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TFA SOSTEGNO SINTESI NUTRITA DEGLI AUTORI IMPORTANTI, Schemi e mappe concettuali di TFA Sostegno

SINTESI DETTAGLIATA DEGLI AUTORI PiU' IMPORTANTI PER IL CONCORSO DI TFA SOSTEGNO

Tipologia: Schemi e mappe concettuali

2022/2023

In vendita dal 02/03/2023

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Scarica TFA SOSTEGNO SINTESI NUTRITA DEGLI AUTORI IMPORTANTI e più Schemi e mappe concettuali in PDF di TFA Sostegno solo su Docsity! PEDAGOGIA FINE ‘800 - inizi 900 ll primo Novecento, attraversato da eventi storici cruciali, prima Guerra mondiale, comunismo, fascismo e nazismo - fu un periodo particolarmente fecondo per la riflessione sull’educazione e sul ruolo della scuola. In Italia la maggior parte delle prime attuazioni pratiche dell’educazione popolare si devono agli ambienti ecclesiastici – Ferrante Aporti (Educazione Fisico, intellettuale ed Etico-religiosa)–Giovanni Bosco (Sistema preventivo). Attivismo e scuole nuove - L’attivismo è una corrente pedagogica che si sviluppa tra la fine dell’Ottocento e gli anni Trenta del Novecento; connessa alla psicologia, si concretizza nell’esperienza delle scuole nuove (Pierre Bovet), diffuse particolarmente negli Stati Uniti e nell’Europa occidentale. Le scuole nuove erano quasi tutte private ed orientate alla formazione della classe borghese. I principi fondamentali: - il bambino e le sue inclinazioni sono posti al centro dell’attività educativa; - il fanciullo è riconosciuto come un soggetto attivo; - l’attività manuale è la pratica educativa fondamentale; - l’educazione deve essere globale e consentire uno sviluppo armonico di tutte le facoltà del bambino; - gli interessi individuali e le motivazioni di ciascuno sono alla base della costruzione del progetto educativo; - l’apprendimento deve muovere dalla realtà che circonda il bambino e incentivare la socializzazione; - l’antiautoritarismo. Le prime scuole nuove furono create da Cecil Reddie in Inghilterra a partire dal 1889. Si diffusero poi ampiamente in tutta Europa. John Dewey (Progetto educativo di Dewey), il cui elemento essenziale è che si impara facendo.- Ovide Decroly - Edouard Claparède - Adolphe Ferrière - Maria Montessori. In Europa, Roger Cousinet e Célestin Freinet rappresentano l’esito più maturo di questa corrente pedagogica. In Italia, tra le pratiche di educazione attiva più note vi sono quelle rappresentate dalla Casa dei bambini di Maria Montessori e l’asilo di Mompiano creato dalle sorelle Agazzi. ADOLPHE FERRIERE 1879-1961 Attivismo pedagogico europeo - Pedagogista astrologo Svizzero - Rappresenta la figura di riferimento dell’attivismo pedagogico Europeo, fonda l’ufficio Internazionale delle scuole nuove, per stabilire aiuto reciproco fra le varie scuole. I principi delle scuole nuove:  Espressione energia vitale del fanciullo  Rispetto dell’individualità del singolo  Spontanea espressione degli interessi e dell’esperienza diretta  Attenzione alle fasi di sviluppo  Atteggiamento cooperativo  Coeducazione  Educazione dell’uomo e del cittadino Questi sono i principi fondamento della scuola attiva espressi al primo congresso internazionale dell’educazione tenutosi a Calais nel 1921. OVIDE DECROLY 1871-1932 Pedagogista/scuola attiva -Pedagogista, neurologo, psicologo Belga - Individuò sia la funzione del metodo globale sia l’importanza dei centri d’interesse nel processo di apprendimento del bambino e criticò il sistema educativo tradizionale. Attivismo pedagogico le idee della sua pedagogia sono: conoscenza psicologia infantile e rispetto dell’individuo e natura. Fonda la Scuola dell’Ermitage: natura-campi - giardini –laboratori – allevamenti. La scuola ha una duplice funzione alfabetizzazione dell’alunno e formazione dell’identità personale. I programmi rispondono a esigenza oggettivo sociale e soggettivo psicologica 4 centri d’interesse: bisogno di nutrirsi – lottare contro le intemperie – difendersi dai nemici – lavorare con gli altri, ricrearsi e riposarsi. Criticato poiché esistono anche altri bisogni natura affettiva, intellettuale, religiosa. Trittico decrolyano: Metodo globale fondato su osservazione diretta, associazione ed espressione. La conoscenza parte dal concreto. Il bambino impara la parola nel suo insieme. Il metodo globale ideato da Ovide Decroly prevede che l'insegnamento della lettura e della scrittura avvenga partendo da frasi compiute e non da singole lettere. Al bambino vengono insegnate frasi che vengono scardinate per estrapolarne le sillabe ed infine le singole lettere. Le nostre percezioni sono globali e non parziali Una scuola per la vita attraverso la vita, 1921. EDUARD CLAPAREDE 1873-1940 Scuola su misura/funzionalismo - Psicologo, pedagogista Svizzero – E’ noto per il suo approccio funzionalista all’istruzione. Il suo modello educativo si fonda sulla convinzione che la scuola deve essere funzionale alle esigenze individuali rispettando tempi, coordinatrice delle attività dei bambini. In questo ambiente a misura di bambino assume un ruolo importante il materiale didattico ideato con funzioni esplicite di sviluppo cognitivo atti a stimolare la sensibilità infantile. Sono scientifici oggetti da incastrare, forme geometriche da seriare (colore, grandezza peso), campanellini da mettere in scala, panni colorati. Nel metodo Montessoriano il bambino concentra la sua attenzione sulle parti elementari degli oggetti (metodo analitico): attraverso un processo di analisi (classificazione e disposizione in serie) dovrà pervenire gradualmente alla maturazione cognitiva. Lettura e scrittura – Si inizia a conoscere le lettere dell’alfabeto in dimensioni grandi per iniziare a riconoscerle. Poi si compongono parole utilizzando alfabeti mobili, la lettura esplode all’improvviso circa 15 giorni dopo l’esposizione agli stimoli idonei. L’educazione cosmica è un principio educativo ideato da Maria Montessori dopo numerosi anni di esperienza nel mondo della pedagogia. Opere principali – Il metodo della pedagogia scientifica (1909), Antropologia pedagogica (1910), L’autoeducazione nelle scuole elementari (1916), Manuale di pedagogia scientifica (1921), La pace e l’educazione (1933), Il segreto dell’infanzia (1938), Educazione e pace (1949), La formazione dell’uomo (1949), La mente assorbente (1952). ROSA E CAROLINA AGAZZI 1866 – 1951 1870 - 1945 Attivismo - pedagogiste ed educatrici italiane- Le sorelle rosa e Carolina Agazzi, ancor prima di Decroly e di M. Montessori costituiscono uno degli esempi più significativi dell’educazione infantile in senso attivistico. Nel 1892, esse istituirono in provinciali Brescia un asilo modello in cui fu operata una riforma dei principi di Fröbel (Corso lavoro manuale e corso Frobeliano –direzione didattica Pietro Pasquali) che in questo tempo erano diffusissimi in tutta Italia. Asilo di Mompiano 1895. Il metodo delle sorelle Agazzi parte da un principio pedagogico di Fröbel: il bambino è un essere attivo, nel suo intimo esistono delle forze interiori che determinano il suo sviluppo e che devono essere promosse. La loro teoria pedagogica si basa su tre elementi: l’ambiente, il materiale didattico, il ruolo dell’insegnante. L’ambiente è fondamentale e rispecchiando la vita familiare, inserisce nel bambino abitudini di ordine, di pulizia e contemporaneamente sviluppa il senso della responsabilità personale e il senso della solidarietà. Ogni bambino è affidato ad un compagno più grandicello che lo aiuta e lo assiste in tutto ciò che non sia in grado di fare da solo. L’ambiente deve essere vivo, attraente e festoso in modo da permettere non solo l’educazione dei sensi, secondo il metodo positivista, ma anche della fantasia e degli affetti perché il bambino vede e trasforma ciò che lo circonda. Il materiale didattico di cui le sorelle Agazzi hanno bisogno è molto particolare. Esse utilizzano oggetti che si trovano dappertutto: biglie, bottoni, chiodi, conchiglie, sassolini, cubetti, cartoline. La maestra distribuisce tutto questo materiale, definito povero, in buste o scatole seguendo il criterio della forma, della materia, del numero, ecc… ROGER COUSINET 1882 -1973 Scuola attiva Lavoro libero per gruppi - Pedagogista francese - Secondo Cousinet l’insegnamento tradizionale ha il doppio limite di impedire l’individuazione e di non