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Tesina di terza media sulla Seconda Guerra Mondiale, Tesine universitarie di Letteratura

Storia: fascismo Geografia: l'Africa ed in particolare l'Etiopia Italiano:Eugenio Montale Scienze: Gregorio Mendel Tecnologia: l'alimentazione Arte: i futuristi Musica: lo swing Spagnolo: Pablo Picasso Inglese: The Second World War Scienze Motorie: lo sport nel periodo fascista

Tipologia: Tesine universitarie

2013/2014

In vendita dal 11/12/2014

toponano
toponano 🇮🇹

4.3

(3)

8 documenti

Anteprima parziale del testo

Scarica Tesina di terza media sulla Seconda Guerra Mondiale e più Tesine universitarie in PDF di Letteratura solo su Docsity! Il periodo storico della Seconda Guerra Mondiale Scuola secondaria di I grado “Malaspina-Staffetti” - plesso MALASPINA - A.S. 2008-2009 Classe 3ª D Pedrotti Martina 1 INDICE Storia pag. 3 Geografia pag. 6 Letteratura pag. 9 Scienze pag. 17 Tecnologia pag. 21 Arte e immagine pag. 26 Musica pag. 32 Spagnolo pag. 35 Inglese pag. 37 Scienze motorie pag. 38 2 manovre illegali del Duce- furono proprio dei capi Fascisti, ma ancora una volta il re non si oppose. Infine il fascismo, a partire dal 1938, iniziò a focalizzare la sua attenzione verso il problema razziale, per non andare contro il suo più importante alleato, la Germania Nazista. La Germania, era uscita dalla Prima Guerra Mondiale insieme all’Austria tra le nazioni sconfitte. I tedeschi vollero giustificare questo fatto dicendo che, loro, non avevano perso perché erano i più deboli, ma perché erano stati pugnalati alla schiena. Già intorno al 1918 iniziarono a nascere le prime organizzazioni come i “corpi franchi”, nostalgici della guerra e con una grande voglia di vendetta e di dimostrare al mondo quanto la Germania fosse forte. Fatto sta che in questi anni la situazione sociale ed economica dei tedeschi non era affatto buona. Le nazioni che durante la guerra erano riuscite ad avere la meglio, soprattutto la Francia, iniziarono ad imporre assurdi debiti di guerra alla Germania e le proibirono di aprire industrie di armi, perché tutti temevano un'altra “pazzia” tedesca. Nel 1920 nacque il partito nazionalsocialista, con a capo Adolf Hitler. L’Italia fascista e la Germania nazista erano giunte all’unificazione tardi rispetto ad altre nazioni europee e non avevano tradizioni solide e democratiche. Queste due dittature erano basate su vari principi talvolta molto simili. Al centro della teorie di Hitler c’era la superiorità della razza ariana che considerava l’unica degna di vivere e che doveva dominare su tutte le altre. Chi non fosse stato un ariano, tedesco, con i capelli biondi e gli occhi azzurri, veniva considerato inferiore. Le nazioni come Francia, Inghilterra ed Italia venivano comunque considerate accettabili dal dittatore nazista, mentre gli ebrei ed altre etnie non erano considerate degne di vivere. La Germania, dopo l’arrivo al potere del nazismo, aveva smesso di eseguire gli ordini di Francia ed Inghilterra ed aveva iniziato a rafforzarsi e la voglia di vendicarsi aumentava sempre di più. I tedeschi iniziarono ad espandersi, conquistando senza avviso di guerra nel 1936 la Renania, regione tra la Francia e la Germania utilizzata come cuscinetto. I fascisti, non si opposero alle idee di espansione di Hitler, ed era ormai chiaro il sistema di alleanze che nel 1939 si era creato. Germania e Italia erano alleate ed avevano firmato il “patto d’acciaio”, però l’Italia, a differenza della sua alleata, non era una nazione forte e di conseguenza non era pronta ad affrontare una guerra. Le disuguaglianze economiche tra Italia e Germania erano molto evidenti: la Germania era in grado di espandersi, mentre l’Italia si trovava a dover conquistare territori molto poveri come l’Etiopia. Mussolini infatti tra il 1935 e il 1936, decise di conquistare l’Etiopia, voleva dimostrare alle potenze europee che anche l’Italia era una grande conquistatrice, ma così non fu, perché l’Italia si rese “ridicola” agli occhi delle nazioni d’Europa, perché l’Etiopia era una nazione molto debole ed era ovvio che non sarebbe stata in grado di difendersi in nessun modo. La Germania dopo aver firmato un trattato con l’Unione Sovietica,per essere sicura di non avere minacce ad est, dichiarò guerra alla Polonia. Il 3 Settembre l’Inghilterra alleata della Polonia attaccò la rivale nazista. L’Italia rimase fuori dal conflitto. Era iniziata la Seconda Guerra Mondiale. 5 Geografia L’Africa - L’Etiopia L’Africa è un continente abbastanza grande che si estende tra l’emisfero nord e l’emisfero sud. In Africa ci sono ben 53 stati che presentano una grande varietà di climi ed ambienti. I maggiori fiume e laghi sono vicino all’equatore. Il clima è molto vario. Si passa da un clima di tipo mediterraneo nelle zone costiere settentrionali, all’ enorme zona desertica del Sahara, passando per la parte equatoriale centrale, fino ad arrivare ad un clima temperato nel sud. Le coste sono piuttosto regolari e con poche isole, tranne nella parte sud- orientale. Questo continente ha una storia molto complessa e vasta, come le culture, differenti tra ogni tipo di popolazione. È un paese molto povero, 6 la zona più industrializzata è quella del nord- nord est. Il nome Africa venne inizialmente usato dal poeta romano Ennio, per indicare la parte settentrionale sotto l’Italia, in seguito questo nome venne usato per tutto il continente. L’Etiopia L’Etiopia è un grande stato posto nell’Africa nord-orientale, formato da tantissimi vulcani e montagne. La sua capitale è Addis Abeba. Il paese confina a ovest con il Sudan, a sud con il Kenya, a est con la Somalia e la Repubblica di Gibuti. L’unico sbocco al mare si trova nella faccia settentrionale, che si affaccia sul mar Rosso. Le popolazioni che abitano in questa regione hanno lottato per moltissimi anni contro le pressioni dell’Islam e contro il colonialismo. L’Etiopia presenta i maggiori altopiani di tutta l’Africa. L’altopiano più importante è quello basaltico occidentale, dominato da ripide montagne con cime appiattite. Quest’ultimo è inciso da molte valli tra cui la valle del fiume Abay, e la cosiddetta Fossa dei Galla. La latitudine equatoriale