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The waste land T.H. ELIOT, Appunti di Letteratura Inglese

Riassunto, analisi e curiosità sull'opera

Tipologia: Appunti

2019/2020
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Caricato il 08/02/2020

Bionda1999
Bionda1999 🇮🇹

4.4

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23 documenti

Anteprima parziale del testo

Scarica The waste land T.H. ELIOT e più Appunti in PDF di Letteratura Inglese solo su Docsity! THE WASTE LAND La terra desolata (The Waste Land) è un poemetto del 1922 di T. S. Eliot. È probabilmente l'opera più celebre del poeta anglo-americano, vissuto tra Ottocento e Novecento, ed è considerata uno dei capolavori della poesia modernista. La prima pubblicazione, senza le note di Eliot, avvenne nell'ottobre 1922 sulla rivista The Criterion; nel dicembre dello stesso anno fu pubblicata la prima versione in volume, la prima a includere le note del poeta. Storia editoriale Genesi Eliot compose il poemetto tra il dicembre del 1921 ed il gennaio del 1922 mentre era con la moglie in Svizzera, a Losanna, dove fu ricoverato per problemi di instabilità psichica, in seguito ad un forte esaurimento nervoso. Il poeta spedì il dattiloscritto all'amico e connazionale Ezra Pound, che intervenne anch'egli sulla revisione del testo, tanto che Eliot gli dedicò il poemetto definendo Pound stesso "il miglior fabbro" (espressione presa da Dante Alighieri, che chiamava così il poeta provenzale Arnaut Daniel nel canto XXVI del Purgatorio). Il lavoro di Pound sul testo fu soprattutto di riduzione: Ezra stesso la definì "operazione cesarea" perché si trattò essenzialmente di tagli che in un caso portarono all'eliminazione di decine e decine di versi (soprattutto nella sezione IV). La versione dattiloscritta era lunga quasi il doppio della versione pubblicata nel 1922; tuttavia, la prima versione del poemetto è oggi disponibile (edizione Rizzoli curata da Alessandro Serpieri). Titolo Il titolo è altamente significativo. La "terra desolata" è contemporaneamente la terre gaste dei poemi epici medievali, cioè un territorio devastato, sterile e mortale che devono attraversare i cavalieri per arrivare al Graal (uno dei simboli centrali del poemetto), e il mondo moderno, contrassegnato dalla crisi e dalla sterilità della civiltà occidentale, giunta forse al termine del suo percorso: non va ignorato il fatto che la prima guerra mondiale, terminata neanche quattro anni prima della pubblicazione del poemetto, era stata vissuta come un'inutile e folle strage che aveva dilapidato milioni di vite e portato quasi alla bancarotta le grandi nazioni europee. La "terra desolata" è anche Londra, città dove Eliot risiedeva, e nella quale ha ambientato alcune scene del poemetto (come quella conclusiva della prima sezione, che si svolge sul London Bridge). Contenuti In effetti, in questo poemetto ci sono voci diverse di diverse persone che parlano talvolta lingue diverse: il primo titolo di una sezione introduttiva, divisa in due parti e soppressa per consiglio di Pound, era "He Do the Police In Different Voices", una frase di Charles Dickens (tratta dal suo romanzo Our Mutual Friend) che significa "rifà la polizia con voci diverse", detto di un ragazzo che sapeva leggere in modo particolarmente vivace le notizie di cronaca nera sul quotidiano. Le diverse voci possono essere di personaggi (come Marie, la nobildonna lituana che parla per prima nel poemetto, o la coppia di sposi nella seconda sezione), oppure citazioni delle più disparate opere letterarie e artistiche in generale (nel poemetto si trovano versi di Dante, Baudelaire, Ovidio e numerosi altri poeti, ma anche brani del Tristano e Isotta di Richard Wagner). Tra le voci si distingue quella di Tiresia, che funge da alter ego del poeta, ma è al tempo stesso il personaggio ripreso dall'Eneide virgiliana: Tiresia, che tutto ha visto e tutto sa, funge in più punti da disincarnato e distaccato narratore. Il poemetto è diviso in cinque movimenti, tanto che alcuni studiosi lo hanno paragonato a una sinfonia, o un quartetto per archi (la struttura in cinque parti torna non a caso nell'ultima grande opera poetica di Eliot, i Quattro quartetti). L'epigrafe in apertura del poema doveva essere “The horror! The horror!” ("L'orrore, l'orrore!"), da Cuore di tenebra di Joseph Conrad, ma Ezra Pound, che non stimava affatto Conrad, dissuase il poeta: fu così che il poemetto si aprì con un frammento dal Satyricon, in ogni caso assai adatto. La Sibilla di cui parla la citazione è naturalmente la profetessa greca che risiedeva a Cuma, celebre per gli oracoli enigmatici. La sua aspirazione più profonda era quella di invecchiare senza mai morire: il dio Apollo esaudì il suo desiderio, ma la sua vita - secondo Petronio - divenne un'agonia di noia, poiché essa, rinsecchita e chiusa in un'ampolla, veniva tormentata da gruppi di ragazzi fastidiosi. Il testo di Petronio è formato da frasi in latino e in greco, il che allude alla mescolanza di lingue (di nuovo le "different voices" di Dickens) che attraversa il poemetto. “Il miglior fabbro” è un verso di Dante (Purgatorio XXVI, 117) che elogia la maestria del poeta provenzale Arnaut Daniel. Questa dedica all'amico Ezra Pound, poeta modernista egli stesso, fu aggiunta da Eliot nel 1923 come segno di gratitudine per l'aiuto nei tagli del poemetto stesso. The Waste Land è un prestito da Jessie Weston, autrice di From ritual to romance, opera a cui Eliot deve molto, in cui l'antropologa analizza il vasto materiale su miti e leggende di età medioevale, in particolare sul Sacro Graal e il mazzo dei tarocchi. Nell'immaginario medioevale, la ricerca del Graal è la ricerca della verità da parte dell'uomo. I cavalieri avrebbero dovuto raggiungere la Cappella Pericolosa e lì rispondere esattamente alle domande concernenti la coppa e la lancia con cui era stato trafitto il fianco di Cristo. Uno dei cavalieri fu mandato dal Re Pescatore, l'impotente governante di un paese che era diventato sterile esso stesso. Tema, questo, ripreso molte volte nella letteratura, da Sofocle a Thomas Malory fino ad arrivare al Parsifal di Wagner. I. La sepoltura dei morti Il poemetto si apre con l'inizio della primavera, un evento festoso (finisce la penuria invernale di cibo, torna la stagione dei frutti e delle messi). Per Eliot, con una tipica ironia modernista, "aprile è il mese più crudele": davanti al rifiorire della natura, l'uomo moderno, vuoto e senza scopo, sente in modo ancor più doloroso la propria sterilità interiore. I lillà sono un correlativo oggettivo per indicare il ricordo, il passato e sono i fiori connessi con i riti della fertilità. Segue un flashback che ci riporta al clima dell'Europa centrale intorno alla prima guerra mondiale, con un chiaro riferimento alla Rivoluzione russa al verso 12. L'eleganza delle persone che frequentano i luoghi più alla moda dell'Europa rivela un'ansia comunicata grazie ai bruschi cambiamenti di sintassi. Le allusioni all'Antico Testamento (v. 20: Ezechiele predica contro la malvagità degli Israeliti, v. 22: Dio dice ad Ezechiele che romperà gli idoli eretti da Israele a falsi dèi) offrono un parallelo tra la domanda di Ezechiele “Figliuol d'uomo, queste ossa possono vivere?” In questo contesto si inserisce il sermone del fuoco di Buddha: “I sensi umani e tutto ciò che riescono a percepire stanno bruciando. Con quale fuoco? Vi dichiaro che stanno bruciando con il fuoco della lussuria, con il fuoco della rabbia, con il fuoco dell'ignoranza, con tutto ciò che concerne la nascita, la decadenza, la morte, il dolore, il lamento, l'avidità e la disperazione”. La figura di Tiresia riprende il filone profetico, essendo quest'ultimo il massimo dei profeti del mondo classico. Poiché aveva infastidito due serpenti mentre questi copulavano, fu trasformato in donna, fino tornare uomo dopo sette anni. Intanto, Giove e Giunone stavano discutendo quale dei due sessi godesse di più nell'atto sessuale: lo chiesero a Tiresia, ed egli rispose che a godere di più era la donna. Giunone, in collera, lo condannò alla cecità, ma Giove lo premiò concedendogli il dono di vedere il futuro. La sezione tra i versi 215 e 248 è narrata da Tiresia. La scena descritta è lo squallido incontro di due amanti: lei, “stanca e annoiata”, è indifferente alle provocazioni di lui, “uno degli umili a cui la sicurezza s'addice come un cappello di seta su un milionario di Bradford”, una città famosa per aver sfruttato l'industria bellica durante la prima guerra mondiale; l'ora di sesso si consuma in breve, e al risveglio la donna non si preoccupa dell'assenza dell'amante, ma “mette al grammofono un'aria di danza”. La musica da ballo, con cui la donna anestetizza i suoi sentimenti, pervade la città ed è un freddo ricordo dell'insensibilità umana. La descrizione del Tamigi evoca da un lato la celebrazione dell'oro del Reno da parte di Wagner (quindi anche la musica del grande compositore tedesco, contrapposta alla musica pop suonata dal grammofono della donna), da un altro l'ammonimento di Joseph Conrad, autore ammirato da Eliot, sulla depravazione umana, che può arrivare ad annullare l'intera civiltà. Seguono le tre “ninfe” del Tamigi, che raccontano la stessa storia