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TESINA SECOLO XVIII, Tesine di Maturità di Storia

prototipo di tesina sul secolo XVIII

Tipologia: Tesine di Maturità

2019/2020

Caricato il 27/04/2020

anna_london
anna_london 🇮🇹

4.3

(4)

17 documenti

Anteprima parziale del testo

Scarica TESINA SECOLO XVIII e più Tesine di Maturità in PDF di Storia solo su Docsity!   OTTOCENTO    Di Anna London              INDICE  INGLESE: il Romanticismo ARTE: il Romanticismo, autori e opere ITALIANO: il Romanticismo, Leopardi e l’Infinito RELIGIONE: il Cristianesimo MUSICA: il Romanticismo, Verdi e l’Aida GEOGRAFIA: l’Egitto STORIA: l’Unità d’Italia TECNOLOGIA: la seconda rivoluzione industriale e il periodo della Belle Epoque MOTORIA: Pier de Coubertin e i giochi olimpici SCIENZE: Mendel e la genetica SPAGNOLO: Gaudì e il Modernismo                  IL ROMANTICISMO IN ARTE  In ambito artistico il Romanticismo dà voce ai sentimenti dell’individuo, alle emozioni, alla contemplazione della natura e alla lotta per la libertà dei popoli. L’uomo Romantico prova un senso di malinconia e crede che la natura sia un’espressione delle divinità e che sia sublime: essa provoca in lui emozioni ed è direttamente collegata al Dio che l’ha creata, un Dio potente che fa suscitare un senso di impotenza, paura e timore nell’uomo Romantico quando si mette a confronto con la natura imponente e sacra. Per questo la figura principale del Romanticismo è il “timorato di Dio”. Il Romanticismo, diffuso in tutta Europa, oltre ad esprimere la sua ammirazione per la natura si occupava anche di “denunciare” la situazione politica di molti Paesi e, in alcuni casi, cercare di dare dei veri e propri insegnamenti su quale fosse il corretto atteggiamento da mantenere durante la guerra. I maggiori esponenti sono il pittore spagnolo Francisco Goya e i pittori francesi Eugène Delacroix e Théodore Géricault. Il primo dipinge personaggi dell’alta società, scene religiose e, dopo la crisi spirituale provocata da una malattia che lo fa diventare sordo, anche rappresentazioni dei disastri della guerra. Gli ultimi due dipingono episodi di storia, all’epoca criticati per la loro raffigurazione realistica. Le opere più importanti sono: ● “Fucilazioni del 3 maggio 1808” ● “La libertà guida il popolo” ● “La zattera della medusa”     Un altro importante esponente di questo movimento culturale è Caspar David Friedrich, anch’esso affetto da una malattia che lo portò all’alienazione mentale. La sua opera più importante, nonché simbolo del Romanticismo, è: ● “Viandante in un mare di nebbia”                             IL ROMANTICISMO IN LETTERATURA  In ambito letterario il Romanticismo nasce in Germania dopo lo “Strum und drang” ovvero ”Impeto ed assalto” (un movimento culturale tedesco) e da lì si diffonde in tutta Europa, soprattutto in Francia e Gran Bretagna, grazie alla rivista “Atheneum” fondata dai fratelli tedeschi Schlegel. In Italia il Romanticismo arriva nel 1816 grazie a Giovanni Berchet, che sostiene che la letteratura deve essere popolare, deve esprimere sentimenti, ma anche le esigenze della nazione, lo spirito di intelligenza e la libertà. Nel 1818 viene fondata la rivista “Il Conciliatore”, a cui si ispirano poeti e letterati; purtroppo un anno dopo viene chiusa da governo austriaco perché trasmetteva spirito di libertà e patriottismo. I temi del Romanticismo sono infatti: La natura (dove l’uomo romantico si rispecchia e trova conforto), storia, sentimenti, fantasia, passione, patriottismo, dolore e mistero che circondano l’uomo, il senso della vita, solitudine, amore, morte, liberalismo, religione, vittimismo (l’uomo si sente una vittima destinata a soffrire), pessimismo (l’uomo si sente piccolo a confronto con Dio), ribellismo (l’uomo vuole ribellarsi contro costrizioni spirituali e materiali). Questi ideali portano il romantico a sentirsi una creatura limitata, ad avvertire il bisogno di incontrare Dio e sentono le loro forze spropositate ai loro ideali. Questi pensieri si ritrovano anche nelle opere di Giacomo Leopardi, che insieme ad Alessandro Manzoni sono i maggiori