favorire la socialità. Il lavoro scolastico dovrebbe essere compiuto in un ambiente stimolante per la mente, ma anche adeguato allo sviluppo delle relazioni con gli altri. Il gruppo permette di raggiungere entrambi gli obbiettivi. Con il metodo di lavoro libero per gruppi, gruppi liberi svolgeranno l’attività di apprendimento. Una didattica efficace richiede che i gruppi si formino liberamente, secondo le simpatie e le predisposizioni dei fanciulli, può capitare che inizialmente cambieranno spesso gruppo. La vita di gruppo è una straordinaria fonte di esperienze, confronto e crescita comune, sia sotto il profilo emotivo che sotto quello intellettuale, ma presenta anche caratteri di conflittualità. Tuttavia il gruppo è in grado di gestire tale conflittualità. La classe di Cousinet è organizzata con una notevole quantità di materiale e strumenti didattici. Il nuovo metodo comporta una “ristrutturazione” della figura dell’insegnante, che non deve più presentarsi come onnisciente e portatore di autorità, ma come adulto ragionevole e responsabile, che lavora accanto ai propri allievi sostenendoli nella loro attività. Egli quindi non dovrà guidare gli allievi nella ricerca, ma solamente aiutare, dovrà riconoscersi il ruolo di collaboratore dei gruppi. « La vie sociale des enfants » (1950). CELESTINE FREINET 1896 -1966 Attivismo Metodo naturale Pedagogista e educatore Francese L'insieme della sua proposta didattica va sotto il nome di metodo naturale (Chiedeva agli alunni di presentare dei lavori ai loro compagni ognuno sceglie quello che vuole fare e se da solo o in compagni) - metodo di cooperazione educativa. È la proposta di fare riferimento alla vita reale nell'impostare l'attività didattica, sia per quanto riguarda gli strumenti che i metodi di lavoro. Freinet cercava di riprodurre i meccanismi con i quali i bambini imparano, ad esempio, ad andare in bicicletta, procedendo sostanzialmente per tentativi ed errori. Ripetendo i comportamenti che portano a risultati soddisfacenti il bambino li rinforza e li apprende sempre meglio, affina la propria tecnica, parte da un gesto casuale e giunge a un altro intenzionale, mosso da un istinto naturale al progresso, al perfezionamento e dalla tendenza ad allinearsi agli altri. La struttura cooperativa, necessaria per gestire l'École Freinet , viene utilizzata per rendere i ragazzi compartecipi dei problemi, anche finanziari, legati alla gestione della loro attività, permettendo loro di costruirsi un sistema di valori che comprendeva il rispetto del bene comune e la costruzione del senso di gruppo. La cooperazione, sia quella tra pari che quella con il docente, è “intessuta” come strumento educativo fondamentale nella sua proposta fin dalla base. Nella Scuola Freinet Vence l'apprendimento fa riferimento alle cosiddette leggi della vita. Freinet mette in luce un grave problema della scuola tradizionale: si impiega un metodo artificiale. Il bambino acquisirà il linguaggio quando questa abilità umana sarà permessagli dal suo organismo. Tuttavia non basta il movimento della lingua, delle labbra, l'azione dei denti e l'inspirazione e l'espirazione finché non interverranno le due leggi: 1) la legge di risonanza, che risponde ad un bisogno psicologico e funzionali. Prendendo in considerazione i gesti e i modi di comunicare di chi lo circonda, il bambino regolerà i suoi. 2) la legge dell'abitudine, che si basa sulla ripetizione sistematica. I tentativi di imitazione dei vari suoni ascoltati, anche se imperfetti, può accelerare l'apprendimento del linguaggio. È necessario anche un ambiente che stimoli il bambino. Purtroppo la scuola tradizionale disapprova il tentativo. Con il tentativo si commettono gli errori che, se non corretti immediatamente, vengono interiorizzati. Altro aspetto importante è l'idea di dare una dignità di "prodotto culturale autonomo" al lavoro degli alunni. A Freinet va attribuito il merito di aver inserito la tecnica della tipografia all'interno del mondo della scuola, cioè un procedimento che implica significativi valori pedagogici. Tra le sue proposte metodologiche ricordiamo:  l'utilizzo della stampa in classe per produrre prima testi, poi giornalini di classe, a supporto dell'apprendimento della scrittura;  l'utilizzo della corrispondenza interscolastica per dare un'applicazione pratica all'attività dei ragazzi;  l'introduzione delle cooperative produttive per fornire un supporto concreto all'attività conoscitiva dei ragazzi, nei settori matematici e scientifici. e/o premiati ogni volta che seguono bene le indicazioni date. Sono più funzionali i rinforzi positivi -Skinner-machine tra le prime teorie di istruzione programmata (problemi in sequenza randomizzata (casuale) con feedback finale). Linguaggio – Il soggetto impara a parlare così come apprende qualsiasi altra tipologia di comportamento (condizionamento operante), interazione con l’ambiente (rinforzi e punizioni) criticato perché ritiene il bambino un soggetto passivo. Formula nel 1954 la prima teoria di riferimento delle tecnologie didattiche con l’intento di descrivere il comportamento e non di spiegarlo. Con gli studi di skinner ha origine un nuovo settore disciplinare chiamato Educational Tecnology, tuttavia successivamente i modelli teorici si sono allontanati dal comportamentismo per unirsi al cognitivismo. PSICOLOGIA DELLA GESTALT 1910 -1930 La psicologia della forma proponeva un'idea di individuo molto più dinamica di quella comportamentista. Non considerava affatto la mente umana come una tabula rasa che riceve passivamente gli stimoli sensoriali, ma presentava un modello di interazione tra schemi mentali intrinseci e percezioni estrinseche. Il soggetto percepiva così la "buona forma" dell'oggetto attraverso degli schemi mentali presenti sin dalla nascita, che organizzavano il materiale percepito in una forma determinata. La psicologia della Gestalt (dal tedesco Gestaltpsychologie, 'psicologia della forma' o 'rappresentazione') è una corrente psicologica incentrata sui temi della percezione e dell'esperienza. Nata e sviluppatasi agli inizi del XX secolo in Germania 1910-1930, proseguì la sua articolazione negli Stati Uniti, territorio nel quale i suoi principali esponenti erano immigrati durante il periodo delle persecuzioni naziste. Fondatori della psicologia della Gestalt sono di solito considerati Max Wertheimer e i suoi allievi Kurt Koffka, Wolfgang Köhler. I loro studi psicologici si focalizzarono soprattutto sugli aspetti percettivi e del ragionamento/risoluzione di un problema. La Gestalt contribuì a sviluppare le indagini sull'apprendimento, sulla memoria, sul pensiero e nell'ambito della psicologia sociale. Possiamo anche ricordare Kurt Lewin e la teoria del Campo. Il movimento sviluppatosi a Berlino all’inizio del XX secolo in opposizione allo strutturalismo vigente. Il motto per antonomasia dei gestaltisti è: “ Il tutto è più della somma delle singole parti” (Zerbetto, 1998), significa che la totalità del percepito è caratterizzato non solo dalla somma dalle singole attivazioni sensoriali, ma da qualcosa di più che permette di comprendere la forma nella sua totalità. Prendiamo ad esempio una melodia, bellissima nel suo insieme cioè nella sua totalità, che, chiaramente, non può esistere senza le singole parti, ovvero le note. In sostanza, da ogni esperienza percettiva si ottiene un’immagine Le fondamenta con cui il comportamentismo si era affermato nelle università americane, tuttavia, iniziarono a vacillare quando arrivarono teorie psicologiche innovative. - esponenti di punta della psicologia della forma (psicologia della Gestalt), sono i tre studiosi che si trasferirono negli USA per sfuggire alle persecuzioni naziste. totale a cui la mente attribuisce un significato, derivante da singoli dettagli che fungono da sfondo della figura. La capacità di percepire il tutto è una dote innata in ognuno di noi che consente di dare un senso a ogni percetto. La percezione non dipende dagli elementi, ma dalla strutturazione di questi elementi in un insieme organizzato. L’organizzazione prevale sempre sugli elementi. Apprendimento: avviene grazie alla percezione e all’esperienza. WOLFANG KÖHLER 1887 – 1968 Psicologia della Gestalt “Insigh” - Psicologo tedesco - Oltre alla percezione conducono studi anche sul pensiero e la