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Traduzione e analisi bede's account of the poet caedmon, Traduzioni di Filologia Germanica

Analisi e traduzione del testo bede's account of the poet caedmon

Tipologia: Traduzioni

2020/2021
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mary972
mary972 🇮🇹

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Scarica Traduzione e analisi bede's account of the poet caedmon e più Traduzioni in PDF di Filologia Germanica solo su Docsity! TRADUZIONE TESTO BEDE’S ACCOUNT 1-10 Nel monastero di questa badessa c’era un certo frate particolarmente famoso e onorato grazie a/ con un dono divino, poiché lui era solito comporre canti onorevoli, i quali riguardavano la religione e la pietà, così che qualunque cosa che gli apprendesse (apprendeva) delle divine lettere attraverso i dotti, (quella cosa) egli dopo un breve lasso di tempo con la massima dolcezza e ispirazione in lingua poetica adornata e in lingua inglese ben composta esponeva. E per i suoi (canti poetici) l’animo di molti degli uomini era spesso ispirato al disprezzo del mondo e al desiderio della vita celeste. In (NEL – preposizione, non regge il genitivo ma il dativo mynstre) ðeosse (QUESTA – si tratta di un dimostrativo Þæs, variante del genitivo sing. femm.) abbudissan (BADESSA – nome femm. debole (lo riconosco per -an), genitivo sing.) mynstre (MONASTERO – nome neutro forte, dativo sing. La vocale mediana è una /y/, frutto di metafonia palatale. La radice originale era “mun-“ con desinenza /i/, elemento che ha portato all’innalzamento della -u. Al dativo doveva essere “mynytere” ma la -e cade perché c’è una sillaba pesante la vocale mediana preceduta da una sillaba pesante si indebolisce e cade. E’ un caso particolare, non cade la nasale davanti a un fricativa..caduta della sillaba mediana.) wæs (ERA – 3° pers. Sing. Passato del verbo essere “beon”. Viene da wesan che è un verbo forte della V classe e presenta il fenomeno di suppletivismo, cioè nello stesso paradigma ci sono morfemi lessicali diversi wæs e waeron. Al plurale diventa “waeron” e qui non abbiamo più la sibilante “s” ma la vibrante per la legge di Verner) sum broðor (un certo FRATE – nome masch. forte, nominativo sing., è il soggetto (legge di grimm)) syndriglīce (PARTICOLARMENTE – è un avverbio. Suffisso /lic/ è un suffisso aggettivale + /e/ = suffisso avverbiale. Ci stava una /u/ – sundor, avendo una sillaba pesante la mediana si indebolisce e scompare, per metafonia palatale arriva ad essere “syndr-“.) mid godcundre (DIVINO – agettivo forte femminile, dativo sing. Non è preceduto da un dimostrativo quindi è di declinazione forte. gife (DONO – nome femm. forte, dativo sing. E’ la stessa radice del verbo giefan. Al nominativo era /seo giefu/ dove “ie” subiscono dittongazione palatale.) gemæred (RENDERE FAMOSO – part. pass. verbo debole I classe. Si forma sulla base dell’aggettivo maere= famoso. Prima classe = /-an/. Participio passato debole = /ed/ ) geweorðad (ONORATO – part. pass. per /ad/. debole II classe per /-ian/ weorþian. Anomalo per / a/ invece di /o/ prima di dentali, solitamente c’è /o/ prima di dentale.) for þon (POICHE’ – strumentale. è una congiunzione preposizionale ovvero preposizione + una forma del dimostrativo a seconda della preposizione usata e significato della parola) gewunade (ABITUARE– verbo debole II classe (-ian) da “wunian”. Verbo che cambi significato con l’aggiunta del prefisso /-ge/ essere abituato o solito. Il passato è anomalo perché prima della dentale c’è una /a/ invece di /o/ ) gerisenlīce (ONOREVOLI – aggettivo forte neutro, accusativo plu. Abbiamo il suffisso aggettivale) lēoð (CANTI – nome neutro forte, accusativo plurale. Presenta un dittongo /eo/ quindi sillaba pesante e quindi la desinenza /u/ scompare al plurale.) wyrcan (FARE / COMPORRE verbo debole I classe (-an). I verbi deboli in GMC presentano suffisso /-ja/all’infinito; dunque sono avvenuti 3 fenomeni: metafonia palatale; ha portati alla /-y/ da /-u/. Palatalizzazione velare; /-k/ diventa /-c/. Geminazione; prolungamento nella pronuncia. Al passato la /u/ diventa /o/ per armonia vocalica) þā ðe (I QUALI – pronome relativo plur. Si riferisce a “canti” lēoð. þā è un dimostrativo plurale, ðe introduce la frase relativa. tō aefæstnisse (A RELIGIONE –nome femm. sing. Forte. Dativo (-e) – nisse è un suffisso usato per formare nomi astratti) to arfæstnisse (PIETA' -nome femm, sing, forte, dativo (-e)) belumpen (RIGUARDAVANO – verbo passato forte III classe da lump. Infinito /belimpan/. Riconosciamo la terza classe per la radice che termina in nasale+consonante. swā ðætte (COSI' CHE- avverbio + congiunzione) swā hwæt swā (QUALUNQUE COSA - pronome indefinito) he (EGLI) of godcundum (DELLE DIVINE – preposizione + dativo (DELLE) aggettivo masch. forte, dativo plu.) stafum (LETTERE – nome masch. forte, dativo plurale. Con la /a/ per il ripristino da /ae/ perché bella sillaba seguente c’è una vocale posteriore “stafum”. Ma al nominativo sing. fa stæf. Si pronuncia con la fricativa sorda /f/ se rimane in posizione finale, ma in posizione intervocalica, diventa sonora /v/. þurh (ATTRAVERSO - preposizione+acc ) bōceras (DOTTI – nome masch. forte, accusativo plurale. Deriva da “boc”, con questo suffisso nome dell'agente quindi librai nel senso uomini di libri grazie al suffisso -eras) geleornode (IMPARAVA – verbo debole II classe da leornian) þæt (QUELLO – cong.) hē (LUI) æfter (DOPO – congiunzione+dativo) medmiclum (BREVE – aggettivo neutro forte, dativo (-um) sing.) wyrcan (A FARE / COMPORRE – verbo debole I classe. Per definizione sappiamo che nella 1 classe nel suffisso dei verbi c’era un’approssimanete in GRM possono avvenire 3 cose: palatalizzazione, metafonia, geminazione. Qui no geminazione perché no sillaba debole ma è pesante ma abbiamo le altre due metafonia in /y/ a /u/ e palatalizzazione della velare sorda. uno dei verbi che appartengono al piccolo gruppo dove in germanico non era presente il classico suffisso dei verbi di prima classe) ac (MA) nænig (NESSUNO – la nasale iniziale è una negazione del pronome ænig. –Ig è un suffisso aggettivale e -æn- viene da -oin. Nel passaggio dall'IE al GMC il dittongo /oi/ diventa /ai/, in anglosassone poi /ai/ diventa /ā/ e infine diventa /æ/ per il fenomeno di metafonia palatale) hwæðre (TUTTAVIA) him (A LUI – pron personale, dat maschile) þæt ( CIO’- dimostrativo accusativo neutro) gelīce (UGUALMENTE- aggettivo debole neutro accusativo) = CIO’ COME LUI dōn (FARE – verbo anomalo ma considerato come un verbo debole) meahte (POTEVA /ESSERE IN GRADO– da verbo magan. Come sciulan La 1 e 3 persona sing. fa maeg. Simile a “cunnan” to be able to. *VERBI PRETERITO PRESENTE. Nel caso di questo verbo la coniugazione al presente PRESENTA tutte le caratteristiche morfologiche che avevamo incontrato nella coniugazione di un verbo forte al passato. Sostanzialmente sono in una condizione x come risultato di un’azione conclusa y. QUINDI  verbi che al pres hanno caratteristiche morfologiche di un passato verbo forte e al passato hanno caratteristiche morfologiche di un passato forma debole. La motivazione è che sia il passato dei verbi forti normali sia il presente dei verbi di questo piccolo gruppo derivano dallo stesso tempo che è il Perfetto indoeuropeo, nella maggior parte dei casi il perfetto è diventato il passato forte e in pochi è rimasto presente. for þon (POICHE') hē (LUI/EGLI) nalæs (PER NIENTE) from (DA - preposizione+ dat) monnum (UOMINI – nome masch. forte, dativo plu.) ne þurh (NE’ ATTRAVERSO - preposizione+ accusativo) mon (UOMO- nome masch accusativo sing. Scritto con una /o/ perché la vocale bassa velare può essere scritta con la /a/ o con la /o/. Invece al plurale subisce metafonia palatale.) gelæred wæs (FU ISTRUITO – part. pass. verbo debole I classe, part passato. Infinito: læran lar-jan in grm subisce metafonia palatale a+j= æ.) þæt (COSI' CHE) he (EGLI) þone (determinativo acc masch) lēoðcræft (L'ARTE DEL CANTO – nome masch. forte, accusativo sing.) leornade (IMPARAVA – verbo debole II classe leornian, debole grazie a -an. I verbi deboli di seconda classe al passato non presentano regolarmente la /o/ come qui.) ac (MA) he (LUI) wæs (FU) godcundlīce (DIVINAMENTE- avverbio per sillaba -lic) gefultumed (ASSITITO – part. pass. verbo debole II classe da fultumian) ond (E) þurh (ATTRAVERSO- preposizione+acc) Godes (DIO – nome masch. forte, genitivo sing) gife la g non si pronuncia (DONO – nome femm. forte, accusativo sing al nominativo è “seo giefu”) þone (determinativo acc masch) songcræft (ARTE DEL CANTO – nome masch. forte, accusativo sing.nome composto da due nomi.) *onfēng (RICEVETTE – pass. verbo forte lo vediamo perché abbiamo la terza persona in desinenza 0, ha una /e/ lunga e quindi appartiene alla VII classe da onfōn. Oltre ad avere l’alternanza apofonica presenta anche la variazione del consonantismo dovuti al fatto che alcune forme derivano da Grimm altre da Verner. Al presente e al passato singolare l’accento cadeva sulla sillaba radicale, invece nel passato plurale e participio passato l’accento non cadeva sulla sillaba precedente. La radice di questo verbo conteneva una /x/ ma in anglosassone scompare. Infatti fāxan → fōxan → fōn. Infine le 4 forme sono fōn , fēng, fēngon, fangen ) Ond (E) hē (LUI) for þon (PER QUESTO) naefre (MAI- avverbio) nōht (NULLA – pronome indefinito accusativo regge il genitivo) leasunge (DI FALSO– nome femm. forte, genitivo sing. Viene da aggettivo leas) ne (NULLA) īdles (VANO – aggetivo neutro forte, genitivo sing. Nominativo idel perché c’è la caduta della sillaba mediana perché è sillaba pesante ) lēoþes (CANTI – nome neutro forte, genitivo sing.) wyrcan (COMPORRE – verbo debole I classe, uno dei verbi che appartengono al piccolo gruppo dove in germanico non era presente il classico suffisso dei verbi di prima classe) meahte (POTEVA – preterito presente di magan), ac (MA) efne (SOLAMENTE- avverbio) þā ān (UNICHE – numerale, neutro plur accusativo, da uno ma è plurale) þa ðe (QUELLE CHE) tō fæstnisse (RELIGIONE – nome femm. forte, dativo sing.) belumpon (RIGUARDAVANO – pass indicativo, verbo forte III classe da belimpan), ond (E) his þa (PER LA SUA) æfæstan (RELIGIOSA/PIA– aggetivo femm. debole, accusativo sing) tungan (LINGUA - nome femm. debole, accusativo sing) gedeofanade (ERA APPROPRIATO – passato debole II classe per la vocale /o/ da dafenian) singan (CANTARE –pass, verbo forte III classe). 18-23 Quell’uomo era messo/collocato in posizione laicale fino al tempo in cui egli fu di età avanzata (vissuta) ed egli non imparò mai nessun canto. Ed egli per questo spesso in una festa, quando la era considerato motivo di gioia, che tutti dovessero cantare attraverso una successione (in ordine) con l’arpa (accompagnati dall’arpa), quando egli vedeva l’arpa avvicinarsi a lui, allora egli si alzava dalla festa per la vergogna e andava (a casa) alla sua dimora. Wæs (ERA) hē (LUI) se (QUEL) mon (UOMO – nome masch. forte, accusativo sing.) in weoruldhāde (CONDIZIONE LAICALE – nome masch, forte dativo con suffisso -had- che è un suffisso comune per la formazione dei sostantivi che indicano condizione, oggi è “hood”. Letteralmente significa mondanità ma nel senso di condizione dell'uomo laico. Weoruld=mondo) geseted (POSTO – part. pass. verbo debole I classe da settan. Orginariamente era /sat-jan/ ma con metafonia palatale+ genimazione arriviamo a “settan” al passato no geminazione e diventa /seted/. E’ un verbo che deriva da un altro verbo= sittan) oð (FINO - temporale) þā tīde (TEMPO – nome femm. forte, accusativo singolare. Al nom /seo tid/ cioè desinenza zero o la desinenza /u/ dipende dalla sillaba che lo precede, se è leggera abbiamo /u/ se è pesante abbiamo desinenza zero, stessa cosa avviene al plur al nom e acc.. Oggi la ritroviamo nella parola “tide” ovvero marea. Ma in alcuni espressioni un po' fossilizate si conserva ancora il significato originale, per esempio christmas tide cioè tempo di natale. Al nominativo ha una desinenza zero.) þe (CHE – particella che introduce le frasi relative) hē (EGLI) wæs (FU) gelyfdre (AVANZATA –aggettivo femm. forte, genitivo singolare. Questa forma viene dal part. pass. del verbo libban (uno dei 4 ) III classe debole. /gelyfed/ nome + re caduta della sillaba mediana /e/. Inoltre