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Fascismo e Comunismo: Regimi Totalitari e Controllo Sociale, Appunti di Storia

TotalitarismoStoria del XX secoloStoria dell'ItaliaStoria dell'Unione Sovietica

La nascita e le caratteristiche dei regimi totalitari di Mussolini e Stalin, con un focus sul fascismo italiano e sul comunismo sovietico. gli elementi ideologici di questi sistemi politici, la loro struttura gerarchica e il controllo esercitato sulle popolazioni. Vengono inoltre analizzate le politiche economiche, le forze armate e i mezzi di comunicazione utilizzati per promuovere e consolidare il potere di questi leader.

Cosa imparerai

  • Che elementi ideologici caratterizzavano il fascismo?
  • Come furono organizzate le forze armate sotto i regimi totalitari di Mussolini e Stalin?
  • Come Stalin sviluppò il comunismo in Russia?

Tipologia: Appunti

2021/2022

Caricato il 07/07/2022

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vanessa-guizzini 🇮🇹

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Scarica Fascismo e Comunismo: Regimi Totalitari e Controllo Sociale e più Appunti in PDF di Storia solo su Docsity! ELEMENTI CARATTERIZZANTI I REGIMI TOTALITARI Da C. J. Friedrich e Z.R. Brzezinski, Totalitarian Dictatorship and Autocracy, Cambridge (Mass.) 1965, p. 22. 1. Ideologia di Stato. Un'ideologia elaborata, consistente in un corpo ufficiale di dottrine che abbraccia tutti gli aspetti vitali dell'esistenza umana e al quale si suppone aderisca, almeno passivamente ogni individuo che viva in questa società; questa ideologia è caratteristicamente accentrata e proiettata verso uno stadio finale e perfetto della umanità essa cioè contiene una affermazione chiliastica basata sul rifiuto radicale della società esistente insieme alla conquista del mondo per una società nuova. Fascismo Mussolini crea il 23 marzo 1919 i fasci di combattimento, nel 1922 marcia su Roma e sale al potere, dando vita al regime fascista. Nel fascismo erano presenti elementi ideologici, alcuni espressi in termini negativi, come l'antiparlamentarismo, l'antisocialismo e l'anticomunismo, altri espressi in termini affermativi, come il nazionalismo (poi l'imperialismo), la celebrazione della forza e della virilità, il ruralismo e il richiamo alla romanità. Il regime fascista aveva come obiettivo la formazione di una nazione e una società ordinata tramite una gerarchia rigida al cui vertice si trova un solo uomo, che deteneva nelle sue mani tutto il potere, è oltre ad essere un capo politico rappresentava anche la forza, l’unità e la dottrina del regime fascista. Il fascismo afferma la superiorità della politica rispetto alla vita privata e soltanto la guerra poteva rendere grande un popolo. Il simbolo è il fascio littorio simbolo di forza (ascia), unità (classi sociali legate insieme dalle verghe) e giustizia (garantita dalla forza). Nazismo Nel Mein Kampf, libro scritto nel periodo di prigionia dopo il tentativo del Putsch del 1923, Hitler aveva indicato la propaganda come strada per conquistare e organizzare le masse. I principali argomenti furono il nazionalismo, il razzismo e l’anticomunismo. Il nazionalismo su base raziale servì a Hitler per dare alla Germania un governo autoritario, capace di restituire grandezza al paese eliminando la divisione tra Germania e Austria. Secondo il suo libro la società si basa sul concetto di Volk (popolo), cioè lo Stato è una comunità fondata sulla purezza della razza, in cui quella ariana è la migliore. I tedeschi, che appartengono a questa razza, hanno il diritto di dominare gli altri. Gli ebrei, inventori del capitalismo e del pacifismo, sono i principali nemici e devono essere combattuti per non distruggere la purezza della razza ariana. Comunismo Stalin, dopo aver portato la rivoluzione in Russia contro il governo socialdemocratico, sviluppò un regime dittatoriale che vede come unico partito quello comunista. Il comunismo è un'ideologia composta da un insieme di idee economiche, filosofiche, sociali e politiche mirante alla creazione di una società comunista. Essa è basata