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TEST DI FINE CAPITOLO, Esercizi di Diritto Processuale Civile

TUTTI I TEST DI FINE CAPITOLO UTILI PER LO SVOLGIMENTO DELLA PROVA D'ESAME

Tipologia: Esercizi

2023/2024

In vendita dal 12/06/2024

An-To91
An-To91 🇮🇹

4.7

(22)

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Scarica TEST DI FINE CAPITOLO e più Esercizi in PDF di Diritto Processuale Civile solo su Docsity! DIRITTO PROCESSUALE CIVILE  La giurisdizione ordinaria ha carattere: generale  L'art. 113 comma 1 c.p.c. attribuisce al giudice il potere di decidere secondo: equità  In base all'art. 113 comma 2, il giudice di pace può decidere secondo equità le cause il cui valore non eccede: €. 1.100,00  La titolarità dell'azione civile spetta a: privati cittadini e Stato  I presupposti dell’azione civile sono: presupposti di esistenza e presupposti di validità o procedibilità  La competenza è: il potere del giudice di decidere sulla controversia  Per proporre una domanda è necessario avere: interesse  La legittimazione passiva è l'identità tra: convenuto e persona contro cui si rivolge l'azione  Gli elementi dell'azione civile sono: soggetti, oggetto, titolo  La litispendenza si ha quando vengono proposte: due azioni identiche con stessi soggetti, oggetto e titolo  In base all'art. 38 comma 1 c.p.c. l'incompetenza per materia deve essere rilevata: non oltre la prima udienza di trattazione  L'incompetenza per territorio derogabile deve essere eccepita a pena di decadenza: nella comparsa di risposta ritualmente depositata  Nell'ipotesi di litispendenza di cause, se una causa è proposta davanti a giudici diversi è competente: il giudice adito per primo  Nell'ipotesi di continenza di cause, il giudice competente è: il giudice preventivamente adito  La connessione può essere: originaria o successiva  In base al secondo comma dell'art. 40 c.p.c., le parti non possono eccepire né rilevare la connessione: dopo la prima udienza di comparizione  In base al terzo comma dell'art. 40 c.p.c., nei casi previsti dagli art. 31, 32, 34, 35, 36 c.p.c., le cause cumulativamente proposte o successivamente riunite (eccezion fatta per quelle previste dall'art. 409 c.p.c. e 442 c.p.c.) dovranno essere trattate e decise con rito: ordinario  Il regolamento di competenza si ha quando sorge un conflitto: tra Giudici  Il regolamento di competenza può essere: su istanza di parte o di ufficio  Il regolamento di competenza si propone con: ricorso  La funzione della competenza è quella di: indicare a colui che deve proporre la domanda chi è il giudice legittimato a conoscere quella controversia  La competenza è: È collegata alla giurisdizione  Il criterio della materia: prevale sul criterio del valore  Il valore di una controversia è stabilito: dall’attore  La competenza per territorio: non può essere derogata per accordo tra le parti tranne che nelle ipotesi previste dalla legge  Il giudice di pace: È un magistrato onorario appartenente all'ordine giudiziario  L'art. 318 c.p.c.: riduce i termini di comparizione della metà  Il giudice di pace: deve tentare la conciliazione  Il giudice di pace: può pronunciarsi secondo equità solo nei casi stabiliti dalla legge  Contro le sentenze del giudice di pace: si può fare appello nell'ipotesi di violazione di norme sul procedimento, costituzionali, comunitarie e di principi regolatori della materia  Il Giudice di Pace è competente: per le cause relative a beni mobili di valore superiore a euro cinquemila, ma nei limiti di euro diecimila  Nei giudizi innanzi al Giudice di Pace, parte convenuta: può chiedere i termini di cui all'art. 281- duodecies, comma quarto, c.p.c. solo in presenza di giustificato e non necessariamente congiuntamene a parte ricorrente  Il procedimento semplificato di cognizione, trova applicazione quando: (scegli la risposta errata): nelle controversie in materia di espropriazione immobiliare  Nel nuovo procedimento semplificato di cognizione, la sentenza: viene pronunziata in udienza, precisate le conclusioni e al termine dell'eventuale discussione orale, mediante lettura del dispositivo e delle ragioni di fatto e di diritto poste alla base della decisione ovvero viene depositata entro giorni trenta  Nel caso in cui l'udienza di comparizione delle parti venga anticipata: i termini ex art. 171-ter decorrono dalla nuova udienza fissata  L’ordinanza di rigetto della domanda: È pronunciata dal giudice, in materia di diritti disponibili e su richiesta delle parti, quando la domanda è manifestamente infondata, manca la determinazione della cosa oggetto della domanda e la nullità non è stata sanata nonché l'indicazione dei fatti costitutivi della domanda e le relative conclusioni  Nel fissare l'udienza di comparizione, l'attore: deve coputare, in base alla residenza del convenuto, giorni liberi pari a centoventi dal giorno della notifica al convenuto e quello dell'udienza per l'Italia, e pari a centocinquanta per l'estero  Il passaggio dal rito ordinario al rito semplificato: viene disposto dal Giudice con ordinanza non impugnabile e il giudizio presegue nelle forme ex art. 281- duodecies, comma quinto, c.p.c.  Il Giudice istruttore assegna: termini 60 per il deposito di note per la precisazione delle conclusioni, termini 20 giorni per il deposito delle comparse conclusionali e ulteriori 10 giorni per il deposito delle memorie di replica, nelle cause in cui il tribunale giudica in composizione collegiale  Nel rito ordinario di cognizione, la costituzione delle parti avviene: per l'attore entro dieci giorni dalla notifica al convenuto mentre quest'ultimo almeno settanta giorni prima della data d'udienza  L’organo giudicante può essere: monocratico o collegiale  Il Giudice di Pace è un giudice: monocratico  La Costituzione italiana statuisce che i giudici sono soggetti soltanto: alla Legge  L'azione disciplinare contro un magistrato può essere promossa: dal Ministro di Giustizia  Il giudice non deve obbligatoriamente astenersi, se: non ha interesse nella causa  La ricusazione si propone con: ricorso  La decisione sulla ricusazione viene presa con: ordinanza non impugnabile  La responsabilità del giudice e l'azione risarcitoria ad essa connessa è prevista nei casi di: Atti compiuti con dolo o colpa grave e diniego di giustizia  Il Pubblico Ministero esercita l'azione civile: nei casi stabiliti dalla legge  L'intervento del Pubblico Ministero nelle cause innanzi alla Corte di Cassazione è: obbligatorio  I giudici si distinguono tra loro: per le funzioni che svolgono  Per diventare giudici: è necessario superare un concorso pubblico  I giudici speciali: non possono essere nominati nuovi giudici speciali  Il C.S.M.: garantisce l’indipendenza della magistratura  Il C.S.M.: è composto da giudici e laici  Ai sensi dell'art. 147 c.p.c., le notificazioni non possono effettuarsi prima: delle ore 07:00  Ai sensi dell'art. 147 c.p.c., le notificazioni non possono effettuarsi dopo: le ore 21:00  In caso di notificazione in mani proprie, qualora il destinatario rifiuti la consegna, l'ufficiale ne da atto nella relazione e la notifica: si considera avvenuta in mani proprie  Qualora la notifica non possa essere eseguita a mani proprie, l'ufficiale deve effettuarla nel comune di residenza del destinatario, ricercandolo: Nella casa di abitazione o nell'ufficio o dove esercita l'industria e il commercio  In virtù di quanto statuito dall'art. 149 c.p.c., qualora non vi sia un espresso divieto dalla legge, la notificazione può eseguirsi anche: a mezzo del servizio postale  Qualora il procedimento di notificazione ordinaria risulti estremamente difficile per il rilevante numero dei destinatari o per la difficoltà di identificarli tutti si può ricorrere: alla notificazione per pubblici proclami  Il contraddittorio viene assicurato: con la ricezione dell'atto contenente la domanda giudiziale  La contumacia del convenuto: è una mera scelta difensiva  Il principio della scissione soggettiva: si riferisce ad ogni tipo di notificazione  Il principio della scissione soggettiva: riguarda gli atti processuali e gli effetti sostanziali degli atti processuali quando questi ultimi costituiscono l'unico mezzo per far valere il diritto  Per il notificante la notifica si perfeziona: quando l'atto viene consegnato all'ufficiale giudiziario  In materia di litispendenza tra cause introdotte con rito diverso il principio della scissione soggettiva: non si applica dipendendo il