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Torquato Tasso - La Gerusalemme Liberata, Appunti di Letteratura Italiana

Descrizione dettagliata del periodo storico, opere rilevanti e la Gerusalemme Liberata. E' presente la descrizione dei personaggi e gli episodi più rilevanti: Il concilio infernale, il giardini di Armida, l'amore tra Rinaldo e Armida, Il duello tra Tancredi e Clorinda, La selva di Saron. Utilizzato per affrontare un esame

Tipologia: Appunti

2020/2021

In vendita dal 04/01/2021

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4.4

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22 documenti

Anteprima parziale del testo

Scarica Torquato Tasso - La Gerusalemme Liberata e più Appunti in PDF di Letteratura Italiana solo su Docsity! Torquato Tasso: La Gerusalemme Liberata Quadro storico Il periodo tra Ariosto e Tasso è contraddistinto da alcune tendenze che mettono in crisi l’equilibro rinascimentale e che condizionano fortemente la vita e la produzione letteraria. Controriforma  Tentativo della chiesa di Roma di frenare il movimento Luterano (stabilito durante il Concilio di Trento 1545-1563) che provocò una grande spaccatura in Europa perché da un lato c’erano i protestanti e dall’altra i cattolici. La Controriforma ha un’importanza centrale nell’esperienza di Tasso e soprattutto è una delle spiegazioni alla dualità, alla duplicità che è molto presente nell’esperienza di Tasso e nella sua opera. Nell’età della controriforma la chiesa controlla le coscienze  Tasso aderisce alla cultura controriformistica, ma al contempo le si ribella in nome della libertà di pensiero ereditata dalla cultura rinascimentale. Tasso è protagonista di una crisi rinascimentale laica dove la libertà d’azione e di pensiero è soffocata e giudicata dalla chiesa. IL secondo Cinquecento vive un passaggio dall’assoluta laicità, libertà di pensiero e infinità di possibilità che c’era nel primo Cinquecento, a un’epoca di maggior controllo, di Indice dei libri proibiti, di attenzione, quasi di paura degli intellettuali di essere al di fuori dei dettami della Controriforma  ciò non impedisce l’emergere di un pensiero controcorrente (rivoluzione scientifica) Dopo il sacco di Roma si diffuse la tendenza del Manierismo  Resta interno alla tradizione classicista, alterandone i tratti, sino all’accesso e alla bizzarria. L’artista è fortemente individualista, ha una psicologia malinconica o esaltata  Rappresenta la crisi del Rinascimento ed esprime una situazione di incertezza e di dubbi. Sono proprio i dubbi sulla legalità del contenuto e sull’accettabilità dell’opera ad attanagliare Tasso; iniziano a scavare nella sua anima, nel suo intimo, provocando incertezza e paure chiedendosi ossessivamente se la sua fede fosse veritiera, tant’è vero che Torquato Tasso arriva ad autodenunciarsi all’Inquisizione di Ferrara perchè vive tale ribellione come una colpa per la quale punirsi. Poetica Aristotelica A condizionare l’opera letteraria vi fu la scoperta della poetica Aristotelica  VEDE LA LETTERATURA COME <<ARTE DI IMITAZIONE>>  Si concentra sul genere della tragedia  Deve rispettare le Unità (spazio- tempo-luogo)  Elemento fondamentale è il verosimile. VITA DI TORQUATO TASSO Nasce a Sorrento 11 marzo 1544. Nel 1565 Tasso entra al servizio presso Luigi d’Este, facendo così parte della corte di Ferrara. Tasso vive una duplice esperienza per quanto la sua vita. In un primo momento  Si muove con grande libertà e percepisce tale ambiente culturalmente molto vivace. Nel 1571 passa al servizio di Alfonso II come cortigiano stipendiatoal quale dedica la Liberata. In questo periodo viene attanagliato da forti crisi personali e psicologiche. Nonostante ciò si dovrà riconoscere che questi anni sono contraddistinti da una straordinaria felicità creativa se si pensa che si dedica alla lunga elaborazione della Gerusalemme liberata ma compone anche la favola pastorale Aminta. Aminta Proprio per il mondo della Corte ferrarese tasso compone nel 1573 l’Aminta, una favola pastorale. Nella favola, articolata in 5 atti ,si narra la storia:  Della giovane ninfa Silvia  pronta a difendere la propria verginità  Del pastore Aminta  innamorato disperato per l'atteggiamento ostile della giovane. Personaggi complementari:  Tirsi  più maturo e consigliere di Aminta  Dafne  saggia tutrice di Silvia. La Trama della favola risulta piuttosto lineale, centrata in particolar modo sul racconto dell’amore contrastato tra Aminta a e Silvia. Tasso affronta il forte tema dell’amore  Si manifestano visioni contrapposte dell'amore  Amore mitico appartenente all'età pagana, espresso nel coro del primo atto, in cui si celebra l'età dell'oro in cui gli uomini vivevano l'amore senza senso di vergogna.  