memoria. Conduce una serie di esperimenti sui primati. Uno dei massimi esponenti della Gestalt, notò che la comprensione immediata, istantanea, della soluzione di un problema era una cosa diversa del graduale avvicinamento a una soluzione per prove ed errori. L’esperienza insegna che molte volte possiamo risolvere rapidamente un problema attraverso un’intuizione. In questo caso l’apprendimento è di tipo intuitivo “insight”.Esperimento con le scimmie dentro una gabbia con appesa in alto una banana e delle scatole attorno. L’autore voleva mettere in evidenza che vi era stata una ristrutturazione di tutte le esperienze passate e delle condizioni presenti che andavano al di la della semplice somma e che consentiva una nuova visione del problema. Apprendere per insight significa individuare soluzioni creative per risolvere problemi. EDWARD TOLMAN 1886 – 1959 Apprendimento latente Mappa cognitiva - Psicologo statunitense – Condusse una serie di esperimenti sui topi chiusi in un labirinto allo scopo di valutare la capacità degli animali di elaborare delle mappe mentali utili a portare a termine più velocemente il percorso. L’esperimento costituito da un box di partenza e uno finale che conteneva la scatola con il cibo. I percorsi erano tre e i topi già li conoscevano. Percorrevano il primo più breve e se trovavano una interruzione tornavano indietro e percorrevano l’altro. Questo dimostra che i topi avevano acquisito una conoscenza spaziale (mappa cognitiva) del labirinto e che potevano servirsene in modo intelligente. Teoria apprendimento latente – un apprendimento che non necessariamente si traduce in un comportamento è caratterizzato da due aspetti: non necessita di una ricompensa per realizzarsi, quanto appreso può non esprimersi e restare a lungo silente. MAX WERTHEIMER 1880 – 1943 GESTALT STRUTTURA - Psicologo ceco - Sostiene invece che la percezione non dipende dai singoli elementi ma dalla strutturazione di questi elementi in un insieme organizzato. Esempio due luci A e B che si illuminano in modo alternato danno l’impressione del movimento della luce, la percezione non corrisponde direttamente alla realtà fisica. L’organizzazione finale prevale sempre sugli elementi. Gestalt (Struttura). L’uomo tende a percepire con più immediatezza le figure chiuse e strutturate piuttosto che i singoli elementi che le compongono. Descrive i vari principi dell’organizzazione percettiva in base ai quali ogni forma è una figura che si stacca dallo sfondo ad una particolare organizzazione degli elementi i più importanti: Legge della Vicinanza (Prossimità) – Accorpare visivamente elementi vicini Legge della Somiglianza – Percepiamo + nettamente elementi simili Legge della Chiusura – Tendiamo a completare le forme Legge della Continuità o destino comune – Tendiamo a vedere certe forme come un esito di una prosecuzione Kurt Lewin 1890 -1947 Teoria del campo I gruppi Il T-group - psicologo tedesco – Famoso per la dinamica del campo cerca di inserire il comportamento dell’individuo all’interno delle dinamiche di un gruppo. Il gruppo è a sua volta un campo dove gli individui si amalgamano per creare qualcosa di più grande. L’obiettivo è quello di creare un equilibrio tra il dentro e il fuori. L’elemento chiave che li tiene insieme è l’interdipendenza. Per comprendere il comportamento è necessario capire l’individuo nella sua specificità e la situazione nella quale opera, formato da fattori soggettive e fattori sociali e ambientali.  Teoria del campo (Gestalt) – La struttura della personalità è un campo  Persona come totalità dinamica articolata in regioni (La relazione con l’ambiente esterno provoca la modificazione delle regioni)  Gruppo - è formato dall’interdipendenza dei suoi membri può definirsi come una totalità dinamica Nel «campo» egli individua lo «spazio vitale» all'interno del quale agiscono tutti i fattori psicologici che influenzano il comportamento individuale nel qui-e-ora (vivere nel presente). La persona e l'ambiente psicologico compongono lo spazio vitale permeato all'esterno dal mondo. La teoria del campo afferma l'esistenza di forze contrastanti all'interno dei gruppi sociali. Queste forze tendono verso un equilibrio quasi stazionario, che caratterizzano il gruppo ad un certo stile di vita. La teoria di campo si basa su un modello tratto dalla fisica: il campo elettromagnetico di Maxwell (1860-70). Ogni persona è immersa in un campo di forze che agiscono simultaneamente, spingendola in direzioni diverse: Forze endogene: desideri, scopi, abilità della persona stessa. COGNITIVISMO 1956-1960 Il cognitivismo è una corrente di pensiero multidisciplinare (neurologica, psicologica e pedagogica) che studia i processi mentali. La psicologia cognitiva, anche detta cognitivismo, è una branca della psicologia applicata allo studio dei processi cognitivi, teorizzata intorno al 1967 dallo psicologo statunitense Ulric Neisser, che ha come obiettivo lo studio dei processi mentali mediante i quali le informazioni vengono acquisite dal sistema cognitivo, elaborate, memorizzate e recuperate. A partire dagli anni 1956-1960 si contrappone al comportamentismo che considerava l’apprendimento come una concatenazione di stimoli e risposte e studiava perciò solo il comportamento osservabile. Il cognitivismo propone invece di studiare la mente umana in termini di memoria e di processi cognitivi (apprendere e conoscere); descrive i processi mentali e le strutture cognitive con cui si risolvono tipologie di situazioni problematiche. Bruner e Miller fondano ad Harvard il Center for Cognitive Studies, e nello stesso anno viene pubblicato ad opera di Pribram, Galanter e Miller il volume, considerato un manifesto del cognitivismo, “Plans and the structure of behavior” in cui si rivolge l’interesse alla mente e alla cognitività, si riscopre la funzione della soggettività nei processi mentali e si avvia un intreccio tra neuro-psicologia, psicologia e cibernetica Negli anni ’70 si afferma però una seconda generazione del cognitivismo “ecologico”, che rifiuta una concezione che assimila la mente al computer e alle sue strategie in favore di una più ampia considerazione della mente, in cui si considerano le funzioni della coscienza, dei processi di retroazione e di auto riflessione (cfr. Crispiani 2004). Secondo questa impostazione non è possibile prescindere dal contesto biologico, fisico, sociale, culturale e anche tecnologico entro il quale ciascun soggetto agisce, conosce, vive emozioni e sentimenti. Un cognitivismo ecologico che considera quindi l’uomo come attivo costruttore di significati e che per questo ha assunto l’appellativo di costruttivismo. E’ la psicologia applicata ai processi cognitivi, studiando i processi mentali mediante i quali le informazioni vengono acquisite dal sistema nervoso/cognitivo per poi essere elaborate, memorizzate e all’occorrenza recuperate. Usa il modello TOTE (Test Operate Text Edit) di Miller. La mente* è considerata come un software che elabora le informazioni provenienti dall’esterno (input) e le trasforma in conoscenze (output) organizzate in reti semantiche. ULRIC NEISSER 1928 -2012 Psicologia cognitiva o Cognitivismo 1967 - Psicologo tedesco - Fondatore 1967 Corrente della psicologia che studia i processi mentali, considera l’uomo nella sua complessità dal comportamento osservabile l’attenzione si sposta ai processi della mente, che svolge un ruolo fondamentale nel generare un comportamento -I cognitivisti non considerano il comportamento come semplice risposta a stimoli ambientali ma l’uomo è parte attiva, capace di auto-stimolarsi e di elaborare comportamenti attraverso i processi cognitivi. - HIP (Human Information Processing) che considerava la mente umana come un elaboratore di informazioni. Gli individui possono conoscere il mondo attraverso le funzioni mentali come la percezione, l'attenzione, la memoria, il pensiero. Grazie ai processi mentali è possibile trasformare, ridurre, lavorare, immagazzinare e recuperare le informazioni che arrivano ai nostri sistemi sensoriali. Tutte le attività che svolgiamo grazie ai processi cognitivi sono per la maggior parte consapevoli e attengono alle nostre risposte volontarie piuttosto che involontarie. Il soggetto non è passivo di fronte agli stimoli, ma procede alla ricerca attiva e selettiva di