esponenti del Romanticismo italiano. GIACOMO LEOPARDI nasce nel 1798 a Recanati e cresce in un ambiente familiare rigido e severo, che lo costringe a sette anni forzati di studio “matto e disperatissimo”, che lo prepara soprattutto nel campo delle letterature classiche. In questo periodo il suo mondo familiare comincia ad apparirgli una prigione opprimente, che però lo porta ad affezionarsi alla poesia e inizia a scrivere la prima serie di Idilli di cui fa parte anche “L’Infinito”. Durante la sua vita cerca numerose volte di andarsene da Recanati, ma solo dopo anni riuscirà a lasciare il suo paese per andare a vivere in diverse città italiane, tra cui Napoli, dove muore nel 1837. Altre sue opere famose sono: “Lo Zibaldone, “Le Operette Morali” e “La Ginestra”.     IL ROMANTICISMO IN MUSICA  In ambito musicale il Romanticismo non si differenzia molto dalla letteratura e dall’arte. Anche in musica l’artista dà spazio a sentimenti ed emozioni, è attratto da fantasia, magia, mistero, miti, religione, storia e patriottismo. L’artista romantico si sente libero di esprimere la propria creatività. La musica viene diffusa in nuovi luoghi della musica come salotti borghesi e sale da concerto, oltre che chiese e teatri. Gli strumenti più utilizzati sono arpa e pianoforte. I musicisti di maggior rilievo sono Schubert, Schumann, Bartholdy, Brahms, Chopin, Cajkovskij, Berlioz, Liszt, Paganini e Verdi. Giuseppe Fortunino Francesco Verdi nasce a Roncole di Busseto, in provincia di Parma, il 10 ottobre 1813; è celebre in tutto il mondo per le sue opere teatrali. A causa delle origini modeste, riuscì a fatica a ottenere una formazione musicale regolare: addirittura gli fu negata la frequenza al Conservatorio di Milano! Ciononostante, scriveva musica già a quindici anni. Più tardi, la morte della prima moglie e di due figli privarono Verdi della serenità necessaria al suo lavoro. Verso i trent’anni la situazione migliorò: i primi grandi successi furono le opere “Nabucco” e “I Lombardi alla prima crociata”. Verdi privilegiò scene corali e di massa, che trovarono terreno fertile nel patriottismo esploso in Italia verso il 1848. Il carattere romantico e impulsivo dei personaggi delle sue opere talvolta si identificò con quello eroico e passionale degli ambienti del Risorgimento italiano. Particolarmente rappresentative dello stile di Verdi sono tre opere scritte intorno ai quarant’anni: “Rigoletto”, “Il Trovatore” e “La Traviata”. Raggiunto ormai il successo, Verdi perfezionò ulteriormente il suo stile con “Un Ballo in maschera”, “La forza del destino”, “Aida”, “Otello” e “Falstaff”. Nel 1861 viene eletto deputato del Parlamento italiano e in seguito diventerà senatore. La sua seconda moglie muore nel 1897 e nel 1901 muore Verdi a causa di un malore dopo sei giorni di dolore e agonia, a Milano. I suoi funerali furono semplici come da lui richiesto, senza nè sfarzo nè musica. L’opera che più mi piace di questo artista è “Aida”: Durante una guerra, Aida, la figlia del re etiope, è stata fatta schiava e portata in Egitto, dove però nessuno conosce la sua vera identità. Durante la schiavitù ella si innamora del comandante delle truppe egiziane Radames che ricambia il suo amore. A dividere Aida e Radames, non è solo la questione     "sociale", Radames è anche il futuro erede al trono egiziano, essendo "promesso" alla figlia del faraone, Amneris. Quando , durante una seconda guerra viene fatto schiavo il re di Etiopia (il padre di Aida) questi la convince ad usare il suo ascendente su Radames per farsi dire quale sarà la prossima mossa dell'Egitto contro l'Etiopia. Radames cade nella trappola e, una volta resosi conto di aver tradito la sua patria si costituisce e viene condannato a essere sepolto vivo, nonostante le suppliche che Amneris rivolge a suo padre ed ai sacerdoti che hanno il compito di condannare (o meno) Radames. Aida, ancora innamorata di lui, non lo abbandonerà neppure nella morte, infatti, si farà seppellire viva con lui.     