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Un vivaio di storia. L'Europa nel mondo moderno Aurelio Musi, Sintesi del corso di Storia Moderna

Riassunto dalla scoperta dell'America alla caduta di napoleone

Tipologia: Sintesi del corso

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Scarica Un vivaio di storia. L'Europa nel mondo moderno Aurelio Musi e più Sintesi del corso in PDF di Storia Moderna solo su Docsity! INDICE: 1) COLONIZZAZIONE NEL NUOVO MONDO 2)STATO E RINASCIMENTO 3) L’EQUILIBRIO IN ITALIA NEL 500 3.1 CARLO V 4.1 LA RIFORMA PROTESTANTE 4.2 I CONCETTI DI CONTRORIFORMA E RIFORMA CATTOLICA 4.3 CONCILIO DI TRENTO(1545-1563) 5 FILIPPO II E L'EGEMONIA SPAGNOLA IN EUROPA 5.1 LA FRANCIA NELLE GUERRE DI RELIGIONE 5.2 ITALIA DOPO Cateau-Cambrésis 5.3 ECONOMIA ITALIANA SECONDA META’ DEL 500(ESTATE DI SAN MARTINO) 5.4 TERRITORI ITALIANI VERSO LO STATO MODERNO 6 CAPITOLO 6 SITUAZIONE NEI PAESI ISLAMICI ,CINESI E GIAPPONESI VED DA LIBRO 7 CRISI DEL SEICENTO 7.1 IL DECLINO DELL'IMPERO SPAGNOLO(FILIPPO III-FILIPPO IV) 7.2 IL CONSOLIDAMENTO DELLO STATO MODERNO IN FRANCIA 7.3 RICHELIEU 7.4 STATO MODERNO IN GERMANIA 7.5 GUERRA DEI TREN’ANNI 7.6 RIPERCUSSIONI GUERRA SU VARI STATI(BOEMO-PALATINA,DANESE,SVEDESE,FRANCESE, 7.7 IL QUADRO INTERAZIONALE DOPO VESTFALIA 8 LA SOCIETÀ INGLESE DAI TUDOR AGLI STUART 8.1 LA RIVOLUZIONE INGLESE 8.2 L’OLANDA NEL SEICENTO 8.3 ASSOLUTISMO E ANTICO REGIME 8.4 ASSOLUTISMO NEGLI ALTRI STATI 9 SCIENZA DELLA POLITICA VED LIBRO 10 LE GUERRE EUROPEE 10.1 GUERRE DI SUCCESSIONE 10.2 ILLUMINISMO 10.3 GUERRA DEI SETTE ANNI 11 DIVISIONE DELLE COLONIE DEL 700 12 RIVOLUZIONE INDUSTRIALE 13 RIVOLUZIONE AMERICANA 14 RIVOLUZIONE FRANCESE 14.1 IL TERRORE(1793-1794) 14.2 TERMINIDORO(1794-1795) 14.3 IL PRIMO DIRETTORIO (1795-1797) 15 RIVOLUZIONE FRANCESE (CONSIDERAZIONI) 15.1 NAPOLEONE BONAPARTE 15.2 IL SECONDO DIRETTORIO (1797-1799) 15.3 COLPO DI STATO DEL 18 DI BRUMAIO 16 NAPOLEONE IMPERATORE 16.1 ITALIA NAPOLEONICA 16.2 LA CAMPAGNA DI RUSSIA 17 LEGGERE 18 L’EUROPA DI BERLINO 19 LEGGERE Canarie e la Spagna riconosceva i titoli portoghesi sulle altre isole dell'Atlantico e sulle coste africane a sud. Il principio che giustificava l'occupazione dei territori era la fede la guerra contro gli infedeli. La legittimità giuridica di qualsiasi spedizione verso l'esplorazione e la conquista di nuove terre oltremare era nel potere pubblico. Verso la fine del XV secolo sia il Portogallo sia la Spagna hanno ormai accumulato un'esperienza considerevole nel campo delle imprese d'oltremare. Se il Portogallo era uscito grazie a Giovanni II a rafforzare l'autorità statale , a reprimere le spinte della grande nobiltà ,a sfruttare attraverso una politica monopolistica le risorse d'oltremare, la Spagna con i re cattolici predilige in particolare la costruzione di un impero euro-africano perché gli interessi della Spagna erano spinti soprattutto verso il completamento della Reconquista, il consolidamento delle conquiste africane, la politica italiana. Con le nuove conquiste si crea la Repubblica internazionale del denaro cioè quella comunità di uomini d'affari che riconosceva come comunico vero sovrano l'accumulazione della ricchezza. Per quanto riguarda gli altri Stati europei l'Italia partecipó alla colonizzazione con i suoi viaggiatori ed esperti navigatori ma anche con capitali dei suoi uomini d'affari. L'Inghilterra cerco di insidiare la conquista spagnola. Le città della Germania entrarono nella corsa al nuovo mondo non solo con i loro poteri di mercanti e operatori finanziari ma anche con i progressi delle scienze geografiche e cartografiche. L'America per l'uomo europeo è l'alterità assoluta. Elementi come l'oro, un ambiente meraviglioso creano un'immagine positiva del selvaggio. Si sviluppa anche il sentimento della superiorità della civiltà europea. All'identità Europa-cristianità-umanità si contrappone l'identità selvaggi-pagani-bestie il cui unico destino è quello della schiavitù. 2. Al Rinascimento… In quest'epoca si possono distinguere un'origine nel quattordicesimo secolo al tempo del Petrarca una maturità tra Il XV secolo e la prima metà del XVI uno stadio finale nella seconda metà del 500. Il Rinascimento ha origini italiane e occupa circa due secoli e mezzo. All'interno di questo periodo plurisecolare nella fase di maturità sono individuabili meglio mutamenti culturali ,mutamenti nella struttura politica, mutamenti nell'economia e nella società. . I mutamenti nella struttura politica fanno dello Stato la nuova forma di organizzazione politica interna e internazionale. Il sistema europeo degli Stati è il nuovo sistema di rapporti. Quasi tutti gli stati europei hanno un organizzazione politica simile. Al vertice c'è il sovrano unico titolare del potere che proviene direttamente da Dio ,giudice supremo e legislatore assistito nella sua attività di governo da un consiglio del re. Questo tipo di stato è chiamato moderno perché presenta elementi nuovi come: le tasse imposte in modo più o meno uniforme su tutto il territorio dello stato ,un esercito professionale, una burocrazia più o meno permanente ,un sistema di leggi valido sull'intero territorio. Ma l'elemento più importante di novità è la divisione tra la titolarità del potere spettante al sovrano e il suo esercizio affidato all'amministrazione. Questi caratteri si formano in un lungo periodo storico dal 400 alla seconda metà del Seicento. I poteri sono ancora vincolati al sovrano e stipendiati dallo Stato. Si presenta il distacco della sovranità da vecchie basi popolari territoriali e una crescente invadenza del potere centralizzato nella vita civile tramite il fisco e il diritto.  