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La letteratura italiana tra classicismo e romanticismo, Appunti di Italiano

Una serie di testi e riflessioni di importanti autori italiani del XIX secolo riguardanti la letteratura italiana e il rapporto tra classicismo e romanticismo. Si discute della necessità di aprirsi alla moderna cultura, di superare l'erudizione sterile e di rivolgersi ad un pubblico ampio e popolare. Si affrontano temi come l'imitazione dei classici, la poesia popolare, il vero come fine dell'opera letteraria e l'infinito come tema dell'immaginazione. utile per approfondire la letteratura italiana del XIX secolo e il dibattito tra classicismo e romanticismo.

Tipologia: Appunti

2021/2022

In vendita dal 07/12/2023

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veronica-mombelli-1 🇮🇹

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Scarica La letteratura italiana tra classicismo e romanticismo e più Appunti in PDF di Italiano solo su Docsity! Madame de Staél: “la Tradizione alimenta le lettere” - materiale online Il testo di Madame de Stael sulle traduzioni è un invito agli uomini di lettera italiani a guardare oltre al recinto della cultura classicista, per aprirsi alla moderna cultura che la sensibilità d’oltralpe stava elaborando. e di questo testo fa scalpore il fatto che la scrittrice accusi gli eruditi di continuare a cercare nel passato per provare a trovare la loro fortuna + producono una letteratura morta, che presenta il riuso di moduli classicisti e il romanticismo stava diffondendo molte novità in campo letterario ma i letterati preferivano chiudersi in una antiquata e sterile erudizione il “commercio de’ pensieri” è favorito dalle traduzioni —> deve essere libero e continuo le traduzioni permetterebbero di arricchire la lingua, anche del testo stesso e còèilrischio sennò di intercorrere in testi ripetitivi e monotoni + possibilità di avere una novità Pietro Giordani: “un italiano risponde all’articolo di Madame de Staél - materiale online Giordani pone due principali critiche alle polemiche della De Stael: 1) il nuovo non coincide con il bello + una volta raggiunto il culmine non si può far altro che imitarlo (bellezza culmine: classici antichi) 2) le “idee settentrionali” non si possono mescolare con la nostra letteratura — rischio di snaturare la fisionomia della cultura nazionale. i romantici affermano il carattere nazionale della letteratura, ricercandola nella tradizione cristiana e popolare classicisti + tradizione classica (italiani diretti continuatori) Giovanni Berchet: “una poesia che si rivolga al popolo” - pagina 614 Nella riflessione di Berchet, emerge la necessità di ridefinire il rapporto tra il letterato e il suo pubblico, e di superare la tradizionale opposizione tra la massa di persone poco alfabetizzate e la ristretta elite di intellettuali capace di intendere i versi dei poeti tradizionali. Nasce quindi una nuova poetica, capace di rivolgersi al popolo, ovvero a una fascia di lettori ampia ed eterogenea. Per lo scrittore la vera poesia è quella popolare. Tutti gli esseri umani hanno nell'animo una “ tendenza alla poesia”, ma nella maggior parte delle persone rimane passiva, e diventa attiva solamente nei poeti, che hanno il compito di interpretare i sentimenti e gli ideali del loro tempo. Questo avviene solo se i poeti sono in grado di farsi comprendere da un grande pubblico di lettori. Il pubblico è suddiviso in: — ottentoti: tendenza poetica sopita, non sono in grado di cogliere aleun messaggio poetico + parigini: così raffinati da non poter intendere il sentimento nelle opere degli scrittori (diventa filosofo) — popolo: tutti gli altri individui leggenti e ascoltatori, a cui l'artista si deve rivolgere per migliorare i costumi e per stimolare i nobili ideali. ANALISI e Berchetè convinto che ogni distinzione