diverso momento determinante la pendenza della lite da una scelta della parte in ordine al rito processuale  In caso di irreperibilità o rifiuto del destinatario a ricevere la notifica il principio della scissione soggettiva: si applica sempre  In materia di verifica della tempestività dell'esercizio del diritto di riscatto dell'immobile locato da parte del conduttore: per la S.C. il principio non si applica  Per interrompere la prescrizione del diritto al riscatto del fondo da parte dell'affittuario: per la S.C. basta la conoscenza legale dell'atto, da parte del destinatario  Per la S.C. la prescrizione dell'azione revocatoria si interrompe: con la notifica dell'atto di citazione contenente la relativa domanda  La cd. nullità relativa è la nullità dell'atto eccepita: dalla parte  La nullità relativa di un atto deve essere eccepita: Nella prima istanza o difesa successiva all'atto o alla notizia di esso  L'inesistenza di un atto: non può mai essere sanata  Ai sensi del primo comma dell'art. 163 c.p.c. la domanda si propone mediante citazione a comparire: a udienza fissa  La citazione è un atto scritto: doppiamente recettizio  La c.d. vocatio in ius è: la chiamata in giudizio di un soggetto  Indicare quale tra questi non è un elemento che deve essere contenuto nell'atto di citazione ai sensi dell'art. 163 comma 3 c.p.c: la data di nascita del procuratore  La legge 263/2005, applicabile a tutti i procedimenti instaurati a partire dall'1/03/2006, ha ampliato i termini a comparire individuandoli per gli atti da notificare in Italia in: 90 giorni  La legge 263/2005, applicabile a tutti i procedimenti instaurati a partire dall'1/03/2006, ha ampliato i termini a comparire individuandoli per gli atti da notificare all'estero in: 150 giorni  In caso di urgenza, con decreto motivato e su richiesta dell'attore, può abbreviare i termini di comparizione sino alla metà: il Presidente del Tribunale  L'art. 1131 c.c.: attribuisce all'amministratore la legittimazione processuale attiva e passiva  L'azione giudiziale dell'amministratore: non deve mai essere autorizzata dall'assembela  Gli atti conservativi riguardano: solo le azioni cautelari e possessorie  L'art. 1131 c.c.: individua le attribuzioni processuali dell'amministratore e definisce la residua sfera di competenza dell'assemblea  La ratifica dell'operato dell'amministratore: può essere preventiva oppure successiva  La ratifica dell'operato dell'amministratore: opera ex tunc solo per il grado di giudizio in cui avviene  In assenza di ratifica: l'azione e/o la costituzione sono inammissibili  La ratio dell'art. 1131 c.c.: È di bilanciare i contrapposti interessi dei terzi e dei condomini attraverso l'evocazione in giudizio dell'amministratore come rappresentante del condominio  L'ufficio di amministratore di condominio: È' un ufficio di diritto privato finalizzato a tutelare gli interessi condominiali assimilabile al mandato con rappresentanza  Di fronte all'eccezione di inammissibilità della costituzione del condominio: l'amministratore deve eccepire e provare nel rispetto delle preclusioni processuale l'esistenza della delibera autorizzativa  Il processo civile è: una sequenza di atti l'uno in correlazione con l'altro fino all'atto finale, che è la sentenza.  Qual è lo scopo dell'atto processuale: mettere in condizione il giudice di poter decidere, l'avversario di potersi difendere e metterlo in condizione di poter fare il passo successivo  Qual è il principio a cui si ispira l'art. 156 comma 3: la nullità non può mai essere pronunciata, se l'atto ha raggiunto lo scopo a cui è destinato  La nullità può essere sanata con: convalidazione oggettiva, convalidazione soggettiva, rinnovazione  Qual è il contenuto dell'atto di citazione: l'edictio actionis e la Vocatio ius  Quali sono gli effetti dell'atto di citazione: effetti processuali e sostanziali  Gli effetti possono essere: conservativi, attributivi,conseguibili a seguito di esercizio giudiziale o stragiudiziale del diritto  L'art. 164 regola la nullità della citazione. I primi 3 commi riguardano : la nullità della citazione perché mancano elementi relativi alla Vocatio in ius  Nell’atto processuale: l'elemento volontaristico non ha rilevanza perché sono tutti atti volontari.  L'ATTO di CITAZIONE è nullo se: manca uno degli elementi essenziali previsti dall'art. 163.  L’azione di nullità è: un'azione di accertamento  La declaratoria di nullità opera: ex tunc  L’azione di nullità è proponibile: da chiunque sia in grado di dimostrare un concreto interesse per la sua proposizione  Il giudicato interno: esclude il rilievo d'ufficio della nullità in eventuali successivi giudizi tra le stesse parti  La nullità di un contratto è rilevabile d'ufficio: se il materiale probatorio comunque acquisito agli atti di causa ne evidenzia l'esistenza  Per l'orientamento della S.C. secondo cui il rilievo d'ufficio della nullità va coordinato con il principio della domanda: il rilievo della nullità è possibile solo se l'attore ha posto l'atto a fondamento della sua domanda  Per l'orientamento della S.C. secondo cui il rilievo d'ufficio della nullità è slegato dal principio della domanda: il rilievo d'ufficio incontra i soli limiti del giudicato e dell'onere della prova  Il rilievo d'ufficio della nullità è possibile: anche nei casi di risoluzione, rescissione ed annullamento contrattuale, siccome tutte presuppongono l'assenza di motivi di nullità  In caso di accertamento della nullità, esso avviene: in via incidentale e con efficacia di giudicato ove proposta la relativa domanda  Il potere di rilievo d'ufficio della nullità riguarda: anche profili diversi da quelli allegati e pure se integranti nullità di protezione  Gli elementi identificatori dell’azione sono: Parti, petitum, causa petendi  Indicare quanti tipi di petitum esistono: Due, mediato (bene della vita cui l’attore tende) e immediato (provvedimento richiesto)  La causa petendi è: il titolo della domanda  Il diritto di azione ex art.24 cost.: Non riguarda solo l’azione di cognizione, comprende anche l’azione cautelare e quella esecutiva  Indicare di quanti sotto diritti si compone il diritto di difesa ex art.24 cost., secondo comma: Quattro, il diritto alla prova, il contraddittorio, la difesa tecnica, il diritto ad evitare decadenze incolpevoli  Indicare quante sono le concezioni dell’azioni presenti in dottrina, e qual è quella preferibile: Tre, e la preferibile vede nell’azione aspirazione ad una pronuncia di merito  Indicare se esiste differenza tra citazione e ricorso come forme di introduzione del processo: Si, la citazione viene prima notificata al convenuto e poi depositata in giudizio, il ricorso viene depositato e solo dopo notificato al convenuto  Indicare se esiste un principio di parità delle parti applicabile anche nel processo civile: Si, la parità delle parti vuol dire che non vi devono essere posizioni di squilibrio tra le parti  L’art.111 della costituzione prevede che vi sia un mezzo di impugnazione che deve essere garantito sempre e comunque: Vero, l’art.111, costituzionalizza solo il ricorso per cassazione  Il ricorso per cassazione ex art.111 cost. è riconosciuto: Quando il provvedimento è decisorio e non altrimenti impugnabile  Come si svolge il processo civile: mediante atti scritti  Quali sono gli elementi dell’azione: soggetti, petitum e causa petendi  La citazione si divide in due diversi momenti: vocatio in ius ed edictio actionis  La differenza tra ricorso ed atto di citazione è che: nel ricorso non c'è la vocatio in ius  La comparsa di costituzione e risposta è: la difesa del convenuto  Il convenuto deve costituirsi: 20 giorni prima dell'udienza fissata in citazione  Il convenuto deve costituirsi a pena di: decadenza  La prima memoria: precisare la propria domanda  La seconda memoria: serve per chiedere i mezzi di prova in via diretta  La terza memoria: si chiederanno i mezzi di prova 'a contro-prova'o 'in replica'  L'emendatio libelli consiste: nell'adeguamento del petitum e/o in una diversa interpretazione o qualificazione giuridica dei fatti costitutivi  Per la S.C. si ha mutatio libelli: quando si allega a sostegno della pretesa un fatto costitutivo nuvo e diverso, che richiede una diversa indagine  L'art. 183 c.p.c.: consente all'attore esplicitamente di proporre le domande ed eccezioni che sono la conseguenza della domanda riconvenzionale e/o delle eccezioni del convenuto  L'art. 183 c.p.c.: non prevede