sul concetto che, la proprietà privata e l’economia incentrata sul profitto possano essere sostituite dalla proprietà pubblica e dal controllo comune dei mezzi di produzione. Il comunismo generalmente aderisce al "socialismo rivoluzionario" come concepito dal rivoluzionario tedesco, sociologo storico ed economista Karl Marx. Il piano politico di Stalin si basava sull’industrializzazione del paese a partire dal proletariato e dei piccoli proprietari terrieri tramite la collettivizzazione delle terre. Mentre il processo industriale avveniva, sullo sfondo si allontanavano i principi di libertà e democrazia: ad impoverirsi furono le classi dei lavoratori e tutti i possibili oppositori al regime vennero seminati tramite le purghe. 2. Partito unico. Un partito unico di massa guidato tipicamente da un solo uomo, il «dittatore», e consistente in una percentuale relativamente piccola della popolazione totale (intorno al 10 per cento) maschile e femminile, con un forte nucleo appassionatamente e ciecamente consacrato all'ideologia e pronto a contribuire in ogni modo alla sua generale accettazione; un partito del genere è organizzato gerarchicamente e oligarchicamente ed è tipicamente o superiore o completamente intrecciato con la burocrazia governativa. Fascismo Il Partito nazionale fascista, “evoluzione” dei fasci di combattimento, venne fondato il 9 novembre 1922 ed era visto da Mussolini come uno strumento di potere personale. Egli preferì concentrare nelle sue mani tutti i poteri del governo, e governò maggiormente l'Italia attraverso i prefetti e la burocrazia. Al PNF furono affidati compiti prevalentemente propagandistico-assistenziali, invece la sua struttura interna venne utilizzata come strumento per consolidare l'adesione al fascismo della piccola borghesia, che prevedeva la possibilità di ottenere maggiore prestigio sociale aderendo al partito, dove era possibile percorrere tutti i gradi gerarchici, fino alle cariche più alte. Nazismo Il Partito Nazionalsocialista Tedesco dei Lavoratori, nato dal DAP, è il partito politico di Hitler che prese il potere nel 1933. Venne fondato da Anton Drexler nel 1918 ed è un piccolo partito di estrema destra. Prende il nome di NSDAP nel 1919, anno in cui Hitler entra a farne parte. Esso collaborò solo alla redazione finale del programma del partito, infatti non ne diede mai peso e importanza particolari. Il suo vero programma fu il Mein Kampf. Il programma, diviso in 25 punti, è limitato alla situazione del tempo; I leader del partito si rifiutano di fissare nuovi obiettivi e, una volta raggiunti gli obiettivi stabiliti nel piano, il loro unico scopo è garantire la continua esistenza del partito aumentando artificialmente il malcontento popolare. Comunismo PCUS (partito comunista dell’unione sovietica), denominazione assunta dal Partito comunista russo (bolscevico) al XIV congresso svoltosi nel dicembre del 1925. Partito unico fortemente centralizzato e verticistico fedele all’ideologia ufficiale marxista-leninista. La Costituzione sovietica del 1936 chiariva il ruolo centrale del partito nella politica sovietica, e la Costituzione del 1977 era ancora più esplicita, ponendo tra i principi fondamentali la descrizione del ruolo di guida del PCUS. 3. Sistema del terrore. Un sistema di terrore, sia fisico sia psichico, realizzato attraverso il controllo del partito e della polizia segreta, in appoggio, ma anche per sovrintendere, sul partito in funzione dei suoi leader, e diretto caratteristicamente non solo contro provati « nemici » del regime, ma anche contro classi della popolazione scelte più o meno arbitrariamente; il terrore, sia quello della polizia segreta, sia quello della pressione sociale diretta dal partito, sfrutta sistematicamente la scienza moderna e più particolarmente la psicologia scientifica. Comunismo Nel 1918 fu fondata dai commissari del popolo della RSFS russa l'Armata Rossa degli Operai e dei Contadini, nome dato alle forze armate dopo la disintegrazione delle forze zariste nel 1917. Essa costituiva un esercito unico e fortemente irreggimentato; era guidata da Stalin con la collaborazione di vari generali. Lo scopo era la difesa del potere sovietico ed essere una base di supporto per la rivoluzione socialista in tutta l’Europa. 