e i rilievi molto alti influiscono molto sui climi etiopi. Sopra i 2000 metri, troviamo precipitazioni sufficienti che permettono le coltivazioni e grazie ai rari periodi di siccità, vi è avvenuto un maggior popolamento. Sopra i 2500 metri il clima diventa più freddo e non è possibile coltivare, anche se troviamo villaggi fino ai 3500 metri. Tra i 1500 e i 2000 metri cresce la temperatura ma le frequenti siccità hanno gravi conseguenze per la popolazione. Nelle regioni settentrionali, il clima si fa più caldo e secco e consente solo un popolamento di pastori nomadi; nelle regioni meridionali, troviamo un clima molto caldo ed umido anche per la presenza dell’equatore. In Etiopia ci sono più di novanta etnie. Gli oromo sono circa un terzo della popolazione, gli amhara circa un quarto ed i tigrini un decimo. Attualmente ci sono circa 22 minoranze. Le religioni più importanti sono quella cristiana copta e mussulmana, ma sono ancora presenti religioni tradizionali africane. L’aramaico è la lingua ufficiale, tra gli 80 idiomi parlati in questo paese. Per quando riguarda la politica l’Etiopia è tuttora una Repubblica. Nel maggio del 1991 venne rovesciato il governo marxista e iniziò così una nuova fase politica per l’Etiopia. Nacque la Repubblica Democratica Federale basata su una Costituzione e costituita da nove stati e due zone amministrative autoctone. Il potere esecutivo è affidato al Presidente della Repubblica e al governo. Il potere 7 Nel 1917 venne chiamato alle armi, e frequenta il corso da ufficiale a Parma dove incontra Sergio Solmi, il quale lo introdurrà nell’ambiente degli intellettuali torinesi. Nello stesso anno venne inviato al fronte in Trentino. A fine guerra nel 1918, Montale fece ritorno a Genova, città in cui conosce molti poeti tra cui Camillo Sbarbaro, Angelo Barile ed Adriano Grande. Nel 1922 collabora a “Primo Tempo” rivista torinese di Giacomo Debenedetti e Sergio Solomi, coopera anche, nel 1925, alla rivista “Il Baretti”. Nello stesso anno, Eugenio Montale, firma il Manifesto degli Intellettuali Antifascisti di Giovanni Amendola e Benedetto Croce. Il poeta iniziò a conoscere le opere di Italo Svevo e furono proprio gli articoli montaliani sulla narrativa sveviana a dare inizio tra il 1925 e il 1926, alla critica italiana ed europea di Svevo. Montale riuscirà nel 1926 a diventare amico di Svevo il quale gli fece conoscere Umberto Saba. Divenne direttore della Biblioteca del Gabinetto Viessuex, fino a quando venne allontanato perché si rifiutò di prendere la tessera del partito Fascista. Abituale frequentatore delle “Giubbe Rosse” luogo di ritrovo degli intellettuali fiorentini, Montale stringe amicizia con molto poeti tra cui: Salvatore Quasimodo, Arturo Loira, Guido Piovene e Gianna Manzini. Gli anni che Montale ha trascorso a Firenze lui stesso li definì i più importanti della sua vita perché in quel periodo è riuscito a comprendere che non esiste solo il mare ma bensì anche la terraferma formata da culture, idee e tradizioni. Nel capoluogo toscano, Montale, conobbe nel 1927 Drusilla Tanzi, che divenne poi la sua compagna, ed infine sua moglie. Nel 1940 iniziarono i duri anni di guerra, nel 1948 dopo aver collaborato con La Nazione, si trasferì a Milano dove iniziò a lavorare al Corriere della Sera. Diciannove anni dopo cioè nel 1967 venne nominato senatore a vita ed ottenne nel 1967 il premio Nobel per la letteratura. Visse gli ultimi anni della sua vita da solo, perché la moglie era già morta nel 1963, Montale si spense il 12 Settembre del 1981 Poetica Eugenio Montale, venne sempre descritto come un uomo distaccato e schivo, e nonostante lui si presentasse sempre, non come un letterato, ma come un uomo comune che scrive solo per se stesso, Montale divenne uno dei massimi rappresentati della poetica del ‘900. La spontaneità è la caratteristica che Montale vuole sempre far emergere, tant’è che nell’Intervista Immaginaria pubblicata nel 1946, l’autore scrisse: ”Le mie poesie sono funghi nati spontaneamente in un bosco; sono stati raccolti, mangiati” Montale ebbe sempre una visione pessimistica della vita, nella quale ormai crollati gli ideali romantici, tutto sembra avvolto nel mistero, oscuro e senza 10 senso. Vivere per il poeta, è, come scrisse lui stesso nella poesia Meriggiare: “Andare lungo una muraglia che ha in cima cocci aguzzi di bottiglia. Questi “cocci di bottiglia” impediscono di vedere cosa c’è al di la, cioè lo scopo della vita. Nessuno, secondo Montale, è in grado di consolare l’uomo nella sua crisi esistenziale, nemmeno la fede religiosa o politica. Neppure la poesia, che secondo Ungaretti e i poeti del Decadentismo è il solo strumento per arrivare alla verità, può essere di alcun aiuto all’uomo. L’unico modo per allontanarsi dal “male di vivere”, non è seguire le indicazione dei “poeti laureati”, ovvero i decadentisti, i quali pensano di offrire della certezze, ma l’unica cosa giusta da fare, è distaccarsi in modo dignitoso dalla realtà ovvero essere indifferenti. Questa indifferenza non è sempre concessa al poeta perché esso, è spesso nostalgico di un mondo diverso. Basta guardarsi per un attimo intorno, secondo Montale, per vedere come in ogni momento ed in ogni oggetto è concentrato il male di vivere. La grandezza del poeta genovese, sta nella capacità di cercare di comprendere l’occidente. Montale ambisce ad essere una voce profana, razionale, italiana ed europea. Una voce pronta a esplorare tutti gli aspetti, anche quelli più negativi nel presente, essendo sempre consapevole dei suoi limiti e dell’inarrestabile corsa degli eventi. La sua grande capacità di comprensione, rese Montale un grande lettore e critico di libri. Montale venne comunque condizionato dalla tradizione poetica italiana. Secondo il poeta la tradizione e la contemporaneità viaggiano su un binario parallelo che conduce ad un linguaggio perfetto, essenziale ma allo stesso tempo denso e profondo. Opere più importanti Ossi di seppia Ossi di seppia è una raccolta per la quale non esistono documenti ufficiali e testimonianze dirette da parte del poeta. Quest’ultima venne pubblicata a Torino nel 1925 ed ebbe subito delle critiche piuttosto severe considerato il