L'amore passionale di Aminta, che mette in crisi l'individuo e lo porta al suicidio  L’amore saggio distaccato di tirsi e dafne che sanno cogliere le gioie del sentimento e si guardano dal potere distruttivo dell’ amore estremo. Ma alla base dell' Aminta c'è una contrapposizione ancora più forte. L’ amore impersona una società ideale dove il suo potere annulla le differenze tra gli uomini e li ingentilisce. Questa visione però viene smentita dal satiro che spiega così il suo gesto: Silvia lo respinge perché è povero ed egli non potendo godere delle gioie dell'amore in virtù delle leggi della raffinatezza che non possiede non ha altra scelta che rincorrere a quelli della forza. Al centro della denuncia del satiro sta l’affermazione che equivale a dire che gentilezza e nobiltà cioè i valori dell' ideologia cortigiana si basano su interessi economici e ingiustizie di classe.  Aminta si conclude con il matrimonio tra i due DISCORSI DELL’ARTE POETICA Tasso riflette sulla scrittura che deve conciliare non solo con le unità aristoteliche ma anche con i dettami della controriforma. Ecco che compone una sorta di trattato dal titolo DISCORSI DELL’ARTE POETICA e IN PARTICOLARE DEL POEMA EROICO. L’autore ritiene che il poema debba essere un piccolo-mondo con all’interno le sue fondamenta e le sue conclusioni e tutta la verità possibile  Utilizza il verosimile = il poeta cioè deve trattare un argomento vero, storicamente fondato, anche lontano dalla memoria dei lettori. Tasso censura tutto il repertorio del meraviglioso perché lo giudica non degno di fede. Ma come stupire il pubblico? Propone di agganciare il meraviglioso ai principi della religione cristiana, offrendo l’inserimento di Miracoli (considerati credibili e veritieri della fede cristiana)  fonde il meraviglioso cristiano Egli afferma che nel poema ci deve essere un ordine, una struttura razionale  Afferma che i personaggi devono formare una collettività per questo da vita all’ esercito cristiano (unito e compatto). A partire dal quarto canto Tasso introduce l’elemento demoniaco  Il canto si apre con il terribile concilio dei Diavoli chiamati a raccolta da Plutone  Lucifero per differire le imprese degli eroi cristiani. Lucifero si rammarica sia della sconfitta con dio, ma soprattutto della crociata che rischia di estirpare la fede “pagana” in asia e diffondere ulteriormente il culto cristiano. Lucifero quindi incita i diavoli a differire il destino dei cristiani con varie tentazioni e forze diaboliche. Goffredo= Definito “funzionario di Dio” è il condottiero dell’esercito cristiano. Estraneo alle tentazioni mondane e passionali che lacerano gli altri eroi cristiani  è sempre pronto a piegarsi al volere del fato-caso rinunciando anche alla propria felicità, e in lui si riconosce il modello culturale e religioso della Controriforma. All'inizio del poema l'arcangelo Gabriele si manifesta a Goffredo di Buglione comunicandogli la decisione divina di assegnare a lui il comando delle operazioni militari, cosa che il guerriero accetta diventando il "capitano" portando i suoi "compagni erranti" sulla retta via e assicurare il buon esito dell'impresa che alla fine risulterà vittoriosa. Il primo tentativo di Lucifero per distogliere i cristiani è l’apparizione nel campo cristiano della bellissima e seducente maga pagana Armida  fa strage di cuori. Sarà anche causa indiretta dello scontro tra due cristiani  Rinaldo e Gernando, quest’ultimo impossessato da un’ ira infernale si scaglia contro Rinaldo e quest’ultimo non riuscendo a colmare la sua ira è costretto ad ucciderlo  In pena di esserci macchiato di tale peccato abbandona il campo e cade poco dopo vittima delle seduzioni di Armida.  