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Totalitarismi del 20esimo secolo, Sintesi del corso di Storia

Riassunto efficace dei punti salienti e cardine delle vicende e dello sviluppo del pensiero

Tipologia: Sintesi del corso

2018/2019

Caricato il 20/09/2019

Elena-002019
Elena-002019 🇮🇹

4.5

(66)

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Scarica Totalitarismi del 20esimo secolo e più Sintesi del corso in PDF di Storia solo su Docsity! Totalitarismi Il concetto di totalitarismo è divenuto moneta corrente nella storiografia e nella filosofia e, seppur apparentemente non possegga alcuna connotazione, esso presenta un concetto ad alto tasso ideologico: una tendenza a “condurre il pensiero” verso un’unica e una sola direzione, ritenuta la più esatta. L’obiettivo è quello di delegittimare tutte le esperienze al di fuori dell’idea principe, che quindi non hanno elementi di comunanza con quella esatta; quest’ottica conduce ad una demonizzazione dei possibili futuri alternativi. Si parla quindi di una sorta di caverna di Platone in cui tutti gli uomini vivono senza prendere consapevolezza dell’esistenza di un mondo “altro”, un mondo storico che riesce a convincere le menti dei propri abitatori di essere il solo e unico mondo possibile, neutralizzando a priori l’idea dell’alternativa (ha lavorato sulle coscienze per influire in modo certo sui corpi). Il concetto di ideologia totalitarista, come condizionamento della coscienza, è stato il principio motore di molteplici periodi storici in una pluralità di luoghi geografici: • comunismo • potere nelle mani della classe operaia • abbattimento della proprietà privata (vs capitalismo e liberismo, dove proprietà privata è tutelata e garantita) • uguaglianza dei cittadini→pacifismo • internazionalismo (“proletari di tutto il mondo, unitevi” Partito Comunista, rivoluzione operaia mondiale) • visione emancipata della donna, concesso il divorzio • fascista • potere alla classe media • economia guidata dallo stato, ma senza abbattimento della proprietà privata • ostilità nei confronti del clero • esaltazione della patria e della guerra(nazionalismo) • famiglia patriarcale→donna come moglie e madre Da qui prendono il via i movimenti totalitaristi, tra cui: Stalinismo 1924, Fascismo 1922, Nazismo 1933. Lo stato totalitario è un sistema politico autoritario in cui tutto il potere è incentrato nella figura di un unico individuo. Le conseguenze sono le seguenti: • PARTITO UNICO E TERRORE • imposizione di un partito unico con un solo uomo al comando • eliminazione delle fazioni opposte • ordine mantenuto grazie ad un sistema basato sul terrore (carcere, pene di morte, torture) • ANNIENTAMENTO DELLE LIBERTA’ • annullate le libertà di espressione, stampa, associazione e culto • vita privata pilotata dal partito in carica (scandita dai ritmi imposti) • CULTO DELLA PERSONALITA’ E DELLA PROPAGANDA • figura del dittatore esaltata al punto tale da essere idolatrata e indurre la popolazione a provare devozione, giungendo allo stadio di venerazione • opera martellante e incisiva attraverso i mezzi di comunicazione di massa Platone Molte testimonianze affermano che nelle biblioteche dei gerarchi nazisti non mancasse mai “La Repubblica” di Platone (opera a carattere politico). Dal punto di vista politico, l’opera auspicava ad un ritorno dello stato aristocratico, governato dai filosofi e dai sapienti (→totalmente antidemocratico, perché sempre preda della demagogia e dei demagoghi che, in qualsiasi istante avrebbero potuto facilmente piegare a pulsioni e passioni la democrazia→governo dei corrotti e dei deviati). Conseguenza inevitabile fu che i nazisti, considerando la propria “razza d’appartenenza” (ariana) come popolo eletto, vedessero nell’opera di Platone un forte punto di riferimento. Lo stato di Platone auspicava ad un modello perfetto di stato organicista (dove il tutto prevale sulle singole parti→non prevalgono i diritti dei singoli, l’obiettivo è la salvaguardia dello stato). Lo stato, per la visione nazista, è il punto d’arrivo (non è il mezzo, bensì il fine)→il punto di arrivo etico, morale e antropologico. Platone parla inoltre di schiavi che sono al servizio dei migliori (trasfigurata nella razza ariana). Le parti dello stato che ledono la figura di esso stesso, possono essere eliminate, quasi come se fossero un peso da eliminare perché posto in un’ottica di guadagno e convenienza (se sono inutili, cerco di renderli utili a qualcosa). Nello scenario nazista perciò questo ragionamento si ritrova nella considerazione dell’ebreo come peso, tale per cui, poiché ritenuto inutile, si cerca di “sfruttarlo” per poterne trarre un proprio guadagno (esperimenti=sollecitazione dei timpani per calcolare il limite di resistenza). Nietzsche (morte 1900, prima delle guerre e del nazismo). Nietzsche non è mai stato un filosofo nazista, ma la sua dottrina ha subito un processo di nazificazione siccome alcune idee base del suo pensiero furono molto apprezzate negli anni seguenti. Ruolo importante in questa situazione è la sorella: sostenitrice dell’ingresso della Germania nella prima guerra mondiale, appartenente ai movimenti politici di destra nazionalisti, critica di sciatteria e debolezza la repubblica di Weimar. Ella era detentrice dei diritti delle opere del fratello e le consegna nelle mani del governo nazista. In primo luogo viene presa in considerazione “La volontà di potenza” 1888-1889, si compone di frammenti e non è completa. Presenta una molteplicità di rimaneggiamenti ad opera della sorella che, trovando parti non convincenti, le modifica e le consegna nelle mani del governo→figura di Nietzsche come proto-nazionalsocialista tedesco (colui che aveva messo in evidenza la decadenza della cultura tedesca di fine ‘800). Non è però opportuno demonizzare la figura della sorella, poiché sarebbe renderla una “sorella parafulmine”, colei che svela ai lettori ciò che questi non vogliono leggere in Nietzsche→capro espiatorio (sorella cattiva, fratello buono). Arendt Uno stato totalitario è una dittatura che non cerca solo l’obbedienza di tutti i cittadini privati dei propri diritti, ma crea i presupposti per una “religione dello stato”, totalmente laica, creare una società radicalizzata. Se da una parte si ha una situazione di darwinismo sociale con l'avvento del regime comunista (nemico o "germe" era il borghese→andava eliminata la differenza basata su capitali), dall'altro, nel nazismo si ha un darwinismo biologico (il germe era intrinseco alle origini dell'individuo stesso→ebrei, handicappati, tutti coloro che non erano conformi al modello imposto dal vertice). Due requisiti fondamentali per poter parlare di totalitarismi sono: • la società di massa, perché una massa omogenea favorisce uno sviluppo di un pensiero unitario e univoco, comportando un controllo sia psichico che comportamentale.
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