volume esile. Nel 1983 venne pubblicato il diario degli anni di studio di Montale, chiamato Quaderno genovese. Questo documento fu molto importante per comprendere al meglio la poetica di Montale. Esso infatti comprende riflessioni sui temi della poetica europea, che serviranno a formare la struttura semantica della poesia di Montale. Le lezioni di musica ricevute tra il 1915 e il 1923 non furono meno importanti dello studio. Un piccolo gruppo di liriche- di cui in Ossi di Seppia rimarrà solo Corno inglese- è dedicato all’ambizione di dire con la musica quello che si dice 11 con le parole. Infine bisogna tenere conto delle lezioni di filosofia della sorella a cui Montale ha partecipato come osservatore. Tutto questo serve a sottolineare la preparazione intellettuale che aveva il poeta genovese quando scrisse le sue maggiori opere tra cui Ossi di seppia. Quest’ultima raccolta comprende 58 liriche divise in quattro sezioni: Movimenti, Ossi di seppia, Mediterraneo, Meriggi ed ombre. A queste fanno da cornice un introduzione (In limite) ed una conclusione (Riviere). La raccolta è caratterizzata da sprazzi fulminei e immagini simboliche, il titolo ovvero Ossi di seppia, allude allo scheletro dell’animale marino che dopo la morte galleggia sulle onde ed è trascinato a riva tra gli scarti delle profondità acquatiche come “inutile maceria”. Possiamo fare un paragone tra due poeti ovvero Gabriele D’Annunzio e Eugenio Montale, infatti la raccolta Ossi di seppia, viene interpretata come la risposta negativa all’Alcyone dannunziano. Il ribaltamento è concentrato nella figura del mare. L’ispirazione di Montale è sempre, quasi come nello stile leopardiano, al male. Ma l’impressione di chi legge le opere di Montale non è mai l’angoscia e la negatività ma bensì la ricchezza musicale delle cose. Le occasioni La raccolta Le occasioni è costituita da quattro sezioni di grandezza disuguale, per un totale di cinquantasette testi. Questo secondo canzoniere è legato attraverso un filo conduttore alla seconda edizione di Ossi di seppia. Il soggetto lirico non è più il mediterraneo; il descrittivismo che compare negli Ossi di seppia scompare a favore di qualcosa di meno inerte, di un’inquietudine che raggiunge talvolta livelli di vero e proprio pathos. La poesia non è più basata sul motivo del dolore esistenziale, ma sulla causa dell’assenza della donna amata, interlocutrice preferita chiamata Clizia. A quest’ultima sono riservati gli unici segnali di salvezza, se pure incerti in un mondo in cui la situazione storica è molto incerta, il regime dittatoriale fascista si è indurito ed all’orizzonte si prevede una lunga guerra. La figura femminile, fa il suo ingresso fondamentale in questo canzoniere. Montale rivive solo in alcune “occasioni” il ricordo di alcune figure femminili come Annetta-Arletta protagonista della Casa dei doganieri, nuova Beatrice a cui il poeta affida la propria speranza. Se negli Ossi di seppia Montale esprime la sua consapevolezza del “male di vivere”, nelle Occasioni sono rappresentati quegli istanti in cui è possibile vedere una realtà diversa. Nelle Occasioni a differenza dell’opera precedente, non troviamo più la rappresentazione di un oggetto seguita dalla spiegazione ma bensì una riproduzione semplice e pura di oggetti poetici i quali racchiudono in se valori simbolici. Il nucleo della raccolta è la seconda sezione chiamata Mottetti, nella quale la poesia assume una linea quasi incantatoria. Quest’ultima si presenta come il 12 s'è tramutata in un sozzo trescone d'ali schiantate, di larve sulle golene, e l'acqua séguita a rodere le sponde e più nessuno è incolpevole. Tutto per nulla, dunque? - e le candele romane, a San Giovanni, che sbiancavano lente l'orizzonte, ed i pegni e i lunghi addii forti come un battesimo nella lugubre attesa dell'orda (ma una gemma rigò l'aria stillando sui ghiacci e le riviere dei tuoi lidi gli angeli di Tobia, i sette, la semina dell'avvenire) e gli eliotropi nati dalle tue mani - tutto arso e succhiato da un polline che stride come il fuoco e ha punte di sinibbio… Oh la piagata primavera è pur festa se raggela in morte questa morte! Guarda ancora in alto, Clizia, è la tua sorte, tu che il non mutato amor mutata serbi, fino a che il cieco sole che in te porti si abbàcini nell'Altro e si distrugga in Lui, per tutti. Forse le sirene, i rintocchi che salutano i mostri nella sera della loro tregenda, si confondono già col suono che slegato dal cielo, scende, vince - col respiro di un'alba che domani per tutti si riaffacci, bianca ma senz'ali di raccapriccio, ai greti arsi del sud... Parafrasi Questo turbinare di farfalle crepuscolari intorno ai tristi lampioni e sulle spallette del fiume stendono a terra un manto sul quale scricchiola il piede come sullo zucchero. L’estate che sta per arrivare sprigiona un freddo notturno come imprigionato dagli orti che da Maiano vanno verso le rive in secca del fiume. Da poco sul corso è passato come in volo un demone sterminatore tra un “alalà” dei fascisti, è stato preso e inghiottito da una irrazionalistica esaltazione e addobbato di croci uncinate. Si sono chiuse le vetrine povere e non pericolose anche se armate di cannoni e giocattoli di 15 guerra, ha sprangato la bottega il macellaio che abbelliva con bacche il muso dei capretti che venivano uccisi. Come una sagra paesana che ancora ignora la violenza e il sangue a cui prelude questa festa si è trasformata in una sporca danza di ali spezzate, di larve sugli argini e l’acqua continua a consumare le sponde e più nessuno può definirsi non colpevole. Tutto è accaduto per nulla ? E i fuochi di artificio a San Giovanni che illuminavano cadendo lenti all’orizzonte sia le promesse che e i lunghi adii, forti come le promesse di un battesimo nella dolorosa attesa dell’orda nazista. La stella sembra riflettere sulle rive lontane la promessa di un riscatto, gli angeli di Tobia, i sette figli, il futuro seme di Gerusalemme. E i girasoli nati dalle tue mani- tutto arso e succhiato dal polline che stride come il fuoco e ha delle punte glaciali. La primavera che è ferita è considerata una festa se si trasforma in una morte, la morte spirituale del mondo riferita alle