delle classi è presente in ogni classe sociale. ® l'obiettivo di berchet non è una delimitazione sociale del pubblico a cui letterati devono rivolgersi, ma al contrario, un suo deciso ampliamento. e Nonostante si faccia riferimenti a temi complessi il tema è narrato in modo scorrevole e piano. il lessico non è troppo ricercato, ciò conferma la volontà dell'autore di rivolgersi a un pubblico ampio. Alessandro Manzoni: “ lettera a D’Azeglio” - materiale online Nel 1823 il marchese Cesare Taparelli d’Azeglio pubblicò la Pentecoste di Manzoni sulla sua rivista “Amico d’Italia”. Inviò poi una copia della rivista a Manzoni, accompagnandola con una lettera nella quale affermava che il Romanticismo avrebbe avuto vita breve. Poco tempo dopo, Manzoni gli rispose con questa celebre missiva nota come «lettera sul Romanticismo», nella quale vengono espresse le sue teorie in merito alla polemica classico-romantica. La lettera sarà stampata nel 1846, nonostante il parere contrario dell’autore, che nel 1870 ne rivide il testo per la pubblicazione nelle Opere varie. Il testo cui si fa qui riferimento è quello della prima stesura. ANALISI e Tutti gli illuminismi sono caratterizzati da diverse interpretazioni + a seconda del paese — milanese sopra tutti ® l'imitazione dei classici e con la regola delle unità drammatiche. Per quanto riguarda la mitologia, utilizzata dai classicisti come mezzo per raggiungere il bello poetico, egli afferma che si tratta di idolatria, e va quindi esclusa dalla poesia. Il bello poetico, secondo Manzoni, deve essere infatti ottenuto tramite l'aderenza al vero. e nonsi deve imitare sempre i classici + seppur si devono comunque studiare > copiarla porterebbe a trasferire nella poesia sentimenti falsi e giudizi irragionevoli e affermandochela poesia, e la letteratura in generale, debbano avere l'utile come fine, il vero per oggetto e l'interessante come mezzo. L'opera letteraria deve quindi essere interessante per attrarre il pubblico dei lettori, deve occuparsi del vero, che è anche l’unica sorgente del bello, e deve essere utile alla società. ® distinzione tra vero storico e vero morale — il primo è la rappresentazione del vero della storia, il secondo ha a che fare con le verità dell'animo umano, ed è il campo specifico di indagine del poeta. Entrambi però generano nel lettore il diletto. Affermati questi concetti sul vero — la rappresentazione del vero va nella stessa direzione del sentimento religioso. “l’Infinito”- pagina 772 L'infinito è stato composto a Recanati tra la primavera e l'autunno del 1819, ovvero quando il poeta era appena ventenne. è seduto davanti a una siepe che non gli consente di vedere l'orizzonte, perciò insegue la propria immaginazione dietro quel confine visivo. Il tema di fondo è l'immaginazione dell'infinito, stimolato da un impedimento fisico: ciò che gli occhi umani non possono vedere è contemplato dall'immaginazione. ANALISI Zibaldone Lo Zibaldone rappresenta l'opera di tutta la vita di Leopardi, dal 1817 al 1832. era il diario sul quale anno stava tutte le sue riflessioni. accompagna la sua intera biografia e consente di approcciare tutte le sue altre composizioni, dando chiavi di interpretazione alle opere. fa capire come Leopardi fosse classificabile come un filosofo, per le argomentazioni che dà all'interno di questo testo. ha una prosa spontanea, riflesso di un pensiero in movimento. “La Semplicità nella Scrittura” - pagina 781 Leopardi ha meditato a lungo sulla difficile arte della scrittura e sui metodi migliori da adottare per esprimere i sentimenti più intimi. questo testo è un invito alla semplicità e alla naturalezza, il poeta condanna l'idea formalistica di stile tipica del Neoclassicismo. ANALISI e La semplicità e la naturalezza non sono il frutto dello slancio istintivo ma sono una faticosa conquista, estremo risultato di studio e