Docsity
Docsity

Prepara i tuoi esami
Prepara i tuoi esami

Studia grazie alle numerose risorse presenti su Docsity


Ottieni i punti per scaricare
Ottieni i punti per scaricare

Guadagna punti aiutando altri studenti oppure acquistali con un piano Premium


Guide e consigli
Guide e consigli

Tesina sulla sceneggiatura del film "A qualcuno piace caldo", Tesine universitarie di Teoria Del Cinema

Tesina sull'analisi della sceneggiatura del film "A qualcuno piace caldo" (Billy Wilder, 1959) per l'esame di Teoria e Analisi della Sceneggiatura.

Tipologia: Tesine universitarie

2020/2021

Caricato il 18/06/2021

roberta-marolla
roberta-marolla 🇮🇹

4.3

(140)

22 documenti

1 / 11

Toggle sidebar

Spesso scaricati insieme


Documenti correlati


Anteprima parziale del testo

Scarica Tesina sulla sceneggiatura del film "A qualcuno piace caldo" e più Tesine universitarie in PDF di Teoria Del Cinema solo su Docsity! Roberta Marolla, n.° di matricola 1908006 Esame di Teoria e Analisi della Sceneggiatura (16.06.2021) A QUALCUNO PIACE CALDO (Billy Wilder, 1959)  CONTESTUALIZZAZIONE STORICA DEL FILM A qualcuno piace caldo (Some Like It Hot) è un film del 1959 diretto dal celebre Billy Wilder nelle vesti anche di co-sceneggiatore insieme a I. A. L. Diamond. La collaborazione tra i due si concretizza con l’intenzione di adattare un soggetto originale nato dalla penna di Robert Thoeren e Michael Logan che avrebbe visto la sua realizzazione nel film tedesco Fanfaren der Liebe (Kurt Hoffman, 1951). Questo, infatti, spiegherebbe il motivo per cui spesso e volentieri il successivo adattamento viene addirittura considerato un vero e proprio remake, seppur la precedente versione non contenesse accenni alla vicenda dei gangster, di cui invece la versione americana ne fa motore propulsore della narrazione. La pellicola, invero, riprende un fatto di cronaca realmente avvenuto il 14 febbraio 1929 a Chicago, la Strage di San Valentino appunto, in piena epoca proibizionista e tutto ciò che essa ha comportato, rielaborandola secondo i canoni della Hollywood classica americana entro cui il film si poggia. Il film, è chiaramente riscontrabile e a livello visivo e a livello drammaturgico, annovera in sé ogni singolo elemento tipico di una commedia classica degli anni ’60, a partire dal genere di riferimento per arrivare a, come già accennato, nozioni più tecniche di regia e sceneggiatura che si presentano come casi da manuale per la costruzione di un film hollywoodiano classico. E se una delle peculiarità dei film classici è quella di presentarsi come prodotti esemplari, A qualcuno piace caldo non si è di certo sottratto a tale destino, diventando oggetto di citazione cinematografica e culturale più in senso lato influenzando più d’uno: dalla figura di Patrick Swayze nel film A Wong Foo, grazie di tutto! (Julie Newmar, 1996) chiaramente ispirata al personaggio fittizio di Josephine alias Joe; e ancora nel 2004 il soggetto è stato ripreso nel film Connie e Carla (Michael Lambeck). Esso viene poi citato nel documentario Le dee dell’amore (Saul J. Turell, 1965) per essere frutto, infine, di un vero e proprio remake russo del 2014 dal titolo V sporte tolko devushki.  ANALISI DELLA STRUTTURA NARRATIVA secondo il Paradigma di Syd Field In quanto film classico come dicevamo, uno dei modelli perfettamente applicabili utili all’analisi della struttura narrativa e quindi nient’altro che la sceneggiatura, è chiaramente il Paradigma di Syd Field. Esso è caratterizzato dalla tripartizione della storia in tre atti appunto, sulla base di quanto già esposto da Aristotele nella sua Poetica a proposito della tragedia greca per cui i tre atti derivano da uno scherma concettuale inizio-svolgimento-fine sul quale si basa la comprensione di qualunque fenomeno che si svolga compiutamente nel tempo. Osserviamolo meglio.  