Docsity
Docsity

Prepara i tuoi esami
Prepara i tuoi esami

Studia grazie alle numerose risorse presenti su Docsity


Ottieni i punti per scaricare
Ottieni i punti per scaricare

Guadagna punti aiutando altri studenti oppure acquistali con un piano Premium


Guide e consigli
Guide e consigli

Tesina esame di stato: crisi delle certezze, Appunti di Filosofia

Collegamenti con filosofia,storia,italiano,latino,inglese arte

Tipologia: Appunti

2021/2022

Caricato il 04/10/2022

Gioxh
Gioxh 🇮🇹

4

(2)

10 documenti

Anteprima parziale del testo

Scarica Tesina esame di stato: crisi delle certezze e più Appunti in PDF di Filosofia solo su Docsity! Da dove veniamo?cos siamo? Dove andiamo? Queste sono le domande esistenziali che caratterizzano il pensiero dell’uomo, a partire alle origini. Queste sono domande che caratterizzano anche il pensiero di Paul Gauguin, nonchè titolo di un suo celebre quadro. L’opera, di circa 4 metri, affronta il tema del mistero che avvolge l’esistenza attraverso allusioni simboliche. L’opera va letta da dietò verso sinistra, quindi troviamo tutto il percorso che va dall’infanzia fino alla vecchiaia. Quando parliamo di crisi delle certezze è implicito parlare di crisi dei valori. I primi anni del 900 sono. Caratterizzati proprio da una perdita delle certezze e di valori che avevano segnato la società del tempo. Una conseguenza di ciò è senza dubbio la perdita d’identità, di cui si fa portavoce Pirandello. Dunque quando parliamo di crisi delle certezze parliamo di cambi d’epoca. In particolare possiamo analizzare il passaggio da romanticismo a verismo, che non è altro che la risposta italiana al naturalismo francese. Con l romanticismo siamo in presenza di un romanzo storico, in cui i personaggi agiscono in un contesto ben identificabile sia dal punto di vista geografico che cronologico (JaacopoOrtis o PromessiSposi). Con la corrente del verismo la narrativa mira a fotografare la realtà, mostrando l’influenza che l’ambiente sociale ed economico esercita sul carattere, il comportamento e il destino degli individui. Ne è un esempio i Malavoglia, in cui verga ci rappresenta il mondo dei pastori di Aci Trezza, un paesino della Sicilia, atttraverso una suggestiva prospettiva “dall’interno” Possiamo trovare delle differenze anche con il passaggio da romanticismo decadentismo, in cui si capisce che la scienza da sola non basta, dunque bisognava andare oltre l’esperienza attraverso la metempiria. Cambia anche la visione del mondo, che attraverso la “Jenseits der Dinge” si va al di la della realtà. Il romanticismo era imperniato sull’affermazione dell’io, mentre il decadentismo sull’analisi delle proprie sensazioni che contrapponeva alla ragione l’inconscio, ovvero la zona più misteriosa e inesplorata ddll’essere umano. Il decadente non parlava dunque del sentimento, comune a tutti, ma di sensazione soggettiva e individuale. Parlando di crisi delle certezze possiamo ricollegarci a Pirandello e al suo teatro. Dal 1916 si dedicò a tempo piena alla stesura delle opere teatrali, che quasi sempre ero ispirate a delle novelle che aveva scritto in precedenza, che poi riunisce in un’unica edizione che prende il titolo di “Maschere nude”. Va completamente a rivoluzionare il modo di fare teatro, discostandosi dalle convenzioni teatrali del realismo ottocentesco. Infatti quello di Pirandello viene definito metateatro, ovvero teatro nel teatro: compie la rottura della quarta parete, quella che separa il pubblico e il palcoscenico, così da far comunicare la due parti. Lo vediamo benissimo nell’opera teatrale “Questa sera si recita a soggetto”. Lo spettacolo inizia in platea, infatti gli attori sono seduti tra il pubblico, ed è proprio lì che iniziano a recitare. Se uno spettatore decide di interagire e rispondere, tutto il copione viene di colpo modificato e per questo il punto di forza degli attori è proprio quello di improvvisare. Il corto circuito tra finzione e realtà rende quest’opera il massimo della comunicabilità pirandelliana. andando a mostrarci il dietro le quinte del teatro, e lo spettatore sente destabilizzato. INGLESE We have a passage also ito the english literature, from the Victorian age, ti the modernism. Fiat of all, the victorian age is considered a contraddictory age, because on one hand the re is the scientific progress an the increasing of industries, but on the other hand the living conditions of the working class beacame vero poor. Sa reguards the novellists, the reflected the ne social and scientific discoveries together with eghi al problems. One of the most important Washington Charles Dickens, where into hi novels we can fine social injustice, poverty and corruption. Unlike the Victorian Era, the Modernist era consisted of trying new things and individualism was also embraced. The Modernist Era gained steam due to a change in public opinion on social issues and cultural norms. Modernists artists were profoundly impacted by the First W W thai determinated a break betweeen the old and the new world, shattering the traditional beliefs and values of the victorian age. The most important chharacteristics of the modernism are: Break down of traditional literary genre Fragmetation of the traditional ideas of time and place Use of myth LATINO Possiamo parlare di crisi delle certezze anche analizzando la figura di tacito che, a differenza degli storici precedenti, rompe con la tradizione. Infatti al centro delle sue opere non ce più Roma, ma i vari personaggi storici. A tacito interessa il retroscena della storia, un misto di ipocrisia e ambiguità che è nell’animo di ognuno. Per capire la storia non bisogna guardare solo i fatti, poiché non ci mostrano le dinamiche nascoste. All’interno dell’opera Agricola, in particolare nel discorso di Calagaco (generale di una tribù britannica in ci parla dei romani ai proprio soldati) in cui Tacito fa dire a Calagaco ciò che lui pens dei romani, quindi una sorta di autocritica di un romano ai romani. In particolare scrive “ubi solitudinem fciunt, pacem appellam”, dove distruggono, quello che fanno lo Chiamano pace. Situazione del tutto differente si ha all’interno delle opere di Livio, in cui la stria di Roma è raccontata da un romano i romani. La sua opera ab urbe coditia celebra i valori che hanno reso grane Roma, la crescita e l’espansione della repubblica. Celebra inoltre i valori tradizionali del mos maiorum su cui è fondato lo stato romano. Per comporre la sua opera si serve della forma piu tradizionale. Della storiografia: L’annalistica (a ffferena di tacito, che utilizza svariate fonti, alcune anche apparentemente non attendibili come i rumores). Dunque Livio non è imparziale e tutte le imprese romane sono interpretate com passaggi di un percorso glorioso stabilito dal destino, infatti Livio preferisce realizzare un affresco glorioso del passato di Roma, anziché vagliare con una le fonti. Dunque il suo scopone a quello di cantare la grandezza di Roma.
Docsity logo


Copyright © 2024 Ladybird Srl - Via Leonardo da Vinci 16, 10126, Torino, Italy - VAT 10816460017 - All rights reserved