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TESINA SULLA SECONDA E LA PRIMA GUERRA MONDIALE, Tesine universitarie di Storia Sociale

tesina sulla prima e seconda guerra mondiale dal punti di vista della comunicazione

Tipologia: Tesine universitarie

2021/2022

Caricato il 21/01/2022

elisa-perseo
elisa-perseo 🇮🇹

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Scarica TESINA SULLA SECONDA E LA PRIMA GUERRA MONDIALE e più Tesine universitarie in PDF di Storia Sociale solo su Docsity! ELISA PERSEO 7052854 “ La Grande Guerra, la Seconda Guerra Mondiale messe a confronto sul fronte delle varie forme di comunicazione. Dalla stampa, alla propaganda politica, alla censura preventiva nei paesi più influenti dei grandi conflitti.” I-Introduzione: La comunicazione Come è nata la comunicazione? Quale è stata la prima forma di comunicazione? La capacità di comunicare ha avuto un ruolo determinante per l’evoluzione dell’uomo e per il suo progresso culturale. La ricerca di mezzi e tecnologie adatte a gestire e controllare il processo comunicativo ha caratterizzato la storia della civiltà. Ogni nuovo strumento volto a comunicare, ha generato una netta riduzione delle distanze e tempi di comunicazione, che ha profondamente trasformato la cultura e la società cambiando irreversibilmente le abitudini quotidiane e la quantità di persone. Nel corso del tempo, lo scambio di idee e messaggi è diventato sempre più facile grazie alla creazione di nuove tecnologie, con l’avvento della prima rivoluzione industriale si ha un graduale potenziamento dei mass media, a partire dall’invenzione della stampa le notizie, prodotte con molta facilità, iniziarono ad essere trasmesse in tempi brevissimi. La Stampa si può considerare come una delle prime forme di comunicazione di massa, destinata al coinvolgimento di molte persone di diversi ceti sociali e provenienti da diverse parti del mondo. Ricordiamo che la stampa, inizialmente, era utilizzata per la sostituzione di manoscritti già esistenti, principalmente di natura biblica, destinati a una piccola parte di popolazione.I mutamenti sociali e culturali prodotti dalla stampa dopo la sua creazione, oltre a dare una forma materiale al sapere e al linguaggio, favorì la diffusione delle informazioni in ogni parte del mondo. Ovviamente la stampa non è l'unico mezzo di comunicazione, tramite il continuo passo avanti della tecnologia si è visto l’inserimento di anche altre forme di comunicazione che hanno garantito una trasmissione delle informazioni e notizie all’opinione pubblica, in modo più veloce e preciso. Si ha una vera e propria rivoluzione nel modo di scrivere e nel modo di percepire le notizie e vari fatti di cronaca. Con questi mutamenti sociali, culturali e tecnologici , si va ad estendere la copertura mediatica delle notizie, questo è dato dall’avvento di mezzi comunicativi più incisivi come la Radio che prevede una comunicazione molto più veloce rispetto alla stampa che si con l’avvento del Telegrafo con annesso codice Morse, riducendo i tempi di trasmissione da due settimane a pochi giorni fino a poche ore. Con la continua evoluzione delle tecnologie tramite la Televisione; la notizia inizia ad essere molto più incisiva e forte grazie anche al cinema con cinegiornali e infine con la televisione con servizi forniti “redatti” da giornalisti inviati sul campo. La figura del reporter non si riduce solo alle notizie trasmesse alla televisione ma nasce come figura giornalistica scritta. Tornando sulle notizie trasmesse su carta stampa; il giornalismo è una forma di comunicazione in continua evoluzione. Inizialmente il giornalismo trasmetteva notizie di guerriglia politica ed economia utilizzata per gli scambi commerciali. La rivoluzione giornalistica si ha con l’avvento della penny press,ovvero con l’utilizzo di un tono più scandalistico e di impatto per l’opinione pubblica. La continua evoluzione del giornalismo si protrae nel tempo anche con l’avvento di numerose occupazioni giornalistiche. 