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Umberto Saba I Classici Nostri Contemporanei, Sintesi del corso di Italiano

Umberto Saba vita e opere e poetica

Tipologia: Sintesi del corso

2019/2020

Caricato il 04/06/2020

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silverio-mazzella 🇮🇹

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Scarica Umberto Saba I Classici Nostri Contemporanei e più Sintesi del corso in PDF di Italiano solo su Docsity! UMBERTO SABA La vita e la formazione Umberto Saba (vero cognome Poli) nasce a Trieste il 9 marzo 1883. Sua madre era ebrea e il padre si era convertito per il matrimonio, ma prima della nascita del figlio rinnega la religione e abbandona la famiglia. Tale situazione familiare segna profondamente la vita e la psiche di Saba; fin da piccolo viene affidato alla balia (Peppa Sabaz, da qui lo pseudonimo). Con la balia e il marito Saba vive i primi tre anni della sua vita (felici e sereni); poi la madre lo rivuole con sé e gli impone un’educazione rigida e repressiva. Queste sono le basi di una profonda scissione interiore. A vent’anni si manifesta apertamente la nevrosi che lo accompagnerà per tutta la vita. Tra il 1907 e il 1908 è chiamato sotto le armi e compone “versi militari”. Nel 1909 sposa Carolina Woelfler (Lina) e l’anno dopo nasce la figlia Linuccia. Nel 1912 pubblica una raccolta di poesie, “Coi miei occhi”, che poi avrà il titolo “Trieste e una donna”. Nel 1919 acquisterà una libreria di antiquariato che sarà per lui fonte di guadagno. Nel 1921 esce la prima edizione del Canzoniere che comprende tutta la sua produzione poetica e che verrà via via accresciuto in varie edizioni fino a quella postuma del 1961. Le persecuzioni razziali del fascismo e de nazismo lo costringono a continue fughe che lo porteranno a frequenti crisi e ricoveri in clinica dopo gli anni ‘50. Durante la vecchiaia pubblicherà altre raccolte. Pochi mesi dopo la morte della moglie, muore anche Saba nel 1957 in una clinica. La poetica e la cultura La poesia di Saba ha dei caratteri specifici e originali che la distinguono dalle altre; la sua è una poesia autentica e “onesta” che contrappone la schiettezza della verità al culto dell’artificio e della “bellezza” formale. Espone il suo programma poetico nell’articolo del 1911 “ Quello che resta da fare ai poeti” pubblicato solo postumo. Qui afferma che la poesia deve esprimere in modo limpido e semplice la verità del mondo interiore, senza mistificazione e abbellimenti. L’esigenza di una comunicazione aperta e comprensibile è alla base del recupero della tradizione lirica italiana. Saba si ricollega esplicitamente ai grandi modelli del passato attingendo anche al linguaggio del melodramma. La compresenza di vecchio e nuovo è spiegata anche in parte dal ritardo del contesto culturale in cui si è formato (Trieste era ancora sotto il dominio asburgico). Egli conosce in anticipo Nietzsche e Freud. In particolare la psicoanalisi (fatta in prima persona) gli fornisce una chiave per decifrare le contraddizioni del reale. A emergere è una verità universale, valida per tutti, che coincide con le segrete pulsioni dell’eros. Per questa via Saba attribuisce all’arte una funzione psicologica e sociale e si propone come poeta nazionale, capace di esprimere i valori della collettività, partendo dall’analisi del proprio io. La poesia per lui non può cancellare il dolore: resta tutt’al più una consolazione che rende più leggero il peso della vita. La chiarezza e l’onestà che i poeti devono perseguire è in relazione in primo luogo con la loro funzione sociale, che consiste nel rapporto profondo che la poesia è in grado di stabilire con le leggi elementari della vita. L’onestà del poeta deve rivelarsi innanzitutto nei confronti del proprio mondo psichico profondo, verso il quale è necessario gettare lo “scandaglio” dell’indagine conoscitiva. Il canzoniere: composizione e vicende editoriali Il Canzoniere è l’opera complessiva che raccoglie tutta la produzione poetica maggiore di Saba. I 437 testi che lo formano sono stati composti in circa mezzo secolo 1900-1954. La prima edizione viene pubblicata nel 1921 ed è divisa in 10 sezioni (Canzoniere 1921). Una seconda edizione del libro vede la luce nel 1945 e compare ora