limiti né qualitativi né quantitativi alla modificazioni consentite  Le domande nuove ammissibili ex art. 183 c.p.c.: sono quelle che si aggiungono a quella originaria, se formulate come risposta alle difese del convenuto  La somma ex art. 147 può essere richiesta: Sia al giudice civile sia al giudice penale  L'ammontare della somma liquidata : Non può superare l'80% della somma che sarà presumibilmente liquidata  Per l'emissione dell'ordinanza ex art. 147 occorre: I gravi indizi di responsabilità a carico del danneggiante e lo stato di bisogno del danneggiato  La richiesta dell'ordinanza ex art. 147 in sede penale: Può farla solo il danneggiato costituitosi parte civile sin dall'udienza preliminare  L'ordinanza ex art. 147: Può richiedersi sino all'udienza di precisazione delle conclusioni  L'ordinanza ex art. 147: Ha natura di provvedimento sommario ed anticipatorio  La ratio dell'art. 147 è: Far conseguire al danneggiato, nelle more della definizione del giudizio, una somma di denaro per consentirgli di affrontare le necessità economiche insorte a seguito del sinistro  Lo stato di bisogno rilevante ex art. 147: Deve essere eziologicamente collegato al sinistr  I gravi indizi di responsabilità: Sono quelli che risultano evidente già con un accertamento sommario e superficiale  Per l'emissione dell'ordinanza ex art. 147 occorre: Un fumus boni iuris molto accentuato  Con la sentenza costitutiva il giudice: Costituisce, modifica, estingue un rapporto giuridico  La sentenza costitutiva: E' tipica, è ammessa nei soli casi previsti dalla legge  La caratteristica dello schema di produzione degli effetti giuridici norma-fatto- effetto è: L’effetto si produce in conseguenza del verificarsi di un fatto  La caratteristica del diritto potestativo: E’ il diritto di produrre effetti nella sfera giuridica del destinatario indipendentemente dalla sua volontà  Quando nel processo si discute di come è stato esercitato il diritto potestativo, l’azione è di: accertamento  La caratteristica della sentenza costitutiva è: Che la sentenza del giudice è condizione per la produzione di un effetto giuridico  Una sentenza costitutiva necessaria è: Un caso in cui l’effetto si può produrre solo tramite la sentenza del giudice  Una sentenza costitutiva non necessaria è: Una pronuncia costitutiva in un caso in cui l’effetto poteva realizzarsi fuori del processo  La sentenza ex art.2932 del c.c., in tema di contratto preliminare: È costitutiva non necessaria  La sentenza di scioglimento degli effetti civili del matrimonio: È costitutiva necessaria  Un fatto si dice controverso quando: attore e convenuto danno versioni discordanti o quando vi sia una presunzione che consenta di desumere da un fatto noto, provato, un fatto ignoto  La prova testimoniale è chiesta: dalle parti ed eccezionalmente dal giudice  La testimonianza può essere prestata: sicuramente non dalla parte, dal coniuge e dai parenti entro il 1° e 2° grado o affini in linea retta o coloro che sono legati alle parti da vincoli di affiliazione salvo che la lite verta su questioni di stato, separazione personale o di famiglia  Differenza tra prova testimoniale e interrogatorio: la testimonianza è resa da un terzo , l'interrogatorio dalla parte  La confessione può essere: giudiziale e stragiudiziale  Scopo dell'interrogatorio formale: provocare la confessione  Il giudice ammette le prove solo se sono: ammissibili e rilevanti  Le prove sono rilevanti quando: hanno ad oggetto un fatto controverso  Il giudice a seguito della testimonianza: deve valutare di volta in volta se sono attendibili o meno  Il coniuge non può testimoniare in caso di: comunione legale dei beni  Il giuramento decisorio si ha quando: una parte deferisce all'altra il giuramento, la invita a giurare su di un fatto  Fax, mail ed sms: sono prove documentali  La consulenza tecnica: ha valore probatorio  Compito del consulente tecnico è: far conoscere al giudice la verità e la sua attività deve risultare dagli atti  Le prove atipiche sono: Prove non previste dalla legge ma che possono essere considerate mezzi di prova  Le prove documentali si distinguono in: atto pubblico, scrittura privata e scrittura privata autenticata  L'art. 116 c.p.c. indica modalità di valutazione delle prove per la fissazione dei fatti: si e sono tre: il giudice valuta le prove secondo il suo prudente apprezzamento; valuta salvo che la legge disponga altrimenti; il giudie può desumere argomenti di prova dalle risposte che le parti gli danno a norma dell'art. seguente, dal loro rifiuto ingiustificato a consentire le ispezioni che egli ha ordinato e, in generale, dal contegno delle parti stesse nel processo  Si definiscono prove legali: Quelle la cui valutazione ed efficacia probatorianè stabilita dalla legge  Gli argomenti di prova: sono previsti dalla legge, ma non sono una prova piena in quanto non sono mai sufficienti ad assolvere le parti dall'onere della prova  Il documento informatico: e' una prova documentale disciplinato dal d.p.r. 513/1997 ed ha ad oggetto l'utilizzo della firma digitale  Il principio di non contestazione: E' stato introdotto nel codice con la l. 69/09  La specifica contestazione deve investire: L'allegazione dei fatti principali e dei fatti secondari  La non contestazione opera: Solo nei confronti delle parti costituite  La non contestazione: E' il comportamento della parte che assume un atteggiamento difensivo inconciliabile con la contestazione della verità dei fatti allegati dalla controparte  Il principio di vicinanza della prova: Onera le parti di provare in modo approfondito solo in fatti per i quali le stesse abbiano concreta possibilità di fornire tale prova  Il convenuto nel costituirsi: E' tenuto a farlo tempestivamente ed a contestare ogni allegazione in fatto e deduzione in diritto formulata dall'attore  Con la riforma del 2009: Il legislatore ha voluto alleggerire l'onere probatorio delle parti  Il fatto non contestato: Assume valore di prova liberamente valutabile solo in determinate ipotesi  Il giudizio sul fatto: Costituisce un giudizio sulla verità o meno delle allegazioni delle parti ad esso relative  La negazione della conoscenza dei fatti: Se incolpevole, non incide sull'onere probatorio gravante sulla parte che quei fatti assume esistenti  Il ricorso alla consulenza tecnica d'ufficio: E' affidato al prudente apprezzamento del giudice di merito  Il giudice può incaricare il CTU: Sia di valutare fatti già acquisiti al processo, sia di accertare circostanze fattuali non acquisite, per la loro successiva valutazione  La consulenza tecnica percipiente: Costituisce fonte oggettiva di prova  La consulenza tecnica deducente: Fornisce al giudice l'ausilio di cognizioni tecniche specifiche non in suo possesso  Il consulente tecnico di parte: Assiste la parte, dialoga con il ctu e formula rilievi al suo operato  Il consulente tecnico di parte: Deve essere nominato dalla parte o dal suo legale  L'art. 195 cpc: Assegna all'ausiliario termini precisi per il deposito dell'elaborato  Il consulente tecnico d'ufficio: Deve trasmettere la bozza nel rispetto del termine assegnatogli, e poi depositare la relazione definitiva tempestivamente, dando sinteticamente conto delle osservazioni delle parti  Il consulente tecnico di parte: Controlla e sorveglia l'operato dell'ausiliario  Nelle operazioni di consulenza il contraddittorio: E' fondamentale, è assicurato attraverso i termini di cui all'art. 195 c.p.c., e la sua violazione deve essere eccepita entro la prima difesa utile  Il processo litisconsortile si divide in: in due categorie: facoltativo e necessario.  Il litisconsorzio facoltativo è disciplinto dall'art. 103 c.p.c.: si  Il litisconsorzio necessario: È quel fenomeno che si verifica quando all'interno del processo vi sono più parti, ognuna delle quali viene ritenuta necessaria, nel senso che devono per forza esserci altrimenti la sentenza, che segue il processo , viene definita 'inutiler data'.  Se nell'ipotesi di litisconsorzio necessario il Giudice rileva una violazione del contraddittorio: ordina l'integrazione del contraddittorio rinviando la causa ad un'ulteriore udienza concendendo un termine superiore ai 90 giorni per permettere al terzo di comparire.  