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Ugo Foscolo: Una Vita di Esilio e Passione, Sintesi del corso di Italiano

Storia della letteratura italianaStoria della civiltà europeaStoria della Filosofia

Ugo Foscolo, nato a Zante nel 1778, è figlio di madre greca e padre veneziano. Dopo aver studiato a Venezia e frequentato il salotto letterario di Isabella Teotochi Albrizzi, si impegna in questioni civili e politiche, componendo un'ode in onore di Napoleone nel 1797. Con l'instaurazione della Repubblica Giacobina a Venezia, diventa segretario provvisorio della municipalità, ma con la cessione della città all'Austria nel 1797, si trasferisce in esilio a Milano. Qui scrive il romanzo "Ultime lettere di Jacopo Ortis", esprimendo il suo amore per la patria e il desiderio di tornare a Zante. Foscolo è un rappresentante della letteratura preromantica in Italia, caratterizzata da sentimenti intensi, paesaggi commoventi e stati d'animo sublimi.

Cosa imparerai

  • Che ideali sociali e politici seguiva Ugo Foscolo?
  • Come appare Foscolo nelle sue opere in termini di amore per la patria?
  • Perché Foscolo si trasferisce in esilio a Milano?

Tipologia: Sintesi del corso

2019/2020

Caricato il 17/11/2021

silvydicandia
silvydicandia 🇮🇹

3.3

(3)

