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Tesina e analisi di "American Born Chinese" di Gene Luen Yang, Prove d'esame di Storia Del Cinema

Tesi per l'esame di Cinema di Greselin

Tipologia: Prove d'esame

2019/2020

Caricato il 06/01/2020

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tommaso-ssss 🇮🇹

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Scarica Tesina e analisi di "American Born Chinese" di Gene Luen Yang e più Prove d'esame in PDF di Storia Del Cinema solo su Docsity! AMERICAN BORN CHINESE DI GENE LUEN YANG Biografia Gene Luen Yang (杨谨伦) nasce il 9 agosto del 1973 a Alameda, California. Il padre è di Taiwan e la madre di Hong-Kong. I genitori educano Yang instillando in lui un forte senso del dovere e rinforzano la sua cultura asiatica. Frequenta l'università a Berkeley, Californa e si specializza in Informatica scegliendo scrittura creativa come materia secondaria. Yang non manca di iniziativa e con un amico scrive il suo primo fumetto vendendolo a 50 cent a copia. Il titolo del fumetto è trans-smurfers, in breve dei puffi che si trasformano in frutti robotici. La sua passione per i fumetti sarà poi la sua professione, diventando lui stesso un cartoonist. Yang inserisce nei suoi fumetti quella che lui chiama intimità, intimità con la storia, una conoscenza profonda e l'aggiunta di qualche elemento autobiografico. Yang si è fatto ispirare da lavori come Maus(1986-1991) di Art Spiegelman e Persepolis(2000-2003) di Marjane Satrapi che presentano appunto la caratteristica di elementi autobiografici. American Born chinese è stato il primo fumetto ad arrivare in finale al National Book Award nel 2006, ha vinto l’Eisner Award come miglior graphic album, nel 2007 ha vinto il Michael Printz Award for excellence in young adult literature e per concludere nel 2016 Gene è stato premiato come Ambassador For Young People’s Literature. Fumetto e personaggi In un’intervista con il giornalista Jeffrey Brown confessa che il formato previsto era un mini-comic (disegnato, fotocopiato e rilegato a mano). Al tempo non c’era la possibilità di realizzare un romanzo a fumetti colorato, e riuscire a essere pubblicato da case editrici di un certo calibro era ben oltre le sue aspettative. Ci sono stati due motivi che hanno portato Yang a utilizzare questo formato, il primo è legato alla possibilità di esprimere meglio l’eredità culturale dei personaggi asiatici, cosa che non era ancora riuscito a fare nei suoi precedenti lavori. Il secondo invece è dovuto alla sua volontà di evidenziare gli stereotipi razzisti in America, per affrontarli direttamente la comunicazione iconica era necessaria. Ad esempio il Cugino Chin-Kee non avrebbe avuto lo stesso impatto emozionale sul lettore se fosse stato descritto solo a parole, la sua rappresentazione grafica gioca un ruolo fondamentale. Yang evidenzia l’immagine che c’era in America tra il 1800 e il 1900, dove i cinesi venivano rappresentati con i denti sporgenti come i conigli. Quest’immagine stereotipata del razzismo nei confronti dei personaggi asiatici dovrebbe essersi conclusa, ma una serie di avvenimenti non permettevano di catalogare come “chiuso” la loro presenza nei fumetti come nei libri, nei film ecc... Ad esempio nell’Aprile del 2001 ci fu l’incidente conosciuto comunemente come chinese spy plane incident, il quale creò dei lievi contrasti tra le due nazioni, ovvero Cina e America. Subito dopo questo avvenimento Pat Oliphant pubblicò una vignetta dove rievocava lo stereotipo del cinese con i denti da coniglio e mangiatori di gatti, tanto che nel ristorante della vignetta stanno venendo serviti dei Noodles con interiora di gatto. È ovvio che anche Pat Oliphant avesse preso ispirazione dal retaggio razzistico americano (Figura 1). Figura 1 Un altro episodio controverso all’interno della comunità asioamericana è quello di William Hung (Figura 2). È stato un’icona del programma American Idol. Le sue scarse abilità canore e il successo