Rinaldo = Incarna l’intento encomiastico del poema (l’elogio della famiglia degli Estensi)  Rinaldo è l’immaginario Fondatore  È il più giovane e il più valoroso dei guerrieri crociati, nella macchina narrativa del poema Rinaldo rappresenta il personaggio che vince le lusinghe del piacere per seguire il dovere militare e religioso, attraverso un percorso di crescita e maturazione che lo porta a superare i suoi limiti e a vincere le sue debolezze  Noto è l’episodio in cui cade nella trappola seduttiva di Armida (Canto XVI)  Capita lo stesso a Ruggiero (Furioso) IL GIARDINO DI ARMIDA ( CANTO XV) Goffredo manda due cavalieri cristiani, Carlo e Ubaldo, a liberare dalla schiavitù amorosa Rinaldo. Arrivano presso le isole fortunate per imbattersi nel palazzo di Armida  tondo. A questo punto ci inoltriamo all’interno del suo mondo di illusioni, un mondo frutto di opere di magia, della sua arte  Il giardino di Armida appare agli occhi del lettore come un palcoscenico teatrale: è una sorta di ricostruzione dell’originario Eden, però con un significato fortemente negativo dal momento che non si tratta di una creazione divina, ma altro non è che frutto dell’arte magica di Armida e perciò, come tale, finzione  Fonti di Ardenna. I due cavalieri penetrano del giardino cercando di resistere agli incanti diabolici e a vere e proprie tentazioni amorose (donne nude e pietanze squisite)  Richiamo all’età dell’oro ( La gente si abbandonava ai piaceri senza freni) . Il percorso di Carlo e Ubaldo si configura come un cammino di perfezionamento morale  l’autore continua a condannare le tentazioni amorose come contrarie al dovere religioso e morale. Il discorso del pappagallo è un invito a godere dell’amore e della giovinezza (motto carpe diem) prima che sia troppo tardi e a cogliere la rosa prima che quest’ultima appassisca  Discorso Sacripante – Furioso. Amore Armida e Rinaldo (canto XVI) Carlo e Ubaldo trovano Rinaldo, completamente schiavizzato dalla passione amorosa per Armida. Si nascondono dietro un cespuglio e osservano la scena. Il giovane non indossa l’armatura ma “Vani fregi” Rinaldo in braccio ad Armida ha dimenticato la propria identità guerriera. Anche il suo scudo non sembra un oggetto militare ma un oggetto da decoro ( effeminato come Ruggero) Il conflitto d’amore complica il conflitto d’armi. Lo specchio La realtà non è più netta, c’è uno specchio che Armida da a Rinaldo. C’è uno strano triangolo in cui Armida si guarda in questo specchio contempla se stessa mentre Rinaldo la contempla  Tale azione si proietta nel vuoto perché nessuno dei tre soggetti si incontra e i due soggetti umani non si guardano tra di loro se non per la mediazione di uno specchio. Specchio simbolo di vanità Narciso innamorato della propria bellezza. Lo specchio, così, diventa uno strumento immorale che conduce al vizio, alla Lussuria. Armida si gloria del potere che ha su Rinaldo  Rinaldo si gloria della servitù verso Armida. Entrano in gioco i due cavalieri cristiani che lo rimproverano per essersi sottratto dalla crociata per abbandonarsi alla passione. Lo fanno specchiare nel suo scudo. Scudo riflesso  guerra religione dio verità morale = lo riportano alla realtà come quando orlando inala il suo senno. Rinaldo non ha esitazione a seguirli  Armida cerca di trattenerlo Lo specchio, strumento di inganno che moltiplica l’immagine di Armida e la mostra agli occhi del guerriero attraverso “un doppio filtro” (un gioco di immagini, tra apparenze e realtà), è sì segno della degradazione di Rinaldo, ma al tempo stesso rimanda ad una condizione di fragilità, condizione in cui si trova la maga dal momento che, se da una parte conferma il potente fascino esercitato sull’uomo, dall’altra è un elemento indispensabile per il mantenimento dell’identità della seduttrice. Durante tutta la descrizione del giardino è infine presente, velata, nascosta, una sottile malinconia che anticipa quasi il travagliato sentimento del quale sarà vittima la maga. […] Alla fine del canto XVI la maga deve far i conti con un potere di gran lunga più forte del suo, il potere del Bene che, servendosi dei paladini Carlo e Ubaldo, riesce a far rinsavire Rinaldo e a farlo fuggire tempestivamente dal giardino stregato: si conclude la metamorfosi di Armida, che recede dal proprio ruolo di esperta manipolatrice di diaboliche arte magiche e si avvicina all’universo degli affetti e dei sentimenti. Il volto di Armida muta completamente espressione, lo sguardo, squisitamente umano, di una ingannatrice ha gli occhi velati di una donna innamorata, la bocca si contorce nella sofferente realtà di un’amante abbandonata. Figura notevole è quella di Tancredi Tancredi= E’ un eroe malinconico, lacerato e tormentato a causa di un amore impossibile. Ispirato al personaggio storico di Tancredi d'Altavilla (1072-1112) che realmente prese parte alla prima Crociata. Si lascia distogliere dai suoi doveri militari a causa dell'infelice amore per la guerriera pagana