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Trama, personaggi, analisi, temi HOD Heart of Darkness, Appunti di Letteratura Inglese

Antropocene e temi come il razzismo in Cuore di tenebra

Tipologia: Appunti

2021/2022

In vendita dal 14/09/2022

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Anteprima parziale del testo

Scarica Trama, personaggi, analisi, temi HOD Heart of Darkness e più Appunti in PDF di Letteratura Inglese solo su Docsity! TRAMA: L’incipit è dato da una cornice narrativa con un narratore di cui sappiamo ben poco.L’azione inizia a Londra, su una nave sul Tamigi in attesa di salpare. A bordo ci sono cinque uomini: tra di loro vi è il narratore, di cui sappiamo ben poco, e un uomo di nome Marlow, che appare tutt’altro che un uomo di mare e di cui non si specifica la professione. Marlow esprime giudizi molto duri sulle atrocità del colonialismo di cui ha preso coscienza durante un suo viaggio in Africa. Il racconto in prima persona di Marlow costituisce il resto del romanzo. Marlow, nonostante il parere contrario di un medico che sembra alludere ad alcuni problemi psichiatrici nella sua famiglia, viene assunto da una Compagnia commerciale belga che commercia avorio dall’Africa nera all’Europa. Marlow è da subito molto impressionato dal paesaggio selvaggio e devastato dell’Africa coloniale. All’arrivo presso il campo-base della Compagnia balza agli occhi il disumano sfruttamento dei bianchi della popolazione locale, che è schiavizzata; i rappresentanti della compagnia, ipocriti ed arrivisti, non fanno molto per migliorare la situazione e curano solo il proprio tornaconto personale. Tutti parlano invece del famigerato Kurtz, un tedesco rintanato da tempo nel cuore più impenetrabile della foresta. Benché Kurtz sia fonte di grandi guadagni per i quantitativi d’avorio che procura, egli è invidiato e detestato dalla maggior parte dei membri della Compagnia, che vorrebbe sbarazzarsi di lui ritenendolo un ingombrante rivale. La cortina di fascino e mistero attorno a questo personaggio si fa ancor più fitta quando circola la voce che Kurtz sia gravemente malato; Marlow parte allora su un battello per risalire il fiume con un equipaggio composto prevalentemente da quelli che lui chiama “i pellegrini”, cioè un gruppo di alcuni coloni europei. Durante una sosta vengono inspiegabilmente attaccati: ci sono alcune vittime e Marlow dà credito alla notizia che Kurtz è perito poco tempo prima in un attacco simile. Arrivati alla base di Kurtz, un uomo di nazionalità russa che si trova lì comunica loro che Kurtz è vivo anche se molto malato: egli sottolinea la forte personalità di Kurtz, la sua dedizione feroce e il suo grande ascendente sulla popolazione indigena. All’arrivo all’accampamento di Kurtz, circondato da pali con teste mozzate in cima, Marlow capisce che l’uomo è diventato una sorta di dio per la popolazione indigena e che egli, malato e ormai folle, ha sfruttato questa condizione per approvvigionarsi senza scrupolo di avorio, ordinando anche l’attacco contro il vaporetto di Marlow. Progressivamente, Kurtz non si è più interrogato sulle conseguenze morali delle sue azioni, identificandosi solo ed esclusivamente nel perseguimento dei propri fini, che sono poi quelli del ritorno economico per la Compagnia. Marlow, date le condizioni di salute dell’uomo, lo carica non senza difficoltà sul traghetto e decide di ripartire la mattina successiva. Durante il ritorno, mentre anche Marlow si ammala gravemente, Kurtz muore, consegnando al protagonista alcune carte e una fotografia, mormorando solo “L’orrore! L’orrore!”. Tornato in Europa ma profondamente traumatizzato dal viaggio, Marlow legge le carte di Kurtz e le consegna alla Compagnia (che vuole rivelazioni sull’avorio), dopo aver rimosso un post scriptum di Kurtz stesso intitolato “Sterminate tutti i nativi”. Marlow incontra poi la donna sulla fotografia, che si rivela essere la fidanzata di Kurtz. A lei, senza il coraggio di rivelare le scoperte atroci dell’uomo che ha amato, Marlow dice che le ultime parole di Kurtz sono state per lei. TEMI PRINCIPALI: - Antropocene: Il termine è stato coniato dal chimico paul Crutzen ed allude alla nuova epoca storica e geologica, in cui per la prima volta è l’ambiente ad essere influenzato dalla presenza umana e non viceversa. L’ambiente dunque è compromesso, con la conseguenza di effetti catastrofici. L’epoca potrebbe essere iniziata dopo la seconda guerra mondiale con l’accelerazione dell’industria, oppure con l’inizio della rivoluzione industriale. - Genere dell’avventura: Il testo presenta elementi quali il mare, la nave, l’oceano, che alludono alla sfera dell’avventura, che all’epoca di Conrad era molto