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tesina su Coco Chanel: il mito, Tesine di Maturità di Storia

tesina di maturità su gabrielle coco chanel, il mito della moda

Tipologia: Tesine di Maturità

2017/2018
In offerta
30 Punti
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Offerta a tempo limitato


Caricato il 27/09/2018

martalandoni
martalandoni 🇮🇹

5 documenti

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Scarica tesina su Coco Chanel: il mito e più Tesine di Maturità in PDF di Storia solo su Docsity! Gabrielle Coco Chanel Landoni Marta A.S. 2017/2018 Liceo delle Scienze Umane Classe VC 1 Indice 1. Introduzione………………………………………………………………………………………… 3 2. Biografia……...…………………………………………………………………………………. …..4 3. I colori………………………………………………………………………………. ………………..6 4. La giacca………………………………………………………………………….………………..8 5. Per la prima volta…Chanel N°5 ………...………………………………..…………………… 10 6. Chanel e il diamante……………………………………...…………………………..………… 12 7. Il tempo di Chanel……………………………………………………………….…... …………..14 8. I paradossi di Chanel………………………………………………………………..………. …..16 9. Gabrielle un’autentica ribelle………………………………………………….. ……………..17 2 dell’amante, Boy Capel, acquista un grande appartamento al numero 31 di Rue Cambon dove apre il suo atelier: Chanel Modes. In questa via nasce il mito di Chanel, modello di femminilità del Novecento, basato sull’idea di una donna dinamica, dedita al lavoro, determinata e autoironica, come è lei. Negli anni Venti, dopo l’apertura del suo primo atelier, Gabrielle diventa il fulcro della moda femminile di quel periodo. La vera consacrazione si ha dieci anni dopo con la nascita del celebre tailleur: una giacca stile uomo abbinata dapprima con un pantalone dritto e successivamente con una gonna a portafoglio. Nelle sue creazioni adotta anche il jersey, materiale lucido e comodo. L’inserimento della maglia lavorata a mano e poi confezionata industrialmente rimane una delle novità più sensazionali proposte da Chanel. Il 1921 segna una svolta nella carriera di Coco in quanto si dedica anche alla profumeria e nel 1923 esce il suo primo profumo, Chanel N°5, il primo ad avere il nome di una stilista. Nel 1955 Chanel dà vita ad un accessorio intramontabile: la borsa, trapuntata, ispirandosi alle giacche indossate dagli stallieri, con un elemento innovativo: la tracolla. Quest’ultima era un mezzo per sottolineare la comodità. Lo stile di Chanel muta nel tempo, la gonna si accorcia sottolineando l’emancipazione femminile, gli abiti si arricchiscono di accessori. Continua a produrre i suoi capi fino a che, nel 1971, muore all’Hotel Ritz a Parigi. 3. I colori 5 Il mio obbiettivo è raccontare, attraverso i colori, la storia di una maison, quella di Chanel. I colori principali delle collezioni sono il nero, il bianco, il beige, il rosso e l’oro. Questi cinque colori racchiudono l’intera essenza di Chanel e descrivono al meglio la sua casa di moda. I colori per Coco sono l’essenza di tutte le cose. Per primo viene il nero: esso accentua l’essenziale, richiama il rigore monastico delle uniformi dell’orfanatrofio di Aubazine; “il colore nero mette in risalto la luce delle donne” come diceva Chanel. Un tempo questo colore era riservato al lutto e alla servitù, ma grazie a Chanel, nel 1926 il nero diviene il colore dell’eleganza. “Nero perché dà profondità agli altri colori, risalta sull’etichetta bianca del profumo Chanel N °5, brilla sulle lacche delle custodie di make-up. “il nero regna, perché nulla può batterlo” Il tubino nero o petit robe noir è l’essenza dell’eleganza e della semplicità; nel corso della sua carriera il modello cambia, si accorcia l’orlo, le maniche scompaiono per sostituirsi ai guanti lunghi, senza rinunciare alla comodità. Definito da Vogue nel 1926 la “Ford” di Chanel. Successivamente il bianco: esso cattura la luce, illumina il volto, sublima la bellezza. È il colore dell’assoluta trasparenza e trascendenza. Bianco perché ricordava a Coco i copricapi delle monache della sua infanzia e il vestito della sua prima comunione, regalato dal padre. Perché illumina i fili di perle di Coco, le sue camelie e i bouquet di fiori, sinonimo di primavera; come il satin e chiffon venati da contrastanti tracce di tessuto nero, come il tweed bianco del tailleur di Chanel. Come ciò che fa risaltare il nero e gli altri colori. “perché