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Tesina sullo studio di anatomia umana condotto da Leonardo da Vinci, Tesine universitarie di Letteratura Italiana

La seguente tesina si propone di riassumere e analizzare il percorso degli studi anatomici di Leonardo e le sue principali scoperte in questo campo.

Tipologia: Tesine universitarie

2019/2020

In vendita dal 28/06/2020

gessica_avello
gessica_avello 🇮🇹

4.5

(42)

16 documenti

Anteprima parziale del testo

Scarica Tesina sullo studio di anatomia umana condotto da Leonardo da Vinci e più Tesine universitarie in PDF di Letteratura Italiana solo su Docsity! Gessica Avello Università degli studi di Napoli “L’Orientale” LEONARDO E L’ANATOMIA UMANA Introduzione La presente tesina tratta dello studio del corpo umano condotto da Leonardo Da Vinci, un tema che mi ha incuriosita particolarmente, al che ho deciso di approfondirlo in questa sede. Credo che, l’anatomia, nell’ampio inventario di studi e passioni di Leonardo, rivesta un ruolo di primaria importanza nella sua vita. Ad essa infatti, si approccia sin da giovanissimo, poiché muove i suoi primi passi nel campo della pittura in una Firenze in pieno splendore rinascimentale, quando era usanza per gli apprendisti scultori e pittori, dedicarsi allo studio delle forme del corpo umano attraverso la dissezione. Ma Leonardo si spingerà oltre la semplice Anatomia artistica, fino ad arrivare all’Anatomia patologica, passando per quella fisiologica e per quella comparata. Il suo è quindi un passaggio graduale, che parte dalla anatomia di superficie per poi passare a quella interna, fino ad arrivare alla ricerca della sede dell’anima che sembra individuare nel cranio, ​«Il concorso di tutti il sensi» . ​Inoltre, 1 Leonardo è conosciuto anche come il fondatore della Fisiognomica moderna e attento studioso dei moti dell’anima. Egli azzardò intuizioni che andavano ben oltre le conoscenze mediche dell’epoca. Nella primavera del 1489, a Milano, stende il suo primo progetto, in un breve appunto, di un libro dedicato al corpo umano: ​«A dì 2 d’aprile 1489, libro titolato De figura umana» . 2 Questo lavoro è diviso in due parti: la prima parte è dedicata al tema delle problematiche linguistiche che limitano l’area di studio e ricerca di Leonardo e alla rivoluzione del trattato scientifico compiuta da egli stesso attraverso il peculiare linguaggio che ha utilizzato per l’esposizione delle proprie teorie, ricerche e intuizioni, basate principalmente sull’esperienza diretta sul corpo umano e l’osservazione. La seconda parte si propone di analizzare questioni di carattere religioso e di riassumere e analizzare il percorso degli studi anatomici di Leonardo e le sue principali scoperte in questo campo. 1 L. Da Vinci. ​Disegni anatomici a Windsor,​ foglio 42 r. cit. in ​https://www.leonardodigitale.com​ . 2 ​Ivi​, foglio 40 r. cit. in ​https://www.leonardodigitale.com​ . 1. «FIGURARE E DESCRIVERE» Innanzitutto bisogna considerare che, Leonardo nei primi anni di ricerca in questo campo, non disponendo della conoscenza del greco e del latino, non può leggere direttamente i testi originali degli autori ​antichi, e che quindi, deve accontentarsi di pochi volgarizzamenti disponibili utili per gli studi di anatomia, tra i quali più importanti, quello medievale di Mondino de’ Liuzzi, l’​Anatomia e del ​Cirurgia ​di Guy de Chauliac​. ​Inoltre, i primi testi e le prime stampe degli anatomisti medievali sono privi di disegni o hanno poche illustrazioni di pessima qualità, per cui non facilmente comprensibili. Nonostante questi sostanziali problemi delle fonti, Leonardo arriverà a delle intuizioni sul corpo umano sorprendenti per la sua epoca. Come evidenzia