1 I.I-Comunicazione in guerra Il giornalismo di guerra è stato uno dei principali modelli del giornalismo, che ha appassionato e coinvolto il pubblico anche in prima persona. È un genere giornalistico definito “maturo” per il carattere utilizzato per scrivere gli articoli. Con esso si ha anche lo stravolgimento di idea di opinione pubblica che in qualche modo va a crescere insieme al giornalismo stesso. Il rapporto tra mezzi di comunicazione e la guerra è stato caratterizzato fin dalla nascita dei primi strumenti d’informazione da un intenso legame di reciproca dipendenza, come se in un certo modo le innovazioni nel settore della comunicazione fossero di volta in volta al servizio delle operazioni militari e i mass media trovassero negli eventi bellici un terreno di sperimentazione e avanzamento delle proprie potenzialità. La guerra in un certo senso andò ad accelerare lo sviluppo dei media, dove il primo mezzo di accelerazione della comunicazione fu il telegrafo, che da lì a poco ebbe conseguenze rilevanti sul condizionamento dell’opinione pubblica, garantendo la velocità di scambio delle informazioni tra i giornalisti che andavano ad annullare le distanze tra ciò che accadeva e ciò che si poteva sapere. nacque anche così la figura del corrispondente di guerra, impegnato a seguire le imprese dei soldati, con l'inevitabilità filtro delle autorità, portando avanti le figure di reporter e fotoreporter. ovviamente con maggiore velocità delle notizie si poteva anche verificare la manipolazione delle notizie, attraverso la censura militare (1891), praticata dai generali o dai segretari di stato, dove la capacità di costruire e diffondere informazioni false è stata fondamentale nel portare a termine i piani militari e nel consolidare l’appoggio piene e convinto dell’opinione pubblica interna ed esterna. In Europa il controllo delle informazioni fu particolarmente rigido, ma non mancarono esempi di uso libero dei mezzi di comunicazione, un esempio radio londra, durante la Seconda Guerra Mondiale. Prima Guerra mondiale Gli anni della Grande guerra videro una rapida accelerazione del progresso tecnologico della storia. Durante questi anni, per la prima volta gli eserciti dei paesi partecipanti furono coinvolti in un conflitto di lunga durata. la situazione portò ad un sensibile aumento delle esigenze comunicative tra i reparti ed i comandi, si per quanto riguarda la comodità si per la velocità. Negli anni precedenti i segnali ottici erano stati gli strumenti standard di comunicazione. All’inizio di questa guerra furono sviluppati, installati e adoperati mezzi tecnologicamente avanzati quali i telefoni ed i telegrafi a filo, che rimasero in funzione accanto ai metodi tradizionali. La prima guerra mondiale è anche la prima grande guerra dopo l’invenzione del telefono. Oltre al telegrafista, nasce la figura del telefonista. Man mano che la guerra progrediva, il telefono senza fili ebbe un fortissimo sviluppo e divenne un supporto sempre più importante per le truppe di terra, oltre ad essere l’unico mezzo di comunicazione per la marina e l’aviazione. Gli eserciti cominciarono a sentire la necessità di apparecchiature sempre più compatte efficienti e mobili. Grazie a guglielmo marconi questo fu possibile; egli progetto trasmettitori e ricevitori di maggiori potenza e sensibilità. Un enorme progresso si ebbe poi con l’introduzione dell'elettronica e la produzione in larga scala delle valvole termoioniche. Durante la guerra la qualità delle valvole miglioro e alla fine queste trovarono impiego nella rilevazione delle onde radio, nell’amplificazione dei segnali e nella radiotelegrafia. Assunse sempre più importanza la figura più specializzata del radioleegrafista e poiché le trasmissioni radio erano facilmente intercettabili, furono fatti grandi progressi nel campo della crittografia e della crittoanalisi. Gli sviluppi avvenuti a 2 Il governo tedesco si è dedicato alla censura interna, ha contingentato la carta da stampa e ha utilizzato le agenzie di stampa statale per controllare severamente ogni flusso informativo. In Italia le norme di censura procedono addirittura l’entrata in guerra nel maggio 1915. La guerra veniva vista come il risultato della decadenza dell’attrezzatura del vecchio continente. Seconda guerra