applicazione. e La sostanza espressiva da forma comunicativa a una sostanza concettuale lungamente meditata, tutt'altro che improvvisata istintiva. e stile —> modalità in cui le idee dell'autore prendono forma nella scrittura per essere proposte al lettore. e necessità di un forte controllo alla scrittura, o per conquistare la semplicità e la naturalezza. “La Suggestione dell’Indefinito” - pagina 783 Per Leopardi, tutto ciò che apre la strada alla fantasia e all'immaginazione è piacevole, perché Consente all'individuo una qualche forma di intervento sulla realtà, per quanto illusorio. Per questo motivo sono piacevoli le visioni o i suoni Vaghi e indefiniti, in cui il dato reale si confonde con quello immaginario, creato dal soggetto. il poeta considera l'infinito come peculiarità tipica del linguaggio poetico. Il linguaggio poetico consiste in un modo di parlare indefinito, in cui, cioè il dato reale sia in qualche modo filtrato attraverso l'immaginazione di chi scrive. tutto ciò che è definito non è poetico. anche la prosa, si esprime ai sentimenti elevati e nobili, è indefinita. ANALISI e Esprimersi in modo indefinito, significa esprimersi in modo evocativo, suggestivo, Cioè in un modo che suscita emozioni che non si ferma a registrare un dato di fatto e che non si limita a fotografare la realtà > deve accendere la fantasia, moltiplicando il nostro modo di guardare e conoscere il mondo. e lanaturalezza e la semplicità dello stile sono frutto di un'estrema elaborazione e grande esperienza e linguaggio evocativo e indefinito + richiede molta perizia tecnica “La Teoria del Piacere” - pagina 786 Nel pensiero di Leopardi è fondamentale la riflessione sulla felicità, che gli considera il vero scopo dell'esistenza. In questo testo, composto fra il 12 e il 23 luglio 1820, il poeta considera il piacere che ogni individuo desidera raggiungere, osservando che esso è in realtà inattingibile, perché il desiderio umano è immenso e senza limiti, e dunque inaffidabile. ANALISI e Èunariflessione filosofica rispetto al concetto di piacere e indefinito, assimilabili. ® il desiderio del piacere è infinito per durata ed estensione + il conseguimento di un oggetto di desiderio non spegne il desiderio, perché risponde con qualcosa di finito una richiesta infinita. e solo l'immaginazione può soddisfare il desiderio infinito del piacere, solo l'immaginazione può creare oggetti infiniti per numero, durata ed estensione + l'uomo sperimenta la felicità solo quando può soddisfare la propria infinita serie di piacere con questi oggetti infiniti illusori, creata dalla sua facoltà immaginativa. e la natura dispone gli uomini al piacere facendoli ignoranti e capaci di illusioni e immaginazioni. in poesia il vago e l'indefinito sono fonti di piacere in quanto attivano l'immaginazione e chi si trova a contatto con la natura e più vicino alla felicità. Giovanni Verga “Nedda” - pagina 184-185 La novella Nedda risale al 1874 e Verga non le affida molto importanza Ma ottiene inaspettato successo. È uno << schizzo di costumi siciliani >>, ambientato nelle campagne intorno a Catania, con puntuali notizie sulle condizioni dei contadini, compreso l'ammontare della paga giornaliera per i diversi lavori agricoli stagionali. La vicenda di Nedda appartiene al filone riformistico e risorgimentale del racconto Campagnolo, volto a esaltare La Sana Vita dei campi di contro alla corruzione cittadina e a mostrare come in mezzo alla miseria risaltino esempi di virtù. il destinatario del racconto Campagnolo e il lettore delle classi più alte: il suo coinvolgimento sentimentale nelle patetiche vicende narrative e deve renderlo sensibile verso le condizioni di vita nelle campagne. Nedda è una giovane bracciante siciliana che deve mantenere la madre inferma con lavori di mietitura, di vendemmia, di raccolta delle olive. è disprezzata in paese