Giuseppe Verdi          L’EGITTO  L’opera di Verdi è ambientata in Egitto. Il sistema politico del Paese è una Repubblica Presidenziale; confina a Nord con il Mar Mediterraneo, a Sud col Sudan, a Est con l’Israele e il Mar Rosso e Ovest con la Libia. Il suo territorio si presenta diviso in due parti: ● a Nord è attraversato da una fascia fertile e densamente popolata, che comprende la valle del Nilo (una lunghissima oasi coltivata intersecata da canali) e la diga di Assuan ● da Est a Ovest da zone spopolate dominate dai deserti (Libico, Occidentale e Orientale). La popolazione parla l’arabo e professa la religione islamica sunnita, ma c’è anche una minoranza di cristiani ortodossi copti. La capitale è Il Cairo, dove sono localizzate le principali industrie del paese, poi c’è Alessandria (che deve il suo nome al fondatore Alessandro Magno) prima centro della cultura greca e romana, ora città industriale e porto. L’economia non è sviluppata e la disoccupazione è alta. Nel settore primario (praticato lungo le terre del Nilo) le colture stagionali sono insufficienti al bisogno della popolazione. Nel settore secondario è diffusa l’industria estrattiva (petrolio) e quella tessile. Nel terziario è sviluppato il turismo di località balneari e aree di interesse archeologico.      Egitto            furono annessi al resto del Regno d’Italia attraverso dei plebisciti e il 17 marzo 1861 il primo Parlamento Nazionale proclamò il Regno d’Italia e conferì la corona a Vittorio Emanuele II, istituendo Torino come prima capitale. Per unificare l’Italia completamente mancavano il Veneto, il Trentino e il Lazio 9. LA TERZA GUERRA D'INDIPENDENZA inizia nel 1866, quando l’Italia si schiera con la Prussia in una guerra contro l’Austria. Il nuovo regno riporta numerose sconfitte, come quelle di Custoza e Lissa, e una sola vittoria da parte di Garibaldi a Bezzecca. Nonostante l’evidente impreparazione e debolezza militare italiana, il nuovo regno riesce a ottenere il Veneto. Cavour adesso mirava a conquistare i territori del Papa; Garibaldi tentò di avviare dei conflitti con lo Stato della Chiesa, ma ogni volta fu respinto. Intanto la capitale fu passata da Torino a Firenze. 10. LA PRESA DI ROMA avvenne il 20 settembre 1870, quando un reggimento aprì a cannonate un varco presso Porta Pia. Il Lazio diventò parte del Regno italiano e Roma la capitale.                   LA SECONDA RIVOLUZIONE INDUSTRIALE  A seguito dell’Unità d’Italia era necessario riorganizzare il nuovo Stato. Esso era percorso da numerose differenze regionali: il Sud era più arretrato e presentava ancora un’economia di tipo feudale, il Nord era più avanzato ed erano diffuse le industrie. In questo periodo non è l’Italia l’unico Stato ad affrontare una crisi di tipo economico. A partire dal 1873, il periodo di crescita del mondo industrializzato si arrestò. Gli Stati Uniti diventarono una concorrenza per l’Europa, la quale fu coinvolta da una crisi generale di sovrapproduzione. Per fronteggiare la situazione, i governi adottarono tariffe protezionistiche. Le industrie che erano fallite venivano acquistate da industrie di maggiori dimensioni. Nacquero così gigantesche concentrazioni industriali e in alcuni casi i produttori ottennero addirittura il monopolio. Cos’è il monopolio? Il monopolio è la concentrazione dell’offerta del mercato nelle mani di un solo produttore, sono presenti tanti consumatori; il produttore può stabilire autonomamente il prezzo del proprio prodotto, poiché è assente la concorrenza. Dal monopolio derivano gli oligopoli, ovvero le concentrazioni dell’offerta del mercato in mano a pochi produttori, che hanno tanti consumatori e che possono scegliere il costo del prodotto, il quale può essere modificato dai venditori, e i liberi mercati, dove l’offerta del mercato è nelle mani di molti produttori, che hanno tanti consumatori, ma che non possono scegliere il costo del lavoro, il quale è soggetto alla legge della domanda e dell’offerta. Verso la fine dell’Ottocento la crisi si poteva definire superata, ed è in questo periodo che ha inizio la seconda rivoluzione industriale. Essa è caratterizzata dall’utilizzo di nuove forme d’energia, l’elettricità e il petrolio, e dalla nascita dell’industria