il professore Carlo Vecce nel suo saggio ​La parola del corpo , sembra 3 essere la stessa marginalità rispetto alle ​fonti classiche tradizionali a spingerlo oltre il sapere medico contemporaneo che, era ancora in gran parte ancorato sul sapere degli antichi. Dai proemi per il progettato trattato di anatomia emerge il pensiero di Leonardo, il quale sosteneva il primato della pittura sulle altre discipline artistiche, chiarendo così anche la sua posizione rispetto al dibattito rinascimentale, il cosiddetto ‘paragone delle arti’ , che era alla 4 base della rivoluzione culturale dell'umanesimo. Per lui, infatti, il pittore per poter rappresentare la realtà deve prima capirla, e, per questo motivo, considera l’arte della pittura una scienza, quella più vicina alla realtà, anche se egli non vedeva la pittura come la riproduzione fedele di quest’ultima. Tra l’osservazione e l’opera c’è quello che lui chiama ‘discorso mentale’. L’immagine passa nella nostra testa, viene rielaborata dall’immaginazione, dalla creazione del pensiero dell’anima dell’artista e il risultato è una rielaborazione originale della realtà. Una peculiarità infatti, che ritroviamo nei fogli di anatomia di Leonardo, risiede nello stretto rapporto tra parola e immagine. Un esempio, lo vediamo in questa affermazione: E tu, che vogli con parole dimostrare la figura dell’omo con tutti li aspetti della sua membrificazione, removi da te tale openione, perché, quanto piú minutamente descriverai, tanto piú confonderai la mente del lettore e piú lo removerai dalla cognizione della cosa descritta. Adunque è necessario figurare e descrivere . 5 Secondo Leonardo era dunque necessario l’utilizzo sincronico dei due linguaggi per la divulgazione anatomica: il linguaggio del disegno e quello della scrittura. A sostegno di questa idea troviamo un altro appunto tra i fogli di Windsor, in cui Leonardo accosta la tecnica del disegno anatomico alla pratica dei grammatici della derivazione dei caratteri latini 6 . Celebre inoltre è un altro testo, in cui Leonardo sembra rispondere duramente a uno scolare, il quale assistendo alle lezioni di Anatomia affermava che la visione diretta della dissezione è superiore a qualunque altro tentativo di rappresentazione. Leonardo però, obietta che ciò sarebbe vero se fosse possibile avere una visione globale di tutte le parti, ma che ciò, non era assolutamente possibile per una serie di difficoltà. Prima di tutto, per ​il fatto che non era semplice riuscire a distinguere tutte le parti interne del corpo, e per questo, bisognava ripetere la stessa operazione su più cadaveri. Inoltre, pone l’accento sulle questioni di carattere emotivo e morale, che potrebbero limitare l’efficienza dell'operazione: 3 C. Vecce, ​La parola del corpo: i testi anatomici di Leonardo​, in ​Leonardo da Vinci’s Anatomical World​. Language, Context and “Disegno”​, ed. by A. NOVA and D. LAURENZA, Venezia, Marsilio, 2011, pp. 17-42. 4 Dibattito sviluppatosi nella seconda metà del XV secolo in Italia su quale forma artistica fosse la maggiore. 5 L. Da Vinci, ​op. cit.,​ foglio 144 v., cit. in ​https://www.leonardodigitale.com​ . 6 L. Da Vinci, ​Ivi​, foglio 62 v., cit in ​https://www.leonardodigitale.com​ . 