informazioni funzionali per i suoi bisogni ed interessi. La mente umana è simile a computer, l’apprendimento come un processo dinamico che procede non per accumulazione di conoscenze ma per ristrutturazione. -Modello HIP secondo cui la mente viene considerata un elaboratore attivo di un flusso di informazioni. Importanza dei magazzini di memoria (MLT, MBT) Modello T.O.T.E.: modello che si basa sulla interazione tra l’individuo e l’ambiente di fronte agli stimoli esterni, modello cibernetico, la mente è dotata di meccanismi di controllo e correzione. COSTRUTTIVISMO (1950) Per lungo tempo si è considerato l’apprendimento come un processo passivo da parte dello studente, nella seconda metà del ‘900 il costruttivismo ribalta questo concetto intendendo l’apprendimento come un processo dinamico, non più una pura accumulazione di informazioni. Ricordiamo il Costruttivismo culturale di Vygotskij e il sociocostruttivismo, Jean Piaget e Jerome Bruner. A loro viene riconosciuto il merito di aver apportato contributi fondamentali alle teorie di apprendimento, considerati tra i maggiori studiosi della psicologia dello sviluppo. Il costruttivismo è stato spesso considerato come una corrente del cognitivismo, pur mantenendo una sua autonomia; alcuni dei suoi assunti epistemologici di base sembrano però significativamente differenti da quelli tradizionali del cognitivismo, George Kelly, fondatore della psicologia dei costrutti personali, amava ripetere: "sfatiamo il mito che il costruttivismo sia collegato al cognitivismo". Il costruttivismo è una scuola di pensiero di matrice psicologica – migrata poi, tra gli altri, anche nel campo dell'educazione – che si fonda sul concetto secondo cui ogni individuo costruisce la conoscenza del mondo che lo circonda tramite la riflessione sulle proprie esperienze. L’essere umano costruisce in modo attivo la sua conoscenza. Il sapere non è più inteso un insieme di nozioni statiche e oggettive ma processo dinamico in continua evoluzione. Nel corso del processo di formazione, l’individuo acquisisce abilità e conoscenze attraverso l’interazione con gli altri mettendo in campo le sue esperienze passate e il suo modo di rappresentare la realtà esterna. E’ legato all’idea che la conoscenza è da intendersi come mezzo utile per la costruzione dell’esperienza personale. Si mette così in discussione la conoscenza oggettiva. Ogni osservazione è ritenuta possibile solo grazie a teorie, intese come sviluppo di conoscenze precedenti. George Alexander kelly (1905 – 1967) Costruttivismo Individuo come scienziato. - Psicologo statunitense - Ciascuno interpreta e percepisce il mondo in base ad un proprio punto di vista dal quale dipendono non solo le opinioni ma anche i comportamenti. La personalità degli individui può essere considerata come un organismo dinamico che sulla base dell’esperienza elabora specifici costruzioni mentali. Quali determinano poi gli atteggiamenti esteriori. Costrutto – Schemi che l’individuo costruisce per conoscere gli eventi. Hanno queste caratteristiche: sostituiscono le modalità di percezione, interpretazione anticipazione dei fatti e dei fenomeni sono dinamici, l’esperienza può consolidare alcuni aspetti del nostro modo di vedere o abbandonarle agli altri. L’individuo costruisce gli eventi della realtà nella misura in cui mostra una capacità creativa che gli permette di rappresentarsi l’ambiente e di modificarlo costruirlo e adattarlo alle proprie esigenze. SOCIOCOSTRUTTIVISMO Pone l’accento sul ruolo che le relazioni sociali rivestono nell’apprendimento. L’interazione, infatti, consente di arricchire la propria prospettiva attraverso il punto di vista altrui e da ciò scaturisce secondo i socio costruttivisti, il miglioramento delle proprie performance e abilità. L’attività cognitiva dell’essere umano si esprime quasi interamente nel rapporto con il mondo esterno e solo dallo scambio tra l’individuo e il suo ambiente si può crescere e imparare. L’apprendimento dell’individuo è il risultato dei due fattori: cooperazione con gli altri (fattore sociale) e le caratteristiche del compito da svolgere (fattore ambientale). In quest’ottica il lavoro di gruppo diventa fondamentale. COSTRUZIONISMO Partendo da Piaget, Seymour Papert, fonde il costruttivismo con le nuove tecnologie e con gli strumenti informatici dando vita al Costruzionismo. Il Bambino impara facendo. In particolare il computer diventa uno strumento per manipolare costruire apprendere e scoprire. Anche l’errore prende parte del processo di costruzione della conoscenza. LOGO – è il linguaggio di programmazione a scopo didattico. JEAN PIAGET 1896 -1980 Socio-costruttivismo (soggettivismo) Epistemologia genetica (studio delle origini della conoscenza) - Psicologo svizzero - 0/3 osservazione sistematica – 4/adolescenza metodo critico – osservazione + intervista = colloquio clinico. Lo sviluppo cognitivo (intelligenza) avviene da due diversi meccanismi: *assimilazione: I dati ricavati dall’esperienza vengono assimilati in schemi mentali preesistenti, senza che avvenga alcuna modifica di essi. *accomodamento: la mente crea nuove conoscenze, le nuove informazioni modificano gli schemi preesistenti. Ecologia dello sviluppo umano legati tra loro da relazioni umane, sociali e ambientali. Egli ha osservato che il modo di essere dei bambini cambia secondo l’ambiente in cui sono cresciuti. Microsistema – è il cerchio centrale rappresentato dalle situazioni e relazioni interpersonali che il bambino vive in modo significativo come il rapporto madre-bambino la famiglia e la scuola. Mesosistema – ovvero un sistema di microsistemi che riguarda le relazioni e le connessioni tra questi ultimi come famiglia scuola e gruppo dei pari. Esosistema – costituito da diverse situazioni correlate tra loro, alcune delle quali non riguardano direttamente il bambino ma, in qualche modo lo influenzano come il rapporto tra la vita familiare, come il lavoro dei genitori Macrosistema – Costituito dalla società dalle istituzioni politiche ed economiche dalla cultura la religione e il lavoro che influiscono sullo sviluppo del bambino. In un secondo momento incluse in quinto sistema: Cronosistema – si riferisce al momento di vita di una persona in relazione a quello che sta vivendo, tipo la morte di una persona cara. JEROME BRUNER 1915 - 2016 Socio-costruttivismo/ Cognitivismo CULTURALISMO Considera l’importanza dell’influenza che i contesti sociali e culturali condivisi hanno su processi di apprendimento Definisce il suo pensiero concretismo strumentale Psicologo USA -New look on perception (Prospettiva funzionalista): il soggetto interviene attivamente nel processo percettivo, mostrando implicitamente il bagaglio delle esperienze passate che hanno determinato lo stato sociale, culturale ed affettivo. Concetto innovativo di set cognitivo, pose le basi della psicologia cognitivista bruneriana e può essere considerato il tema centrale di tutte le sue ricerche future. -Come Piaget: i bambini hanno capacità innata di adattarsi all’ambiente, ne condivide il concetto di apprendimento come processo attivo e costruttivo. -come Vytgotskij: fattori sociali, in particolare il linguaggio, sono importanti per la crescita cognitiva, importanza dell’ambiente. La cultura dell’educazione viene vista come una sintesi tra abilità personali (sviluppo della dimensione personale) fattori individuali e capacità di relazione con gli altri (sviluppo della dimensione sociale). Lo sviluppo cognitivo non si realizza attraverso una sequenza fissa di stadi, procede dal passaggio da sistemi poveri a sistemi sempre più ricchi ed efficaci. -linguaggio: svolge un ruolo fondamentale nello sviluppo cognitivo perché mezzo-strumento attraverso il quale la mente acquisisce la realtà e le attribuisce un significato, come prodotto della cultura, in cui ognuno trova lo strumento non solo per ordinare e costruire la realtà, ma anche per forgiare attivamente la propria identità personale. -intelligenza: capacità di mettere in atto una serie di strategie utili per risolvere problemi, -grande importanza al contesto (fattori sociali) e alla spinta motivazionale (fattori individuali). Lo sviluppo cognitivo è il passaggio da sistemi semplici a sistemi sempre più complessi. Tale passaggio avviene attraverso 3 modalità di rappresentazione