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Tesina sul tempo liceo scientifico, Tesine di Maturità di Italiano

materie presenti: italiano, latino, filosofia, storia, arte, chimica, inglese

Tipologia: Tesine di Maturità

2020/2021
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Caricato il 25/06/2021

alessia_ruggiero00
alessia_ruggiero00 🇮🇹

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Scarica Tesina sul tempo liceo scientifico e più Tesine di Maturità in PDF di Italiano solo su Docsity! INTRODUZIONE: V Il tempo potrebbe sembrare una realtà semplice guardando le lancette, ma è anche uno dei misteri più affascinanti e complessi dell'universo. Il tempo può essere il nostro miglior amico o il peggiore dei nostri incubi, dipende dal modo in cui lo sfruttiamo. Scorre inesorabile e scandisce l’evoluzione della vita e ad un tratto ci troviamo a vivere realtà completamente diverse da quelle a cui siamo abituati. Credo che sia impossibile dare una definizione esatta di questa entità. Fin dai tempi più antichi l’uomo si è interrogato su di esso. Dal tempo dipende ogni cosa: noi nasciamo e moriamo in base al tempo, può essere ciò che siamo e ciò che facciamo. Ad ogni modo dobbiamo essere consapevoli che la nostra permanenza in questa vita è limitata: a noi è concesso del tempo, sia esso determinato dal fato o dal caso, sta a noi gestirlo come meglio crediamo. Ma qual è il nostro rapporto con esso? A volte sembra che il tempo passi più velocemente, soprattutto quando siamo felici; quando ci divertiamo, abbiamo l’impressione che il tempo voli. Quando siamo tristi, invece, le lancette sembrano fermarsi. Il tempo scorre sempre alla stessa velocità, ciò che cambia è la nostra percezione dello stesso. Negli anni sono molti gli autori e i poeti che si sono interessati della fugacità del tempo, ognuno percependolo in modo differente. La tematica della fugacità del tempo, nella letteratura italiana, viene trattata in particolare nell’Ottocento da Leopardi. Egli, nella pessimistica concezione della vita come sofferenza, ritiene che l’unica ancora di salvezza sia il ricordo, che può dare un senso all’esistenza. ITALIANO V Per comprendere il pensiero di Leopardi è necessario innanzitutto tenere presente che Leopardi è un isolato. Questo per più ragioni: perché nasce e trascorre la propria giovinezza a Recanati, per la sua deformità fisica e la malattia che condizionò inevitabilmente la sua poetica. La sua poetica possiamo suddividerla in due parti: PESSIMISMO STORICO - Gli uomini furono felici soltanto nell'età primitiva, quando vivevano a stretto contatto con la natura, ma poi essi vollero uscire da questa beata ignoranza e innocenza istintiva e, servendosi della ragione, si misero alla ricerca del vero. Le scoperte della ragione furono catastrofiche: essa, infatti, scoprì la vanità delle illusioni, che la natura, come una madre benigna e pia, aveva ispirato agli uomini; scoprì il male, il dolore. La storia degli uomini quindi, dice il Leopardi, non è progresso, ma decadenza da uno stato di inconscia felicità naturale, ad uno stato di consapevole dolore, scoperto dalla ragione. Dall'età dell'inconscia felicità, quale è quella dell'infanzia e della giovinezza, si passa all'età della ragione, del dolore consapevole. PESSIMISMO COSMICO - Leopardi perviene al cosiddetto pessimismo cosmico, ovvero a quella concezione per cui, contrariamente alla sua posizione precedente, afferma che l'infelicità è connaturata alla stessa vita dell'uomo, destinato quindi a soffrire per tutta la durata della sua esistenza. La natura è infatti la sola colpevole dei mali dell’uomo; essa è ora vista come un organismo che non si preoccupa della sofferenza dei singoli, ma svolge incessante e noncurante il suo compito di prosecuzione della specie e di conservazione del mondo: è un meccanismo indifferente e crudele che fa nascere l’uomo per destinarlo alla sofferenza. Infatti la