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Totalitarismi a confronto: Stalinismo, Fascismo e Nazionalsocialismo, Schemi e mappe concettuali di Storia

Storia del comunismoStoria del NazionalsocialismoStoria del totalitarismoStoria del fascismo

I tre totalitarismi del novecento: stalinismo, fascismo e nazionalsocialismo. Esplora le caratteristiche comuni e le differenze tra questi sistemi politici autoritari, che si basano su un'ideologia e sono caratterizzati dall'assenza di libertà, dalla concentrazione del potere in mani uniche o di un gruppo ristretto, dalla propaganda e dalla terrore. Viene descritta la nascita e la consolidazione di questi regimi, le loro ideologie e le loro conseguenze.

Cosa imparerai

  • Come influenzarono le ideologie dei totalitarismi la vita dei cittadini e la società?
  • Che caratteristiche comuni e differenze distinguevano i tre totalitarismi del Novecento?
  • Come si consolidò il potere di Stalin, Mussolini e Hitler?

Tipologia: Schemi e mappe concettuali

2019/2020

Caricato il 17/06/2022

angelaa.albi
angelaa.albi 🇮🇹

3 documenti

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Scarica Totalitarismi a confronto: Stalinismo, Fascismo e Nazionalsocialismo e più Schemi e mappe concettuali in PDF di Storia solo su Docsity! I Totalitarismi a confronto Il totalitarismo è un sistema politico autoritario che deriva da un’ideologia ed è caratterizzato da diversi fattori. Non c’è libertà di creare dei partiti di opposizione e quelli già esistenti vengono eliminati: viene imposto un partito unico e tutto il potere è concentrato nelle mani di un solo uomo oppure di un gruppo dirigente ristretto. L’ordine viene tenuto grazie ad un sistema basato sul terrore (gli oppositori infatti rischiano percosse, torture, prigionia dura e morte). C’è un annientamento della libertà, libertà di espressione, stampa, associazione e culto. L’intera vita dei cittadini viene controllata dal partito e dal dittatore. La figura del dittatore inoltre viene esaltata tramite la propaganda, che in modo “martellante” cerca di convincere la popolazione attraverso i mezzi di comunicazione di massa. Tutto questo porta il popolo a credere a ciò che viene comunicato senza spirito critico; ad obbedire, in quanto anche chi non crede alla propaganda deve obbedire per non rischiare di essere punito; a combattere, i sistemi totalitari porteranno i propri paesi alla 2^ Guerra Mondiale. Il ‘900 è caratterizzato da tre diversi Totalitarismi: il Comunismo, il Fascismo e il Nazismo; i quali, pur essendo accomunati da alcuni fattori sono contraddistinti da altrettante differenze tra loro. Ci troviamo nell’URSS quando nel gennaio 1924 Lenin muore e si pone il problema della successione. Le due personalità che dominavano il partito erano Lenin e Trockij. Poiché Stalin era il segretario generale del Partito Comunista, aveva la possibilità di controllare il partito e ciò gli permise di avere la meglio. La politica di Stalin impose un’industrializzazione forzata, nel 1927 ci fu una grande crisi economica e la NEP (la Nuova Politica Economica voluta da Lenin che agevolava contadini, piccoli commercianti e fabbriche private) fu accusata di aver penalizzato la grande industria. Fu per questa ragione che Stalin introdusse un piano quinquennale per l’industria. L’industrializzazione necessitava di grande sforzo produttivo e di grandi investimenti, il regime organizzò quindi un’operazione di propaganda per motivare e mobilitare gli operai. Ci fu inoltre una collettivizzazione forzata, l’agricoltura venne sacrificata per l’industria. Le terre furono confiscate ai kulaki (medi proprietari terrieri) e i contadini vennero forzatamente trasferiti in fattorie collettive. Così facendo in pochi anni l’URSS si trasformò in una potenza industriale. Negli anni ’30 vi fu l’eliminazione di ogni possibile opposizione a Stalin, fu cancellata ogni libertà, il conformismo di massa predominava in tutta la società. Chi si opponeva veniva deportato o eliminato nei gulag (lager sovietici). Lo Stalinismo introdusse inoltre l’articolo 58 del Codice penale sovietico, che permise al regime di condannare tutti coloro che commettevano “delitti contro lo Stato”. Siccome si trattava di una norma generica, ogni “azione” che poteva indurre ad un indebolimento del potere veniva condannato, così come chi aveva svolto spionaggio e anche soltanto chi era sospettato o aveva avuto “rapporti atti a condurre al sospetti di spionaggio”. Estremamente grave era ritenuto il reato di “propaganda o agitazione contenente un appello all’abbattimento, danneggiamento o affievolimento del potere sovietico”, ciò vuol dire che anche chi tratteneva una semplice conversazione tra amici poteva essere condannato. È cosi che il Comunismo di Stalin si delinea con un Totalitarismo a tutti gli effetti. L’ideologia comunista era basata sul dare potere alla classe operaia, sull’abbattimento della proprietà privata (si andava contro il Capitalismo e il Liberalismo), l’uguaglianza di tutti i cittadini, internazionalismo (si sperava di attuare una rivoluzione operaia mondiale) ed una visione emancipata della donna (alla quale era concesso il divorzio). In Italia, nel novembre del 1921 Mussolini (socialista massimalista a favore della rivoluzione e della violenza) decise di trasformare il suo movimento in Partito Nazionale Fascista e ne modificò il programma: si dichiarò favorevole alla monarchia e sostenne l’opportunità di una politica economica liberista. Il 24 ottobre 1922 Mussolini riunì migliaia di camicie nere (che rappresentavano il grado più basso della Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale) e ordinò di marciare su Roma. Il re nei giorni successivi, seppur sollecitato dal governo, non fece intervenire l’esercito e di affidare a Mussolini l’incarico di formare un nuovo governo. Tra il 1922 e il 1924 Mussolini guidò un governo di coalizione costituito anche da liberali e popolari e attuò vari provvedimenti : la riforma della scuola di Giovanni Gentile, le legge
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