Ci sono ipotesi di litisconsorzio necessario previsto dalla legge: si  Litisconsorzio facoltaivo. L'art. 103 c.p.c prevede anche che: il Giudice può decidere di separare le cause con un provvedimento ad hoc  La distinzione tra cause connesse e cause che dipendono dalle identità delle questioni è: la connessione prevede un'intersecazione dei rapporti giuridici, mentre nella identità delle questioni da trattare, i rapporti giuridici sono completamente separati ,però tutte le cause dipendono dalla risoluzione di una medesima questione.  Il Giudice può disporre, durante o a fine giudizio, la separazione delle cause: Quando il Giudice ritiene la continuazione della riunione delle cause ritarderebbe o renderebbe più gravoso il processo.  Si può verificare l'intervento o la chiamata in causa: in un momento successivo all'introduzione della lite: intervento volontario, chiamata in causa del terzo e chiamata in causa del terzo ad opera del giudice.  L'art. 105 c.p.c. disciplina l'intervento volontario che si distingue in: intervento principale, intervento litisconsortile e intervento adeisvo dipendente.  Si ha una successione nel diritto controverso quando: un litigante cede il diritto controverso ad un soggetto terzo e tuttavia il processo prosegue tra le parti originarie  Secondo l'orientamento della Cassazione per diritto controverso si intende: la perfetta identità tra oggetto del processo e oggetto del contratto e il subentrare, a seguito dell'alienazione, dell'acquirente nella posizione giuridica attiva o passiva cui inerisce la pretesa dedotta in giudizio  L'attoreche vuole tutelare il bene detenuto dal convenuto, di cui rivendica la proprietà, durante il processo: ne chiede il sequestro  Le parti originarie possono chiamare nel processo il successore a titolo particolare nel diritto controverso: ai sensi dell'art. 106 c.p.c.  Nel caso di successore a titolo particolare, la sentenza ha effetti anche nei suoi confronti: anche se resta estraneo al processo  Il successore a titolo particolare può: può impugnare la sentenza ma non fare opposizione di terzo  L'art. 111 c.p.c. fa salve: le norme sulla trascrizione e sull'acquisto in buona fede dei beni mobili  Il diritto controverso secondo la dottrina: Corrisponde all'identità tra il diritto oggetto del processo e il diritto oggetto del contratto  Dedotta in primo grado l'usucapione abbreviata, in appello: E' possibile invocare l'usucapione ordinaria solo se la parte in primo grado abbia dedotto di essere proprietario anche ad altro titolo  Per la dottrina, l'introduzione di nuovi fatti in appello: Scavalca le preclusioni processuali introdotte dalla legge 353/1990  Si ha mutatio libelli quando: Vengono allegate nuove circostanze di fatto che ampliano il perimetro sia del provvedimento sia dell'accertamento richiesti al giudice  Il soggetto che in primo grado ha agito ex art. 2043 c.c.: In appello può agire ex art. 2051 c.c. solo se in primo grado ha comunque dedotto che il danno è stato provocato dalla cosa di cui il danneggiante ne era custode  Il soggetto che in primo grado ha agito ex art. 2043 c.c., per agire in appello ex art. 2051 c.c.: Può farlo solo se già in primo grado, nella citazione, abbia allegato fatti idonei a far ritenere esistente anche tale responsabilità, con argomentazioni in tal senso già formulate  Il ricorso per cassazione: È un mezzo di impugnazione ordinario  Per il ricorso in cassazione: È prevista la riserva di ricorso per le sentenze non definitive di condanna generica  Non rientra nella competenza specifica della Corte di Cassazione: la valutazione nel merito  Non rientrano tra i motivi del ricorso per cassazione: motivi di merito  I membri votanti della Corte di cassazione in ciascuna sezione sono: cinque  I membri giudicanti della Corte di Cassazione a Sezioni Unite sono: nove  Quando è prevista la pubblica udienza, della data di udienza è data comunicazione agli avvocati delle parti: almeno 20 giorni prima  Non rientra tra i casi di cassazione senza rinvio: Se le parti hanno adito la Cassazione, omettendo la fase di appello, per saltum  Il giudice competente per il rinvio è scelto dalla Cassazione tra quelli: Di pari grado a quello che ha pronunciato il provvedimento cassato  La rinuncia al ricorso comporta il passaggio in giudicato della sentenza impugnata: vero  Ai sensi dell'art. 326 c.p.c., i termini per le impugnazioni sono perentori e decorrono dalla notificazione della sentenza: sia per il soggetto notificante che per il destinatario della notificazione  L'istanza di inibitoria prevista dall'art. 283 c.p.c.: può essere proposta o riproposta nel corso del giudizio di appello  Ai sensi dell'art. 342 c.p.c., l'appello deve essere motivato, e per ciascuno dei motivi deve indicare a pena di inammissibilità: in modo chiaro, sintetico e specifico  Una importante novità prevista dalla Riforma Cartabia è l'introduzione della figura del consigliere istruttore. Tra i compiti che è chiamato a svolgere non vi è: la condanna ad una pena pecuniaria dell'importo non inferiore ad euro 250 e non superiore ad euro 1000  Il nuovo art. 354 c.p.c. dispone la rimessione al primo giudice solo in alcuni casi circoscritti di gravi violazioni del contraddittorio. Indicare la risposta errata: la regolare notificazione della citazione introduttiva  Ai sensi dell'art. 47, co.3, c.p.c. la parte che propone l'istanza deve depositare il ricorso, con i documenti necessari, nel termine perentorio di: 20 giorni dall'ultima notificazione alle altre parti  Una delle più importanti novità della Riforma è l'introduzione del rinvio pregiudiziale alla Corte di Cassazione, ad opera del giudice di merito, per la risoluzione di una questione esclusivamente di diritto, quando concorrono le seguenti condizioni. Indicare la risposta errata: la questione non presenta gravi difficoltà interpretative  Il decreto di riforma unifica i riti camerali con la soppressione della sezione di cui all'art. 376 c.p.c., ovverosia: la sesta sezione  Il così detto filtro in Cassazione prevede un procedimento per la decisione accelerata dei ricorsi: inammissibili, improcedibili o manifestamente infondati  La Riforma itroduce una nuova ipotesi di revocazione quando il contenuto delle decisioni passate in giudicato sia stato dichiarato contrario alla Convenzione per la salvaguardia dei diritti dell'Uomo e delle libertà fondamentali: dalla Corte Europea dei Diritti dell'Uomo  Una sentenza si dice passata in giudicato quando: Non è più soggetta ad impugnazione  Le impugnazioni ordinarie sono: Appello, Cassazione, revocazione ex art. 395 n. 4 e 5 e il regolamento di competenza  Le impugnazioni straordinarie sono: Revocazione ex art. 395 n. 1,2,3 e 6 ed opposizione di terzo ex art. 404  Art. 2909 prevede che la sentenza passata in giudicato produce gli effetti verso: Tra le parti, i loro eredi o gli aventi causa  Il giudicato: si forma solo sulla domanda  L’avente causa: Corrisponde a colui che subentra nella situazione giuridica del dante causa  La sentenza passata in giudicato potrebbe avere effetti anche sul terzo: qualche volta  Il giudicato può essere: Formale, sostanziale, interno ed esterno  Il giudicato formale è disciplinato dall'art.: 324  I mezzi di impugnazione straordinari possono essere fatti valere: sempre  Il processo può dirsi giusto quando: Permette di ottenere in tempi ragionevoli una decisione conforme alle regole del diritto sostanziale e di quello processuale  Il processo può dirsi giusto quando: Consente al giudice di accertare i fatti in modo rispondente a verità  Il principio del giusto processo: Produce i suoi effetti sia sul piano sostanziale sia su quello processuale  L'abuso del processo: E' un utilizzo distorto degli strumenti processuali, per conseguire risultati non previsti o illegittimi  L'abuso del processo: Rallenta il processo ed accresce il carico di lavoro degli uffici giudiziari  Il frazionamento del credito: E'un'ipotesi di abuso del processo  La domanda proposta in violazione del divieto di frazionamento del credito: E' improponibile  Il frazionamento del credito: Subisce gli effetti dei limiti oggettivi del giudicato  Il giudicato con i suoi limiti rappresenta: Un criterio di delimitazione dell'ampiezza di ogni pretesa azionata in giudizio  La domanda proposta in violazione del divieto di frazionamento del credito: Non è improponibile se, oltre alla riserva, sussiste un interesse meritevole di tutela al frazionamento di un credito unitario  Nel redigere il ricorso per cassazione i fatti di causa: Vanno esposti indicando in modo specifico gli atti processuali su cui si fonda il ricorso, trascrivendo questi ultimi nella loro