la desinenza -re è la desinenza degli agg forte femm al sing gen e dat, desinenze di origine pronominale.) ylde (ETA' – nome femm. forte, genitivo sing.), ond (E) hē (EGLI) naefre (MAI) n nig (NESSUN) lēoð (CANTO – nome neutro forte, accusativo sing.) geleornade (IMPARATO – pass, verbo debole II classe da leornian). Ond (E) hē (LUI) for þon (PER QUESTO) oft (SPESSO) in (prep +dat ) gebēorscipe (FESTA – nome masch. forte, dativo singolare. Il suffisso -scip- è molto comune per la formazione dei sostantivi) þonne (QUANDO) þaer (LA'-avverbio) wæs (ERA- si lega a gedēmed ) blisse (FELICITA' – nome femm. forte, genitivo sing.) intinga (MOTIVO – nome masch. debole, nominativo sing) gedēmed (GIUDICATO – part. pass. verbo debole I classe (-e) da gedēman derivato dal sostantivo dōm=giudizio. Oggi lo troviamo nella forma “doom” cioè destino. In /deman/ osserivamo che abbiamo merafonia, la /o/ diventa /e/ e non abbiamo geminazione per la vocale lunga, INFATTI la geminazione avviene SOLO se la sillaba è leggera, ma non può esserlo se la vocale è lunga.) þæt (CHE) hēo (ESSI –nom plur o femm sing una forma diversa perché lo introntriamo anche in plurale. In questo caso plurale per il verbo e agg plur ) ealle (TUTTI – aggettivo femm. forte, nominativo plu.) sceolden (DOVESSERO – preterito presente. Da “sculan” al presente cambia vocale come i verbi forti /sceal/ al passato come i verbi deboli con dentale quindi /sceolde/. Regge l’infinito singan. ) dentale sonora /slep-de/ che diventa sorda, fino ad arrivare a /slepte/. Nel testo è un verbo debole perché è derivato da un verbo primario di formazione deverbativa.) þā (ALLORA) stōd (STETTE – pass sing verbo forte VI classe da standan. Al presente c'è un infisso nasale ma senza nasale al passato. Infinito è /standan/. Al passato abbiamo una /o/ lunga quindi deduciamo che è un verbo di 6 classe. La particolarità è che la radice al presente e al part pass ha un infisso nasale /n/, gia presente in germanico.) him sum (CERTO) mon (UOMO – nome masch. forte, nominativo sing. Ricordare che la /o/ è intercambiabile con la /a/) æt (è un post posizione perché in realtà va con “him”, invece di essere una preposizione è collocato dopo.) þurh swefn (SOGNO – nome neutro forte, accusativo sing.) ond (E) hine hālette (SALUTO' – passato verbo debole I classe da hālettan. ) ond (E) grētte (SALUTARE -passato debole I classe da grētan. Non avviene la geminazione ma abbiamo una geminata per l'assimilazione come in /sette/, quello che troviamo oggi.) ond (E) hine (p, pers 3 pers accus) be (prep+ acc) his (CON IL SUO – accusativo e genitivo) noman (NOME – nome masch. debole, dativo sing Al nom è /se nama/.) nemnde (CHIAMO' – verbo debole I classe da nemnan. In grm /nammijam/  subisce metafonia + perdita della vocale mediana): "Cedmon, sing (CANTAMI – imperativo, verbo forte 3 classe da singan verbo forte III classe. Imperativo con desinenza zero.) mē ( A ME - pro, personale, dativo) hwæth-wugu (QUALCOSA – pronome indefinito accusativo sing. neutro )." Þā (ALLORA) ondswarede (RISPOSE – pass verbo debole II classe da andswarian) hē (EGLI) ond (E) cwæð (DISSE – passato di un verbo forte V classe da cweðan. E’ un passato singolare con una /æ/, e desinenza zero. Lo possiamo trovare o 4 o 5 classe, no 4 perché terminano o in liquida o nasale e qui non le abbiamo. Quindi 5. Riflessi della legge di Verner, nel pass plur e part pass.) 29-35 “Io non so cantare nulla e perciò io uscii fuori da questa festa e venni/sono venuto qui, perchè non potevo cantare nulla”. Dopo di che egli disse che stava parlando con lui: “ Tuttavia tu puoi cantare a/per me” allora lui disse: “Cosa devo cantare io?” Lui disse: “ Cantami la creazione iniziale”. Quando questa risposta ricevette, allora egli iniziò subito a cantare un in onore/lode di Dio Creatore dei versi e le parole che lui mai aveva udito, la cui sequenza era questa: "Ne (NON- negazione) con (POSSO – verbo 1 pers pres, preterito presente da cunnan. La grafia può essere /a/ oppure /o/ perché seguito da una nasale, e trovandosi in posizione finale, la nasale può essere scritta doppia. Come tutti i verbi preterito presenti, al singolare ha il vocalismo di un pass sing forte e al plurale presente abbiamo vocalismo del pass plur di un verbo forte.) ic (IO – pron pers nominativo) nōht (NULLA- accusativo sing) singan (CANTARE- verbo forte 3 classe); ond (E) ic (IO) for þon (PER QUESTO) of (DA – prep +dativo) þeossum (QUELLA – pronome dimostrativo, dativo sing. Forma alternativa di /þissum/ ) gebēorscipe (FESTA – nome masch. forte, dativo sing.) ūt (FUORI- avverbio) ēode (ANDAI – verbo passato suppletivo di /gan/, verbo con suppletivismo. /eo/ caratteristica del passato.) ond (E) hider (QUI – moto al luogo, avv.) gewāt (ANDARE, VENIRE - verbo forte I classe da gewītan. ATT perché è diverso da witan=sapere che è un preterito presente) for þon (PERCHE') ic (IO) naht (NULLA- acc) singan (CANTARE-verbo forte 3 classe) ne (NON) cūðe (POTEVO – preterito presente, passato verbo anomalo, di cunnan. Il passato sarà partito da una forma cunn-d-a, quando abbiamo la sequenza vocale, nasale, fricativa, abbiamo la perdita della nasale con allungamento compensatorio della vocale  cud-e. ). " Eft (POI) he (EGLI) cwæð (DISSE), se ðe (QUELLO CHE) mid (CON – prep + acc) hine (LUI - pron pers acciusativo) sprecende wæs (STAVA DICENDO/DISSE – forma perifrastica , verbo forte V classe da sprecan. Participio pass lo riconosciamo dal suff -nd. ) "Hwæðre (TUTTAVIA) þū (PER) meaht (PUOI - 2a persona sing. del presente, preterito presente da magan. Nella seconda persona abbiamo fricativa velare sorda  il fenomeno della frattura. Nella 1 e 3 persona abbiamo la /æ/. ) mē (ME) singan (CANTARE- verbo forte 3 classe). " Þa cwæð (DISSE- passato verbo forte 3 classe) he (LUI): "Hwæt (CHE COSA – pronome int. neutro, accusativo sing.) sceal (DEVO- verbo preterito presente ) ic (IO) singan (CANTARE)?" Cwæð (DISSE) he (LUI): "Sing me (CANTAMI) frumsceaft (LA CREAZIONE INIZIALE– nome femm., accusativo sing. E’ un composto: frum =inizio/prima e sceaft=creazione. Deriva dal verbo weak present /scieppan/ dove abbiamo due caratteristiche, essendo