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Totalitarismi-Italia e Germania, Appunti di Storia

IL FASCISMO IN ITALIA L’ITALIA DOPO LA PRIMA GUERRA MONDIALE: nel 1918, l’Italia figura tra i vincitori della Grande Guerra

Tipologia: Appunti

2017/2018

Caricato il 24/06/2018

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Scarica Totalitarismi-Italia e Germania e più Appunti in PDF di Storia solo su Docsity! TOTALITARISMI: ITALIA e GERMANIA IL FASCISMO IN ITALIA L’ITALIA DOPO LA PRIMA GUERRA MONDIALE: nel 1918, l’Italia figura tra i vincitori della Grande Guerra > i frutti ottenuti apparvero scarsi e deludenti. PATTO DI LONDRA (26 aprile 1915) > richieste dell’Italia = Trento e Trieste (regioni di cultura e tradizione italiane) + Dalmazia (a maggioranza slava). NOTA: il patto di Londra non menziona il porto di Fiume. MA nel 1915 la prospettiva non era quella di una dissoluzione dell’entità multinazionale austro-ungarica e della sua sostituzione con una pluralità di Stati organizzati su base etnica come accadde dopo i trattati del 1919 e 1920; nessuno credeva che una sconfitta austriaca avrebbe portato alla totale disgregazione dell’Austria-Ungheria > insorgono delle difficoltà: a. L’impero austro-ungarico si è dissolto dando origine a vari Stati nazionali (Iugoslavia, Cecoslovacchia, Austria, Ungheria) perciò le rivendicazioni italiane sulla costa adriatica (sulla Dalmazia) perdono senso. b. L’Italia, in nome del principio di nazionalità, deve accontentarsi di Trento, Trieste e Fiume. MA la delegazione italiana non accetta la perdita di territorio e chiede sia Fiume (in nome del principio di nazionalità) che la Dalmazia (in nome del Patto di Londra). Quindi, di fronte alla netta opposizione degli Alleati, il 24 aprile 1919 la delegazione italiana abbandona Parigi in segno di protesta. NOTA: il gesto provoca ulteriori danni al prestigio italiano: i lavori della Conferenza andarono avanti regolarmente con l’assegnazione delle colonie tedesche in Africa e la spartizione delle zone di influenza in Medio Oriente, senza tenere conto dell’Italia. Nella primavera del 1919, Gabriele D’Annunzio lancia una formula destinata ad essere ricordata = VITTORIA MUTILATA. Inoltre, il 13 settembre 1919 passa all’azione, ponendosi a guida di alcuni reparti dell’esercito che si impadroniscono militarmente di Fiume. NOTA: le autorità tradizionali (classe politica ed esercito) sostengono l’iniziativa di D’Annunzio, anche quando è illegale, proprio come, di lì a poco, sosterranno le azioni violente delle squadre fasciste. (SITUAZIONE ECONOMICA/SOCIALE: debito pubblico schizzato alle stelle + svalutazione lira + inflazione > VD. schema a pagina 227.) Il clima politico e sociale è tesissimo > il presidente del Consiglio Francesco Saverio NITTI è convinto che in Italia stia per esplodere la rivoluzione comunista: secondo lui, lo Stato non è in grado di fermare la rivoluzione con il solo sostegno dell’esercito e della polizia, per cui l’eventuale uso della forza da parte di soggetti nazionali, contro i sovversivi rossi, è da considerare positivamente, non quindi come un pericoloso sconfinamento in un campo di competenza esclusiva dello Stato. SOGGETTI POLITICI NELL’ITALIA DEL 1919 (pagina 232): Prima del 1919 > liberali, socialisti (massimalisti e minimalisti), cattolici (solo diritto di voto). LIBERALI Conservazione del sistema politico e sociale vigente SOCIALISTI RIFORMISTI Graduale mutamento dell’assetto sociale vigente SOCIALISTI MASSIMALISTI Rivoluzione, ma non in tempi brevi COMUNISTI Rivoluzione in tempi brevi, secondo l’esempio russo POPOLARI (cattolici) Maggiore giustizia sociale, ma nel rispetto del sistema politico e sociale vigente. SOCIALISTI/COMUNISTI: la maggior parte del partito socialista ha assunto una posizione riformista. Anche i massimalisti, comunque, sono più sovversivi a parole che nei fatti > alla sinistra