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Tesina: IL RUOLO DELLA CRITTOGRAFIA NELLA SECONDA GUERRA MONDIALE, Tesine di Maturità di Storia

Materie trattate: informatica, storia, matematica. Si parla di crittografia, della macchina Enigma, della seconda guerra mondiale e di Alan Turing.

Tipologia: Tesine di Maturità

2017/2018

In vendita dal 19/03/2021

politica99
politica99 🇮🇹

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Scarica Tesina: IL RUOLO DELLA CRITTOGRAFIA NELLA SECONDA GUERRA MONDIALE e più Tesine di Maturità in PDF di Storia solo su Docsity! I L R U O L O D E L L A C R I T T O G R A F I A N E L L A S E C O N D A G U E R R A M O N D I A L E Motivazione della scelta e commento Ho scelto questo argomento perché ritengo che, nonostante non venga affrontato in modo approfondito nelle ore scolastiche, sia curioso e fondamentale per capire le dinamiche della Seconda Guerra Mondiale. La curiosità in merito mi è sorta grazie al film “The imitation game”, in cui viene raccontata la storia della decifrazione di Enigma, una macchina di cui parlerò in questa tesina. Introduzione della crittografia Fin dall'antichità, l'uomo ha avvertito l'esigenza di usare dei metodi di alterazione dei messaggi per nasconderne il contenuto a occhi indiscreti e riuscire a rivelarlo soltanto al destinatario. Da qui nasce la crittografia, la scienza che studia tecniche che permettano la manipolazione dei messaggi in modo da renderli incomprensibili alle persone non autorizzate. Il principale ambito di applicazione della crittografia è storicamente quello militare, anche se, nell’odierna società dell’informazione, la crittografia è ampiamente utilizzata per proteggere le transazioni bancarie e commerciali che avvengono per via telematica, e per garantire riservatezza alle informazioni che viaggiano attraverso la rete Internet o che sono stipate su supporti di memorizzazione, quali ad esempio dischi rigidi. La crittografia può essere simmetrica o asimmetrica. La crittografia simmetrica si basa sull'uso di una chiave segreta, nota soltanto al mittente e al destinatario, e di un algoritmo, ovvero di un procedimento che permette di modificare il messaggio originario in un messaggio cifrato. Solo conoscendo la chiave è possibile risalire all' informazione originale. La crittografia asimmetrica invece su basa sull'uso di una coppia di chiavi, una pubblica (che deve essere distribuita) e una privata (personale e segreta). Per decifrare un messaggio sarà necessario possedere entrambe le chiavi. La storia è caratterizzata dallo sviluppo di tecniche di crittografia sempre più efficaci, soprattutto in ambito militare. La necessità di cifrare le comunicazioni militari risale, infatti, fino ai tempi di Giulio Cesare. Il cifrario di Cesare è un cifrario a sostituzione monoalfabetica in cui ogni lettera del testo in chiaro è sostituita nel testo cifrato dalla lettera che si trova un certo numero di posizioni dopo nell'alfabeto. Questi tipi di cifrari sono detti anche cifrari a sostituzione o cifrari a scorrimento a causa del loro modo di operare: la sostituzione avviene lettera per lettera, scorrendo il testo dall'inizio alla fine. Al tempo era sicuro perché gli avversari spesso non erano neanche in grado di leggere un testo in chiaro, men che mai uno cifrato; inoltre non esistevano metodi di crittanalisi in grado di rompere tale codice, per quanto banale. La macchina Enigma All’inizio del secolo scorso si sentì l’esigenza di un maggiore livello di segretezza. È in questo contesto che sono nate le macchine cifratrici elettro-meccaniche, la più famosa delle quali è Enigma, usata dalle forze armate tedesche durante la Seconda Guerra Mondiale. La macchina Enigma nasce molto prima della Seconda Guerra Mondiale e, a dispetto di quanto si potrebbe credere, non è stata creata per scopi militari. Realizzata nel 1918 dall'ingegnere berlinese Scherbius, era stata ideata con lo scopo di soddisfare le esigenze dei grandi industriali dell'epoca, che, subito dopo la fine della Prima guerra mondiale, si videro costretti a fronteggiare il nuovo fenomeno dello spionaggio industriale. opportunamente la criptazione e la decriptazione del messaggio. Agli operatori addetti alla cifratura ogni mese veniva distribuito un foglio contenente le chiavi relative ad ogni giorno del mese. Tali fogli erano stampati con inchiostro solubile e custoditi con estrema attenzione. Qualora si fosse presentato il rischio che uno di questi fogli potesse cadere in mani nemiche, l'ordine era di gettarlo in acqua per eliminare tutte le informazioni. I Tedeschi avevano molta fiducia nell' efficacia di Enigma ed erano convinti che soltanto procurandosi le chiavi gli Alleati avrebbero potuto decifrare le loro comunicazioni. Per la marina tedesca venne messa a punto una versione particolare di Enigma, che impiegava quattro rotori cifranti presi da un insieme di otto, per aumentare ancora il numero di combinazioni