale, del dramma. Il nucleo vivo della vicenda, valido a distanza di decenni ed in una situazione sociale indubbiamente diversa, resta quello costituito dal tema tipicamente ibseniano della fedeltà alla vita. Una fedeltà per cui tutti gli eroi e le eroine di questo 1 Groddeck, G. (1985). Il teatro di Ibsen: tragedia o commedia. Italia: Guida ed. 2 Natella, V. (15 gennaio 2009). L’esilio dal ruolo sociale in Casa di Bambola di Ibsen nell’interpretazione di Edith Stein e Antonio Gramsci: un confronto. Coordinamento SIBA - Università del Salento. Nella scena seguente, Nora e Torvald discutono dei dettagli del ballo in maschera che stanno pianificando per quella sera, scena che mette chiaramente in evidenza l’aspetto superficiale e frivolo del loro matrimonio, e il ruolo subordinato e oggettificato di Nora, che viene quasi costretta da Torvald a ballare e a indossare un vestito fatto su misura per lei. A circa metà del secondo atto viene approfondito un personaggio secondario: il dottor Rank. Egli è un amico di lunga data dei coniugi Helmer e viene a fare loro visita ogni giorno. In un lungo dialogo tra i due, Rank rivela a Nora di essere gravemente malato e di avere pochi giorni di vita restanti, e anche di essere da sempre stato innamorato segretamente di lei. Intanto, Krogstad è tornato a casa degli Helmer per rinnovare il ricatto e lasciare la prova della falsificazione di Nora nella cassetta delle lettere del marito. Il secondo atto si conclude con un dialogo tra Nora e la signora Linde: Nora è disperata e chiede aiuto all’amica, che decide di andare a parlarne di persona con Krogstad. Atto III: Climax ed epilogo Il terzo atto, composto da cinque scene, inizia con un dialogo tra Krogstad e Christine nel salotto dei Helmer. Christine cerca di convincere Krogstad a sposarla e a ritirare la lettera minacciosa. Nel frattempo, Torvald legge la lettera e reagisce in malo modo, insultando la moglie e rivelando la sua vera natura di uomo che, all’amore e al bene di Nora, mette davanti l’apparenza e la propria reputazione. Durante la sfuriata, Torvald riceve una lettera da Krogstad che intanto ha deciso di accettare la proposta di matrimonio con Christine e ritirare le accuse contro Nora. Quando Torvald legge la lettera di Krogstad si sente sollevato e si scusa con Nora per i rimproveri di poco prima. Tuttavia, Nora ha già preso la sua decisione di lasciare la famiglia, ormai disincantata e delusa dalla reazione del marito. I personaggi Nora Nora è la protagonista di "Casa di bambola", un personaggio complesso che subisce una notevole evoluzione nel corso della storia. All'inizio dell'opera, Nora è presentata come una moglie obbediente e sottomessa, il cui ruolo principale è soddisfare i desideri e le aspettative del marito. Torvald decide cosa debba indossare, cosa debba mangiare e limita le conversazioni con lei a temi superficiali, escludendola dalle questioni serie. Durante il corso del dramma, il personaggio di Nora subisce una trasformazione profonda, con il culmine raggiunto nel terzo atto. Alla fine della storia, Nora si rivela come una persona completamente diversa, una donna indipendente che conosce i propri desideri. Sembra che abbia risvegliato la sua coscienza dopo un lungo periodo di ignoranza, in cui è stata considerata come un oggetto, una "bambola," priva di autonomia decisionale. Nora riconosce che il suo stato di ignoranza e mancanza di istruzione è il risultato della manipolazione degli uomini nella sua vita, in particolare il marito e il padre. Questa consapevolezza la spinge a prendere una decisione coraggiosa: cercare la sua libertà al di fuori delle mura di casa. Inizialmente, Nora desiderava solo una vita "felice" e agiata con il marito e i figli, senza doversi preoccupare del debito. Aveva paura che la rivelazione di questo segreto potesse comportare conseguenze devastanti, tra cui disonore, rovina finanziaria e la distruzione del suo matrimonio e della sua famiglia. Tuttavia, alla fine della storia, quando tutti i segreti vengono svelati, Nora comprende quanto sia stata ingiustamente