Docsity
Docsity

Prepara i tuoi esami
Prepara i tuoi esami

Studia grazie alle numerose risorse presenti su Docsity


Ottieni i punti per scaricare
Ottieni i punti per scaricare

Guadagna punti aiutando altri studenti oppure acquistali con un piano Premium


Guide e consigli
Guide e consigli

Umberto Saba e la poesia onesta, Sintesi del corso di Italiano

Breve elaborato su Umberto Saba e la sua poetica

Tipologia: Sintesi del corso

2018/2019

Caricato il 12/06/2019

marta.c.
marta.c. 🇮🇹

4.7

(20)

20 documenti

Anteprima parziale del testo

Scarica Umberto Saba e la poesia onesta e più Sintesi del corso in PDF di Italiano solo su Docsity! Umberto Saba e la poesia onesta Umberto Saba (pseudonimo di U. Poli) nasce a Trieste nel 1883, quando la città non apparteneva ancora all’Italia bensì all’impero austro-ungarico. [solo alla fine della I guerra mondiale, nel 1918, Trieste cominciò a far parte dello Stato italiano]. Dal punto di vista culturale Trieste rimase sostanzialmente estranea alle tendenze d’avanguardia italiane dell’epoca, perciò la formazione culturale di Saba fu per molti versi arretrata rispetto a quella dei suoi contemporanei nati a Milano, Firenze o Roma. Gli esempi letterari ai quali egli poté riferirsi furono sostanzialmente quelli della grande tradizione lirica italiana del passato, da Petrarca a Leopardi, magari filtrata attraverso le più recenti esperienze di Carducci, Pascoli e delle opere più tradizionali di D’Annunzio. Anche dal punto di vista linguistico influirono profondamente su Saba alcuni poeti minori della II metà dell’800 e i libretti del melodramma, in particolare di Verdi. D’altra parte però, questa sua fedeltà a forme letterarie e lessico già affermati, non sono solo frutto di un’arretratezza e di una perifericità culturale, ma rispondono a un’esigenza comunicativa fortissima. L’essere nato ai confini della civiltà italiana contribuiva a fargli desiderare un riconoscimento il più possibile vasto da parte dei lettori, e a determinare in lui l’aspirazione a divenire una specie di poeta nazionale, accettato e compreso da tutti, capace di esprimere nelle proprie opere i valori di tutti. Inoltre va considerato anche che il fatto di essere nato a Trieste, che si trovava a più diretto contatto con la cultura tedesca e austriaca, gli offrì anche l’opportunità di conoscere con notevole anticipo rispetto agli altri intellettuali italiani le opere e il pensiero di Nietzsche e di Freud. Egli se ne servì per affrontare in modo risoluto e originale il problema dell’uomo contemporaneo: in particolare la psicoanalisi offrì a Saba una chiave di decifrazione della realtà alla quale rimase poi sempre fedele. Per tutte queste ragioni la vasta opera che raccoglie le poesie di Saba, il Canzoniere, si presenta in apparenza come arretrata e semplice; per rivelarsi poi, a una lettura più attenta, tra le più moderne e originali del panorama europeo novecentesco, oltre che tra le più complesse e difficili. La concezione che Saba ha della poesia è lontanissima sia da quella ottocentesca (poesia come verità) sia da quelle predominanti nel ‘900 (poesia come espressione della crisi o impegno formale). Egli attribuisce alla poesia una precisa funzione psicologica e sociale: se davanti alla crisi della funzione del poeta D’Annunzio riaffermava la figura del poeta-vate dispensatore di verità e superiore all’uomo comune, Saba invece concepisce una funzione nuova, quella del poeta “onesto”, che ha il dovere di esserlo con il lettore e che può esserlo solo cominciando da se stesso, e cioè cercando nel fondo del proprio io le verità più nascoste e intime. A questo punto l’apporto psicoanalitico è decisivo: tale verità profonda è infatti riconosciuta nell’eros, nel freudiano principio del piacere. La poesia deve appunto essere espressione questa verità profonda, dell’eros, e anzi coincidere con essa. Al poeta non spetta di inventare miti (D’Annunzio) ma di registrare fedelmente la verità nascosta e profonda di tutti gli esseri. In questa onesta ricerca di verità il poeta ritrova una sua funzione (e quindi identità) e allo stesso tempo può soddisfare il proprio bisogno di socialità. La verità dunque per Saba è superiore alla bellezza: egli rifiutò ogni tipo di sperimentalismo formale, ogni eccessiva attenzione al significante, per rivolgere la sua cura piuttosto alla sfera del significato. Arrivò persino a preferire versi brutti ma veri a versi belli ma falsi. La poesia del Canzoniere risulta pertanto una poesia dal carattere fortemente narrativo, perché proprio dall’organicità della narrazione il lettore può raggiungere una qualche verità al fondo dei versi. La lettura di una sola delle sue poesie implica, potenzialmente, se la si vuole capire davvero, la conoscenza di tutte le altre (o comunque della trama in cui essa è inserita) e questo rende la sua raccolta una delle opere più complesse del Novecento.
Docsity logo


Copyright © 2024 Ladybird Srl - Via Leonardo da Vinci 16, 10126, Torino, Italy - VAT 10816460017 - All rights reserved