FRANCIA: Con la sconfitta di Carlo il temerario, la conquista della Borgogna a opera di Luigi XI, l'annessione della Provenza nel 1481 si compie unificazione geopolitica della Francia. Città vita un sistema di potere non più fondato sulle antichi rapporti cavallereschi Ma sui più moderni principi della sovranità a monarchica. Tutte le province hanno un sistema di rappresentanza autonomo ma tutti i decreti legislativi sono redatti in nome del re. Alcune province invece sono autonome nelle loro istituzioni come la Borgogna e la Normandia. Sotto Francesco primo lo strumento reale di governo sarà il consiglio degli affari: un consiglio segreto che delibera su tutte le questioni presentate dal re stesso politiche militari finanziaria amministrative. Un sistema gerarchico di controllo collegava il vertice del consiglio, Il cancelliere agli ufficiali fiscali e giudiziari delle province diviso in distretti. Al progetto di massima centralizzazione corrisponde la tendenza dei ceti a sviluppare un grado assai elevato di rappresentanza e resistenza. Questa tendenza si manifesta negli Stati Generali cioè nell' assemblea dei rappresentanti dell'intera comunità francese: clero ,nobiltà ,città ,corti sovrane ,enti religiosi abitanti costituenti il terzo stato. Dopo il 1614 non saranno convocati fino al 1789. Sono comunque ai parlamenti a esercitare è più forte potere di rappresentanza e di resistenza nel caso francese. . La corona darà quasi sempre su sostegno ai ceti emergenti.  INGHILTERRA: Le grandi famiglie feudali si trasformarono da potenze a poteri nella società grazie a Enrico vII Tudor la monarchia inglese comprendente anche il Galles e parte dell'Irlanda riesce ad affermare la sua autorità sul complesso statale unitario. Enrico combatte con successo i poteri residui dei grandi feudatari istituendo la camera Stellata una specie di tribunale straordinario per le cause contro le famiglie feudali di belli a cui spesso sono confiscati i patrimoni. Ma è soprattutto con Enrico VIII tra il 1530 e 1542 che si verifica una vera rivoluzione nel governo: il centro dell'amministrazione è assunto dal primo segretario e dal Consiglio privato, si afferma la supremazia dell'ufficio dello scacchiere sono soppresse, ineguaglianze costituzionali e speciali privilegi nel paese. L'artefice di questa rivoluzione amministrativa e Thomas Cromwell che cerca di attuare il progetto della concentrazione del potere nello stato aggiornando istituti e procedure dell'amministrazione. Nel modello di Stato inglese il sistema politico si fonda su un delicato equilibrio fra le esigenze della monarchia centralizzata è una vasta confederazione di interessi. Il Parlamento viene diviso in due camere: La camera dei Lord ereditaria e la camera dei comuni elettiva. La prima è formata dalla grande nobiltà la seconda dalla piccola nobiltà terriera detta gentry e da ceti non mobili e coltivatori diretti detti yeomen. La funzione legislativa è riconosciuta al parlamento così come riferimento dei parlamentari è una legge comune la Common Law. Tra il 400-500 si sviluppa la teoria dei due corpi del re :oltre che dal suo corpo naturale mortale soggetto alle malattie e alla vecchiaia, il sovrano è dotato di un corpo politico incorruttibile non soggetto a invecchiamento malattia e morte. In questo secondo corpo si concentra l'essenza della sovranità.  SPAGNA: In Spagna i re cattolici crearono con la loro unione le premesse per la formazione dello Stato iberico. Sono soprattutto le condizioni interne e internazionali a rendere opportuno r conveniente un matrimonio tra Aragona e Castiglia. Nel 1479 alla morte di Giovanni II ,Ferdinando sale al trono del padre. Nel corso del XVI secolo si compie un processo di ristrutturazione amministrativa fondato su una molteplicità di consigli.  DANIMARCA: Il modello della monarchia feudale elettiva, il cui centro di potere era costituito dalla Dieta dei nobili e del clero ,non consentì la realizzazione di quella trasformazione dei ceti privilegiati da potenze a poteri che fu requisito indispensabile per la formazione dello Stato moderno in Europa. Solo nel 1665 dopo la sconfitta e la guerra contro la Svezia e la pace di roskilde si instaurò la monarchia ereditaria.  POLONIA: In Polonia lo Stato moderno è opera della dinastia degli jagelloni. Questa dinastia nel 1272 con la monarchia elettiva e la ripresa di potere dell'aristocrazia il centro statale si indebolisce. In primo luogo il sovrano dispone di poteri militari amministrativi e finanziari solo nei suoi domini ereditari non può quindi realizzare l'unità morale del territorio. In secondo luogo, vescovi e magnati ,attraverso il Gran Consiglio limiteranno fortemente i poteri statali. La Dieta era in realtà dominata dalla grande aristocrazia.  