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UN SOLO RE, UN SOLO IMPERO. FILIPPO II DI SPAGNA - G. Parker, Schemi e mappe concettuali di Storia dell'Europa

Schema riassuntivo del saggio "Un solo re, un solo impero. Filippo II di Spagna" di Geoffrey Parker. La biografia del "sovano più potente di tutta la cristianità" viene schematizzata attraverso una linea del tempo che segue la periodizzazione del libro di Parker, dalla prima formazione agli ultimi anni di vita di Filippo II di Spagna. Completano lo schema gli appunti relativi ai capitoli di approfondimento su storiografia, fonti, metodologia, ecc. utilizzati da Parker.

Tipologia: Schemi e mappe concettuali

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Caricato il 25/08/2019

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Scarica UN SOLO RE, UN SOLO IMPERO. FILIPPO II DI SPAGNA - G. Parker e più Schemi e mappe concettuali in PDF di Storia dell'Europa solo su Docsity! 1526 Carlo V d'Asburgo, Imperatore del S.R.I. e Re di Spagna, entra per la prima volta a Siviglia, e qui sposa la principessa Isabella del Portogallo. 1527 Filippo II d'Asburgo nasce a Valladolid, in Castiglia. 1543 Ancora sedicenne, Flippo II viene designato a reggente effettivo in Spagna e sposa la sua prima moglie. 1548 Carlo V ordina a Filippo II di lasciare la Spagna e di compiere un grand tour attraverso l'Italia e la Germania fino ai Paesi Bassi. 1549 Accompagnato dal padre e dai più alti dignitari di corte, Filippo II fa un viaggio di piacere nei Paesi Bassi per incontrare i suoi futuri sudditi. Tutti riportano un'impressione favorevole di Filippo II e il principe rimane favorevolmente colpito dai Paesi Bassi, dove rimane fino alla primavera del 1551. 1551 Filippo II fa ritorno in Spagna e comincia ad avere una partecipazione diretta al governo del paese, prendendo le decisioni insieme al padre. 1554 Carlo V affida a Filippo II i regni di Napoli e di Sicilia e predispone le sue nozze con Maria I Tudor d'Inghilterra. Filippo diviene «principe consorte» della sovrana inglese. 1555 Carlo V affida a Filippo II il governo dei Paesi Bassi. 1556 In seguito alla sua abdicazione, Carlo V designa Filippo II quale re di Spagna. 1558 Carlo V muore e Filippo II può finalmente governare da solo la sua grande eredità. GLI ANNI DELLA PRIMA FORMAZIONE: 1527-1558 Alla nascita di suo figlio Filippo II, Carlo V domina su un impero talmente vasto ed esteso che gli viene tradizionalmente attribuita l'affermazione secondo cui sul suo regno non tramonti mai il sole (cfr. cartina). Sulla sua scelta di educare e crescere Filippo II in Spagna influiscono la rivolta dei Comuneros che era scoppiata nel 1520 contro la sua autorità soprattutto contro le sue imposte e il fatto che fosse spesso assente dal regno. Seppure in ritardo, diversi precettori si alternano nell'istruire il principe: Flippo II apprende il latino e il greco (ma non le lingue moderne), la matematica e l'architettura, la storia e la geografia, fa educazione fisica e impara l'arte di comportarsi, ma anche l'autocontrollo, a celare i suoi sentimenti e a frenare le proprie emozioni. Fin da giovanissimo è un grande amante della natura, della lettura, della musica e della caccia. Il principe dedica inoltre molto tempo alla preghiera. Di salute cagionevole e affetto da stitichezza cronica, sviluppa un'autentica fissazione per la salute e la pulizia. Il grande viaggio nei Paesi Bassi segnerà una pietra miliare nello sviluppo di Filippo II, anche se la sua educazione politica inizia già per via epistolare. Carlo V compone infatti quattro serie di «istruzioni» che servano da guida al figlio ed erede. Le «istruzioni» rappresentano una sintesi dell'arte di governo e uno schema che un buon sovrano deve seguire nelle sue azioni. Tra i consigli di carattere generale, di cui Filippo II