chimica, che favorirono la produzione di acciaio e cemento. Cos’è l’elettricità? L’elettricità è l’insieme dei fenomeni fisici nei quali intervengono le cariche elettriche, ovvero le proprietà fondamentali delle particelle che compongono la materia. Quest’ultima formata da particelle piccolissime, le molecole, formate a loro volta da altre particelle più piccole, gli atomi. L’atomo è formato da neutroni (che non possiedono cariche elettriche), protoni (che insieme ai neutroni formano il nucleo) ed elettroni, che ruotano attorno al nucleo. La carica elettrica dei protoni è sempre positiva, mentre la carica elettrica degli     elettroni è sempre negativa. Due corpi che possiedono cariche elettriche di tipo opposto si attraggono, mentre due corpi che possiedono cariche elettriche uguali si respingono. Attrazione e repulsione sono manifestazioni della forza elettromagnetica. Che cos’è il petrolio? Il petrolio naturale o greggio è un liquido oleoso, più o meno denso, di odore sgradevole, di colore bruno, verde scuro o quasi nero, con riflessi azzurro-verdastri. È uno dei tre combustibili fossili, formato da una miscela di idrocarburi (composti chimici formati da idrogeno e carbonio) ed è il prodotto della trasformazione di organismi vegetali e animali. Ha una massa volumica inferiore rispetto a quella dell’acqua e si trova negli strati profondi della superficie terrestre, ma può fuoriuscire dalle rocce e salire in superficie formando piccoli laghi. È la materia prima di base dell’industria petrolchimica. Dal petrolio derivano altri combustibili attraverso i processi di raffinazione, per esempio: i gas di raffineria, le benzine, il kerosene, i gasoli, gli oli pesanti e lubrificanti, bitumi… Sempre durante questo periodo cambia il modo di lavorare. Si eliminano le perdite di tempo, come prevede l’organizzazione scientifica di Taylor, il “Taylorismo”, dove si razionalizzano le fasi del lavoro e si dividono i lavori in fabbrica. Questa organizzazione porta il lavoratore a lavorare in serie, soffrendo di una forte alienazione mentale. Il taylorismo applicato nell’industria automobilistica trova molti sostenitori, come Ford, che introdusse la catena di montaggio. Il grande sviluppo economico degli ultimi decenni dell’Ottocento prende il nome di “Belle epoque”, ed è caratterizzato appunto da innovazioni tecnologiche e scoperte scientifiche che portarono una quantità maggiore di prodotti sul mercato, caratterizzato da milioni di persone che ora cominciavano a diventare consumatori, cioè a comprare beni non indispensabili: nasceva la società di massa. La società di massa era caratterizzata dalla diminuzione dell’analfabetismo e dalla nascita del “tempo libero”, dove le persone facevano sport (i Giochi olimpici moderni) o godevano dalle invenzioni quali il cinematografo, la radio e il telefono.       LA GENETICA  Oltre alle innovazioni tecnologiche che caratterizzano il periodo della Belle Epoque, numerose sono state le scoperte anche in campo scientifico, e la genetica è quella più importante. Il primo studioso che si occupò della genetica, la disciplina che studia la trasmissione dei caratteri ereditari, fu il monaco e naturalista boemo Johann Gregor Mendel (1822-1884), secondo un metodo scientifico. Per i suoi esperimenti Mendel scelse di osservare una pianta di pisello odoroso per alcuni motivi: ● Ne esistevano in commercio diverse varietà (fiori rossi o bianchi, seme liscio o rugoso, stelo lungo o corto ecc...) ● Sono piante annuali, cioè i risultati della loro riproduzione sono osservabili nel giro di una sola stagione ● È una pianta ermafrodita, cioè la struttura del fiore è tale che la parte maschile e quella femminile costringono il polline a fecondare gli ovuli dello stesso fiore (autoimpollinazione) ● Secondo il bisogno Mendel poteva ricorrere all’impollinazione incrociata, cioè fecondare i fiori di due piante diverse, in modo da studiare la trasmissione dei vari caratteri Dapprima Mendel selezionò due linee pure di pisello odoroso, ovvero fece riprodurre per autoimpollinazione un gruppo di fiori rossi tra loro e un gruppo di fiori bianchi