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Guide e consigli
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Tesina sulla shoah, con vari collegamenti e ricerche, Guide, Progetti e Ricerche di Storia

Storia della Seconda Guerra MondialeStoria della persecuzione degli ebreiStoria del Nazionalsocialismo

Questa tesina parla della shoah e soluzione finale, collegata con altre materie: La genetica delle razze, Primo levi "se questo è un uomo" e Dante Alighieri,Toscanini in musica, Francese recensione del film Train de vie, il Klezmer, La storia del clarinetto, la bomba atomica

Tipologia: Guide, Progetti e Ricerche

2019/2020
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Caricato il 06/06/2020

Elia_Pascucci
Elia_Pascucci 🇮🇹

4.2

(11)

33 documenti

Anteprima parziale del testo

Scarica Tesina sulla shoah, con vari collegamenti e ricerche e più Guide, Progetti e Ricerche in PDF di Storia solo su Docsity! LA SHOAH Gianmaria Elia Pascucci La teoria razziale Al centro della teoria di Hitler sta l’idea della razza. Hitler nel suo libro “Mein Kampf” scrive che tutta la storia è solo l’espressione dell’eterna lotta tra razze per la supremazia. Secondo Hitler la guerra, è un’espressione naturale in cui il vincitore ha il diritto di dominare sulle altre razze. L’unico scopo dello stato era mantenere la propria razza pura e e fornire le condizioni migliori per la lotta alla supremazia. La guerra era l’unica cosa che poteva dare un senso a un popolo. Secondo Hitler la razza ariana “tra cui i tedeschi “era la più pura e creativa, l’unica a cui in fondo spettava il diritto di dominare. Hitler aveva programmato la sua ascesa al potere 14 anni prima dell’ Inizio della guerra. Nel libro “Mein Kampf”, libro in cui Hitler esplica la sua ideologia, egli più avanti scrive “la propaganda non ha il compito di essere vera, ma di essere efficace”, e infatti convincere i tedeschi di far parte di una razza superiore si rivelò molto efficace. Sicuramente al disoccupato tedesco faceva piacere sapere che in fondo non era una nullità, ma apparteneva a una razza superiore! I campi di concentramento I campi di concentramento erano vasti spazi all’aperto in grado di contenere numerose persone tra soldati e prigionieri di guerra. Per evitare la fuga erano circondati da alte barriere di filo spinato da cui passava la corrente elettrica, e numerose torri di vedetta per sorvegliare dall’alto i prigionieri, e controllare ogni loro mossa. I prigionieri dormivano in baracche di legno, e la maggior parte degli internati aveva origine ebraica, tuttavia erano presenti anche zingari, omosessuali e tutti coloro che venivano considerati un male per la comunità. Differenza tra campo di concentramento e campo di sterminio Molti hanno l’abitudine di confondere i campi di concentramento con i campi di sterminio, come se fossero la stessa cosa, ma non è proprio così! I campi di concentramento sono strutture apposite per la detenzione di civili e prigionieri di guerra, in questi campi i prigionieri non venivano subito uccisi, ma obbligati a lavorare costantemente, e a qualsiasi condizione. Mangiavano e bevevano di rado e col passare del tempo si avvicinavano alla morte. I campi di sterminio invece avevano come unico scopo quello di ammazzare i prigionieri al loro arrivo, ed erano strutture studiate apposta per portare a termine questa missione con l’utilizzo delle camere a gas e dei forni crematori. In sintesi nei campi di concentramento i prigionieri venivano fatti soffrire, sfruttati e portati alla morte mentre nei campi di sterminio venivano uccisi all’istante. La stella di David La stella di David o scudo di David , o anche sigillo di Salomone, è la stella a sei punte che rappresenta insieme al menorah la religione ebraica. È presente nella bandiera dello stato di Israele dal 1946, quando questa bandiera divenne quella ufficiale dello stato di Israele. Con differenti colori e motivi nella