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Tesina opere freud, Tesine universitarie di Psicologia Generale

Analisi e rielaborazione delle opere "L'IO E L'ES" e "IL TRAMONTO DEL COMPLESSO EDIPICO" di S.Freud

Tipologia: Tesine universitarie

2013/2014

Caricato il 19/11/2014

berserknova
berserknova 🇮🇹

4

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3 documenti

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Scarica Tesina opere freud e più Tesine universitarie in PDF di Psicologia Generale solo su Docsity! tesina opere Freud Pagina 1 L'IO E L'ES E IL TRAMONTO DEL COMPLESSO EDIPICO Nella filosofia freudiana, il complesso edipico rappresenta un nodo teorico fondamentale: è infatti nell'ambito di questa sfera che si verifica, nel soggetto, un intreccio tra piano individuale e piano sociale. Ne “L'Io e l'Es”, opera pubblicata nel 1923, viene teorizzata la cosiddetta “seconda topica”, nella quale sono classificate ed analizzate le tre istanze dell'Io, dell'Es e del Super-io. Tali istanze, che strutturano poi la personalità effettiva dell'individuo, scaturiscono dal processo definito dallo stesso Freud dell'”identificazione” che si snoda, attraverso il concetto di investimento oggettuale, verso la questione del complesso edipico. L'IO E L'ES, IDENTIFICAZIONE E INVESTIMENTO OGGETTUALE L'Io, rappresentante del mondo esterno reale nella vita psichica dell'Es, modifica se stesso attraverso l'influenza del sistema percettivo, processo che concorre a formare compiutamente il suo “carattere”. Un esempio saliente di tali modifiche, che tratteremo in questa sezione, è quello dell'identificazione, legata al concetto di investimento oggettuale. In "Introduzione alla psicoanalisi" (1932) Freud definisce l’identificazione come una forma di legame primitivo in cui si vuole essere come l’oggetto desiderato. Ciò avviene quando le pulsioni sono ancora parziali, con particolare riferimento al desiderio di incorporazione tipico della fase orale, caratterizzata ancora dal narcisismo. L'investimento oggettuale consiste nel voler "avere l’oggetto". Nella sofferenza della melanconia, si è inoltre supposto che, in chi ne fosse colpito, l'oggetto perduto tornasse a ergersi nell'Io, ovverosia che un investimento oggettuale venisse sostituito da un'identificazione: il carattere dell'individuo assume in sé alcuni tratti distintivi dell'oggetto, all'interno di circostanze non ancora ben note. Quel che è certo è che una tale sostituzione concorre in maniera fondamentale a plasmare la configurazione dell'Io. Originariamente, nella primitiva fase orale dell'individuo, investimento oggettuale e identificazione non sono distinguibili l'uno dall'altra. Successivamente, gli investimenti oggettuali provenienti dall'Es suscitano gli impulsi erotici, identificati come bisogni. L'Io, inizialmente piuttosto debole, prende cognizione degli investimenti oggettuali, li tollera, o cerca di respingerli attraverso il processo della rimozione. Nel caso in cui si debba rinunciare a questo oggetto sessuale, compare con una certa frequenza un'alterazione dell'Io, descrivibile come l'erigersi dell'oggetto nell'Io stesso. tesina opere Freud Pagina 2 Questa identificazione è forse l'unica condizione che consente all'Es di rinunciare ai propri oggetti, e induce a supporre che il carattere dell'Io sia un sedimento di tutti gli investimenti oggettuali abbandonati, racchiudente cioè in sé la loro storia. Ovviamente, esiste una scala di differenti capacità di resistenza dell'individuo alle influenze provenienti dalla storia delle proprie scelte oggettuali. Nei tratti del carattere delle donne con molte esperienze amorose arretrate, si riscontrano facilmente le vestigia dei passati investimenti oggettuali. Capita anche di osservare una contemporaneità tra investimento oggettuale e identificazione, cioè un'alterazione del carattere ancor prima dell'abbandono effettivo dell'oggetto. Questo processo psichico è, tra le altre cose, un mezzo col quale l'Io controlla l'Es, o meglio, approfondisce il rapporto con esso. Infatti, quando l'Io assume i tratti dell'oggetto, si autoimpone in un certo senso all'Es come oggetto d'amore, cercando di “risarcirlo” della perdita subìta offrendogli se stesso come surrogato di quell'oggetto (come se l'Io “modificato ad arte” dicesse all'Es: “Puoi amare anche me, dato che sono così simile all'oggetto”) in un complesso dialogo psichico interno all'individuo. Si ha qui un esempio di libido narcisistica, che implica una rinuncia alle mete sessuali, una “desessualizzazione”, una sorta di sublimazione del desiderio data da una contraffazione del carattere dell'Io. Ogni sublimazione si produce dunque a mezzo dell'Io. Esso trasformerebbe dapprima la libido oggettuale in libido narcisistica, per poi indicare eventualmente ad essa un'altra meta. Qualora però le identificazioni prendessero il sopravvento, o diventassero troppo numerose, e magari tra loro incompatibili, si potrebbe giungere a un risultato patologico. Potrebbe aver luogo una frammentazione dell'Io nel caso in cui le singole identificazioni si escludessero a vicenda, accaparrandosi a turno la coscienza dell'individuo. Si avrebbero allora i casi di cosiddetta “personalità multipla”. Ad ogni modo, comunque si costituisca in seguito la resistenza del carattere, gli effetti delle prime identificazioni prodotte in tenerissima età risulteranno le più incisive e persistenti. Questo ci conduce alla formazione dell'ideale dell'Io, dal momento che, dietro ad esso, si cela la prima e più significativa identificazione preistorica del bambino: quella col padre, il più antico di tutti gli investimenti oggettuali. L'IDEALE DELL'IO E IL COMPLESSO EDIPICO L'identificazione che ha luogo nel bambino nei confronti del padre non sembra a una prima analisi l'esito di un vero e proprio investimento oggettuale, ma qualcosa di più diretto, immediato e antico. Per descrivere in modo più dettagliato questo genere di relazione, assai complessa, è opportuno innanzitutto sottolineare due fattori: il carattere triangolare della situazione edipica familiare e la bisessualità costituzionale dell'individuo.
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