di profanazione sessuale e confusione, ma sembrano non avere alcuna speranza nei confronti di una nuova vita, e formano un climax di degradazione. Il canto si chiude con il connubio della civiltà orientale con quella occidentale attraverso le allusioni e citazioni di Buddha nel suo sermone del fuoco (“burning burning burning burning”) e di sant'Agostino (“A Cartagine poscia io venni” e “O Lord thou pluckest me out”). IV. La morte per acqua Tòpos del canto è, in contrapposizione al fuoco, simbolo di lussuria e di depravazione, l'acqua, che invece infonde un senso di purezza. Un marinaio morto, dai tratti che sembrano quelli del Vecchio Marinaio di Coleridge, racconta la storia di un'uscita per andare a pescare finita in tragedia. L'episodio ha molti collegamenti con il viaggio di Ulisse come lo avevano immaginato Dante e Tennyson, ovvero un viaggio a cui Ulisse era stato spinto dall'insaziabile curiosità: insaziabile perché neppure di fronte alla morte il marinaio si arrenderà, non riuscendo ad accettare neppure la vecchiaia. Connettere Ulisse a un marinaio fenicio non è poi tanto strano: scrivendo il suo Ulisse, Joyce era stato ispirato dall'idea che dietro la figura del navigatore greco ci fosse una più antica leggenda di origine semitica, la storia di un marinaio fenicio; infatti, nel romanzo di Joyce, Ulisse è incarnato da un irlandese di discendenza ebraica, Leopold Bloom. La morte di Fleba, “che un tempo è stato bello e ben fatto”, ne purifica la vita trascorsa secondo la logica del “guadagno e della perdita”. L'intero canto è un ammonimento al lettore: chiunque cada nella tentazione si perde in quei gorghi che spolpano le ossa in sussurri, ponendo un termine alla sua futile vita. Dietro la figura di Fleba il Fenicio si può vedere anche il tema degli dèi morenti, Osiride in particolar modo. Questa sezione è stata interpretata in due modi: o significa morte per acqua senza resurrezione o simboleggia la morte sacrificale che precede la rinascita. La maggior parte dei critici, però, vedono l'annegamento di Fleba come una morte senza resurrezione anche se c'è uno strano senso di pace nella morte (cfr. v.47). V. Ciò che disse il tuono L'atmosfera dell'ultima sezione è quella di un dramma ricordato che degrada in un anti- climax: la morte di Gesù col riferimento alla sua agonia nel giardino del Getsemani. Come le parti precedenti avevano un elemento centrale, così il tuono ricorre frequentemente negli ultimi versi del poemetto; nella Bibbia, la voce di Dio è spesso descritta come simile ad un tuono, per cui l'allusione è palese. Gli abitanti della terra desolata accettano un tipo di vita minimale senza la speranza di una resurrezione: sono uomini vuoti, cui solo il distante brontolio di un tuono suggerisce la primavera. Eliot descrive il viaggio attraverso la Terra Desolata di due cavalieri alla ricerca del Sacro Graal; essi sono intimoriti dall'apparente malevolenza di questo territorio così inospitale. Grazie alle note lasciate dal poeta stesso, si capisce che dietro questa vicenda si nasconde il viaggio verso Emmaus e la decadenza dell'Europa orientale, che ha il suo epicentro nella Russia del 1917: la rivoluzione comunista offre profezie deludenti alle cieche masse, che ora vacillano nel loro deserto spirituale. Lo stesso concetto troviamo espresso in un'opera di Herman Hesse, Intravedere il caos: “Già metà d'Europa, almeno metà dell'Europa orientale, avanza sulla via del caos, guidata in una frenesia spirituale lungo il limite dell'abisso, e canta ubriaca. L'offeso borghese ride ai canti; il santo e il profeta li ascoltano con lacrime”. Eliot, che politicamente era su posizioni nettamente conservatrici, non aveva una buona opinione della rivoluzione russa (anche se va detto che, a differenza del suo amico Ezra Pound, fu diffidente anche nei confronti del fascismo e soprattutto del nazismo, da lui stigmatizzato come un ritorno al paganesimo). I pellegrini alla ricerca del Graal credono di essere accompagnati da una terza persona, come avvenne a Ernest Henry Shackleton nella sua spedizione in Antartide. Eliot stesso in una nota scrive di essersi ispirato a un resoconto della spedizione di Shackleton in cui si riferiva che "il gruppo degli esploratori, allo stremo delle forze, aveva continuamente l'illusione che ci fosse una persona in più di quante non se ne potessero effettivamente contare."[1] La “materna lamentazione” ci ricorda le parole di Gesù: “figlie di Gerusalemme, non piangete per me, ma per voi stesse e per i vostri figli”. Vengono descritti tutti gli orribili dettagli del viaggio dei cavalieri, che sono scherniti da eco e allucinazioni: stanno per impazzire, quando un lampo annuncia loro l'arrivo della pioggia tanto attesa. Nei versi compresi tra il 395 e il 422 Eliot critica lo stato della Chiesa moderna: l'uomo occidentale è ammonito a uscire dai suoi sistemi e rivolgersi alla spiritualità orientale per ritrovare la tanto desiderata “acqua”. Attraverso immagini surrealiste Eliot fa parlare il tuono: “Dai”, “controllati”, “sii empatico” sono i consigli offerti che si rifanno a virtù completamente assenti in questa terra desolata. Il canto del gallo è il risveglio della coscienza umana reso possibile dalle parole in sanscrito del tuono. Queste formule fanno parte delle Bṛhadāraṇyaka Upaniṣad, e iniziano tutte con “Da”, la radice delle parole sanscrite dell'area semantica di “dare”, ma anche il suono onomatopeico del tuono. Il poemetto termina, dunque, dopo i toni surrealistici e apocalittici, con “Shantih”, la pace ineffabile, la speranza della pioggia, di una ritrovata spiritualità. Ma il cadere della pioggia è atteso, agognato, non descritto. Il fatto che la benedizione sia in una lingua così distante dalla tradizione occidentale indica che la soluzione è ricercata, ma non raggiunta. In effetti, non si riesce a uscire veramente dalla terra desolata, e il Graal resta una speranza, qualcosa che non si riesce ad afferrare. Per Eliot il cammino verso una qualche certezza durerà ancora cinque anni, quando si convertirà all'anglicanesimo. Temi principali Nel testo sono individuabili alcuni fondamentali nuclei tematici, che spesso corrispondono a miti tratti dalla tradizione occidentale (ma non solo, visto che la Terra desolata è intessuta di riferimenti al buddismo, in special modo nell'ultima sezione). Essi sono: • Il mito del Graal e la queste del cavaliere Parsifal (ripresa, tra l'altro, dal Roman de Perceval) che riesce a recuperarlo per salvare il regno di Re Artù (anche chiamato il Re Pescatore, e leggibile come una figura di Cristo) dalla sterilità e dalla morte. La ricerca nel mondo moderno, però, non ha successo, a differenza di quella di Parsifal: nella Terra desolata della modernità, la verità (anche etico-religiosa) resta inafferrabile. • I riti di fertilità descritti nel trattato di antropologia Il ramo d'oro di Sir James Frazer, che Thomas Stearns Eliot aveva letto con grande interesse, nei quali il sacrificio di un dio (p.es. l'egizio Osiride, ma anche Cristo) riporta la fertilità, e quindi la vita, al popolo che lo adora. I riti sono rievocati nel contesto di un mondo contemporaneo che è marcato da sterilità spirituale; quest'ultima s'incarna nel poemetto in una serie di figure di matrimoni e coppie sterili. • I tarocchi, che un saggio della scrittrice inglese Jessie Weston (intitolato From Ritual to Romance) aveva riconnesso al ciclo di leggende arturiane e al mito del Graal. Va detto che oltre ai veri arcani maggiori Eliot inserisce nel poemetto per la maggior parte carte di sua invenzione. • La simbologia primaverile, che ritorna frequentemente nella letteratura inglese, a partire dai I racconti di Canterbury di Geoffrey Chaucer. La primavera nella Terra desolata però non porta fertilità e vita, e la quinta parte è in parte ambientata in un deserto, in parte segnata dall'attesa ansiosa della pioggia rigeneratrice (quella cantata da Chaucer nel suo poema) che però non arriva. • Lo squallore e l'alienazione della vita metropolitana nell'età moderna, contrapposta ironicamente al mito e ai grandi classici della letteratura antica. Nelle loro incarnazioni moderne le figure della tradizione occidentale, come Tiresia, o il Re Pescatore, subiscono inesorabilmente un degrado. Summer surprised us, coming over the Starnbergersee With a shower of rain; we stopped in the colonnade, And went on in sunlight, into the Hofgarten, And drank coffee, and talked for an hour. Bin gar keine Russin, stamm’ aus Litauen, echt deutsch. And when we were children, staying at the arch-duke’s, My cousin’s, he took me out on a sled, And I was frightened. He said, Marie, Marie, hold on tight. And down we went. In the mountains, there you feel free. I read, much of the night, and go south in the winter. Immediatamente, la poesia inizia con le ricorrenti immagini della morte: "Aprile è il mese più crudele, allevamento / Lillà fuori dalla terra morta, mescolando / Memoria e desiderio, mescolando / Radici opache con la pioggia primaverile". Nota la cadenza di ogni fine -ing della frase, dandole una sorta di lettura senza fiato e irregolare: quando la leggi, c'è un ritmo lento-lento che invita il lettore a indugiare sulle parole. L'uso della parola "inverno" fornisce