farà veramente tesoro: non fidarsi di nessuno e non legarsi a una sola persona, non mostrare mai i propri sentimenti, comparire regolarmente in pubblico, essere devoto e timoroso di Dio, essere giusto in tutto. Di ritorno dal viaggio nei Paesi Bassi, Filippo II è ormai adulto e pronto a prendere il posto del padre. Tuttavia, anche dopo i primi passaggi formali di potere, Filippo II continua a stare nell'ombra del padre, che continua a guidare apertamente la politica del figlio. L'onere psicologico di essere figlio di un così grande personaggio si farà sentire per tutta la vita... 1559 Pace di Cateau-Cambrésis. Dopo averli sconfitti, Filippo II obbliga i francesi a fare pace con lui. Questa pace rappresenta una vittoria di grande importanza per la Spagna: il predominio sull'Europa occidentale è assicurato e la paralisi della Francia consente a Filippo II una libertà d'azione veramente unica per tutta la durata del suo regno. Tuttavia, i protestanti francesi rappresentano dei nemici implacabili per Filippo II e non perdono occasione per dare aiuti ai nemici della Spagna in qualsiasi luogo si manifestino. 1560 Filippo II organizza la Lega Santa (tra la Spagna, la Repubblica di Venezia, la Repubblica di Genova, lo Stato Pontificio, il Ducato di Savoia e i Cavalieri di Malta) per far fronte al potere crescente dei turco- ottomani, che minano la stabilità del suo impero e che di fatto costituiscono il nemico più temibile per tutti i primi due decenni del suo regno. 1564 Il conte di Egmont viene designato dai colleghi perché si rechi in Spagna e persuda Filippo II a moderare la propria politica nei confronti degli eretici e ad accordare ai nobili dei Paesi Bassi una più ampia partecipazione attiva alla formazione delle decisioni politiche. 1565 L'assedio turco-ottomano di Malta si rivela un fallimento e l'isola è salva anche per via dei soccorsi inviati da Filippo II agli assediati. 1566 Viene presentato a Margherita di Parma (sorellastra di Filippo II, che governava sui Paesi Bassi) il Compromesso della Nobiltà, una petizione dei nobili che chiede la soppressione dell'Inquisizione e la mitigazione delle leggi sugli eretici. Abbandonata da tutti, Margherita cede alle richieste, ordinando agli inquisitori di cessare la loro attività e imponendo ai magistrati di astenersi dall'applicazione delle leggi sugli eretici. GLI ANNI DIFFICILI: 1559-1567 L'abdicazione di Carlo V rende Filippo II il sovrano dell'impero più potente che mai si fosse visto al mondo dopo quello dei Mongoli. Comprende infatti tutta la Spagna, metà dell'Italia, l'Inghilterra (solo fino alla morte di Maria I Tudor nel 1558), i Paesi Bassi, il Messico e il Perù e i suoi sudditi ammontano a circa 50 milioni. Sebbene siano legati dalla comune lealtà dinastica al sovrano e da interessi commerciali, tali domini sono talmente vasti che la monarchia ha l'aspetto di federazioni slegate comprendenti «nazioni» e «province» a cui, in pratica, si deve lasciare notevole indipendenza. L'impero che Filippo II ha ereditato è inoltre minato da una situazione finanziaria allo stremo e da disordini di natura politica, che coincidono con un periodo di crisi disastrosa per l'economia. Il problema costituito dalla difesa dell'Italia e della Spagna mediterranea rimane in cima ai pensieri di Filippo II per tutto il decennio 1560-1570. Ma proprio quando la minaccia turco-ottomana si fa più grave, all'altro capo dell'impero, nei Paesi Bassi, si va sviluppando una crisi molto seria. L'irrequietezza nei Paesi Bassi, che culminerà nella Rivolta Olandese, scaturisce da due diverse fonti: la penetrazione delle idee protestanti (luterane, anabattiste, ma soprattutto calviniste) e l'interferenza della politica religiosa della Corona (messa a punto segretamente in Spagna e imposta alla élite politica di Bruxelles) con l'autonomia