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trama analizzata e commento de "La Historia de la Vida del Buscon" di F.Quevedo, Appunti di Letteratura Spagnola

Appunti sul libro La Historia de la vida del Buscón di F. Quevedo. Con analisi su alcune parti del libro, focalizzata sulle peculiarità della novela picaresca. Differenze con il Lazarillo de Tormes. Commento sul gioco verbale usato dall'autore.

Tipologia: Appunti

2017/2018

Caricato il 03/07/2018

etsvoc
etsvoc 🇮🇹

4.4

(41)

16 documenti

Anteprima parziale del testo

Scarica trama analizzata e commento de "La Historia de la Vida del Buscon" di F.Quevedo e più Appunti in PDF di Letteratura Spagnola solo su Docsity! La Historia de la vida del Buscón Trama Il romanzo, narrato in prima persona, secondo il modello del Lazarillo e del Guzman racconta la vicenda di Pablos De Segovia, in una serie lineare di avvenimenti. Gli unici due obiettivi di vita di Pablos erano imparare le virtù, studiare e diventare un signore. Ma, nonostante avesse fatto studi sia pubblici che universitari, subì vari eventi sfortunati e negativi. Pertanto, prende la via verso la cattiva strada del briccone compiendo un'interminabile serie di malefatte, di ruberie e di ricatti. Il romanzo è diviso in tre parti, che corrispondono, grossomodo, all'infanzia, all'adolescenza e alla gioventù, con l'accenno, alla fine dell'opera, di una seconda parte che dovrebbe trattare della maturità e della vecchiaia Infatti pablos dice di andare nelle Americhe. 1. Nella prima parte il romanzo si apre in una maniera molto simile a quella del Lazarillo. Abbiamo infatti il protagonista che si presenta descrivendo se stesso, il luogo in cui è nato e la sua famiglia. Pablos è figlio di un barbiere e di una fattucchiera. I genitori sono due persone dai modi alquanto discutibili: infatti, suo padre ha la fama di essere un ladro e la madre quella di essere una donna dai facili costumi e una strea, che dissotterrava i morti, e sebbene queste cose fossero risapute da tutti sin dall’inizio, finché non sono state affermate in maniera esplicita e inequivocabile, si è finto che questa situazione fosse fittizia. Nel secondo capitolo del libro, pablos racconta la sua esperienza scolastica, nella quale emergono la sua situazione familiare ed i comportamenti discutibili dei tuoi genitori. A scuola, infatti, il protagonista subisce alcune burle studentesche e incontra un giovane di una famiglia illustre chiamato Don Diego con cui stringe amicizia. Una volta che gli altarini dei genitori di pablos sono usciti allo scoperto, insieme al suo amico Don Diego, si reca nel collegio del dottor Cabra. Inizialmente, questa si presenta come una esperienza positiva, ma ben presto a causa della tirchieria del dottore, i due ragazzi rischiano di morire di fame e dopo la morte di un loro compagno, su richiesta del padre di Don Diego, ritornano a Segovia. Il padre di Don Diego vuole che suo figlio completi gli studi ad Alcalà ed offre la possibilità di andare anche a Pablos che accetta di gran voglia, in qualità di servitore di Don Diego. Pablos, in un primo momento, subisce le burle studentesche riservate ai novizi, veniva chiamato “matricolino” e venne anche sputato, ma subito dopo impara a cavarsela e a ingannare e derubare il prossimo. A questo punto del racconto, a Pablos arriva una lettera da parte di suo zio boia che lo informa della morte del padre, decapitato dallo stesso boia a causa della sua condotta da ladro, e lo invita a tornare a Segovia per ritirare un’eredità. 2. La seconda parte si svolge quasi tutta per strada, intervallata dal banchetto degradante a casa dello zio e la riscossione della vita da parte di pablos. Durante il cammino da Alcalà Segovia, Pablos si imbatte in una serie di figure stravaganti: prima in un arbitrista, cioè un economista che proponeva misure per salvare l'interesse economico del paese; poi non bizzarro teorico dell'arte e della scherma, che pensava di poter ridurre l'analisi della scherma alla matematica e alla geometria; e poi in un sagrestano poeta che scrive per i ciechi. Se stanno in una Locanda con il sacrestano poeta pablos da pubblica lettura contro i poetastri. Una volta rimessosi in viaggio, fa l'incontro di un soldato e di un eremita baro che vince quasi tutto giocando in una Locanda. Giunge, infine, a Segovia e riconosce subito suo zio, provando per lui grande vergogna. Una volta partecipato al banchetto straziante organizzato da suo zio e ritirata la sua eredità, va via durante la notte da quella casa, senza salutare lo zio, ma anzi lasciandogli un messaggio in cui gli augurava la morte. 3. Nella terza parte si dirige a Madrid. Durante il periodo vissuto a Madrid inizia a frequentare un gruppo di malfattori con il quale finisce in carcere. Viene arrestato in tutto per due volte:la prima volta insieme al gruppo di furfanti con cui aveva fatto amicizia appena arrivato a Madrid e la seconda dopo il suo goffo tentativo di conquistare la figlia di un locandiere benestante.
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