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Ugo Foscolo: contesto storico, vita, opere principali e stile, Appunti di Italiano

Si tratta di appunti di 4/5 anno di Liceo riguardanti l'autore Ugo Foscolo. Dunque la sua vita, il contesto storico in cui si colloca, opere e stile. (Tendenze, modelli di riferimento di Foscolo, opera Dei Sepolcri)

Tipologia: Appunti

2020/2021

In vendita dal 20/09/2022

Aurora105
Aurora105 🇮🇹

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Scarica Ugo Foscolo: contesto storico, vita, opere principali e stile e più Appunti in PDF di Italiano solo su Docsity! UGO FOSCOLO (1778-1827) Foscolo è un autore che si colloca a cavallo di due epoche storiche, tra la fine del Settecento e l'inizio dell'Ottocento, e tra due tendenze culturali principali: ● Le tendenze illuministiche e successivamente quelle neoclassiche (analisi oggettiva della realtà come Rousseau) ● Le tendenze preromantiche, caratterizzate dal gusto per il sentimento e l'illusione, e da una prospettiva umana all'insegna della soggettività. Foscolo vive una forte delusione storica, ovvero l'età Napoleonica. Con il trattato di Campoformio del 1797 infatti, Napoleone baratta la libertà degli italiani per proprio tornaconto personale. Venezia viene ceduta agli Austriaci e Foscolo vive una profonda delusione per il tradimento delle attese di libertà: alle repubbliche italiane non è concessa l'autonomia, e con l'affermazione dell'impero Napoleonico, esse sono affidate al diretto controllo di Bonaparte o dei suoi familiari. A tal proposito nascono quindi diverse repubbliche Filo-Napoleoniche o anche dette Giacobine, alcuni esempi sono: ● La Repubblica Cispadana in Emilia e la Transpadana in Lombardia (che poi si costituiranno nella REPUBBLICA CISALPINA nel 1797) ● La Repubblica Romana ● La R. Partenopea nella zona Meridionale. Piemonte e Toscana rimarranno invece annesse alla Francia. Dopo la definitiva sconfitta di Napoleone a Waterloo nel 1815, si assiste alla restaurazione austriaca nel Nord e al ritorno delle precedenti casate dominanti nelle varie zone della penisola. Sono anni in cui si infittisce il controllo sul pensiero e sull'attività intellettuale, si moltiplicano i condizionamenti e le censure. Ugo Foscolo però rimarrà un uomo sempre dedito all'azione politica e sociale: non sarà mai infatti l'intellettuale a servizio di una famiglia aristocratica protetto dalla proprio condizione di religioso o consigliere; non è un filosofo illuminista dedito dedito a un ideale, nè tanto meno uno che si piega a servire i nuovi dominatori per convenienza. Egli si arruolerà come soldato nella R. Cisalpina e nonostante la delusione per la politica napoleonica scende comunque sul campo di battaglia. Rifiuta di procurarsi il consenso dei potenti di turno con omaggi servili nelle sue opere, non risparmiando anzi considerazioni polemiche contro i vincitori, e sceglierà persino l'esilio pur di mantenere la propria libertà di pensiero. In riferimento a questo contento storico è opportuno sottolineare che con Foscolo, nasce una figura nuova di intellettuale, una figura diversa da colui che consiglia un principe (Machiavelli), o da un semplice letterato di corte come Ariosto. Con lui nasce l'intellettuale CIVILE, disposto a pagare fino in fondo per le proprie scelte. La letteratura diventa strumento per guardare al futuro e raggiungere un obiettivo politico comune, che sia funzionale allo scopo di essere utile all'Italia e per costruire la propria identità nazionale 1 futura, attraverso proprio l'esempio del passato e alla condivisione di quelle antiche virtù civili e politiche. La bellezza e l'arte diventano così patrimonio culturale di un popolo. Foscolo non sarà di certo l'unica figura di intellettuale in questo periodo, accanto al letterato civile si accosta infatti quello di regime, come Vincenzo Monti per la letteratura e Davì per l'arte. (Il piemonte inizia ad espandersi fino ad avere un ampiezza territoriale importante. Al nord abbiamo l'Austria. L'italia è in una situazione completamente frammentaria e divisa in due dal punto di vista economica: Il nord più industrializzato e il sud pi retrogrado. Napoleone trova una situazione rovinosa e gli italiani vedono inizialmente in lui uno strumento per risollevarsi. TENDENZE NEOCLASSICHE, ILLUMINISTE, MATERIALISTE, PREROMANTICHE E ROMANTICHE Foscolo sembra essere