della realtà: l’azione (forma esecutiva- operativa, attiva), l’immagine (forma iconica) e il linguaggio (forma simbolica) a cui corrispondono tre diversi tipi di elaborazione cognitiva: esecutiva – tipica del primo anno di vita, il bambino ha una conoscenza motoria della realtà comprende agendo. iconica - Rappresentazioni mentali e immagini interne, decodificazione della realtà attraverso immagini che possono essere uditive visivi, olfattive e tattili. (riorganizzazione mentale della realtà) permane fino a 6/7 anni. simbolica – Espressione della realtà attraverso segni e simboli convenzionali stabiliti dalla società: la parola. Al contrario di Piaget, queste tre forme non sono in sequenza fissa dove una scompare e l’altra appare ma coesistono e conservano la loro autonomia. L’apprendimento come un processo attivo che si sviluppa con l’aiuto di codici culturali, tradizioni e relazioni sociali; ha pertanto un’origine prettamente sociale l’educazione ha luogo ovunque ci sia un incontro e confronto tra soggetti diversi importanti per lo sviluppo psicologico dell’individuo. Intelligenza distribuita - Brunner porta avanti il progetto pedagogico di Vygotskij quando parla dell'intelligenza distribuita: l'intelligenza non è nel cervello , è nei rapporti che noi abbiamo con le persone , nelle mete che ci poniamo, nelle domande cui siamo sottoposti, questa si forma attraverso la condivisione delle esperienze e delle conoscenze. Dagli anni 80 approfondisce lo studio di due tipi di funzionamento cognitivo: Pensiero logico scientifico – permette di spiegare ciò che succede per mezzo delle proposizioni della scienza Pensiero narrativo- permette di interpretare ciò che succede attraverso il punto di vista del singolo soggetto. Il pensiero umano deve la sua ricchezza alla collaborazione e integrazione di questi due tipi di pensiero. L’uomo spiega la realtà anche con interpretazioni soggettive, le sue esperienze. L’apprendimento è sempre legato ad un preciso contesto storico. -scaffolding (docente regista) teoria di Bruner, Wood e Ross (1976): l’adulto agisce da impalcatura di sostegno per le nuove acquisizioni del bambino. Tutor è supporto emotivo e cognitivo per bambino, in 5 steps: reclutamento/riduzione dei gradi di libertà/incoraggiamento e sostegno/messa in evidenza dei punti cruciali/dimostrazione-modeling. La mente dinamica va in controtendenza a quella statica proposta dalla psicologia della Gestalt. Infatti, il set cognitivo sarebbe un meccanismo di percezione selettiva degli elementi della realtà, in continuo mutamento. L'individuo quindi percepisce il mondo a seconda di come le sue strutture mentali interne selezionano il materiale percepito e queste strutture sono in continua evoluzione e cambiamento, in funzione di nuovi accomodamenti ed apprendimenti di cui il soggetto fa esperienza. L’intelligenza non è solo dentro la testa ma è data da tutto l’insieme di vita di un individuo. Il pensiero creativo è olistico, ciò produce risposte che hanno un’ampiezza superiore alla somma delle loro parti mentre il pensiero convergente è algoritmico genera risposte che sono inequivocabilmente esse stesse. Siamo abituati a ricompensare solo le risposte giuste, gli alunni temono il rischio dell’errore. L’apprendimento non più come concetto passivo ma un procedimento dinamico. Si riprende dunque un concetto caro alla psicologia della Gestalt, secondo cui il risultato non è la semplice somma delle parti, ma qualcosa che va ben oltre, che produce novità. Come per Guilford, anche per Bruner il pensiero olistico e algoritmico hanno entrambi grande importanza e non vanno visti con due opposti, ma come complementari. Attraverso l’uso degli Amplificatori culturali (Precisi strumenti culturali come la ruota, il cannocchiale e il linguaggio) – un soggetto può sviluppare e potenziare le proprie capacità . (concetto creato da Bruner in studi sullo sviluppo cognitivo). Metalinguaggio - studio della relazione tra psiche e società per Bruner Curricolo a spirale - si inizia con concetti molto semplici che diventeranno via via più complicati a mano a mano che lo studente progredisce nello studio. Il curriculum a spirale, infatti, si adatta alle capacità degli studenti. È così possibile per tutti andare avanti e comprendere meglio i concetti della materia. Pensiero narrativo - Secondo Bruner il pensiero narrativo è uno dei due modi principali di pensiero con cui gli esseri umani organizzano e gestiscono la loro conoscenza del mondo, anzi strutturano la loro stessa esperienza immediata. Per «pensiero narrativo» si intende la capacità della persona di attribuire, in modo rapido, attraverso “storie” e immagini mentali, significati e senso agli eventi così da orientarsi nel mondo concreto e sociale. JOHN BOWLBY 1907-1990 TEORIA ETOLOGICA + Psicologia dello sviluppo Studio del comportamento di una specie nel proprio ambiente naturale -Psicologo medico psicanalista britannico - Maggior rappresentente dell’etologia. Studia l’attaccamneto tra il neonato e il caregiver. Le sue osservazioni sui neonati separati preocemente, e per lungo tempo, dalla mamma evidenziano un attacamento sociale precoce. Pur ritendola valida sviluppa una serie di criteche all’assetto teorico della psicoanalisi. Valorizza il ruolo dell’ambiente pittosto che le fantasie inconsce, critica la teoria degli istinti e delle pulsioni, secondo Bowlby il conseguimneto del piacere non avviene attraverso una scarica pulsionale, come per gli psicoanalisti, ma attraverso asperienze che favoriscono l’attacamento (affetto, amore, protezione,cura). Lo sviluppo del seggetto non dipende quindi dal suo appagamento sessuale ma dall’appagamento del bisongo di istaurare legami di affetto. (Esperimento di Harlow e studi di Spitz) Studia il legame tra madre e figlio nei primati. Nota il riconoscimento della componente biologica del legame di attacamento. Attaccamento – bisogno del neonato di percepire la vicinanza e il contatto con una persona di riferimento. Il tipo di legame dipende dalla sensibilità e dispinibilità di esso e definisce la sicurezza d’attaccamento e formazione dei modelli operativi interni MOI. Con la crescita l’attacamento iniziale si modifica e si estende ad altre figure. Cinque fasi di costruzione dell’attaccamento (riconoscimento voce mamma, attaccamento in formazione, paura estraneo, madre come base sicura, legame vero e proprio) Attaccamento di tipo sicuro Attaccamento di tipo insicuro E’indispensabile sviluppare un tipo di attaccamento adeguato poiché dipende da questo un buono sviluppo della persona. L’esperienza di seprazione è l’evento più traumatico, esso varia in base alla durata e al perido e alla capacità di resilienza (elasticità del soggetto) la separazione avviene in tre momenti: Protesta, disperazione, distacco. Erik Erikson 1902-1994 Psicologia dello sviluppo - Psicologo e psicoanalista tedesco- Estende il campo d’indagine freudiana, alla dimensione psicosessuale di Freud va aggiunta la dimensione psicosociale. Divide il ciclo di vita dell’uomo in 8 età disposte in sequenza ordinata che si ripetono anche se con piccole variazioni in tutti gli individui. Tra un ciclo e l’altro, l’individuo affronta delle crisi pisico- sociali dove sullo sfondo si colloca il problema dell’identità. Ciascuna delle otto svolte risulta centrale nel periodo specifico in cui avviene ma ricompare in altre forme lungo tutto l’arco delle vita. La novità sta nel ritenere che lo sviluppo psicosociale continui oltre l’adolescenza e prosegua per tutta la vita dell’individuo. Ogni tappa deve portare al rinforzo della specifica qualità positiva dell’io solo in questo modo il soggetto può accedere allo stadio successivo. 