2 era lontano dalla religione, anzi aveva una forte religiosità, semplicemente, era lontano dalle pratiche religiose condivise. Tuttavia, nel 1513, a Roma i suoi studi anatomici, sempre più approfonditi, diventano allarmanti per le autorità pontificie, forse perché mettono in discussione ciò che c'era scritto nelle Sacre Scritture. Leonardo disseziona donne gravide e i loro feti tentando di scoprire la natura del rapporto tra l’anima dei nascituri e quella della madre, ma viene denunciato e gli viene impedita qualsiasi ulteriore attività in tale campo. Gli studiosi sono concordi nel dire che gli studi più importanti per Leonardo sono quelli che ​egli ha dedicato al corpo della donna. Forse Leonardo era influenzato dalla figura (avvolta dal mistero) della madre Caterina che era una schiava, e che quindi, si trovava al gradino più basso della società, ma che per Leonardo sembra avere una grande importanza. Si dedica anche e soprattutto gli studi di embriologia: sembra che negli ultimi anni sia la cosa che abbia interessato di più Leonardo, la donna gli appare una specie di tempio della vita. All’epoca era radicato il concetto che la bellezza fosse fatta di proporzioni, e Leonardo, in un primo momento si dedicò proprio alle misurazioni del corpo umano. Celebre frutto di questi studi leonardeschi è “L’uomo vitruviano”, che mostra le proporzioni ideali del corpo umano, e in cui, Leonardo cerca di dimostrare come esso possa essere armoniosamente inscritto nelle due figure geometriche del cerchio e del quadrato. ​L’uomo vitruviano, conservato nel Gabinetto dei Disegni e delle Stampe delle Gallerie dell'Accademia di Venezia, viene creato probabilmente nel giugno del 1490, quando Leonardo ebbe modo di conoscere Francesco di Giorgio Martini, poiché proprio in quegli anni Martini aveva iniziato a tradurre alcune parti del trattato ​De architectura ​di Vitruvio in volgare, in cui troviamo l’intuizione vitruviana dell’armonia proporzionale dell’uomo come espressione più alta dell’armonia divina, fondamento teorico che sarà arricchito dal disegno di Leonardo. Il primo dipinto in cui sono visibili i frutti delle ricerche di Anatomia artistica è forse il ​San Girolamo​, databile al 1480 e custodito alla Pinacoteca Vaticana a Roma, in cui si dimostra un accurato studio dei muscoli della spalla e del collo. [Fig. 2. Dipinto del​ San Girolamo​ di Leonardo] Le tavole anatomiche di Leonardo riportano anche spiegazioni sul funzionamento di organi e tessuti e una delle innovazioni di Leonardo furono le cosiddette ‘visioni esplose’, cioè la rappresentazione parziale dell’anatomia, che consiste nello scomporre nello spazio i particolari per comprendere meglio la funzione di una determinata struttura. Ogni organo viene illustrato da più prospettive e angolazioni e descritto dettagliatamente, in modo da comprendene l’insieme nel quale sono assemblati i vari elementi: organi, tessuti, ossa​. ​In questi primi scritti cerca poi di lavorare sulla classificazione di tutti i movimenti e i dettagli del corpo umano. Bisogna tener presente che ​Leonardo era anche un ingegnere e considerava il corpo umano come una ‘macchina meravigliosa’, quindi era desideroso di comprenderne anche la fisiologia, o meglio, ‘il funzionamento della macchina’. Per Leonardo, come una macchina, il corpo ha ogni pezzo incastrato l’uno con l’altro per permetterne il perfetto funzionamento, così come dimostra la rappresentazione che fa dei muscoli come corde tese tra le ossa che sfruttano la loro forza secondo linee di lunghezza. Leonardo, infatti, in uno dei suoi fogli scrive: Ricordati che per farti certo del nascimento qualunque muscolo, che tu tiri la corda partorita da esso muscolo, in modo che tu veda movere esso muscolo e ‘l suo nascimento sopra delle legature delli ossi , 17 17 ​L. Da Vinci. ​Disegni anatomici a Windsor​, foglio 151 r. cit. in ​https://www.leonardodigitale.com​ . 5 e poi ancora avvertiva: «Tu farai mai se non confusione nella dimostrazione de’ muscoli e lor siti, nascimenti e fini, se prima non fai una dimostrazione di muscoli sottili, a uso di fila di refe, così potrai figurare l’un sopra dell’altro come li ha situati la natura» . 