natura, mettendoci al mondo, ha fatto sì che in noi L’ozio di Seneca era condizione necessaria della vita del saggio, per fuggire alla corruzione della società. Secondo Seneca, la presa della coscienza della fugacità del tempo e dell’esistenza vuole essere una spinta a vivere la vita in maniera più consapevole senza perdere di vista la connessione con se stessi. Il tema del tempo e del suo corretto uso è uno di quelli maggiormente presente nella riflessione senecana. Esiste infatti un tempo della vita, misurabile e un tempo dell’universo di cui un uomo ignora la durata: nell’uno e nell’altro caso proprio la misura del tempo è fonte di angoscia per l’uomo poiché lo pone di fronte alla propria condizione di finitudine e dunque alla paura della morte. Per Seneca la maggior parte degli uomini non è consapevole di quanto sia prezioso il tempo e di come esso debba essere usato in modo da vivere veramente fino in fondo ogni secondo. Seneca è infatti convinto che la vita non sia affatto breve come molti affermano, ma che anzi sia persino lunga, se il tempo viene gestito bene. Il tempo a disposizione è più che sufficiente per compiere anche i più alti e nobili propositi. Quale è allora, secondo Seneca, il modo per vivere bene la vita? Il punto di vista di Seneca è chiaro e di facile realizzazione: è necessario vivere pienamente l’oggi, vivere quindi il presente senza fare grandi progetti per il futuro considerando l’oggi come una vita intera. Il tema della fugacità del tempo è di memoria oraziana. Ricordiamo infatti la celebre espressione “Carpe Diem“ Orazio credeva fortemente nel carpe Diem e questa frase viene ancora largamente utilizzata nel nostro linguaggio comune ma oggi al tempo del coronavirus pensare al futuro implica angosce e quindi è meglio pensare al presente e viverlo consapevolmente. La visione Senecana, si distingue dal carpe diem oraziano proprio per la diversa prospettiva di partenza delle dottrine a cui fanno riferimento i due latini. Orazio, ispirandosi all’epicureismo, guarda il tempo come qualcosa da cui è bene fuggire; per lo stoico Seneca, “cogliere l’attimo” significa cogliere l’occasione per dimostrare a se stessi che fino al quel momento non si è vissuti inutilmente. Vivere ogni giorno secondo natura, cioè secondo virtù, significa riprendere possesso del tempo che ci viene sottratto dalle frenetiche attività quotidiane, per riprendere possesso di noi stessi; guardarsi da una diversa prospettiva secondo la quale un giorno equivale ad una vita,se vissuto saggiamente. Il problema del tempo per Seneca, quindi, non è di tipo quantitativo, bensì qualitativo. Seneca, inolte si pone una domanda, ovvero Perché nel tempo alle persone buone capitano cose brutte? Questo è un interrogativo che assilla tutti noi e Seneca offre una risposta a questa domanda, poichè in quanto stoico, accetta l'andamento delle cose ( il cosiddetto amor fati), sia nei loro risvolti positivi che nelle conseguenze negativi, arrivando addirittura a sostenere l'opportunità di queste ultime, poiché sarebbero occasioni di miglioramento interiore. Amor fati è una locuzione latina usata anche da Nietzsche per definire il corretto atteggiamento dell'oltreuomo che accetta gioiosamente e quindi ama il destino al quale non può sottrarsi, poiché è esso stesso l'unico in grado di realizzarlo compiutamente. L'oltreuomo superando ogni schema morale o speculativo è infatti in grado di accettare l'arbitrarietà degli inaspettati accadimenti umani poiché egli non cerca la consolazione dei mali passati o di quelli che lo affliggono, né tenta di scansare il futuro affidandosi alla prevedibilità causale: egli, infatti, è al di là del tempo, nella dimensione dell'eterno ritorno. Nietzsche a questo punto elabora una teoria sulla concezione del tempo, arrivando all'intuizione dell’eterno ritorno dell’uguale. FILOSOFIA V La concezione del tempo, secondo Nietzsche, è destinata a mutare. Si tratta del punto più