disponibili. La decifrazione di Enigma Il sistema di codifica della macchina Enigma era così sofisticato che nessuno riteneva possibile la decriptazione dei suoi messaggi: il modello base, costituito da soli tre rotori, permetteva già di arrivare a circa 150 milioni di milioni di milioni di combinazioni diverse. Il sistema sarebbe stato inattaccabile se non fosse stato per il tradimento di un funzionario dell'Ufficio Cifra dell'esercito tedesco, Hans Thilo Schmidt. Spinto dal desiderio di un tenore di vita che il suo stipendio non gli permetteva, nel 1931 questi cominciò a passare ai servizi segreti francesi i manuali operativi di Enigma usati dall'esercito tedesco, continuando a rivelare informazioni fino al 1943 quando, scoperto dalla polizia nazista, si suicidò in carcere per evitare le torture. I manuali di utilizzo, tuttavia, non consentivano da soli di capire la chiave utilizzata per codificare un testo, anche perché le chiavi di cifratura venivano cambiate costantemente, persino più volte al giorno. Consapevoli di questo, i servizi segreti francesi decisero di rivolgersi alla Polonia. I servizi segreti polacchi, infatti, a dispetto della riservatezza e del segreto, erano riusciti a intercettare una valigia diplomatica contenente un esemplare della macchina Enigma. A Varsavia operava un gruppo di crittografi guidati dal matematico Marian Rejewski, che nell'agosto 1932 riuscì per la prima volta a violare Enigma. Una volta ricostruita la struttura logica di Enigma, Rejewski progettò e costruì la “bomba crittologica”, un rudimentale calcolatore composto da molti moduli; ciascun modulo consisteva di uno scaffale di ferro largo 2 metri e 10, alto 1 e 90, profondo sessanta centimetri, e pesante circa una tonnellata. Ogni modulo metteva in movimento 108 rotori (più tre di controllo) in gruppi di 12 per fila, che eseguivano gradualmente la decodifica dei messaggi. Quelle polacche erano però vittorie molto relative: il problema, infatti, non era solamente comprendere la chiave utilizzata per codificare un determinato testo, ma anche farlo velocemente. Conoscere in tempo reale il senso delle comunicazioni intercettate era di fondamentale importanza, mentre spesso questi stentavano a capire il senso di messaggi risalenti a mesi o a settimane prima. Inoltre la situazione si aggravò quando tra il 1938 e il 1939 i Tedeschi cambiarono le regole di cifratura, aumentando il numero dei rotori da tre a cinque e rendendo quasi inefficace il metodo polacco. Dopo l'invasione della Polonia da parte dei nazisti, la lotta per la violazione di Enigma si spostò in Gran Bretagna. Nell’agosto del 1939 i Britannici costituirono, infatti, la scuola dei codici e dei cifrari (GC&CS) a Bletchley Park nel Buckinghamshire, vicino Londra. Qui iniziò una guerra parallela, una vera e propria partita a scacchi, tra gli inglesi che cercavano di decrittare i messaggi dei tedeschi il più velocemente possibile e questi ultimi che cambiavano costantemente le chiavi e perfezionavano le loro macchine. Tra coloro che lavoravano a Bletchley Park c'erano esperti di ogni genere, ma soprattutto ingegneri e matematici, che venivano reclutati tramite un concorso. Inconsapevolmente gli stessi Tedeschi aiutarono gli Inglesi a decifrare Enigma, infatti i messaggi contenevano spesso le stesse espressioni: molti cominciavano con il medesimo testo di apertura oppure venivano riportate informazioni di routine e, soprattutto, tutti i messaggi si concludevano con l'espressione Heil Hitler!. Queste disattenzioni fornirono ai decifratori indizi, chiamati cribs, sul modo in cui era stata impostata Enigma in quel giorno ed erano, quindi, fondamentali per risalire all' informazione originale. Nella squadra di ricercatori c'era un giovanissimo matematico di nome Alan Turing, che riprogettò la Bomba polacca dando origine a Colossus, il primo calcolatore elettronico, il cui prototipo Colossus Mark, venne assemblato proprio a Bletchley Park nel febbraio del 1944. Turing svolse un ruolo fondamentale nel forzare il più complesso cifrario dell’ Enigma navale, denominato shark – squalo, reso possibile anche da una fortunata operazione militare. Nel 1941, infatti, la guerra aveva cominciato a svolgersi anche nell’Atlantico e il 9 maggio ci fu una battaglia tra il sottomarino tedesco U-Boot 110 e alcune navi inglesi. Quando il capitano di fregata John Baker Cresswell si rese conto che il sottomarino tedesco era in difficoltà sotto il bombardamento inglese, decise, anziché completare l’affondamento, di tentare un’ abbordaggio. Fortunatamente la squadra inglese riuscì a recuperare intatti un esemplare della macchina Enigma, il suo manuale e le tavole per la disposizione dei rotori. Per mantenere la più grande riservatezza, l’equipaggio tedesco catturato fu mandato sotto coperta affinché non assistesse all’operazione. Tuttavia, il sottomarino finì comunque per
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