1) Fiducia esperienze positive con la mamma 2) Controllo disciplina scoperta degli altri 3) Fase gioco sperimenta le abilità senso di colpa 4) Periodo latenza scolastiche sportive ricreative 5) Mutamenti biologici - Ricerca Identità stabile 6) Età adulta cardine l’amore 7) Adulti – campo lavorativo e sociale 8) Riflessione propria esistenza ALBERT BANDURA 1925 - 2021 Apprendimento sociale imitativo - Psicologo accademico canadese- - Esponente della teoria dell’apprendimento sociale sostiene che l’apprendimento non avviene solo attraverso esperienze dirette ma anche per imitazione osservando il comportamento di altre persone. Influenza del rinforzo sociale sull’apprendimento che non è solo imitazione passiva ma processo attivo che comprende l’osservazione di un modello, l’immagazzinamento delle informazioni e la scelta di cosa tradurre in comportamento. Teoria sociale dell’apprendimento cognitivo – L'autore evidenziò come l'apprendimento non implicasse esclusivamente il contatto diretto con gli oggetti, ma avvenisse anche attraverso esperienze indirette, sviluppate attraverso l'osservazione di altre persone. Bandura ha adoperato il termine modeling (imitazione) per identificare un processo di apprendimento che si attiva quando il comportamento di un individuo che osserva si modifica in funzione del comportamento di un altro individuo che ha la funzione di modello. Quindi il comportamento è il risultato di un processo di acquisizione delle informazioni provenienti da altri individui. L’apprendimento non avviene solo attraverso esperienze dirette ma anche osservando il comportamento di altre persone considerate come modelli (processo di rinforzo vicariante). - esperimento della “ bambola Bobo” : Bandura verifica che i bambini che avevano osservato l'adulto picchiare Bobo manifestavano un'incidenza maggiore di comportamenti aggressivi. (Le componenti necessarie per l’apprendimento e l’osservazione - Apprendimento osservazione o vicario - sono tre: ritenzione, motivazione e conclusione. ) La teoria sociale dell'apprendimento cognitivo di Bandura, afferma che ci sono quattro fasi coinvolte nell'apprendimento osservazionale: 1. Attenzione: gli osservatori non possono imparare a meno che non prestino attenzione a ciò che sta accadendo intorno a loro. 2. Ritenzione mnestica / Memoria: gli osservatori devono non solo riconoscere il comportamento osservato, ma anche ricordarlo in un secondo momento. 3. Iniziazione: gli osservatori devono essere fisicamente e /o intellettualmente in grado di produrre l'atto. Non sempre possibile, giocoliere. 4. motivazione: Bandura distingue chiaramente tra apprendimento e prestazioni: se si è meno motivati, non si produce un comportamento visto. Questa motivazione può venire dai rinforzi esterni, come ad esempio la promessa dello sperimentatore di ricompensa in alcuni studi o la paghetta di un genitore. Oppure può provenire da un rinforzo indiretto, basato sull'osservazione che i modelli sono ricompensati. -teoria del modeling (Modellamento) : importanza dell’apprendimento per imitazione, quando il comportamento di un organismo influenza il comportamento di colui che lo osserva. Altra forma di apprendimento e autoefficacia sono le esperienze di padronanza ciò le esperienze non troppo facili in cui l’individuo deve perseverare anche di fronte agli insuccessi. Queste esperienze sono essenziali per il senso di autoefficacia definita come la convinzione delle proprie capacità. L'autoefficacia, meglio nota come autoefficacia percepita (Self- efficacy) corrisponde alla consapevolezza di essere capace di dominare specifiche attività, situazioni o aspetti del proprio funzionamento psicologico o sociale, autoriflessione e autoregolazione. (Metacognizione). Quindi con autoefficacia si intende la convinzione di avere successo o di fallire in una prestazione. A una bassa credenze di autoefficacia corrispondono spesso comportamenti evitanti, basse prestazioni o insuccesso, mentre la persona con autoefficacia hanno buone possibilità di ottenere risultati soddisfacenti. (Rogers tendenza attualizzante, Maslow teoria autorealizzazione). Comportamento morale – è un prodotto dell’autoregolamentazione attivata in un contesto sociale. Sostiene che le persone possono agire in modo umano e inumano l’ultimo diventa possibile quando una persona può giustificarlo, una sorta di giustificazione morale in cui si minimizza il danno causato. REUVEN FEUERSTEIN 1921 – 2014 Mediazione Didattica - Psicologo Israeliano - Reuven Feuerstien nasce a Botosan in Romania il 21 agosto 1921. Già da giovanissimo si interessa ad aiutare i ragazzi con difficoltà di apprendimento. Elabora il metodo della Modificabilità Cognitiva Strutturale, nel pensiero di Feuerstein, l’intelligenza non dipende solamente da patrimonio genetico di ognuno, ma è la base dalla quale partire. Secondo lo psicologo è fondamentale il ruolo che gioca il contesto che circonda l’individuo. Si contrappone alla teoria innatista dell’intelligenza ritiene che le facoltà intellettive dell’individuo possano essere accresciute sia in età evolutiva che durante tutto l’arco della vita. A qualsiasi età e in qualsiasi condizione fisica o psicologica è possibile sviluppare le abilità cognitive migliorare la qualità e i rapporti con l’ambiente, non si nasce intelligenti ma lo si diventa, questa può essere sviluppata potenziata allenata come i muscoli. Mastery Learning (Carrol, 1963, Bloom 1971; Block 1978) tutti gli studenti (La maggior parte) possono imparare una materia qualora venga garantito loro un tempo necessario (Feuerstein) e un’adeguata motivazione (vera novità). Gli insegnanti devono creare condizioni favorevoli per gli studenti partendo dai bisogni individuali di ciascuno. Il presupposto è il riconoscimento della dimensione individuale e la possibilità che chiunque possa apprendere qualsiasi cosa. Il fattore determinante è quello temporale a tutti dev’essere garantita la possibilità di dedicare tempo per giungere alla padronanza nell’apprendimento. La comunicazione migliore è costruita da un flusso di informazioni ordinato in piccoli frammenti di conoscenza. L’insegnante prima di introdurre nuove conoscenze deve orientare e motivare psicologicamente l’allievo, suscitando la sua naturale curiosità, controllare le sue conoscenze di base necessarie ad affrontare il successivo stadio di apprendimento. Le condiziono che favoriscono l’apprendimento sono: - Parcellizzare le informazioni - per essere più facilmente assimilabili - Autonomia dello studente - In progressivo aumento - Gratificazione - attraverso premi a fronte di risultati positivi - Cambiamento di rotta – laddove i risultati ottenuti non siano quelli sperati - Motivare gli studenti - Abilità dell’insegnate fare leva sulla loro naturale curiosità (Vera novità) significa tener conto del vissuto di ciascuno, esperienze ed emozioni. Individualizzazione dell’insegnamento intervento tempestivo di recupero individualizzato cerca di evitare che lacune presenti negli allievi si stratifichino e ciò consente di ristabilire l’allievo sulla giusta pista cognitiva e di metterlo nelle condizioni di fruire efficacemente nella successiva proposta di apprendimento. Il Mastery costituisce tutt’oggi una della strategie didattiche più utilizzate in tutto il mondo. Gli apprendimenti che il docente si propone di trasmettere devono poter essere misurati e per fare questo occorre fare riferimento alla tassonomia, la scienza che se occupa delle classificazioni. Lo psicologo elabora la Tassonomia degli obiettivi educativi (Taxonomy of educational objectives) , secondo il quale gli apprendimenti cognitivi vanno dai più semplici a quelli più complessi articolati in 6 categorie fondamentali. 