SVEZIA: La Svezia di Gustavo Vasa si stacca dall'Unione Nord della Danimarca nel 1523. Grazie alle imponenti risorse finanziarie procurate dalla confisca della proprietà ecclesiastiche il sovrano svedese potè garantirsi un'autonomia economica senza ricorrere a una forte e impopolare pressione fiscale. Nel 1544 Gustavo Vasa impose all'assemblea degli Stati il riksdag il principio della monarchia ereditaria in seno alla casata dei Vasa. Grazie all'alleanza tra il sovrano e il riksdag firmato da un quarto stato di contadini e grazie all'esercizio del potere affidato a una burocrazia centrale efficiente, Gustavo impresse una forte accelerazione alla formazione dello Stato moderno svedese.  RUSSIA: Ivan III fu l'artefice dell'Unità della Russia liberata dai mongoli dell'orda d'oro. Nel caso Russo la tendenza al controllo e la centralizzazione statale passó attraverso la tappa fondamentale della sottomissione alla monarchia dei principi autonomie dei boiari dominatori di un territorio enorme attraverso l'unificazione religiosa nel Cristianesimo ortodosso nonché attraverso una concezione assoluta del potere che negava l'esistenza di leggi al di sopra del sovrano. Nella realtà lo zar doveva far fronte alle forti opposizioni dell'antica nobiltà feudale, i boiari, rappresentata nella Duma e ai problemi derivanti dall' enorme estensione di un territorio. A partire dalla metà del XVI secolo comincia ad agire un nuovo organismo rappresentativo gli zemskie sobory, formati da rappresentanti del clero ,dei boiari ,della piccola nobiltà a volte anche dei ceti mercantili e artigiani della città scelti prima dallo Zar poi con il sistema elettivo. Lo zar ha bisogno di predisporre una rete di alleanze sociale di Crea una serie di contrappesi al potere dell'antica totalità a boiara seguendo una tendenza affermata Sì in tutti gli stati moderni europei. Per contrastare ridimensionare la potenza dei boiari prima Ivan III e poi Ivan IV il Terribile distribuiranno la terra la nobiltà di servizio cioè la piccola Nobiltà a servizio dello zar . Decisero di concedere l'usufrutto e di renderlo diritto ereditario. Il rafforzamento del potere centrale Russo corrispose all'indebolimento dell'aristocrazia boiara. Tuttavia la fine disastrosa del regno di Ivan il Terribile doveva dimostrare che il definitivo consolidamento dello Stato Russo non si era affatto realizzato.  GERMANIA: La Germania del XVI secolo non esiste come entità politica unitaria. Disegnare lo sviluppo statuale ha avuto luogo su due piani quello dell'impero che ha perso i prerequisiti medievali della sacralità dell'universalità e della continuità è quello degli Stati territoriali. L'impero è affidato ormai agli Asburgo. Soprattutto nel territorio austriaco si ebbe un forte sviluppo di nuovi istituti per l'esercizio del potere come la cancelleria, il consiglio per la giustizia, La camera per le finanze. L'impero non è dotato di strumenti militari finanziari e politici capaci di applicare le decisioni del reichstag l'assemblea degli elettori. Dunque assai scarso l'effettivo potere che l'imperatore riesce esercitare è quello degli Stati territoriali. La struttura per ceti è di tipo dualistica :da un lato il consiglio del Signore territoriale ,dall'altro la Dieta organismo rappresentativo dei ceti corporazioni della nobiltà ,della città ,del clero fra loro strettamente separate. I ceti godono di poteri assai ampi che investono la sfera finanziaria militare giudiziaria. Nella prima fase della formazione dello stato in Germania i ceti hanno alternativamente appoggiato e contenuto il potere del principe sul piano centrale ma lo hanno indebolito sul piano locale. Nella metà del XVI secolo il valore della Libertà d'Italia continua a essere perseguito e soprattutto preservare lo status quo, dipendenza dei singoli stati italiani anche attraverso il confronto scontro con gli stati moderni, grande potente oltremontane. Nei primi decenni del Cinquecento il predominio sull'Italia è considerato il problema centrale perché esso equivale al dominio in Europa. Le poste in gioco sono due: Milano ma anche il Regno di Napoli. Particolari condizioni politico militari facevano sì che il potere su Milano fosse anche l'unica via per impossessarsi di uno dei due grandi stati marinati Genova e contemporaneamente della sicura disponibilità di tutta la produzione granaria dell'Italia meridionale. Il Regno di Napoli era ambito da Francia e Spagna sia per la sua posizione strategica nel Mediterraneo sia per le sue risorse finanziarie. Milano e Napoli nel sistema degli stati italiani erano anche i punti deboli :non potevano contare nessun principio del legittimismo dinastico, nessuna signoria locale radicata da circa un secolo come a Firenze. Ma si hanno poi punti veramente forti nel sistema degli stati italiani come il Ducato di Savoia e lo statuto della