un'idea ossimoronica: l'idea che il freddo e la morte possano in qualche modo riscaldare - tuttavia, non è la celebrazione della morte, come sarebbe in altre poesie dell'epoca, ma un fatto freddo e duro. L'inverno è il momento in cui la vita normale va in letargo, viene sospesa e quindi viene evitata l'ansia del cambiamento e della nuova vita. Al momento in cui scrivevo, Eliot soffriva di uno stato acuto di nervi e poteva benissimo essere la verità dietro la poesia che il cambiamento era qualcosa che stava attivamente evitando. "Starnbergersee" e la sua pioggia di pioggia rigenerante si riferiscono alla casa natale di Monaco della contessa Marie Louise Larisch. Il riferimento a "Hofgarten" richiama anche Monaco di Baviera; è un giardino nel centro di Monaco, situato tra la Residenz e il Giardino Englischer, e si pone come un riferimento simbolico alla decadenza europea, e quindi, inevitabilmente, dell'Immagismo. La presenza di Marie Louise Larisch nella poesia può essere ricondotta a parecchi motivi: dopo la schiacciante miseria della prima guerra mondiale, Marie Louise Larisch era un simbolo dell'Europa decadente del Vecchio Mondo, il tipo di prima della guerra. Le due esperienze qui raccontate potrebbero anche essere viste come la natura dualistica del mondo. Da prima della guerra - Marie e suo cugino vanno in slitta, quel senso di eccitazione e avventura, "in montagna, lì ti senti libero", e quindi il riferimento a "bevuto caffè e parlato per un'ora", che potrebbe rappresentare il mondo postbellico, noioso, sterile e svuotato di ogni sfumatura, a differenza del mondo prebellico. La separazione delle due stanze dal tedesco enfatizza ulteriormente l'idea che, sebbene entrambi uguali, i due mondi rimangano paralleli tra loro: "Bin gar keine Russin, stamm" aus Litauen, echt deutsch "significa" Non sono affatto russo , Vengo dalla Lituania, sono un vero tedesco ". Questa frase sottolinea ulteriormente la separazione che l'autore e il lettore sentono. What are the roots that clutch, what branches grow Out of this stony rubbish? Son of man, You cannot say, or guess, for you know only A heap of broken images, where the sun beats, And the dead tree gives no shelter, the cricket no relief, And the dry stone no sound of water. Only There is shadow under this red rock, (Come in under the shadow of this red rock), And I will show you something different from either Your shadow at morning striding behind you Or your shadow at evening rising to meet you; I will show you fear in a handful of dust. Frisch weht der Wind Der Heimat zu Mein Irisch Kind, Wo weilest du? “You gave me hyacinths first a year ago; “They called me the hyacinth girl.” —Yet when we came back, late, from the Hyacinth garden, Your arms full, and your hair wet, I could not Speak, and my eyes failed, I was neither Living nor dead, and I knew nothing, Looking into the heart of light, the silence. Oed’ und leer das Meer. Ecco un'altra delle allusioni di Eliot "figlio dell'uomo / che non puoi dire o indovinare", che viene sollevata direttamente da The Call of Ezekiel, nel Libro di Ezechiele. Questo è il modo in cui Dio si rivolge a Ezechiele, e l'uso di esso nella poesia eleva Eliot in una posizione simile a un dio e riduce il lettore a nient'altro che a un seguace; questo potrebbe anche essere stato inserito come una risposta ai vasti progressi del tempo, in cui la scienza ha fatto grandi balzi di tecnologia, tuttavia i settori spirituali e culturali del mondo sono stati dimenticati, secondo Eliot. "Un mucchio di immagini rotte" mostra la natura frammentata del mondo e le istantanee di ciò che il mondo è diventato ulteriormente servono a individuare il vuoto di un mondo senza cultura, un mondo senza guida o credo spirituale. Eliot stesso ha osservato che questo è tratto da Ecclesiaste 12, un libro all'interno della Bibbia che discute il significato della vita e il dovere dell'uomo di apprezzare la sua vita. I riferimenti alle ombre sembrano implicare che c'è qualcosa di più grande e molto più grande del lettore che si trascina accanto al poema, dandogli un'aria di minaccia e il narratore un'aria di onnipotenza, di essere ovunque allo stesso tempo. Il tedesco nel mezzo proviene da Tristano e Isotta e riguarda la natura dell'amore - l'amore, come la vita, è qualcosa che Dio ha dato, e l'umanità dovrebbe apprezzarlo perché scompare così facilmente. In Tristano e Isotta, l'idea principale dietro l'opera è che mentre la morte conquista tutti e unisce gli amanti in lutto, l'amore stesso causa problemi in primo luogo, e quindi è la morte che dovrebbe essere celebrata e non l'amore. L'uso di esso nella poesia di Eliot si aggiunge all'idea di una morte benvenuta, della morte che deve apparire. Un altro riferimento all'amore tragico e all'unione della morte si verifica nell'uso del "giacinto" di fiori. Giacinto era un giovane principe spartano che attirò l'attenzione di Apollo e, in un tragico incidente, Apollo lo uccise con il suo discus. In lutto per il suo amante, Apollo trasformò le gocce di sangue in fiori, e così nacque il giacinto di fiori. Vi sono due ragioni per riferirsi a Giacinto: una, la leggenda stessa è una miserabile leggenda della morte che unisce ancora una volta gli amanti vanificati e, due, l'allusione all'omosessualità sarebbe stata di per sé problematica. L'omosessualità non era tollerata al momento della stesura di Eliot, e quindi poteva tentare di dare voce al silenzio facendo riferimento a Giacinto, uno dei più ovvi miti omosessuali greci. Tuttavia, per continuare con lo stesso tema nel poema, l'evidenza dell'amore andrà persa a morte e non ci sarà più nulla di esistente. La strofa termina con un'altra citazione di Tristano e Isotta, questa volta che significa "vuoto e desolato il mare". Madame Sosostris, famous clairvoyante, Had a bad cold, nevertheless Is known to be the wisest woman in Europe, With a wicked pack of cards. Here, said she, Is your card, the drowned Phoenician Sailor, (Those are pearls that were his eyes. Look!) Here is Belladonna, the Lady of the Rocks, The lady of situations. Here is the man with three staves, and here the Wheel, And here is the one-eyed merchant, and this card, Which is blank, is something he carries on his back, Which I am forbidden to see. I do not find The Hanged Man. Fear death by water. I see crowds of people, walking round in a ring. Thank you. If you see dear Mrs. Equitone, Tell her I bring the horoscope myself: One must be so careful these days. Cleanth Brooks scrive: "Il racconto della fortuna di" La sepoltura dei morti "illustrerà il metodo generale in modo molto soddisfacente. Sulla superficie della poesia il poeta riproduce lo scalpiccio del ciarlatano, Madame Sosostris, e c'è l'ironia superficiale: il contrasto tra l'uso originale delle carte dei Tarocchi e l'uso fatto da Madame Sosostris. Ma ciascuno dei dettagli (giustificato realisticamente nel palaver dell'indovino) assume un nuovo significato nel contesto generale della poesia. Vi è poi, oltre all'ironia superficiale, anche qualcosa di ironia di Sofoclean, e il "racconto della fortuna", che è preso ironicamente da un pubblico del ventesimo secolo, diventa vero man mano che il poema si sviluppa, vero in un senso in cui La stessa signora Sosostris non la ritiene vera. L'ironia superficiale viene così invertita e diventa un'ironia a un livello più profondo. Footsteps shuffled on the stair, Under the firelight, under the brush, her hair Spread out in fiery points Glowed into words, then would be savagely still. Decadenza e lusso prebellico abbondano nella prima parte di questa strofa. I riferimenti al "trono" potrebbero tentare di individuare l'Europa, o l'Inghilterra, in particolare, ma anche senza i rimpiazzi del luogo, l'idea è dell'Europa prebellica, il seducente e vizioso Vecchio Mondo su cui gli scrittori americani si sono cimentati le loro opere. Tuttavia, il lusso di cui è scritto sembra vuoto. Il 'Cupido d'oro' nasconde la sua faccia e il riferimento a gioielli, avorio e vetro sembra mostrare una ricchezza vuota - tutto ciò che è menzionato nella poesia è un simbolo di stravaganza, tuttavia il fatto che sia vetro, avorio e gioielli sembra suggerire una certa fragilità nella sua ricchezza. Perfino i colori sembrano attenuati e la luce sembra sbiadire durante la prima strofa, diffondendo luce solo per un momento; mentre leggiamo, la stravaganza sembra appassire. "Laquearia" è un tipo di rivestimento. Il riferimento al Paradiso perduto - "scena silvestre / Il cambio di Philomel, da parte del re barbaro" - può essere un riferimento a tutto ciò che il mondo ha perso dalla prima guerra mondiale: soldati innocenti, innocenza in generale, questo senso del nulla ogni abbastanza di nuovo giusto. Può anche rappresentare la morte violenta della cultura, data alla vapidità del mondo moderno. C'è un senso di totale fallimento in questa sezione: i riferimenti a Cleopatra, Cupido, scene silvani e Filadelfia sono riferimenti all'amore fallito, alla distruzione dello status quo. La descrizione della donna passa da potente e forte - la sua ricchezza è il suo scudo - a debole, mostrando così di nuovo la differenza tra l'Europa prebellica e postbellica, in particolare l'Inghilterra prebellica e