ottenuto davano l’impressione che ci fosse qualcosa di razzista da quanto gli americani ne erano infatuati. Figura 2 La reazione del pubblico a questo personaggio è diversa anche all’interno della stessa comunità asioamericana: - I più anziani una volta incontrato hanno avuto difficoltà nell’affrontarlo e nel proseguire con la lettura, la rievocazione di questi stereotipi razzisti è stata dolorosa. -I quarantenni o i giovani cresciuti in un contesto con pochi asioamericani capiscono appieno il personaggio. Lo trovano divertente, ma di un divertente amaro. -A volte capita che, ai convegni di fumettisti, qualcuno si presenti chiedendo se è stato fatto del merchandise con l’immagine di Chin Kee perché lo trovano “veramente carino”. Yang confessa che se dovesse riscrivere il fumetto esaspererebbe ancor più Chin Kee, il suo scopo non era affatto renderlo “veramente carino”. Figura 5 Jin Wang Figura 6 Jin Wang non è altro che il mispelling di Gene Yang. Questo personaggio riflette gli ostacoli che un giovane asioamericano incontra durante la sua crescita. Gene infatti avrebbe voluto abbandonare il suo patrimonio culturale come viene palesato nel racconto (Figura 6). Molti episodi del fumetto vengono ripresi da vicende della vita di Gene negli ultimi anni delle elementari e durante le medie. Al college Gene non era sé stesso, le differenze culturali e il razzismo lo allontanavano dagli altri studenti. Solo quando inizia l’università si ritrova in un ambiente più aperto dove gli asiatici sono la maggioranza. Per la prima volta non si sente a disagio, essere asioamericano non attira più gli sguardi delle persone. È proprio in questa fase della sua vita che ha la possibilità di spiegare e capire il perché del malessere che lo accompagna fin da quando era un ragazzino. Confrontandosi con gli altri studenti figli di immigrati capisce di non essere solo: anche loro erano stati etichettati come stranieri ed emerginati dai loro coetanei. Breve analisi Capitolo 1° Nel primo capitolo, con palese ispirazione da “Il viaggio in occidente”, viene presentato il re delle scimmie Sun Wu Kong. Gene propone una similitudine tra il re delle scimmie (che a mio parere rappresenta i cinesi) e le divinità (che rappresentano gli occidentali). In Figura 7 ad esempio c’è un’allusione alla difficoltà del popolo cinese nel rispettare la fila: - “He fidgeted this way and that (monkeys just aren’t very good at waiting) but he forced himself to stay in line” Mentre in Figura 8 e 9 l’autore vuole comunicare l’atteggiamento razzistico degli occidentali nei confronti degli orientali. Il re delle scimmie si spazientisce perché non gli viene data la possibilità di entrare alla cena delle divinità (nonostante anche lui sia uno di loro). Così la guardia che controlla l’entrata gli risponde: -“Look. You may be a King- you may be a Deity- but you are still a monkey.” Figura 10 Figura 11 Figura 13 Figura 12 Figura 15 Figura 16 Figura 17 Capitolo 3° In questo capitolo vengono presentati una serie di stereotipi che si potrebbero definire classici: -Il cugino Chin-Kee indossa abiti tradizionali cinesi, le sue valigie hanno la forma dei contenitori per il take-away, infine parla con un accento cinese stereotipato (Figura 18). - Allo stesso tempo anche Danny è stereotipato perché ha un atteggiamento Xenofobo nei confronti di Chin-Kee. Inoltre il fatto che sia con una ragazza probabilmente sta a segnalare l’attrazione verso anche altre ragazze (stereotipo del teenager occidentale). Capitolo 4° In questo capitolo vediamo il re delle scimmie assumere delle sembianze più umane, ma nonostante questo viene deriso dalle altre divinità. Questo fa nascere in lui dell’insicurezza: nonostante sia in possesso di molti poteri non riesce ad accettare il fatto di essere una scimmia e non vuole essere riconosciuto come tale ( Figura 19). Figura 18 Capitolo 6° Questo è probabilmente il capitolo dove possiamo ritrovare gran parte degli stereotipi di questa Graphic