mondiale La seconda guerra mondiale fu un conflitto immenso, combattuto per anni su ogni continente; i giornalisti riuscirono ad essere testimoni diretti di parti limitate della guerra. Fu il più vasto conflitto della storia che ha presentato una copertura giornalistica senza precedenti. la carta stampata mantenne un ruolo di primo piano, ma ad essa si affiancano altri mezzi di comunicazione come la radio, a quale poteva riferire i fatti con tempi più rapidi, la fotografia, i cinegiornali e i film di propaganda. I governi esercitarono fortissime pressioni sui mezzi di informazione. L’informazione ebbe una prospettiva ideologico-politica di fondo e ciascuna nazione andò a presentare la guerra in una chiave strumentale. Soprattutto nei paesi totalitari, il pubblico venne preparato alla guerra già prima del suo scoppio. I mezzi di informazione perciò, diedero il contributo a legittimare il dispiegarsi e il prolungarsi della guerra, rappresentandola come giustificata e inevitabile. All’interno dei paesi totalitari si vide, inoltre, un nuovo modo di gestire la censura. L'aumento delle tariffe postali. il giornalismo diventa negli stati uniti materia di dibattito civile appassionato. La propaganda di guerra ha rivelato il potere dei mezzi di comunicazione sull’opinione pubblica. Ci fu un rigido controllo su tutte le pubblicazioni circolanti sia sul punto di vista tecnico organizzativo sia da quello contenutistico, da parte del partito comunista. In Italia dopo il governo di Mussolini ha superato la crisi successiva all’assasinio Matteotti. Non esiste stampa libera e le uniche pubblicazioni hanno lasciato fare senza opporre alcuna resistenza, silenzio vuol dire approvazione. Caso tedesco: la costituzione della nuova repubblica ha rotto con il passato di ingerenza statale, estendendo la libertà di stampa e limitando la facoltà di sospensione della repubblica da parte delle autorità di polizia. Il movimento nazista ha una speranza largamente minatoria nella stampa tedesca. L’applicazione sistematica della censura e della propaganda di stato avviene in generale germania nazista sensa la gradualità che assume nell’italia fascista. In Francia, la radio trasmette regolarmente dal 1922 ma senza le notizie, veniva usata solo come mezzo di intrattenimento. mentre la stampa francese registra una stasi rilevante, dovuta all’ascesa della radio come strumento di informazione. La cronaca diventa così il luogo di una vita virtuale immaginaria e di evasione. Quindi gran parte dell’informazione sulla guerra consentiva in comunicati ufficiali e informazioni attinte dalle fonti politiche. L’informazione fu quindi fortemente deformata da censura e propaganda, con la tendenza verso l'esaltazione della vittoria e minimizzare le sconfitte. Il controllo dell’informazione di guerra fu più forte e diretto nei regimi totalitari. In germania con la nascita del Ministero dell'educazione popolare , gli sforzi della propaganda raggiunsero livelli altissimi nelle fasi finali del conflitto quando il paese ebbe la sua più grande omissione da parte dei media per gli eventi della Shoah. In Italia vi fu un sistema analogo attraverso il Ministero della cultura Popolare, che esercitava varie forme di controllo e condizionamento. La guerra fu una disfatta per l’italia ma i mezzi di informazione nazionali diedero al pubblico un’immagine sfocata e falsa; le persone vennero 5 spinte al bisogno di notizie più affidabili e quindi alla diffusione dell’ascolto delle emittenti create dagli Alleati tra cui, un esempio Radio londra. La stampa italiana tacque sulle sorti degli ebrei e ne facilitano la persecuzione. Molto severo fu anche il controllo dell’informazione nell’Unione Sovietica staliniana e nel giappone. In Francia ci si adeguo alla dominazione nazista della Repubblica di Vichy. In Gran Bretagna si cerco di cementare un rapporto fiduciario con la popolazione nel comune impegno per la difesa della patria e dei principi di libertà e democrazia. Condizioni analoghe si videro negli Stati Uniti i quali crearono un vasto apparato civile- militare per la gestione dei rapporti con la stampa e il controllo dei media. Gli