completezza con riferimento alle parti oggetto di doglianza ed, infine, individuandoli con riferimento alla sequenza dello svolgimento del processo inerente alla documentazione stessa  La riproduzione nel ricorso degli atti dei pregressi gradi di giudizio ed i documenti ivi prodotti, mediante procedimento fotografico: Non rispetta il principio di autosufficienza  Per censurare la mancata, erronea e/o insufficiente valutazione di atti relativi ai precedenti gradi di merito, il ricorrente: Deve indicare con precisione in quale luogo del processo di merito detti atti sono stati prodotti  Per censurare il mancato esame di un documento, il ricorrente: Non solo deve indicare con precisione in quale luogo del processo di merito è stato prodotto, ma deve anche produrlo di nuovo nel giudizio in cassazione  Per censurare la mancata ammissione di una prova testimoniale, il ricorrente: Deve trascrivere nel ricorso i capitoli in cui era stata articolata la prova non ammessa  Per censurare l'errata valutazione di una prova testimoniale, il ricorrente: Deve trascrivere nel ricorso la deposizione del teste  L'errata valutazione della prova testimoniale deve essere censurata dal ricorrente: Ai sensi degli artt. 116 e 360, comma 1, n.3 c.p.c  Il mancato esame di un motivo d'appello deve essere contestato dal ricorrente: Ai sensi dell'art. 112 c.p.c  Per contestare l'omesso esame di un fatto decisivo della controversia, il ricorrente: Deve non solo individuare il fatto, ma altresì deve dedurre che il vizio è stato decisivo perché in assenza di esso il giudice, ricostruendo diversamente il fatto, avrebbe sicuramente deciso in modo diverso  Il ricorrente con un singolo motivo di ricorso: Può far valere uno soltanto dei vizi previsti dall'art. 360 c.p.c., a pena di inammissibilità  Indicare i tipi di convalida di sfratto: Sfratto per morosità, finita locazione, sfratto dopo la scadenza de iure  Il termine di comparizione è di: 20 giorni  Il giudice deve convalidare lo sfratto: Se l'intimazione è stata notificata in mani proprie  L'intimato può opporsi allo sfratto senza ministero di difensore: Al solo fine dell'opposizione e del compimento delle attività previste degli art. 663 e ss. c.p.c.  L'ordinanza provvisoria di rilascio può essere emessa d'ufficio: Solo su richiesta dell'istante  Può essere chiesto un termine per purgare la mora: Nelle sole locazioni ad uso abitativo  L'atto di citazione si propone: Al tribunale del luogo in cui si trova la cosa locata  Il procedimento per convalida di sfratto serve a: Ottenere un provvedimento di rilascio  Se l'intimato non compare o se compare non si oppone: Il giudice, con ordinanza, convalida la licenza o lo sfratto e appone formula esecutiva  Il procedimento per convalida di sfratto è: Un procedimento sommario inteso alla formazione rapida di un titolo esecutivo per il rilascio di beni immobili  Il giudice competente per l’emissione del decreto ingiuntivo è: Il Giudice di pace o Tribunale in composizione monocratica  I presupposti per l’emissione del decreto ingiuntivo sono: Somma di danaro liquida, consegna di cosa mobile determinata, prestazione d’opera  Per prova scritta si intende: Qualsiasi documento meritevole di fede quanto ad autenticità  Il decreto ingiuntivo può essere provvisoriamente esecutivo: Nei casi previsti ex art. 642 c. p. c.  Il decreto ingiuntivo diviene inefficace: Se non è notificato entro 60 giorni dalla pronuncia  L’opposizione è tardiva: Quando viene proposta dopo la scadenza del termine fissato nel decreto  Se l’opponente si costituisce tardivamente: Gli è preclusa qualsiasi attività  Indicare in quali casi può essere concessa la provvisoria esecuzione nel corso del giudizio di opposizione: Se non è stata fatta opposizione nel termine stabilito o se l’opponente non si è costituito o si è costituito tardivamente, su istanza del ricorrente  Il nuovo rito, in materia di persone, minorenni e famiglie si applica: ai procedimenti relativi allo stato delle persone, ai minorenni e alle famiglie  Il convenuto,nei preocedimenti in materia di persone, minorenni e famiglie deve costituirsi: nel termine di trenta giorni prima dell'udienza  La fase di trattazione e la fase istruttoria, in materia di persone, minorenni e famiglie, possono essere delegate: al giudice relatore  Le parti, nei procedimenti in materia di persone, minorenni e famiglie: devono comparire in giudizio personalmente  Il giudice nomina il curatore del minore: quando dispone limitazioni della responsabilità genitoriale  La causa, nei procedimenti in materia di persone, minorenni e famiglie, è decisa con: sentenza  Contro i provvedimenti temporanei e urgenti in materia di persone, minorenni e famiglie: È ammesso il reclamo con ricorso innanzi la Corte d'Appello  Il giudice non procede all'ascolto del minore quando: quando il minore non vuole essere ascoltato, oppure quando l'ascolto risulta superfluo oppure l'ascolto è in contrasto con l'interesse del minore  Nei procedimenti in materia di persone, minorenni e famiglie, la fase di trattazione dell'appello si svolge: in composizione collegiale  L'appellante, in materia di persone, minorenni e famiglie, può depositare una memoria di replica entro: il termine perentorio di venti giorni prima dell'udienza  Cosa si intende per responsabilità patrimoniale del debitore: Risponde con tutti i suoi beni presenti e futuri  Cosa di intende per par conditio creditorum: I creditori hanno pari diritto di soddisfarsi sui beni del debitore  Il procedimento di esecuzione: Tende a realizzare coattivamente il soddisfacimento della pretesa del creditore  Caratteri del processo esecutivo: Mancanza fase istruttoria, mancanza contraddittorio, la non esclusività e il titolo esecutivo  Atti preliminari all’esecuzione: Titolo esecutivo e precetto  Tipi di processo di esecuzione: Espropriazione forzata, assegnazione forzata, esecuzione in forma specifica  L’esecuzione forzata: Avviene solo in caso di esecuzione  L'esecuzione forzata si attiva in virtù: Un titolo esecutivo giudiziale o stragiudiziale  Cosa si intende per espropriazione forzata: Consiste nel procedimento esecutivo diretto a sottrarre coattivamente al debitore determinati beni per soddisfare il credito  Cosa si intende per assegnazione forzata: Attribuzione diretta del bene pignorato  Il titolo esecutivo dovrà avere ad oggetto: la certezza, la liquidità e la esigibilità  I titoli esecutivi giudiziali sono: sentenze, provvedimenti e atti che la legge attribuisce efficacia esecutiva  Il precetto per avere pieno effetto deve: deve essere notificato al suo destinatario, contente l'indicazione delle parti, la data di notifica del titolo esecutivo e la trascrizione integrale  Quali sono le diverse forme di espropriazione forzata: espropriazione forzata per i beni mobili, dei beni immobilie e per i crediti.  L'ordinanza di assegnazione emanata dal magistrato deve contenere: l'indicazione dell'assegnatario, del creditore pignorante, dei creditori intervenuti, del debitore, eventualmente del terzo proprietario, del bene assegnato e del prezzo di assegnazione.  Con la vendita all'incanto chi stabilisce la data il luogo e l'ora: il giudice dell’esecuzione  Chi affida la vendita a mezzo di commissario: il giudice dell’esecuzione  Nella vendita all'incanto il delegato dovà: redigere processo verbale e depositarlo presso la cancelleria del giudice  Il creditore entro sessanta giorni dal deposito del ricorso deve allegare: l'estratto del catasto, i certificati delle iscrizioni e trascrizioni relative all'immobile pignorato effettuate nei venti anni anteriori alla trascrizione del pignoramento  Per l'espropriazione dei beni indivisi chi dovrà anche essere avvisato a mezzo notifica: i comproprietari  L'istanza per la ricerca telematica dei beni da pignorare può essere presentata direttamente al presidente del tribunale: quando v'è pericolo di ritardo nella ricerca dei beni da pignorare  Se sorgono delle difficoltà nelle operazioni di vendita il professionista: può rivolgersi al giudice dell'esecuzione, senza particolari formalità, per farlo risolvere con un suo decreto  Il pignoramento deve contenere: tutte le indicazioni previste dall'art.492 c.p.c.  