ATTO I: “Il primo atto è un’unità, o un blocco, di azione drammatica. Inizia a pagina uno e arriva fino al colpo di scena che lo conclude. E’ lungo una trentina di pagine, e viene tenuto insieme dal contesto drammatico che abbiamo definito IMPOSTAZIONE.” E’ in questa sede che ci vengono presentati gli esistenti, vengono introdotti il protagonista (o protagonisti), le sue caratteristiche principali, il mondo ordinario da cui proviene e i suoi conflitti. Chicago, 1929. Il sassofonista Joe e il contrabbassista Jerry sono due suonatori jazz al verde vista la condizione precaria data dall’illegalità dei luoghi deputati al loro lavoro in epoca proibizionista. Avendo perso l’ennesima occupazione in seguito ad una retata della polizia in un locale clandestino, ed essendo ormai sul lastrico più tragico tanto da averli obbligati a rinunciare al proprio vestiario, ricominciano l’abituale caccia al lavoro. S’imbatteranno, per mano di una sottile vendetta rosa ai danni di Joe da parte di una presunta amante, in un’offerta lavorativa apparentemente calzante per i due suonatori, se non fosse per il loro genere: il lavoro, infatti, è destinato a due suonatrici donne. o Incidente scatenante : Ad un certo punto più o meno definito dell’Atto I (corrispondente alla pagina 25 circa della sceneggiatura) avviene un colpo di scena che metterà in crisi il mondo ordinario del protagonista stravolgendone le dinamiche. Minuto 18; pagina 24 i nostri protagonisti assistono accidentalmente al noto Massacro di San Valentino in cui l’intera gang di Charlie Stecchino viene brutalmente fucilata a sangue  ATTO III: “Il terzo atto un’unità di azione drammatica di trenta pagine, che comincia dal secondo colpo di scena e arriva alla fine della sceneggiatura. E’ tenuto insieme dal contesto drammatico che definiamo RISOLUZIONE.” E’ dunque la sede in cui si spiega e si chiarisce. “Non è la fine della storia, è la soluzione della sceneggiatura”. Joe e Jerry prendono consapevolezza del pericolo e della situazione generale. Non possono più restare inermi, bensì vige la necessità di compiere azioni che portino alla risoluzione di tutti i plot narrativi, dalla vicenda con Ghette alle diverse relazioni instaurate con i personaggi secondari. Sarà il momento in cui dovranno fare i conti con se stessi e il Mondo Straordinario per l’ultima volta. o Climax: Qui tutte le linee narrative vanno a confluire, in un clima di estrema tensione, nell’ultima grande prova che i protagonisti dovranno fronteggiare. Joe e Jerry non hanno altra chance che quella di scappare il prima possibile da Ghette e i suoi scagnozzi. Il tutto, problematicamente, risulta leggermente più complicato del previsto avendo entrambi questioni in sospeso in Florida che non si potrebbero sbrigare in tempi brevi: Zucchero per Joe e Osgood per Jerry. o Risoluzione: Consiste nell’epilogo della storia dove vi è una chiusura del cerchio con il ristabilimento di un nuovo ordine. Il protagonista lascia il Mondo Straordianario per tornare a quello Ordinario dell’inizio della storia con una consapevolezza diversa si sé e degli esistenti. I due protagonisti, riusciti nell’intento di fuggire da Ghette (ucciso insieme alla sua gang nell’hotel per mano di un’altra gang mafiosa) possono lasciare la Florida e riappropriarsi della reale identità. Joe svela l’intera verità a Zucchero e allo stesso modo Jerry confessa a Osgood di essere un uomo (il quale, con una battuta rimasta iconica nella storia del cinema americano e non, gli risponde “Well, nobody’s perfect”.)  