Scarica The life of David Gale 1 e più Sintesi del corso in PDF di Cinematica solo su Docsity! The life of David Gale David Gale è un professore di Filosofia del Texas con una vita apparentemente perfetta, fervente attivista di DeathWatch, un’organizzazione contro la pena di morte. E’ sufficiente però lo sbaglio di una notte per farlo precipitare in un vortice inesorabile. Espulsa dall’università l’irrequieta studentessa Berlin, decide di sedurlo durante una festa e Gale, debole e ubriaco, fa sesso con lei inconscio però del reale piano della ragazza. A distanza di pochi giorni infatti David viene accusato di stupro ma non incarcerato soltanto perché successivamente Berlin ritira l’accusa, dileguandosi dalla città. Ma è ormai troppo tardi: agli occhi di tutti, Gale è uno stupratore. La moglie lo lascia e se ne va con il figlio, il direttore di DeathWatch cerca di esiliarlo, ritenendolo ormai troppo politicamente scorretto per poter esercitare la sua professione. Cade nella voragine dell’alcolismo, della depressione e della solitudine. Unici amici, Constance e Dusty, anche loro attivisti di DeathWatch. Gale scopre esterrefatto che Constance soffre di una grave malattia, la leucemia, che presto la porterà alla morte. Stanca e demoralizzata, Constance decide di mettere fine alla sua vita, archittettando un piano con Gale e Dusty affinché con la sua morte possa realizzare un profondo desiderio: quello di riuscire a provare che il sistema giudiziario americano, mediante la pena di morte, può condannare persone innocenti. Un piano che va attuato fino alla fine: un quasi martire, quindi un innocente mandato sulla sedia elettrica salvato poco prima, non conta. Deve morire un innocente per provare non tanto che la pena di morte non sia giusta, quanto che grazie a manipolazioni o investigazioni-difese insufficienti, il sistema può condannare la persona sbagliata. Ed è esattamente ciò che succede: Constance si suicida soffocandosi , Dusty e Gale la riprendono con una videocamera e, inscenando un omicidio, fanno si che quest’ultimo venga condannato. Negli ultimi giorni antecedenti l’esecuzione, David assume una giornalista, Bitsey, alla quale rivelare la storia, in maniera da far credere all’esterno, una volta mostrato il nastro della morte, che Constance si sia suicidata, Dusty abbia mantenuto il segreto e Gale fosse stato incastrato dai due (cosa non successa, perché Gale era coinvolto nel piano, ma questo lo saprà solo Bitsey) e sentenziato alla pena di morte rappresentando il caso voluto dell’innocente giustiziato. The life of David Gale è un film contro la pena di morte, che la scredita non sul piano filosofico o etico, ma su un piano pratico: la possibilità di errori. Non si avvale quindi tanto di distruzione dell’idea di pena di morte su ideali e fatti, ma semplicemente della fallibilità del sistema. Se uno stato si avvale di una punizione tanto controversa come la pena di morte, deve essere sostenuta da un sistema giudiziario perfetto: incapace di commettere sbagli, estremamente vigile nelle investigazioni, non influenzabile da potere, soldi, differenze sociali. Gale dimostra come ciò possa invece avvenire: è sufficiente camuffare le prove, avere un avvocato incompetente, un colpevole screditato nelle credenziali e della dignità ed ecco che togliamo il diritto di vita ad un innocente. La pena di morte viola il diritto alla vita ed è una punizione crudele e disumana poiché non esiste alcuna giustificazione alla tortura o a trattamenti crudeli. Un'esecuzione costituisce una forma estrema di aggressione fisica e mentale nei confronti di un individuo. La sofferenza fisica causata dall'azione di uccidere un essere umano non può essere quantificata, né può esserlo la sofferenza mentale causata dalla previsione della morte che verrà per mano dello Stato. Sebbene le autorità dei paesi mantenitori continuino a cercare procedure sempre più efficaci per eseguire una condanna a morte, è chiaro che non potrà mai esistere un metodo umano per uccidere. Chi commette un reato grave con premeditazione, può decidere di farlo nonostante i rischi, pensando di non essere preso o ritenendo che la ricompensa che ottiene ha un valore maggiore rispetto alla pena che potrebbe