Docsity
Docsity

Prepara i tuoi esami
Prepara i tuoi esami

Studia grazie alle numerose risorse presenti su Docsity


Ottieni i punti per scaricare
Ottieni i punti per scaricare

Guadagna punti aiutando altri studenti oppure acquistali con un piano Premium


Guide e consigli
Guide e consigli

TESINA SULLA SCENEGGIATURA DI ROCKY (Il viaggio di Vogler), Schemi e mappe concettuali di Storia E Critica Del Cinema

Tesina del corso di laurea Arti e Scienze dello Spettacolo, secondo anno, sul film Rocky.

Tipologia: Schemi e mappe concettuali

2021/2022
In offerta
30 Punti
Discount

Offerta a tempo limitato


Caricato il 06/07/2022

Ciaoclaudietta
Ciaoclaudietta 🇮🇹

4.4

(9)

8 documenti

1 / 5

Toggle sidebar
Discount

In offerta

Spesso scaricati insieme


Documenti correlati


Anteprima parziale del testo

Scarica TESINA SULLA SCENEGGIATURA DI ROCKY (Il viaggio di Vogler) e più Schemi e mappe concettuali in PDF di Storia E Critica Del Cinema solo su Docsity! Tesina Esame 27/06 - Claudia Mariani (matricola 1964899) ROCKY (1976) “Rocky” è un film del 1976 diretto da John G. Avildsen e scritto da Sylvester Stallone. L’idea della sceneggiatura nasce a Sylvester Stallone dopo aver assistito, il 24 marzo 1975, all'incontro di boxe tra il campione del mondo in carica, Muhammad Ali, e un pugile semisconosciuto, Chuck Wepner che pur perdendo l’incontro riuscì a impressionare il pubblico, resistendo per ben quindici round. La prima stesura della sceneggiatura di Rocky, ispirata alla vicenda e scritta da Silvester Stallone in soli tre giorni per un totale di 90 pagine, convinse i produttori Robert Chartoff e Irwin Winkler a offrirgli una somma di denaro per realizzare il progetto. Sylvester Stallone, all’epoca attore poco noto, si propose inoltre per il ruolo di protagonista che ottenne solo dopo aver minacciato la casa di produzione United Artists di non cedere i diritti della sceneggiatura se fosse stato qualcun altro a interpretare il personaggio principale. L’intuizione dell’attore si dimostrò geniale, vestendo i panni di Rocky Balboa Stallone divenne uno dei volti più amati di Hollywood nonché il terzo uomo nella storia del cinema, dopo Charlie Chaplin e Orson Welles, a ricevere la nomination all'Oscar sia come sceneggiatore che come attore per lo stesso film. “Rocky” infatti ottenne un successo inaudito sia di pubblico che di critica, girato con solo 1,1 milioni di budget ne incassò 225, fu il primo lungometraggio sportivo ad aggiudicarsi un Oscar come miglior film e 1977 vinse anche quelli per la regia e per il montaggio su 10 nominations totali. Il film, di genere sportivo, ma anche drammatico e sentimentale appartiene ad un periodo di grande rinnovamento del cinema statunitense: la “New Hollywood”, un’epoca compresa tra la fine degli anni sessanta ed i primi anni ottanta che pone sulla scena protagonisti diversi da quelli del passato. Vengono proposti sui grandi schermi uomini qualunque nelle loro più disparate sfaccettature, anche quelle meno edificanti e positive, calati in situazioni complesse, ben radicate nelle problematiche sociali dell'epoca. Rocky Balboa ricalca perfettamente le caratteristiche dei protagonisti del cinema di quel periodo, è un uomo qualsiasi, un pugile squattrinato che non riesce a sfondare sul ring, conduce una vita solitaria e poco avvincente e tenta di sfuggire alla miseria lavorando come esattore per conto di un gangster. Stallone tuttavia sfida le tendenze della New Hollywood decidendo di modificare la prima bozza del suo protagonista per renderlo meno sgradevole, grezzo e impenitente, concedendogli inoltre attraverso il merito il riscatto, la risoluzione della crisi. Il protagonista Rocky Balboa, ispirato al pugile italo-americano realmente esistito Rocky Marciano per il soprannome, l'iconografia e lo stile di combattimento, solo affrontando il suo fatal flow “sistema di sopravvivenza“ potrà superare l’iniziale insuccesso sportivo e sentimentale e affrontare i suoi conflitti: quello fisico, nell’incontrò con Apollo Creed e quello interiore, mostrando a sé stesso il proprio valore. Proiettato nelle sale cinematografiche per la prima volta il 3 dicembre 1976 “Rocky” è ambientato nel 1975, anno del bicentenario della Guerra d’indipendenza americana. Il film si sviluppa in un arco di temporale della durata di circa cinque settimane, dalla sfida che viene lanciata ad un pugile sconosciuto da Apollo Creed fino al verdetto finale per il titolo di campione del mondo, dunque il conflitto narrativo di “Rocky” avviene secondo la combinazione individuo/individuo, arrivando attraverso la dialettica fra due soggetti allo schema narrativo della sfida. Le riprese per la pellicola si conclusero in