estrema del partito, nel corso del 1919 comincia a delinearsi una corrente più determinata e decisa ad andare fino in fondo, imitando l’esempio leninista = Togliatti, Gramsci e altri il 1 maggio 1919 danno vita alla rivista “Ordine nuovo” (NOTA: per ora non sono un partito, lo saranno dopo il Congresso di Livorno nel gennaio 1921!). L’idea più innovativa lanciata dal periodico è quella dei Consigli di fabbrica = organismi eletti dai lavoratori, al fine di preparare gli ingranaggi della nuova macchina proletaria, che si sarebbe sostituita allo Stato e alla classe dirigente borghese, dopo la conquista rivoluzionaria del paese > esempio: comprendere i meccanismi di funzionamento di una industria moderna, in modo da poter far a meno dei padroni e dei tecnici dopo la svolta rivoluzionaria = trasformare le masse in soggetto attivo. NASCE IL PARTITO POPOLARE ITALIANO = rientro a pieno titolo dei cattolici nella dialettica politica. Per scongiurare il pericolo dei socialisti al governo, i cattolici furono autorizzati dalla Chiesa a costituire un loro partito politico > leader: DON LUIGI STURZO. NOTA: il partito non vuole rivolgersi solo ai cattolici, ma a tutti gli italiani che si riconoscano negli ideali e negli obiettivi del partito = PARTITO INTERCLASSISTA e ACONFESSIONALE. INTERCLASSISTA È una forza che vuole promuovere il bene comune di tutto il paese, mediando tra le diverse esigenze e i differenti interessi. ACONFESSIONALE Il programma può essere sostenuto anche da individui non cattolici. + il MOVIMENTO FASCISTA: insieme ai popolari, l’altra nuova forza che fece la sua comparsa nel 1919 fu il movimento dei Fasci italiani di combattimento = BENITO MUSSOLINI. Dopo l’esclusione dal partito socialista: lo scoppio della rivoluzione bolscevica in Russia lo spinse ad abbandonare definitivamente l’idea di un radicale rovesciamento dell’ordine sociale e a valorizzare, viceversa, il ruolo della borghesia imprenditoriale nello sviluppo economico di un Paese. Anche se, comunque, non ha abbandonato del tutto la propria matrice socialista. Il 23 marzo 1919 Mussolini convoca nel salone del Circolo dell’Alleanza industriale e commerciale in piazza San Sepolcro, a Milano, una riunione al fine di fondare una nuova formazione politica: • Denominazione: Fasci italiani di combattimento • Rivista: Il Popolo d’Italia. Il programma della nuova formazione politica viene pubblicato il 06 giugno 1919 su “Il Popolo d’Italia” > si propone di fondere insieme i concetti di nazione e socialismo, da sempre considerati inconciliabili > la lotta di classe corrode dall’interno l’unità nazionale. Nelle elezioni del novembre 1919 il partito raccoglie pochissimi consensi. L’ULTIMO GOVERNO GIOLITTI: nel giugno 1920 diventa presidente del Consiglio GIOVANNI GIOLITTI. La tensione sociale è ancora altissima: gli operai occupano le fabbriche e la borghesia italiana teme il terrore bolscevico. Al contrario Giolitti è lucido e freddo, lascia che le agitazioni e gli scioperi si sbolliscano da sé, cosa che effettivamente avviene. Indubbiamente Giolitti fece la mossa giusta, ma irritò profondamente i ceti borghesi > molti esponenti della borghesia si convincono che lo Stato liberale è debole, incapace di difenderli dalla rivoluzione e quindi da sostituire. Il 12 novembre risolve la questione di Fiume: in base a un accordo con la Iugoslavia, l’Italia può annettersi l’Istria, mentre Fiume viene dichiarata città libera. In dicembre, dal momento che D’Annunzio non si decide ad abbandonare la città, Giolitti ordina di procedere militarmente > fine impresa di Fiume: 30 dicembre. • PROTEZIONISMO: politica economica finalizzata agli interessi della nazione. • AUTARCHIA: il paese cerca di raggiungere l’autosufficienza > soprattutto per quanto riguarda il grano: si mette a coltura numerosi terreni destinati al pascolo, si bonificano terreni > modo ideale per affrontare la crisi del ’29 che colpisce anche l’Italia: bonifica dell’Agro pontino (a sud di Roma), prime autostrade al Nord, creazione dell’IMI (Istituto immobiliare italiano) e dell’IRI (Istituto per la ricostruzione industriale). IMI IRI Banca pubblica Rileva le aziende in difficoltà e se ne assume la gestione. = ECONOMIA MISTA > anche se non in grado di preparare il Paese alla guerra: nel 1940, quando Mussolini decide l’ingresso dell’Italia nella seconda guerra mondiale, l’Italia non è pronta. IL NAZIONALSOCIALISMO IN GERMANIA LA REPUBBLICA DI WEIMAR: l’11 novembre 1918, la Germania firmò l’armistizio con le potenze alleate > resa senza condizioni. Era crollato il fronte interno, cioè il morale della popolazione, stanza di sopportare la fame e la miseria che il conflitto aveva imposto. Qualche giorno prima, il kaiser Guglielmo II aveva abdicato e si era proclamata la Repubblica (9 novembre) > a firmare la capitolazione non furono gli esponenti del vecchio regime, bensì nuovi uomini di governo. Questo permise alla propaganda di estrema destra di bollarli con l’epiteto di “criminali di novembre”: avevano pugnalato alla schiena la Germania, anzi se non avessero incitato il popolo alla rivoluzione (portano all’armistizio oltre alle rivolte della base navale di Kiel, sul Baltico anche le rivolte a Monaco e a Berlino) il Reich avrebbe potuto proseguire il conflitto = ROZZA FALSIFICAZIONE > leggenda della pugnalata alla schiena che si diffuse soprattutto tra gli ex-combattenti, ai quali si unirono numerosi giovani e soprattutto studenti, dando vita ai CORPI FRANCHI = reparti militari che, nel novembre 1918, si rifiutarono di gettare le armi e, a loro modo, prendendo come obiettivo i comunisti e gli ebrei, continuarono a combattere i nemici della Germania. A tutti gli effetti, nel corso del 1919, la Germania visse alcuni importanti episodi di insurrezione operaia, che parevano l’inizio di una rivoluzione bolscevica simile a quella russa > anche in Germania c’è una forza politica marxista = DIVISIONE DEI COMUNISTI: il PARTITO SOCIALDEMOCRATICO TEDESCO (SPD) era la forza marxista più forte e meglio organizzata d’Europa > non aveva boicottato la mobilizzazione militare e lo sforzo bellico. Critico nei confronti di Lenin. 1915: LEGA DI SPARTACO > militanti del partito contrari alla guerra. Nel 1918 furono tra le forze decisive che misero in moto la rivoluzione, provocando l’abdicazione del kaiser e l’armistizio. Nello stesso tempo il giudizio sulla rivoluzione comunista in Russia aveva diviso ulteriormente il movimento operaio tedesco = PARTITO SOCIALISTA INDIPENDENTE (USPD): disponibili a guardare con interesse all’esperimento leninista. Gli spartachisti premevano sugli indipendenti, affinché non partecipassero al nuovo governo della Repubblica con i socialdemocratici; anzi, per obbligarli a scegliere da che parte stare, il 31 dicembre 1918, la Lega di Spartaco decise di trasformarsi in PARTITO COMUNISTA DI GERMANIA (KPD) > inoltre, tentarono la conquista del potere per via rivoluzionaria = fallimento. I leader del partito vengono arrestati e assassinati senza processo dai Corpi franchi. Dopo la sconfitta del 1919, l’estrema sinistra tedesca si riprese nell’ottobre 1920: il KPD si fuse con l’ala più radicale del USPD = PARTITO UNIFICATO DI GERMANIA (VKPD): il partito comunista più forte d’Europa (35.000 iscritti) anche se la sua influenza sulla società tedesca e la sua forza elettorale sono ancora limitate. Tra i due partiti della sinistra tedesca si determinò un vero e proprio baratro di odio > non seppero mai opporre un valido fronte comune al nazismo. Nel 1919, a metà gennaio, si tennero anche le elezioni per l’Assemblea costituente, incaricata di stendere la nuova Costituzione repubblicana > l’assemblea si riunirà a WEIMAR: centro culturale prestigioso aveva ospitato Goethe e Schiller, due fra i massimi poeti della storia della letteratura