1) Conoscenza – Apprendimento delle competenze più elementari, riguarda in primo luogo la memoria, notizie e dati imparati in precedenza (5) 2) Comprensione – Si manifesta nella capacità da parte dell’alunno di rielaborare le informazioni acquisite, che possono essere collegate alle nuove idee - esporre a proprie parole un argomento letto, traduzione di un testo, estrapolazione di un’informazione. (6) 3) Applicazione – Lo studente mostra di essere in possesso di questa abilità quando riesce ad applicare le nozioni teoriche ai casi pratici. (7) 4) Analisi – Capacità di individuare i rapporti e le gerarchie tra gli elementi che formano un insieme(8) 5) Sintesi – Riuscire a far convergere dati e informazioni in maniera mirata estrapolando ciò che serve (9) 6) Valutazione – La capacità di esprimere giudizi e di formarsi delle opinioni sulla base delle informazioni apprese. (10) Per la dimensione affettiva Bloom individua tre macroaree: Interesse – Individuo ricettivo agli stimoli presta attenzione a ciò che accade attorno Impegno – Alunno reattivo esprime le sue opinioni dissenso o condivisione Partecipazione – Capacità di interagire attivamente fornendo il proprio contributo all’attività didattica Valutazione formativa – Con la funzione formativa, che si esplica come attività di ricerca, contribuisce alla “Costruzione” di un progetto di formazione adeguandolo ai bisogni dei consumatori, con la funzione sommativa, che va intesa come attività di bilancio del progetto effettuato (A fine lavoro). Lo scopo di tale valutazione è duplice, localizzare con precisione le difficoltà apprenditive dei singoli al fine di mettere in atto necessari interventi compensativi e offrire informazioni utili all’insegnante per decidere come aggiustare /correggere la propria didattica. Questa valutazione mira ad ottenere flussi costanti di informazioni da far rifluire sulla proposta formativa. Bloom mette in discussione la concezione deterministica dell’apprendimento scolastico sostenendo che l’intelligenza possa subire mutamenti (Feuerstein) grazie all’influenza degli ambienti di sviluppo quindi anche della scuola. CARL ROGERS 1902-1987 Insegnamento incentrato sullo studente Apprendimento significativo Tendenza attualizzante -Psicoterapeuta americano - Ha sviluppato una metodologia d’aiuto sul concetto di non direttività. Terapia centrata sul cliente (dopo persona) abbandonando il termine paziente per sottolineare l’assoluta parità. Parte dal presupposto che ogni individuo possiede la capacità di auto comprendersi, migliorare e trovare soluzioni alle proprie difficoltà. Secondo lo psicologo l’apprendimento dipende in buona parte dal comportamento dell’insegnante che deve favorire un clima positivo di accettazione e assenza di tensioni. Menzione l’insegnamento centrato sullo studente e suggerisce all’insegnante di raggiungere una serie di mete educative come atteggiamento flessibile e capacità di sostenere i conflitti osservazione delle proprie azioni accettazione di se. La realizzazione di queste mete educative consente di sviluppare in maniera armonica e globale la personalità degli studenti. Il ruolo dell’insegnante non può esaurirsi nel mero istruire ma si concretizza nell’educare “saper rendere gli allievi protagonisti attivi delle proprie esistenze”. L’efficacia dell’azione educativa quindi dipende in larga misura dalla relazione che si instaura tra insegnante e allievo. Secondo Rogers la scuola non fa sufficiente educazione per la vita dovrebbe dedicarsi all’apprendimento significativo (insegnare le cose che davvero contano per gli studenti) che si integrano nel loro progetto di vita – Michel de Montaigne nel 500 scriveva “meglio una testa ben fatta che una testa ben piena” ripreso poi di Edgar Morin. Parte dalla sua esperienza personale di insegnate propone un apprendimento non solo focalizzato sugli aspetti cognitivi ma sul coinvolgimento totale della persona: cognitivo, affettivo, esperienziale e stimoli l’autoconsapevolezza e l’autovalutazione. Apprendimento auto-promosso e auto-gestito quello che coinvolge il sentimento oltre che l’intelletto è il più duraturo e pervasivo. L’apprendimento autentico ed efficace nasce all’interno di una relazione fondata su stima e rispetto. Qualsiasi materia può diventare interessante se proposta da un insegnante che sappia instaurare una relazione di rispetto reciproco. Trasmettere non tanto un determinato contenuto culturale, quanto un’attitudine alla ricerca la capacità di “imparare ad imparare”, l’apprendimento è un processo insito nella natura umana. Tendenza attualizzante – è uno dei concetti fondamentali della sua teoria, con questo termine si intende la capacità intrinseca nell’essere umano di orientarsi selettivamente e in modo diretto verso il completamento e l’attualizzazione delle proprie potenzialità. (Autorealizzazione di Maslow) Rogers individua tre condizioni fondamentali, 3 atteggiamenti , perché la relazione di aiuto abbia successo e si crei il clima di fiducia indispensabile:  comprensione empatica (Empatia) – sentire ed accettare l’altro  autenticità – capacità di essere spontanei e trasparenti nelle relazioni.  Accettazione incondizionata – Accettazione del vissuto e delle esperienze, sospensione del giudizio. L’insegnante facilitatore - Educazione incentrata sulla persona La creatività nasce dal bisogno di autorealizzazione Relazione assertiva (Terapia incentrata sulla persona) (Assertività - si può definire come la capacità di un soggetto di riconoscere le proprie esigenze e di esprimerle all'interno del proprio ambiente.) Abraham Maslow 1908 - 1970 Psicologia umanistica -Psicologo statunitense – Il grande psicologo umanista individuò i 5 bisogni fondamentali degli uomini e gli ordinò graficamente. EDWARD DE BONO 1933 – 2021 Teoria del pensiero laterale 6 cappelli per pensare Six thinking Hats -scrittore e accademico maltese - E’ possibile imparare a pensare in modo diverso grazie alla capacità umana del cosidetto pensiero laterale. Questo è di natura intuitiva è una vera e propria alternativa al pensiero verticale. Esso assume la funzione di potenziale scardinatore delle condizioni logiche date per scontate. Il pensiero laterale pur apparendo illogico segue in realtà la logica della percezione (collegamento intellegenza emotiva di Gardner). Lo sviluppo di questo pensiero nella scuola è fondamentale in tutte le discipline ed è legato allo sviluppo della cratività. Coach – Ruolo assunto dal docente che facilita e allena questo modo di vedere le cose. Diventa una vero e proprio stimolatore del pesiero laterale. Pensiero verticale – logico, selettivo, sequenziale. Ci aiuta nella risoluzione di un problema in maniera diretta rifacendosi alle conoscenze già acquisite. Ma si può bloccare e inceppare “Impossibile trovare una soluzione” Pensiero laterale – generativo (genera nuove idee) esplorativo. È una forma strutturata di creatività che può esssere adoperata in modo sistematico. Pensiamo di indossare un cappello diverso in base alle situazioni, indossarne uno significa assumere un certo tipo di atteggiamento. I sei cappelli favoriscono l’attivazione di differenti settori della mente. Si tratta una tecnica metacognitiva utile per scorporare il flusso dei pensieri che si affastellano nella nostra mente. Aneddoto del Mercante. Cappello bianco – Significa essere neutrali ed obiettivi, vultare solo ciò che è suffragato da prove. Non facile da perseguire perché è difficile essere obiettivi. Ragionamento analitico e imparziale. Pensiero verticale. Cappello rosso – Emotività espressione istintiva, significa pensare con il cuore. Il cap. rosso leggitima le emozioni le sensazioni i sentimenti. Non ha bisogno di giustificazioni o basi logiche. Cappello giallo - Rileva aspetti positivi, vantaggi e opportunità avvocato dell’angelo. E’ costruttivo ossia concerne a valutazioni ottimistiche, speculativo sfrutta le occasioni, sogna e fantastica con i piedi per terra. Cappello nero – Avvocato del diavolo. Rivela gli aspetti negativi e le ragioni per cui la cosa non può andare, rischi pericoli e lacune del progetto. Valutazione pessimistica. E’ sempre logico-negativo ma non emotivo. Cappello verde – Indica nuovi sbocchi creativi, nuove idee analisi e proposte migliorative, visioni insolite. Il cap.verde serve a produrre il pensiero creativo, cercare alternative superare ciò che è noto. Il pensatore utlizza tecniche del pensiero lateraleche consetano di tagliare trasversalmete gli schemi. Per essere creativi è necessario affrontare l’ignoto, le provocazioni i rischi così da permettere al pensiero di uscire fuori. Cappello blu – E’ il direttore d’orchestra stabilisce priorità metodi e sequenze funzionali, pone domande esplorative pianifica il pensiero, stabilisce le regole del gioco mette a fuoco i problemi. Successivamente provvede alla sintesi al quandro d’insieme alle conclusioni. Pausa creativa - è probabilmente il primo a utilizzare questo, nella sua accezione completa. Descrive la pausa creativa come un'azione cosciente, deliberata: è una pausa che ci auto imponiamo, del tempo da usare per prendere in considerazioni soluzioni alternative a un problema. Ideatore del Programma di Pensiero CoRT (Cognitive reserch test) per le scuole, che è il programma maggiormente utilizzato a livello internazionale per l'insegnamento delle abilità di pensiero; si presenta come un vasto ed articolato curricolo per lo sviluppo dei processi-base del pensiero. Le lezioni CoRT[i] sono state ideate dal Prof. Edward de Bono agli inizi