parte centrale, la stella di David è presente anche nel simbolo di ognuna delle 12 tribù di Israele L’ispirazione di Hitler La persecuzione degli Ebrei che raggiunse proporzioni così tragiche nella Germania nazista tuttavia aveva radici antiche. Per molti secoli i cristiani di tutta Europa avevano cercato di convertire gli Ebrei a quella che consideravano la “vera e “unica” religione , fallito questo tentativo i cristiani avevano creato barriere sociali e legali come la proibizione dei matrimoni misti, e la discriminazione di chi aderiva al giudaismo. Durante il medioevo in particolare gli ebrei furono segregati in ghetti, espulsi con la forza e assassinati singolarmente o in massa nel corso di pesanti massacri noti come pogrom. Questa intolleranza religiosa fu sostenuta anche da Martin Lutero l’ideologo tedesco che nel XVI secolo sconvolse il cattolicesimo con la riforma protestante. Persino Hitler ritenne abbastanza convincenti le affermazioni di Lutero quando parlava degli ebrei definendoli una piaga e una disgrazia per il proprio paese, bestie assetate di sangue e assassini di tutta la cristianità, ciò che per Lutero era una questione di religione divenne infine una questione razziale. La shoah nella letteratura “Per me si va nella città dolente, per me si va nell’eterno dolore, per me si va tra la perduta gente, giustizia mosse il mio alto fattore Fecemi la divina podestate, La somma sapienza e ‘l primo amore Dinanzi a me non fuor cose create Se non etterne, e io etterno duro. Lasciate ogni speranza voi ch’intrate. Come sulla porta dell’inferno di Dante anche sul cancello di Auschwitz c’è una scritta: ARBEIT MACHT FREI (il lavoro rende liberi). Il racconto di Primo Levi tiene costantemente presente l’inferno dantesco basandosi sulla trasparente metafora lager- inferno. Il viaggio verso Auschwitz è un viaggio verso l’inferno. L’autocarro che trasporta i prigionieri è associato alla barca che traghetta le anime dannate al di là del fiume Acheronte. Il soldato tedesco che li sorveglia viene chiamato “il nostro Caronte” , ma invece di gridare “Guai a voi anime prave” , chiede loro denaro ed orologi. Il libro “Se questo è un uomo” di Primo Levi racconta, sulla base delle testimonianze dell’autore, la drammatica deportazione degli ebrei italiani ad Auschwitz nel 1944, dopo la cattura da parte della milizia fascista in valle d’Aosta. Lo scopo dell’opera è quello di “fornire documenti per uno studio pacato di alcuni aspetti dell’animo umano”. In “se questo è un uomo” afferma Levi ho cercato di scrivere le cose più grosse, più pesanti e importanti. Mi sembrava che il tema dell’indignazione dovesse prevalere. Levi fa di questo libro il memoriale della sua tragica esperienza nel lager tedesco, dall’arrivo al campo quando ad ognuno viene assegnato un numero che sottolinea l’assoluta mancanza di umanità con cui dovranno convivere fino al la cronaca di quel susseguirsi di giorni terribili. Levi racconta accadimenti, incontri di persone che lo aiutano come il compagno francese Resnyk, la fame, le ingiuste “leggi “ Lager, il contrabbando tra i detenuti e gli espedienti per sopravvivere. In condizioni simili Levi afferma di dovere la sua salvezza al fatto di essere stato assegnato alle mansioni di laboratorio dopo aver sostenuto un esame di chimica che gli permise di sottrarsi al destino dei cosiddetti Muselmanner, cioè i votati alla morte. “Pochi sono gli uomini che sanno andare a morte con dignità, e spesso non quelli che ti aspetteresti.” Primo Levi Il meccanismo dell’ereditarietà Dato che durante la meiosi i cromosomi omologhi vengono separati in gameti diversi, ogni gamete possiede un solo allele di ciascun gene. In seguito alla fecondazione lo zigote eredita un’allele dal gamete paterno e uno da quello paterno. Se un individuo possiede due alleli uguali per uno stesso gene (per esempio GG oppure gg) si definisce omozigote, mentre se i due alleli sono diversi (Gg) si