postbellica. Un tempo era un paese nobile, ora è vecchio e schiacciante, fatiscente ("luce triste / un delfino intagliato nuotava"; "ceppo appassito del tempo"). “My nerves are bad to-night. Yes, bad. Stay with me. Speak to me. Why do you never speak? Speak. What are you thinking of? What thinking? What? I never know what you are thinking. Think.” Qui vediamo la follia della donna, che simboleggia in tal modo che tutta la sua ricchezza non ha fatto nulla per la sua mente, conferendo alla poesia frammentata un senso di frammentazione ancora più grande e dandogli un senso di perdita, anche se il lettore non lo sa ancora quello che abbiamo perso Dato che questo è stato scritto al culmine dello spiritualismo, si potrebbe immaginare che stia cercando di attirare un'allusione a quelle madri, amanti e amanti impazziti che hanno contattato spiritualisti e medium per cercare di entrare in contatto con i loro cari. In alternativa, si può prenderlo come l'incarnazione dell'Inghilterra, cercando di raggiungere i suoi morti. I think we are in rats’ alley Where the dead men lost their bones. Reference to the First World War again – the trenches were notorious for rats, and the use of this imagery further lends the poem a sense of decay and rot. “What is that noise?” The wind under the door. “What is that noise now? What is the wind doing?” Nothing again nothing. “Do You know nothing? Do you see nothing? Do you remember Nothing?” I remember Those are pearls that were his eyes. “Are you alive, or not? Is there nothing in your head?” But O O O O that Shakespeherian Rag— It’s so elegant So intelligent Ulteriore frammentazione della poesia, al punto che persino la grammatica sembra soffrire; "Shakespherian Rag" era una ridenominazione di "Mysterious Rag", e sta inoltre enfatizzando la morte della cultura per le danze popolari dell'alta società e la cultura popolare in generale. Tuttavia, è interessante notare che menziona di nuovo Shakespeare - ancora una volta, il lettore pensa alla Tempesta, un dramma ambientato su una piccola isola, assediata da feroci tempeste. “What shall I do now? What shall I do? I shall rush out as I am, and walk the street With my hair down, so. What shall we do to-morrow? What shall we ever do?” The hot water at ten. And if it rains, a closed car at four. And we shall play a game of chess, Pressing lidless eyes and waiting for a knock upon the door. La mancanza di scopo, la mancanza di guida, può essere considerata una delle cause della follia e l'ulteriore discesa nella frammentazione della poesia. C'è un debole senso del tempo in questa particolare strofa - dall'acqua calda alle dieci. / E se piove, un'auto chiusa alle quattro. / E giocheremo a una partita a scacchi, / Premendo gli occhi senza coperchio e aspettando bussare alla porta ". Dà alla poesia un senso di animazione sospesa, come all'inizio, tuttavia qui, il modo senza guida delle persone sembra essere vagamente definito da eventi molto piccoli: i loro giorni sono strutturati attraverso momenti, piuttosto che pianificati. When Lil’s husband got demobbed, I said, I didn’t mince my words, I said to her myself, HURRY UP PLEASE ITS TIME Now Albert’s coming back, make yourself a bit smart. He’ll want to know what you done with that money he gave you To get yourself some teeth. He did, I was there. You have them all out, Lil, and get a nice set, He said, I swear, I can’t bear to look at you. And no more can’t I, I said, and think of poor Albert, He’s been in the army four years, he wants a good time, And if you don’t give it him, there’s others will, I said. Oh is there, she said. Something o’ that, I said. Then I’ll know who to thank, she said, and give me a straight look. HURRY UP PLEASE ITS TIME If you don’t like it you can get on with it, I said, Others can pick and choose if you can’t. But if Albert makes off, it won’t be for lack of telling. You ought to be ashamed, I said, to look so antique. (And her only thirty-one.) I can’t help it, she said, pulling a long face, It’s them pills I took, to bring it off, she said. (She’s had five already, and nearly died of young George.) The chemist said it would be alright, but I’ve never been the same. You are a proper fool, I said. Well, if Albert won’t leave you alone, there it is, I said, What you get married for if you don’t want children? HURRY UP PLEASE ITS TIME Well, that Sunday Albert was home, they had a hot gammon, And they asked me in to dinner, to get the beauty of it hot— HURRY UP PLEASE ITS TIME HURRY UP PLEASE ITS TIME Goonight Bill. Goonight Lou. Goonight May. Goonight. Ta ta. Goonight. Goonight. Good night, ladies, good night, sweet ladies, good night, good night. "Lil" potrebbe riferirsi a Lilith, la prima moglie di Adam, che fu cacciata dall'Eden per essere troppo dominante. Tuttavia, nella poesia, si potrebbe anche considerare che Lil è semplicemente un'amica del narratore, una donna infedele a suo marito; anche in questo caso si fa riferimento alla natura stucchevole e alla fine inutile dell'amore ("E se non glielo dai, ce ne saranno altri, ho detto"). Questo sembra essere basato sull'idea del sesso come massima espressione della virilità, un tema che Eliot amava esplorare nelle sue opere. Il fatto che la donna indichi che ci sono "altri che lo faranno" implica che lei stessa sta dormendo con il marito della sua amica, tuttavia non possiamo esserne certi. Quest'ultima parte della strofa sembra mostrare le minuzie dell'alta scala in una luce scadente - con una forte enfasi sulla natura della femminilità e sulle prove della femminilità. Lil ha "solo trentuno" ma sembra molto più vecchio; prese delle pillole per "portarlo via", che in seguito capiremo è indurre gli aborti, e durante la poesia, l'altra donna cerca di darle consigli, ma l'ironia è che anche l'altra donna è infelice e avvolta nella sua miseria fino al punto in cui il suo consiglio sembra essere un po 'distorto. Like a taxi throbbing waiting, I Tiresias, though blind, throbbing between two lives, Old man with wrinkled female breasts, can see Tiresia proviene dalla mitologia greca ed è stato trasformato in una donna come punizione da Hera per aver separato due serpenti copulanti. Nel poema, serve solo, ancora una volta, come simbolo della convenienza dell'amore e dell'affetto. At the violet hour, the evening hour that strives Homeward, and brings the sailor home from sea, The typist home at tea-time, clears her breakfast, lights Her stove, and lays out food in tins. Out of the window perilously spread Her drying combinations touched by the sun’s last rays, On the divan are piled (at night her bed) Stockings, slippers, camisoles, and stays. I Tiresias, old man with wrinkled dugs Perceived the scene, and foretold the rest— I too awaited the expected guest. He, the young man carbuncular, arrives, A small house-agent’s clerk, with one bold stare, One of the low on whom assurance sits As a silk hat on a Bradford millionaire. The time is now propitious, as he guesses, The meal is ended, she is bored and tired, Endeavours to engage her in caresses Which still are unreproved, if undesired. Flushed and decided, he assaults at once; Exploring hands encounter no defence; His vanity requires no response, And makes a welcome of indifference. La scena che si svolge illustra l'idea di Eliot sulla morte di credenze superiori, come l'idea di romanticismo e amore. Nota la mancanza di intimità evidenziata nella descrizione sopra. (And I Tiresias have foresuffered all Enacted on this same divan or bed; I who have sat by Thebes below the wall And walked among the lowest of the dead.) Bestows one final patronizing kiss, And gropes his way, finding the stairs unlit… She turns and looks a moment in the glass, Hardly aware of her departed lover; Her brain allows one half-formed thought to pass: “Well now that’s done: and I’m glad it’s over.” When lovely woman stoops to folly and Paces about her room again, alone, She smoothes her hair with automatic hand, And puts a record on the gramophone. “This music crept by me upon the waters” Riferimento a The Tempest. And along the Strand, up Queen Victoria Street. O City City, I can sometimes hear Beside a public bar in Lower Thames Street, The pleasant whining of a mandoline And a clatter and a chatter from within Where fishmen lounge at noon: where the walls Of Magnus Martyr hold Inexplicable splendour of Ionian white and gold. The river sweats Oil and tar The barges drift With the turning tide Red sails Wide To leeward, swing on the heavy spar. The barges wash Drifting logs Down Greenwich reach Past the Isle of Dogs. Weialala leia Wallala leialala Elizabeth and Leicester Un riferimento a Elisabetta I e al Primo Conte di Leicester, Robert Dudley, che si diceva avessero una relazione. Beating oars The stern was formed A gilded shell Red and gold The brisk swell Rippled both shores South-west wind Carried down stream The peal of bells White towers Weialala leia Wallala leialala “Trams and dusty trees. Highbury bore me. Richmond and Kew Undid me. By Richmond I raised my knees Supine on the floor of a narrow canoe.“ “My feet are at Moorgate, and my heart Under my feet. After the event He wept. He promised ‘a new start.’ I made no comment. What should I resent?” “On Margate Sands. I can connect Nothing with nothing. The broken finger-nails of dirty hands. My people humble people who expect Nothing.” la la To Carthage then I came Burning burning burning burning O Lord Thou pluckest me out O Lord Thou pluckest burning A Cartagine poi sono venuto i riferimenti del viaggio di Agostino per superare il suo stile di vita secolare e pagano. Contrariamente alla parte precedente del Sermone del Fuoco, dove Buddha predicava di astenersi, qui la poesia si rivolge alla religione occidentale - tuttavia, indipendentemente dalla loro posizione, sono scritti nella poesia con una sfumatura leggermente beffarda. IV. DEATH BY WATER Phlebas the Phoenician, a fortnight dead, Forgot the cry of gulls, and the deep seas swell And the profit and loss. A current under sea Picked his bones in whispers. As he rose and fell He passed the stages of his age and youth Entering the whirlpool. Gentile or Jew O you who turn the wheel and look to windward, Consider Phlebas, who was once handsome and tall as you. A woman drew her long black hair out tight And fiddled whisper music on those strings And bats with baby faces in the violet light Whistled, and beat their wings And crawled head downward down a blackened wall And upside down in air were towers Tolling reminiscent bells, that kept the hours And voices singing out of empty cisterns and exhausted wells. In this decayed hole among the mountains In the faint moonlight, the grass is singing Over the tumbled graves, about the chapel There is the empty chapel, only the wind’s home. It has no windows, and the door swings, Dry bones can harm no one. Only a cock stood on the roof-tree Co co rico co co rico In a flash of lightning. Then a damp gust Bringing rain Ganga was sunken, and the limp leaves Waited for rain, while the black clouds Gathered far distant, over Himavant. The jungle crouched, humped in silence. Then spoke the thunder DA Datta: what have we given? My friend, blood shaking my heart The awful daring of a moment’s surrender Which an age of prudence can never retract By this, and this only, we have existed Which is not to be found in our obituaries Or in memories draped by the beneficent spider Or under seals broken by the lean solicitor In our empty rooms DA Dayadhvam: I have heard the key Turn in the door once and turn once only We think of the key, each in his prison Thinking of the key, each confirms a prison Only at nightfall, aetherial rumours Revive for a moment a broken Coriolanus DA Damyata: The boat responded Gaily, to the hand expert with sail and oar The sea was calm, your heart would have responded Gaily, when invited, beating obedient To controlling hands La fede vuota ancora una volta simboleggiata esplicitamente dalla "cappella vuota". Questo può anche fare riferimento alla Cappella Pericolosa, il cimitero per coloro che hanno cercato il Santo Graal e hanno fallito. I sat upon the shore Fishing, with the arid plain behind me Shall I at least set my lands in order? L'immagine del pescatore seduto sulla riva - "con l'arida pianura dietro di me" - è un'allusione diretta al re pescatore e alla sua sterile terra desolata. "Devo mangiare almeno per mettere in ordine le mie terre?" È una citazione della Bibbia, del Libro di Isaia: "Così dice l'Eterno, metti in ordine la tua casa: perché morirai e non vivrai". London Bridge is falling down falling down falling down Poi s’ascose nel foco che gli affina Quando fiam ceu chelidon—O swallow swallow Le Prince d’Aquitaine à la tour abolie These fragments I have shored against my ruins Why then Ile fit you. Hieronymo’s mad againe. Datta. Dayadhvam. Damyata. Shantih shantih shantih Nell'ultima strofa, Eliot suggerisce la ragione della frammentazione di questo poema: in modo che potesse portarci in luoghi e situazioni diversi. Le rovine, indipendentemente da dove si trovino, sono sempre rovine e la follia e la morte non cambieranno mai, indipendentemente dalla differenza. Michael H. Levenson mette in prospettiva l'ultima strofa dal punto di vista linguistico: il poema si conclude con una rapida serie di frammenti letterari allusivi: sette delle ultime otto righe sono citazioni. Ma nel mezzo di queste citazioni c'è una linea alla quale dobbiamo attribuire grande importanza: "Questi frammenti ho puntellato contro le mie rovine". Nello spazio di quella linea il poema diventa consapevole di se stesso. Quella che era stata una serie di frammenti di coscienza è diventata una coscienza di frammentazione: quella potrebbe non essere la salvezza, ma è una differenza, poiché come scrive Eliot, “Realizzare che un punto di vista è un punto di vista è già avere lo ha trasceso. ”E riconoscere i frammenti come frammenti, nominarli come frammenti, è già averli trascesi non in un'unità armoniosa o finale, ma in un punto di vista un po 'più alto, un po' più inclusivo, un po 'più consapevole. Considerato in questo modo, la poesia non raggiunge una coerenza risolta, ma non rimane neppure in un caos di frammentazione. Piuttosto mostra una serie di schemi più o meno stabili, regioni di coerenza, principi temporanei di ordine del poema non come un'unità stabile ma impegnata in quello che Eliot chiama il "doloroso compito di unificare". Sfondo storico Dal Modernism Lab dell'Università di Yale: "Penso che la terra desolata di Eliot sia la giustificazione del" movimento "del nostro esperimento moderno, dal 1900", scrisse Ezra Pound poco dopo la pubblicazione del poema nel 1922. T.S. La poesia di Eliot descrive uno stato d'animo di profonda delusione derivante sia dall'esperienza collettiva della prima guerra mondiale che dai travagli personali di Eliot. Nato a St. Louis, Eliot aveva studiato ad Harvard, alla Sorbona e ad Oxford prima di trasferirsi a Londra, dove ha completato la sua tesi di dottorato sul filosofo F. H. Bradley. A causa della guerra, non è stato in grado di tornare negli Stati Uniti per ottenere la laurea. Ha insegnato brevemente alla scuola di grammatica e poi ha trovato lavoro presso la Lloyds Bank, dove ha lavorato per otto anni. Sfortunatamente sposato, subì il blocco dello scrittore e poi un esaurimento subito dopo la guerra e scrisse la maggior parte di The Waste Land mentre si stava riprendendo in un sanatorio a Losanna, in Svizzera, a 33 anni. Eliot in seguito descrisse il poema come "il sollievo di un personale e un gallo cedrone del tutto insignificante contro la vita ... solo un brontolio ritmico. ”Tuttavia la poesia sembrava ai suoi contemporanei trascendere la situazione personale di Eliot e rappresentare una crisi generale nella cultura occidentale. Uno dei suoi temi principali è la sterilità di un mondo postbellico in cui la sessualità umana è stata pervertita dal suo corso normale e anche il mondo naturale è diventato sterile. Eliot ha continuato a convertirsi in una forma di anglicanesimo della High Church, diventare un soggetto britannico naturalizzato e passare alla politica conservatrice. Nel 1922, tuttavia, le sue ansie per il mondo moderno erano ancora travolgenti. T. S. Eliot, "The burial of the dead": analisi e commento critico La sepoltura dei morti - prima sezione della Waste Land - contiene diversi riferimenti già nel titolo. In primo luogo il titolo è preso da un verso del servizio di sepoltura anglicano e fa quindi al tempo stesso riferimento all'officio funebre nella religione cristiana. Ma allude anche alla sepoltura dell’immagine di Dio che rappresentava un rito di rinascita nei riti vegetativi; infine allude alla sepoltura degli uomini nel mondo contemporaneo come metafora degli uomini che abitano la Terra Desolata e che non vogliono svegliarsi. In questa prima parte della Terra Desolata, aperta dal celebre verso secondo cui "April is the cruellest month", troviamo quattro personaggi narranti ognuno caratterizzato dal proprio punto di vista; per questo motivo questa sezione può essere considerata una sorta di monologo drammatico. Il fatto però che a parlare siano quattro persone, e che ogni sezione sia breve, dà l’idea che sia una folla a parlare, all’interno della quale non si identifica nessuno in particolare. Vengono anche usati svariati frammenti in diverse lingue che rendono l’opera più complessa, quasi a mimare il caos della società contemporanea. Questo paesaggio a volte viene sostituito con altri luoghi spiacevoli, come dove l'oratore si trova accanto al fiume Tamigi e osserva un topo " ragging its slimy belly on the bank" (trascinare la sua pancia viscida sulla riva). Ma per la maggior parte, "The Waste Land" di solito si riferisce a un luogo arido e sterile che è spazzato dal vento forte e costantemente scosso dal “dry sterile thunder without rain" (tuono sterile secco senza pioggia). Niente acqua, niente buona arte, niente di niente. L'oratore si vede come un solo figurato che vaga in questa terra desolata, raccogliendo e setacciando i frammenti spezzati di una cultura che un tempo era fantastica e ora è come Las Vegas una domenica mattina. Durante i suoi viaggi, raccoglie frammenti di mito greco, Shakespeare, Dante, Wagner e leggenda inglese medievale per cercare di dare un senso alla sua situazione. Ma nessuno di questi frammenti è sufficiente. Continua a sete di rinnovamento spirituale in una