di moda. - Luce/oscurità: Il tema della luce accompagna il lettore dall’inizio alla fine della lettura. Sono infatti presenti tanti termini appartenenti al campo semantico della luce e della luminosità, ma anche il suo contrario, quindi l’oscurità e le tenebre (darkness). Ci sono molte immagini che riguardano il tramonto del sole, che alludono al senso di morte. L’immobilità della luce attraversa nel testo diverse fasi fino a spegnersi. Si parla, infatti, di entropia, ossia il lento degradarsi dell’energia. Gli inglesi, all’epoca del colonialismo, portano avanti l’idea di essere i portatori di luce. La luce è, dunque, anche sinonimo di conoscenza e civiltà. Sono pertanto coloro che illuminano tramite la cultura inglese e la religione cristiana le popolazioni primitive e selvagge. Il buio è invece sinonimo di arretratezza. Nel testo il protagonista Marlow ricorda l’epoca in cui anche l’Inghilterra era vista dai Romani come un popolo selvaggio e primitivo, essendo anch’esso oggetto di conquista. Il tema dell’oscurità è da associarsi anche al paesaggio, grande protagonista del testo, poiché si riferisce alla grande foresta, sconosciuta ed impenetrabile. E’ presente in fatti, in contraddizione al clima esotico, la descrizione di una situazione atmosferica caratterizzata dalla presenza di foschia ed oscurità. - Assenza di nomi: Il testo non presenta nomi di persona, ad eccezione del protagonista Marlow e del misterioso Kurtz. I personaggi, presenti a bordo della nave, sono caratterizzati e differenziati solo mediante l’utilizzo del loro ruolo all’interno della società e del posto di lavoro che ricoprono. L’uomo bianco, nel corso della storia, avrà un nome, mentre gli africani avranno la loro identità non definita. - Omosociale: si ha all’inizio del testo una situazione “omosociale”, in quanto sono presenti termini specialistici e tecnici che riguardo strettamente l’universo maschile della navigazione. C’è il riferimento al legame dato dalla condivisione delle esperienze negli oceani lontano dalla terra ferma. - Imperialismo/colonialismo: All’inizio del testo viene fatto riferimento al fiume Tamigi, inteso come il fiume che da Londra porta ovunque, alludendo così alla posizione centrale di Londra nelle grandi esplorazioni e nell’imperialismo. Il Tamigi è anche il fiume che ha dato il via alla navigazioni dei “grandi e famosi” Francis Drake e John Franklin. Tant’è vero che Londra viene definita la più grande città, sia in termini materiali che di importanza. L’imperialismo britannico nasce quando la corona affida ad una compagnia privata il monopolio del commercio con determinati paesi. Si tratta della East India Company, che nel ‘700 ha la licenza e il monopolio commerciale indiano, iniziando a depredare il paese, creando alleanze ed azioni militari che porteranno ad uno scandalo in patria, che comporterà l’intervento europeo nel processo di nascita di un paese. E’ presente una specie di denuncia alla finta della missione cristiana e culturale inglese, che nasconde invece solo lo scopo reale di un’impresa puramente materiale ed economica. Si parla della nostalgia dell’impero su cui il sole non tramonta mai (luce), con allusione alla grande crescita della nazione inglese alla conquista del mondo. L’autore Joseph Conrad è stato considerato dallo scrittore Chinua Achebe nel 1975 razzista. Oggi noi leggiamo Heart of Darkness non per dare un giudizio etico/morale, ma perché dà una ricca serie di prospettive e concetti su come il mondo europeo si sia rapportato alla realtà africana nei secoli scorsi. Il protagonista, Marlow, enuncia il fatto che l’imperialismo sia diventato un’idea, resa dagli europei una specie di culto da adorare, alludendo ovviamente alla missioni civilizzatrice e cristiana. E’ la retorica utilizzata per giustificare le idee immorali, credendo ad un ideale visto come valore superiore in nome del quale è lecito svolgere certe azioni. C’è una condanna senza riserve al colonialismo poiché porta via la terra di popoli. Heart of Darkness è ambientato in Congo, “proprietà” del re Leopoldo del Belgio, che ha concesso che certe atrocità accadessero per un guadagno personale. Da una lettura storica ne scaturisce che, quando è uscito Heart of Darkness, il testo è stato considerato una denuncia al colonialismo belga, violento e sfruttatore, contrariamente all’illuminato colonialismo britannico. Tuttavia Joseph Conrad non nomina i luoghi della storia né specifiche zone, ma generalizza l’ambientazione. Si parla di “noble cause”, riferendosi al colonialismo. Il testo riporta la frase “anything can be done in this country”: lo spazio coloniale è il luogo in cui può essere fatto tutto ciò che si vuole. A livello teorico