Novel: -L’accento cinese di Chin-Kee; -Il suo pranzo è composto da noodles con gatto fritto (Figura 22); -Chin Kee urina nella lattina di Coca-Cola di Steve (che richiama un po’ lo stereotipo del cinese che fa cose losche, raffigurandolo come una persona inaffidabile) (Figura 23). -Danny è il classico ragazzo americano che gioca nella squadra di basket; -Ha amici muscolosi, in classe non segue le lezioni e arriva a scuola in ritardo. Figura 22 Figura 23 Capitolo 8° In questo capitolo vediamo uno dei personaggi essere vittima di razzismo. Suzy, la giovane ragazza giapponese, viene aggettivata da Timmy come “Chink” un’offesa molto pesante. Suzy confessa di provare questa sensazione di inadeguatezza spesso, non solo quando viene offesa dal giovane. (Figura 24) Poco dopo queste confessioni Jin prova a baciare Suzy, probabilmente perché non ha altre soluzioni per consolarla o perché anche lui sta provando le stesse sensazioni. Suzy rifiuta il bacio e gli dà un ceffone. Wei Chen va a casa di Jin per confrontarsi con lui, vuole capire perché lo ha fatto. Jin in questo passaggio si sente insicuro, arriva persino al punto di rinnegare la sua amicizia con Wei Chen (Figura 25) Rinnegando Wei Chen è come se avesse disconosciuto sé stesso e il suo passato. A causa di quanto accaduto Jin quindi “vende” la sua anima (rinnegando sé stesso) ed è proprio nella notte che segue che si trasforma in Danny (Figura 26 e 27). In questo modo Jin, seppur temporaneamente, risolve i suoi problemi e non deve più affrontare la difficoltà che potrebbe incontrare un asioamericano. ABOUT TWENTY MINUTES INTO THE PARTY, PARTYWATEHING TV IN THE Lis ROOM. FELT SO EMBARRASSED. Figura 25 Figura 29 Conclusioni A mio parere questa Graphic Novel è riuscita ad affrontare temi quali immigrazione, integrazione e diversità culturale in maniera intelligente e accattivate. L’utilizzo di tre storie parallele come tecnica scrittoria svolge la sua funzione in modo eccellente. Vengono proposte tre storie che apparentemente non sembrano avere relazione tra di loro, ma pian piano tessendo il filo scopriamo che si incrociano e hanno in comune molto di più di quello che si dava a pensare. Si possono trovare indizi della volontà dell’autore di mettere in evidenza gli stereotipi classici attraverso i quali venivano rappresentati gli asiatici in fumetti, serie tv o film. A mio parere l’intento di Yang è aiutare i giovani ad affrontare delle situazioni culturali dove possono subire degli episodi di razzismo. Non bisogna rinnegare sé stessi, bisogna riuscire a vivere accettandosi per come si è fatti. BIBLIOGRAFIA Yang, Gene Luen (2006). American Born Chinese. Color by Lark Pien. New York & London: First Second. SITOGRAFIA Biografia di Gene Luen Yang URL: https://en.wikipedia.org/wiki/Gene_Luen_Yang Intervista a Gene Luen Yang URL: https://www.pbs.org/newshour/arts/this-chinese-american-cartoonist-forces-us-to-face- racist-stereotypes Stereotipi in American Born Chinese URL: https://youngadultliterature.wordpress.com/2011/11/14/stereotypes-in-american-born- chinese/ ELENCO IMMAGINI Figura 1: Vignetta razzistica di Pat Oliphant, in occasione del Chinese spy plane incident del 2001 URL: http://www.essaydocs.org/from-an-interview-with-gene-yang-by-kristy-valenti-the-comics/ 17067_html_7443c3fb.png Figura 2: William Hung alle audizioni di American Idol URL: http://gazettereview.com/wp-content/uploads/2017/04/william-hung.jpg Figura 3: Manifesto degli anni ’80 durante il Chinese Exclusion Act: URL: https://youngadultliterature.files.wordpress.com/2011/11/chinese_1880s_cartoon.jpg Figura 4: Vignetta tratta da “Tomine, Adrian (2007). Shortcomings. Faber & Faber.” URL: https://youngadultliterature.files.wordpress.com/2011/11/donger_and_me.jpg Da figura 5 a 29: Immagini tratte da “Yang, Gene Luen (2006). American Born Chinese. Color by Lark Pien. New York & London: First Second.” URL: http://fliphtml5.com/zcjd/rgmt
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