Chiesa, Firenze Venezia. Nessuno di questi stati poteva realizzare una supremazia riconosciuta è dotata di consenso nell'Italia del 400. Permaneva quindi un divario tra l'Italia e le grandi potenze europee nella disponibilità di strumenti politici e militari. La politica dell'equilibrio era perciò l'unica linea che consentiva l'Italia di giocare un ruolo nella scena Europea. Strumento importante nella prassi politica degli stati italiani erano le leghe promosse da Venezia e lo Stato della Chiesa. L'obiettivo era la ricerca degli strumenti di affermazione della sovranità la novità della concezione sta soprattutto nel sottolineare il valore e l'autonomia dell'azione politica caratterizzata da conflitto delle forze in campo. La svolta verso il realismo non è pacifica e segnata da una profonda tensione interna fra il razionalismo politico, la lucida percezione dei limiti della situazione italiana e l'utopia rivoluzionaria di forzare questa situazione attraverso le virtù ,la personalità del Principe. Oltre 10 anni dopo la morte di Machiavelli ,Guicciardini sostiene che bisogna giudicare gli effetti di un regime non valutarlo secondo criteri astratti. Guarda a una repubblica con il governo dei nobili. L'Italia non è riuscita a recuperare la condizione precedente all'invasione francese. I personaggi politici italiani del tempo sono stati tutti di basso profilo perché con il 1494 si è spezzato l'equilibrio creato da Lorenzo il Magnifico e i nessi causali degli avvenimenti che si svolgono nella penisola sono fuori Italia nel sistema europeo degli Stati. La spedizione di Carlo VIII in Italia fu favorita e appoggiata da un principe italiano Ludovico il Moro. Il sovrano francese potè far leva sulla presenza di un partito aristocratico filofrancese in alcune aree italiane soprattutto nel mezzogiorno e fu anche il risultato di una potentissima macchina da guerra. Il Ducato di Milano era uno dei punti deboli del sistema degli stati italiani. Dopo l'uccisione di Galeazzo Maria Sforza in una congiura nobiliare, i poteri furono assunti dal figlio Gian Galeazzo secondo ma di fatto governó lo zio Ludovico Sforza detto il Moro che nel 1494 fece assassinare il nipote e sì proviamó Duca. L'alleanza con la Francia stabilita nel 1492 era necessaria al moro anche per consolidare il suo potere di Principe territoriale nell'area padana. La minaccia Aragonese alle porte Ludovico il Moro siamo la Francia rivendicare il suo potere sul regno di Napoli. Francia guardavo neanche altri potenti potenti italiani come papa Alessandro Sesto Borgia creare attraverso il figlio Cesare un forte stato nell'Italia centrale e aveva quindi bisogno dell'appoggio di una potenza straniera mentre Venezia avrebbe potuto trarre vantaggi e aspirava a nuove conquiste territoriali. Nel 1498 Carlo VIII moriva dopo aver cercato di conquistare il territorio napoletano battuto dalla Lega filo francese. Il suo successore Luigi XII d'orleans riprende progetto della conquista di Milano. Affabilmente stabili accordi con Venezia Favorita in ulteriori espansioni territoriali e con il papa Alessandro Sesto Borgia. Luigi XII rivendicava anche una discendenza di contea quindi titoli di legittimità su Milano. tutto termina con il Trattato di Granada nel 1500 dove Francia e Spagna si divisero il territorio napoletano. Luigi XII ottenne il possesso della metà settentrionale del napoletano inclusa la capitale e Ferdinando il Cattolico si attestava nelle Puglie e nella Calabria. Questa suddivisione durò ben poco perché Ferdinando il Cattolico riteneva troppo importante il dominio spagnolo su Napoli affinché si potesse creare un nuovo Impero spagnolo nel mezzogiorno. Di mezzogiorno diventava per Ferdinando il Cattolico una specie di laboratorio in cui sperimentare tutte le armi e le pratiche politiche di cui disponeva la struttura statale fai 400 e 500. Gli spagnoli si rilevarono particolarmente adatti alle caratteristiche delle Campagne d'Italia. Il protagonista della macchina bellica diventava ora una campagna di fanteria :il tercio spagnolo. La conquista spagnola del Regno di Napoli veniva coronata il 28 dicembre del 1503. Era anche l'inizio di una nuova dominazione straniera nel mezzogiorno d'Italia che sarebbe durata oltre due secoli fino al 1707. Con la conquista del Regno di Napoli si concludeva la prima fase delle guerre d'Italia .La fragile politica dell'equilibrio si dissolveva con la dipendenza della penisola da francesi e spagnoli che rendeva inevitabile il proseguimento della guerra perché il controllo dell'Italia centro del Mediterraneo era la premessa indispensabile per il predominio e l'egemonia in Europa. L'elezione di Papa Giulio II della Rovere nel 1503 fu una svolta sia nel rapporto tra sistema degli stati italiani e le potenze europee sia nella storia del potere pontificio. Il tenace papà se per sviluppare una politica estera aggressiva e costruire intorno a te forse il più imponente sistema di alleanze del tempo. Promosse il consolidamento della monarchia papale è una politica di centralizzazione del potere. Diede vita così alla lega di cambrai nel 