ideologie di violenza. Guarda ancora in alto, o Clizia, che è la tua sorte tu che non hai perduto la speranza ma continui a guardare la luce fino a che l’impeto di vita che porti in te si dissolva abbagliato nell’Altro e si distrugga in lui per tutti. Forse le sirene e i rintocchi delle campane che salutano a festa in questa serata i capi mostruosi nella sera della loro festa diabolica, si mescolano già col suono che liberato dal cielo scende sulla Terra, vince nel respiro di un alba che domani per tutti appaia bianca ma senza ali raccapriccianti ai terreni inariditi dal male. Commento In questo testo che fa parte della raccolta La bufera e altro uscita nel 1956 , comprendente poesie scritte tra il 1940 e il 1954, cioè fra l’inizio per l’Italia della Seconda Guerra Mondiale, l’armistizio, la guerra civile e i primi dieci anni del dopoguerra, Montale presenta un nuovo modo di affrontare la tragica condizione esistenziale dell’uomo. L’orrore della seconda guerra mondiale, le stragi sui campi di battaglia, i campi di concentramento e i totalitarismi che portarono violenza e crudeltà sono presenti come tragica e drammatica condizione dell’uomo. La Primavera hitleriana ricorda una vicenda del 1938 ma fu terminata solo nel 1946; l’occasione è dichiarata da Montale stesso: “Hitler e Mussolini a Firenze, Serata di gala al Comunale. Sull’Arno una nevicata di farfalle bianche”; oltre a questo ci furono altre manifestazioni in onore di Hitler e tipiche degli spettacoli amati dai regimi totalitari. La primavera è “gelida“, agghiacciata da un destino di morte e Hitler è definito “messo infernale”, un demone la cui maledizione esploderà in breve tempo. Anche il poeta è travolto con gli altri da questa sorta di danza infernale che ci presenta nel primo verso: “ Folta la nuvola bianca delle falene impazzite”, e non può opporsi se non con la poesia e l’amore intesi come una sorta di condivisione da parte dell’uomo. La nevicata di farfalle bianche che sembra far ritornare l’inverno nel mezzo della primavera annuncia, in apertura del testo, uno sconvolgimento del mondo che, per tutte le sue leggi, è ormai dominato dal 16 caos. A questo universo da valori capovolti appartiene il messo infernale, cui si contrappone l’immagine della donna, che riceve qui per la prima volta il nome di Clizia. Il personaggio che porterà la salvezza è proprio Clizia: “ Guarda ancora in alto, Clizia, è la tua sorte, tu che il non mutato amor mutata servi…”; Clizia è forse la donna amata e anche l’amore da cui la Primavera tormentata avrà la salvezza, questo ci fa pensare a nuovi rapporti, a una nuova fede che tenta di salvare una civiltà che ha fallito. In questa poesia il ruolo di Clizia si trasforma, assumendo una nuova connotazione universale collettiva. Questa visita diviene perciò l’occasione per una dura condanna del nazismo e del fascismo ma anche della debolezza degli italiani, complici inconsapevoli, nella loro mancata ribellione, dei crimini dei due dittatori. Scienze Gregorio Mendel L’ereditarietà dei caratteri 17 Questa legge venne chiamata legge dell’indipendenza dei caratteri: dall’incrocio di due individui che differiscono per due o più caratteri si ottengono individui nei quali i caratteri si trasmettono in modo indipendente l’uno dall’altro secondo la prima e la seconda legge, e quindi combinati in tutti i modi possibili. L’ereditarietà dell’uomo I cromosomi, i geni e gli alleli, sono i responsabili della trasmissione dei caratteri ereditari. Il colore degli occhi Se indichiamo il gene “occhi scuri” (dominante) con S e quello “occhi azzurri” (recessivo) con s, i casi geneticamente possibili sono:  SS individuo omozigote con occhi scuri  ss individuo omozigote con occhi azzurri  Ss individuo eterozigote con occhi scuri Determinazione del sesso Delle 23 coppie di cromosomi omologhi dell’uomo, 22 sono coppie uguali nel maschio e nella femmina, una coppia, la 23esima è invece formata da cromosomi diversi a seconda del sesso, nella donna è formata da cromosomi uguali XX, nell’uomo ha cromosomi diversi XY. Queste ultime coppie di cromosomi detti cromosomi sessuali sono quelle che determinano il sesso del nascituro. Durante la meiosi, la donna produce gameti che portano sempre e solo il cromosoma X, mentre l’uomo produce gameti che portano il cromosoma X o il cromosoma Y. Sarà quindi il “casuale” spermatozoo che feconda l’ovulo a determinare il sesso del nascituro. 20 Tecnologia L’alimentazione 21 Per la nostra salute e per il nostro benessere, bisogna avere una sana ed equilibrata alimentazione abbinata all’attività fisica. Nel nostro Paese i medici pediatri hanno già dato l’allarme: in Italia un bambino su tre è sovrappeso o addirittura obeso. Non sono passati tanti anni da quando il problema dell’Italia era legato alla scarsità di cibo, ma all’inizio degli anni Sessanta la maggior parte della popolazioni non ha più avuto di questi problemi ed i consumi alimentari sono cambiati. Si è iniziato finalmente a comprendere l’esigenza di imparare a nutrirsi correttamente in poche parole di un “educazione alimentare”. La scienza dell’alimentazione, si dedica allo studio dei principi nutritivi, dai componenti dei vari alimenti ed in particolare dell’azione che svolgono nel nostro organismo. Alimentarsi significa quindi assumere cibo, cioè immagazzinare delle sostanze nel nostro organismo. Ogni alimento è costituito da 10 o più elementi chiamati principi nutritivi che nel nostro organismo esercitano cinque funzioni:  Funzione energetica (fornisce l’energia necessaria per mantenere la temperatura del corpo)  Funzione plastica (fornisce il materiale per lo sviluppo dell’organismo)  Funzione protettiva (fornisce sostanze di protezione)  Funzione regolatrice (fornisce elementi indispensabili per le trasformazioni chimiche che avvengono nel nostro organismo)  Funzione di riserva (prevedono all’accumulo di quantità di materiali di riserva) 22 Fabbisogno energetico L’organismo può essere paragonato ad un motore che per funzionare in modo coretto ha bisogno di combustibile ed ossigeno. Il fabbisogno energetico è varabile e dipende dai seguenti fattori:  L’età, In proporzione al peso corporeo i bambini hanno bisogno di un apporto nutritivo superiore a quello degli adulti.  