soli 28 giorni, per un totale di 119 minuti di visione e si svolsero interamente a Filadelfia, città in cui, nella finzione filmica, Rocky Balboa trascorre le sue giornate. Tra le location più frequenti possiamo individuare la palestra, il bar frequentato da Rocky e Paulie, il negozio di animali dove lavora Adriana, la casa di Rocky, quella di Paulie e sua sorella e infine la scalinata davanti Philadelphia Museum of Art, dove il pugile si reca a fine allenamento. Il film Rocky, la cui sceneggiatura è composta da 121 pagine può essere suddiviso in tre atti. L’atto iniziale prevede l’impostazione del mondo, del personaggio e del problema e getta le basi della storia innescando i plot, solitamente distinguibili in tre livelli. Il plot A chiamato anche plot pragmatico sviluppa la relazione fra il personaggio ed il mondo, nel caso di Rocky il personaggio dovrà combattere contro Apollo Creed per il titolo di campione mondiale di pugilato, il plot B ossia il plot interiore invece sviluppa la relazione fra il personaggio e sé stesso, Rocky nel corso della sua avventura si instrada verso un percorso di crescita interiore e infine il plot C, quello relazionale che sviluppa la relazione fra il personaggio e gli altri personaggi, di cui il caso più significativo è rappresentativo dalla storia d’amore fra il protagonista e Adriana. All’interno dell’atto primo si collocano le prime cinque tappe del viaggio dell’eroe di Christopher Vogler: il mondo ordinario, la chiamata all’avventura, il rifiuto alla chiamata, l’incontro con il Mentore e il varco della prima soglia. La prima tappa del viaggio di Vogler è “Il mondo ordinario“ inteso come contesto e background dell’eroe, il suo luogo di provenienza. In questo caso viene introdotto il mondo ordinario dell’eroe Rocky Balboa, pugile mediocre dalle origini italo-americane che vive in un fatiscente monolocale nella periferia di Philadelphia e per guadagnare fa l’esattore per conto di un gangster di nome Tony Gasco. Del suo mondo fanno parte inoltre due personaggi fondamentali, il suo migliore amico Paulie Pennino, di professione macellaio e sua sorella Adriana Pennino che lavora in un negozio di animali dove il pugile si reca ogni mattina nel tentativo di corteggiarla. La consapevolezza del cambiamento, rappresentata dal passaggio dal mondo ordinario a quello straordinario si concretizzerà però solamente con la seconda tappa del viaggio: “la chiamata all’avventura“ ossia con la scelta da parte dei collaboratori di Apollo Creed di fargli sfidare Rocky Balboa, un pugile mediocre. La chiamata all’avventura si concretizza in due scene differenti, la prima in cui l’eroe è ignaro di ciò che sta accadendo e la seconda in cui verrà effettivamente informato dell’occasione che potrebbe stravolgergli la vita. Nella prima scena viene mostrato allo spettatore il team di Apollo Creed che a causa dell’infortunio dello sfidante ufficiale, prende la decisione di sostituirlo con un pugile sconosciuto. L’incontro si terrà in occasione del bicentenario della fondazione degli Stati Uniti d’America e pertanto facendo leva sull’immaginario pubblico dell’America come paese delle nuove opportunità il campione di fama mondiale decide di concedere la chances di acquisire notorietà a Rocky Balboa, colpito nell’elenco telefonico dal suo soprannome: "Lo stallone italiano". Apollo Creed dirà “ 'The Italian Stallion' - He's my man,Who discovered America? An Italian, right? So, man, what could be better than to get it on with one of his ancestors”. La seconda scena invece prevede la chiamata effettiva all’ eroe dal promoter di Apollo Creed, Miles Jergens che incarna l’archetipo del messaggero e convoca Balboa nel suo ufficio spedendogli una lettera. La terza tappa ossia il “rifiuto della chiamata“ rappresenta un momento piuttosto rischioso dell’intero viaggio. L’impresa che deve compiere l’eroe non è da poco, la posta in gioco molto alta e risulta comprensibile esitare o rifiutare la chiamata all’avventura. L’eroe è restio al cambiamento, trattenuto dal suo fatal flow, quindi dalla paura di non farcela, di essere uno fra tanti. Rocky stesso inizialmente declina l’offerta nello studio di Jengers, ritiene infatti non essere all’altezza della sfida, è consapevole di non aver mai messo in gioco fino in fondo le sue potenzialità nel pugilato e ha paura di farlo ora contro il più grande campione del mondo. La quarta tappa è rappresentata invece dall’“incontro con il Mentore”. Il mentore è solitamente una figura positiva, saggia e protettiva che prepara l’eroe all’avventura, lo tutela
Docsity logo


Copyright © 2024 Ladybird Srl - Via Leonardo da Vinci 16, 10126, Torino, Italy - VAT 10816460017 - All rights reserved