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Tesina terza media sull'adolescenza, Tesine di Maturità di Lingue e letterature classiche

Argomenti trattati Introduzione, Storia Il nazismo La gioventù hitleriana (Hitler-Jugend), Scienze La pubertà, Musica Ludwig van Beethoven, Italiano Giovanni Verga Rosso Malpelo, Spagnolo Il bullismo, Geografia Il diritto all’istruzione, Arte e Immagine Edvard Munch e la sua pubertà, Tecnologia La piramide alimentare, Educazione Fisica Le dipendenze degli adolescenti,

Tipologia: Tesine di Maturità

2023/2024

In vendita dal 27/05/2021

Riassunti_Universitari
Riassunti_Universitari 🇮🇹

4.4

(80)

117 documenti

Anteprima parziale del testo

Scarica Tesina terza media sull'adolescenza e più Tesine di Maturità in PDF di Lingue e letterature classiche solo su Docsity! 1 L’adolescenza Introduzione Il tema centrale della mia tesina è l'adolescenza; ho scelto questo argomento perché mi piace parlare dei giovani di oggi e come cambiano. Per arrivare a questa scelta ho prima fatto una mappa per vedere se tutte le materie si collegavano al tema principale. Per eseguire le ricerche ho utilizzato molti libri per adolescenti, dei consigli da parte dei professori e internet per quasi tutte le materie. I ragazzi di oggi sono una generazione difficile da definire. L’adolescenza viene descritta come un’età incerta, vulnerabile e allo stesso tempo meravigliosa che ognuno vive secondo un ritmo individuale. I ragazzi tra i 14-18 anni di oggi, sono la generazione della complessità, di un mondo che sta cambiando. Difatti, sono la prima generazione in cui i figli unici sono la maggioranza, in cui il tasso di scolarizzazione è elevato, in cui gli adolescenti hanno creato un vero e proprio linguaggio globale. Per di più, è la prima generazione che utilizza tecnologie e social network per comunicare, come ad esempio Facebook. Ad oggi in Italia, i ragazzi sono il 17% della popolazione, mentre nel 1996 erano il 18%. Questo calo giovanile è dovuto all’aumento della speranza di vita: la vita si allunga e il tasso di natalità diminuisce. Da una recente indagine, risulta che ha denaro proprio il 60% dei ragazzi. È emerso inoltre un aumento numerico dei casi di depressione negli ultimi anni che non ha risparmiato gli adolescenti. Ciò di solito porta il ragazzo a sprofondare in un vero e proprio abisso in cui si sente inutile, impotente, alle volte tormentato da sensi di colpa, turbamento o sconforto. Si tratta di uno stato che prende il posto di un normale processo di crescita e può arrivare ad ostacolare seriamente il futuro del giovane soggetto. Spesso si trascurano i problemi di umore dei ragazzi che vengono identificati con arroganza, sgarbataggine e sfacciataggine e quindi non presi in considerazione in maniera adeguata. I ragazzi potrebbero essere all'origine di fallimenti scolastici, dipendenza da droga o alcol, disturbi del carattere fino ad arrivare a estreme condotte suicide. I giovani non esprimono allo stesso modo la loro depressione: le ragazze esprimono questo malessere spesso attraverso l'errata percezione del loro corpo mentre i ragazzi mostrano i loro disagi con aggressività mascherando tensione e sofferenza. Le origini di queste depressioni si avvertono nella famiglia dove a volte le interazioni tra genitori e figli risultano complicate. Non bisogna tuttavia tralasciare la pressione socio- culturale che nel rapporto con i pari e con gli educatori gioca un ruolo basilare. Storia Il nazismo La gioventù hitleriana (Hitler-Jugend) Tra le due guerre si manifesta un influsso sempre più consistente del fattore militare nella vita di gruppo dei giovani: campeggi e caccie al tesoro, organizzati come esercitazioni paramilitari acquistarono grande importanza sul piano formativo. Il modello del giovane diventa il soldato al fronte ed i valori sono gli stessi della vita militare: coraggio, resistenza, cameratismo, prontezza all'azione. Nel 1927, il 56 % dei maschi è iscritto ad un'associazione giovanile, contro il 26 % delle ragazze. La forma di organizzazione è il Bund (patto): non soltanto una confederazione ma un patto di vita, un ordine nel significato quasi religioso del termine. La Confederazione della Gioventù si impegna così a servire all'idea di un rinnovamento del popolo e dello Stato. Nella Repubblica di Weimar l'organizzazione della gioventù è un compito molto sentito sia dall'apparato statale sia dal 2 mondo adulto: è infatti convinzione comune che Chi possiede la gioventù, possiede il futuro. La Confederazione della gioventù non ha però un preciso programma politico, esprimendo in generale una sfiducia nella vita politica della Repubblica che viene considerata fallimentare e cosa da adulti. L'attenzione per la gioventù da parte di Hitler e di tutto il partito nazionalsocialista è alta perché ci si aspetta dai giovani una totale identificazione con il progetto di Uomo Nuovo che si intende costruire. Nel 1926 a Weimar durante il Giorno del Partito alcuni gruppi giovanili del partito nazionalsocialista fondati in Sassonia vengono riconosciuti ufficialmente e sono chiamati Hitlerjugend. Bund deutscher Arbeiterjugend (Confederazione della gioventù operaia): essa in realtà all'inizio è la sezione giovanile (dai 14 ai 18 anni) delle SA (Battaglioni d'assalto) ed ha come compito di organizzare dimostrazioni, agitazioni, battaglie di strada con i comunisti (fino al 1933, 21 membri della HJ erano morti in scontri politici). All'inizio degli anni Trenta - sotto la dirigenza di Baldur von Schirach, nominato da Hitler nel 1931 Reichsjugendführer - conta solo 40.000 iscritti ma gode di molte simpatie fra i giovani che si radunano in parate con decine di migliaia di presenti. Dopo la presa del potere (30 gennaio 1933) la HJ è dichiarata unica organizzazione giovanile del Terzo Reich. Essa inizia a combattere per la soppressione di tutte le altre associazioni giovanili politiche, religiose, sportive, lavorative, confederate o autonome (alla fine della repubblica di Weimar i membri di queste associazioni sono dai 5 ai 6 milioni). E' da segnalare che nel 1933 nemmeno un terzo dei giovani dai 10 ai 18 anni faceva parte della HJ, all'inizio del 1939 invece saranno il 98%. Il 5 aprile 1933 Schirach fa occupare da un gruppo della HJ l'ufficio del Comitato centrale tedesco di tutte le organizzazioni della gioventù allo scopo di ottenere i nomi dei ranghi direttivi, degli aderenti, le statistiche, ecc. Dapprima vengono vietate le associazioni ebree e socialiste, poi con l'abolizione dei partiti anche le loro associazioni giovanili, infine anche la Confederazione della Gioventù; solo gli scout sopravvivono fino al 1934 per ragioni diplomatiche. Rimangono le associazioni religiose: Schirach incorpora nella HJ la gioventù evangelica (800.000); nei confronti delle associazioni giovanili cattoliche sono fatti passi più graduali perché Hitler ha voluto il Concordato con la Chiesa Cattolica. Comunque già dal 1934 con divieti, atti terroristici ed azioni propagandistiche il nazismo tenta di sopprimere la gioventù cattolica: per esempio, i figli degli impiegati statali non possono partecipare ad alcuna organizzazione religiosa; l'adesione alla HJ è necessaria per accedere all'università e a molte professioni liberali, ecc. Il compito di educare la gioventù è dello Stato e caposaldo della formazione è il razzismo, come è detto nel Mein Kampf: Il complessivo lavoro d'istruzione e d'educazione dello Stato etnico deve trovare il suo coronamento nell'infondere nel cuore e nel cervello della gioventù a lui affidata, lo spirito e il sentimento di razza. Nessun ragazzo, nessuna ragazza deve lasciare la scuola senza essere giunto a conoscere alla perfezione l'essenza e la necessità della purezza del sangue. La HJ promette il superamento della crisi d'identità sentita da tanti tedeschi, ed in particolare dai giovani, attraverso l'identificazione