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TOTALITARISMI E DITTATURE IN EUROPA, Appunti di Storia

Storia delle Dittature e dei Totalitarismi in Europa: Germania di Hitler, Urss e Stalin, Guerra civile Spagnola, Portogallo con Antonio de Oliveira Salazar

Tipologia: Appunti

2021/2022

In vendita dal 04/07/2022

Lorenzo3003
Lorenzo3003 🇮🇹

4.5

(2)

30 documenti

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Scarica TOTALITARISMI E DITTATURE IN EUROPA e più Appunti in PDF di Storia solo su Docsity! TOTALITARISMI E DITTATURE IN EUROPA Mentre Mussolini imponeva il suo regime in Italia, il fascismo costituì un modello alternativo a quello democratico-liberale e a quello comunista in molti altri paesi: in Europa centro-orientale e nei Balcani andarono al potere regimi autoritari tradizionali, in Spagna e in Portogallo regimi dittatoriali (Antonio de Oliveira Salazar - Portogallo). Inizialmente l’affermazione di questi regimi fu considerata conseguenza dell’arretratezza economica e politica dei rispettivi paesi, infatti molti nell’opinione pubblica avevano l’idea che i sistemi democratici fossero troppo deboli e inefficienti per fronteggiare la situazione odierna. Caratteristica fondamentale dei fascisti era il tentativo di dar vita a un nuovo ordine politico e sociale. Questo significava inoltre l’accentramento dei poteri in mano ad un solo capo autoritario che imponeva un rigido controllo sulla cultura e sull’informazione. Il fascismo si vantava di aver trovato una “terza via” fra capitalismo e comunismo, ed esercitava la sua forte attrazione sui ceti medi. Infatti diede voce alle componenti di quella società e ne sfruttò tecniche e strumenti (radio, cinema ecc). Questo adattamento alla società di massa fu proprio di tutti i regimi totalitari. Fu scarsa la considerazione per l’integrità psicologica e fisica delle persone, si affermò la tendenza a risolvere i problemi con la forza, con le deportazioni e coi campi di concentramento, per poi arrivare allo sterminio di intere popolazioni o gruppi sociali. La prima guerra mondiale aveva abituato la popolazione alla morte di massa e allo scarso rispetto dei diritti individuali, e tutto ciò contribuiva a vedere nella comunità nazionale un’entità collettiva che andava tutelata anche a costo di espellere le parti “estranee”. Nella seconda metà dell’800 nacquero le teorie eugenetiche, che ebbero una gran fortuna, in quanto aspiravano al miglioramento della specie con il controllo sistematico di essa e l’eliminazione di individui “non degni”. Nei regimi totalitari si passò a una diffusa pratica di eliminazione fisica dei soggetti ritenuti estranei, pericolosi o inadatti. In Germania questo amplificava il progetto di formazione di una società di “eletti” che avrebbero avuto il primato su tutti gli altri; nell’Unione Sovietica i soggetti da eliminare erano scelti su basi ideologiche e di classe. ASCESA DI HITLER Fino al 1930 il Partito nazionalsocialista dei lavoratori tedeschi (nazismo) rimase un gruppo marginale che usava la violenza contro gli avversari politici attraverso le SA (squadre/reparti d’assalto), capeggiate da Ernst Rohm. Hitler aveva esposto i suoi progetti nel Mein Kampf, dove affermava l’esistenza di una razza superiore e conquistatrice (ariana) contaminata dall’unione con razze inferiori ma ancora presente nei popoli nordici e in quello tedesco. Per realizzare questo progetto era necessario eliminare i nemici interni, primi fra loro gli ebrei, considerati responsabili dei problemi sociali ed economici del paese. Andavano poi riconquistati i territori perduti e conquistati i popoli slavi, considerati inferiori. Inizialmente questo programma non ebbe alcun successo ma con lo scoppio della grande crisi economica i nazisti poterono far leva su coloro che non riponevano più fiducia nella Repubblica. Nel settembre 1930 Heinrich Bruning convocò nuove elezioni, alle quali il partito nazista ottenne il 18,3% dei voti. I partiti fedeli alla Repubblica non disponevano più di una grande maggioranza. Nel 1932 si raggiunse l’apice della crisi economica. Nelle elezioni presidenziali di marzo i partiti democratici appoggiarono la conferma della carica di Paul von Hindenburg, il quale però chiamò al governo uomini della destra conservatrice. Nelle due successive elezioni i nazisti si affermarono come primo partito tedesco, con il 37% dei voti. Tutti si convinsero che essi fossero l’unica speranza di mandare avanti il paese, e il 30 gennaio 1933 Hindenburg incaricò Hitler di formare un governo. Hitler riuscì con immediatezza a imporre la sua dittatura personale. Notte del 27 febbraio 1933, venne appiccato un incendio al Reichstag, il cui autore fu identificato in un comunista olandese. Questo portò al varare di una serie di misure eccezionali che limitavano o annullavano la libertà di stampa e riunione. Il Parlamento conferiva pieni poteri al governo, anche quello di cambiare la Costituzione. Maggio 1933 il Partito Nazista fu proclamato unico partito legale in Germania. Ora di fronte a Hitler rimanevano due ostacoli: le SA e Hindenburg. Egli nel frattempo aveva istituito una sua milizia personale, le SS (squadre di difesa), le quali la notte del 30 giugno uccisero buona parte dei capi delle SA; alla morte di Hindenburg Hitler assunse i poteri di capo dello stato. Nasceva il Terzo Reich (terzo impero), imperniato sulla figura del Fuhrer che prendeva tutte le decisioni e rappresentava la fonte suprema del diritto. L’insieme dei cittadini era una comunità di popolo compatta e disciplinata di cui non facevano parte stranieri ed ebrei. Questi ultimi erano una minoranza in Germania, ed erano per lo più commercianti, liberi professionisti, intellettuali o artisti; contro di loro venne rivolta una propaganda nazista che riuscì a risvegliare i sentimenti di ostilità nei loro confronti. Settembre 1935 vennero promulgate le LEGGI DI NORIMBERGA, che privarono agli ebrei la nazionalità tedesca e impedirono i matrimoni misti. Agli ebrei furono impedite lo svolgimento di attività industriali e commerciali, lo svolgimento di alcune professioni, lo svolgimento di incarichi statali e direttivi. Nel 1938 dopo un omicidio compiuto da un ebreo a Parigi (di un diplomatico tedesco) vennero distrutte sinagoghe e abitazioni, e decine di ebre vennero uccisi o arrestati. I negozi ebraici vennero smantellati (notte dei cristalli 9-10 nov). A guerra iniziata Hitler trovò la “soluzione finale” nella deportazione e lo sterminio della razza ebraica. Un altro metodo di “difesa della razza” era quello dell’eutanasia, che però venne sospeso al fronte delle proteste silenziose nei suoi confronti. Per quanto riguarda la Chiesa, i cattolici finirono con l’adattarsi al regime, incoraggianti anche dalla Chiesa di Roma che stipulò un Concordato con lo stato nazista. Solo papa Pio XI intervenne contro di esso per via delle politiche razziste. Le chiese luterane si piegarono anch’esse al regime con un giuramento di fedeltà dei pastori al Fuhrer. La debolezza dell’opposizione al nazismo si spiega con l’efficienza dell’apparato repressivo: sia la Gestapo che le SS controllavano ogni aspetto della vita dei cittadini, e di conseguenza gli oppositori venivano rinchiusi nei lager. Inoltre molti erano seriamente vicini al regime
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