Il sesso, le donne hanno bisogno di un apporto energetico inferiore a quello degli uomini.  Il clima, quando fa freddo l’organismo ha bisogno di una maggiore quantità di alimenti per mantenere la temperatura corporea.  Lo stato di salute  L’attività svolta, a seconda del tipo di lavoro che si svolge se più faticoso o meno. Piramide degli alimenti Piramide degli alimenti La piramide alimentare, serve per indicare in modo semplice i comportamenti da eseguire per una corretta alimentazione. Nella piramide compaiono tutti gli alimenti, questo sta a significare che non ne esistono di “buoni” o “cattivi” ma bensì che tutti devono essere presenti nelle nostre tavole, ma seguendo delle giuste proporzioni.  Alla base troviamo i cereali e i loro derivati  Al primo piano troviamo la frutta e la verdura  Al seconda piano il latte e i suoi derivati  Al vertice grassi aggiunti e zuccheri aggiunti Abitudini alimentari corrette:  Non escludere nessun alimento  Mangiare con calma  Evitare bevande e cibi troppo freddi  Mangiare poco e speso  Mangiare molta frutta e molta verdura  Svolgere attività fisica 25  Non bere troppo durante i pasti  Per digerire bene non abbuffarsi Arte- Immagine 26 I Futuristi Il Futurismo, è un movimento letterario ed artistico, il quale ebbe inizio il 20 Febbraio del 1909, con la pubblicazione del Manifesto Futurista su Le Figaro. Le ideologie politiche e culturali dei Futuristi tendono a diventare un “costume di vita”. Il capo storico di questo nuovo movimento fu Filippo Tommaso Marinetti. I massimi esponenti di questa nuova corrente appoggiarono da subito i movimenti nazionalistici e fascisti . Dimostrarono di provare un grande “amore” per la guerra e la violenza. Grazie a queste iniziative nuove e travolgenti il futurismo si diffuse in breve tempo in tutta la penisola italiana ed in seguito in alcuni paesi europei. Manifesto del futurismo "Le Figarò" 20 Febbraio 1909 1-Noi vogliamo cantare l'amor del pericolo, l'abitudine all'energia e alla temerità. 27 Non per questo, le idee di Marinetti verso la figura femminile cambiarono. Si pensava che se le donne avessero avuto un’ educazione fisica e spirituale uguale a quella degli uomini allora si sarebbe potuto parlare di uguaglianza tra i due sessi. L’adesione al futurismo coinvolse molti artisti tra cui vari pittori che crearono nel giro di qualche anno uno stile futurista molto chiaro e preciso. I pittori più famosi, che rispecchiarono questa novità italiana, furono: Umberto Boccioni, Giacomo Balla, Gino Severini, Luigi Russolo e Carlo Carrà. Il movimento fu caratterizzato da due fasi, separate dalla prima guerra mondiale. Infatti a causa dello scoppio della Grande Guerra, molti pittori della prima fase del futurismo si dispersero. Boccioni morì nel 1916 in guerra. Carrà dopo aver incontrato De Chirico, si rivolse alla pittura metafisica e come lui altri pittori inizialmente futuristi. Anche Marinetti combatté come volontario nella Prima Guerra Mondiale, e terminati i combattimenti fondò un partito politico futurista. In seguito il letterato si unì al partito fascista il quale aveva un programma con alla base la violenza nel quale all’ora Marinetti ci si riconosceva pienamente. Quest’ultimo si candidò alle elezione ma non venne eletto e nel 1920 uscì dal partito. Dopo la marcia su Roma, Marinetti fu sempre più deluso dal regime, soprattutto a causa dei compromessi con la monarchia e con la chiesa. In campo artistico il Futurismo una volta che Mussolini salì al potere, dovette avere orientamenti moderni ma più moderati in modo che non sfigurasse in quel clima imperale e romano, che si era formato nella penisola. Sta di fatto che il futurismo, non determinò mai l’indirizzo estetico del regime. Marinetti rimase però sempre fedele a quel fascismo che lo aveva ripetutamente deluso, anche durante il periodo della Repubblica di Salò, in cui il letterato ebbe l’illusione che il regime fascista fosse tornato alla sua radicalità, ma così con fu. Dopo l’adesione al Fascismo, la critica per questo movimento venne molto limitata, e il futurismo venne qualificato come qualcosa di folcloristico e provinciale. Solo ora è avvenuta una rivalutazione. Il futurismo, anche se fu solo un movimento italiano e quasi per niente internazionale, ha contribuito alla nascita in Russia del Cubofuturismo, Suprematismo e Costruttivismo. 30 Umberto Boccioni Umberto Boccioni fu uno dei fondatori e leader del Futurismo. Quest’ultimo nacque in Calabria il 19 Ottobre del 1882. Boccioni iniziò presto a viaggiare a Genova, Padova e Catania. Fu subito attratto dall’arte ed iniziò a dipingere fin da piccolo in modo tradizionale. A fine secolo Boccioni si trova a Roma dove insieme a Severini viene indirizzato da Balla verso la tecnica divisionista. Continuò a vivere sempre svolgendo una vita con pochi soldi ma con moltissimo talento e per la prima volta soggiornò a Parigi con Severini dove poté venire contatto con diversi stili artistici. L’Europa si trova in un periodo storico tranquillo, nel quale non avvengono Guerre o scoperte scientifiche travolgenti e intanto Boccioni per vivere insegnò disegno ad una ragazza Russa della quale si innamora. Quando la giovane decide di tornare in patria Umberto Boccioni la segue e torna in Italia portando con se il tipico colbacco che tiene in testa nel 31 famoso Autoritratto del 1908 (figura in alto.) Nel 1908 Boccioni si trasferisce a Milano e da allora i problemi sociali, prendono un posto importante nelle sue opere, come in quelle di Balla. Boccioni fu uno dei primi ad aderire al movimento Futurista di Marinetti. Svolse un ruolo fondamentale nella redazione dei due manifesti pittorici del 1910 e firmò il Manifesto tecnico della scultura futurista. Per comprendere l’arte bocconiana, bisogna riallacciarsi molto al futurismo infatti il pittore da quando ha iniziato a studiare e a fare parte di questa nuova corrente artistica e letteraria, ha iniziato a “concentrare lo scorrere del tempo nella simultaneità rendendolo eterno”. Boccioni muore nel 1916 in seguito a una caduta da cavallo durante un esecuzione militare. I suoi quadri più importanti furono: Officina di Porta