1508 in funzione antiveneziana riuscendo a mettere insieme tradizionali avversari come Luigi XII ,Massimiliano d'Asburgo e Ferdinando il Cattolico e a sconfiggere l'esercito Veneziano ad Agnadello nel 1509. La Serenissima se promuove una serie di pazzi separate con gli avversari facendo leva sul fatto che gli interessi degli alleati di cambrai erano diversi fra loro mantenendo così azioni nord-orientali. Giulio II si rese anche protagonista di una lega antifrancese, la lega santa nel 1512 che nella battaglia di Ravenna venne vinta dai francesi per poi costringerli a lasciare Pavia,Genova e Bologna. Sotto la protezione Svizzera venne insediato a Milano Massimiliano Sforza e a Firenze Dopo 18 anni di esilio rientrarono i medici. Ne usciva vittoriosa la Spagna anche se lo Stato della Chiesa e Venezia continuava a essere elementi più forti del sistema. Però nel 1515 con il nuovo sovrano francese Francesco Primo Milano torno nelle mani francesi dividendo l'Italia in due sfere di influenza quella francese al nord e quella spagnola Sud terminando così la seconda fase della guerra. 3.1 Nel 1500 da Filippo e Giovanna la pazza nasceva a Gand nelle Fiandre Carlo che avrebbe realizzato nei 20 anni successivi il disegno del nonno Imperatore. Nel 1506 Carlo diventa erede delle fiandre degli stati ereditati ,da casa Austria, dei regni di Aragona e di Castiglia delle loro dipendenze e domini. Nel 1516 Carlo era proclamato re di Spagna. Carlo V aveva ora tutti i titoli per governare un impero universale. A causa del vasto complesso territoriale adoperava secondo una molteplicità di linee politiche tenute insieme da un potente fattore unitario: la forza materiale e morale della dinastia asburgica e della sua figura giuridica di Imperatore. Purtroppo Carlo V si trovò costretto a fronteggiare la rivolta dei comuneros un movimento a base urbana che riuscì a reprimere alla fine 1521. Il decennio 1520 1530 fu importantissimo nell'elaborazione di una linea politica per la parte spagnola dell'impero della ricerca di un punto di equilibrio tra due esigenze: l'affermazione dell'autorità della monarchia e la ricerca di alleanze con i ceti sociali dei singoli regni. La politica dell'impero doveva necessariamente tener conto di due principali Poli di interesse costituiti dal Mediterraneo e dall'atlantico. Carlo Quinto contemplava la partecipazione alla contesa per l'Italia è per il predominio europeo e il contenimento del pericolo turco attraverso la presa di Tripoli nel 1510 è quella di Tunisi nel 1535. La struttura dell'impero spingeva tuttavia di continuo Carlo Quinto verso le coste atlantiche verso la parte borgognona del complesso asburgico. A fomentare il conflitto contro Carlo Quinto fu il re di Francia Francesco primo e papa Leone Decimo ma Carlo Quinto riuscì a cavarsela grazie all'aiuto finanziario fornito dei più grandi importanti banchieri del tempo. Di li a poco proprio la Germania avrebbe costituito la spina nel fianco del sovrano asburgico e messo in crisi il sovrano di una monarchia universale fondata su unità cristiana, la pace di religiosa, l'unione personale sotto gli Asburgo. TERZA FASE DELLE GUERRE IN ITALIA La terza fase delle guerre d'Italia inizia con L'ascesa di Carlo Quinto che cambia i termini dello scontro tra Francia e Spagna. Le guerre d'Italia è entra in un nuovo ciclo politico europeo caratterizzando il quadro dell'età moderna attraverso la riforma protestante La colonizzazione del nuovo mondo la formazione degli imperi commerciali. Nel 1525 Francesco primo è costretto a rinunciare a Milano e a termine di un anno di prigionia il sovrano francese firma la pace con Carlo Quinto. Il sovrano francese immediatamente promuovo una nuova Alleanza attraverso la lega di cognac in cui riesce a coinvolgere l'Inghilterra Venezia Milano Genova Firenze e il papa Clemente VII. Purtroppo le truppe di Carlo Quinto i lanzichenecchi ottengono la vittoria sul Milanese. L'obiettivo di Carlo quinto e politico cioè spezzare la logica dell'equilibrio che regge ancora il sistema di alleanze tra gli stati italiani e le potenze straniere e spingere così stati alla riconoscimento delle egemonia spagnola in Italia. Nel 1528 Genova si Sgancia da alleanza con Francesco primo ed entra nell'orbita asburgica finanziando lo stato sovranazionale di Carlo Quinto. Successivamente anche lo stato pontificio. Si dà vita così nel 1529 alla pace di cambrai detta delle due Dame perché stipulata da Luisa di Savoia madre di Francesco primo, e Margherita D'Austria zia di Carlo Quinto ponendo fine così al dominio dei francesi nella penisola italiana e stabilisce il seguente aspetto: Milano Napoli Asti sotto il dominio di Carlo Quinto, il Piemonte Sabaudo occupato dai francesi ,Genova nell'orbita spagnola. Nel 1530 Carlo Quinto Incoronato re del Sacro Romano Impero riconoscendo così il predominio della Spagna sulla penisola. . il sovrano francese stipula due sconcertanti alleanze la prima con il nemico di Carlo Quinto i turchi la seconda con un altro nemico i luterani della Germania. Nel 1535 riprendono le ostilità tra Francia e Spagna. Con