a causa della sua povertà e il suo unico sostegno è lo zio Giovanni, un vicino di casa vecchie burbero ma caritatevole, che la soccorre come può. morta la madre, Nedda si innamora del giovane Jean, bracciante agricolo. già non si ammala di malaria e, costretto a lavorare Comunque, muore. Nedda, che aspetta un bambino da lui, rimane sola ed emarginata nel paese come disonorata, con nessuno che le dia lavoro. consuma tutti i suoi risparmi e nasce una bambina rachitica che muore presto di stenti. ANALISI La descrizione di nedda del suo ambiente di lavoro si ottiene alle effettive condizioni di vita dei contadini siciliani > grave l'ingiustizia sociale Impianto narrativo di tipo tradizionale —> Narratore onnisciente che accompagna il lettore La trama fa leva sulla Canonica figura della giovane buona infelice perseguitata dalla sventura e dalle ingiustizie umane Il racconto offre un affascinante passatempo al lettore colto e benestante + proposte atmosfere sconosciute e sensazioni mai provate, tramite il frutto delle sue fantasticherie di fronte al caminetto, con i sigaro semi spento e gli occhi socchiusi. Lettore + narratore = solidarietà vengono fornite nel necessario notizie di ordine economico e sociale e viene guidato il giudizio del lettore tramite osservazioni, postilla e, commenti. Dopo l'introduzione, la storia si apre su un quadretto di genere, in cui viene descritto il mondo contadino, tramite un osservatore che si basa su stereotipi e luoghi comuni letterari + notizie corrette sulla vita e sul lavoro dei contadini, malocchio si ferma sul quadro pittoresco. Ogni aspetto è posto il rapporto i parametri di Bellezza femminile familiari al lettore colto (bella, capelli neri e folti, denti bianchi, avvenente, sorriso splendente) > Tentativo di mostrare come la miseria abbia schiacciato la bellezza. la voce narrante commenta sempre i gesti e le parole della ragazza, interpretando ogni suo sguardo e gesto. Protagonista circondata da voci indifferenti + Il narratore fa di tutto per far risaltare la bontà di Nedda e per indirizzare il giudizio del lettore verso un eco riconoscimento della straordinaria virtù della ragazza. “Rosso Malpelo” - pagina 193 Il racconto affronta la piaga drammatica del lavoro minorile nelle miniere. è ispirata una delle inchieste promosse dal governo della nuova Italia per conoscere la realtà sociale del paese, nel periodo successivo all'unità. raccontò ambientato nelle cave di Rena, vicino a Catania punto Il protagonista è Rosso Malpelo, un ragazzetto dai capelli rossi, colore che le credenze popolari considerano segno di cattiveria. ANALISI adottata la tecnica dell'impersonalità + tono del racconto: drammatico e aspro il narratore popolare fa propri i giudizi dell'ambiente malpelo è l’unico ancora capace di affetti autentici e disinteressati (anche se espressi in modi selvatici capace di gesti generosi e di desideri spirituali > esente da ipocrisia + consapevole della propria condizione di diverso e di escluso + generoso e sensibile a valori ideali, è sentito diverso dal narratore popolare sta al lettore riconoscere questa vera e dolente identità di malpelo “Prefazione all'amante di Gramigna” - materiale online Fa parte della raccolta di novelle Vita dei campi, 1880, è la prima opera del nuovo corso Verghiano, con l'applicazione del metodo dell'impersonalità. Le novelle di Vita dei campi, anticipano temi, linguaggio e figure dei Malavoglia, rappresentano lo stadio iniziale dell'inchiesta critica condotta da Verga sulla società contemporanea. appunto l'obiettivo è rivolto al gradino più basso, al mondo arcaico del umile Sicilia: pescatori e contadini, Fattori e conciapelli, cavatori di rena e pastori, braccianti e carrettieri. Anche se c'è il rischio che quel mondo venga intasato dalle aspirazioni al benessere, dalla logica arrogante del profitto economico che