Romana, dipinto subito dopo l’arrivo a Milano che vuole esprimere la scoperta di una nuova società. Rissa in galleria dipinto nel 1910. Stati d’animo composto nel 1911, quest’ultimo ha come tema quello dell’addio, tema molto caro al pittore che accusa la lontananza della madre. Ed infine Sviluppo di una bottiglia nello spazio, 1912, dove la natura morta diventa natura dinamica. Carlo Carrà Carlo Carrà nacque ad Argento, in provincia di Alessandria il 1 Febbraio del 1881. La scomparsa della madre e le difficoltà economiche che la sua famiglia dovette affrontare, fecero si che il padre lo dovette mandare, appena dodicenne, a lavorare in una villa a Venezia. Nel 1895 venne assunto da Angelo Comolli come muratore a Milano. Nel 1900 in occasione della grande Esposizione Universale, Carrà, si recò per la prima volta nella capitale francese dove rimase molto attratto da vari artisti tra cui Manet, Monet e Courbet. Nello stesso anno andò a 32 tromboni e sassofoni, che andarono dai tre ai cinque strumenti per sezioni, oltre ad un sezione ritmica formata da pianoforte, chitarra, contrabbasso e batteria. Lo swing rimane comunque eseguibile non solo dalle big band ma anche da gruppi formati anche solo da tre o quattro persone. Per quanto riguarda gli strumenti viene abbandonato il banjo per far posto alla chitarra e assumono sempre più importanza i sassofoni a scapito del clarinetto. Dopo i successi neri dello swing questo nuovo genere musicale divenne una grande fonte di guadagno anche per i musicisti bianchi. Tra il 1935 e il 1946 lo swing delle big band divenne il genere più popolare degli Stati Uniti. I maggiori protagonisti di questa “Era Swing” furono Ellington, Basie, Fletcher, Henderson, Benny Goodman, Jimmy Dorsey, Tommy Dorsey, Glenn Miller, Woody Herman e Artie Shaw. Con l’avvento della Seconda Guerra Mondiale lo swing iniziò a perdere popolarità. Alcuni musicisti continuarono a suonare ma i gusti del pubblico iniziarono a cambiare apprezzando sempre di più il mainstrem. Il declino delle big band si ebbe per vari motivi ma soprattutto per il fatto che durante la Guerra Mondiale moltissime sale da ballo chiusero e alla fine dei combattimenti molte sale non riaprirono e quelle che lo fecero si dedicarono ad altri tipi di musica: stava per cominciare l’era del rock. I locali ancora devoti alla musica jazz furono molto pochi e di ristrette dimensioni. La paternità dello swing italiano, legato al filone americano è da attribuire ad Alberto Rabagliati. 35 Alberto Rabagliati Alberto Rabagliati fu il primo divino della musica leggera italiana. Nel 1927 si trasferì da Milano ad Hollywood, dopo aver vinto il concorso come sosia di Rodolfo Valentino, questo trasferimento cambiò del tutto la sua vita. Rimase negli Stati Uniti per quattro anni anche se non riuscì mai a debuttare nel mondo del cinema. Durante quel periodo però ebbe la possibilità di conoscere i nuovi generi musicali che stavano nascendo in America: il jazz, lo swing e lo scat. Quando rientrò in Europa intraprese la carriera di cantante. Iniziò a fare le prime esperienze con l’orchestra di Pippo Barizizza. Una sera ebbe la fortuna di incontrare Giovanni D’Anzi il quale gli propose di fare un audizione per l’EIRE. In poco tempo Rabagliati divenne una celebrità della radio italiana, al punto di avere nel 1941 una trasmissione tutta sua. Ogni lunedì sera l’EIRE mandava in onda Canta Rabagliati, dove il cantante riproduceva i sui pezzi più famosi. Divenne cosi popolare da essere introdotto nei testi delle sue stesse canzoni e di quelle degli altri. Il pubblico femminile impazziva per lui tanto da ricoprirlo di rose ad ogni sua 36 esibizione. In un epoca in cui l’esterofilia non era concessa al famosissimo Rabagliati era concesso di mantenere uno stile americaneggiante. Il governo Fascista decise di sfruttare la popolarità del cantante scegliendo una sua canzone, Sposi, come inno della campagna demografica. L’enorme fama come cantante fece anche ripartire la sua carriera da attore che negli anni precedenti non aveva avuto una grande successo. Dal 1940 al 1965 recitò in circa venti film, tra cui il Vedovo, Montecarlo ed In cerca di felicità. Rabagliati fu molto attivo anche nel teatro fino alla metà degli anni Cinquanta, grazie alle commedie musicali. Tra i suoi più grandi successi troviamo Nustalgia de Milan, Buonanotte angelo mio. La sua ultima apparizione fu nel 1974 come ospite di Mina e Raffaella Carrà nel programma televisivo Milleluci. Poco tempo dopo, Rabagliati morì a causa di una trombosi cerebrale Spagnolo Pablo Picasso Pablo Picasso nació en 1881 en Málaga, España, el primogénito de José Ruiz y Blasco y María Picasso y López antepasados que habían, en parte, Italia. El padre 37 The U.S.A. remained neutral for two years from 1939, when Hitler initiated World War II, until December 7th, 1914 when the Japanese made an attack on the great American naval base at Pearl Harbour in Hawaii. They then entered the war siding with the Allies. The Americans fought in the Pacific, in France, in Italy and Africa and they contributed enormously to the complete defeat of Germany. During Word War II Roosevelt proved to be an able war leader and, with his Russian and British allies, he did much to shape the post-war world. In February 1945 President Roosevelt, Winston Churchill, the British prime minister, and Stalin, the Soviet premier, met in the Soviet resort of Yalta to discuss the post- war world. Together they decided to set up the United Nations (see the passage about the U.N.). To Congress he made the following declaration: “We must take on the responsability of world-wide cooperation if we don’t want a Third World War” Scienze motorie 40 Lo sport nel periodo Fascista Una volta che Mussolini salì al potere, il dittatore capì che gli sforzi del fascismo dovevano essere rivolti principalmente alla formazione dei bambini. Fu proprio nel periodo del regime totalitario che in Italia, lo sport assunse un ruolo fondamentale. I bambini dovettero avere una divisa, essere inquadrati militarmente, presentare un giuramento di fedeltà a Mussolini e seguire una rigorosa preparazione sportiva nella quale non mancavano aspetti di formazione