la pace di crepy 1544 grazie a Papa Paolo III Farnese si dà vita nell'Italia centrale alla dinastia Farnese nel Ducato di Parma e Piacenza. Il successore di Francesco I Enrico II continua la politica diplomatica e militare del padre estendendo i suoi confini fino al fiume Reno. Fu proprio nel 1555 che Carlo Quinto a causa dei problemi germanici viene sconfitto e costretto a firmare la pace di Augusta dove abdica al suo ruolo di imperatore e suddivide il suo regno tra il figlio Carlo II che eredita l'area spagnola e il fratello Ferdinando primo che eredita l'aria austriaca e la corona imperiale. Tutta questa situazione favorí il re francese Enrico II. Nel 1557 il sovrano francese perde il suo ultimo possedimento in Italia il Piemonte. Sarà Emanuele Filiberto che aprirà la strada tipo secondo per marciare su Parigi. Mitra Aprile 1559 è firmata la pace di cateau cambrésis che conferma la vittoria della Spagna sulla sconfitta della Francia. Questa pace contribuì a mantenere un certo equilibrio di forza nel continente e rappresento la decisiva affermazione della dinastia asburgica nei due rami spagnolo e austriaco. Questa fase si colloca in una fase in cui ,dopo la pace di Augusta, il legame tra l'imperatore e territori tedeschi è diventato sempre più debole. Nell'Italia del Quattrocento Cinquecento non si forma uno stato Nazionale ma lo sviluppo dello stato del Rinascimento è indubitabile se connesso intendiamo il distacco dalla sovranità dalle vecchie basi popolari territoriali del comune una più compiuta organizzazione amministrativa finanziaria giuridica potere centrale la molteplicità di giurisdizioni tendenza ad allargare la faccia dei poteri economici e sociali dei ceti privilegiati. Sigla differenza tra stati indipendenti sovrani e stati non indipendenti. Un'altra differenza è collegata agli stati a base cittadina sono caratterizzati non sistema di governo di Gattico fondato su consigli distretti da predominio della città dominante sul resto dello Stato dallo sviluppo precoce di una rete di istituzioni amministrative del territorio. GLI stati monarchici sono caratterizzati da una più forte presenza della sovranità. GIROLAMO SAVONAROLA E CESARE BORGIA Italia nel tempo è considerato una specie di corpo inerte che può essere manipolato dalle potenze straniere a loro piacimento. In realtà l'Italia è un corpo vivo un vivace laboratorio politico lui possono convivere Il Dio di Calvino è più del Vecchio che del Nuovo Testamento, è maestoso, inaccessibile che fin dalle origini ha predestinato ogni uomo alla salvezza o alla dannazione eterna.La predestinazione non elimina la responsabilità del peccatore. Calvino sottolinea il concetto di “vocazione” ancor più di Lutero e a differenza di lui non crede all’imminente fine del mondo e attribuisce molta importanza alla graduale attuazione dei disegni della Provvidenza. la fede,- la partecipazione ai sacramenti (battesimo ed eucarestia), - la rettitudine nella condanna di vita. Lutero sosteneva la “Chiesa invisibile” composta dall’insieme degli eletti di tutta l’umanità, invece Calvino sostiene la “Chiesa visibile” che consiste nella congregazione dei fedeli legati dalla comune pratica del culto e dall’appartenenza ad uno stato o città.Secondo Calvino l’autorità civile non si deve limitare a mantenere l’ordine in un mondo sottoposto al peccato, ma deve promuovere il bene spirituale dei sudditi a sanzione dei comportamenti privati che nei paesi cattolici venivano svolti dalla Chiesa. PROTESTANTESIMO IN:  Il protestantesimo è all'origine della Prussia moderna che era stata smembrata per metà nel territorio occidentale mentre la parte teutonica era sotto il dominio della Polonia. Si trasformò così il territorio dell'ordine in un Ducato laico ereditario e vi si stabilì saldamente la riforma. In Danimarca e in Svezia lo scarso radicamento del Cristianesimo favorì la riforma dei sovrani che deposero i vescovi e incamerarono armi e beni ecclesiastici. In Austria fu difficile perché la nobiltà resto salda la fede Cattolica. In Polonia si presentò in maggior quantità il calvinismo. In Ungheria si presentarono differenti tipi di confessioni.  INGHILTERRA: La riforma religiosa in Inghilterra fu un momento chiave nella formazione dello Stato moderno inglese. Re Enrico VIII In un primo momento aveva condannato gli scritti di Lutero ma nella seconda fase appoggiò sulla riforma protestante proprio perché avrei bisogno di un erede maschio. Il matrimonio con Caterina non aveva generato un erede maschio così invaghitosi di Anna Bolena chiesa al papà l'allungamento del matrimonio. Il papà non appoggio tutto ciò è Enrico VIII efftuó così uno scisma religioso e diede vita al l'atto di supremazia Nel 1534 dov'è sovrano si conferì il titolo di unico e supremo capo della Chiesa d'Inghilterra detta chiesa anglicana. Grazie al primo ministro Thomas Cromwell furono promosse importanti di forme economiche conseguenza dell'atto di supremazia la confisca dei beni di conventi e istituzioni religiose l'incameramento fra i beni del re di tutte le decime pontificie. La vera riforma in