complesso dell'opera di Nietzsche, affrontato nel capitolo intitolato "La visione e l'enigma" di Così parlò Zarathustra. Nietzsche prende le distanze dalla 'concezione lineare del tempo', secondo la quale ogni cosa ha un inizio e una fine, un senso e uno scopo, e afferma che ogni attimo è destinato eternamente a ripetersi in modo circolare. Nietzsche chiarisce il tema dell’eterno ritorno che rappresenta la ripetizione eterna di tutte le realtà e gli eventi del mondo. Nietzsche non presenta una spiegazione fisica della teoria, ma è solamente un ipotesi teorica. Esse si dividono in: ● Tempo occidentale: è una concezione di tempo lineare, che anche secondo il cristianesimo, è presente un anno zero per poi continuare; è presente un passato, un presente e un futuro (sia per il singolo uomo che per il resto); ● Tempo orientale: è una concezione di tempo ciclica Nietzsche pone delle provocazioni per la quale l’uomo, secondo il filosofo, dovrebbe abbracciare il tempo orientale. Nietzsche a questo punto domanda: “quale sarebbe la reazione se dovesse entrare in voi un demone che vi facesse rivivere la vita passata infinite volte: spavento o contentezza?” Se si è contenti, allora la nostra via per arrivare all’oltreuomo è giusta e dobbiamo continuare così; se il nostro passato ci spaventa, allora dobbiamo cambiare qualcosa. Ogni passo della propria esistenza dipende da noi stessi. Essa è una provocazione su come l’uomo stia vivendo la propria esistenza; se noi una volta che qualcuno dovesse dirci che la nostra vita dovesse ripetersi infinite volte e noi siamo contenti, allora significa che stiamo vivendo in maniera piena . Se al contrario questa proposta spaventa l’individuo, allora egli ha molta strada ancora da percorrere per raggiungere la perfezione dell’uomo. L’oltre-uomo, infatti, è colui che è sempre pronto a vivere le stesse esperienze infinite volte, perché sa che le ha vissute davvero e profondamente e perché sa che ogni passo della propria esistenza è stato un passo voluto. Nello Zarathustra vi è lo stesso discorso in cui si presenta l’immagine di un pastore che addenta un serpente che a sua volta si morde la coda. Il serpente rappresenta l’immagine del cerchio del tempo, mentre il pastore è l’uomo che nel momento in cui morde il serpente prende il sopravvento e diventa il protagonista del suo tempo. In un primo momento il pastore è spaventato dalla bestia che ha in bocca, La teoria dell’eterno ritorno si esprime anche nell’opera “L’enigma del tempo” di De chirico poichè per Nietzsche tutte le cose sono destinate a ripetersi eternamente e in qualche modo l’orologio immobole dipinto da De chirico rimanda ad un tempo destinato a rimanere uguale per sempre. ARTE V Pittura Metafisica CLIL The painting "The enigma of time" is a work of De chirico and is part of the Metaphysical Painting, and De chirico is the greatest exponent. It’s a pictorial current of the twentieth century and aims to show what is beyond what the senses normally perceive, that is, reality, understood as physical appearance. In metaphysical painting staticity prevails, everything seems to stop in a timeless instant, objects and spaces seem petrified. L'enigma dell'ora di De Chirico Il tema del tempo e della sua pietrificazione,trova un'esemplificazione perfetta nell'orologio, immagine ripresa e riproposta anche dal movimento metafisico , che, in De Chirico , fa la sua comparsa ne L'enigma dell'ora, si tratta di un dipinto olio su tela conservato a Milano. Il titolo del quadro è evocativo e nasce dalla volontà dell’autore di dipingere un orologio immobile come le persone presenti in figura. L'orologio indica presumibilmente un'ora pomeridiana e lo si può dedurre dalla luce del giorno che racchiude tutto il dipinto. Dall’orologio fermo deduciamo che anche il tempo si è fermato nel silenzio di una piazza disabitata. Gli elementi ricorrenti in questa tela sono spazi vuoti delimitati da edifici urbani. La