6. Dirigismo economico. Un controllo centralizzato e la guida dell'intera economia attraverso il coordinamento burocratico di entità corporative un tempo indipendenti e comprensivo tipicamente di molte altre associazioni e attività di gruppo. Fascismo A livello economico il fascismo è il fautore del corporativismo: progetto economico presentato come terza via fra il capitalismo e il socialismo. I punti base del corporativismo sono un’economia gestita direttamente dalle categorie produttive (corporazioni) e una collaborazione fra classi produttive (imprenditore e lavoratori dipendenti) all’interno delle corporazioni. Nel 1927 viene approvata la Carta del Lavoro, che contiene i principi di questo sistema economico e nel 1930 venne istituito il Consiglio Nazionale delle Corporazioni. Ma la crisi del 29 fece crollare tutto. La politica economica del fascismo negli anni venti ha due stagioni: la fase liberale (1922-1925) guidata dal ministro Alberto de’ Stefani che persegue una politica di libero mercato e riduzione della spesa pubblica attraverso il taglio dei posti nel pubblico impiego e la privatizzazione del servizio telefonico e sistema delle assicurazioni; la fase autarchica (1925-1939) con Giuseppe Volpi che farà intervenire lo stato nelle faccende economiche, promuovendo due programmi: la battaglia del grano, che aveva lo scopo di raggiungere l’autosufficienza della produzione del grano aumentando la superficie destinata alla coltivazione e quota 90 che aveva l’obiettivo di portare il calibro lira-sterlina a 90. Entrambi i programmi furono realizzati con successo. Nazismo Hitler ambiva al raggiungimento dell'autosufficienza economica rispetto alle importazioni estere, perciò lo stato tedesco intervenne in modo diretto nell'economia ridistribuendo le risorse ed i fondi ed inoltre attraverso l'abolizione dei sindacati. Al loro posto, nel 1934, fondò il Fronte Tedesco del Lavoro, un'organizzazione che riuniva dipendenti, lavoratori e imprenditori con l'obiettivo di raggiungere la pace sul lavoro. Hitler concesse dei “prestiti matrimoniali”, cioè una somma di denaro data alle coppie nel caso in cui la donna rinunciasse ad avere un lavoro extra-domestico ed intervenne con un piano molto simile al New Deal di Roosevelt, caratterizzato dal massiccio intervento statale in ambito economico, impegnato principalmente nell'industria militare ed essenziale per il riarmo. Inoltre la realizzazione di grandi lavori pubblici portò ad un abbassamento della disoccupazione ma ad un aumento del debito pubblico. Questo debito poteva essere sanato solamente attraverso la guerra e la conquista dello spazio vitale tedesco, vero fine del Fuhrer. Comunismo L’economia comunista si può suddividere in 3 tappe fondamentali. La prima, la collettivizzazione forzata dell'agricoltura, che comprende l’eliminazione dei kulaki (piccoli e medi proprietari terrieri) e la creazione di fattorie collettive. Nella seconda venirono pianificati i piani quinquennali per l'industrializzazione, che includono la militarizzazione del lavoro, il calo dei consumi e lo Stachanovismo (lavorare fino all’esaurimento). Infine nell’ultima fase, la repressione del dissenso, sono compresi: il controllo sulla cultura e propaganda, i processi sommari ed epurazione di massa e la reclusione nei Gulag. Sebbene non tutti gli obiettivi siano stati raggiunti, la crescita è stata ugualmente impressionante. La produzione industriale nell’ULSS dal 1929 al 1932 è quasi raddoppiata, mentre si è dimezzata in USA e Germania. I progressi dell’ULSS derivavano anche dal fatto che lo sviluppo economico partiva da un livello molto basso, il che significava che la crescita iniziale era molto alta e conferì all’unione sovietica uno slancio che fece aumentare il prestigio di cui godeva dalle masse popolari dei paesi capitalistici colpiti dalla crisi del 29.
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