terra che sembra destinata a rimanere asciutta. SETTING All'inizio potrebbe non sembrare, ma il titolo di questa poesia è morto. Questa poesia è ambientata in "The Waste Land". Ma anche una rapida occhiata alla poesia può dirci che questo non è letteralmente vero. L'ambientazione in realtà sembra volare dappertutto, da uno chalet di lusso nella campagna svizzera a un pub a Londra, dalle rive del Tamigi a un luogo senza nome, simile a un deserto. Ma l'ambientazione di questa poesia non è solo un luogo fisico, ma un paesaggio mentale e spirituale secco, sterile e generalmente terribile. Avvolgere la testa attorno a questa idea di "luogo fisico dentro la testa" è davvero importante per comprendere questa poesia. Quando provi a immaginare l'ambientazione di questa poesia, è meglio pensare alla "pianura arida" (425) che Eliot descrive in "What the Thunder Said", un luogo roccioso e sabbioso dove non crescerà nulla. La terra desolata è anche un luogo pieno di rifiuti, e non solo i fogli sandwich e le estremità di sigaretta delle linee 175-180, ma i frammenti rotti della cultura classica (principalmente greca, italiana e romana). In questo scenario, puoi immaginare il profeta cieco Tiresia che si fa strada nel deserto e raccoglie frammenti della cultura classica, mentre continua ad essere assalito da grossolane "visioni" come la donna cattiva che chiacchiera nel bar o il giovane carbuncolare fare sesso senza amore con la dattilografa. Quindi, come possiamo dare un senso a tutti gli altri luoghi letterali in cui questa poesia sembra essere ambientata, come con la donna nel pub o l'appartamento della giovane dattilografa? Sì, anche questi fanno parte dell'ambientazione del poema e tendono a svolgersi a Londra; ma nel complesso, fanno parte di un più ampio paesaggio spirituale, che Eliot vede come tutta la civiltà occidentale nel 20 ° secolo. In termini di impostazione culturale, non si può negare che la prima guerra mondiale è molto, molto presente in tutto questo poema, anche se i riferimenti di Eliot ad esso sono di solito indiretti. Questo potrebbe effettivamente riflettere il modo in cui le persone che soffrono di scossa di shell spesso hanno difficoltà a ricordare una zona di battaglia perché le loro menti hanno bloccato l'orrore di ciò che è accaduto. Il tono generale della disperazione in questa poesia, combinato con la descrizione della terra desolata come un luogo sterile e sporco, sarebbe stato riconosciuto dalla maggior parte dei lettori ai tempi di Eliot come i campi di battaglia della prima guerra mondiale, che distrussero completamente qualsiasi cosa parti d'Europa, bruciando enormi prati e foreste e lasciando solo un paesaggio infinito di fango, terra e cadaveri. La distruzione della prima guerra mondiale ha avuto un'enorme influenza non solo su Eliot, ma anche su tutto il modernismo. Dopotutto, come può la civiltà occidentale continuare a credere che stia progredendo quando tutti i suoi cosiddetti progressi hanno portato alla morte di oltre dieci milioni di persone? La prima guerra mondiale ha lasciato non solo un vuoto fisico, ma spirituale in tutta Europa, trasformandolo in quella terra desolata di Eliot. COSA SUCCEDE L'EPIGRAFO Nam Sibyllam quidem Cumis ego ipse oculis meis vidi in ampolla pendere, et cum illi pueri dicerent: Σιβυλλα τι θελεις; respondebat illa: α̟οθανειν θελω. " Per Ezra Pound il miglior fabbro. Ehm, cosa? Questa è gente giusta. Eliot inizia questa poesia con un'epigrafe che potrebbe anche essere il greco antico per Shmoop. Oh aspetta, lo è. In realtà, è in greco e latino e si riferisce a un testo molto famoso e molto antico: il "Satyricon" di Petronio. La poesia si riferisce a un antico oracolo greco, Cumaean Sibyl, a cui fu concessa l'immortalità da Apollo, per il quale era una profetessa. Alla fine, si è davvero pentita di questo desiderio (l'immortalità non è quasi mai così meravigliosa come sembra), perché invecchia sempre più e non muore mai. Quindi, in questa citazione della poesia, l'oratore chiede a Cumaean Sibyl cosa vuole di più e dice che vuole morire. Ora c'è un accenno di ciò che verrà, giusto? In una poesia che parla della morte spirituale e culturale del mondo occidentale, ha senso solo che inizieremmo con la vita di un oracolo completamente privo di significato. E l'allusione classica ci ricorda che stiamo per leggere i riferimenti di una biblioteca ai più grandi successi della letteratura occidentale. L'epigrafe ci sta dicendo di allacciare le cinture. E quest'ultima parte, riguardo il miglior fabbro? Questa è una dedica al poeta e critico Ezra Pound, che aiuta Eliot a modificare questa poesia nel giro di un centimetro della sua vita, fino a quando non è diventato il capolavoro che stai leggendo oggi. TOUGH-O-Meter Monte Everest Non c'è proprio modo di aggirarlo; "The Waste Land" di Eliot è probabilmente uno dei pezzi più difficili (se non il più duro) che tu abbia mai incontrato. La gamma di riferimenti di Eliot, combinata con il rifiuto ostinato di Eliot di spiegarti qualcosa in termini chiari, significa che devi dedicare un sacco di tempo allo studio (con utili note di studio, occhiolino) prima che questa poesia inizi a significare qualcosa —Qualcosa — per te. Ma state tranquilli, questa poesia non è difficile per caso, e non è difficile solo essere, beh, difficile. Eliot vuole che sia difficile perché è così stanco di come il mondo moderno cerca di rendere tutto così facile nella vita. iPod, microonde, Google - per quanto riguarda Eliot, sono tutte cose che rendono il nostro cervello sempre più debole, anche se potremmo pensare che stiamo diventando più efficienti. In breve, Eliot vuole che tu non comprenda questa poesia, almeno non all'inizio. Vuole frustrarti così tanto che visiterai la tua biblioteca locale e proverai a capire cosa significhi questa poesia, e imparerai un sacco di cose gratificanti nel processo. E se chiudi questa poesia e dici "È troppo difficile; Eliot è un coglione", allora Eliot è più che felice di perderti come lettore. Non commettere errori: amico è un enorme snob. Ma è solo uno snob perché crede ancora nel potere del cervello umano, e non ha tempo per le persone che sprecano quel potere in intrattenimento senza cervello e lettura facile. BIGLIETTO DA VISITA Allusioni abbondanti Probabilmente non troverai mai una poesia più ricca di riferimenti all'arte, alla cultura e alla storia di questa. Come crea questo senso? Usando una piccola cosa chiamata enjambment. Ciò mantiene ogni linea come se fosse incompiuta. Ricordi le prime due righe? "April is the cruellest month, breeding / Lilacs out of the dead land, stirring" (Aprile è il mese più crudele, allevamento / Lillà fuori dalla terra morta, mescolando 1-2) ci lascia in sospeso su ogni linea, con quei participi che trascinano la frase. Eliot ama anche usare le vecchie ellissi per trasmettere questa stessa sensazione, come nel caso della linea 182, in cui l'oratore "sat down and wept…." (si sedette e pianse ....) Ma non si ferma qui. Un altro elemento brutale dell'esistenza moderna è la terribile identità che sembra determinare ogni giorno della vita delle persone. Sai, quella terribile sensazione che la vita non vada da nessuna parte in particolare? Eliot lo trasmette maggiormente nella sua descrizione della donna che chiacchiera nel pub nelle righe 139- 172. E lo trasmette soprattutto attraverso il ritornello di "HURRY UP PLEASE ITS TIME” (AFFRETTATI PER FAVORE IL SUO TEMPO). Ogni volta che leggi questo, ti viene in mente il fatto che questa loquace Cathy ha probabilmente ascoltato questa frase migliaia di volte, il che significa che probabilmente ha trascorso una grossa fetta della sua vita sprecando via le ore sul fondo di una bottiglia di sherry, piuttosto che lavorare verso qualsiasi tipo di obiettivo. Con Eliot ricevi anche costanti promemoria che la bellezza che potrebbe ancora esistere nel mondo, ma sfortunatamente, questi meravigliosi ritornelli cadono inascoltati. Ricordi quel ritornello onomatopeico di "Jug jug jug"? Questo ci dice che Philomela (che rappresenta la bellezza classica) non può essere compreso dalle persone moderne, perché alle persone moderne manca l'educazione o il buon senso per riconoscere ciò che stanno ascoltando. Al suo centro, questa poesia è una forma a sé. Sono frammenti, storie, allusioni e immagini. Tutte queste cose vengono gettate in un melting pot poetico per inventare una nuova forma, quella che Eliot trova adatta al caos del mondo moderno. Il motivo per cui Eliot attinge da tutte queste forme, tradizioni e dispositivi poetici è che la sua poesia è progettata per essere una specie di Wikipedia per la cultura occidentale (anche se avrebbe odiato Wikipedia). Spera che la diversità all'interno della poesia possa aiutare a rinvigorire il rispetto perduto per l'alta cultura che pervade la modernità. Questo è un ordine elevato, tuttavia, ed è la tua chiamata se Eliot lo faccia o meno. IMMAGINI DELL'ACQUA Per una poesia sul deserto, "The Waste Land" ha sicuramente molta acqua che scorre attraverso di esso. E ciò che dovremmo fare di tutta quell'acqua non è sempre chiaro. Sì, la terra desolata sta morendo per mancanza d'acqua, ma anche il marinaio annegato è morto a causa della troppa acqua. L'acqua