CONFRONTO SCENEGGIATURA/FILM Dopo un’approfondita analisi della sceneggiatura in tutte le sue componenti e tripartizioni, è possibile confrontare quest’ultima con il prodotto filmico preso in considerazione essenzialmente nella sua componente visiva e finita. Da un punto di vista prettamente narrativo, infatti, le assonanze drammaturgiche tra testo scritto e testo filmico combaciano perfettamente non essendoci discordanze riportate tra lo script e lo schermo proprio. Ragione principale per cui questo accade riesiede molto presumibilmente nella concomitanza di ruolo di sceneggiatore e regista che Billy Wilder ricopre: seppur la sceneggiatura, invero, sia il frutto di un prodotto a 4 mani (insieme a I. A L. Diamond) la componente “registica” presente nella sceneggiatura è preponderante. A tal proposito, il testo-sceneggiatura è fitto di descrizioni minuziosamente dettagliate che si riveleranno assolutamente fondamentali per l’impianto registico delle riprese. Se, infatti, come qualsiasi manuale di sceneggiatura asserisce, un minuto di pellicola corrisponde a una pagina di sceneggiatura, nel caso specifico di A qualcuno piace caldo la regola è più che superata. Su un minutaggio complessivo di 120 minuti (come da consueto) fanno fronte 150 pagine di sceneggiatura (circa 30 pagine in più rispetto al previsto). Se dunque la durata del discorso filmico rientra nei canoni della durata media di una qualsiasi pellicola, è la sceneggiatura che risulta “dilatata” a cominciare proprio dall’atto I.  ANALISI DELLA COSTRUZIONE DEL PERSONAGGIO PRINCIPALE secondo Chris Vogler Come appurato, il caso specifico vede la compresenza di due protagonisti che, seppur condividendo la maggior parte delle dinamiche narrative e i relativi conflitti, presenteranno inevitabilmente due caratterizzazioni differenti con conseguenti dissonanze nei rispettivi archi di trasformazione. Scegliamo di prendere in esame la figura di Joe (Tony Curtis), protagonista indiscusso della vicenda se non altro per la componente narrativa sentimentale che lo vedrà polo della coppia Joe-Zucchero (Marilyn Monroe). Per delineare e analizzare la costruzione del personaggio ci serviamo del Viaggio dell’Eroe di Chris Vogler, applicabile a ogni protagonista americano classico. Il viaggio, su una base di partenza che vede il Paradigma di Field, presuppone 12 tappe che oltre a essere strutturali per la sceneggiatura andranno a delineare la costruzione del personaggio. Elenchiamole: ATTO I 1. Mondo Ordinario/Consapevolezza limitata del problema Chicago, 1929: Joe è un sassofonista jazz squattrinato che lavora prevalentemente in locali clandestini. Il suo “fatal flaw” è la mancanza di serietà: nel lavoro, nella vita, nei rapporti con le donne. Vive “alla giornata” sia per cause di forza maggiore, sia per mancato impegno personale. 2. Richiamo all’avventura/Aumento della consapevolezza Avendo perso l’ennesimo lavoro a causa di una retata della polizia in uno speakeasy in cui suonava, non gli rimane altro che accettare qualsiasi lavoro per ripagare tutti gli eventuali debiti accumulati e poter vivere nella maniera più dignitosa possibile. Gli si presenta l’opportunità di suonare per 3 settimane in Florida all’interno di un’orchestra, se non fosse che si tratta di un complesso prettamente femminile per cui lui sarebbe obbligato a nascondere la sua vera identità. 3. Rifiuto della chiamata/Riluttanza a cambiare Constatata l’assurdità dell’opzione, Joe si rifiuta categoricamente di mettere in atto una farsa e una fittizia identità femminile pur di lavorare. 4. Incontro con il mentore/Superamento della riluttanza Il mentore è proprio Jerry, il suo amico e collega nonché co-protagonista della storia che già precedentemente aveva valutato seriamente l’opzione di un travestimento da donna e l’inserimento nell’orchestra femminile. Joe che inizialmente non asseconda il suo amico, si trova costretto a ricredersi date le condizioni di pericolo e precarietà in cui riversano le vite di entrambi. 