delle province. All'istanza presentata dai nobili dei Paesi Bassi tramite il conte di Egmont, Filippo II decide di non dare una risposta precisa e temporeggia. In realtà, le sue idee in merito alla politica religiosa da seguire nei Paesi Bassi sono precise e su di esse non ammette compromessi di sorta, ma il suo atteggiamento prudente è dettato dalla volontà di chiudere prima la questione di Malta. Il fallimento del grande assedio dell'isola permette a Filippo II di manifestare chiara e forte la sua volontà in merito ai Paesi Bassi: non si apportano mutamenti alle leggi contro gli eretici, che devono continuare ad essere mandati al rogo, e l'Inquisizione deve proseguire il proprio lavoro. Ma il cedimento di Margherita di Parma di fronte al Compromesso della Nobiltà, spalanca le porte alla diffusione del culto calvinista e nei mesi seguenti le folle si abbandonarono ad atti di iconoclastia sistematica. 1578 Morto don Giovanni d'Austria, Filippo II nomina il nuovo governatore generale delle Fiandre: è suo nipote Alessandro Farnese, Duca di Parma. Farnese riesce a dividere il fronte dei ribelli. 1578 Nella battaglia di Alcazarquivir, detta anche dei Tre re, trovano la morte tutti e tre i sovrani coinvolti: Sebastiano I del Portogallo, il sultano spodestato Abd al-Masluk e il sovrano regnante Abd al-Malik. 1579 Le dieci province meridionali cattoliche riconoscono Alessandro Farnese quale governatore rinunciando alle loro aspirazioni indipendentistiche. 1577-1580 Su ordine della regina d'Inghilterra Elisabetta I Tudor, Francis Drake intraprende con la sua piccola flotta una spedizione contro la Spagna lungo le coste americane del Pacifico. 1584-1585 I soldati di Filippo II occupano quasi per intero i Paesi Bassi meridionali. 1585 Scoppia la guerra tra Spagna e Inghilterra. 1586 Filippo II chiede che venga preparato un piano particolareggiato di uno sbarco in Inghilterra e scrive al papa di essersi lasciato persuadere dalle insistenti pressioni di Sua Santità ad allestire un attacco a Elisabetta prima ancora di aver completato la riconquista dei Paesi Bassi. 1588 La spedizione dell'Invincibile Armata si rivela un autentico fallimento e la flotta è costretta a fare ritorno in Spagna. GLI ANNI DEL TRIONFO 1579-1588 Nel 1578 viene rinnovata la tregua con il Sultano, che durerà per tutti gli anni ottanta. Nello stesso anno, in Marocco, Sebastiano I del Portogallo muore senza lasciare figli; il titolo di Filippo II alla successione è valido e il re auspica l'unione della Spagna con il Portogallo tramite procedure costituzionali. Tuttavia, senza il consenso del terzo stato, il problema della successione rimane irrisolto e Filippo II si convince a invadere il Portogallo; nel 1580 nascerà ufficialmente l'Uniòn Ibérica. La Spagna è ora in pace e attraversa un periodo di prosperità. Il Mediterraneo è ancora tranquillo, ma sono soprattutto gli effetti della nuova politica intrapresa nell'America spagnola a farsi sentire. Anche sul versante monetario, si sono fatti dei passi avanti. L'ampliamento pacifico del dominio spagnolo nelle Filippine completa la rete di comunicazioni di cui Filippo II può avvalersi e che abbraccia l'intero globo. El Rey Prudente possiede davvero un impero su cui il sole non tramonta mai... Tuttavia, un nuovo asse anglo-franco-olandese, creato in funzione anti-spagnola, comincia ben presto a porgere aiuti agli avversari della Spagna. Lasciato il Portogallo ormai pacificato, nel 1583 Filippo II delibera di intensificare le operazioni belliche contro gli olandesi. In seguito all'occupazione militare spagnola dei Paesi Bassi meridionali, il governo inglese delibera in modo formale e solenne di fornire agli oladesi aiuti militari e consiglieri politici. Per la prima volta dal quattordicesimo secolo Spagna e Inghilterra vengono a trovarsi in un conflitto