scena che sembrava a prima vista scontata diviene inedita. In questi spazi vuoti è quasi sempre assente la figura umana; per lo più vengono inserite nelle piazze delle statue che spesso hanno una forma ironicamente classicheggiante. In questo quadro, a differenza di tanti altri, sono assenti le statue e presenti tre figure umane:la prima è una donna girata di spalle che sembra stia fotografando l'orologio, la seconda è un uomo nascosto nell'ombra della seconda arcata partendo da destra e la terza che è quasi assente nel dipinto si trova nel piano superiore. E’ ben visibile anche un’ampia fontana cava che si apre nel terreno, simile ad una tomba che probabilmente simboleggia la morte. E’ chiaro che non è possibile rappresentare su un quadro un qualcosa in movimento,come le lancette dell'orologio, dunque non possiamo stabilire con certezza se orologio illustrato sia funzionante o meno. Il tema centrale dell’opera è quello del tempo collegato alla dimensione misteriosa. Il tema è molto chiaro sia grazie al titolo così esplicativo, sia grazie alla presenza dell’orologio che è il simbolo indiscusso del tempo. De Chirico vuole riflettere sulla dimensione metafisica del tempo, sulla condizione dell’eterno presente e del tempo sospeso poiché l’orologio segna le 14:55 ma le ombre lunghe indicano che la scena rappresenta il tardo pomeriggio e non c’è quindi una corrispondenza tra il tempo segnato dall’orologio e il tempo reale. Una particolarità di questa tela è che rappresenta un tema che i cubisti hanno già precedentemente trattato, ovvero quello dello spazio sviluppato su molteplici punti di vista che vengono colti simultaneamente. Nella tela di De Chirico abbiamo infatti due diverse prospettive: nella figura in primo piano la prospettiva è centrale, mentre le arcate del portico vengono viste da destra a sinistra. In questo quadro non vi è alcuna densità atmosferica: l’aria è sempre limpida e pulita. La luce quindi non si diffonde, rifrangendosi nell’atmosfera, ma ha una direzionalità precisa, creando una forte differenza tra zone chiaramente illuminate e ombre nette e oscure. Le tre figure umane, forse li da sempre, e l'orologio che indica l'ora stabiliscono con l'osservatore un rapporto di attesa; l'attesa di un evento sconosciuto, che apparentemente sta per compiersi, ma che, probabilmente, non si compirà mai. Anche il tempo si è fermato e aspetta nel silenzio di una piazza pressochè disabitata. CHIMICA V La biologia molecolare è la branca che studia i meccanismi molecolari su cui si fonda la fisiologia degli esseri viventi. Lo studio molecolare, in particolare, tiene conto della struttura, delle proprietà e delle reazioni delle molecole chimiche che costituiscono gli esseri viventi. Le scoperte di biologia molecolare hanno inoltre permesso lo sviluppo di tecniche che consentono di rilevare, analizzare, manipolare e clonare gli acidi nucleici del DNA (acido desossiribonucleico) e del RNA (acido ribonucleico). Chiunque lavori col DNA è ben consapevole degli straordinari progressi fatti negli ultimi anni dalle metodiche per il suo sequenziamento. Le tecniche di sequenziamento del DNA permettono di individuare l’esatto ordine, o sequenza, dei nucleotidi. Conoscere la sequenza di un frammento di DNA, o dell’intero genoma di un organismo, ha rivoluzionato le scienze biologiche e una continua ottimizzazione di queste tecniche ci permette di migliorare non solo i tempi dei processi, ma di migliorare le tecniche di analisi forensi. Una delle tecniche più importanti in assoluto per le analisi forensi è la PCR (polymerase chain reaction), una tecnica adottata per copiare molte volte in provetta una specifica sequenza di DNA o RNA, partendo anche da quantitativi esigui come una sola molecola. Ad esempio, potrebbe esserci un gene di cui si vuole capire la funzione; o un marcatore genetico usato dagli scienziati forensi per abbinare il DNA della scena del crimine ai diversi