tedesca. La stesura della Costituzione fu abbastanza rapida: il Parlamento consisteva in una sola Camera eletta per quattro anni, eletta a suffragio universale, diritto di voto a tutti i cittadini (maschi e femmine) che avessero compiuto vent’anni. Anche il presidente della Repubblica sarebbe stato eletto a suffragio universale e con mandato di sette anni = REPUBBLICA PARLAMENTARE, anche se con ampi e notevoli poteri conferiti al presidente (può anche emanare decreti leggi). Uno dei primi atti ufficiale della Repubblica di Weimar fa la firma di un trattato di pace pesantissimo, imposto alla Germania dai vincitori, riuniti a Versailles a partire dal 18 gennaio 1919 (data simbolica > 1871: incoronazione del kaiser Guglielmo I proprio a Versailles = trionfo della Germania sulla Francia). La Germania non fu ammessa alle sedute della conferenza e non poté discutere o negoziare nulla. Il fine principale era l’annullamento della Germania come potenza politica e militare. a. AMPUTAZIONI TERRITORIALI: la Germania fu privata di tutte le sue colonie. In Europa, dovette cedere alla Francia l’Alsazia-Lorena, un’ampia porzione di territorio prussiano passò alla Polonia e la regione della Prussia orientale fu separata dal resto del Reich mediante un corridoio per permettere alla Polonia lo sbocco sul mare. b. LIMITAZIONI MILITARI: esercito in generale viene drasticamente ridotto. c. INDENNITÀ DI GUERRA: la Germania venne considerata la principale e unica responsabile del conflitto e quindi ne dovette pagare tutti i danni > NOTA: furono addossate alla Germana tutte le spese che i Paesi vincitori avrebbero dovuto sostenere, in futuro, per pagare le pensioni di guerra agli orfani, alle vedove e ai mutilati > 132 miliardi di marchi d’oro. Nel 1923, la Germania chiese di poter ritardare il pagamento della quota dell’indennità di guerra prevista per quell’anno. Francia e Belgio respinsero la richiesta e invasero il bacino carbonifero della Ruhr (Germania nord-occidentale) in modo da prelevare sotto forma di materie prime quanto veniva corrisposto loro in oro. Il governo tedesco esortò la popolazione della regione occupata alla resistenza passiva = uno sciopero. MA il governo tedesco promise agli operai che avrebbe regolarmente pagato loro il salario, operazione che accelerò enormemente un processo di grave inflazione già in atto. Il risultato fu una formidabile svalutazione del marco, che perse ogni valore > pane: 428 miliardi di marchi al chilo. ADOLF HITLER: sul drammatico sfondo della disfatta militare e dell’inflazione, iniziò la lenta ascesa verso il potere del PARTITO NAZISTA e di ADOLF HITLER > LA FAMIGLIA DI HITLER: Hitler tentò sempre di nascondere gli eventi dei propri ascendenti, omettendo o distorcendo la verità, raccontando di quell'epoca soltanto gli episodi che gli potevano tornare utili alla propaganda per la sua immagine; pertanto il suo albero genealogico rimase, per molto tempo, parzialmente avvolto nel mistero > già all’epoca si commissionarono (Himmler: uno dei suoi fedelissimi > le sue indagini non approdarono mai a conclusioni certe) a sua insaputa delle indagini per appurare la presenza di eventuali antenati ebrei. Infatti, il cognome HITLER potrebbe non avere un’origine germanica, bensì slava (ceca). Addirittura, benché la cosa sia stata smentita dagli storici, si è ipotizzato che il cognome della nonna paterna di Hitler (Schicklgruber) fosse di origine ebraica. Queste voci sul presunto lignaggio ebraico di Hitler circolarono molto durante gli anni della Repubblica di Weimar: ad esempio, nel 1933 apparve un articolo sul quotidiano londinese Daily Mirror, corredato da un'esplicita fotografia che mostrava l'immagine di una lapide funeraria in un cimitero ebraico di Bucarest in Romania, recante l’epitaffio di un certo Adolf Hitler, probabilmente un nonno del futuro dittatore. In ogni caso si concluse che Hitler fosse un cognome