in principio fu il bianco” L’accostamento bianco e nero insieme perché l’uno non può esistere senza l’altro, perché sono puri e in perfetto accordo. Entrambi ascritti nella gamma valori acromatici (non colori), il bianco e il nero rappresentano l’alfa e l’omega della scala cromatica e simbolicamente sono l’uno il contrario dell’altro. Perché sono la firma di Chanel. Altri colori che caratterizzano Chanel sono il beige, l’oro e il rosso. Il beige perché caldo, semplice e naturale. Perché è il colore della terra dell’Avernia, regione natale di Chanel, delle spiagge di Deauville e Biarritz, perché è il colore dell’aria aperta, della carnagione naturale, della luminosità, della pelle baciata dal sole. Perché contrasta l’unione sacra tra bianco e nero, come manifesto della massima eleganza. Questo colore ispira le creazioni di make up da lei create, senza quest’amore verso il colore beige nulla esisterebbe di tutto ciò. 6 L’oro perché racchiude il vero e il falso: l’oro vero dei regali preziosi del Duca di Westminster, e l’oro della bigiotteria per abiti che Gabrielle non smise mai di creare, l’oro che custodiva reliquie religiose e ornava le vesti clericali che hanno popolato la sua infanzia, l’oro dei tesori della Basilica di San Marco (Venezia). L’impero Bizzantino e arte barocca furono sempre sua fonte di ispirazione. Oro perché orna la catena delle borse trapuntate e i bottoni dei tailleur. “Oro perché è il trionfo di Chanel” Come ultimo colore è presente il rosso: il rosso perché è il “colore della vita” come diceva Chanel, rosso perché permette di trovare subito quello che si cerca all’interno della borsa, rosso perché, indossato sulle labbra, è una dichiarazione di buon umore e il sigillo di Gabrielle. “Se sei triste, metti più rossetto e parti all’attacco” 4. La giacca Negli anni ’30 del Novecento Chanel crea un capo eccezionale: il tailleur, composto da una giacca abbinata ad un pantalone o una gonna. La giacca è una giacca maschile che diventa un capo tipicamente femminile e il simbolo di un’eleganza femminile disinvolta, atemporale e intramontabile. 7 5 diventa un’icona del XX secolo. Dal 1959 viene esposto al MOMA (Museum of Modern Art) di New York. Andy Warhol gli consacra delle serigrafie. Per la prima volta… Durante la liberazione nella Seconda Guerra Mondiale, i soldati statunitensi si accalcano davanti al negozio Chanel per acquistare bottiglie di N°5 alle mogli e fidanzate che li aspettano a casa. Dagli Stati Uniti al Giappone, si diffonde la fama di questo profumo. Diventa presto il profumo più venduto al mondo. Per la prima volta… N°5 stravolge il mondo pubblicitario della profumeria. Nel 1937, Modemoiselle Chanel posa come modella al Ritz per Harper’s Bazaar. Per la prima volta... Un profumo viene sponsorizzato durante il Super Bowl. N°5 conosce un successo vertiginoso. Per la prima volta… N°5 diventa una leggenda quando Marilyn Monroe, all’apice della sua celebrità nel 1952, svela in un’intervista che a letto “indossa solo due gocce di N° 5” da questo punto in poi N°5 entra nella leggenda. Per la prima volta nella storia di N°5, un uomo accetta di rappresentare la fragranza più femminile: Brad Pitt. Per la prima volta… un profumo creato nel 1921, è tuttora il profumo più venduto e famoso al mondo. N°5 resiste ai capricci della moda e al passare del tempo, come se Coco Chanel avesse trovato la formula dell’eterna femminilità. 10 6. Chanel e il diamante Gabrielle Chanel per la sua collezioni di gioielli ha scelto il diamante perché con la sua intensità, rappresenta un grande valore, in un volume minimo. Nel 1932, Gabrielle Chanel, già famosa per i suoi bijoux impreziositi da perle d’oriente e gemme colorate, si concentra sulla pietra più preziosa: il diamante. Dopo il brutto colpo della crisi del 1929, Chanel viene incaricata, a dispetto dei gioiellieri di Place Vendome, di far tornare il diamante al suo splendore, inizia così la più effimera e leggendaria delle collezioni. Gabrielle Chanel semplifica le forme del gioiello, rendendo ogni altro stile obsoleto. La pietra non è più protagonista, ma si fonde con la linea e il disegno. Smonta e rimonta i suoi diamanti, come nel caso dei gioielli ricevuti in regalo dal duca di Westminister, trasformati in nuovi ornamenti. Fa della morbidezza un principio e della libertà una virtù. Elimina