con un leader carismatico, Hitler appunto: Io non ho coscienza! La mia coscienza si chiama Adolf Hitler afferma il famoso slogan di Göring; o ancora si invita: Per ogni decisione che prendete, dovete dire a voi stessi: come deciderebbe il Führer al mio posto? Un momento formativo fondamentale per tutti i giovani sono i campeggi, esperienza ereditata dalla Jugendbewegung che li organizzava fin dall'inizio del secolo per i suoi membri: i Wandervögel (uccelli migratori): si tratta di veri e propri campi di addestramento militari. Del resto la stessa struttura della HJ con la sua gerarchia verticale di 32 gradi e la sua suddivisione geografica in 5 sezioni è simile a quella di un esercito. Lo slogan di ogni campo era Siamo nati per morire per la Germania. Anche per le ragazze è prevista una preparazione sportiva, seppur con un minor grado di agonismo; devono poi conoscere 5 significare che il ragazzo stia nascondendo i suoi problemi. Il passaggio dalla fanciullezza alla maturazione psico-fisica è, quindi, un momento davvero critico. Le modificazioni comportamentali che caratterizzano questo periodo ed il clima in cui lo si vive possono influire, anche notevolmente, sul futuro equilibrio e sulle capacità relazionali della persona. Durante la pubertà i ragazzi sono per lo più insoddisfatti della propria immagine. Capita che siano scontenti del proprio aspetto e che si sentano goffi, timidi e insicuri. E' il momento in cui inizia la trasformazione che porterà alla maturità sessuale. Crescono gli organi sessuali e si verificano profondi cambiamenti a livello fisico: cresce la peluria sotto le ascelle e nella zona pubica, si sviluppa il seno delle ragazze e sul viso dei ragazzi inizia a crescere la barba. Caratteristico della pubertà è il desiderio di uniformarsi al gruppo dei coetanei. Le ragazze saranno scontente se avranno la prima mestruazione prima delle altre coetanee o se svilupperanno il seno per prime, o per ultime. Per i ragazzi, la crescita del pelo pubico e le dimensioni degli organi sessuali potranno causare analoghi problemi. Elementi di ulteriore disagio sono spesso rappresentati dall'incertezza della voce nei ragazzi e dalla comparsa di acne e brufoli. Sono pochi gli adolescenti che prendono in considerazione l'eventualità di rivolgersi a un medico per affrontare i propri problemi, anche se questa idea spesso viene loro suggerita dai genitori. Frequentemente problemi apparentemente fisici mascherano in realtà problematiche relazionali fra adolescenti, famiglia ed ambiente extra-familiare (amici, scuola, etc.); il medico deve pazientemente ricercare tali aspetti per poter fornire con efficacia il suo consiglio e il suo sostegno, ben raramente farmacologico. Musica Ludwig van Beethoven Beethoven nasce a Bonn nel mese di dicembre del 1770 (non è possibile documentare con certezza la sua esatta data di nascita, che rimane convenzionalmente accettata al 16 dicembre del 1770) in una famiglia di musicisti. Il padre, tenore nella cappella di corte, gli impartisce le prime lezioni di pianoforte e violino e il giovane Beethoven dimostra da subito singolari attitudini musicali. Beethoven è un bambino timido, solitario e introverso; la musica lo occupa tutta la giornata, si esercita alla tastiera per perfezionare la sua tecnica, cosa che lo porterà a diventare uno dei più grandi virtuosi del suo tempo. All’età di nove anni Beethoven incontra Christian Gottlob Neefe, ottimo insegnante che gli dà lezioni di composizione. Neefe si accorge subito delle capacità eccezionali del suo allievo e, a testimonianza della stima che prova per lui, nel 1782 gli lascia il suo incarico a corte di maestro di clavicembalo e direttore d’orchestra. Nel 1787, durante una breve visita a Vienna, Beethoven conosce Mozart: questi dopo averlo sentito suonare gli predice un brillante futuro. Nel 1792 si trasferisce a Vienna, dove prende lezioni da Franz Joseph Haydn. Viene bene accolto nei palazzi