domina le regole di funzionamento della novità Italia, In questo ambiente c'è ancora un patrimonio di effetti disinteressati e di valori ideali. i protagonisti delle novelle sono gli ultimi esponenti di una civiltà al tramonto, acqua e spetta a un destino di sconfitta. ANALISI e ilracconto nonè più filtrato dalla lente dello scrittore ma è riferito dal punto di vista di un narratore Popolare + fa parlare il narratore popolare, il quale serve a creare un effetto di immediatezza e di sincerità. e Lamano dell'artista deve rimanere assolutamente invisibile > opera d'arte sembrerà essersi fatta da sé e L'opera deve trasmettere l'effetto di sincerità —> Verga costruisce il racconto, e metti in bocca al narratore Popolare le parole che devono sembrare semplici e pittoresche, e lui il regista dell'effetto finale. “Buona e brava gente di Mare” - pagina 219 Le coordinate storiche geografiche del racconto e i suoi personaggi sono forniti dalla voce del narratore Popolare, Appartenente allo stesso ambiente ritratto. i protagonisti sono presentati attraverso i nomignoli e commenti assegnati loro dalla comunità Paesana. Il lettore è subito immerso nell'ambito domestico, culturale in linguistico degli abitanti di Acitrezza. > romanzo corale ANALISI e L'inizio del romanzo fornisce le coordinate geografiche e cronologiche dell'azione è presente i protagonisti della storia tramite un anonimo narratore Popolare, espressione della comunità Paesana. e coordinate cronologiche +» vaghe. si passa da un tempo, che indica un esordio quasi da favola e che rimanda a un passato indeterminato; ad adesso, che invia all'attualità ma altrettanto imprecisata + Rimandano al tempo interiore della comunità Paesana. Soprannome Malavoglia — valore antifrastico ( indica l'esatto opposto della realtà) i componenti della famiglia sono presentati con gli occhi del narratore Popolare, Nell'ordine in cui li si vede entrare in chiesa la domenica, attribuendo a ciascuno di loro i commenti e i giudizi della comunità. padrontoni > comandava le feste e le 40 ore bastianazzo + completo obbedienza al padre Longa ( valore antifrastico) + buona Massaia Luca — condotta a giudiziosa, sancita dalla dall'approvazione del nonno Mena + virtù domestiche Alessi — carattere promettente Lia > né carne né pesce, troppo piccola Il giovane Anthony è il personaggio più tormentato del romanzo Ma, per la sua irrequietudine e per l'insoddisfazione per la propria condizione di vita, il desiderio di evadere dalla immobilerità paesana spingono la voce Popolare a insinuare che non sia altro che uno scansafatiche. L'etica dell'anziano Patriarca è condensata nei motti, proverbi, che costituiscono per il nonno in modo normale di esprimersi + insistono su necessità della gerarchia e dell'autorità nell'ordinamento sociale familiare, solidarietà fra parenti, dovere del Lavoro, attaccamento al proprio mestiere e alla propria condizione. Tony si sente depositario della Sapienza degli antichi e a essa attribuisce Il miracolo della prosperità familiare. + interrogativo sarà incapace di preservare | Malavoglia sia dai gravi errori dello stesso capofamiglia, sia dalla cattiveria e dall'aggressività dei nuovi rapporti sociali basati sull'imperativo del profitto. “La morte di Bastianazzo” - pagina 223 Padrontoni ha acquistato a credito un carico di lupini da rivendere in un'altra località della costa, pasticcio parte il sabato sera con la merce, ma durante la notte si scatena una violenta tempesta che dura tutta la giornata seguente. con il passare delle ore le ipotesi del naufragio si afferma inesorabile. ANALISI La morte di Bastianazzo non viene raccontata in piena diretta bastianato, ma diventa progressivamente realtà, attraverso gli sguardi, le parole, i gesti dei dei compaesani, molto poco inclini alla Pietà. il solo gesto umano appartiene a chi accompagna a casa la