5. Attraversamento della prima soglia/Impegno a cambiare Il varco del Mondo Straordinario coincide nel momento in cui Joe, accompagnato dal fedele compagno Jerry, perfettamente abbigliati da donne ormai nel pieno della loro identità femminile fittizia, salgono sul treno che li porterà in Florida insieme all’intera orchestra. ATTO II 6. Prove, Alleati, Nemici/Nuove condizioni La prova principale è quella di riuscire a fingere di essere una donna con tutte le difficoltà che questo comporta, mentre i rapporti con gli altri personaggi della storia si infittiscono sempre più rendendo le dinamiche man mano più intricate. Tutto questo sapendo che un passo falso gli sarebbe costato la vita. 7. Avvicinamento alla caverna/preparazione al cambiamento E’ questo sicuramente il momento in cui Joe inizia a provare dei sentimenti nei confronti della cantante dell’orchestra Zucchero. Questo modificherà sia le dinamiche del protagonista nei confronti degli esistenti, bensì anche in se stesso e nel suo PLOT B (relativo al suo fatal flaw e l’incapacità di prendere sul serio una relazione sentimentale). 8. Prova centrale/Grande cambiamento Il momento di tensione maggiore nella costruzione di Joe è sicuramente il piano di seduzione vero e proprio che mette in atto per conquistare Zucchero che lo porterà non solo ad adottare un ulteriore identità fittizia, quella del miliardario Junior Shell, bensì a mettere a rischio quanto di più caro ha in quel momento: la sua identità femminile fittizia di Josephine. 9. Ricompensa/Le conseguenze Per Joe, nulla può essere più gratificante a questo punto che avere conferma che la seduzione di Zucchero stia effettivamente funzionando e che anche la donna stia iniziando a provare dei sentimenti per l’uomo conosciuto in Florida. Zucchero, infatti, confida a Josephine le sue intenzioni di voler sposare Junior, non sapendo, chiaramente che l’uomo di cui si sta innamorando è proprio la sua presunta amica. BEAT 9 Zucchero: IMPRESSIONANDOLO (“Suono l’ukulele e canto anche. Siamo un gruppo di ragazze che suonano Jazz caldo”) Joe: CONTRASTANDOLA (“Beh, a qualcuno piace caldo. Io preferisco la musica classica”) BEAT 10 Zucchero: ASSECONDANDOLO E IMPRESSIONANDOLO (“Anch’io. Dopo diplomata ho studiato tre anni al conservatorio”) Joe: ASSECONDANDOLA A SUA VOLTA (“Ottima scuola”) Joe, a questo punto, forte della riuscita della conversazione come da lui previsto, torna a tenere in mano le redini del gioco in modo esplicito. BEAT 11 Joe: APRENDOSI E COMPLIMENTANDOSI (“E’ straordinario che non ci siamo mai incontrati prima. Scommetto che mi ricorderei di una ragazza carina e attraente come lei”) Zucchero: RINGRAZIANDO (“E’ molto gentile”) BEAT 12 Zucchero: APRENDO UN ULTERIORE VARCO (“Cosa fa stasera? Potrebbe venire a sentirci suonare”) Joe: DECLINANDO (“Mi piacerebbe ma temo che sia piuttosto difficile”) BEAT 13 Zucchero: INFORMANDOSI (“Perché?”) Joe: INVENTANDO STORIE PER STUZZICARE LA SUA CURIOSITA’ (“Vengo a terra solo due volte al giorno, quando la marea scende. E’ per via della mia passione, le conchiglie che accomuna anche mio padre e mio nonno, ed ecco perché è il simbolo della nostra benzina: la Shell”) Confrontando i singoli beat appare evidente come seppure il valore primario su cui poggia la scena, ossia il senso della seduzione, rimane costante dall’inizio alla fine, esso cambia nelle modalità con cui investe i personaggi. Zucchero passa da essere oggetto della seduzione ad (apparente) soggetto e conducente della stessa. Joe, a suo modo, passa da essere colui che conduce il gioco ad essere oggetto del desiderio di Zucchero. Da questo momento, nonché la prova centrale di Joe, in poi, sarà compito del protagonista destreggiarsi nel migliore dei modi tra le sue identità e uscirne indenne.
Docsity logo


Copyright © 2024 Ladybird Srl - Via Leonardo da Vinci 16, 10126, Torino, Italy - VAT 10816460017 - All rights reserved