trattata. Capisce anche quanto sia infelice un mondo basato unicamente su convenzioni superficiali come l'apparenza e l'idea del matrimonio perfetto, a scapito dell'amore, della libertà e dell'affetto. La metamorfosi nel linguaggio di Nora durante la storia gioca un ruolo essenziale nel sottolineare la sua crescita e trasformazione. Inizialmente, utilizza un linguaggio caratterizzato da un tono infantile, il quale riflette il suo ruolo di "casalinga giocosa" e di moglie obbediente, sottolineando la sua dipendenza da Torvald e il suo impegno per mantenere l'armonia familiare. Tuttavia, man mano che emergono i conflitti connessi al suo segreto finanziario, il linguaggio di Nora subisce un profondo cambiamento. Da un tono infantile e affettuoso, passa a uno stile più maturo e determinato. Il suo discorso diventa diretto e assertivo, riflettendo una crescente consapevolezza della realtà della sua situazione e il suo ardente desiderio di indipendenza. Nora è costretta a chiedere a Torvald i soldi e il permesso per qualsiasi spesa, riflettendo la realtà dell'epoca in cui le donne non avevano accesso ai propri fondi finanziari ed erano economicamente dipendenti dai loro mariti. Torvald rimprovera Nora per le sue spese e per la continua richiesta di denaro. HELMER Come si chiaman quegli uccellini che sperperan tutto? NORA Si, si, lucherini spensierati, lo so! Ma fammi questo piacere, Torvald[...] HELMER (sorridendo) Ma si, cara mia, cioè, se ti riuscisse proprio di serbare questo denaro che ti do per comprare, a suo tempo, qualche cosa per te! Ma tutto va per la casa... per ogni sorta di inutili bazzecole, e allora io son costretto di nuovo a metter mano alla tasca. Torvald All'inizio del dramma, il desiderio predominante di Torvald è quello di mantenere una reputazione impeccabile nella società. Il signor Helmer è ossessionato dall'immagine pubblica e aspira a essere riconosciuto come un uomo di successo e rispettabile. Torvald desidera fervidamente esercitare il controllo sulla sua famiglia, e che Nora debba rispettarlo incondizionatamente e seguire i tradizionali ruoli femminili dell'epoca. Tuttavia, il suo desiderio più profondo è legato alla stabilità finanziaria della famiglia. Temendo problemi economici che possano minacciare il suo stile di vita, il controllo sulle finanze diviene una preoccupazione centrale per lui. Christine, un'antica conoscenza che lo aveva rifiutato in passato per sposare un uomo più abbiente. Ora, lei gli offre la possibilità di garantire il sostentamento sia per sé stessa che per la sua famiglia attraverso il nuovo lavoro. Signora Linde La signora Linde è un personaggio con una profonda psicologia e il suo ruolo è di importanza cruciale nella storia. La signora Linde emerge come una figura indipendente e determinata, che ha affrontato numerosi ostacoli nella sua vita, inclusa la perdita del marito e ora desidera raggiungere l'indipendenza finanziaria. Questa esperienza l'ha spinta a lavorare instancabilmente per sostenere sé stessa. Un aspetto innovativo nella storia è il fatto che Christine sostituisce Krogstad, un uomo, nel suo rispettabile lavoro in banca, e con il denaro che guadagna riesce a sostenere lui e i suoi figli, rappresentando un significativo cambiamento di ruolo di genere nella società dell'epoca. Dottor Rank Il dottor Rank è un personaggio unico nella storia in quanto non partecipa direttamente alla trama principale, ma svolge un ruolo simbolico e contribuisce alla complessità delle relazioni all'interno della famiglia Helmer. Egli è un caro amico e confidente dei due coniugi, Nora e Torvald, e la sua presenza svela un doppio conflitto interno che trova risoluzione attraverso le sue confessioni a Nora. Queste confessioni rivelano che egli è affetto da una malattia terminale e che è segretamente innamorato di lei. Sebbene il dottor Rank non attraversi un arco di sviluppo nel corso della storia, rimane un personaggio tridimensionale che arricchisce la profondità delle relazioni umane rappresentate nella vicenda. La sua presenza sottolinea la complessità delle