degli anni settanta come unità didattiche specifiche per sviluppare riflessività e creatività negli alunni. Esse, adatte a studenti di varie età ed abilità, vanno insegnate per un'ora, un'ora e mezza a settimana da un docente che abbia la preparazione per farlo. Il nome CoRT è, in effetti, un acronimo che sta per Cognitive Research Trust (l'organizzazione di ricerca educativa nel cui ambito sono state messe a punto, a Cambridge, U.K.). Le lezioni offrono agli studenti, come dice lo stesso de Bono, degli "strumenti" per ampliare la percezione, dal momento che buona parte della riflessione è già svolta in fase di input: normalmente l'acquisizione dei dati è ristretta o comunque delimitata a determinate aree, per cui l'atto di pensiero è implicitamente condizionato dalla loro portata. Il corpus è formato da sessanta lezioni suddivise in sei gruppi (ognuno comprendente appunto dieci lezioni), ma nel suo formato basico è possibile svolgerlo in circa 20-25 ore (e quindi entro un anno scolastico). Le sei serie sono così composte: la prima è denominata "Ampiezza di vedute", la seconda "Organizzazione" (lo scopo è quello di aiutare l'allievo ad organizzare il pensiero), la terza "Interazione" (tratta del pensiero interattivo e critico), la quarta "Creatività" (riguarda alcuni suggerimenti e tecniche per stimolare la creatività), la quinta "Informazioni e sensazioni" (come raccogliere e giudicare le informazioni?), la sesta "Azione" (il pensiero che si traduce in azione). L'itinerario basico è composto dalla prima e dalla quarta serie. Attraverso di esse si intende sviluppare il pensiero come abilità generale. Il totale delle lezioni da impartire è, quindi, di venti che appunto richiedono venti, anche venticinque ore di insegnamento (se, come è opportuno, si vuole operare qualche richiamo).Le lezioni, più che consistere in una trattazione teorica, constano di una breve introduzione (durante la quale si presenta normalmente lo "strumento" che sarà usato) più alcuni esercizi stimolo che gli studenti dovranno svolgere parte individualmente e parte in gruppo. Alla fine si leggono e si commentano brevemente i risultati. Le lezioni CoRT, per quanto abbastanza applicate all'estero, in varie parti del mondo (sono state anche parte integrante del curriculum scolastico obbligatorio venezuelano e di Singapore) ed in modo particolare nel mondo anglosassone, non sono molto conosciute in Italia. Una lezione CoRT inizia con la spiegazione dell'obiettivo da parte dell'insegnante, attraverso un esempio o un'illustrazione. Gli allievi lavorano in piccoli gruppi sul problema e, dopo alcuni minuti, esprimono ciò che hanno prodotto ed interagendo arricchiscono le loro idee . Andrea Canevaro 1939 Pedagogia speciale - Pedagogista editore italiano - Pedagogia speciale - E’ considerato il padre della pedagogia speciale, particolare ambito di ricerca che si occupa dell’educazione di persone in situazione di handicap. Compito dell’educatore è quello di trovare i giusti strumenti per dare alla luce ad ognuno la sua peculiarità. Ogni studente è diverso e unico e l’abilità dell’educatore è quello di trovare la via migliore per valorizzare la persona e la sua unicità. Integrazione (Qualcosa che viene integrato che prima non c’era) - Inclusione – Amplia l’approccio inserendo la diversità nella naturale variazione delle personalità umane, non si tratta qualcosa di esterno ma fa parte della società stessa. Situazione di Handicap – Non considera primariamente il danno in se ma si tratta di un concetto multifattoriale strettamente collegato al contesto storico, culturale e ambientale, la situazione di handicap si costituisce dalla combinazione di molti elementi. Vi è senza dubbio la componente personale legata al deficit in sé, per questo parla di Vettore Handicap in quanto la disabilità è l’insieme della menomazione fisica e psichica e delle conseguenze che la situazione socioculturale aggiunge ad esse. Il contesto può infatti ridurre o aumentare le difficoltà di una persona. Si tratta quindi di una condizione dinamica che dialoga con il contesto e che può assumere caratteristiche differenti a seconda delle risposte che la realtà restituisce alla persona stessa. Prospettiva Gestaltica - Max Wertheimer sulla percezione del movimento apparente sostenne invece che la percezione non dipende dai singoli elementi ma dalla strutturazione di questi elementi in un insieme organizzato – gestalt (forma). L’organizzazione finale prevale sempre sugli elementi singoli. Il tutto è diverso dalla somma delle due parti. Prospettiva funzionalista – Si interessato all’aspetto soggettivo delle sensazioni. Jerome Bruner. Secondo la teoria funzionalista detta anche New Look, il soggetto interviene attivamente nel processo percettivo mostrando implicitamente il bagaglio di esperienze passate che hanno determinato lo stato sociale culturale e affettivo. Percepiamo attraverso le esperienze passate. Prospettiva cognitivista – Oggetto di analisi di questa corrente psicologica sono i processi con cui l’individuo acquisisce le informazioni dall’esterno le elabora le consolida le struttura. Le informazioni vengono elaborate sulla base che la mente umana funzioni come un elaboratore elettronico. ATTENZIONE – Si può definire come la capacità cognitiva di mettere a fuoco specifici contenuti e all’opposto inibire informazioni ritenute irrilevanti. Essa costituisce una potentissima attività di filtro impendendo l’accumulazione di dati inutili. L’attenzione opera sull’informazione in entrata (imput) selezionandola in base ad interessi e aspettative. La metafora della mente come filtro si diffonde negli anni ’50 ad opera di Donald Eric Broadbent. Il filtro opera attraverso finalità, compiti aspettative. Ma l’esperienza mostra che possiamo prestare attenzione a due cose contemporaneamente, studi di Hirst e Kalmar, dimostrano che i soggetti potevano prestare attenzione simultanea a due compiti diversi, si tratta dell’attenzione selettiva. Interessanti gli studi di Tim Shallice dove l’attenzione è un sistema di controllo delle operazioni cognitive. Si tratta di una scelta effettuata automaticamente dal cosiddetto sistema attenzionale supervisore. COSCIENZA – Tra fine ‘800 e primi ‘900 era spesso fondata sul metodo di introspezione,dove il soggetto era a conoscenza del lavoro psichico che egli stava eseguendo; ritenuto quindi per i comportamentisti poco attendibile. La prospettiva psicoanalitica è quella dove la coscienza riveste un ruolo di primaria importanza. Freud colloca la coscienza come una delle tre istanze della psiche insieme all’inconscio e al preconscio; rappresenta una funzione assimilabile alla percezione ovvero alla capacità di ricevere le informazioni sensibili è inoltre impegnata a percepire gli stati interiori dell’individuo che si manifestano con piacere o dispiacere rispetto alle pulsioni. La coscienza presiede la facoltà del percepire coinvolta in un perenne conflitto con l’inconscio il quale tende a nascondere tutto ciò che è doloroso. MEMORIA - è definita come la struttura psichica che conserva e organizza le informazioni. Struttura di recupero e archivio dei dati. Modello ritenzione – modello HIP – Proposto da Atkinson e Shiffrin indica la capacità di conservare le tracce per un periodo più o meno lungo MBT – MLT si tratta di strutture non a se stanti ma che comunicano e si integrano tra loro. Registro sensoriale (RS) poi MBT, magazzino con capacità limitata e che conserva le informazioni per breve tempo e poi viene trasferita alla MLT con capacità illimitata e la conserva anche in modo permanente. Modello associativo – Si tratta del modello più antico e sostiene che la capacità di ricordare viene favorita dalle relazioni associative. Grazie agli studi di Herman Ebbinghaus viene conferito a questo modello un primi assetto scientifico. Egli si propose di studiare la memoria come capacità pura cioè non influenzata dalle conoscenze pregresse. Associando gli elementi fra loro il ricordo era facilitato. Ricordare una cosa già appresa in passato richiede meno tempo. Modello pluricomponenti – Si tratta di un modello con + sistemi di codifica se una cosa è associata ad un doppio registro è più facile ricordarla. Come il sistema verbale e il sistema per immagini.
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