un weak present avevamo un a cosa come skap-jam per la /a/ diventa /ae/ per primo frontamento e poi metafonia palatale così diventa /e/. Il vocalismo /sk/ si palatalizza a prescindere diventando /sc/ perché seguito da consonante palatala/velare. E la /e/ subisce anche dittongazione palatale diventando /ie/, arriviamo quindi a sciepp. ) Þā (QUANDO) hē (LUI) ðā þās (QUESTA-pron dimostrativo femm accusativo sing) andsware (RISPOSTA- nome femm forte accusativo al nom /seo andswari/.) onfēng (RICEVETTE – passato verbo forte VII classe da onfōn), þa ongon (INIZIO' – verbo forte III classe, passato sing del verbo /onginnan/. Al presente ha subito palatalizzazione. E questo gruppo di verbi al presente abbiamo l'innalzamento della /e/ a /i/ quando è seguita da n + consonante. Al passato singolare all'IE c'è una /o/ poi diventa /a/ in GMC poi anglosassone diventa una vocale bassa velare a/o. Al passato plurale c'è una /u/ che è la vocale d'appoggio. Nel participio pass. inibisce l'abbassamento della /u/ a /o/) hē (LUI) sōna (PRESTO) singan (CANTARE) in herenesse (LODE – nome femm. forte, dativo sing. Riconosciamo il suffisso -nesse per i sostantivi astratti. ) Godes (DI DIO CREATORE – nome forte, genitivo sing.) Scyppends ( CREATORE – nome maschile forte genitivo sing. La desinenza -nd ci fa capire che è il participio presente di “scieppan”, cioè verbo forte della 6 classe. VEDI SU.) þā fers (VERSI – nome neutro forte, accusativo plu E’ un prestito dal latino, il dimostrativo ci indica che è plur.) ond (E) þā word (LE PAROLE – nome neutro forte, accusativo plu.) þe (CHE) hē (LUI) næfre (MAI- composto da /ne/ + /æfre/) gehyrde (AVEVA UDITO – passato verbo debole I classe da hīeran. per il suffisso -ie/, solitamente i verbi di 1 classe subiscono quasi sempre geminazione tranne quando è presente la vibrante e qui anche per la /i/ lunga, sillaba radicale pesante. di hīeran. Il suffisso -anne.), þāra (LA) endebyrdnisse (SEQUENZA – nome femm. forte, nominativo sing.) þis (QUESTA) is (E'): 36-44 Adesso noi dobbiamo lodare il guardiano del Regno dei cieli, la potenza del Creatore e la sua saggezza, l’opera del Padre della Gloria, come egli, Signore Eterno, determinò l’inizio di ogni meraviglia. Egli, il santo creatore, per prima cosa creò per i figli della terra il cielo cme tetto/protezione, creò poi la terra, il guardiano del genere umano, Santo Creatore, la terra per gli uomini, Signore Onnipotente. Nū (ORA – avv.) wē (NOI- pron personale 1pers plur) sculon (DOBBIAMO-verbo preterito presente, da sculan plurale di sceal. Da “sculan” al presente cambia vocale come i verbi forti /sceal/ al passato come i verbi deboli con dentale quindi /sceolde/.) herigean (LODARE – verbo debole I classe, infinito. ) heofonrīces (DEL REGNO DEI CIELI – nome neutro forte, genitivo sing. Al nominativo è /seo heofonrīc/. ) Weard (IL GUARDIANO – nome masch forte, accusativo sing. Legato con il regno.) sing.), ond (E) eal (TUTTE - pron ind, accusativo sing) þā (QUELLE COSE- pron relativo) þe (CHE) hē (EGLI) slæpende (DORMENDO – part. pres. (per -nd) da slæppan verbo forte VII classe. Vocalismo al passato /e/, al pres e al ppst /æ/) song (AVEVA CANTATO- verbo forte 3 classe da singan) fæste (SALDAMENTE) in gemynde (IN MENTE – nome neutro forte, dativo singolare. In IE fa *muntis con occlusiva sorda t poi diventa sonora d in GMC si sviluppa una vocale d’appoggio quindi diventa *mundiz, secondo le leggi di verner, diventa occlusiva sonora. Poi in anglosassone diventa gemynd quindi metafonia palatale di /u/ /y/) hæfde (AVEVA- pst verbo debole 3 classe, habban) ond (E) þæm wordum (A QUELLE PAROLE – nome neutro forte, dativo plu.) sōna (PRESTO) monig (MOLTE – aggettivo neutro forte, accusativo plu.) word (PAROLE – nome neutro forte, accusativo plu. Non è sg perché monig si usa sempre al plur.) in (prep+ acc) þæt ilce (NELLO STESSO – aggettivo neutro (/-e/) debole (per l’articolo), accusativo sing.) gemet (METRO/METRICA– nome neutro forte, accusativo sing.) Gode (A DIO – nome masch. forte, dativo sing.) wyrðes (DEGNO – aggettivo neutro ,forte gentivo sing.) songes (DI CANTO – nome masch. forte, genitivo sing.) tōgeþēodde (AGGIUNSE – passato verbo debole I classe da tōgeþēodan). Þā (ALLORA) cōm (VENNE – pass. verbo forte IV classe da cuman. Ha una /u/ invece della /i/ al presente, perché in realtà la radice in IE conteneva una labiovelare, e la sua presenza da il vocalismo nell’infinito presente.) hē (EGLI) on morgenne (AL MATTINO – nome masch forte, dativo sing.) tō þæm tūngērefan (SOVRITENDENTE – nome masch. Debole (-an) , dativo sing. Il caso lo indica il dim che lo precede. E’ una parola composta da /tum/ =città o tipo di insediamento e da /gerefan/, sostantivo maschile debole per la desinenza -an e per il dimostrativo.), þe (CHE) his (IL SUO) ealdormon (SUPERIORE – nome masch. forte, accusativo sing Da /eald/ cioè anziano. In GRM era “old” dove avviene frattura. ) wæs (ERA); sægde (DISSE – pass. verbo debole III classe da secgan) him (A LUI) hwylc (QUALE) gife (DONO – nome femm. forte, accusativo sing.- dal verbo giefan, al nom gifu. ) hē (EGLI) onfēng (AVEVA RICEVUTO – verbo forte VII classe da onfōn). Ond (E) hē (LUI) hine (LUI) sōna (PRESTO) tō þære abbudissan (DALLA BADESSA – nome femm. debole, dativo sing.) gelædde (CONDUSSE – pass. debole I classe di lædan. La doppia D non è caso di geminazione, si può escludere perché in un verbo debole c’è geminazione solo al pres e in un verbo con radice con sillaba leggera. Qui il verbo è un passato + la sillaba è pesante la prima dentale è della radice, la seconda del suffisso del pst.) ond (E) hire (A LEI – dativo sing. pronome femm.) þā (POI) cyðde (RESE NOTO – pass. verbo debole 1 classe da cunnan che è un preterito presente. E’ un denominativo. La /y/ probabilmente ci indica che originariamente c'era una /u/. Inoltre in GRM era kujjan dove si ha metafonia palatale come in tutti i verbi di 1 classe. Deriva dall'agg. cūð e la /ū/ seguita da una fricativa sorda cade e la vocale si allunga) ond (E) sægde (DISSE – pst,verbo debole 3 classe hatan). Þā (ALLORA) hēht (ORDINO' – verbo forte VII classe da hātan. 