emozioni e dei legami all'interno della famiglia Helmer, contribuendo così a rendere la storia più ricca e coinvolgente. Atto III – Ultima scena L'ultima scena di "Casa di bambola" è sicuramente la scena più nota del dramma, poiché è qui che si raggiunge il climax della storia, lo stravolgimento della famiglia Helmer e la profonda ed intima crescita del personaggio di Nora. Quest’ultima scena contiene un dialogo a due tra Nora e Torvald. L’ultima scena segue quella precedente in cui il dottor Rank saluta i due coniugi e lascia la casa dopo la festa. La scena inizia con Helmer che, una volta che tutti gli ospiti hanno lasciato la casa, decide di ritirarsi nel suo ufficio a leggere la posta accumulata nella sua cassetta. Nora dapprima cerca d’impedirglielo ma poi si arrende capendo che non è più possibile impedire l’inevitabile scoperta. Helmer trova le lettere del Dottor Rank, scoprendo che sta per morire, e poi legge la fatidica lettera di Krogstad che svela la falsificazione commessa da Nora. Con un impeto di rabbia Helmer rimprovera la moglie, insultandola. Helmer si preoccupa solo della sua rispettabilità di direttore di banca e di uomo di famiglia. La minaccia più grave per lui è come gli altri possano vedere questa notizia, come gli altri possano giudicarlo. Ad Helmer non importa del fatto che Nora ha compiuto un gesto così sconsiderato perché l’amore, sincero e vero, che sua moglie prova per lui messo al confronto con la rispettabilità, non conta niente. Pur di cancellare la macchia che un gesto del genere procura alla sua dignità, è disposto a ripudiare la moglie, a disconoscerla. Dopo aver versato numerose parole di disprezzo verso la moglie, la cameriera annuncia l’arrivo di una lettera, che si rivela essere dello stesso Krogstad che ha deciso, convinto dalla signora Linde, a ritirare la minaccia e le accuse e a discolpare così i due coniugi. In questo momento parte il famoso discorso che Nora porta avanti nel dialogo con Torvald, il quale di tanto in tanto la interrompe, in cui è contenuta tutta la carica di forza e bellezza del personaggio e della storia. Nora rinfaccia a Torvald di averla trattata, come suo padre, come una bambola senza realmente considerarla come un essere umano con una dignità. Di averla usata solo per le proprie fantasie e il proprio piacere, senza considerarla all’altezza di cose serie. NORA Non è forse così, Torvald? Quand'ero ancora a casa mia, il babbo mi comunicava tutte le sue idee e per conseguenza io pensavo come lui; se avevo per caso altre idee le nascondevo; perché non gli sarebbe piaciuto ch'io avessi avuto delle opinioni proprie. Lui mi chiamava la sua bambolina e si divertiva con me come io con le mie bambole […] Per la durata di otto interi anni, anzi anche più, dal giorno che ci siamo conosciuti, non è corsa fra noi una parola seria, non abbiamo mai parlato di cose serie […] Solo quando Torvald di fronte allo scandalo è disposto a disconoscerla, Nora apre del tutto gli occhi. Si rende conto di quanto la società sia ingiusta nei confronti delle donne e, soprattutto, di quanto suo marito la stimi pochissimo, come persona. Nora ha capito quanto preziosa sia la sua autonomia e la sua libertà e la rivendica, con tutte le sue forze. Anche se questo significa lasciare i lussi che suo marito le procurava e, soprattutto, i suoi figli. Nora, infatti, annuncia a Torvald che lascerà la casa e i figli andrà a cercare di educarsi da sola, di scoprire le cose del mondo e farsi una propria idea delle cose della vita. NORA Non ci credo più. Prima di tutto credo invece ch'io sia un essere umano, come te, né più né meno, o, infine, voglio procurare di diventarlo. So bene che la maggior parte della gente ti darà ragione, Torvald, e che qualche cosa di simile è scritto nei libri. Ma io non posso più contentarmi di ciò che dice la maggioranza e di ciò che è scritto nei libri. Devo riflettere da me stessa su certe cose e rendermele pienamente chiare.
Docsity logo


Copyright © 2024 Ladybird Srl - Via Leonardo da Vinci 16, 10126, Torino, Italy - VAT 10816460017 - All rights reserved