dell’aristocrazia ed è molto apprezzato come pianista e come compositore. Beethoven è capace di suonare sia in modo elegante e raffinato sia in modo vigoroso e irruente. Si dedica soprattutto al pianoforte, strumento fondamentale per la sua maturazione artistica e sul quale sperimenta soluzioni innovative che applicherà in seguito nelle composizioni per orchestra sinfonica. Risalgono a questo periodo molte variazioni e sonate per pianoforte destinate al pubblico dei dilettanti di musica, che sono in continuo aumento e che rappresentano per il maestro una buona fonte di guadagno. Già nel 1795 le sue composizioni raggiungono un grande livello di vendite: Beethoven è il musicista viennese più conteso dagli editori. Particolarmente importante per Beethoven risulta essere il legame d’amicizia con il principe Karl Lichnowisky, che lo ospita nel suo palazzo e lo tratta come un figlio. 6 Il palazzo è anche un luogo di ritrovo per compositori, strumentisti, appassionati di musica e sede di concerti: molte opere di Beethoven hanno qui la loro prima esecuzione pubblica. Beethoven a Vienna è ormai un musicista affermato: le sue opere sono pubblicate in tutta Europa ed eseguite in concerto al pari della musica di Haydin e di Mozart. Ma nel 1796 si manifestano i primi segnali della tragedia personale di Beethoven, una malattia incurabile dell’orecchio che gli causa dolore e la perdita progressiva dell’udito, disgrazia terribile per un musicista. Egli è costretto ad abbandonare la carriera di pianista per dedicarsi esclusivamente alla composizione. Il destino che lo condanna alla sordità mette a dura prova il suo carattere, che ne esce rafforzato e ancora più determinato nella volontà di comporre. Nel 1802, in una lettera-testamento destinata a essere letta dopo la sua morte, descrive con parole commoventi la sua sofferenza, ma manifesta anche la volontà di combattere il destino avverso, sperando di trovare «almeno un giorno di pura gioia». Italiano Giovanni Verga Rosso Malpelo Rosso Malpelo è una novella di Giovanni Verga, un autore nato nel 1840 a Catania da una famiglia della piccola nobiltà agraria. Le sue opere più famose sono: I Malavoglia, Mastro don Gesualdo e Nedda. Rosso Malpelo fa parte di una raccolta di novelle, Vita dei campi, dove Verga scrive dei lavoratori siciliani che svolgono lavori umili e sottopagati. Quest’ultima è proprio una caratteristica del verismo, il movimento a cui l’autore appartiene. Il verismo è nato nella seconda metà dell’ottocento in Italia. È un movimento che si interessa alle misere condizioni della povera gente e degli arretrati paesi del Meridione; usa un linguaggio semplice adatto ai personaggi e agli ambienti descritti. I veristi provano pietà nei confronti degli umili senza mostrarlo apertamente e soprattutto senza cercare di cambiare le loro situazioni nella società e risolvere i loro problemi. Verga non ci riesce a rimanere totalmente distaccato, infatti nei racconti si sente la pietà da lui provata per quel mondo di umili destinati a soccombere nella dura lotta per la vita. Tutti i personaggi verghiani sono dei vinti: a differenza degli inetti di Svevo e degli indifferenti di Moravia che non provano a cambiare il loro destino, i vinti di Verga cercano in tutti i modi di cambiare il loro destino, fallendo miseramente. Rosso Malpelo è un ragazzo di cui quasi tutti ignorano il vero nome al punto che persino la mamma lo ha quasi dimenticato. Tutti, infatti, lo chiamano così per via dei suoi capelli rossi. Stando alle credenze popolari, infatti, i capelli rossi sono indice di cattiveria. Egli non riesce a ribellarsi all’etichetta imposta dalla società. Trascurato e maltratto da tutti, madre e sorella comprese, Malpelo cresce torvo, ringhioso, e selvatico rassicurato solo dal padre, che lo difende spesso, con cui lavora presso una cava di rena. Le cose precipitano quando l’uomo, Mastro Misciu detto Bestia, accetta un incarico molto