Il modo della custodia del bene pignorato: deve avvenire ai sensi dell'art. 560 c.p.c  La Sent. n. 9479/2023 della Cassazione precisa: in presenza di un contratto bancario (una fideiussione, un mutuo, un'apertura di credito o qualsiasi altro contratto) che contenga clausole vessatorie, il debitore può opporsi anche a pignoramento già in corso anche se sono scaduti i termini per proporre opposizione  Per poter procedere all'istanza di vendita: Il creditore che richiede la vendita deve provvedere a depositare, entro il termine previsto dall'articolo 497, tutta la documentazione necessaria  La vendita diretta del debitore regolata dall'art. 567-bis: può essere presentata dal debitore, con istanza depositata non oltre dieci giorni prima della udienza prevista dall'articolo 569 c.p.c.  La vendita negoziale: assume la forma di un contratto di compravendita  La delega al professionista è: della durata di un anno, e può essere rinnovata di volta in volta per il medesimo periodo  Le misure di coercizione indiretta: sono regolate dall'art. 614-bis c.p.c.  Gli atti preparatori anteriori all'inizio del processo esecutivo sono: la notificazione del titolo esecutivo alla parte soccombente  Art. 474 c.p.c. prevede che : l'esecuzione forzata non può aver luogo che in virtù di un titolo esecutivo certo, liquido ed esigibile  Credito certo, liquido ed esigibile: certo, determinato dalla legge; liquido, determinato nel suo ammontare; esigibile, non sottoposto ne a condizione ne a termine  Secondo l'art 474 c.p.c. sono titolo esecutivi: atti giudiziali e stragiudiziali  Sono titoli esecutivi giudiziali: le sentenze e gli altri provvedimenti ai quali la legge attribuisce espressamente efficacia giuridica  Sono titoli esecutivi stragiudiziali: le scritture private autenticate e atti ricevuti da notaio o da altro pubblico ufficiale  Devono essere muniti di formula esecutiva: le sentenze e altri provvedimenti dell'autorità giudiziaria e atti ricevuti da notaio o da pubblico ufficiale  Non può spedirsi più di una copia in forma esecutiva alla stessa parte: con giusto motivo provvedendo con decreto  Il titolo esecuto è efficace: contro gli eredi  L'efficacia del titolo esecutivo può essere: subordinata a cauzione  Il titolo esecutivo: Costituisce, al tempo stesso, atto di accertamento di un diritto e/o di applicazione di una sanzione, nonché documento che fornisce la relativa prova  Il titolo esecutivo rappresenta: Il necessario presupposto ed, al tempo stesso, il limite invalicabile di ogni azione esecutiva  Nel processo di esecuzione, il titolo: è un elemento autonomo  Il compito del giudice dell'esecuzione consiste: Attuare concretamente, nelle forme e nei modi tipici del processo esecutivo, il diritto accertato in sede di cognizione  Astrattezza dell'azione esecutiva, certezza/liquidità/esigibilità del credito portato dal titolo esecutivo sono: Reequisiti che esternano ed esteriorizzano la ratio sottostante al processo civile di esecuzione  Più l'accertamento contenuto nel titolo è preciso: Minori possibilità avrà il debitore, in sede di processo esecutivo, di contestare l'esecuzione  Il titolo esecutivo europeo: Richiede, per agire in executivis, la sola produzione di una copia del titolo nonché l'attestazione di sua esecutività rilasciata dall'ufficio giudiziario del paese di origine del titolo  Se il dispositivo e la motivazione della sentenza non consentono di individuare l'esatto perimetro dell'accertamento in essa contenuto: Il giudice dell'esecuzione può integrarle utilizzando dati che siano stati acquisiti nel processo in cui il titolo è sorto  Il giudice dell'esecuzione può integrare la sentenza di appello: Con la sentenza di primo grado in ogni caso, anche se annullata  L'integrazione extratestuale del titolo è consentita: Con ricorso ad elementi acquisiti nel processo in cui il titolo si è formato, purchè le relative questioni non solo siano state in esso trattate, ma siano state anche decise, pur se la relativa soluzione non sia stata espicitata chiaramente  La sentenza dichiarativa è titolo esecutivo: no  La condanna generica è titolo esecutivo: no  La condanna che accede a sentenza dichiarativa: è immediatamente esecutiva  Il decreto ingiuntivo non opposto è titolo esecutivo: si  L'ordinanza di convalida dello sfratto è esecutiva: si  Il provvedimento cautelare è titolo esecutivo: no  L'attuazione cautelare è preceduta dalla notifica del precetto: no  La cambiale è tit. es.: si, se in regola col bollo  L'assegno postdatato è titolo esecutivo: mai  Il verbale di conciliazione è titolo esecutivo: si  Per procedere ad es. forz. il diritto deve essere: certo, liquido, esigibile  Il titolo è suscettibile di integrazione extratestuale: si  Il credito è liquido: se determinato o determinabile  Il diritto è esigibile: se il termine è scaduto  Il diritto è esigibile: Se la condizione sospensiva si è avverata  Il titolo può avere efficacia ultra partes: sia dal lato attivo che passivo  Il titolo è utilizzabile dagli eredi del creditore: si  Il titolo è utilizzabile contro gli eredi del debitore: si  Il titolo contro la società è utilizzabile contro i soci illimitatamente responsabili: si  La sentenza contro la società incorporata può eseguirsi contro l'incorporante: si  Sono crediti impignorabili ex art. 545 c.p.c.: i crediti sottratti all'azione esecutiva in relazione all'esigenza di tutelare bisogni primari del debitore  La dichiarazione del terzo ai sensi dell'art. 547 c.p.c: va resa in udienza solo per i crediti di lavoro  Il terzo pignorato chiamato a dichiarare: solo in caso di dichiarazione mancata, negativa o contestata, diviene parte convenuta nell'eventuale giudizio da istaurare per accertare il suo obbligo verso il debitore  L'art. 548 c.p.c. 1° co., prevede che: se le somme richieste dal creditore sono originate da un rapporto di lavoro, la non comparizione del terzo all'udienza presume la " non contestazione" delle somme con conseguente assegnazione delle stesse al creditore  L'art. 549 c.p.c. prevede che: nel caso in cui sorgano contestazioni sulla dichiarazione, il giudice dell'esecuzione le risolve, compiuti i necessari accertamenti, con ordinanza  Nel caso di pluralità di pignoramenti, l'art. 550 c.p.c.: ha la funzione di tutela del terzo  La dichiarazione del terzo: e' un mero atto di collaborazione nell'ambito della procedura esecutiva  I beni del debitore da sottoporre a pignoramento immobiliare: vengono individuati dal creditore procedente  Il pignoramento congiunto ex art. 556 c.p.c. è previsto: al fine cioè di realizzare, dalla vendita unitaria dei beni mobili con gli immobili, un prezzo maggiore rispetto a quello che si riuscirebbe ad ottenere dalle due vendite separate  Con il pignoramento immobiliare ex art. 559 c.p.c.: il debitore è costituito di diritto custode dell'immobile  Sul modo della custodia, l'art. 560 c.p.c., prevede che: il giudice dell'esecuzione può disporre la liberazione dell'immobile con provvedimento non impugnabile, che costituisce titolo esecutivo per il rilascio  Il creditore procedente ex art. 567 c.p.c. deve depositare i seguenti documenti: estratto del catasto e certificati delle iscrizioni e trascrizioni relative all'immobile effettuate nei 20 anni anteriori alla trascrizione del pignoramento  La documentazione ex art. 567 c.p.c.: può essere sostituita da un unico certificato notarile attestante le risultanze delle visure catastali e dei registri immobiliari  Dopo la riforma del 2005 la vendita senza incanto: rappresenta un passaggio preliminare e necessario prima che si possa procedere alla vendita all'asta  Dopo la riforma del 2005 la vendita con incanto: e' una modalità residuale di liquidazione del bene pignorato, ove la vendita senza incanto 'per qualsiasi ragione' non abbia esito  La riforma del 2005 ha previsto la possibilità di delegare le operazioni di vendita: ad un notaio, ad un avvocato, ad un commercialista od un esperto contabile  Il professionista delegato alle operazioni di vendita assume la veste di: organo giudiziario che svolge funzioni sostitutive di quelle dei componenti dell'ufficio giudiziario, in regime di tendenziale autonomia ma nei limiti fissati dal giudice delegante  Con l'opposizione all'esecuzione ex art. 615 c.p.c. è possibile: Contestare il diritto della parte istante a procedere ad esecuzione forzata  Può effettuare un controllo sulla sussistenza delle condizioni del'azione: Il giudice dell'esecuzione, anche d'ufficio  Nelle cause di opposizione all'esecuzione i legittimati passivi ed i litisconsorti necessari sono: Il soggetto che ha proceduto al pignoramento e i creditori intervenuti, che abbiano compiuto, singoli atti nel procedimento  Quando