diventa più importante nelle fasi successive della poesia, quando Eliot si concentra sempre di più sulla sterilità della terra, dove " is no water but only rock / Rock and no water and the sandy road” non c'è (acqua ma solo roccia / roccia e nessuna acqua e la strada sabbiosa 331-332). È qui che l'acqua diventa un simbolo della fertilità che la terra desolata non ha più, e senza questa fertilità, non può esserci speranza che qualcosa di nuovo o di bello possa crescere. Linea 4: La "pioggia primaverile" arriva per dare nuova vita al paesaggio; ma tutto ciò che riesce a fare è "sti [r] / Radici opache", suggerendo che non emergerà nulla di nuovo dalla terra desolata simbolica. Linea 24: questa linea traccia la prima connessione tra l'aridità della terra, la mancanza di acqua e l'infertilità spirituale del mondo moderno. Linea 47: "il marinaio fenicio annegato" appare tra le carte dei tarocchi che l'indovino, Madame Sosostris, ti sta facendo strada. Si riferisce al mito inglese del Re Pescatore, la cui ferita fa smettere alla terra di produrre nuova vita. Il marinaio annegato in questo caso potrebbe rappresentare la terribile maledizione che è caduta sull'Europa nel suo insieme nel 20 ° secolo. Più tardi nella poesia, tuttavia, c'è un leggero accenno che il fuoco potrebbe effettivamente essere una cosa redentrice o purificatrice. Questo suggerimento deriva principalmente da un altro riferimento a Dante nella riga 428, che è scritto in italiano e significa "si è nascosto nel fuoco che li raffina". La possibilità che il fuoco possa "raffinare" ci dà la speranza che tutte le catastrofi culturali che abbiamo subito possano portare a qualcosa di nuovo e di buono. Ma è una vaga speranza nella migliore delle ipotesi. Linee 82-84: A questo punto della poesia, otteniamo la nostra prima immagine diretta del fuoco. Ma l'immagine non ha ancora assunto il significato che avrà in "Il sermone del fuoco" e in seguito. Questo perché all'inizio della poesia, le immagini di Eliot sono molto più grigie, con poca vita in esse. Ci tiene a pensare a Hellfire. Le "fiamme dei candelabri dai sette rami" (82) in questo caso servono a mostrare lo scintillio dei gioielli in una sontuosa, classicamente bella stanza, che Eliot esplora per mostrare come la bellezza del passato è stata rovinata nel 20 ° secolo. Linee 108-110: Il significato di queste linee è davvero ambiguo, dal momento che non è chiaro se l'immagine della donna che allarga i capelli in "punti infuocati" sia una cosa buona o cattiva. La riga successiva (110) suggerisce che una certa bellezza nei capelli infuocati di questa donna "Brillava in parole, poi sarebbe selvaggiamente ferma", il che potrebbe significare che il fuoco dei suoi capelli è bello, ma quando proviamo a dirlo in parole, il significato salta solo per un secondo, prima di morire come una fiamma tremolante. Questo potrebbe rappresentare il punto di vista di Eliot sulla bellezza classica nell'era moderna. In altre parole, Eliot potrebbe sostenere che anche se la bellezza classica fosse in grado di esistere oggi, sembrerebbe solo per un secondo prima di essere spenta. The Fire Sermon: Surprise surprise, le immagini del fuoco sono al centro della scena in "The Fire Sermon". Questo nome è un riferimento a un sermone che il leader spirituale Buddha usava insegnare alle persone a resistere ai loro appetiti mondani per il sesso, il potere e le proprietà materiali. In questo caso, il fuoco rappresenta la fame nelle persone moderne che non può essere soddisfatta. Tutto ciò che facciamo è consumare, consumare, consumare senza mai veramente pensare a problemi più grandi che circondano tutto il nostro consumo. Righe 308-311: Dal nulla, improvvisamente leggi "Bruciare, bruciare, bruciare, bruciare / O Signore, mi hai strappato" (308-309). Yowza. In queste immagini, hai la sensazione che chi parla la poesia vuole essere tirato fuori dal mondo dei desideri sporchi. Non vuole più inseguire il sesso e i beni materiali, ma vuole essere "strappato" dal mondo da un potere superiore come Dio. È un modo molto intenso per terminare una parte della poesia, ma, di nuovo, Eliot è piuttosto intenso quando si tratta di vivere una vita più pacifica. Riga 322: La "luce rossa della torcia sui volti sudati" è l'immagine che Eliot usa per aprire la sezione finale della poesia. La terra desolata è chiaramente un luogo caldo senza acqua, ma la menzione di torce ha anche connessioni bibliche al periodo successivo alla crocifissione di Gesù Cristo: una morte terribile, ma anche un simbolo di rinascita. Linea 428: dopo aver usato il fuoco come simbolo di lussuria e dannazione spirituale, Eliot lo usa in modo potenzialmente positivo nelle ultime righe della poesia. Citando Dante, scrive una frase in italiano che si traduce come "si nascose nel fuoco che li raffina" (428). Questa linea suggerisce che il fuoco potrebbe avere il potere di affinare o pulire qualcosa invece di distruggerlo. Forse per Eliot, la rinascita può avvenire solo dopo che qualcosa del genere - diciamo solo la società - è stato completamente distrutto o "bruciato". THE THAMES RIVER Per Eliot, il Tamigi è un luogo immortalato dalla poesia inglese da secoli. Ma nel mondo moderno, il Tamigi è solo una sporca via d'acqua inquinata le cui sponde sono piene di rifiuti e di topi viscidi (175-188). L'inquinamento è un'immagine che emerge anche in altri luoghi di questa poesia, come con la "nebbia marrone" che copre Londra nella sporcizia fisica e spirituale (208). Nel complesso, l'inquinamento rappresenta la distruzione di cose che una volta erano grandi. Tutti gli oggetti che inquinano le rive del Tamigi sono anche oggetti usa e getta introdotti dalla cultura moderna, come carte sandwich, bottiglie o mozziconi di sigarette. Tutti questi elementi lasciano tracce di persone che bevono e fumano, piuttosto che amoreggiare, sposarsi e poetare, come ai vecchi tempi. Linee 173-186: Eliot apre "Il sermone del fuoco" dipingendo un quadro piuttosto lugubre del Tamigi. Nella riga 176, cita il grande poeta inglese Edmund Spenser, un uomo che una volta scrisse canzoni d'amore su quanto fosse bello e stimolante il "Sweet Thames". Nei giorni moderni, tuttavia, Eliot trova solo "bottiglie vuote, carte sandwich, fazzoletti di seta, scatole di cartone, mozziconi di sigaretta". Sì, lo sappiamo, in realtà dice che "il fiume non porta bottiglie vuote, carte a sandwich" (enfatizza la nostra). Ma il nostro uomo T.S. sta ottenendo il suo sarcasmo. Il suo fiume Tamigi è molto più sporco di Spenser. Tua madre è mai entrata nella tua camera da letto e ha detto "Wow. Certo è immacolato qui. Sicuramente non dovresti fare nulla" Allora conosci esattamente il tono che Eliot sta adottando. L'inquinamento di un fiume che una volta ha ispirato è collegato all'inquinamento morale che ha colpito una civiltà che ha ispirato una volta. Forse l'immagine più deprimente di questa magia perduta appare nella linea di Eliot, "Le ninfe sono andate via". Questa linea suggerisce non solo che il Tamigi ha perso la sua antica bellezza, ma che il fiume ha perso un senso di suggestione mitologica che non potrà mai tornare indietro. Linee 266-269: Quando queste linee parlano di come "Il fiume suda / Petrolio e catrame", la descrizione arriva proprio sulla scia di una bellissima immagine di "bianco e oro ionici" (265). Quindi, in pratica, Eliot ti dà un'idea di quanto bello possa essere il mondo, poi ti dà una pacca in faccia con un'immagine di quanto sia brutto in realtà. Parla anche dell'inquinamento del fiume scivolando nella forma di una canzone popolare, disegnando ancora di più un confronto tra la sporcizia ambientale e l'inquinamento morale della cultura pop. CHIAVI E PRIGIONI Queste immagini appaiono principalmente nelle linee 412-415; fondamentalmente, la maggior parte della sua rabbia si riduce all'egoismo delle persone. In questo senso, le persone vivono all'interno delle prigioni private del proprio interesse personale e ego. Senza nulla per cui vivere al di fuori di se stessi, queste persone trascorrono tutta la vita a cercare di riempire il buco creato dalla loro mancanza di spirito o compassione, e spesso lo fanno comprando un sacco di cose o sfruttando altre persone. In entrambi i casi, Eliot pensa che le persone debbano cambiare il loro modo di comportarsi; ma non saranno in grado di farlo fino a quando non cambieranno il modo in cui pensano e sentono il mondo. Linee 413-417: Quando scrive che " We think of the key, each in his prison” (Pensiamo alla chiave, ognuno nella sua prigione) (414), Eliot significa che ognuno di noi è intrappolato - volontariamente o involontariamente - nella prigione del nostro egoismo e interesse personale . Si riferisce a questo come una prigione perché crede davvero che, in fondo, l'egoismo delle persone li spinga a desiderare connessioni più profonde con altre persone. Le persone moderne hanno dimenticato come stabilire questo tipo di connessioni, perché non esiste una cultura unificante per riunirci tutti. Queste parole significano dare, avere compassione e avere autocontrollo. Per Eliot, queste sono le tre cose che dovremmo pensare quando sentiamo il tuono, perché è se seguiamo questi comandi che il tuono ci darà "l'acqua piovana" spirituale