militare. Lo scopo di tutto questo era quello di garantire una generazione di sostenitori al fascismo, pronti a diventare ubbidenti soldati per le battaglie del Duce. Nacquero così varie organizzazione come Le Case dei Balilla, la quale comprendeva varie costruzioni comprensive di palestre e piscine nelle quali l’attività sportiva poteva essere svolta al meglio. Per diffondere in tutta Italia questa ideologia, si pubblicarono libri, come ad esempio Lo sport fascista e la razza, di Camillo Barbarito, che venne pubblicato da Paravia ne L’Italia nuova, collana di educazione fisica. In Italia il campione sportivo divenne così un modello da imitare ed assunse una grande importanza sociale. Iniziarono a svolgersi discussioni sulla superiorità di un atleta rispetto ad un altro, questi dibattiti divennero più frequenti di quelli riguardanti la politica. Inoltre lo sport garantiva una grande propaganda nazionale, consentendo l’esaltazione della giovinezza, della prestanza fisica e della razza. 41 Venne istituita nel 1925, l’Opera Nazionale Dopolavoro, col compito di occuparsi del tempo libero dei lavoratori, quest’ultima ebbe un notevole successo. Gli iscritti ricevono numerosi vantaggi, tra i quali anche il poter viaggiare su treni popolari a tariffe più convenienti, la possibilità di effettuare degli acquisti rateali, riduzioni per cinema e teatri, possibilità di avvicinarsi allo sport anche in età adulta e anche a sport come lo sci prima ritenuti d’èlite. Gli iscritti potevano cimentarsi in svariate attività artistiche e corsi di aggiornamento. Il successo dell’OND diede nuova luce al fascismo, anche per la possibilità di praticare il ballo, seppur non visto di buon occhio né dalla chiesa né da Mussolini. La stampa sportiva, ovviamente fascista, arrivò a dichiarare nel 1940, un mese prima dell’entrata in guerra, che: “Lo sport è un arma. È un modo di essere e di diventate un popolo guerriero” Gli esercizi maggiormente praticati vennero divisi in quattro gruppi:  Esercizi di base o preparatori (per i muscoli del capo, degli arti e del tronco)  Esercizi precisamente detti divisi in cinque prese (piedi, ginocchio, supina, sospesa e prona)  Esercizi di defaticamento  Esercizi respiratori Lo sport venne inoltre utilizzato per la cura dei bambini con problemi di postura. La scherma e l’equitazione vennero considerati gli sport maggiormente importanti. Grazie al fascismo, che aveva comunque eliminato ogni iniziativa cattolica e socialista, in quegli anni vediamo la nascita di:  ideologia sportiva  scienza dell’educazione fisica  sport militare e diffusione dei valori nazionalistici  interesse dello Stato per campi-sportivi e palestre  aristocrazia dei campioni 42 Il tessuto cartilagineo, è un tessuto flessibile ma consistente, il quale non comprende vasi sanguigni e nervi. Quest’ultimo svolge la funzione di sostegno. Il tessuto osseo, a differenza nel precedente, è rigido ma allo stesso tempo elastico e leggero. E’ di consistenza rigida grazie alla presenza di sali minerali, calcio, fosforo e magnesio. La leggerezza è dovuta alla struttura interna del tessuto osseo, formato da una sostanza spugnosa. Ed infine, grazie alla presenza di osseina e di acqua, è un tessuto molto elastico. Nell’interno cavo delle ossa troviamo il midollo osseo. Nel nostro corpo troviamo due tipi di midollo osseo: il midollo osseo rosso ed il midollo osseo bianco. Un individuo è formato per circa la metà dal midollo rosso. Questo tessuto è molto importante perché svolge la funzione di produrre le cellule del sangue. Nelle ossa, la maggior parte lisce, troviamo delle irregolarità che portano alla formazione di tendini e legamenti. Le ossa in base alla loro forma si dividono in :  Ossa lunghe  Ossa corte  Ossa piatte Le articolazioni Le articolazioni hanno la funzione di rendere lo scheletro mobile. Quest’ultime si suddividono in:  Fisse (come quelle delle ossa del cranio)  Mobili (come quelle del braccio)  Semi mobili Lo scheletro del capo: il cranio e lo scheletro facciale 45 Il cranio, è una sorta di scatola formata da ossa piatte, con l’importantissima funzione di proteggere il cervello. Anteriormente troviamo l'osso frontale, ai lati le ossa parietali, in alto le ossa temporali e posteriormente c'è l'osso occipitale. Lo scheletro degli arti: superiori ed inferiori Lo scheletro degli arti è composto dagli arti superiori ed inferiori. Negli altri superiori troviamo vari tipi di ossa come: l’omero l’ulna il radio, il carpo, il metacarpo le falangi. Negli arti inferiori troviamo: il femore (osso più lungo del nostro corpo), la tibia, il perone, il calcagno, il tarso, il metatarso ed infine le falangi. Lo scheletro del tronco: la gabbia toracica e la colonna vertebrale La gabbia toracica: La gabbia toracica ha l’importantissima funzione di proteggere quelli che vengono chiamati gli organi vitali, come cuore e polmoni. Quest’ultima pur avendo questa funzione è allo stesso tempo flessibile e mobile, in modo da poter permettere la respirazione. 46 La gabbia toracica è costituita lateralmente dalla costole, anteriormente dallo sterno e posteriormente dalle vertebre toraciche. Le costole si suddividono in vari gruppi: le prime sette paia, direttamente congiunte allo sterno, vengono chiamate costole vere, le tre paia seguenti vengono dette fluttuanti e sono tra loro congiunte da una cartilagine a sua volta congiunta allo sterno. Le ultime due paia, anche esse dette fluttuanti, non raggiungono lo sterno. 47 Struttura dei muscoli scheletrici Ogni muscolo scheletrico contiene al suo interno un certo numeri di fasci muscolari. Ogni fascio muscolare è costituito da cellule muscolari definite fibre muscolari. A sua volta ogni fibra muscolare è formata da elementi più piccoli detti miofibrille. Nelle miofibrille troviamo una serie di elementi i quali gli consentono la stiratura e vengono chiamati sacromenti. Ogni sacromento contiene al suo interno due filamenti proteici: un filamento formato da una proteina globulare chiamata actina, mentre il filamenti più spessi sono formati da un'altra proteina la miosina. Grazie all’alterazione di questi filamenti, si formano le tipiche stirature. Per questo i muscoli scheletrici vengono definiti muscoli stirati. Infine nella parte centrale del muscolo scheletrico si riconosce una parte chiamata ventre la quale si attacca alle ossa grazie ai tendini. Forma e volume dei muscoli Riguardo alla forma i muscoli si distinguono in due gruppi:  Muscoli lunghi  Muscoli larghi Il volume di ciascun muscolo è determinato da variabili come l’età, il sesso e dall’attività sportiva. La grandezza di ogni muscolo si basa anche sulla quantità di parte carnosa, la quale forma la forza contrattile. Questa forza può essere usata totalmente o solo in pare a seconda dell’effetto forza che si vuole raggiungere. 