7 classe perché /e/ lunga. Potrebbe essere anche della 6 classe ma si esclude per la /e/ lunga. C’è un pst alternativo, anche senza fricativa velare sorda (h)) hēo (ELLA- pronome 2 pers femm nom) gesomnian (RADUNARE – verbo II classe debole infinito. Radice di -somn- che serve per indicare “radunare”) ealle (TUTTI – aggettivo forte, accusativo plu.) þā (GLI) gelæredestan (PIU' ISTRUITI – agg, è un superlativo da -st-, desinenza -an che ci indica debole. da gelæred part pass usato come agg, debole 1 classe perché ha l’articolo che lo precede. E’ avvenuta metafonia.) men (UOMINI – nome masch. forte, accusativo plurale. Al singolare lo troviamo scritto con una a/ o oppure con una n o nn. Al plurale lo troviamo come in inglese. Uno che non lo troviamo più oggi nato in questo modo è boc – bec. In questo caso la forma bec è stata soppiantata dalla forma che abbiamo oggi books, una forma costruita della desinenza -s per il plurale. Ciò che caratterizza questi nomi è che originariamente il plurale aveva una desinenza che conteneva una /i/ e questa i ha causato metafonia palatale) ond (E) þā leorneras (I DOTTI – nome masch. forte, accusativo plurale. Deriva dalla radice di leornian), ond (E) him ondweardum (IN LORO PRESENZA – aggettivo forte, dativo sing. Al nominativo era ondweard e in GRM diventa andward dove la /a/ subisce il primo frontamento e diventa /æ/ che a sua volta per la frattura divenra /ea/. ) hēt (ORDINO' – verbo forte VII classe da hātan. 7 classe perché /e/ lunga. Potrebbe essere anche della 6 classe ma si esclude per la /e/ lunga. C’è un pst alternativo, anche senza fricativa velare sorda (h)) secgan (DIRE- infinito verbo debole 3 classe, da seccian. Questi 4 verbi hanno una coniugazione particolare. ) þæt swefn (IL SOGNO – nome neutro forte, accusativo sing.) ond (E) þæt lēoð (IL POEMA – nome neutro forte, accusativo sing.) singan (CANTARE – infinito, verbo forte III classe) þæt (AFFINCHE' – cong.) ealra (pronome indefinito) heora (DI TUTTI LORO – pronome personale, genitivo plu -ra di origine pronominale.) dōme (DAL GIUDIZIO – nome maschile forte, dativo sing.) gecoren (FOSSE DECISO – forma perifrastica. Tutti i verbi del verbo essere che derivano da wære (congiuntivo dalla desinenza -e) si comportano come un normalissimo verbo della 5 classe. Quindi al passato singolare ci sarà una /æ/ e al plurale /ǣ/ che deriva dalla æ del GMC. Il congiuntivo ha / ǣ/ sia al plurale sia sing. Verbo gecoren da cēosan verbo forte II classe e vediamo riflesse della legge di Verner c’è una sibilante in ceosan. + rotacismo ) wære (FOSSE –Passato del verbo essere “beon”. Viene da wesan che è un verbo forte della V classe e presenta il fenomeno di suppletivismo, cioè nello stesso paradigma ci sono morfemi lessicali diversi wæs e wæron. La forma wæs è la forma dalla quale deduciamo la prima e la terza persona singolare indicativo passato. La terza forma invece, wæron, deduciamo la seconda persona singolare e tutto il plur dell’indicativo e tutto il congiuntivo. Al singolare abbiamo la sibilante “s” in wæs, e al plurale abbiamo la vibrante PERCHE’ Abbiamo un riflesso della legge di Verner, al plurale la sibilante della radice in GRM è sonorizzata perché erano soddisfatte le richieste della legge di Verner, quindi sa sibilante sorda diventa sibilante sonora e in GRM subisce rotacismo la sibilante sonora. hwæt (CHE COSA – pronome int. neutro, accusativo sing.) oððe (OPPURE) hwonon (DA DOVE CIO’) þæt cumen wære (FOSSE VENUTO – un part. pass. verbo forte IV classe da cuman). 54-60 Allora parve a tutti loro, così come ciò era, che lui fosse stato donato dal signore stesso un dono celestiale, allora essi raccontarono a lui e dissero una cera storia santa e parole di insegnamento divino; poi ordinarono a lui, se egli poteva, che egli trasformasse ciò in melodia di canto poetico. Quando egli poi ebbe compreso il compito, egli andò alla sua casa (a casa) e venne di nuovo al mattino e adornato con il miglior canto cantò a loro (in risposta) e restituì ciò che a lui ordinato fù. Þā wæs (FU) him eallum (A TUTTI LORO – aggettivo forte, dativo plu.) gesegen (VISTO – part.pass. verbo forte 6 classe di sēon (forte 5 classe, segue il vocalismo al pst sing una /ash breve/ e pass plur /ash lunga/ e al part pass /e/) verbo contratto che parte dal termine /sexan/ che subisce indebolimento+ scomparsa della fricativa velare sorda /x/. Si arriva alla frattura dal GRM diventando con il dittongo /eo/ /seoan/ e poi alla contrazione delle vocali /seon/. Al presente c’era una fricativa velare sorda e al past troviamo una fricativa velare sonora, per la legge di GRIMM, perché la fricativa velare in un contesto intervocalico, da esito alla fricativa sonora (legge di VERNER al pass plur) quando anche l’accento IE non cadeva sulla sillaba precedente, perché il suo punto di partenza era occlusiva sorda. ) swā swā ( COSì COME ) hit (CIO' EFFETTIVAMENTE- accusativo neutro) wæs (ERA) þæt him (A LUI) wære from Drihtne sylfum (DAL SIGNORE STESSO –nom forte masch dativo sing.) heofonlic (CELESTIALE – aggettivo femm. forte, nominativo sing. Abbiamo il suffisso -lic per la formazione degli aggettivi.) gifu (UN DONO – nome femm. forte, nominativo sing. ) forgifen (FOSSE DONATO – verbo forte V classe di forgiefan. Non è di 4 perché non c’è la -n/l. unito a wereforma perifrastica ). Þā (ALLORA) rehton (SPIEGARONO – verbo I classe debole di reccan. In GRM /rakjan/ dove per metafonia palatale diventa /rekjan/. C’è geminazione + palatalizzazione velare  /reccan/. Al passato è /rakde/ per assimilazione diventa /rahte/ dove la /a/ subisce primo frontamento diventando /æ/ e che per frattura diventa /ea/  reahte ) hēo (ESSI- pron, pers, nom) him (A LUI- pron p dativo) ond (E) sægdon (DISSERO- pass plur. Verbo debole della 3 classe dove appartengono i quattro verbi particolari, da seccian. Che hanno una coniugazione particolare. ) sum hālig spell (UNA STORIA SANTA – aggettivo e nome onfēng (RICEVETTE – verbo forte VII classe di onfōn) mid his (CON I SUOI) gōdum (BENI – nome masch., dativo sing.) ond (E) hine geþeodde (LO UNI' – verbo debole I classe di þēodan) tō gesomnunge (ALLA COMUNITA' – nome femm. forte, dativo sing. Da /gesomnung/ che ha la stessa radice del verbo /gesomniam/ verbo di 2 classe.) þāra Godes (DI DIO – nome masch. forte, genitivo sing.) þēowa (DEI SERVI – nome masch. forte, genitivo plu.); ond (E) hēht (ORDINO' – verbo forte VII classe di hātan. 