di cui abbiamo bisogno per ringiovanire il nostro mondo. MUSICA POPOLARE Per quanto tutti noi possiamo amare la musica pop, Eliot la usa come esempio di come la cultura occidentale maldestra abbia ottenuto. La musica pop simboleggia il modo in cui la cultura di massa tende a prendere oggetti di valore sociale molto importante e a rovinarli completamente (come Dan Brown che utilizza le grandi opere di Leonardo da Vinci per scrivere un thriller di successo: Eliot non sarebbe d'accordo con quello). Eliot non è davvero cool con l'arte che è semplicemente popolare, perché crede che a volte la grande arte possa essere sopra le teste delle persone e che la maggior parte delle persone non abbia il buon senso per apprezzarla. Quindi tornano alla loro top 10 di iTunes e scaricano qualsiasi cosa accattivante. Linee 128-130: In queste righe, Eliot cita le linee di una canzone popolare (dai suoi tempi) chiamata "The Shakespearean Rag". Le linee "È così elegante / così intelligente" sono dette con sarcasmo totale, dal momento che le persone stupide hanno praticamente preso qualcosa di veramente intelligente (Shakespeare) e l'hanno trasformato in una canzone che le persone ubriache amano cantare. La parola "straccio" è particolarmente adatta a questo tipo di critica, dal momento che si riferisce sia a una forma popolare di canzone che a un panno che pulisce la sporcizia. Lines 199-201: Nelle sue note, Eliot ammette di alzare queste righe da una canzone ballata che ha ascoltato da Sydney, in Australia. In realtà, questa versione della canzone è in realtà una delle versioni più pulite che le truppe australiane hanno cantato durante la prima guerra mondiale. Ancora una volta, la musica popolare tende a inserirsi nel poema di Eliot come un'interruzione, un tipo di rumore moderno che annega sempre pensieri significativi con sciocchezze. Righe 266-291: Eliot prende una canzone che avrebbe rispettato - da un'opera di Wagner - e la riempie con i suoi testi per mostrare come i grandi successi del passato siano trascinati nel fango e nella sporcizia del mondo moderno, che è definito principalmente dalla mediocrità impensabile. Tutto è così orribilmente mediocre in questo mondo moderno e le forme di musica popolare trasmettono questo triste fatto meglio di ogni altra cosa. TAROCCHI Queste carte che raccontano la fortuna risalgono al 1400 ed Eliot sembra convinto che contengano alcune immagini preziose per dare un senso a tutto ciò che è sbagliato nel mondo moderno. Sono anche collegati al tema della profezia che Eliot solleva più volte nel poema, anche attraverso la figura di Tiresia, il profeta cieco. Il pacchetto di tarocchi è associato in questa poesia principalmente con Madame Sosostris, che potrebbe effettivamente essere una frode. Tuttavia, Eliot ritiene che le immagini contenute nelle sue carte, come la torre che cade o il marinaio annegato, siano utili per illustrare il declino della società occidentale. Linee 46-54: Le carte fanno la loro prima apparizione all'inizio della poesia quando l'oratore sembra sedersi con un "famoso chiaroveggente" di nome Madame Sosostris. La donna pesca in totale sei carte dei tarocchi, che sono: il marinaio annegato, il Belladona, l'uomo con tre doghe, la Ruota, il mercante con un occhio solo, e infine una carta che mostra un uomo che trasporta dietro la schiena un oggetto sconosciuto. Francamente, l'oratore della poesia non sembra molto impressionato da Madame Sosostris, suggerendo che dovrebbe sapere come evitare il raffreddore se conosce così bene il futuro. Richard Wagner (31-34, 42, 266-291) Wagner è stato un grande compositore del 19 ° secolo, le cui opere e musica sono ancora diffuse nei film e nella cultura pop di oggi. In "La sepoltura dei morti", Eliot cita quattro righe dell'opera di Wagner Tristano e Isotta (31-34, 42). In "The Fire Sermon", Eliot usa la canzone delle "Rhine-Daughters" dell'opera Götterdämmerung di Wagner, e sostituisce le parole originali con le sue, lasciando l'originale "Weialalal leia" (266-291). Madame Sosostris (Sesostris) (43-59) Questo chiromante è in realtà un personaggio del romanzo satirico di Aldous Huxley Crome Yellow, che è stato pubblicato nel 1921 con buone recensioni, un anno prima di "The Waste Land". In Crome Yellow, Madame Sesostris è fondamentalmente una truffa che si travestisce da zingara e visita le fiere di campagna per dire soldi alla fortuna delle persone. Charles Baudelaire (60, 76) Charles Baudelaire era un poeta francese del XIX secolo che era famoso per aver portato materiale immorale nella poesia "alta". Citazioni di Eliot dalla collezione Fleurs du Mal di Baudelaire, nelle righe 60 e 76 di "The Burial of the Dead". Dante Alighieri (62-65, 293-295, 412-415) Dante Alighieri era un poeta italiano che scrisse nei secoli 13 ° e 14 °. È famoso soprattutto per il suo trio di poesie epiche, Inferno, Purgatorio e Paradiso. Eliot si riferisce all'Inferno (62-65) e al Purgatorio (293-295, 412-415) in "The Waste Land" per dare al lettore un senso dell'esistenza infernale e purgatoria della vita moderna. John Webster (75, 118) John Webster era un drammaturgo che ha scritto all'epoca di Shakespeare (1600) ed è famoso per le sue tragedie, in particolare The White Devil. Eliot allude a questa commedia nella linea 75 di "The Burial of the Dead". Nella riga 118, Eliot allude a un'altra delle commedie di Webster, chiamata The Devil's Law Case. Amico, questo tipo Webster sembra che amasse davvero scrivere del diavolo. Thomas Middleton (137) Thomas Middleton era anche un drammaturgo che ha scritto all'inizio del 1600, e la seconda sezione di "The Waste Land", senza dubbio si riferisce in generale alle opere teatrali di Middleton A Game at Chess and Women Beware Women. Nel secondo di questi giochi, il gioco degli scacchi rappresenta le mosse fatte nella seduzione di una donna. William Shakespeare (48, 77, 172, 191, 257, 417) Eliot fa riferimento a William Shakespeare molte volte in questa poesia perché, beh, Shakespeare è l'uomo, vero? Più specificamente, Eliot allude alle commedie The Tempest (48, 191, 257), Antonio e Cleopatra (77), Amleto (172) e Coriolano (417). John Milton (98) Cos'è una terra desolata disseminata di frammenti della grande letteratura inglese senza un po 'del classico poema di John Milton, Paradise Lost? Eliot allude a questo nella riga 98. Metamorfosi di Ovidio (99-104, 203-206, 218, 245, 429) Per chiunque desiderasse un'educazione ai classici della letteratura occidentale ai tempi di Eliot, conoscere il poeta romano Ovidio era un must assoluto. Ovidio scrisse all'epoca di Cristo (dal 43 a.E.V. al 17-18 E.V.), ed è famoso soprattutto per la sua raccolta di mitologia in versi poetici, Le metamorfosi. Eliot si riferisce specificamente al mito del "Stupro di Philomel", sul quale è possibile ottenere la merce nella sezione "Riepilogo". Anche Tiresia, il profeta cieco, è un personaggio di Ovidio. Herman Hesse, A Glimpse Into Chaos, 1920 (367) Il famoso scrittore tedesco Herman Hesse (che ha anche scritto Siddhartha) ha scritto una raccolta di saggi intitolata A Glimpse into Chaos, su cui Eliot attinge qui. Riferimenti storici Battle of Mylae (70) Eliot si riferisce a questa battaglia del 260 a.E.V. quando sarebbe probabilmente più appropriato (nel 1922) fare riferimento alla prima guerra mondiale (1914-1918). Ma riferendosi a questa guerra molto precedente, che è stata combattuta per guadagno finanziario, Eliot prende l'avidità e la stupidità combinate della storia umana e le mette insieme in "The Waste Land". The Fire Sermon (308) Secondo la maggior parte dei resoconti, il sermone del fuoco è stato predicato dall'insegnante spirituale noto come Buddha. Aveva lo scopo di incoraggiare le persone a rinunciare al "fuoco" della lussuria per il sesso e le proprietà terrene. Anche se oggi guardi il mondo, devi chiederti quanto ha funzionato bene. Riferimenti sulla cultura pop Tarocchi (46-55, 312-321, 430) Dopo che sono stati introdotti nel poema da Madame Sosostris, le carte dei tarocchi diventano un modo importante per Eliot di mescolare profezia e critica nel suo tono, poiché entrambi credono nel significato simbolico del mazzo di tarocchi (che è vecchio di secoli) e in allo stesso tempo non si acquista in chiromanti o medium psichici. Il pacchetto di tarocchi è ancora oggi parte della cultura pop e il suo ampio fascino lo ha reso popolare nel 21 ° secolo come nel 16 °. The Shakespearean Rag (128-130) "The Mysterious Rag" era molto popolare negli Stati Uniti intorno al 1912, ed Eliot senza dubbio l'avrebbe sentito abbastanza spesso. Probabilmente si è arrabbiato per il modo in cui le persone ora si arrabbiano quando sentono Nickelback. Scusa, ma sai che è vero. Cannon Street Hotel and Metropole (213-214) Il Cannon Street Hotel e l'Hotel Metropole erano due lussuosi hotel dell'epoca di Eliot, sebbene entrambi avessero la reputazione di essere luoghi di discutibili attività sessuali. Controlla la nostra sezione "Riepilogo" per ulteriori informazioni. Moorgate (296) Una stazione della metropolitana di Londra. "London Bridge is Falling Down" (427) Questa famosa filastrocca era diffusa ai tempi di Eliot e ancora oggi è nota in molti luoghi.
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