come abbiamo detto, fortemente ancorato ai modelli del passato, infatti nelle sue opere vi sono numerosi riferimenti ad essi attraverso citazioni esplicite o allusione indirette, dunque non si può parlare di plagio ( come sostenevano alcuni critici ), bensì di un omaggio ad essi. Secondo Foscolo, infatti, ogni libro di un qualsiasi autore, doveva presentarsi come un mosaico di altri libri. Vi erano riferimenti alla Bibbia, a poeti italiani come Dante, Petrarca e Tasso, a poeti europei come Sterne, Machperson, Young, Hervey, Gray, Montesquieu, Rousseau, Voltaire, ma anche a Virgilio o Orazio. Non mancavano, infine, riferimenti a sé stesso e alla sua biografia, infatti nelle sue opere si scorgono numerosi riferimenti alla sua origine greca come ad esempio le orazioni interrotte o preghiere del cuore, ossia i numerosi versi profani e biblici, tipici della tradizione greco-orientale oppure nei Sepolcri la benedizione della madre o l'azione di tagliare il capello in segno di culto, tipici della tradizione greco-ortodossa. 1.NEOCLASSICISMO L'opera foscoliana tipicamente tra passato e presente, dunque radicata nel passato, ma proiettata nel futuro e dunque considerata come strumento politico per creare un'identità nazionale e un patrimonio culturale nazionale, sembra essere ripresa da Parini e Alfieri, anche se con una novità: l'aggiunta di tensioni passionali e il coinvolgimento dell'intellettuale, nella vita politica, prima assenti. Il neoclassicismo, prima fra le tendenze culturali che influenza Foscolo, si sviluppa tra la metà del Settecento e il primo trentennio dell'Ottocento e sappiamo che in un primo momento il suo centro di sviluppo è Roma, poi a seguito della discesa Napoleonica, molti artisti si sposteranno in Francia o nel Nord Italia, più spesso a Milano. Infatti nell'800 l'arte e la letteratura neoclassica saranno messe al servizio della "propaganda" napoleonica. Dunque molte figure del mondo antico, vengono riprese dagli artisti, ma in chiave moderna, al fine di rappresentare Napoleone e suo figlio. Dunque il Neoclassicismo da un lato persegue un fine estetico, ossia la ricerca della perfezione estetica e dell'idea del bello, ma dall'altro si presta all'esaltazione della situazione storica dell'epoca. Inoltre essa si basa sulla celebrazione dei modelli greci e latini e sull'interesse per traduzioni scavi archeologici e collezionismo, ad esempio di opere classiche. Tra gli intellettuali esponenti del Neoclassicismo vi furono Wickelman e Vincenzo Monti. Il primo concepiva l'arte greca come perfezione e sosteneva che il bello si potesse raggiungere, non imitando direttamente la natura, ma isolando gli elementi più belli di essa e dunque non tenendo conto dei difetti. In ambito letterario il maggiore rappresentante è Vincenzo Monti, il quale si dedica alla traduzione di classici greci e latini e alla poesia d'occasione al servizio dei potenti. In Foscolo ritroviamo dunque uno stile tradizionale costituito da un lessico 2 dove collabora presso un giornale rivoluzionario che non risparmia aspre critiche alla politica francese e alle posizioni ufficiali della nuova repubblica. A Milano conosce Vincenzo Monti con il quale inizialmente stabilisce un rapporto di amicizia e stima intellettuale, nonostante le diverse tipologie di pensiero nei confronti dei potenti (Monti appare infatti pronto ad adattarsi alle circostanze e a compiacere i nuovi dominatori, mentre Foscolo rivendica le proprie posizioni intransigenti). NEL 1798 Foscolo torna a Bologna dove inizia a scrivere le ULTIME LETTERE A JACOPO ORTIS, interrotte però perchè viene richiamato nel suo contingente militare e deve andare a combattere a fianco delle truppe napoleoniche contro gli austro-russi. Ferito si nasconde sotto falso nome, viene arrestato e poi liberato. Qui resosi conto che la presenza francese rischia di trasformarsi da liberatrice a oppressiva, fa ristampare ode A BONAPARTE LIBERATORE. Foscolo continua a spostarsi in diversi paesi dell'Italia fino a Firenze, dove si innamora di Isabella Roncioni, già promessa sposa ad un aristocratico. La figura di questa donna sarà molto importante per Foscolo, poichè è a lei che si ispira il personaggio di Teresa nell'ortis. GLI ANNI DI GRANDE ATTIVITA' CREATIVA Tra il 1801 e il 1803 Foscolo risiede a Milano e lavora presso il Ministero della Guerra. Qua la sua vita è profondamente