moglie del protagonista, fino a che, frastornata e stravolta, deve rassegnarsi all'evidenza della morte del marito. attraverso i gesti e le parole degli abitanti di Acitrezza prendiamo coscienza del dramma +— Tutti si preoccupano di tutelare i propri interessi economici, anche schernendo la famiglia. sincronizza sul nome della Barca, tutt'altro che provvidente —> nell'orizzonte di Verga la religione non dà conforto, la realtà rappresentata da Verga è senza Dio, Si invitano a non farsi illusioni e confidò nella consapevolezza di fronte alle difficoltà della vita. il dolore di Maruzza, nella scena finale, e descritto dall'esterno, tramite la descrizione di atti e gesti + capisce il proprio stato di vedovanza dalle attenzioni Dagli Atti insoliti dei compaesani — la sciocchezza descrittiva rende la scena drammatica e solenne. il danno finanziario È sempre in primo piano, considerato più grave, ha gli occhi del paese, della perdita umana + richiamo alla logica e economicistica imperante nella comunità — il debito diventa un incubo che condanna la famiglia alla rovina economica. “qui non posso starci” - pagina 226 Tony, il figlio maggiore di bastianazzo, è il personaggio più inquieto del romanzo. ha conosciuto negli anni del servizio militare la realtà che si muove fuori dal microcosmo di Acitrezza. insofferente di una vita di fatica, desideroso di arricchirsi, lascia il paese ma il tentativo di far fortuna altrove fallisce e si dà il contrabbando, finendo per accoltellare una guardia terziaria. Dopo anni di carcere passa una sera salutare i suoi fratelli prima ad andarsene per sempre. è la pagina finale del romanzo. ANALISI e La pagina finale del romanzo sancisce alla definitiva esclusione del giovane Antonio dalla famiglia dalla vita del paese. non può più restare perché ha violato e offeso la legge fondamentale del suo ambiente domestico — fedeltà agli affetti e alla tradizione. e Il paesaggio rivela lo stato d'animo e i pensieri della persona che li osserva + descrizione affettiva, che diviene introspezione psicologica, mettere salto La solitudine e il senso di esclusione. e Tony vede nel mare una presenza solidale con il suo destino — il mare non ha paese nemmeno lui e leultimerighe insistono sull'espressione a cominciare la giornata: la vita del paese riprende il suo ciclo di sempre, uguale immutabile + era raggiunta consapevolezza del proprio destino lo rende non più partecipe di questo ritmo statico ® hacapito che deve andarsene Perché ha tradito il mondo della famiglia, ma ormai è irrecuperabile di fronte ai mutamenti della società e della storia. “la Roba” - pagina 229 La raccolta novelle rusticane pubblicata nel 1883, si compone di 12 racconti ambientati nelle campagne catanesi. è scomparsa la fedeltà col patrimonio di sentimenti generosi ancora vivo, Per quanto minacciato, le protagoniste di Vita dei campi e dei Malavoglia. al mito di questi si sostituisce il mito della roba e della ricchezza economica. la lotta per il possesso ha portato all'esercizio dell'aggressività, condizionando i meccanismi dei rapporti personali e pubblici. Siamo di fronte a una convivenza feroce, gli effetti valori etici si sono convertiti in merce, mezzi di conquista. Mazzarò, il protagonista della novella, è un uomo che vive esclusivamente in funzione dell'accumulo forse è nato di ricchezze, esempio di una completa alienazione in nome della roba. ANALISI e il narratore Popolare condivide la logica della roba e ammira incondizionatamente il suo campione — Tony epici, leggendari e favolosi, che conferiscono una statura eroica al protagonista, data dalla sua totale dedizione alla roba. e tutti inizia con il Viandante che percorre le terre di Mazzarò, passando in rassegna tutti i suoi possedimenti, il lettiere quindi racconta la sua storia + portavoce
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