definisce eterozigote. Se consideriamo le linee pure utilizzate da Mendel esse erano piante omozigoti per i geni che determinano ciascun carattere considerato. Consideriamo l’incrocio tra piante di linea pura con seme giallo (omozigoti dominanti GG) E VERDE (omozigoti recessivi gg).La prima generazione di individui è interamente costituita da individui eterozigoti (Gg) che ricevono dai genitori un allele G e un allele g. nella seconda generazione un quarto delle piante è omozigote per il carattere dominante (GG), 2/4 eterozigoti (Gg) e un quarto è omozigote per il carattere recessivo (gg cioè seme verde) Genotipo e fenotipo I semi delle piante con gli alleli GG e Gg sebbene possiedono alleli diversi sono tutti gialli. La manifestazione visibile di un carattere è detta fenotipo, mentre l’insieme degli alleli che determinano quel carattere è detto genotipo. Il fenotipo dipende dal genotipo, ma può essere influenzato anche dall’ambiente. In alcune piante come le ortensie il colore dei fiori varia a seconda della composizione chimica del terreno, e possiamo anche fare l’esempio di alcuni animali, come ad esempio i gatti siamesi il cui colore del pelo può essere influenzato dalla temperatura ambientale. È avvenuto lo stesso anche per l’uomo, possiamo fare l’esempio degli occhi a mandorla, essi sono caratterizzati da un epicanto più pronunciato, una piega di pelle che si trova sopra l’occhio davanti alla palpebra, ed è la componente più caratteristica degli occhi a mandorla. Un epicanto di questo tipo rappresenta una protezione utile se si vive in un ambiente dalle caratteristiche ambientali ostili, la selezione naturale ha fatto si che questi utili tratti persistessero in ambienti caratterizzati da grandi sbalzi stagionali tra inverni rigidi ed estati torride. Gli occhi a mandorla si sono quindi evoluti in territori continentali e remoti (come ad esempio la Mongolia e la Siberia). Al giorno d’oggi però gli occhi a mandorla sono diffusi anche in regioni con un clima molto più mite e/o tropicale come il Sud-Est asiatico. Questa larga diffusione è una conseguenza di una selezione sessuale operata nel corso dei secoli. Riassumendo, gli occhi a mandorla si sono sviluppati in un primo momento per selezione naturale in territori dove il clima avverso richiedeva una maggiore protezione per gli occhi e si sono poi diffusi in regioni più temperate per selezione sessuale. Questo spiega le differenze di caratteri Visibili nelle diverse “razze” del nostro Pianeta. Arturo Toscanini Arturo Toscanini (Parma, 25 marzo 1867 – New York, 16 gennaio 1957) Il padre Claudio combatte accanto a Giuseppe Garibaldi nella famosissima giornata di Aspromonte. La sua partecipazione a questa battaglia gli costa la condanna a morte, poi commutata in una pena detentiva di 3 anni. La madre, Paola fa la sarta e si occupa di portare avanti l’economia familiare, poiché il marito piuttosto che lavorare preferisce intrattenersi con gli amici davanti a un buon bicchiere di vino. Toscanini cresce tra silenzi e liti, sviluppando una forte passione per la musica, alimentate anche da “RIGOLETTO” e dalla “TRAVIATA” che, d’abitudine il padre cantava. In famiglia NON si accorgono della sua passione, se ne rende conto però la sua maestra che gli offre gratuitamente lezioni di solfeggio e pianoforte. A nove anni ottiene una borsa di studio per la classe di violoncello al conservatorio di parma, pur restando la sua passione sempre il pianoforte che nonostante le punizioni corre a suonare appena può. Nel 1937 èra stata appositamente creata la NBC Symphony Orchestra, formata dai più virtuosi musicisti americani che diresse regolarmente fino al 1954 su radio e televisioni nazionali, divenendo il primo direttore d’orchestra ad assurgere al ruolo di stella dei mass media. Durante la seconda guerra mondiale diresse solo ed esclusivamente concerti di beneficenza a favore delle forze armate statunitensi e della Croce Rossa riuscendo