segnata dalla perdita del fratello Gian-Dioniso, soprannominato Giovanni, suicida nel 1801, forse per debiti di gioco ma anche a causa di relazione amorose intense e coinvolgenti. Da questo terribile avvenimento l'attività creativa di Foscolo feconda MODELLI DI RIFERIMENTO Alla base della sua formazione troviamo 3 tendenze principali: 1. NEOCLASSICHE: RICERCA DELLA PERFEZIONE ESTETICA E DEL BELLO: Foscolo ricordiamo che nasce a Zante, isola greca. Questa presenza di grecità sarà una caratteristica fondamentale che si manifesterà proprio in questa sua tendenza neoclassica. Secondo Foscolo infatti, il popolo italiano per costruire un'identità nazionale deve necessariamente emulare gli antichi autori greci (Omero ed Esiodo) e latini (Virgilio e Orazio). Tale imitazione consentono al popolo di poter costruire un solido patrimonio culturale e diventare cittadini facenti parte interamente della nazione. Quindi tali principi generali sono: perfezione estetica e formale e il gusto del bello. 2. PREROMANTICHE: Alla ragione si contrappone il sentimento e l'illusione. Foscolo, con la sua celebre ode "dei sepolcri", carme di 128 versi, si ispira alla poesia cimiteriale anglosassone, caratterizzata dai seguenti temi: ● ATMOSFERE MALINCONICHE ● LA PERCEZIONE DELLA MORTE COME DESTINO CHE ACCOMUNA TUTTI, RICCHI E POVERI; ● VALORE DEL SEPOLCRO, FUNZIONALE A CUSTODIRE IL RICORDO DEI GRANDI DEL PASSATO; ● RIVENDICAZIONE DI DIGNITA' DELL'ESISTENZA. 5 3. ILLUMINISTICHE: Foscolo in riferimento all'illuminismo si rifà a Roussou, autore caratterizzato da profonde concezioni democratiche, umanitarie, e che vedeva nella natura la più grande forma di autenticità e positività. Vi sono però discrepanze che allontanano Foscolo da Roussou ma che lo avvicinano invece da Hobbes e Machiavelli. oscolo diviene segretario della municipalità veneziana. Attende l’arrivo dei Francesi liberatori e si professa “democratico”, “repubblicano” e “giacobino”. In quest’ottica rivoluzionaria legge Alfieri, Parini e soprattutto Rousseau , l’autore del Contrat Social. Si interessa molto al tema dello Stato, perciò legge Machiavelli e il filosofo inglese Thomas Hobbes, autore del Leviatano, un celebre testo di filosofia politica; da queste letture ricava elementi di realismo politico – come il primato della forza e dell’utile – che in seguito saranno alla base del suo pessimismo. In questo periodo arriva a mettere in discussione il diritto alla proprietà privata, una posizione radicale che in seguito modificherà totalmente, attribuendo ai soli proprietari terrieri la facoltà di essere rappresentanti del popolo Fra le tendenze illuministiche abbiamo anche il MATERIALISMO (LUCREZIO): con il materialismo si avvia la concezione secondo la quale tutto ciò che ci circonda è costituito da materia, e si nega pertanto qualsiasi esistenza dello spirito o del trascendente. La morte quindi non è altro che la dissoluzione completa dell'individuo, il suo totale annullamento. ** La poesia cimiteriale inglese L'espressione "poesia cimiteriale" allude a testi poetici caratterizzati da un particolare gusto estetico per le atmosfere malinconiche e notturne, il cui il tema principale è la meditazione sulla morte e sul tempo che travolge le vite degli uomini. I temi principali sono: -il destino di morte che accomuna tutti gli.uomini, sia ricchi sia poveri. -il valore delle tombe, anche quelle più semplici e rozze, che contribuiscono a custodire la memoria di chi non c'è più; - la rivendicazione della dignità di ogni esistenza: la povertà ha spesso costretto i contadini a vite oscure e senza gloria, che per il poeta non sono però meno meritevoli di quelle dei ricchi e dei potenti. DEI SEPOLCRI Il tema delle sepolture è stato spesso oggetto di riflessioni e dibattiti nella cultura europea tra la fine del Settecento e l'inizio dell'Ottocento. in ambito letterario nelle regioni anglosassone e germaniche, si diffonde il gusto della poesia cimiteriale, ispirata a testi di autori inglese come James Harvey, Edward Young, Thomas Grey e così via.