l'opposizione all'esecuzione riguarda titoli di natura non giudiziaria: E' possibile far valere oltre l'inesistenza del titolo, anche mettere in discussione il rapporto sottostante  L'oggetto dell'esecuzione può essere ampliato: Mediante la proposizione di una domanda riconvenzionale proposta dal debitore opponente o dal creditore convenuto  La sentenza che decide sull'opposizione all'esecuzione può essere: Di accoglimento dell'opposizione e dell'eventuale domanda riconvenzionale  Con la L. 24 febbraio 2006 n. 52 è stato modificato l'art. 616 c.p.c. prevedendo che: Al giudice dell'esecuzione non è consentito decidere nel merito della causa  Con l'opposizione all'esecuzione è possibile: Negare la pignorabilità dei beni sottoposti ad esecuzione  Le opposizioni all'esecuzione ex art. 615 comma 1 c.p.c.: Si propongono con atto di citazione davanti al giudice competente per materia o valore e per territorio  L'opposizione a precetto si propone: Nel luogo in cui il precetto è stato notificato, se non è stato eletto domicilio nel Comune in cui ha sede il giudice dell'esecuzione  Differenze tra opposizione all'esecuzione e opposizione agli atti esecutivi: l'opposizione all'esecuzione involge una questione di merito, l'opposizione agli atti esecutivi ha oggetto la mancanza o l'irregolarità formale degli atti  Opposizione agli atti esecutivi consiste: nella contestazione da parte del debitore della regolarità formale del titolo esecutivo, del precetto o degli altri atti del procedimento di esecuzione  L'opposizione può essere diretta a contestare la regolarità formale : del titolo esecutivo, del precetto, della notifica e dei singoli atti di esecuzione  Legittimati a proporre l'opposizione sono: attivamente e passivamente, coloro che hanno l'interesse  L'opposizione deve essere proposta entro il termine perentorio di: 20 giorni  Instaurazione del procedimento: prima e dopo il procedimento di esecuzione, con citazione o decreto  Competente per tale procedimento: giudice dell’esecuzione  Trattazione della causa: sentenza non impugnabile  Art. 186 bis disp. att.: L. 18.6.2009 n. 69  L'art. 186bis disp. att. recita: i giudizi di merito relativi all'opposizione agli atti esecutivi devono essere trattati da un magistrato diverso da quello che ha conosciuto degli atti avverso i quali è proposta opposizione  La sospensione: la sospensione del processo esecutivo consiste in un arresto dello svolgimento del processo esecutivo in relazione alle opposizioni sorte nel corso del processo  Il processo esecutivo può essere sospeso: nel caso di opposizione all'esecuzione di un terzo all'esecuzione; Su istanza di parte; nell'espropriazione mobiliare e presso terzi  Il giudice dell'esecuzione decide con: ordinanza  L'istanza di sospensione è presentata con: ricorso  Il processo esecutivo deve essere riassunto con ricorso nel termine perentorio fissato dal giudice: 6 mesi dal passaggio in giudicato della sentenza di primo grado  Casi di estinzione: rinuncia, inattività delle parti,mancata comparizione all'udienza  Il processo esecutivo si estingue per rinuncia quando: prima dell'aggiudicazione e dell'assegnazione il creditore pignorante e quelli intervenuti muniti di titolo esecutivo rinunciano agli atti  Il processo esecutivo si estingue per inattività delle parti quando: le parti non proseguono  Il processo esecutivo si estingue per mancata comparizione delle parti quando: nessuna delle parti si presenta  La riassunzione si ha: nella sospensione  I provvedimenti cautelari possono essere richiesti: Sia prima di instaurare una causa, sia in corso di giudizio  Il procedimento cautelare si svolge nelle seguenti fasi: Autorizzazione del provvedimento cautelare, fase di esecuzione e fase d'impugnazione  Per competenza s'intende: Competenza sia anteriore alla causa, sia in corso di causa, sia in caso di clausola compromissoria  L'ordinanza di accoglimento del provvedimento cautelare, ove la domanda sia stata fissata prima dell'inizio della causa di merito: Deve fissare un termine non superiore a 60 gg per l'inizio del giudizio di merito  L'inefficacia del provvedimento cautelare può essere: provvisoria  Contro l'ordinanza con la quale è stato concesso o negato il provvedimento cautelare è ammesso: Il reclamo nel termine perentorio di 15 gg  Il reclamo: Non sospende l'esecuzione del provvedimento  I procedimenti possessori hanno per oggetto: La reintegrazione o la manutenzione del possesso  Qualora gli sia richiesta la reintegrazione nel possesso, il giudice: Fornisce i provvedimenti temporanei essenziali  Il convenuto può proporre il giudizio petitorio nel caso in cui: Dimostri che l'esecuzione del provvedimento possessorio non possa avere luogo per fatto dell'attore  Con il sequestro giudiziario una parte chiede: la tutela provvisoria ed immediata di un suo diritto  Cosa s'intende per fumus boni juris: una valutazione anticipata del probabile esito della lite che sia favorevole alla tesi del richiedente  Chi deve provare il periculum in mora: colui che richiede l'ordinanza cautelare  I Presupposti del sequestro giudiziario di beni sono: provvedere alla custodia o alla gestione temporanea dei beni e sussistenza di una controversia  Il sequestro giudiziario deve avvenire: entro 30 giorni dal deposito del provvedimento  Nel sequestro giudiziario il custode viene nominato: dal giudice  Nell'ambito del sequestro giudiziario a chi viene affidata la conservazione e l'amministrazione dei beni pignorati o sequestrati: al custode quando la legge non dispone altrimenti  Chi dispone sulla sostituzione del custode: il giudice d'ufficio o su istanza di parte  Il custode può usare delle cose pignorate: si previa autorizzazione del giudice dell'esecuzione  Il sequestro giudiziario può avere ad oggetto: sia beni, sia prove  La finalità del sequestro conservativo è: Conservare la garanzia rappresentata, per il creditore, dai beni del debitore  Il sequestro conservativo è: Una vera e propria misura cautelare  Per la concessione del sequestro conservativo occorre: Il fumus boni iuris ed il periculum in mora  Per essere tutelato con il sequestro conservativo un credito deve essere: solo attuale  Il pericolo nel ritardo può desumersi: Sia da elementi soggettivi sia da elementi oggettivi  L'oggetto del sequestro conservativo è rappresentato: Dal patrimonio del debitore complessivamente considerato  Il sequestro liberatorio: Consente al debitore di evitare gli effetti della mora credendi nel caso egli intenda adempiere ma non possa farlo, senza sua colpa  Il pignoramento ex art. 2929bis c.c. possiede: Efficacia costitutiva se trascritto  Rispetto all'azione revocatoria: L'onere probatorio grava sul debitore e/o sul terzo  Rispetto all’azione revocatoria: L'azione ex art. 2929bis non richiede il ricorso al giudice, ma il solo pignoramento e la successiva trascrizione  Con l'opposizione prevista dal 3° comma dell'art. 2929bis c.c.: Si introduce un'azione di accertamento negativo  Il soggetto che propone l'opposizione prevista dal 3° comma dell'art. 2929bis c.c. deve: Contestare l'inesistenza dei presupposti previsti dall'art. 2929bis c.c., dell'eventus e della scientia damni  Cosa s'intende per Mediazione: la procedura con la quale un terzo facilita le parti a comporre una lite  La Mediazione rappresenta : mezzo non contenzioso di composizione delle controversie  Il compito del Mediatore è: di guidare le parti nella negoziazione promuovendo e favorendo il raggiungimento dell'accordo e che si riveli soddisfacente per gli interessi di entrambi  Quali sono gli obiettivi dell'ADR : riduzione dei tempi e costi dei giudizi  Qual' è stata la prima Nazione europea ad effettuare la Mediazione Civile: Danimarca  La mediazione per il condominio: obbligatoria pena improcedibilità dell'atto giudiziario  Al mediatore è fatto obbligo, tra l'altro, di sottoscrivere per ciascun affare per il quale è designato una dichiarazione di imparzialità: sempre  Ai sensi dell'art. 16 del D.Lgs. 28/2010, possono costituirsi in organismi di mediazione: gli enti pubblici e privati che diano garanzie di serietà ed efficienza  Il registro degli organismi di mediazione di cui al D. Lgs. 28/2010 è tenuto presso: il Ministero di Giustizia  Quanto dura il procedimento di mediazione: 3 mesi  Le delibere adottate dall'assemblea: Sono obbligatorie per tutti i condomini  Le delibere adottate dall'assemblea: Devono essere impugnate entro 30 giorni  La decorrenza del