pericoloso solo per il denaro e muore. Il lutto segna profondamente Malpelo che inizia effettivamente a comportarsi in modo cattivo con tutti e ad avere comportamenti violenti di vario tipo arrivando anche a picchiare il proprio vecchio asino. La sua solitudine fatta solo di duro lavoro, però, non è destinata a durare perché alla cava arriva Ranocchio: un ragazzo con un femore lussato molto gracile. Tra i due nasce uno strano legame: Malpelo maltratta il nuovo arrivato e si rivolge spesso a lui in modo violento ma, d’altro canto, fa di tutto per proteggerlo dandogli il proprio cibo e svolgendo al suo posto le mansioni più pesanti. Ranocchio, malato di tisi, dopo essere finito a terra per via di una spinta del suo compagno di lavoro peggiora e, nonostante gli sforzi dell’amico che gli porta vino e minestra nel tentativo di farlo riprendere, muore. Ora Malpelo è definitivamente solo. La madre e la sorella sono andate a vivere altrove e a lui non resta che lavorare nella cava dove le giornate sono 7 talmente dure da spingere addirittura un evaso, che lì aveva trovato un impiego e un rifugio, a cercare una soluzione migliore. Senza nessuno che si prenda cura di lui, il ragazzo accetta di svolgere le mansioni più ingrate e rischiose al punto che un giorno scompare durante un’esplorazione del sottosuolo alla ricerca di un pozzo. Malpelo quindi muore lasciando una pesante eredità: la paura che il suo fantasma si aggiri per la cava coi capelli rossi e gli occhiacci grigi. Questa novella contiene molti elementi che riguardano ancora oggi i problemi dell’adolescenza: il pregiudizio, cioè l’abitudine di giudicare le persone in base a quello che appaiono e non a quello che sono. È tipico dell’adolescenza dare molta importanza all’aspetto esteriore ed escludere tutti quelli che non sono omogenei al gruppo; la solitudine per l’assenza di figure genitoriali affettuose, quindi l’assenza di modelli positivi su cui modellare la propria crescita; la falsa amicizia, che non è basata sull’affetto e sulla condivisione ma sulla violenza e sullo sfruttamento, quindi a riproporre anche nell’amicizia i modelli affettivi subiti. Spagnolo Il bullismo Il bullismo è una particolare manifestazione di aggressività con caratteristiche specifiche che lo contraddistinguono da generici atti di prepotenza: l’intenzionalità, la sistematicità, l’asimmetria di potere tra i soggetti coinvolti. Con cyberbullismo intendiamo la stessa forma di aggressività ma condotto attraverso varie forme di contatto elettronico. Bullismo e cyberbullismo rappresentano due tra le principali problematiche con le quali bambini e ragazzi si trovano a far fronte nei loro contesti di vita quotidiani. Recenti studi hanno dimostrato che negli Stati Uniti circa il 20% dei giovani ha subito atti di bullismo, mentre il 16% di cyberbullismo. In Spagna il fenomeno del bullismo è stato finora sottovalutato, ha affermato il direttore generale della polizia, Ignacio Cosido', nel corso della presentazione ufficiale avvenuta, con a fianco Casillas, nella scuola S. Ana e S.Rafael di Madrid. Ma negli ultimi tempi è aumentato e, prima che raggiunga livelli alti, si è pensato di avviare una campagna di sensibilizzazione. Nel 2012 le denunce sono state 316, 213 delle quali per aggressioni fisiche. Uno studio ha evidenziato che il 54 per cento delle vittime manifesta stress post-traumatico, il 55% soffre di depressione e il 53% ha un'immagine negativa di sé. La Polizia spagnola scende in campo contro il bullismo nelle scuole e sceglie, tra 14 testimonial d'eccezione, tre idoli del calcio: il capitano del Real Madrid e della nazionale, Iker Casillas, il suo compagno di squadra Xabi Alonso e il cervello del Barca, André Iniesta. Assieme ad altri personaggi del mondo dello spettacolo e della cultura - come Dani Meteo, Risto Mejide e Alberto Chicote - daranno manforte, con il loro appello e i loro volti, ai 300 mila poliziotti che nei prossimi mesi gireranno