18 Lo studio dell’Anatomia fisiologica di Leonardo sembra essere collegato inizialmente alla ricerca artistica, alla ricerca sulla figura in movimento. A sostegno di questa tesi, troviamo il dott. Mingazzini riporta una delle più importanti scoperte in questo campo: Un particolare che denota il passaggio all’anatomia fisiologica, [...] è l’osservazione che i muscoli aumentano di volume in contrazione, mentre si afflosciano a riposo. Il concetto è ripreso nel Libro della Pittura, ove Leonardo insegna: “fa che s’ingrossino i muscoli alle membra in operazione […] e quelle che non sono in operazione restino semplici” . 19 Tra le sue descrizioni, che segnano il suo passaggio all’Anatomia patologica, clamorosa è quella che egli fa delle differenze riscontrate nel corpo dei giovani e quello dei vecchi: «Egli disegna l’allungarsi dei vasi ed il loro farsi tortuosi, nonché le loro pareti che s’ispessiscono col passare degli anni» . Secondo alcuni studiosi del campo medico si tratterebbe della prima 20 descrizione della “Malattia Arteriosclerotica”. In conclusione si vuole riportare un resoconto di grande impatto, che Leonardo fa dell’anatomia di un vecchio di oltre cento anni, che, presso l’ospedale di Santa Maria Nuova a Firenze, prima di morire, descrive il suo stato di salute. L’anziano muore senza alcuna sofferenza e appare a Leonardo come una pianta inaridita . Descrive minuziosamente come 21 appariva il corpo appena morto al suo interno servendosi di analogie con il più ampio mondo naturale di animali e vegetali, e infine, ne decreta la morte per mancamento naturale del flusso vitale, restringimento graduale dei vasi sanguigni, che prosegue di pari passo con il loro graduale dilatarsi e intrecciarsi gli uni con gli altri. Inoltre, vediamo in questa descrizione, che Leonardo vede la morte per vecchiaia, come un passaggio naturale oltre il termine della vita. Il prof. C.Vecce sostiene infatti che, per Leonardo «l'eventuale empietà non è nell'anatomia [...], ma nella distruzione della vita, con la separazione violenta dell’anima dal corpo» e che, 22 la descrizione di Leonardo può essere influenzata dalle immagini dantesche dell’uomo-albero, presenti nel canto XIII del ​Purgatorio e alle immagini della morte naturale associata alla ‘dolcezza’. Le scoperte di Leonardo sono state riscoperte in seguito da grandi scienziati a distanza di secoli. Solo tre secoli dopo è stata scoperta l’importanza delle ricerche compiute da Leonardo, genio che ha saputo unire ricerca artistica e scientifica. Si potrebbe ipotizzare che, se al loro tempo, gli studi di Leonardo avessero potuto godere di più attenzione o se solo fossero stati scoperti e analizzati qualche secolo prima, il mondo scientifico e la tecnica avrebbero vantato uno sviluppo molto più veloce. 18 ​Ibidem. 19 ​P. Mingazzini, ​op. cit.​, p. 67. 20 ​Ivi​, p.73. 21 Riferimento a: L. Da. Vinci, ​op. cit.​, foglio 69 r. - 69 v. in ​https://www.leonardodigitale.com​ . 22 ​C. Vecce, ​op. cit​., p. 33. 6 Bibliografia/Sitografia - L. Da Vinci,​ Codice Arundel ​in ​https://www.leonardodigitale.com​ . - L. Da Vinci, ​Disegni anatomici a Windsor​ in ​https://www.leonardodigitale.com​ . - P. Mingazzini, ​Leonardo e l’anatomia​, in Il Bassini - Volume XXX (I), Gennaio-Giugno 2010, pp. 62-74. - C.Vecce, ​La parola del corpo: i testi anatomici di Leonardo​, in ​Leonardo da Vinci’s Anatomical World. Language, Context and “Disegno​”, ed. by A. NOVA and D. LAURENZA, Venezia, Marsilio, 2011, pp. 17-42. - C. Vecce. ​La biblioteca perduta. I libri di Leonardo,​ Salerno Editrice, Salerno, 2017. - https://www.leonardodavinci-italy.it​ . - https://bibliotecadileonardo.museogalileo.it​ . 7
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