18 documenti

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Scarica Ugo Foscolo: Una Vita di Esilio e Passione e più Sintesi del corso in PDF di Italiano solo su Docsity! Ugo Foscolo nasce, da madre greca e padre veneziano, nel 1778 nell'isola greca di Zante, governata dalla Repubblica di Venezia. Raggiunge la madre a Venezia dopo la morte del padre, lì continua gli studi, leggendo gli autori classici e moderni. Frequenta anche il salotto letterario di Isabella Teotochi Albrizzi, il primo di una lunga serie di amori. Foscolo si preoccupa anche di problemi civili e politici, in tutta Europa si sono diffusi tutti gli ideali di libertà e uguaglianza che hanno caratterizzato la Rivoluzione francese, compone un’ode in lode di Napoleone nel 1797 (ode A Bonaparte liberatore). In seguito all'instaurazione della Repubblica giacobina a Venezia, Foscolo ottiene l’incarico di Segretario provvisorio della municipalità. Il 17 ottobre 1797 Napoleone cede la Repubblica di Venezia all’Austria, con il trattato di Campoformio, diventando proprietà dell'impero austriaco. Foscolo, che credeva agli ideali di Napoleone, si trasferisce in esilio volontario a Milano. A Bologna, è impiegato della cancelleria, e nel frattempo scrive il romanzo “Ultime lettere di Jacopo Ortis”. Con la caduta di Genova compie varie missioni di servizio come capitano, soprattutto in Toscana dove si innamora di Isabella Roncioni. Nel 1801 ritorna a Milano, dove corregge l’Ortis che viene pubblicato, nel 1802 scrive l’ode “All’amica risanata” dedicata al suo nuovo amore Antonietta Fagnani Arese. In Francia, si innamora di Fanny Hamilton, da cui ha la figlia Floriana. Foscolo a trent'anni è al culmine della sua attività letteraria, ottenendo anche la cattedra di letteratura all'università di Pavia, ma in seguito decide di abbandonare Milano per i suoi atteggiamenti antinapoleonici, trasferendosi a Firenze. Qui frequenta il salotto letterario della contessa d'Albany e pubblica la versione del viaggio sentimentale di Sterne con lo pseudonimo di Didimo Chierico. A Milano assiste alla caduta di Napoleone nel 1814, e nel 1816 si trasferisce a Londra perché ricercato dagli austriaci. Foscolo muore in ristrettezze economiche il 10 settembre 1827 in un sobborgo di Londra, Turnham Green, e in seguito le sue ossa trasferite nella basilica di Santa Croce. Foscolo appare come un libero intellettuale, che partecipa ai nuovi ideali sociali e politici, cercando di rendersi indipendente attraverso tutte le professioni libere, comuni per gli intellettuali di quei tempi. Nelle sue opere spicca il suo amore per la patria, nel romanzo Ultime lettere di Jacopo Ortis e nel Carme Dei sepolcri canta la patria come “madre” comune e la tradizione nazionale. Inoltre è riccorente il suo desiderio di ritornare a Zante, una delle illusioni creatosi per poter vivere meglio lontano dalla sua patria, l'amore. L’instabilità della sua vita e il suo carattere (a metà tra la passione divorante e la pacata meditazione) fa riferimento ai tratti di un'età di transizione (il 700 e l'800), tra cui i frequenti viaggi, collegandosi altema dell'esilio, presente nelle sue opere e le numerose relazioni amorose, tutte caratteristiche delle “gesta” dei personaggi della letteratura preromantica, la nuova corrente letteraria in Italia dopo l'Illuminismo, il neoclassicismo, presenti nelle opere di Foscolo. L'illuminismo fu un movimento di pensiero in cui si esaltava il pensiero razionalistico, l’uso della ragione, nato in Francia a partire dal romanzo epistolare “Lettere persiane” di Montesquieu. Proprio il romanzo epistolare era uno dei generi letterari dell'Illuminismo (Foscolo scrive Ultime lettere di Jacopo Ortis, un romanzo epistolare), si preferisce anche la prosa alla poesia. Il Neoclassicismo (- neo, nuovo classicismo) fu un movimento di ritorno all’antico, con uno sguardo ai primi poeti , alle età antiche, caratterizzato dall'amore per l'antico, e le frequenti traduzioni dei testi di Omero. Al centro di questa nuova corrente è il concetto di “bello ideale”, qualcosa di puro, senza le imperfezioni della natura. Questa teoria fu proposta da Winckelmann che dichiarò di ammirare una bellezza ideale, assoluta, tipica dell'umanità eroica, nella quale l’intelletto dominava sui sensi. Il Preromanticismo (- pre, indica le prime manifestazioni romantiche, prima della vera e propria nascita del Romanticismo), metteva in luce il sentimento, paesaggi pittorici commoventi e malinconici, e stati d'animo sublimi, che si provano osservando i grandi fenomeni naturali. Il movimento fu sviluppato in Germania e in Inghilterra, ma molto diverso tra loro. La prima manifestazione romantica fu lo Sturm und Drang tedesco, un movimento d'avanguardia, contro l'arte equilibrata degli illuministi e più vicino al “bello ideale” neoclassico. Negli scritti veniva esaltata la figura del genio che crea in lotta contro le regole della tradizione, e la difesa del carattere nazionale tedesco contro la Francia. Due forme ben diverse furono la poesia di natura, e la poesia d’arte. In Inghilterra il preromanticismo fu caratterizzato soprattutto dalla poesia “cimiteriale”, componenti ambientati di notte, presso sepolcri e tombe, con momenti di contemplazione del paesaggio notturno e di meditazione sul destino umano. Ultime lettere di Jacopo Ortis è un romanzo epistolare autobiografico, uno dei generi letterari tipici del Settecento, attenendosi a Rousseau e al modello dei “Dolori del giovane Werther” di Goethe, da cui riprende alcuni temi (l'amore infelice, il suicidio, le illusioni), primi a sperimentare questo nuovo genere letterario. La narrazione prende spunto da un fatto di cronaca realmente accaduto a Padova nel marzo del 1796, il suicidio di uno studente friulano Girolamo Ortis, trasformato da Foscolo in un patriota veneziano che fugge in esilio volontario da Venezia dopo il trattato di Campoformio. Si ritira nelle campagne dei Colli Euganei, e qui conosce Teresa (moglie di Vincenzo Monti) , innamorandosi, anche se è già promessa sposa ad un altro uomo. Jacopo, dopo aver viaggiato per l’italia, torna nella sua terra, scoprendo Teresa aver già sposato Odoardo, infine si suicida. Il romanzo è definito autobiografico perché parla di se stesso, pur essendo il protagonista Jacopo, il suo alter ego, con la variante del suicidio; ed epistolare perché è scritto sotto forma di 67 lettere, scritte da Jacopo per l'amico Lorenzo Alderani. Al fondo dell'opera c'è un motivo tematico, il conflitto tra ragione e sentimento: da una parte c'è un bisogno del cuore di alimentare le illusioni, dall'altra i disinganni della ragione. A prevalere sono le disillusioni, Jacopo decide di suicidarsi, non essendo più tollerabile per lui vivere quest'esistenza. Nel romanzo sono presenti due componenti narrative: la vicenda amorosa prevalente nella prima parte, e la vicenda politica, nella seconda parte. Anche se sono presenti due temi così diversi, è un libro unitario, dato dal fatto che sono presenti due oggetti del desiderio che caratterizza la passione di Jacopo: Teresa e la patria, entrambe perdute. Questa perdite generano una situazione di conflitto, in cui tutti i desideri di Jacopo sono destinati a fallire. A Zacinto è un sonetto (componimento poetico in 14 versi, due quartine iniziali e due terzine finali, inventato da Jacopo da Lentini, un esponente della scuola siciliana) scritto tra il 1802 e il 1803. Foscolo in questo sonetto canta la Grecia come la patria ideale, perciò la chiama con il nome antico di “Zacinto”. La poesia collega il mito e la realtà, di ispirazione neoclassica, facendo riferimento ad Ulisse che dopo svariate avventure volute dal destino tornerà nella sua città, Foscolo non rivedrà più la sua isola, per cui prova nostalgia, consapevole anche che il fato ha voluto per lui una sepoltura in terra straniera, tutti temi presenti nel sonetto. Altri riferimenti alla mitologia greca sono la dea greca Venere, nata dalle onde del mare, ed Omero che raccontò le vicende di Ulisse. Il carme Dei Sepolcri è stato composto a Milano nel 1806, prende spunto dalle conversazioni dell'autore avute con l'amico Ippolito Pindemonte, a proposito dell’editto di Saint-Cloud voluto da Napoleone nel 1804
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