Docsity
Docsity

Prepara i tuoi esami
Prepara i tuoi esami

Studia grazie alle numerose risorse presenti su Docsity


Ottieni i punti per scaricare
Ottieni i punti per scaricare

Guadagna punti aiutando altri studenti oppure acquistali con un piano Premium


Guide e consigli
Guide e consigli

Tesina - "La Percezione", Tesine universitarie di Psicologia Generale

Introduzione della tesina per esame di "Analisi e strumenti per lo studio delle funzioni cognitive" che tratta il tema della Percezione e della Psicologia della Gestalt

Tipologia: Tesine universitarie

2017/2018

Caricato il 07/08/2018

solidea-di-stefano
solidea-di-stefano 🇮🇹

4.5

(18)

12 documenti

Anteprima parziale del testo

Scarica Tesina - "La Percezione" e più Tesine universitarie in PDF di Psicologia Generale solo su Docsity! Che cos’è la Percezione Secoli fa la percezione in filosofia è stata definita l’atto del prendere coscienza di qualcosa, percepire che esista qualcosa oltre a noi stessi, osservare e quindi guardare oltre la nostra persona. Essa fa da mediatore tra il reale e la sensazione del reale, cioè il percepito che rappresenta il processo che crea forme di conoscenza concreta a partire dalla pura conoscenza astratta. In psicologia, la Percezione viene poi definita come il processo psichico che si occupa di riconoscere, organizzare e attribuire significato a tutti gli stimoli sensoriali che provengono dal mondo fisico esterno. Questo processo può essere definito come una catena psico-fisica che collega stimoli distali, stimoli prossimali e percetti. Per stimoli distali si intende il mondo esattamente come appare, in particolare un oggetto fisico viene percepito grazie ad una serie di caratteristiche che derivano dall’ambiente esterno come ad esempio l’illuminazione, la forma ecc. Nel momento in cui questo stimolo è recepito dalla retina (organo preposto) viene trasformato in stimolo prossimale, ad esempio: un oggetto esterno come un quaderno è lo stimolo distale, mentre l’immagine proiettata sulla retina del quaderno è lo stimolo prossimale. I precetti invece sono costituiti dall’informazione sensoriale codificata e rielabotata, quindi dotati infine di significato. (La Percezione, www.Sapere.it , Enciclopedia DeAgostini) La Psicologia della Gestalt e gli Studi sulla Percezione La Psicologia della Gestalt che in italiano si traduce in Psicoogia della Forma rappresenta l’insieme dei principi teorici e dei metodi che emergono dai lavori lavori di Maz Wertheimer (1880-1943), di Wolfgang Kӧhler (1886-1943) e Kurt Koffka (1887-1997). La nascita ufficiale della Psicologia della Gestalt risale al 1912 con la pubblicazione del lavoro sul movimento stroboscopico di Max Wertheimer. Il movimento stroboscopico (dal greco antico strόbos, “corpo che gira”) è un movimeno apparente che consiste nella percezione falsata della realtà vale a dire che presentando in successione due diversi stimoli stazionari, essi vengono percepiti come un unico stimolo in movimento. Un esempio di questo fenomeno può essere rappresentato dalle luci degli addobbi natalizi, questo moto apparente è in realtà semplicemente determinato dall’accendersi e spegnersi in rapidissima successione di numerose lampadine. Questo effetto può affermarsi anche con due sole luci che si accendono e si spengono in una stanza buia, con un intervallo inferiore ad un decimo di secondo: l’osservatore, al posto di vedere due luci separate che si accendono e si spengono, vede soltanto una luce che si muove da una lampadina all’altra. Nel suo laboratorio Wertheimer riproduce in modo chiaramente più rigoroso questo tipo di fenomeno (esperimento effettuato nel 1912 che prende il nome di fenomeno Phi) e si rende subito conto che non è assolutamente possibile dare una spiegazione a questo fenomeno di movimento apparente attraverso la semplice somma dei singoli elementi sensoriali (come facevano un tempo gli psicologi comportamentisti). Di conseguenza il fenomeno del movimento stroboscopico può essere ritenuto una dimostrazione del fatto che la mente umana organizza i dati sensoriali in strutture irriducibili, perciò secondo la psicologia della Gestalt risulta possibile spiegare i fenomeni con l’idea di struttura, non ricorrendo più all’idea di elemento singolo. La Gestalt, che altro non è che la Psicologia della Percezione fonda tutte le sue teorie sul principio secondo cui l’esperienza umana viene organizzata in strutture unitarie in cui la totalità descrive qualcosa in più della somma delle singole parti. La natura degli oggetti, i messaggi fisici da loro inviati (come ad esempio radiazioni luminose, onde sonore, messaggi chimici ecc.) e l’effetto prodotto nei nostri sensi influenza tutto ciò che noi percepiamo, oltre a questo la percezione richiede un intervento attivo da parte della nostra mente di modo da organizzare le informazioni ricevute. È per questo che Wertheimer formula una serie di principi con cui la mente organizza tutte queste informazioni e tale organizzazione percettiva è del tutto spontanea e inevitabile e quasi sempre presenta modalità innate. In un saggio del 1923 Wertheimer descrive i principi dell’organizzazione percettiva (tutti accomunati dal fatto che il cervello lega