a raccogliere ingenti somme di denaro. Si adoperò anche alla realizzazione di un filmato propagandistico nel quale dirigeva due composizioni di Giuseppe verdi dall’alto valore simbolico: l’ouverture della forza del destino, e l’anno delle nazioni, da lui modificate variando in chiave antifascista l’inno di Garibaldi e inserendovi l’inno nazionale statunitense e l’internazionale. Nel 1943 il teatro alla scala, sui cui muri esterni figuravano scritte quali “lunga vita a Toscanini” e “ritorni Toscanini”, venne parzialmente distrutto durante un violento bombardamento da parte di aerei alleati. E li inizio una fase di screditamento della reputazione di Toscanini che continuo con una sua lettera privata sulla rivista pubblica diretta al presidente. A settantanove anni Toscanini ritornò in Italia per dirigere lo storico concerto di riapertura , del Teatro alla Scala , ricordato come il concerto della liberazione, dedicato in gran parte all’opera italiana e probabilmente a votare a favore della repubblica. Il programma vide l’ouverture de La Gazza Ladra di Rossini, il coro dell’imeneo Handel, il pas de six e la marcia dei soldati dal Guglielmo Tell di Rossini, la preghiera dal Mosè in Egitto sempre di Rossini, e altri brani. Poi diresse anche la nona sinfonia di Bethoven nel 1948, Nel 1950; inoltre la messa di requiem di Verdi e nel 1952 come ultima volta un concerto dedicato a Wagner . Il 5 dicembre 1949 venne nominato senatore a vita, ma decise di rinunciare alla carica il giorno successivo. LA MORTE DI TOSCANINI Si ritirò a 87 anni dopo una splendida carriera duratane 68; il suo ultimo concerto interamente dedicato a Wagner, compositore sempre molto amato , fu con la NBC Symphony Orchestra il 4 aprile 1954 alla Carnegie Hall di New York in diretta radiofonica. Quell’ultimo concerto il maestro per la prima volta perse la concentrazione, smettendo di battere il tempo. Vi furono ben 14 secondi di silenzio dopo i quali riprese la direzione dell’opera Tannhauser. Alla fine del concerto raggiunse rapidamente il camerino, mentre in teatro gli applausi sembravano non smettere più. A dicembre del 1956, debilitato da problemi di salute legati all’età , espresse il desiderio di passare l’ultimo dell’anno con tutta la famiglia. Così vennero riuniti figli, nipoti, zii i vari parenti e amici. E a mezzanotte il maestro insolitamente allegro ed energico volle abbracciare tutti, uno per uno. Così il 16 gennaio 1957 morì libero. Al funerale si celebrò presso il Teatro alla Scala. Al funerale èrano presenti talmente tante persone che si arrampicavano anche sui tetti per poter vedere qualcosa e, composto da una marea di persone il corteo funebre si avviò verso il cimitero La musica Klezmer è caratterizzata da una commistione di generi e destinata ad accompagnare la danza. Fa uso di schemi ritmici spesso irregolari. L’organico da prima limitato a violini, clarinetti, cetra, è divenuto molto variabile ed ora può comprendere fisarmonica, fiati, percussioni, sezioni di archi, in alcuni casi anche voci sebbene il genere rimanga strumentale. La musica Klezmer è formata soprattutto da indaffarati virtuosismi tra violini, clarinetti, e fisarmoniche che poi rallentano fino a quasi spegnersi, le note si stendono su un letto di malinconia poi riprendono furiose e impetuose. La musica Klezmer pur essendo stata inventata in Polonia ha raggiunto ogni angolo del mondo. Pur non essendo esclusiva di questa nazione, questa musica ha sempre avuto un legame speciale con essa anche per via del legame tra ebrei e polacchi. Questo paese pur avendo un tempo ospitato Auschwitz adesso ospita il più grande festival di cultura ebraica del vecchio continente. Gli anni dell’occupazione nazista erano come possiamo immaginare oscuri, e quelli successivi all’olocausto servivano alla popolazione ebraica per ritrovare la propria identità collettiva. La musica Klezmer varia in base a chi la suona per esempio i Kroke un