50 I tessuti dei muscoli Come le ossa anche i muscoli presentano una varietà di tessuti. A seconda della funzione che devono svolgere, ogni muscoli ha un tipo di tessuto:  Tessuto muscolare stirato (caratteristico dei muscoli scheletrici)  Tessuto muscolare liscio, si trova nello spessore degli organi interni. Non presenta alcuna stiratura ed i muscoli con questo tipo di tessuto vengono detti involontari.  Tessuto muscolare cardiaco, si trova solo nel cuore. Una delle sue caratteristiche più sorprendenti è quella dell’instancabilità, il cuore batte per tutta la vita e gli basta la breve pausa tra una contrazione e l’altra per riposarsi. Come fanno i muscoli a contrarsi I muscoli sono organizzati a coppie, dove i membri di ogni coppia hanno effetti opposti e vengono chiamati antagonisti. Quando il membro di una coppia si contrae, l’altro membro della coppia si rilascia. Per capire come avviene la contrazione, basta analizzare il sarcomero. I filamenti di miosina sono situati nella parte centrale dal sarcomero, mentre quelli di actina si trovano all’estremità e si estendono verso il centro. Durante la contrazione i filamenti di actina si agganciano ai filamenti di miosina e si muovono verso il centro del sarcomero il quale si accorcia. Le funzioni del sistema muscolare I muscoli svolgono importantissime funzioni come:  Permettere il movimento del corpo e il funzionamento degli organi interni  Proteggere e sostenere lo scheletro 51  Contribuire al mantenimento della temperatura corporea L’apparato respiratorio Tutte le sostanze che l’uomo sente il bisogno di assorbire vengono in seguito usate dalle cellule per produrre energia. La produzione di energia avviene attraverso una lenta e costante combustione. Ogni combustione ha la seguenti caratteristiche:  In modo che avvenga c’è bisogno di ossigeno  Viene prodotta energia sia termica sia chimica  Vengono prodotte sostanze di rifiuto L’unico apparato capace si svolgere due funzioni, produrre l’ossigeno e eliminare le sostanze di rifiuto, è l’apparato respiratorio. Quest’ultimo è formato dalle vie respiratorie e dai polmoni. Le vie respiratorie 52 la respirazione interna, è un processo attraverso il quale le cellule ricavano energia grazie all’ossigeno, e producono anidride carbonica e vapore acqueo. L’ossigeno entra nel circolo sanguigno e viene ceduto a tutte le cellule. Le cellule usano l’ossigeno introdotto per produrre energia e sostanze di rifiuto. L’apparato cardiocircolatorio L’apparato cardiocircolatorio è formato dal sangue, dai vasi sanguigni e dal cuore. Esaminiamoli. Il sangue Il sangue è un tessuto connettivo fluido con la funzione di trasportare l’ossigeno. Quest’ultimo è formato da due parti, una liquida trasparente cioè il plasma ed una formata da cellule cioè la parte corpuscolata. La parte corpuscolata, che rappresenta il 45% della massa sanguigna, è formata da cellule del sangue: i globuli rossi, i globuli bianchi e le piastrine.  I globuli rossi, sono cellule di colore rosso grazie alla presenta di una particolare sostanza detta emoglobina, la quale consente il trasporto dei gas. I globuli rossi vivino in media 120 giorni e vengono eliminati dalla miliza.  I globuli bianchi, sono cellule di forma sferica che hanno la capacitàù di muoversi, quest’ultimi svolgono una funzione importatissima cioè proteggere l’organismo dai microorganisimi patogeni. 55  Le piastrine, sono cellule vere e proprie, In caso di ferite le piastrine raggiungono il luogo della lesione e liberano una sostanza cioè la fibrina. Quest’ultime riescono a rapprendersi grazie alla coagulazione del sangue, in una sostanza detta coaugolo. I gruppi sanguigni Esistono 4 gruppi sanguigni, i quali si distignguono tra loro per la presenza o assenza dei globuli rossi di due particolari sostanze: l’antigene A e l’antigene B. La presenza di un antigene nel sangue causa la produzione di uno specifico anticorpo. In particolare gli antigeni A e B causano la produzione degli anticporpi anti-A ed anti-B. Ovviamente il relativi anticorpi non possono essere presenti nello stesso tempo perché cio causerebbe l’agglutinazione. In caso di gravi malattie sono possibili le trasfusioni di sangue ma è importanbtissimo tenere conto dei vasi sanguigni. Infatti ogni individuo può ricevere sangue solo del suo stesso tipo. I vasi sanguigni Il sangue, percorre tutto il nostro corpo attraverso i vasi sanguigni. Questi ultimi si distinguono in arterie, vene e capillari. 56  Le arterie, trasportano il sangue arterioso del cuore verso la periferia del corpo.  Le vene, trasportano il sangue venoso dalla periferia del corpo verso il cuore.  I capillari, sono vasi molto piccoli e permettono lo scambio tra sangue venoso ed arterioso. Il cuore Il cuore, è il motore di tutto l’apparato cardiocircolatorio. Quest’ultimo è rivestito da una spessa membrana, il pericardio, ed è circondato da arterie , le coronarie, le quali provvedono a nutrirlo. Verticalmente è diviso in due parti: cuore sinistro e cuore destro. Questa divisione non permette al sangue venoso di mescolarsi con il sangue arterioso. Ciascuna di queste due parti è divisa a sua volta orizzontalmente in due cavità: atrio e ventricolo. Ogni atrio comunica con il ventricolo tramite un’apertura la quale permette il passaggio del sangue solo in un verso: dall’atrio al ventricolo e mai in senso opposto. La circolazione Il lavoro del cuore consiste in continue contrazione e dilatazioni. Questi movimenti formano il ciclo cardiaco il cui ritmo viene evidenziato dal battito cardiaco. 57
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