7 classe perché /e/ lunga. Potrebbe essere anche della 6 classe ma si esclude per la /e/ lunga. C’è un pst alternativo, anche senza fricativa velare sorda (h)) hine læran (DI INSEGNARGLI – infinito verbo debole di 1 classe) þæt getæl (LA SEQUENZA – nome neutro forte, accusativo sing.) Þæs hālgan (SANTO – aggettivo debole, genitivo singolare. Cade la vocale mediana poi la desinenza è declinato debole perché preceduto dal dimostrativo. In questa forma vediamo un fenomeno comune a livello fonetico al nom è halig. La g è palatalizzata, e c’è la caduta della vocale perché c’è sillba pesante. Il suffisso -ig per la formazione degli agg. ) stæres (STORIE – nome neutro forte, genitivo sing.) ond (E) spelles (RACCONTO – nome neutro forte, genitivo sing.). Ond (E) hē (LUI) eal Þā (TUTTO QUELLO –pron inde accusativo singolare.) hē in gehyrnesse (NELL'ASCOLTO – nome femm. forte, dativo sing. Intanto il suffisso per la formazione di sostantivi astratti e la radice -hyr.) geleornian meahte (POTEVA IMPARARE – verbo II classe debole / preterito presente di magan) mid hine gemyndgade (RIMUGINAVA TRA SE – verbo debole II classe da gemyndgian. In IE fa *muntis con occlusiva sorda t poi diventa sonora d in GMC si sviluppa una vocale d’appoggio quindi diventa *mundiz, secondo le leggi di verner, diventa occlusiva sonora. Poi in anglosassone diventa gemynd quindi metafonia palatale di /u/ /y/), ond (E) swā swā (COSI' COME) clæne (PURA – aggettivo neutro debole, nominativo sing.) nēten (BESTIA – nome neutro forte, nominativo sing.) eodorcende (RUMINANTE – part. pres. verbo I classe debole di eodorcan) in Þæt swēteste (PIU' DOLCE – aggettivo femm. forte, accusativo sing.) lēoð (CANTO – nome neutro forte, nominativo sing.) gehwerfde (TRASFORMAVA – verbo debole I classe da hwierfan). 68-79 E il suo canto e la sua poesia erano così piacevoli da ascoltare, che gli stessi suoi maestri scrivevano e imparavano dalla sua bocca. Egli cantò per prima cosa riguardo la creazione della terra e riguardo l’inizio del genere umano e tutta la storia della Genesi (primo libro di Mosè) e di nuovo poi riguardo l’esodo del popolo degli Israeliti dalla terra degli Egizi e riguardo l’ingresso della terra promessa e riguardo molte altre storie della sacra scrittura dei libri canonici, e riguardo l’incarnazione di Cristo e riguardo la sua passione e riguardo la sua ascenzione nei cieli e riguardo la venuta del Santo Spirito e l’insegnamento degli apostoli; e di nuovo/poi riguardo il giorno del giudizio futuro e riguardo il terrore della punizione tormentosa e riguardo la doclezza del regno celeste , egli compose molti canti. Ond (E) his song (IL SUO CANTO – nome neutro. forte, nominativo sing.) ond (E) his lēoð (LA SUA POESIA – nome neutro forte, nominativo sing.) wæron (ERANO- pass plur verbo anomalo /beon/) swā (COSI') wynsumu (PIACEVOLI – aggettivo neutro forte, nominativo plu.) tō gehyranne (DA ASCOLTARE – infinito flesso perchè abbiamo la particella to davanti, verbo debole I classe ( per il suffisso -ie/, solitamente i verbi di 1 classe subiscono quasi sempre geminazione tranne quando è presente la vibrante e qui anche per la /i/ lunga, sillaba radicale pesante. di hīeran. Il suffisso -anne.) þætte (CHE) þā seolfan (GLI STESSI – aggettivo masch. debole, nominativo plu. Debole per l’articolo.) his (DI LUI) lārēowas (INSEGNANTI – nome masch. forte, nominativo plu. Dal verbo /laeran/) æt his mūðe (BOCCA – nome masch. forte, dativo singolare. Al nominativo : mūð . Dal GRM mund dove c’è la scomparsa della nasale davanti ad una fricativa sorda e allungamento compensatorio.) wreoton (SCRIVEVANO – verbo forte (-eo) I classe da writan. E’ una forma particolare, al past plurale ci aspetteremo una /i/ breve perché il grado apofonico per il pass plur è grado zero, quindi rimane la /i/ elemento della radice. Troviamo invece con /eo/) ond (E) leornodon (IMPARAVANO – verbo debole II classe di leornian). Song (CANTO'- verbo forte 3 classe da singan ) hē (EGLI) rest (PER PRIMA COSA) be (RIGUARDO) middangeardes (DELLA TERRA – nome masch. forte, genitivo sing.) gesceape (LA CREAZIONE – nome neutro forte, dativo sing. Da gesceap o da scieppan, ha un presente debole, essendo della 6 classe al pst sing dovrebbe essere scop, ma ha una forma particolare con /-eo/, in realtà dovrebbero avere due gradi apofonici /o/ o /a/. Dal GRM skapjam, dove la /sk/ viene palatalizzato in /sc/ e la /a/ diventa /ea/ per dittongazione palatale.) ond (E) bī (RIGUARDO) fruman (L'INZIO – nome masch. debole, dativo sing.) moncynnes (IL GENERE UMANO – nome neutro forte, genitivo sing. Parola composta da mon + cynnes) ond (E) eal (TUTTA – aggettivo femm. forte, nominativo sing.) þæt stær (LA STORIA – nome neutro forte, accusativo sing.) Genesis (DELLA GENESI – genitivo sing.) (þæt is sēo æreste ( IL SUO PRIMO - articolo + aggettivo superlativo debole perché preceduto dal dimostrativo per l’articolo e agg per il suffisso -st. nominativo. )Moyses (MOSE – nom proprio genitivo) booc) ( LIBRO- nom femm forte nom da boc ) ; ond (E) eft (POI) bī (RIGUARDO) ūtgonge (L’ESODO – nome masch. forte, dativo sing.) Israhēla (ISRAELITI – nome masch. forte, genitivo plu.) folces (DEL POPOLO – nome neutro forte, genitivo sing. Dal nominativo /folc/. In GRM era /fulka/ la /u/ è vocale d’appoggio e la /u/ diventa /o/ per armonia vocalica, viene applicata la legge di GRIMM alla forma dell’IE perché abbiamo una occlusiva sorda che diventa fricativa sorda e l’occlusiva sonora aspirante che diventa /k/. Inoltre la /o/ diventa /a/ per fusione.) of Egypta (DEGLI EGIZI – nome masch. forte, genitivo plu) londe (DALLA TERRA – nome neutro forte, dativo sing.) ond (E) bī (RIGUARDO -prep+ dativo) ingonge (L'INGRESSO – nome masch. forte, dativo sing.) þæs gehātlandes (LA TERRA PROMESSA – nome neutro forte, genitivo sing. Composizione di più paole. Deriva dal nominativo /gehaland/ dove land=terra. /Gehat/ deriva dal verbo /hatan/ “ordinare” della 3 classe, ha diversi significati tra cui “promettere” “chiamarsi”. ), ond (E) bī (RIGUARDO) ōðrum (ALTRE – aggettivo forte, dativo plu.) monegum (MOLTE – aggettivo forte, dativo plu.) spellum (STORIE – nome neutro forte, dativo plu.) þæs hālgan gewrites (DELLO SCRITTO SANTO – aggettivo debole e nom neutro forte. , genitivo sing.) canōnes bōca (DEI LIBRI DEL CANONE: sono libri che fanno parte della Bibbia – genitivo sing masch forte/genitivo femm forte plu.), ond (E) bī (RIGUARDO) Crīstes (DI CRISTO – genitivo sing.) menniscnesse (L'INCARNAZIONE – nome femm. forte, dativo sing. E’ presente il suffisso -nesse, che viene utilizzato per formare i nomi astratti. Mennisc- deriva dalla parola /man/+ /sc/. Abbiam metafonia palatale della /a/ diventata /e/ e poi il suffisso /isc/ che troviamo ancora oggi, utilizzato per creare aggettivi. ) ond (E) bī (RIGUARDO) his þrowunge (LA SUA PASSIONE – nome femm. forte, dativo sing.) ond (E) bī (RIGUARDO) his ūpāstīgnesse (LA SUA ASCENSIONE – nome femm. forte, dativo sing.) in heofonas (NEI CIELI – nome masch. forte, accusativo plu.) ond (E) bī (RIGUARDO) þæs Hālgan Gāstes (DELLO SPIRITO SANTO – art + aggettivo debole + nome masch. forte, genitivo sing.) cyme (VENUTA – nome masch. forte, dativo singolare. Deriva dal verbo cuman) ond (E) þāra apostola (DEGLI APOSTOLI – nome masch. forte, genitivo plu.) lāre (L'INSEGNAMENTO – nome femm. forte, dativo sing. Sempre relativo a bī); ond (E) eft (POI- avverbio) bī (RIGUARDO) þæm dæge (AL GIORNO – nome masch. forte, dativo sing. Da / dagas/) þæs tōweardan (FUTURO – aggettivo debole, genitivo sing. Deriva da /toweard/ da “ward” dove avviene per il primo frontamento la /a/ diventa /æ / e poi per frattura /æ/ diventa /ea/.) dōmes (GIUDIZIO – nome masch. forte, genitivo sing.) ond (E) bī (RIGUARDO) fyrhtu (PAURA – nome femm. forte, dativo singolare di fyrth. Oggi diventato fright e abbiamo avuto il fenomeno di metatesi, cioè un’inversione della vibrante. avviene di solito per la /e/ o la /r/) þæs tintreglican (TORMENTOSA –avverbio. Presenta 2 suffissi -ig- e -lic-) wiites (PUNIZIONE – nome neutro forte anche se termina in –e , genitivo sing.), ond (E) bī (RIGUARDO) swētnesse (DOLCEZZA – nome femm. forte, accusativo sing.) þæs heofonlecan rīces (DEL REGNO DEI CIELI – aggettivo neutro debole/nome neutro forte, genitivo sing.) hē (LUI) monig (MOLTI – aggettivo forte, accusativo plu) lēoð (POEMI – nome neutro forte, accusativo plu.) geworhte (COMPOSE – verbo forte I classe di gewyrcan). untrymnesse (DEBOLEZZA – nome femm. forte, dativo singolare. Deriva in realtà dall’aggettivo / trum/ = abile, forte, sano dal verbo di 1 classe /trymman/. E’ un nome composto, abbiamo -un che da senso di negazione; -ness è il suffisso formato per creare i sostantivi astratti; -e che è la desinenza del dativo. La presenza della /y/ ci indica che abbiamo avuto metafonia palatale dal GRM /trumjan/.) þrycced (GRAVATO – p, pass verbo debole I classe di þryccan) ond (E) hefgad (APPESANTITO – II classe part. pass. da hefigan), hwæðre (TUTTAVIA) tō þon (A TAL PUNTO) gemetlīce (MODERATAMENTE- suffisso -lic per agg ) þæt (CHE) hē (LUI) ealle þā tīd (TUTTO IL TEMPO – nome femm. forte, accusativo sing. Al nom /seo tid/ cioè desinenza zero o la desinenza /u/ dipende dalla sillaba che lo precede, se è leggera abbiamo /u/ se è pesante abbiamo desinenza zero, stessa cosa avviene al plur al nom e acc.. Oggi la ritroviamo nella parola “tide” ovvero marea.) meahte (POTEVA – preterito presente di magan) ge (SIA) sprecan (PARLARE – verbo forte V classe) ge (SIA) go(a)ngan (ANDARE – verbo forte VII classe). Wæs (ERA) þær (LA') in nēaweste (NELLE VICINANZE – nome femm. forte, dativo sing.) untrumra (DEBOLI – aggettivo debole, genitivo plu) monna (UOMINI – nome masch. forte, genitivo plu.) hūs (CASA – nome neutro forte, accusativo sing.), in þæm (IN CUI) heora þēaw (LORO CONSUETUDINE – nome masch forte, nominativo sing.) wæs (ERA) þæt (CHE) hēo (ESSI) þā (dim plur) untrumran (I PiU’ MALATI – aggettivo debole (per articolo e desinenza -an) è un comparativo, lo vediamo dal suffisso -r, ovvero la vibrante. Deriva in realtà dall’aggettivo /trum/ = abile, forte, sano dal verbo di 1 classe /trymman/. E’ un nome composto, abbiamo -un che da senso di negazione; -ness è il suffisso formato per creare i sostantivi astratti; -e che è la desinenza del dativo. La presenza della /y/ ci indica che abbiamo avuto metafonia palatale dal GRM /trumjan/.) ond (E) þā ðe (QUELLI CHE) æt (prep + dativo ) forðfōre (IN PUNTO DI MORTE – nome femm. forte, dativo sing.) wæron (ERANO- pass plur verbo 5 classe anomalo /beon/. Legge di VERner e grimm. Legge di Verner qui non abbiamo più la sibilante ma diventa vibrante. ) inlædan (CONDURRE DENTRO – infinito verbo debole I classe ) sceoldon (DOVESSERO – pass (-on) preterito presente, Da “sculan” al presente cambia vocale come i verbi forti /sceal/ al passato come i verbi deboli con dentale quindi /sceolde/. Al presente hanno le caratteristiche morfologiche di un verbo passato.) ond (E) him (A LORO-dativo) þær (LA') ætsomne (INSIEME) þegnian (SERVIRE – infinito verbo debole II classe). Þā (ALLORA) bæd (CHIESE –part pass. verbo forte V classe (potrebbe essere di 4 ma non abbiamo ne liquida ne nasale ) da biddan. [biddan, bæd, bædon, (ge)beden] È una weak present quindi presenta metafonia palatale e geminazione per questo diventa biddan. Al presente ha la coniugazione come fremman) hē (EGLI) his þegn (AL SUO SERVO – nome masch. forte, accusativo sing.) on æfenne (LA VIGILIA – nome masch. forte, dativo sing.) þære neahte (DELLA NOTTE – nome femm. forte, genitivo sing. Presenta fenomeno di frattura. Al nom è “seo neaht”. Il termine deriva da /naxt/ dove la /a/ subisce frattura e diventa /ea/ e la /x/ si indebolisce diventando /h) þe (IN CUI) hē (LUI) of worulde (MONDO – nome femm. forte, dativo sing.) gongende wæs (LASCIO'- part pass, verbo forte 7 classe da gongan) þæt (CHE) hē in þæm hūse (IN QUELLA CASA – nome neutro forte, dativo sing.) him (PER LUI) stowe (UN POSTO – nome femm. forte, accusativo sing.) gegearwode (PREPARARE – congiuntivo verbo debole