Clorinda, che ha incontrato casualmente a una fonte e che non ricambia i suoi sentimenti. In seguito affronterà Clorinda in un drammatico duello notturno senza sapere che si tratta di lei e la ucciderà, dandole il battesimo dopo che lei, morente, si è convertita alla fede cristiana. La figura di Tancredi esprime la debolezza umana di fronte all’amore, a differenza di Rinaldo, il guerriero non riesce a dominare i suoi sentimenti. Il cristiano Segretamente innamorato di Clorinda viene coinvolto in un terribile duello con Argante  Cavaliere pagano  proprio durante una pausa dal duello Tancredi nonostante sia ferito decide di abbandonare il campo per seguire quella che pensa essere Clorinda, si tratta in realtà di Erminia che ha indossato l'armatura di Clorinda per prestare soccorso allo stesso Tancredi. Il duello di Tancredi e Clorinda Clorinda e Argante dopo aver distrutto la possente torre d'assedio dei crociati si apprestano a entrare a Gerusalemme mentre la guerriera si accinge a raggiungere la porta approfittando dell’oscurità e raggiunta da Tancredi che non la riconosce nel momento in cui indossa un'armatura diversa dal solito inizia un duello furibondo e sanguinoso con lei. Tasso segue strettamente il modello virgiliano da cui riprende il particolare della città assediata nell'Eneide che è appunto il campo dei troiani. Il duello tra Tancredi e Clorinda rappresenta il cuore dell’ episodio e la situazione è tragica perché Tancredi ignora di lottare contro la donna che ama  Clorinda viene presentata nella sua natura femminile solo alla fine quando ormai è ferita a morte quindi nella scena in cui la spada di Tancredi affonda nel suo seno. Tancredi sopravviverà il duello ma conserverà l’atroce rimorso di aver ucciso la donna amata tanto che alla fine dell’ episodio tasso esordisce con una frase  il vivo, in questo caso Tancredi, soffre ormai simile al morto ,nel colore della pelle, nel silenzio ,negli atti e nel sangue versato  la converte al cristianesimo e la battezza. I PAGANI Sono portatori di una visione laica, che si rifà ai valori rinascimentali Sul fronte opposto i guerrieri pagani appaiono come eroi primitivi, orgogliosi e accaniti pronti a dimostrare il proprio valore. Non mancano di nobiltà e generosità. Essi, spinti dal desiderio di gloria, riconoscono nel campo di battaglia il luogo della propria affermazione personale. Da una parte (cristiani)  I valori religiosi dell’età della controriforma Dall’altra gli ideali di libertà (pagani) della cultura rinascimentale. Clorinda= Donna-guerriera  in parte ricorda Bradamante =Clorinda rappresenta nel poema la guerriera di fede incrollabile che combatte senza il minimo cedimento, oggetto dell'amore impossibile e lacerante di Tancredi che lei ignora, ma con la sua conversione dimostra la grandezza divina che può salvare l'anima anche nell'imminenza della morte e l'episodio del suo battesimo costituisce uno dei momenti religiosi più intensi dell'opera A tasso sta a cuore la salvezza dell’anima. Come si fa? Nell’unità della chiesa risiede la salvezza per Tasso. Chi sfugge dalla dottrina cattolica sbaglia. Quindi la salvezza risiede nella FEDE. La conoscenza è un fatto umano. La salvezza è un inquietudine totale perché nessuno sa se si salverà, siamo tutti uomini sbattuti tra le onde. La prospettiva della corte è il luogo della salvezza, non salva l’anima ma permette di vivere in una collettività in cui sono qualcuno, e mi sottrae alla Ci sono dei luoghi emblematici nelle due opere di tasso e Ariosto  il palazzo di Atlante = dove ogni personaggio insegue l'immagine del proprio desiderio. La selva di Saron= è l'esempio del meraviglioso cristiano  la magia è opera di forze diaboliche che tentano di ostacolare la vittoria dei cristiani. Ai personaggi si palesa l'immagine delle proprie paure, debolezze e dei propri tormenti interiori Tocca anche a Tancredi affrontare gli incanti della selva di saron, il guerriero supera agevolmente ciò che ha spaventato gli altri, ma non può nulla quando sente una voce provenire da un cipresso, quando inizia a colpirne il tronco con la spada  esce sangue e la voce di Clorinda che lo accusa di averla uccisa costringendolo a uscire dalla selva  Tancredi si rende conto che la voce che sente non è quella di Clorinda  e consapevole dell’inganno ma sopraffatto dal rimorso e dalla debolezza lascia cadere la spada e non supera la prova. RINALDO DISTRUGGE LA SELVA.
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