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Tesina introduzione di Beneduce, Tesine universitarie di Antropologia

Tesina introduzione di Beneduce

Tipologia: Tesine universitarie

2019/2020

Caricato il 30/11/2021

uni.000
uni.000 🇮🇹

4.2

(6)

25 documenti

Anteprima parziale del testo

Scarica Tesina introduzione di Beneduce e più Tesine universitarie in PDF di Antropologia solo su Docsity! Tesina Beneduce L’idea di Beneduce è indagare non solo sulle espressioni della violenza ma anche sui rischi metodologici. La violenza appartiene alla condizione umana come spiega la Arendt e curare l’uomo da essa vorrebbe dire disumanizzarlo; Il pericolo però è quello di ricercare un’origine come fa Heritier privilegiando un sapere o l’altro, ma dato che è impossibile giungere a consenso sulle cause della violenza si prova un disagio di rarefazione in cui si impone una parola comune che possa contenere tutti i casi. Questo però porta ad un’analisi di elenchi in cui sono evocati eventi confrontabili a fatica sotto il profilo storico e questa mniversalizzazione portarallabanalizzazione della materia in questione. Nasce il sospetto che a guidare certe analisi sia un meccanismo di difesa epistemologicoin quanto in tutte le scienze ci sono ambiguità semantiche. Si ha certezza oggi che le violenze abbiano origine nella modernità infatti non si può non tenere conto del rapporto tra le espressioni di violenza e gli eventi fondatori della modernità come il colonialismo. Un'altro limite è quello derivante dall’uso di un approccio comparativo che si dice utile quando il metodo in questione coglie le differenze attraverso eventi indagati e messi a confronto ( Bayart ). Veyne ha notato come il verbo comparare ammetta due diverse concezioni dove la prima è poetica e la seconda è storica, in ciò spiega che concetti generali e invariati funzionano se nomradonoal;suolole differenze e non cancellano la storicità del contesto. Ciò però non vuol dire annullare le continuità strutturali come può essere quella tra il genocidio in Namibia e quello degli ebrei ma capire che l’uso di questo metodo è concesso solo a certe condizioni per non avere un’interpretazione meccanicistica degli eventi. ( necessità di non dare per scontato che eventi diversi possano trovare sempre Emilia Marcotulli 331416 Tesina Beneduce Beneduce quindi contesta anche i discorsi antologici, che spesso raccolgono saggi sul problema senza definire il loro metodo, il proprio campo discorsivo e per la loro costruzione obbligano ad ammettere una violenza solo al plurale. Vi è una necessità di ridurre le genericità dei campi d’indagine. Tutto ciò è esemplificato in un articolo di Semelin dove analizza il massacro. Per prima cosa lo definisce semanticamente , poi cerca di indagare l’origine concludendo che sia il segno di una pratica della prossimità. Riprendendo inoltre i profili storici e sociologici della nozione definisce i fattori che li favoriscono e quelli che li precipitano e in ultima analisi spiega che deve fare ricorso a materie come la psicologia o la sociologia per spiegare questi termini che sarebbero troppo complessi per definirli da una sola materia . L’idea della prossimità mette in luce una pratica molto rilevante della violenza ovvero quella di trasformare il vicino in nemico da annientare ( le vittime sono i civili ). Beneduce parla di “ etnografie della violenza ” anziché di antropologia in quanto vuole sottolineare la rilevanza che hanno i meccanismi storici che la producono in contesti particolari e gli effetti locali che genera usando un approccio storico con l’uso sociale delle memorie , le manipolazioni politiche, disuguaglianze economiche e con il ricorso ad un vocabolario magico. Bisogna però considerare anche un altro fattore ovvero che la violenza produce significato divatto politico della violenza. Infatti lo stato di violenza ha rappresentato non solo l’origine di particolari comportamenti e formato identità ma ha generato anche un presupposto comune di diritto ad esercitare il potere d’uccidere. Noi però , siamo abituati a vedere solo il suo lato negativo e non le sue produttività e questo è lo scopo dell’etnografia della violenza efficace ovvero mostrare ciò che la violenza ha creato e distrutto. Emilia Marcotulli 331416 Tesina Beneduce Secondo Mbembe , bisogna riflettere su ragione e irrazionalità perché ci consente di riformulare la dialettica di una violenza che si basa sulle espressioni più macabre , guardandola così come un continuum senza però perdere di vista le differenze. Scrivendo sulla violenza strutturale, quotidiana , che si riproduce nella vita comune dove vi è una legalità apparente di quest’ultima, l'antropologia è chiamata a riflettere Beneduce nella seconda parte del suo scritto parla della violenzarordinaria, per la quale numerosi autori indagavano sulla micro - fisica delle sopraffazioni invisibili, delle forme comuni di prevaricazioni subite in Africa come quelle delle donne espulse dalla famiglia e allontanate solo perché sospettate di avere tramato danni agli altri ( malattie e insuccessi sono il più frequente motivo di sospetto di stregoneria , come accade in Kenya, ma questa logica è ovvio che sia manipolata ). Oggetto di analisi , qui ,è infatti l’incertezzarerirsentimentirdistruttiviroriginatirdaruna La logica della stregoneria da un lato rivela l’incertezza relativa alla propria e altrui identità, dall’altro richiama la necessità di esplorazione dell’inconscio individuale e sociale. Emilia Marcotulli 331416 Tesina Beneduce In contesti di incertezza , anche il semplice dono di cibo o indumenti desta sospetti ( malato di Aids) e in questi‘luoghi\iriferimentiralla stregoneria hanno un duplice ( Questo argomento è il nucleo centrale dell’opera di Farmer sintetizzata da Fassin la cui riflessione verte sulla violenza strutturale , infatti fa riferimento all'Aids che avrebbe poco a che fare con il vodu e molto da dire sulla storia). Ciò ci esemplifica il fatto che la stregoneria non è solo una logica causale dei deboli , ma va assunta nella sua differenza con altri discorsi che la possono spiegare come quando si fa ricorso ai soli modelli economistici , in quanto tutto ciò che abbiamo descritto non è giustificabile alle sole differenze e pratiche culturali per esempio le pratiche africane di violenza si riproducono anche in altri luoghi. L’idea centrale è quindi quella di un continuum ( Bowgois ) fra violenze , che se pur considerate diverse costituiscono un’intelligibilità della violenza stessa. All’interno di questo continuum , tratti.comuni (violenza comunitaria) e questo invito a nominarle può generare nuovi approcci e contribuire ad attenuare l’opposizione fra anthropology at home e anthropology abroad. Quando si entra nel territorio della violenza strutturale, comunitaria, simbolica o tout court quindi vi sono innumerevoli articolazioni da far emergere che possono essere colte solo attraverso un interdisciplinarità e con diversi metodi. Emilia Marcotulli 331416 Tesina Beneduce Bourgois e Wacquant spostano lo sguardo su due grandi città americane: Chicago e Questa forma di violenza però, contiene mumerosi significative valori molto più complessi e strategici di quanto soprattutto nel mondo dello spaccio a livello della strada ed è fondamentale per la credibilità e per prevenire furti e rapine a mano armata ( Bougeis ). Questo scenario è stato ritrovato anche da Beneduce a Napoli nelquartiere Scampia si deduce che l’analisi di queste violenze e la loro capacità di produrre habitus di ® guerra ci mostrano anche programmi di “scambio armi da fuoco” presenti anche nella Repubblica Democratica del Congo o in Sierra Leone allo scopo per esempio di disarmare e demoralizzare le milizie o i bambini soldato. L’antropologo della violenza è oggi invitato a guardare scenari più vicini a se ancora non molto indagati dove le istituzioni sono responsabili di violenze e crimini. ( Bourgeis e Wacquant infatti , si rendono conto che vi è ancora razzismo in America). Agamben i in conclusione , analizza !innnsziensia sisi eis
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