** Il tema della morte e delle rovine è inoltre collocato in primo piano a seguito dei ritrovamenti archeologici di fine Settecento, che portano alla luce i resti di città sepolte come Ercolano e Pompei, stimolando di conseguenza nei poeti la meditazione sulla scomparsa inevitabile di tante civiltà del passato. Circolano però anche molte pubblicazioni che riguardano la gestione concreta dei cimiteri: questo soprattutto in Francia, dove alla fine del 17 secolo, iniziano ad uscire libri, opuscoli e articoli che suggeriscono come edificare le tombe, dove collocarli, quali cerimonie funebri prevedere, accludendo considerazioni sulle funzioni morali e civili dei sepolcri. Si sviluppa così la volontà di ristabilire i culti tradizionali dopo l'ondata travolgente della Rivoluzione 6 francese, che aveva negato validità ai riti religiosi, e in nome di un radicale egualitarismo aveva favorito la diffusione di fosse comuni. Si coglie quindi l'intento di prendere distanza dagli eccessi, ma anche l'influenza degli ideali rivoluzionari sull'immaginazione della collettività. Quindi da un lato emerge il rifiuto del materialismo ( ogni orientamento filosofico che fondi tutta la realtà sulla materia e sulle sue continue e infinite trasformazioni, escludendo l'esistenza di qualsiasi principio spirituale o trascendente) radicale: senza negare la visione meccanicistica infatti, e diffuso un tentativo di "abbellire il nulla", ossia difendere i ricordi e sottolineare il legame tra i morti e i vivi; d'altra parte, proprio dall'esperienza della Rivoluzione deriva il desiderio di celebrare attraverso le tombe gli uomini grandi e di mantenere il ricordo delle figure eroiche. Questi sono tutti aspetti che ritroveremo nell'opera di Foscolo, e che ci dicono come queste riflessioni facessero parte di un sentire comune. Del tutto originali sono però da parte di Foscolo l'elaborazione poetica e soprattutto l'attribuzione di un ruolo determinante alla poesia come mezzo per superare l'oblio. "DEI SEPOLCRI" ,composta da 295 endecasillabi sciolti, viene realizzata da Foscolo relativamente in fretta, circa un annetto, e pubblicata a Brescia nell'aprile del 1807. L'opera nasca a partire dal 1806 a Venezia, a seguito di una discussione tra Foscolo e Ippolito Pindemonte nel salotto culturale di Isabella TeotochI Albrizzi, sul tema delle sepolture. Pindemonte, per ragioni morali e religiose, difende con convinzione l'importanza delle tombe, mentre Foscolo, che come sappiamo ha una prospettiva materialistica, considera del tutto inutili i sepolcri. Qualche mese dopo, il 5 Settembre 1806, viene esteso nel territorio italiano controllato dai francesi l'EDITTO DI SAINT-CLOUD (Decreto imperiale sulle sepolture), un provvedimento firmato da Napoleone stesso nel giugno del 1804, che regolamentava la gestione dei cimiteri. Secondo questo editto, per ragioni igienico-sanitarie , non è più permesso seppellire i defunti nelle chiese e nei centri abitati; pertanto le tombe dovevano essere collocate una certa distanza dalle città e circondate da mura alte almeno due metri. In funzione del principio di egualitarismo quindi, le tombe dovevano essere tutte uguali e i nomi dei defunti venivano incisi su lapidi poste lungo il muro perimetrale del cimitero. Dopo aver riflettuto sulla questione delle sepolture, Foscolo rivede in parte il suo giudizio espresso come "filosofo indifferente", e farà di questo argomento il fulcro della sua opera più significativa, ovvero proprio il Carme "DEI SEPOLCRI", che ha la forma di una lunga lettera in versi all'amico Ippolito. A seguito della pubblicazione, nel 1807, l'accoglienza dei lettori di fronte l'opera, non è uniforme: molti intellettuali criticano la complessità del carme, altri invece esprimono un'ammirazione entusiasta. Tra le reazioni poco favorevoli troviamo proprio quella di Pindemonte, che manifesta le sue riserve servendosi della formula cortese della preterizione, mentre altri criticano apertamente l'oscurità del carme. L'attacco più diretto è quello rivolto dall'abate Aimè Guillon, che nel 1807 pubblica un articolo sul "giornale italiano" in cui condanna senza esitazioni la struttura, le idee e lo stile dei Sepolcri. L'accusa riguarda principalmente quella di spaziare tra argomenti molti diversi, di accostare idee prive di collegamento e di risultare difficile o addirittura incomprensibile per il linguaggio adottato. Alle critiche si affiancano ovviamente recensioni piene di entusiasmo: la forza delle immagini, l'inserimento di esempi antichi e contemporanei, l'intensità delle riflessioni e elle esortazioni impongono presto il carme come un "classico", rendendolo un riferimento 7
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