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La crisi dell'Occidente e il monachesimo occidentale: demografia, economia, cultura, Appunti di Storia

Storia EconomicaStoria religiosaStoria AnticaStoria medievale

La crisi demografica e economica in europa tra il 6 e l'8 secolo, causata da epidemie e invasioni barbariche, che portarono all'abbandono delle città e al collasso del commercio. Il vescovo divenne l'ultima autorità civile e la chiesa e il monachesimo si occuparono del recupero della cultura classica. Anche il monachesimo occidentale, con la vita eremitica e quella in comune, e la figura di san benedetto e la sua regola. Il potere temporale dei papi inizia a consolidarsi.

Cosa imparerai

  • Che ruolo giocò la Chiesa e il monachesimo nel recupero della cultura classica in Europa tra il 6 e l'8 secolo?
  • Come la crisi demografica e economica contribuì all'abbandono delle città in Europa tra il 6 e l'8 secolo?
  • Come si organizzava la vita monastica secondo la Regola di san Benedetto?

Tipologia: Appunti

2021/2022

Caricato il 08/12/2022

nicole-cadei
nicole-cadei 🇮🇹

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Scarica La crisi dell'Occidente e il monachesimo occidentale: demografia, economia, cultura e più Appunti in PDF di Storia solo su Docsity! La crisi dell’occidente Tra il 6 e l’8 secolo l’Europa conobbe una crisi demografica. Le cause furono delle epidemie che accompagnarono le invasioni barbariche, ma soprattutto nella crisi economica già presente negli ultimi secoli dell’Impero. Le drammatiche condizioni dell’epoca sono testimoniante dei resti ritrovati nelle necropoli europee, da cui si ricava che la mortalità infantile era altissima. Il fenomeno dell’abbandono delle città, già iniziato negli ultimi secoli dell’Impero, si accentuò a causa delle invasioni barbariche: i mercanti e le botteghe artigiane, vennero dispersi nelle campagna; ciò provocò il tracollo dei commerci. L’ultima autorità rimasta fu il vescovo che divenne il simbolo dei pubblici poteri e civili. Risiedeva nel centro cittadino, dove si ergeva la cattedrale e dove veniva amministrato il patrimonio della chiesa. La diminuzione della popolazione e la devastazione determinano la riduzione dei campi coltivati e fecero aumentare il lavoro necessario ai contadini per procurarsi da vivere. La carenza rilasciò la schiavitù, tanto che nel 541 la Chiesa proibì agli ecclesiastici di partecipare alla cattura di uomini liberi. La produzione agricola era ostacolata dall’arretratezza tecnologica. A complicare contribuì un mutamento del clima europeo. Si è giunti alla conclusione che tra il 2 e il 7 secolo ci fu un aumento della piovosità e la diminuzione della temperatura. La cultura del mondo classico era omogenea, una cultura aristocratica, che soffocava la cultura e le tradizioni contadine locali. La fine dell’impero romano d’Occidente e l’abbandono delle città portarono alla crisi della cultura classica e il risorgere di quella popolare. Fu opera della Chiesa e del monachesimo, il recupero della tradizione classica e la sua conservazione. Il monachesimo occidentale A partire dalla fine del 3 secolo, alcuni cristiani del Medio Oriente e Egitto decisero di allontanarsi dalle loro città, ritenevano, che si potesse seguire l’insegnamento evangelico: furono chiamati monaci. Il monachesimo, consiste nella scelta di abbandonare la vita comune nel mondo per dedicarsi alla vita religiosa. Alcuni monaci andarono a vivere in completa solitudine e rinunciavano a tutte le comodità, erano chiamati eremiti o anacoreti. Altri monaci decisero di allontanarsi dal mondo, ma cercarono la perfezione nella vita in comune con altri uomini: per questo furono chiamati cenobiti. Vivevano in monasteri e la loro giornata era organizzata secondo orari e attività: l’insieme di queste norme formava la Regola. Benedetto nacque verso il 480 nella provincia di Norcia in Umbria, fratello gemello di Scolastica, e morì nel 547 a Montecassino. Verso i quindici anni, per condurre una vita eremitica, si ritirò in un grotta inaccessibile chiamata Sacro Speco, vicino a Subiaco (dal latino, a una settantina di chilometri da Roma. La Regola, composta a Montecassino, è un capolavoro di chiarezza e di equilibrio: tiene conto dei bisogni di chi è giovane o è malato, di chi è più fragile psicologicamente e del variare del clima. Oltre alla povertà e all'obbedienza, la Regola chiedeva ai monaci di unire il lavoro alla preghiera. Il lavoro non era in prevalenza quello manuale dei campi. Il potere temporale dei pontefici Alla fine del 6 secolo, Roma era in piena decadenza. Saccheggiata dai barbari. Perduto ormai il suo ruolo di capitale politica, quello di centro della Chiesa. Sempre più diverse chiese locali si chiedeva al vescovo di Roma di intervenire per risolvere le numerose dispute teologiche che minavano l’unità dei credenti. Fu papa Leone Magno a sostenere per primo la dottrina del primato della Chiesa di Roma su tutte le altre Chiese locali. Roma era dunque una Santa Sede. Dopo Leone Magno, la dottrina venne ulteriormente sviluppata da Gregorio Magno che per primo usò, la formula 2servo dei servi di Dio”. Rappresentò una tappa verso la nascita del potere temporale dei pontefici. In mancanza di un’autorità statale, la Chiesa nel medioevo non svolgeva funzioni politiche, ma anche educative. Nel 527 il Concilio di Toledo stabilì che presso la casa del vescovo fossero istituiti colore che intendevano abbracciare la carriera ecclesiastica. Nel corso del 6 secolo, le scuole episcopali con le quale i vescovi curavano l’istruzione dei futuri sacerdoti. Nacquero le scuole presidenziali, dove anche i parroci preparavano i ragazzi per essere sacerdoti. Si
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