per le scuole a sensibilizzare i ragazzi dagli 11 ai 16 anni contro le violenze, fisiche e psicologiche. Cosido' ha invitato i ragazzi a denunciare sempre e subito i casi di violenza, ai genitori, direttamente ai professori, in modo da non essere allo stesso tempo vittime e complici dei violenti. Invece - ha evidenziato il dirigente - spesso ci si confida solo con qualche compagno e quasi mai si coinvolge un adulto che può intervenire per fare in modo che cessino le violenze. Al direttore generale della polizia ha dato manforte il capitato della nazionale campione del mondo e d'Europa: Dovete rivolgervi subito ai professori e ai genitori - ha raccomandato Casillas -. Questo è il primo consiglio che darò a mio figlio quando andrà a scuola. Non è vigliacco chi denuncia i soprusi e le violenze - ha aggiunto - ma chi tace ed è complice dei violenti. Rispondendo alle domande dei ragazzi, Casillas ha criticato chi nella rete e sui social network si nasconde dietro ai nickname, perché vuol dire che è un codardo ed ha biasimato l'uso di foto spinte che vengono postate. 10 l’alimentazione viene intesa come strumento verso il raggiungimento dell’immagine desiderata. Gli adolescenti raramente tengono in considerazione il fatto che una sana alimentazione debba essere principalmente nutrimento fondamentale per esercitare le funzioni vitali dell’organismo. L’adolescenza è una fase caratterizzata da rilevanti differenze: tra maschi e femmine, fra diversi ritmi di accrescimento e tra differenti stili di vita, senza contare i gusti personali e l’educazione alimentare ricevuta. Si tratta di un periodo nel quale il fabbisogno nutrizionale risulta molto elevato e bisogna selezionare il cibo dal punto di vista della qualità e della quantità. Non esiste purtroppo un cibo completo, bisogna quindi porre particolare attenzione alla varietà degli alimenti introdotti nella dieta. La prima colazione è il pasto fondamentale, che deve assicurare all’organismo, digiuno da circa otto ore, il rifornimento che gli permetta di affrontare al meglio la giornata. Il pasto, di circa 500-600 Kcal, deve essere leggero e vario. Largo dunque al latte, che può essere sostituito dallo yogurt, e coadiuvato da fette biscottate, cereali, biscotti, marmellata e frutta. Una prima colazione di questo genere fornisce il giusto apporto di calcio, che interviene nella formazione della massa ossea, e la giusta quantità di zuccheri, limitando il naturale istinto ad eccedere che si ha a questa età e il rischio di sovrappeso. A pranzo gli adolescenti dovrebbero rispettare le tradizioni alimentari: ottimo un piatto di pasta, preferibilmente accompagnato da ortaggi di stagione e condimenti freschi. I fritti, tanto amati dai giovani, devono essere dosati. Per quanto riguarda la merenda pomeridiana invece, dovrebbe essere a base di pane e formaggio, oppure di yogurt e fiocchi di cereali. L’importante è non cadere nel tranello di un eccessivo apporto calorico. A cena? Carne, pesce, e uova sono ammessi, ma deve essere ricca anche la presenza di verdura. Gli adolescenti che praticano sport sono soggetti naturalmente ad un consumo di energia maggiore: prima dell’allenamento devono consumare un piatto di pasta invece della carne: è ricco di amido che rilasciando gradualmente il glucosio ha un effetto sulla prestazione atletica nel lungo periodo. Una corretta alimentazione può prevenire molti problemi quali il sovrappeso, l’obesità, l’osteoporosi, il diabete, le malattie cardiovascolari, alcune forme di cancro. Tuttavia quella adolescenziale è un’età in cui i giovani tendono a seguire schemi alternativi a quelli familiari, ad assumere cibo che in casa è concesso con moderazione. E’ l’età delle prime occasioni per scelte alimentari autonome, condizionate da consigli pubblicitari e dalla necessità di omologarsi al gruppo. Si ricorre ad alimenti pratici e gustosi (fast-food), inadeguati per l’eccessivo apporto calorico, dovuto soprattutto