solo elementi che sono in stretta relazione tra loro) nel seguente modo: Il principio della vicinanza afferma che le parti che sono tra loro vicine nello spazio o nel tempo tenono ad essere percepite insieme. Nell’ immagine possiamo percepire due quadrati (inesistenti) suddivisi a loro volta in tre gruppi ciascuno. (figura 1) Il principio dell somiglianza afferma che le parti tra loro simili sono percepite collegate insieme come se facessero parte di un gruppo. Il cervello identifica due gruppi principali ( i pallini chiari e quelli scuri) e divide in sei righe l’ immagine. (Figura 2) Il principio del destino comune afferma che gli elementi che hanno un movimento solidale tra loro, differente dal movimento degli altri, vengono organizzati in forme. Come si può notare nella Figura 3, appaiono un gruppo in primo piano ( le linee verticali) e uno in secondo piano ( la diagonale). Figura 1 Figura 2 Il principio dell’esperienza passata afferma che si percepisce meglio ciò che può essere inserito in schemi già appresi. Il cervello tende quindi a creare forme già viste dove ci sono solo semplici linee separate o interrotte, come nella Figura 7 dove vediamo chiaramente una “E“, poiché è una forma che conosciamo. Quest’ultimo principio rappresenta l’unica concessione riservata all’apprendimento, infatti se percepire significa cogliere una forma, una struttura, percepire è anche dare un significato a ciò che viene percepito e ciò si verifica attraverso le nostre conoscenze passate. Oltre ad aver formulato le principali Leggi sulle quali si basa la Psicologia della Gestalt, Wetheimer ha svolto degli esperimenti con bambini e adulti scoprendo che essi attraverso il Pensiero Riproduttivo cercano di risolvere problemi utilizzando regole già acquisite e sperimentate, ma lo psicologo si rende conto che questo procedimento non è sufficiente in molte situazioni; è invece il Pensiero Produttivo a permettere di scoprire una soluzione nuova attraverso una riorganizzazione della situazione data, come ad esempio succede per l’insight, che è processo cognitivo che, attraverso una rapida riorganizzazione percettiva della realtà circostante, consente di risolvere un problema e fissare nella memoria la sua soluzione. In contrapposizione esiste un fenomeno che ostacola l’insorgere del Pensiero Produttivo e si tratta della Fissità Funzionale, scoperta da Duncker attraverso vari interessanti esperimenti sull’influenza che possono esercitare le esperienze passate sul modo in cui le persone cercano di risolvere i problemi. Per Fissità Funzionale Duncker intende il fenomeno per cui si ha la tendenza a percepire un oggetto (ma anche un simbolo) soltanto in rapporto al suo uso prevalente, favorendo così l’uso del Pensiero Riproduttivo. (Psicologia generale, evolutiva e sociale: temi, teorie e applicazioni, cap.3, Luigi D’Isa, Hoepli) Figura 7 Per cui ciò che permette al pensiero produttivo di operare una ristrutturazione è l’attenzione alle strutture, in particolare il saper cogliere in modo del tutto nuovo gli elementi che costituiscono il problema da risolvere, ripensandoli e utilizzandoli in una diversa prospettiva, questo processo di ristrutturazione implica di conseguenza una penetrazione più profonda del problema permettendo così di scoprire un principio generale che porti in primo piano gli aspetti essenziali che prima stavano soltanto sullo sfondo e che elimini gli aspetti meno importanti. Il processo che sta alla base di questo tipo di pensiero incontra nel suo svolgersi una serie di ostacoli (alcuni già citati in precedenza) che ne possono impedire il compimento, questi sono rappresentati principalmente dalle Euristiche, ovvero meccanismi di ragionamento rapido, scorciatoie mentali che portano a conclusioni veloci con il minimo sforzo cognitivo (Bias ed Euristiche, www.stateofmind.it), alcuni esempi possono essere: -il pregiudizio di conferma, di cui è soggetta la memoria in quanto riporta a galla solo i ricordi che confermano l’ipotesi o l’idea di partenza. Del resto è più semplice dare un giudizio sulle informazioni ambigue facendo propendere per una spiegazione coerente con i propri preconcetti ed evitando di conseguenza situazioni di stallo cognitivo. (Gli occhi del pregiudizio, Daniela Ovadia, Mind: Mente e Cervello, Gennaio 2018) -Principio dell’esperienza passata (vedi sopra) che può essere associata alla meccanizzazione ovvero la tendenza a trasferire in contesti diversi una strategia che in passato si era rilevata vincente -Principio della pregnanza (vedi sopra) che consiste nella tendenza ad organizzare il campo problemico secondo alcuni principi percettivi che possono chiudere così prematuramente il processo di soluzione. Gli individui che operano con un pensiero produttivo sono quindi coloro che riescono con successo a individuare e superare tutti questi ostacoli, riuscendo ad affrontare le situazioni problematiche in maniera creativa riorganizzando e ristrutturando gli elementi costitutivi del problema per giungere a soluzioni nuove. (Trasformare i problemi, Daniele Brambilla, Nume.it)
Docsity logo


Copyright © 2024 Ladybird Srl - Via Leonardo da Vinci 16, 10126, Torino, Italy - VAT 10816460017 - All rights reserved