II classe di gegearwian), þæt (AFFINCHE') hē (EGLI) gerestan (RIPOSARE – infinito, verbo debole I classe) meahte (POTEVA /ESSERE IN GRADO– da verbo magan. Come sciulan La 1 e 3 persona sing. fa maeg. Simile a “cunnan” to be able to. *VERBI PRETERITO PRESENTE. Nel caso di questo verbo la coniugazione al presente PRESENTA tutte le caratteristiche morfologiche che avevamo incontrato nella coniugazione di un verbo forte al passato. Sostanzialmente sono in una condizione x come risultato di un’azione conclusa y. QUINDI  verbi che al pres hanno caratteristiche morfologiche di un passato verbo forte e al passato hanno caratteristiche morfologiche di un passato forma debole. La motivazione è che sia il passato dei verbi forti normali sia il presente dei verbi di questo piccolo gruppo derivano dallo stesso tempo che è il Perfetto indoeuropeo, nella maggior parte dei casi il perfetto è diventato il passato forte e in pochi è rimasto presente. 95-103 Allora il servo si meravigliò come mai egli chiedesse ciò poiché a lui sembrava che la sua morte non fosse così vicina; fede tuttavia così come egli disse e ordinò. E quando egli allora andò li a ripararsi, egli gioioso nell’animo parlava e scherzava di alcune cose con coloro che erano la dentro prima, allora fu dopo mezzanotte che egli chiese se essi avevano dell’eucarestia (li) dentro. Allora essi risposero e dissero:” Quale bisogno hai (è a te ) dell’eucarestia? Il tempo (della tua morte) non è così vicino, ora tu così gioiosamente e così felicemente stai parlando con noi.” Þā (ALLORA) wundrode (MERAVIGLIARSI – pass verbo debole (per la dentale) II classe (per la vocale /o/ che può essere una /a/ o una /e/ a seconda dell’accento. Da wundrian che deriva da wundor, questo ci fa capire che è un verbo denominativo. Avviene quindi caduta della vocale mediana perché c’è la sillaba pesante.) se þegn (IL SERVO – nome masch. forte, nom sing.) for hwon (COME MAI- + congiuntivo) hē (EGLI) ðæs bæde (CHIEDESSE CIO' – pass sing congiuntivo (lo vediamo da /ash/ lunga), verbo forte 5 classe, da biddan ovvero un weak present ci aspetteremmo che come vocalismo di 5 classe, avremmo una /e/ MA essento weak present all’infinito e al presente c’è l’aggiunta del suffisso che si usa per la formazione dei verbi di 1 classe debole /ian/. Questa approssimante palatale causa metafonia palatale, per questo non abbiamo beddan ma biddan. La valenza del verbo che regge il genitivo, cioè l’oggetto richiesto.), for þon (POICHE' – cong.) him (A LUI) þūhte (SEMBRAVA – pass (lo vediamo dalla dentale) verbo debole I classe. Da pyncan.( si legge fincian) In GRM avevamo /punk-jam/ NON abbiamo geminazione a causa della sillaba pesante. Abbiamo metafonia palatale al presente /Y/. Al presente la consonante /k/ + des -e  palatalizzazione della velare in /c/. Al passato /punk-de/ non abbiamo metafonia palatale MA assimilazione della /u/. Probabile caduta della nasale.) þæt (CHE) his forðfōr (LA SUA MORTE – nome femm. forte, nomin sing. Formato da /for/ passato sing di /faran/ verbo forte di 6 classe, hanno la particolarità di avere due apofonie invece di 4, cioè /a/ per infinito e part passato e /o/ lunga per il pass remoto. ) swā (COSI') nēah (VICINA – agg. predicativo) ne (NON) wære (FOSSE); dyde (FECE- pass di don. passato sing debole di dōn. Verbo particolare insieme a /gan/. Alla 2 e 3 persona sing subisce metafonia palatale.) hwæðre (TUTTAVIA) swā swā (COSI' COME) hē (EGLI) cwæð (DISSE – passato sing. V classe forte da cweðan) ond (E) bibēad (CHIESE – passato sing. Verbo forte II classe di bēodan. . Forte perché finisce in -en, e poi di 2 classe perché non c’è la liquida. No pass plurale perché ci sarebbe dovuta essere una -u. La /e/ diventa /i/ davanti a vocale alta, la /i/ si abbassa ad /e/ davanti a vocale alta e la /u/ in /o/ davanti a vocale non alta come qui.). Ond (E) mid þy (QUANDO- congiunzione preposizionale + caso strumentale di py.) hē (EGLI) ðā (LA') þær on reste (A RIPOSO) ēode (ANDO'- verbo passato suppletivo di /gan/, verbo con suppletivismo. /eo/ caratteristica del passato. ) ond (E) hē (LUI) gefēonde (GOIOSO – part pres, verbo forte V classe di (ge)fēon) mōde (SPIRITO – nome neutro forte dativo sing.) sumu þing (ALCUNE COSE – agg inde+ nome neutro forte accusativo plur. ) mid him (CON LORO ASSIEME) sprecende (PARLANTE – part. pres. dal suffisso -end- verbo forte di 5 classe da sprecan Al part pres possono essere azioni sia continuative che ferme. ) ætgædere (ASSIEME) ond (E) glēowiende (SCHERZANTE – part. pres. Verbo debole II classe da glēowian) wæs (ERA) þe (CHE) þær (LA') ær (PRIMA) inne (DENTRO) wæron (ERANO), þā(ALLORA) wæs (FU) ofer (DOPO- prep + accusativo) middeneaht (MEZZANOTTE – nome femm. forte, accusativo sing.) þæt (CHE) hē (EGLI) frægn (CHIESE – verbo forte III classe eccezionale. Da frugmen.) hwæðer (SE) hēo (ESSI) ænig hūsl (DELL'EUCARESTIA –agg inde forte+ nome neutro forte accusativo sing. Dal parrtitivo “aenig”) inne (IN CASA) hæfdon (AVEVANO- pass plur di habban. ). Þā (ALLORA) ondswarodon (RISPOSERO- pass verbo debole 2 classe da andswarian. ) hēo (ESSI) ond (E) cwædon (DISSERO- pass plur verbo forte 5 classe da cweðan. E’ un passato plurale con una /æ/, lo possiamo trovare o 4 o 5 classe, no 4 perché terminano o in liquida o nasale e qui non le abbiamo. Quindi 5. Riflessi della legge di Verner.): "Hwylc (QUALE) þearf (NECCESITA' – nome femm. forte, nominativo sing. Dal GRM þearb  allofono /b/ simile a v-f. Abbiamo frattura della /a/ che diventa /æ/ per il primo frontamento e poi /ea/ ) is (E') ðē (A TE – dativo della 2a persona del pronome) hūsles (DI EUCARISTIA – nome neutro forte, genitivo sing.)? Ne (NON) þīnre forþfōre (LA TUA MORTE – par pass, 2 person sing genitivo + nome femminile forte genitivo sing .) swā nēah (COSI' VICINO- aggettivo forte, nominativo sing, si riferisce a “il tempo” sotttinteso) is (E'), nū (ORA) þū þus (COSI') rōtlīce (FELICEMENTE) ond (E) þus glædlīce (GIOIOSAMENTE) tō ūs ( CON NOI – prep + dativo; 2 pers plur dativo) sprecende eart (PARLANDO STAI- part pres verbo forte di 5 classe da sprecan + pres di beon)."
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