Scarica U. Saba, Ulisse, poesia e più Appunti in PDF di Italiano solo su Docsity! Scivolosi al sole = ingannevoli, pericolosi Il poeta si identifica nel personaggio di Ulisse. L'eroe greco rispecchia lo stato d'animo attuale di Saba e la sua disposizione di spirito: l'autore è infatti nella tarda maturità (ha superato i sessant'anni), ma sente di non avere esaurito la propria parabola esistenziale; anzi, la vita può ancora offrirgli verità da scoprire, purché non si accontenti dell'approdo, ma si metta in viaggio per raggiungere altre mete (i temi riguardanti il porto e il viaggio sono ricorrenti nel Canzoniere). Secondo una versione del mito, Ulisse, giunto ormai vecchio in patria dopo molti viaggi e spostamenti, sentì l'impulso di rimettersi in viaggio, per soddisfare la sua insaziabile sete di conoscenza. Abbandonò perciò nuovamente l'isola natale e i propri familiari. Allo stesso modo, il poeta non desidera la quiete che può offrire una tranquilla vecchiaia; non si rassegna a una condizione senile di rinuncia e di passiva attesa della morte (Il porto / accende ad altri i suoi lumi). Come Ulisse, è animato da uno slancio giovanile (me al largo /sospinge ancora il non domato spirito) e si sente destinato a nuove esperienze, anche se ciò significherà dover affrontare nuove prove e inquietudini. L'analogia che vi è tra Saba e Ulisse si estende a molti degli elementi presenti nel testo. Per esempio, gli isolotti che emergono sul pelo dell'acqua, che paiono belli come smeraldi alla luce del sole, ma in realtà micidiali per le navi durante l'alta marea notturna, alludono all'isola delle sirene. Queste, nella mitologia classica, erano rappresentate con il corpo metà di donna e metà di volatile (sono forse adombrate nell'uccello intento a prede) ed erano causa di morte per i marinai incautamente attratti dal loro canto fascinoso ma fatale; perciò le vele devono fuggirne l'insidia. Saba introduce gli scogli come un emblema delle difficoltà dei pericoli della vita, da cui si sente affascinato, malgrado le insidie che nascondono (scivolosi). Senso letterale e senso allegorico La poesia si presta a una duplice lettura, letterale e allegorica. La prima prevale nella parte descrittiva iniziale (vv. 1-9), quella che si riferisce alla giovanezza del poeta ed è, coerentemen- te, evocata con i tempi verbali al passato, soprattutto all’imperfetto, a suggerire l’idea di una consuetudine, di osservazioni e pratiche divenute col tempo abituali. La seconda prende invece il sopravvento nella parte conclusiva (vv. 9-13), più riflessiva e sentenziosa, introdotta dall’avverbio di tempo oggi e coniugata al presente, a indicare, piuttosto che un’esperienza, un bilancio e una condizione. La prima parte possiede senza dubbio una valenza realistica, che potrebbe essere facil- mente comprovata da chiunque abbia navigato / lungo le coste dalmate. Ma gli isolotti (v. 2), intorno a cui, di fatto, si focalizza l’intera descrizione paesaggistica e marinara, innescano subito un’interpretazione a chiave, perché si sottolinea di essi che a vederli, coperti come sono d’alghe, brillano al sole / belli come smeraldi (vv. 5-6), ma che sono anche scivolosi (v. 5) e che, quando l’alta marea li sommerge (vv. 6-7)