termine per impugnare le delibere assembleari: Per i presenti, astenuti e dissenzienti decorre dalla data di adozione, per gli assenti da quella di comunicazione  La delibera assembleare va impugnata: con l’atto di citazione  Con l'azione ex art. 1137 c.c. possono impugnarsi: Tutte le delibere contrarie alla legge ovvero al regolamento di condominio  La mancata comunicazione della convocazione ad un condomino: rende annullabile la delibera  La sospensione dell'efficacia della delibera condominiale: Può essere chiesta al giudice adito con l'opposizione a d.i. solo in caso di mancata impugnativa della delibera ex art. 1137 c.c  Al procedimento di mediazione il condominio partecipa: tramite l’amministratore  Al procedimento di mediazione se condominio partecipa con l'amministratore: Occorre una preventiva delibera approvata dalla maggioranza dei condomini che rappresentino almeno 1/2 del valore edificio  La proposizione della domanda di mediazione: Impedisce la decadenza per una sola volta, ed il termine riparte ex novo  La negoziazione assistita: E' obbligatoria solo in determinate ipotesi  La negoziazione assistita: E' uno strumento alternativo di risoluzione delle controversie  Nella negoziazione assistita: Gli avvocati intervengono in prima persona, anche nella redazione dell'accordo transattivo  Se la parte invitata a negoziare non risponde o si rifiuta ingiustificatamente: E' prevista una sanzione più pesante rispetto a quella stabilita per la mediazione obbligatoria  La negoziazione assistita: Riguarda solo i diritti disponibili, con alcune eccezioni  L’invito alla negoziazione: Deve riguardare AN e QUANTUM della pretesa  Se la negoziazione non produce effetti: Possono precisare AN e QUANTUM della loro pretesa  Sulla domanda giudiziale la negoziazione: Interrompe la prescrizione ed impedisce la decadenza  Se nel rispondere all'invito la parte modifica e/o integra l'oggetto della controversia: La risposta equivale ad un nuovo invito  Nel procedimento di negoziazione l'avvocato: Deve informare il proprio cliente, comportarsi in modo leale e corretto, mantenere il segreto sulle informazioni apprese  Il passaggio dal rito ordinario a quello sommario di cognizione: deve avvenire entro la prima udienza  Nel disporre il passaggio al rito sommario: Il giudice provvede solo dopo aver provocato il contraddittorio tra le parti costituite  L'art. 183bis c.p.c. si applica: Solo nelle controversie ritenute dal giudice di minore complessità  Se il giudice dispone il passaggio del rito senza avere sentito le parti, il provvedimento: è nullo  L'art. 183bis c.p.c. si applica: Solo ai processi introdotti alla data del 11.12.14  L'ordinanza che dispone il mutamento del rito: non è revocabile né modificabile  L'art. 183bis c.p.c. si applica: Nei giudizi dinanzi al tribunale in composizione monocratica  Nel disporre il passaggio al rito sommario il giudice: Non è vincolato dalle richieste delle parti costituite  Nel concedere i termini dell'art. 183, 6° comma c.p.c. il giudice: E' vincolato solo dalla richieste delle parti costituite  Dopo il passaggio al rito sommario il giudice: Può fissare una nuova udienza per la indicazione di mezzi di prova e documenti, concedendo alle parti un doppio termine  Il giudice competente ad adottare i provvedimenti ex art. 709 ter c.p.c. è: Il tribunale ordinario se i genitori sono coniugati, altrimenti il tribunale dei minori  Con l'introduzione dell'art. 709ter c.p.c. il Legislatore: Ha previsto gli strumenti sia per assicurare la concreta attuazione dei già emessi provvedimenti in materia di responsabilità genitoriale ed affidamento, sia per sanzionarne inadempienze e/o violazioni  L'art. 709ter c.p.c.: Tutela il superiore interesse dei figli minori  Gli strumenti previsti dall'art. 709ter c.p.c.: Costituiscono l'ultimo rimedio a tutela del superiore interesse del minore, ed agiscono sul piano privatistico, sotto aspetti diversi  Gli strumenti previsti dall'art. 709ter c.p.c.: Sono diversi per struttura e contenuto  Gli strumenti previsti dall'art. 709ter c.p.c.: Prevedono sia delle pene privatistiche, sia il risarcimento del danno  Gli strumenti previsti dall'art. 709ter c.p.c.: Possono essere cumulati con le misure previste dall'art. 614bis c.p.c  I provvedimenti previsti dall'art. 709ter c.p.c.: Sono impugnabili solo mediante l'utilizzo dei mezzi di impugnazione effettivamente utilizzabili, nel caso concreto, in ragione della natura, contenuto e finalità dei singoli provvedimenti di volta in volta adottati  I provvedimenti previsti dall'art. 709ter c.p.c.: Solo allorquando rivestono carattere decisorio e definivo sono ricorribili in Cassazione  La funzione svolta dai provvedimenti ex art. 709ter c.p.c.: E' quella di sanzionare la condotta dell'altro genitore e farlo desistere da reiterare, in futuro, i comportamenti sanzionati  Con l'azione prevista dall'art. 141: Il trasportato agisce contro l'assicurazione del proprio vettore  L'azione prevista dall'art. 141: Rafforza la tutela in favore del trasportato  L'azione prevista dall'art. 141: Richiede l'accertamento della responsabilità del vettore  L'azione prevista dall'art. 141: E' sempre facoltativa per il trasportato  Con l'azione prevista dall'art. 141 il danneggiato: Non deve mai citare il responsabile civile  Il caso fortuito rilevante ex art. 141: E' integrato da qualsiasi evento non eziologicamente riconducibile alla condotta dei conducenti i veicoli coinvolti  L'esimente del caso fortuito: Deve essere eccepita e provata dall'assicuratore  Il caso fortuito rilevante ex art. 141: Deve consistere in un evento non prevedibile e non evitabile con una condotta improntata alla comune prudenza  Per l'applicazione dell'art. 141: Il sinistro deve vedere coinvolti almeno due veicoli identificati ed assicurati  Se il sinistro è stato causato da un veicolo pirata il trasportato: Deve agire contro il Fondo di Garanzia per le Vittime della Strada, ai sensi dell'art. 283 del Codice Ass.ni  L'ordinanza ex artt. 348bis c.p.c. deve essere impugnata: Entro 60 giorni se notificata ovvero entro 6 mesi se non notificata  Se la sentenza di appello conferma quella di primo grado: Il ricorso non può essere proposto per il motivo di cui al n. 5 dell'art. 360 c.p.c  La motivazione dell'ordinanza ex art. 348bis e ter c.p.c.: Deve essere sommaria, confermando sinteticamente la correttezza delle ricostruzioni in fatto e delle decisioni in diritto del primo giudice  L'ordinanza ex artt. 348bis c.p.c.: è definitiva e decisoria  Per la Cassazione l'ordinanza ex art. 348bis e ter c.p.c.: E' impugnabile solo per violazioni della legge processuale  Per la Cassazione la definitività dell'ordinanza ex artt. 348bis e ter cpc: Può riguardare sia situazioni a carattere sostanziale, sia situazioni a carattere processuale  Per la dottrina l'impugnabilità dell'ordinanza ex artt. 348bis e ter c.p.c.: Consente di conservare la funzione del giudizio di secondo grado  Per la dottrina l'ordinanza ex artt. 348bis e ter c.p.c. è decisoria perchè: Viene emanata in un giudizio avente ad oggetto situazioni di diritto soggettivo o comunque di cui è prevista la giustiziabilità  Per le SS.UU. l'impugnabilità dell'ordinanza ex artt. 348bis e ter c.p.c.: E' limitata ai soli casi in cui sia emessa in assenza dei presupposti di legge o presenti vizi propri consistenti in violazioni della legge processuale  Per le SS.UU. Il giudizio sotteso all'ordinanza ex artt. 348bis e ter c.p.c.: E' un giudizio prognostico su tutti i motivi di tutte le impugnazioni contro la stessa sentenza  La responsabilità ex art. 2051 c.c.: E' una responsabilità "no fault"  Nella responsabilità ex art. 2051 c.c.: Rilevano solo il danno ed il nesso eziologico  Perché si applichi l'art. 2051 c.c. il custode: Deve avere un effettivo e reale potere fisico sulla cosa  Il danneggiato che agisce ex art. 2051 c.c. deve provare: Che il danno è conseguenza normale della condizione peculiare di intrinseca lesività della cosa in custodia  Il custode convenuto ex art. 2051 c.c. deve provare: Che la cosa ha costituito solo mera occasione dell'evento  Se il danno non è stato provocato dal dinamismo intrinseco della cosa, il danneggiato: Deve provare che lo stato dei luoghi presentava un'obiettiva situazione di pericolosità  Se la cosa in custodia è intrinsecamente poco pericolosa: L'incidenza della colpa concorrente del danneggiato aumenta
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