maniera teologica può perata da Edoardo Sesto attraverso la creazione del libro della preghiera comune poi si riconoscevano solo due sacramenti battesimo è l'Eucarestia sì sopprimeva il carattere sacrificale della messa e si aboliva il celibato ecclesiastico. Console Inghilterra si avvicinò a modello calvinista dichiarando la religione di Stato. Anche la Scozia diventò calvinista mentre l'Irlanda restò Cattolica. I CONCETTI DI CONTRORIFORMA E RIFORMA CATTOLICA 3.3 Di fronte a una così grande tragedia patita e agli innumerevoli cambiamenti in corso, il mondo cattolico fu investito da un moto di rinnovamento interno che nel corso del Cinquecento avrebbe portato a un esame di coscienza e a una sorta di ritorno ad una vita religiosa più vicina all’insegnamento di Cristo e degli apostoli. Questa riorganizzazione, dottrinale e politica, prese il nome di Controriforma (oppure Riforma Cattolica), proprio perché nata anche, se non soprattutto, come netta risposta alla Riforma protestante di Martin Lutero. Grande fu lo slancio per promuovere le attività di assistenza verso i poveri e i bisognosi, verso cui si mostrò una maggiore benignità, un senso più vivo e una valutazione più estesa di tutte le condizioni psicologiche degli atti umani. Molta attenzione fu posta poi nei confronti dell'istruzione religiosa con la preparazione di appositi strumenti quali, per esempio, il catechismo e i seminari per i preti. Contemporaneamente, la Controriforma lottò contro l’eresia, non soltanto attraverso un’opera polemica in difesa dei propri principi, ma soffocando con mezzi repressivi ogni focolaio di protesta nei paesi cattolici. Quest’opera fu in particolare modo affidata all’Inquisizione, meglio conosciuta come la Congregazione per la dottrina della fede, incaricata di giudicare le convinzioni religiose dei fedeli, che tra le tante vittime conterà pure Giordano Bruno e Galileo Galilei. Accusata talvolta per l’eccessiva crudeltà delle sentenze, si pensò di avviare un’attività di prevenzione che si esplicò soprattutto nel campo librario con l’istituzione dell’Indice dei libri proibiti, cioè l’elenco dei testi considerati eretici e che non era lecito leggere o possedere. 3.4 La lotta fra cattolici e protestanti era divenuta ormai la principale questione a tenere banco in tutta Europa. Carlo V, che da tempo cercava di organizzare un incontro per fare accordare e conciliare le due opposte fazioni religiose, non ebbe sempre risposte positive in tal senso. Per il suo disegno imperiale, però, la pacificazione della Germania e la riforma della Chiesa cattolica risultavano essenziali, ma la Santa Sede finché ne fu in grado aveva declinato più volte l’invito, perché temeva di non potervi esercitare il suo totale controllo. Dunque in campo c’erano sia problemi di natura religiosa sia di natura politica. Trento fu scelta come sede del Concilio perché si trovava al confine tra l’Italia e l’Impero, e dunque per sottolineare la volontà di giungere a un compromesso con il mondo riformato. Ciò nonostante, nel corso di quasi vent’anni, a causa di sorgenti conflitti e incomprensioni, il Concilio ebbe una vita travagliata, piena di interruzioni e rinvii. Dal 1545 al 1563, tra le principali questioni affrontate vi furono quelle sulla riforma disciplinare e dottrinaria. Tre erano gli obiettivi che esso si proponeva: Recuperare i territori protestanti, arginare l'eresia, riaffermare il primato papale in una chiesa cattolica riformata. Il primo obiettivo fu realizzato solo in parte. Il secondo e il terzo obiettivo furono pienamente realizzati dal Concilio di Trento e dalla Chiesa post Tridentina. Si promosse la nascita di seminari per istruire in modo adeguato i sacerdoti, i quali ebbero l’obbligo di residenza e del celibato ecclesiastico. Il latino fu imposto come lingua ufficiale della Chiesa all’interno della quale bisognava tenere in maniera scrupolosa il registro battesimale. Fiorirono nuovi ordini religiosi, tra cui la Compagnia di Gesù (gesuiti), i cappuccini, i carmelitani scalzi. Per quanto riguarda le questioni dottrinali, il Concilio definì posizioni nettamente contrarie a quelle della Riforma protestante in merito alle Scritture e al ruolo esclusivo della Chiesa nell’interpretazione dei testi sacri, ribadì l’esigenza del culto dei santi, delle reliquie e il valore delle indulgenze. In particolare si fissò il dogma del peccato originale che sarebbe stato cancellato dal battesimo — scavando così un solco incolmabile e definitivo tra cattolici e protestanti. Nel complesso, con la Controriforma la Chiesa ne uscì più disciplinata e per questo più potente. Il primato papale affermò con sempre maggiore fermezza la sua infallibilità in materia di fede (fino al 1870) e il carattere monarchico della chiesa. Con il Concilio di Trento Siri affermò la struttura gerarchica della chiesa con nella parte superiore il papà, successivamente i vescovi è nella parte bassa le parrocchie. ORDINI RELIGIOSI:  Teatini: si occupavano di malati e Poveri combattendo anche l'eresia.  Somaschi: la compagnia dei Servi dei poveri che assistevano gli orfani educandoli e istruendoli.  