Scarica testo argomentativo svolto in classe e più Esercizi in PDF di Italiano solo su Docsity! ESERCIZIO 1 Trova: TESI, ARGOMENTI A SOSTEGNO DELLA TESI, ANTITESI, ARGOMENTI A SOSTEGNO DELL’ANTITESI, CONFUTAZIONE DELL’ANTITESI In Italia è noto a tutti che la gente scrive molto. È diventato di moda partecipare a concorsi e corsi di scrittura creativa. A me sembra un fatto positivo, perché alla fine scrivere significa essere sinceri e dar voce al proprio bisogno di narrare, che di solito scava tra i ricordi e le parti più nascoste del proprio animo. Inoltre, scrivere è un atto di coraggio, è il primo passo per sapersi conoscere. Qualcuno ritiene invece che questa dilagante passione per la scrittura sia deleteria, perché produce una massa di narrazione, di libri che vengono stampati e pubblicati, ma alla fine non letti. Già, perché siamo un popolo di scrittori, ma non di lettori. Io credo però che lo scrittore sincero non possa non essere anche un lettore appassionato; scoprendo se stessi, si viene presi dalla voglia di scoprire anche gli altri. ESERCIZIO 2 Trova: TESI, ARGOMENTI A SOSTEGNO DELLA TESI, ANTITESI, CONCLUSIONE Era bello addormentarsi ascoltando una favola Una recente inchiesta condotta in Inghilterra ha rilevato che soltanto il 16% dei bambini tra i 2 e gli 8 anni si addormenta al suono di una storia raccontata dai genitori; mentre dieci anni fa era il 30% e trent’anni fa era il 75%. Questa progressiva scomparsa dell’abitudine di raccontare delle fiabe ai bambini viene messa in collegamento con forme di disagio giovanile in aumento come le baby-gang, in quanto i bambini non apprenderebbero più dalla voce rassicurante dei genitori o dei nonni la differenza tra ciò che è giusto fare e ciò che invece non lo è. È molto importante reintrodurre questa abitudine della lettura della fiaba.
Senza di essa viene anche a mancare uno spazio di tranquillità e di comunicazione in cui un bambino può riflettere, porre delle domande, esprimere dubbi e sensazioni, proporre soluzioni: un insieme di attività che coinvolgono tanto la sfera cognitiva quanto quella affettiva.
In molte famiglie la vecchia abitudine del racconto ha lasciato da tempo il posto al televisore e ai videogiochi.
Queste “novità”, sia pure apprezzabili, non sostituiscono, però, la lettura o il racconto dalla viva voce di un genitore o di un nonno e tutte quelle sensazioni che vi sono connesse. Uno dei più vivi ricordi della mia infanzia risale a quando mia madre leggeva a noi bambini dopo cena le avventure di Giamburrasca.
Formavamo un gruppetto compatto, attento e interessato: immaginavamo le varie situazioni, commentavamo, e di tanto in tanto chiedevamo di tornare indietro per rileggere un passaggio. Quando non capivamo una parola o una frase ce la facevamo spiegare: scoprivamo così i sinonimi, i tempi dei verbi, le irregolarità e i “trucchi” della lingua.
Molti genitori si giustificano dicendo di essere troppo occupati per trovare il tempo di leggere delle storie ai loro bambini. Ma sono proprio i genitori impegnati che devono trovare il modo di stare accanto ai propri figli, di far sentire che sono presenti e disponibili. La lettura di un racconto ad alta voce fornisce la possibilità di stare insieme in modo gradevole. Per i più piccoli, le stimolazioni acustiche della voce della mamma o del papà servono per lo sviluppo dell’intelligenza e del linguaggio. Se poi questa stimolazione avviene prima di addormentarsi essa ha quasi sempre l’effetto di indurre un sonno ristoratore. adattato da Anna Oliviero Ferraris, Letture n. 576, aprile 2001