alla presenza di grassi di origine animale ma con scarso contenuto di vitamine, amido e fibra. Cominciano tra l’altro le prime assunzioni di bevande alcoliche. Durante l'adolescenza, le influenze sulle abitudini alimentari sono numerose. La crescente autonomia, la maggiore partecipazione alla vita sociale e la presenza di un programma di attività sportiva hanno un grande impatto sulla assunzione del cibo. La prima colazione è spesso trascurata o addirittura omessa dagli adolescenti. Per le ragazze non mangiare a pranzo è generalmente considerato come un modo per controllare il peso. Le diete seguite possono essere spesso bizzarre e squilibrate. Anche se l'appetito è grande, gli orari dei pasti sono irregolari a causa dei numerosi impegni scolastici ed extrascolastici. Gli spuntini fra i pasti diventano un’abitudine. A questo punto le scelte alimentari diventano importanti. L’adolescente ha bisogno di un aumentato apporto energetico (2300 – 3000 kcal/die con variazioni in funzione dell’attività fisica svolta) ripartito tra proteine 10-15% delle calorie totali, glucidi per il 55-60% e lipidi per il 25-30%. Ciò vuol dire che più della metà del fabbisogno energetico deve essere soddisfatto da un’alimentazione ricca di amido, la cui presenza è garantita dai cereali e derivati e dai legumi. La presenza dei grassi non deve essere superiore al 30% del fabbisogno giornaliero limitando il consumo di acidi grassi saturi (di origine prevalentemente 11 animale) a favore di acidi grassi insaturi (di origine prevalentemente vegetale) ed in particolare di monoinsaturi, che hanno nell’acido oleico il loro miglior rappresentante, in pratica: olio extravergine d’oliva. Particolare riguardo va rivolto all’assunzione di ferro e di calcio, per soddisfare le esigenze della crescita muscolare e ossea. Infatti, la massa scheletrica dell’adulto si accumula per più di un terzo durante il periodo adolescenziale ed è quindi necessario garantire, con la dieta, un’adeguata quantità di calcio, fosforo e vitamina D. Nelle adolescenti, inoltre, le perdite ematiche e le relative perdite di ferro in seguito alla comparsa del ciclo mestruale devono essere integrate adeguatamente e per favorirne l’assorbimento è necessario un sufficiente apporto di Vitamina C. Essenziale anche l’acido folico indispensabile per la proliferazione cellulare. La famiglia può contribuire a promuovere una buona nutrizione con il buon esempio. Abitudini alimentari sane ed esercizio fisico regolare sono alla base di un sano stile di vita di ogni essere umano. Un utile strumento di valenza educativa è la Piramide Alimentare, nata per fornire una guida generale per le scelte alimentari quotidiane. Essa ha subito negli anni alcuni adattamenti. Alla base, dove protagonista è l’acqua, si evidenziano quattro efficaci indicazioni (novità rispetto alle precedenti piramidi): l’attività fisica, la convivialità, la stagionalità, i prodotti locali. Al secondo livello sono indicati gli alimenti da assumere sempre ai pasti principali (frutta, verdura e cereali). Seguono gli alimenti di cui si raccomanda un’assunzione giornaliera (latte e derivati, olio di oliva, frutta a guscio e spezie per moderare il consumo di sale). Più in alto (e quindi minore frequenza) ci sono gli alimenti il cui consumo è settimanale: per la prima volta, carne bianca e legumi sono messi sullo stesso livello (se ne raccomandano almeno due porzioni a settimana). Al vertice il consiglio è quello di moderare l’assunzione di dolci, carne rossa e salumi. L’accento principale della piramide alimentare va sui principali gruppi alimentari, tutti necessari per una sana alimentazione. Educazione Fisica Le dipendenze degli adolescenti Ne compaiono di nuove 100-120 all’anno, sono già in totale oltre 700. Come si fa a tener testa a una simile invasione, e così differenziata, di droghe? In effetti molte di queste sostanze, sintetiche e non, è ignota alle autorità, dunque non