finto, di comodo: • Alois, il padre (nato nel 1837) era figlio illegittimo, il padre era ignoto. Mantenne il cognome materno fino a 39 anni e poi riuscì a farsi dare il cognome del defunto marito della madre, tal HIEDLER (mugnaio itinerante), morto venti anni prima, che si era sempre rifiutato di riconoscerne la paternità. Quest’ultimo aveva un fratello, Johann: alcuni storici ipotizzano che questo “zio” fosse il vero padre biologico del padre di Hitler, se n’era sempre preso cura. Alois ebbe tre mogli (la prima moglie era una donna ricca, cinquantenne e invalida), la terza moglie KLARA P ÖLZL (1860-1907) era la mamma di Adolf Hitler > era stata assunta come domestica nella casa di Alois e della seconda moglie (illegittima fino alla morte della prima moglie), probabilmente i due erano pure imparentati, tanto che il parroco in un primo tempo respinse la richiesta di matrimonio per motivi di consanguineità. Hitler era il quartogenito e unico figlio maschio ad aver raggiunto l’età adulta, aveva 5 fratelli. I suoi fratelli morirono tutti infanti, tranne l’ultimogenita Paula Hitler, la quale ebbe un lieve ritardo mentale e morì nel 1960. Negli anni cinquanta andò molto in voga l’ipotesi ebraica > il nonno di Hitler non sarebbe Hiedler, il mugnaio itinerante e neppure suo fratello, ma un ebreo: fatto senza alcun sostegno fattuale. Nato nel 1889 in una città austriaca a pochi chilometri dal confine con la Germania, a diciotto anni, nel 1907, si era trasferito a Vienna per sostenere l’ammissione all’Accademia delle Belle Arti, ma fu respinto due volte. Rimase nella capitale fino al 1913, quando fuggì a Monaco per evitare il servizio militare. Scoppiata la guerra, si arruolò volontario nell’esercito tedesco partecipando a varie battaglie. Dopo la resa della Germania, Hitler tornò a Monaco e si tenne in disparte per diversi mesi, non aderì alla rivoluzione comunista, ma non cercò neppure avventure in qualche corpo franco. La decisione di dedicarsi all’attività politica in modo graduale negli anni 1919-20: fu impiegato dall’esercito come propagandista antibolscevico = tirocinio da oratore. Il 12 settembre 1919, le autorità ordinarono a Hitler di recarsi in una birreria di Monaco, per assistere ad una riunione del PARTITO DEI LAVORATORI TEDESCHI (DAP): il partito era all’epoca una minuscola organizzazione del tutto insignificante, ma Hitler decise di iscrivervisi e proprio grazie al suo talento oratorio, i consensi iniziarono a crescere, sino alla presentazione di un programma politico in 25 punti (1920), che mescolava elementi antisemiti, nazionalisti e socialisti. Gli obiettivi sostanziali erano, però, due: la soppressione dei trattati di pace imposti dai vincitori e la volontà di cancellare lo Stato liberale. Di lì a poco la DAP cambiò nome in PARTITO NAZIONALSOCIALISTA TEDESCO DEI LAVORATORI > meglio conosciuto come PARTITO NAZISTA. Il movimento nazista salì alla ribalta nazionale per la prima volta nel 1923: Hitler tentò, senza successo, un colpo di Stato in Baviera > per la prima volta Hitler e il suo partito divennero noti all’intera Germania. Hitler fu processato per alto tradimento e condanna a cinque anni di carcere. Qui, iniziò a scrivere, nel luglio 1924, la prima parte autobiografica di un libro Mein Kampf, che avrebbe completato nel 1925. BOLSCEVISMO GIUDAICO: Hitler condivide la leggenda della pugnalata alla schiena, cioè l’idea secondo cui la Germania sarebbe stata sconfitta per colpa dei marxisti, ma crede che essi siano stati manovrati dagli ebrei, i veri nemici della Germania e del popolo tedesco > i marxisti sono solo marionette, i veri registi del movimento sono gli ebrei, i quali saranno al vertice del potere al termine delle rivoluzioni operaie. Quindi, Hitler finisce per presentare gli ebrei come esseri demoniaci, assetati di potere, i quali mirano alla
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