la divisione in tre grandi volumi; questo corrisponde ad un’idea definitiva che le aggiunte successive non modificheranno. L’edizione del 1948 vede l’incremento di una nuova sezione e nell’ultima del 1961 vengono aggiunte altre quattro sezioni. Il Canzoniere: il titolo e la complessa struttura dell’opera Il titolo mostra una chiara volontà di Saba di riconnettersi alla maggiore tradizione lirica italiana (Canzoniere di Petrarca). Vi è anche l’intenzione di dare carattere unitario alla propria opera e alla propria ricerca. Il Canzoniere sabiano è dunque organizzato in tre volumi(la tripartizione risale al modello più illustre di Dante), in cui ciascun volume rappresenta una fase della vita di Saba: giovinezza, maturità e vecchiaia. Il primo è suddiviso in otto sezioni e raccoglie 156 poesie; il secondo otto sezioni e 109 testi; il terzo nove sezioni e 172 poesie. La realizzazione progressiva dell’opera risponde ad un disegno ambizioso e complesso; Saba ha invitato più volte il lettore a considerare l’opera in termini unitari. Più rilevanti sono le relazioni tematiche tra una sezione e l’altra, con strategici smembramenti di eventi di particolare risalto in sezioni diverse. Vi è una tendenza alla circolarità, infatti il Canzoniere è sia la narrazione di una vita sia la rappresentazione di un processo elaborativo intorno ad esso: mostra una vicenda e insieme il progressivo definirsi del suo significato profondo. Può anche accadere che una sezione ne anticipi un’altra, annunciandone i temi e lo svolgimento, con qualche sovrapposizione cronologica (continuità o bilanciamento tra sezioni contigue). L’importanza della calibratura strutturale è rivelata dall’attenzione posta dal poeta nella scelta dei componimenti di apertura e di chiusura delle varie sezioni e dei volumi. La robusta impalcatura strutturale ha infine la funzione di dare il massimo risalto all’aspetto narrativo dei testi, che Saba non concepisce come frammenti ma quali tasselli di un unico mosaico complessivo; lo arriva a considerare come un romanzo, dovuto a carattere unitario dell'Opera e al preponderant elemento autobiografico. È anche in virtù di questa specificità e originalità che la poesia di Saba inizia e apre un filone specifico della nostra letteratura in versi novecentesca, diversa da quella di Montale e alternativa rispetto a quella di Ungaretti ed ermetica. I temi del Canzoniere Una delle tematiche importanti all'interno della sua opera è un amore per la vita che il poeta costantemente avverte, o di cui cerca di appropriarsi e che si nota già nelle poesie di ambiente Triestino. Ma queste aperture presuppongono anche la presenza di profonda angoscia e dolore. A questi due elementi vi si affianca un continuo desiderio di un senso di partecipazione che non ignora la solitudine e l'esclusione dell'individuo. Centrale nella fitta trama psicologica ed esistenziale del Canzoniere è la tematica della scissione dell’io. La scissione è segnata anche dal trauma della doppia infanzia e dalla diversità fra la “madre di gioia” (la balia) e la “madre mesta” (la madre naturale). L'opera si configura come tentativo di ricongiungere le due parti della personalità, la scissione, che sembra possibile quanto Saba inizia la cura psicologica, ma nel “il secondo congedo” dà l’annuncio del definitivo fallimento. L’infanzia è un altro tema capitale del libro. Però c’è una novità, per Saba il periodo della propria fanciullezza non è un tempo felice, ma origine delle difficoltà psicologiche . Saba è il primo poeta postfreudiano dell’infanzia, il primo cioè che tiene conto delle scoperte compiute dalla psicoanalisi. Il tema dell’infanzia è perciò nel Canzoniere al tempo stesso necessario e doloroso. È soprattuto nel “Piccolo Berto” che il tema dell’infanzia ha un ruolo in primo piano. La diversità tra la madre e la balia influenza profondamente anche la rappresentazione sabiana delle successive figure femminili: le donne possono assomigliare alla balia e essere donne-madri; o assomigliare alla madre ed essere donne-fanciulle. Vicino al modello della donna-madre è l’indiscussa protagonista femminile del Canzoniere, la moglie Lina. Il tema dell’amore ha un’importanza anche al di fuori delle
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