proibita (perfino i cani non le fiutano) e, cosa più grave, sconosciuta anche per i medici che devono curare chi ne è rimasto segnato. Tra questi, gli adolescenti: almeno l’otto per cento risulta avere usato sostanze non classiche. La metà del consumo va tuttavia assegnata a persone sopra i 35 anni. Ora, l’età dell’adolescenza è la più delicata. In questa epoca vanno formandosi e consolidandosi le strutture cerebrali adulte che possono venire influenzate - a volte per sempre - da vissuti negativi e da dipendenze. Tra cui, oggi, le dipendenze da tecnologia: smartphone, computer, social network. «Dio solo sa che cosa combineranno ai cervelli dei nostri ragazzini», ha esclamato di recente il co-fondatore di Facebook Sean Parker, messo forse in allarme dalla sua stessa creatura. «L’adolescenza non è soltanto uno spazio di transizione psicologica, come si dice da sempre, ma va compresa anche dal punto di vista neurobiologico: dai 13 ai 25 anni all’incirca il cervello si modella e assume la struttura adulta, acquisendo competenze cognitive, relazionali e affettive che resteranno sostanzialmente stabili nel resto della vita». La dipendenza degli adolescenti da sostanze nocive o illegali è un problema che preoccupa la grande maggioranza degli intervistati. Se però il 77% dichiara che l’abuso di alcol, sigarette e cannabis sia un problema che lo coinvolge, ben il 36% prende invece le distanze dalla dipendenza da droghe pesanti, dichiarando che il problema non lo riguarda per nulla, mentre un consapevole 37% ammette che il problema lo preoccupa molto, se non 12 proprio in prima persona almeno con la coscienza dell’allarmante diffondersi del fenomeno nella società moderna. Secondo i dati del Dipartimento Politiche Antidroga, su più di 32.000 giovani di età compresa tra 15-19 anni, le percentuali di coloro che dichiarano di aver assunto droga negli ultimi 12 mesi risultano essere: eroina 0,6%, cocaina 2,1%, cannabis 18,2%, stimolanti – amfetamine – ecstasy 1,3%, allucinogeni 2,3%. Gli intervistati percepiscono in maniera diversa la pericolosità delle varie sostanze. Infatti, se per il 44% la cannabis è molto nociva, la percentuale aumenta drasticamente per la cocaina (il 95% la ritiene molto pericolosa) e per l’ecstasy (94%). Proseguendo, l’alcol è considerato nocivo dal 46% del campione e il fumo di sigarette è valutato molto pericoloso solo dal 30%. In merito alla legalizzazione della cannabis nel nostro Paese, ben il 41% si dichiara favorevole. Sempre più presto gli adolescenti entrano in contatto con il problema della dipendenza da alcol e droga, sia attraverso il proprio gruppo di amici, sia tramite le esperienze dei loro idoli visti in TV. Si parla di baby-bevitori che hanno appena 11-12 anni. Per prevenire ed affrontare il problema in famiglia con consapevolezza e tempestività, occorre soprattutto essere informati e comunicare apertamente con i propri figli. Il 60% del campione del sondaggio, però, reputa che i media e la scuola non trattino il problema in maniera abbastanza seria. Il 56% considera i genitori troppo permissivi, non in grado di porre limiti ai propri figli e controllarli nei loro eccessi. Un considerevole 34%, invece, li assolve, in quanto non è facile essere genitori al giorno d’oggi. Quanto ai genitori, Il 42% ha imposto regole rigide di assoluto divieto di uso di alcol, sigarette, canne o altre sostanze, il 29% lascia che gli adolescenti facciano le loro esperienze, non imponendo restrizioni che avrebbero l’effetto contrario di tentarli ancora di più nel trasgredire le regole. Soltanto il 35% parla regolarmente con i propri figli di droga e se da una parte il 10% ammette di affrontare l’argomento raramente, dall’altra il 16% confessa addirittura di non averlo ancora fatto (ma intende farlo). L’età in cui la metà dei genitori ha cominciato a discuterne con i propri figli si aggira intorno ai 12-13 anni.
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