armato. Filippo II invita Sisto V a contribuire con suo denaro al piano d'invasione dell'Inghilterra, ma il papa sembra tutt'a un tratto scettico. Filippo II si è comunque convinto che un attacco diretto al territorio inglese obbligherà Elisabetta I a ritirare le sue forze sia dalle Indie che dai Paesi Bassi. Il problema di un simile piano è, ancora una volta, economico: la flotta da sbarco avrebbe dovuto essere una Invencible Armada, troppo grande per essere sconfitta. Ma l'Armata che salperà nel 1588 dalla penisola non sarà possente a sufficienza per resistere a qualsiasi avversario e quello a cui andrà soggetta la flotta spagnola sarà un autentico disastro. Il timore, comunque, che incute la potenza spagnola dura poi a lungo anche nel Seicento; è allora che gli inglesi si persuadono che il loro paese sia diventato «un'isola assediata». Nonostante la disfatta, quella dell'Armada è un'impresa a cui nessun altro sovrano del tempo sarebbe stato in grado di dare attuazione. Filippo II è - e così viene reputato - l'uomo più potente della cristianità, se non dell'intero globo. 1589 Enrico III, ultimo re di Francia della casa di Valois, viene assassinato da un fanatico cattolico. L'erede da lui designato, Enrico di Borbone-Navarra, capo della fazione protestante, si proclama subito re di Francia con il nome di Enrico IV. 1591 L'esercito reale è chiamaro a reprimere la rivolta in Aragona. 1591 Filippo II è sempre più vecchio e malato. Viene creata la Junta Grande, un nuovo organo incaricato di soprintendere a tutti gli altri già esistenti. 1592 Filippo II si reca personalmente in Aragona per vedere con i propri occhi i risultati della pacificazione; il viaggio lo porta quasi agli estremi. 1595 A diciassette anni, il principe Filippo (futuro Filippo III) comincia gradualmente ad assumere le mansioni di suo padre Filippo II. 1598 Filippo II muore nella sua residenza a El Escorial. GLI ULTIMI ANNI: 1589-1598 L'impresa dell'Armada, la guerra nei Paesi Bassi e gli aiuti alla Lega Cattolica in Francia hanno un costo elevato. Nonostante un incremento delle entrate generato dalle Americhe, la politica di Filippo II si è fatta troppo onerosa e il governo spagnolo vede salire rapidamente il proprio indebitamento. La scarsità di capitali e l'eccessiva imposizione fiscale sono due delle cause che provocano in Spagna la crisi economica dell'ultimo decennio del Cinquecento ed entrambe sono, a loro volta, frutto dell'imperialismo di Filippo II. In seguito alla morte di Enrico III, il timore di un trionfo protestante in Francia induce Filippo II ad aumentare gli aiuti da inviare ai cattolici francesi. Anche nel Nuovo Mondo ogni politica di ulteriore espansione deve essere abbandonata, perché mancano i mezzi per attuarla. Un tale susseguirsi di insuccessi e di gravi difficoltà economiche è all'origine di un'ondata di disordini in Spagna. Seguono altre crisi politiche di una certa gravità in Sicilia e soprattutto in Aragona. Nel frattempo la salute del re si fa sempre più precaria; con il calo delle forze fisiche, diminuisce anche il potere di concentrazione e scemano anche le facoltà intellettive, ma Filippo II non è disposto a lasciare il suo potere temporale prima del tempo e abdicare è fuori discussione. Tuttavia, a partire dal 1595 il vecchio re comincia a non occuparsi più degli affari di stato e le sue mansioni vengono gradualmente assunte dal principe Filippo, cui lascerà i propri consigli su carta, in due documenti. (EL 2 LOMPI INNANA NT AIA IRSA E lea ATDATECA del RE dA Li 2 (no) l'OPeraz var di > Sanebea fossa È NOK porto è NE LIO05 MOEL do via LU” NEO Lolazate PI È Don PAVOLTA nei 2 Stargia h 6 rd LOVAN C NOKOSTANI e GPACANE 7 FIVPO dî NON pra) i AUT FUIALE del AONON UP noia Vide Si id SU ve sie. elfi d SOAVE RA
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