gruppo fondato nel 1992 suonano una musica molto strumentale che predilige i ritmi lenti,e malinconici. La volontà dei musicisti comunque è anche quella di sperimentare e lavorare sulla tradizione klezmer per creare nuove sonorità in un esercizio di gusto Jazzistico. La storia della Bomba atomica La realizzazione della bomba atomica da un lato fu un evento drammatico e dall’altro segnò la nascita di un nuovo modo di fare ricerca scientifica. Si dice che gli Stati Uniti siano riusciti ad appropriarsi di quest’arma nucleare proprio grazie all’immigrazione di scienziati in fuga dal nazifascismo. La creazione della bomba atomica si è basata soprattutto sull’equazione E=mc2 prevista nella teoria della relatività fornita da Albert Einstein. Questa equazione permetteva di trasformare la materia in energia o viceversa. Einstein non vide applicazioni pratiche riguardo a questa formula, immaginò però che la possibilità di trasformare la materia in energia potesse spiegare il fenomeno della radioattività, ovvero che certi elementi emettono energia spontanea. Presto iniziò ad avanzare l’ipotesi che alcune reazioni che implicano questo principio potevano effettivamente venire dai nuclei atomici. Il “decadimento” dei nuclei provoca rilascio di energia. Nella seconda metà degli anni trenta in seguito alla scoperta del neutrone iniziò ad avanzare l’ipotesi che una reazione nucleare si potesse produrre anche artificialmente e in maniera massiccia, sottoforma di reazione a catena. Gli scienziati Enrico Fermi e Leò Szilàrd persuasero Albert Einstein a scrivere una lettera al presidente degli Stati Uniti dicendogli che c’èra la possibilità di costruire una bomba utilizzando il principio della fissione e c’era la possibilità che il governo tedesco stesse già facendo delle ricerche in materia. Fermi continuò le sue ricerche di un isotopo raro dell’Uranio fino ad ottenere la prima reazione artificiale di fissione a catena autoalimentata, e cosi nel 1942 riuscì finalmente ad assemblare la prima pila atomica. La prima bomba atomica fu realizzata con un progetto sviluppato segretamente dal governo degli Stati Uniti. Bomba atomica Nella bomba atomica l’energia è prodotta da un fenomeno di fissione nucleare, si tratta di un processo di divisione, dal nucleo atomico, di un elemento pesante in due o più frammenti che può avvenire a cascata. Nella bomba atomica questo avviene in maniera incontrollata, liberando quindi un enorme quantità di energia in pochissimo tempo. La bomba atomica è un ordigno esplosivo facente parte del gruppo delle armi nucleari ,un insieme che comprende anche armi basate su un altro principio di reazione nucleare, cioè le bombe a fusione nucleare. Nell’uso moderno il termine “Bomba Atomica” viene usato anche per indicare le armi di quest’ultima categoria, dato che sono quelle che formano quasi interamente gli arsenali nucleari di oggi. La bomba atomica può essere un arma di distruzione di massa, perciò la comunità internazionale limita e sanziona la produzione di tali armi, con il trattato di non proliferazione nucleare. La reazione a catena di fissione dei nuclei, non avviene soltanto in maniera incontrollata, ma avviene anche in una “massa fissile” in pratica uranio 235° plutonio 239 . Questi materiali hanno la proprietà di generare una reazione nucleare a catena, in cui lo spezzarsi di un nucleo atomico produce la rottura di un legame fisico in altri nuclei di atomi vicini, ciò avviene quando la quantità di materiale supera una certa massa critica. Nell’istante in cui la massa viene resa supercritica essa libera una quantità di energia enorme in un tempo brevissimo. Il fondamento teorico è come abbiamo detto in precedenza il principio di equivalenza massa-energia espressa dall’equazione E=MC2 prevista nella teoria della relatività di Albert Einstein. Einstein però non vide applicazioni pratiche su questa scoperta.
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