tra loro, poi effettuò i suoi esperimenti di incrocio. PRIMA GENERAZIONE: Mendel fecondò una pianta a fiori rossi con il polline di una pianta a fiori bianchi; da questo primo incrocio ottenne solo fiori rossi. Mendel chiamò carattere dominante il carattere “fiori rossi” e carattere recessivo quello “fiori bianchi”, inoltre chiamò ibridi le piante ottenute dall’incrocio perché non appartenevano più a una linea pura. Quindi: per la prima legge di Mendel (o legge della dominanza o dell’uniformità degli ibridi) l’incrocio tra una pianta appartenente alla linea pura con il carattere dominante e una pianta appartenente alla linea pura con il carattere recessivo     produce discendenti tutti uguali che manifestano solo il carattere dominante. SECONDA GENERAZIONE: Mendel fecondò ibridi a fiori rossi prodotti dalla prima generazione; dall’incrocio di due ibridi a fiori rossi non nascevano individui tutti uguali, perciò nella seconda generazione ricompariva il carattere recessivo. Quindi: per la seconda legge di Mendel (o legge della segregazione degli ibridi) l’incrocio di due individui ibridi produce sia individui con il carattere dominante (75%) sia individui con il carattere recessivo (25%) TERZA GENERAZIONE: Mendel fecondò insiemi di caratteri (piante con seme giallo e liscio, caratteri dominanti, e piante con seme verde e rugoso, caratteri recessivi); dall’incrocio si ottennero diverse combinazioni. Quindi: per la terza legge di Mendel (o legge dell’indipendenza dei caratteri) l’incrocio di individui che differiscono per più caratteri, ognuno di questi si trasmette alla discendenza seguendo la prima e la seconda legge, indipendentemente dagli altri caratteri. Ogni gene è presente nel DNA in due forme alternative (o alleli) che possono essere dominanti o recessivi. Negli individui appartenenti a una linea pura i due alleli sono uguali (dominanti o recessivi), mentre negli ibridi sono diversi. Si indicano con una lettera maiuscola (fiore rosso “R”) gli alleli dominanti e con una minuscola (fiore bianco “r”) quelli recessivi. Un individuo che possiede i due alleli uguali (“RR” o “rr”) è definito omozigote, un ibrido è definito eterozigote (“Rr”). Il genotipo è il complesso dei geni di un individuo e il fenotipo è il modo in cui un certo genotipo si manifesta esternamente. Il modello proposto da Mendel non è sempre valido: nell‘individuo ibrido si può manifestare un carattere intermedio (dominanza incompleta) rispetto a quelli delle linee pure.   Gregor Mendel        GAUDI’ E IL MODERNISMO  Il periodo della Belle Epoque è caratterizzato oltre che dalle innovazioni tecnologiche, anche dalla nascita di nuovi movimenti artistici e sociali. Los finales del siglo XIX se caracterizan por el nacimiento de un importante movimiento artístico. Este movimiento adopta diferentes denominaciones dependiendo de los países: “Modern style” en Inglaterra, “Liberty” en Italia, “Art nouveau” en Francia y Bélgica y “Modernismo” en España. Su intención era renovar la situación político-social, la tendencias artísticas del momento y crear arte nuevo, joven, libre y moderno. En España tiene una gran expansión, sobre todo en Cataluña, y el maximo representante es Antoni Gaudì. Antoni nace en Reus (Tarragona) el 25 de junio de 1852. Tenía un carácter muy fuerte y una fértil imaginación. Siempre sentía una curiosidad por todo lo relacionado con la naturaleza: los elementos decorativos que usaba eran reproducciones de seres vivos (insectos, tortugas, flores, hojas, dragones…). Las características más importantes de sus obras son: ● la inspiración directa en la naturaleza ● el rechazo de los esquemas simétricos ● el uso diferente de los materiales (hierro, piedra, landrillas, azulejos…) ● la importancia del diseño ● la luz Gaudí se ocupaba también de los elementos del interior, como muebles, barandillas y pomos. La mayor parte de sus obras están en Barcelona: ● la casa Batlló, que aparece un dragón ● la casa Milá (o “la Pedrera”), donde no están lineas rectas ● el parque Güell ● la Sagrada Familia, su obra maestra    
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