chiusure, allunga le collane, illumina le spalle con comete e tempesta il decolleté di stelle. “voglio gioielli che scivolino tra le dita come un nastro di seta”. Gabrielle Chanel ruba le stelle dal cielo parigino. “ho voluto coprire le donne di costellazioni: stelle di tutte le grandezze che brillano tra i capelli”. Sceglie cinque temi per la collezione “bijoux de diamants”. Cinque, il suo numero fortunato, chiave del suo stile, espresso dalla magia delle stelle, dai raggi del sole, dalla fluidità del nastro, dall’incoscienza delle frange e dalla leggerezza delle piume. Mademoiselle illumina il periodo oscuro della sua infanzia ricreando con i diamanti, stelle, lune, soli e croci di Malta, scolpite nella pavimentazione dell’Abbazia di Aubazine, sulle quali la giovane orfana camminava recandosi a messa. Gabriele Chanel non espone i suoi gioielli nella boutique di Rue Cambon, ma a casa sua, al 29 di Faubourg Saint-Honorè. Rifiutando scrigni e cuscini di velluto nero, utilizza semplici manichini di cera, pettianndoli e truccandoli. Il maschilismo di Place Vendome esige che i gioielli vengano smontati dopo la mostra. Ma lei disse “le cose più belle, non sono fatte per restare?” Quella del 1932 sarà la prima e unica collezione di Alta Gioielleria di Chanel. Con essa nasce uno stile eterno: la creatività più che l’ostentazione, la leggerezza più che l’esagerazione. L’originalità nello sfidare Place Vendome crea un putiferio e risveglia il mondo sonnolento della gioielleria. Le collezioni attuali s’ispirano a quelle passate, reinventando stelle, frange e nastri, ed evocando nuovi elementi dell’universo Chanel: la camelia, il leone e la perla. Oggi, una collana di diamanti su una maglia diventa un’evidenza, anzi un’eleganza. Un omaggio per chi considera la bellezza una convenienza ma solo un modo di essere, un portamento, ecco le donne che scelgono i diamanti Chanel. I loro gioiello non sono più trofei ma simboli di libertà. Tanti diamanti che, sulla giacca o nei capelli, le adornano con la loro luce, la loro forza e il loro fuoco. Eternamente Chanel e il diamante. 11 7. Il tempo di Chanel Gabrielle Chanel ha sempre e solo vissuto nel presente. “non conosco altra dimensione se non il presente” Un presente ispirato, un momento di creazione libera, vera, forte in cui Gabrielle coniuga epoche diverse, confronta varie influenze, mescola vecchio e nuovo, destreggiandosi abilmente, come in bilico tra passato e futuro. 12 9. Gabrielle, un’autentica ribelle “decisi chi volevo essere ed è quello che sono”. La vita di Gabrielle Chanel si riassume in tre parole: scegliere, desiderare, essere. Trovò infiniti modi di combinare le sue idee. Ecco come conquistò il suo stile inconfondibile: una conquistatrice che trasformò la sua ribellione in arte. Scegli il tuo destino anche reinventando la tua strada. Mescola realtà e finzione e non abbandonare la vita nelle mani del destino. Lasciati il passato alle spalle, e fatti guidare dall’istinto. Desidera l’immaginabile: l’indipendenza. Osa, inventa, crea e, come la giovane Gabrielle lasciati ispirare dalla passione. Lavora per essere libera. Sii autentica, sincera e naturale. Scegli la semplicità rispetto all’eccesso, la praticità rispetto all’apparenza, l’intuizione rispetto ai principi. Cambia ciò che è sgradevole e anticipa tendenze intramontabili. Desidera per le donne la libertà di camminare, correre, muoversi, incrociare braccia e gambe, crogiolarsi al sole e tagliarsi i capelli: perché possano godere a pieno della vita, proprio come Gabrielle. “sii oggi ciò che accadrà domani”. Scegli di sfidare le convenzioni, ignorare i formalismi, abbraccia uno spirito progressista. Desidera apparire come nessun’altra. Sii un modo di vivere, uno stile: Gabrielle. Scegli l’audacia. Desidera la bellezza. Sii te stessa al pari di Gabrielle, l’irriducibile, invincibile ed eterna ribelle. Sitografia: http://inside.chanel.com/it/paradox 15 http://inside.chanel.com/it/no5 http://www.istitutocalvino.gov.it/blog/2012/10/coco-chanel-durante-gli-anni-della-belle- epoque/ https://www.marieclaire.com/it/moda/fashion-news/g19421865/coco-chanel-biografia/ https://www.chanel.com/it_IT/ Bibliografia: Coco Chanel la biografia, Henry Gidel, Lindau, 2007 Coco Chanel. Un'icona di stile, Megan Hess, Mondadori, 2016 16
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