stessi reporter diedero un immagine positiva e costruttiva del conflitto. L’Unione sovietica pago il prezzo più alto durante la guerra; il fallimento dell'offensiva russa segno per Hitler l’inizio della fine. Nonostante la grande impotenza del fronte orientale, i mezzi d’informazione ebbero la tendenza a sopravvalutare le operazioni sul fronte occidentale e a non dare la giusta importanza al ruolo delle forze armate sovietiche. In Unione sovietica si assistette a forme di propaganda sulla stampa, nei cinegiornali e con la radio. La radio divenne il punto cruciale delle teorie belliche; gli apparati militari e politici compresero presto la potenzialità di un strumento che per la prima volta poteva riunire nello stesso momento milioni di persone. Usata per indirizzare l’opinione pubblica e tentare di usarla durante i conflitti come strumento di controllo sociale. In Italia il regime fascita guardava con sospetto la radio, senza coglierne a pieno le potenzialità, tuttavia non si lasciò sfuggire le sue opportunità propagandistiche e promosse la costruzione dell’ente EIAR ( Ente Italiano audizioni radiofoniche). Negli anni ‘40 la radio fu protagonista a supporto di eserciti e con il passare del tempo superato il telefono e il telegrafo. I programmi trasmessi durante il periodo della seconda guerra mondiale in Italia, furono discorsi del Duce, marce ufficiali e andavano a rappresentare la voce dello stato. La EIAR era un'attività editoriale ed un operatore radiofonico di regime. Per quanto riguarda la stampa ci fu un forte controllo dell'informazione, fu inserita la censura su cronache nere e fallimenti economici. Il periodo fascista veniva dipinto come un modello storico di pace e moralità, nonostante però Mussolini aveva il controllo sulla maggior parte dei giornali, ma alcuni come il corriere della sera e la stampa sopravvissero. Con la messa in campo delle leggi fascistissime i direttori e i giornalisti dovevano appartenere al partito fascista e infine ogni giornale e articolo dovevano essere sottoposti a controllo prima di ogni pubblicazione. Per quanto riguarda la comunicazione propria di Mussolini; il Duce fu in grado di sfruttare la sua forte capacità oratoria, riuscendo a convincere ed ad ottenere consensi fortissimi durante i comizi. Nelle fasi finali della guerra si andò ad accentuare il rapporto di collaborazione tra stampa e forze armate alleate, con numerosi generali che si servirono dei media per avere una copertura positiva. In germania e in Italia i media mantennero un cupo silenzio sulle deportazioni; ma anche le truppe Alleate furono accusate per essere intervenute in merito e per aver anche loro occultato e aver dato poca risonanza allo sterminio degli ebrei. Per questo l’opinione pubblica mobile rimase sconvolta dai racconti e delle immagini solo dopo la liberazione dei campi. Il giornalismo della seconda guerra mondiale non diede al pubblico un’immagine fedele della guerra: nei paesi dittatoriali censura e propaganda operano a pieno regime, anche i quelli liberal -democratici il controllo governativo sui media fu forte, collaborato dalla tendenza dei reporter ad immedesimarsi nella causa nazionale; dando inoltre risalto solo agli 6 aspetti delle battaglie de delle operazioni militari senza però considerare tutti gli aspetti secondari e direttamente al conflitto, come ad esempio l’aspetto economico. BIBLIOGRAFIA E SITOGRAFIA Parti tratte da due volumi: - G. Gozzini, Storia del giornalismo, B. Mondadori, 2000 - O. Bergamini, Specchi di guerra. Giornalismo e conflitti armati da Napoleone a oggi Materiale estratto dai seguenti siti: - L'evoluzione dei mezzi di comunicazione di massa ei poteri dell'informazione - SocialNews - https://www.lacomunicazione.it/voce/guerra-e-mass-media/ - News - Accademia Nazionale di Scienze, Lettere e Arti di Modena - https://www.lacomunicazione.it/voce/storia-della-comunicazione/ - I mezzi della propaganda - http://www.il-galileo.eu/n30/nene.html - Arriva un segnale dal fronte: la radio nella I guerra mondiale - OggiScienza - http://www.roverjoe.com/secondaguerra.html 7
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