ogni stazione dovrebbe essere un faro sulla strada, un centro commerciale ma anche di umanizzazione, miglioramento ed istruzione. Affinché l’uomo bianco potesse sfruttare persone e terra, bisognava difendere l’idea razzista. Come afferma Edward Said il colonialismo è in primis produzione di sapere e cultura su paesi da colonizzare in quanto il sapere è fondamentale per il controllo. Questo sapere si basa su: - lavoro dei missionari che vanno in questi luoghi con lo scopo di evangelizzare e portare la luce alla popolazione che loro considerano pagane ed inferiori; - Kurtz è un produttore del sapere sul campo coloniale poiché è il soggetto che sa e conosce, mentre la colonia lo ammira. L’International Society for the Suppression of Savage Customs, cercava di coprire l’impresa criminale del colonialismo creando una società per l’aiuto alla soppressione dei costumi dei selvaggi, chiedendo a Kurtz di fare rapporto su ciò che avviene in quel territorio. Kurtz afferma che i bianchi debbano comportarsi come divinità ed esercitare il potere per il bene sconfinato. - Razzismo/Sfruttamento/Scienza della frenologia: Si basa sulla misurazione del cranio delle persone, poiché c’era la credenza secondo la quale più grande era il cranio, maggiore fosse l’intelligenza. Si tratta di una scienza della razza. Il primo incontro con gli africani presenta una descrizione del classico esotismo europeo: si descrivono la parte bianca degli occhi degli africani; le loro urla e i loro canti [alludendo alla loro incapacità di un linguaggio razionale]; i corpi nudi sudati, la mancanza dei volti, sostituiti da “grotesque masks”, che toglie la loro identità; i muscoli, la “vitality wild”. Le figure africane sono numerose all’interno del racconto, ma non si possono considerare personaggi. E’ presente una scena in cui compiono sei uomini neri, avvolti in che occupano una posizione di modesto decoro. Lo spazio coloniale diventa importante per il genere e la sessualità, viste come oggetti di fantasia. Freud rivoluziona lo studio della sessualità, affermando che questa non è controllabile e che appartiene a tutti gli esseri umani. E’ una forza ed un desiderio su cui si non si può avere completo dominio. Questo si scontra con l’idea di donna modesta, il cui contrario è la figura della prostituta di fine Ottocento, epoca in cui molti scrittori e letterati rappresentano la donna come soggetto sessuale. Si trasferiscono queste idee su persone eccentriche o che occupano un basso ruolo all’interno della società come prostitute o donne esotiche. Questa africana non ha nome: è un personaggio archetipo, misterioso, esotico e ha la portanza dello sguardo poiché non è guardata ma è colei che guarda. C’è un confronto tra la promessa sposa di Kurtz che rimane vedova, aspettando il ritorno di Kurtz, che poi Marlow incontra, e l’immagine della donna africana che è nera ed ha regale potere nello sguardo e nei gesti. - Personaggi/Figura di Kurtz (culto della personalità): - Charles Marlow: è il protagonista, dal carattere buono e introverso. Fin da ragazzino è appassionato di geografia e sogna di percorrere l’Africa, continente dai mille territori inesplorati. Grazie a sua zia riesce a far parte della compagnia coloniale che lavora sulle rive del fiume Congo. Marlow rimane deluso dalla cattiveria con cui vengono schiavizzati i neri e con cui viene sfruttato il territorio per la raccolta delle materie prime. E’ un eroe raccomandato dalle donne, che sono mediatrici, le quali gli consigliano di trovarsi un lavoro per farsi strada. Qui è messo in discussione il tema dell’omosocialità e l’universo maschile. Se inizialmente marlow è impressionato dalla presenza di persone moribonde vicino a lui, nel corso del romanzo, sembra essersi abituati e ciò lo definisce un personaggio a tutto tondo. A ciò si aggiunge anche il mutamento dei suoi parametri morali. Da un lato Marlow è sempre a contatto con la violenza ed il dolore, dall’altro volge lo sguardo sempre verso altrove. Questi atteggiamenti lo rendono un personaggio ambivalente. Marlow è anche un personaggio passivo, un eroe fermo che dorme. - Kurtz: è il co-protagonista, un uomo senza scrupoli interessato molto all’Africa e nello specifico al Congo unicamente per arricchirsi personalmente. Vorrebbe diventare direttore della compagnia solo per celebrare la sua autoesaltazione. All’inizio era un uomo diverso: voleva venire in contatto con il mondo africano per civilizzarlo e portarlo ad un’evoluzione e al progresso. E’, quindi, un despota e un folle. Di questo personaggio non si racconta subito chi sia, ma nel corso del racconto sono fatti degli accenni sulla sua figura, che è raccontata prima che incontrata, creando