sospettati. In genere, l'obiettivo della PCR è quello di produrre copie di sequenze bersaglio da analizzare o utilizzare in qualche altro modo. Il DNA amplificato mediante PCR può essere inviato per il portray him. After receiving a portrait as a gift from a painter friend, Dorian is fascinated by the idea of stopping time and dreams of being able to remain young and beautiful forever, just like the man portrayed in the painting. While the young man's decision of eternal youth is fulfilled, the signs of age, experience and vice appear on the portrait. Dorian lives only for pleasure, using everyone and letting people die because of his insensitivity. When the painter sees the corrupted image of the portrait, Dorian kills him. Later Dorian wants to get rid of the portrait, witness to his spiritual corruption, and stabs him, but mysteriously kills himself. At the moment of death the image returns to its original purity and Dorian's face becomes wrinkled and repulsive. This story is told by a third person narrator and the story is deeply allegorical; it is a nineteenth-century version of the myth of Faust, the story of a man who sells his soul to the devil for the desire of knowledge. Dorian's expressed desire separated his outward appearance from his inner reality. In society, his appearance enchants everyone and whoever has him in front of him cannot believe that this creature can be corrupted. The reality of Dorian's interiority is contained in the painting: a reality that can only be known to him and which, precisely because of the contrast with appearance, will lead him to death. The very fact that the people around Dorian base their judgments on the outward appearance of him shows how superficial the Victorian age is; while praising the value of beauty, Wilde is aware that goodness does not necessarily hide behind it, but rather beauty is an end in itself. The moral of this novel is that any excess must be punished and reality cannot escape; when Dorian destroys the image, he cannot avoid the punishment for all of his sins, namely death. The painting is a symbol of the morality and bad conscience of the Victorian bourgeoisie, while Dorian and the pure innocent aspect of him are symbols of bourgeois hypocrisy. Finally, the painting, restored to its original beauty, illustrates Wilde's theories of art: art survives people, art is eternal. No one is indifferent to the passage of time, to the fugacity of existence, to the awareness of aging and dying. Yet considering life only in terms of this makes you lose many of the beauties it gives. Through the mistakes of Dorian Gray, modern man understands that eternal youth is an illusion and acquires the tools to counteract resistance to aging. COLLEGAMENTO ELABORATO Per valutare i prodotti di una PCR al fine di stabilire una paternità o identificare una malattia, occorre separare i frammenti di DNA e visualizzarli attraverso la tecnica dell’elettroforesi su gel.è una tecnica che sfrutta le caratteristiche chimiche delle molecole per separarle e identificarle grazie al loro diverso comportamento sotto l’azione di un campo elettrico. A pH neutro i frammenti di DNA sono tutti carichi negativamente a causa dei gruppi fosfato presenti, se sottoposti ad un campo elettrico i frammenti si muovono verso l’elettrodo positivo con velocità diverse in funzione della loro dimensione. I fogli di gel di agarosio si comportano come un setaccio che rallenta le molecole. A separazione effettuata i frammenti intrappolati del gel vengono colorati per renderli visibili e poter effettuare l’analisi. Il gel di agarosio sono semplici da preparare e sono tipicamente usati per analisi di routine sul DNA. Una soluzione di agarosio con il raffreddamento gelifica. I frammenti risultanti sono separati e analizzati Per contare il numero, valutare la lunghezza e determinare le posizioni dei siti.
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