suspense. Kurtz è un personaggio che si avvicina all’idea di superamento dei valori e della morale di Nietzsche. Inizialmente Marlow è reticente ad informarsi sulla sua figura ma poi è interessato quando gli viene detto che è il capo della Inner Station. E’ definito “prodigy” e “emissary of pity”, quindi allude ad una rappresentazione religiosa, di scienza e progresso. Quindi è descritto come un personaggio straordinario. Marlow incontra per la prima volta Kurtz quando, finita la funzione economica della compagnia, motivo per il quale Kurtz avrebbe dovuto lasciare la stazione, questo, invece, decide di farvi ritorno. Marlow, dunque, conosce il misterioso personaggio in un momento in cui non si comprende il motivo delle sue azioni. - Fresleven: rappresenta il signore inglese, impegnato nella nobile causa, che aveva bisogno di affermare il suo “self-respect”, poiché, essendo un agente coloniale, deve presentarsi come modello e mantenere la sua integrità con un confine tra nativo/selvaggio. Mostra la sua manliness, la sua mascolinità, che sarà la causa della sua morte. - Manager: è descritto come uno stupido, la cui unica qualità è quella di non ammalrsi, quindi di essere una persona forte che non contrae virus né malattie. - Pilgrims: sono dei funzionari che girano senza meta. Si allude al campo semantico della religione. In realtà si trovano in un luogo da cui si procurano l’avorio e portano via le risorse senza preoccuparsi delle conseguenze sul territori. - Arlecchino: giovane russo figlio di un arciprete, che ha la caratteristica di annullarsi al cospetto di una persona che venera. - Conclusione: Marlow fa ritorno in Inghilterra dove trova la fidanzata, ormai vedova, di Kurtz alla quale deve raccontare gli ultimi attimi di vita di Kurtz, morto durante il viaggio di ritorno. Le ultime parole di Kurtz lasciano spazio all’ambiguità (tema della referenzialità) poiché l’autore si rifiuta di trovare una rappresentazione diretta e chiara delle cose. Non si sa se “the horror, the horror!" si riferisca al pentimento di Kurtz, alla sua paura di morire, alla sua malattia. Sta al lettore decidere che significato attribuire a queste parole ed è il lettore che deve riempire gli spazi vuoti. Il ritorno a casa di Marlow presenta una scena domestica/borghese e dà una sorta di circolarità e lo spazio ignoto africano è ritenuto quasi tranquillo [sorta di lieto fine perché Marlow è sopravvissuto]. Marlow vuole raccontare tutti gli orrori che ha visto, riportando tutto al codice cavalleresco, affermando che le ultime parole di Kurtz sono state rivolte alla fidanzata. [The ballad of the ancient mariner by Coleridge]. L’ultima frase chiude il racconto e la cornice: “heart of an immense darkness”. - Ecocritica: Alla fine del racconto l’Africa rimane un meccanismo coloniale che continua a schiavizzare, estrarre materie prime e massacrare animali. L’ecocritica è lo studio della letteratura con attenzione al suo rapporto con l’ambiente. Le prime letture del testo trattavano l’Africa come uno sfondo sul percorso esistenziale di Marlow mentre oggi sappiamo che è la componente non umana che si manifesta potentemente attraverso della natura. - Tre materie sociologiche trattate da Heart of Darkness: - race: analisi delle classificazioni razziali nelle diverse società e nel mondo; -gender: identità di genere come costruzione culturale che passa attraverso la creazione di forti modelli letterari; -classi sociali: sono protagonisti i piccoli borghesi ed i piccoli funzionari che non hanno avuto successo in Europa e lo spazio coloniale è il luogo delle opportunità. STILE: Dal punto di vista della disposizione degli eventi, Conrad fa un uso piuttosto frequente di salti in avanti e in indietro, flashbacks e flashforwards. Il racconto di Marlow viene ad essere così molto spezzettato e l’effetto creato è quello della suspense per l’incontro finale con Kurtz. Il narratore della storia, Marlow, racconta gli episodi in prima persona, riportandoci la propria esperienza e il proprio punto di vista. Spesso Marlow ha problemi a raccontare con le parole le proprie esperienze e si esprime attraverso aggettivi dal significato vago, come “indicibile”, “inimmaginabile” o “non spiegabile”. Dal punto di vista linguistico dobbiamo ricordare che Conrad era di origine polacca, ma visse buona parte della sua vita su navi inglesi, assorbendo perfettamente l’inglese, lingua in cui scrive i suoi romanzi. Il testo alterna il racconto e l’analisi effettuata da Marlow in una lingua chiara e pulita ai dialoghi in cui Conrad usa un tipo di linguaggio fortemente idiomatico, caratterizzato da domande, esclamazioni e interiezioni.
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