Scolopi: diedero vita a Roma alla prima scuola Popolare gratuita d'Europa.  Barnabiti: si dedicarono alla formazione sacerdotale.  Gesuiti: Aggiunsero ai tre voti tradizionali della professione monacale cioè povertà castità e obbedienza, un quarto voto: Quello dell' assoluta obbedienza al papà. I gesuiti svolsero un importantissima funzione di educazione e di istruzione delle classi colte del tempo. I gesuiti intuirono che la cultura era un potente fattore di status di distinzione e prestigio sociale che doveva comprendere anche discipline Escluse dai tradizionali modelli di insegnamento come la danza il teatro e la musica. Il secondo terreno di intervento dei Gesuiti fu l'iniziativa missionaria a vastissimo raggio nei territori come l'India e il Giappone. L'obiettivo principale della strategia missionaria gesuitica era quello di ridurre la distanza venutasi a creare nel primo Cinquecento tra la religione dei semplici e la religione dei dotti. Si trattava quindi di liberare la devozione di Massa del suo alone superstizioso e restituirle la chiarezza e la semplicità dei Principi cristiani attraverso il catechismo. 5 Quando nel 1556 Carlo V abdicò, divise i suoi poteri e il suo regno tra il fratello Ferdinando, a cui andarono Boemia e Ungheria, e il figlio Filippo II al quale toccò la corona di Spagna cui erano legati immensi possedimenti nel Nuovo mondo e in Europa (Regno di Napoli, Milano, Sicilia, Sardegna e Paesi Bassi). Il giovane Filippo II, in tal modo, ereditò dal padre i vasti domini in Europa e nelle Americhe, ma anche i presupposti per poter dominare da lì in avanti la vita politica europea. Il potenziale militare della Castiglia con i suoi Tercios, il controllo delle aree più ricche del continente con l’appoggio dei banchieri genovesi, nonché il flusso dei metalli preziosi provenienti dalle Americhe, mettevano a disposizione di Filippo un complesso di risorse che i sovrani degli altri paesi potevano soltanto sognare. Oltre a ciò, dal padre ereditò anche il senso di una missione religiosa da compiere in nome di Dio. Anche per questo motivo, Filippo II rafforzò i tribunali dell’Inquisizione - che dipendevano direttamente dal sovrano e non dal papa - proibì i viaggi all’estero degli studenti, l’introduzione dei libri stranieri e, in nome dei principi più rigidi della Controriforma, represse fortemente i moriscos, costringendoli ad abbracciare la fede cristiana. Nel 1557 il suo esercito si rese protagonista di una fortunata azione militare contro i francesi durante la famosa Battaglia di San Quintino. Per onorare questa vittoria, strappata nel giorno di San Lorenzo, Filippo II diede inizio ai lavori di costruzione di un monastero a una cinquantina di chilometri da Madrid, l’Escorial. Il rigido assolutismo caratterizzato dalle continue restrizioni di libertà e di pensiero attuate dal paladino della Chiesa cattolica, come veniva chiamato da alcuni fervidi credenti, non ebbero gli stessi effetti soffocanti e negativi come invece era avvenuto in Italia, ma anzi il periodo in cui Filippo II regnò in lungo e in largo prese il nome di Secolo d’Oro. Dalla pace con la Francia alla Battaglia di Lepanto In seguito alla vittoria nella Battaglia di San Quintino, nel 1559 Filippo II riuscì ad ottenere la Pace di Cateau- Cambrésis, attraverso la quale sanciva la sconfitta della Francia, la conquista dell’Italia dopo più di sessant’anni di guerra, e la totale supremazia sull’Europa. Ma a differenza del padre Carlo V, cresciuto tra la nobiltà fiamminga, Filippo II rivendicò sempre il suo carattere fortemente ispanico e per questo motivo fece della Castiglia e di Madrid, allora poco più di un villaggio, il centro della sua azione. Ma ciò che riteneva assai più importante era la piena unità politica della penisola iberica, la quale voleva diventasse uno stato nazionale. E ci sarebbe riuscito nel 1580, quando occuperà il Portogallo annettendolo alla corona di Spagna. In quel momento, Filippo II poteva vantare la completa egemonia nell’area del Mediterraneo la quale, però, era continuamente esposta agli attacchi dei corsari barbareschi e ottomani. A guidare le loro principali scorribande piratesche c’era Selim II, figlio del leggendario Solimano il Magnifico, che nel 1570 sferrò un attacco improvviso contro Algeri e Cipro, avamposto della cristianità. A difesa dell’isola, si costituì la Santa Lega con Genova, Venezia, Malta, Savoia e naturalmente la Spagna di Filippo II. Così il 7 ottobre 1571 si arrivò allo scontro finale e nel Golfo di Corinto ebbe luogo l’ultima grande battaglia della storia che vide protagoniste le navi e i remi:LA BATTAGLIA DI LEPANTO. Le galere (o galeazze) ottomane erano superiori in numero, ma quelle cristiane più potenti nel fuoco. Il confronto, comunque, fu risolto sui ponti scivolosi delle navi con furibondi corpo a corpo figli della tecnica dell’abbordaggio, e terminarono con una carneficina. La schiacciante vittoria cristiana — determinata dall’affondamento di oltre 150 unità nemiche con 30.000 morti e con la liberazione di 15.000 schiavi cristiani —, oltre ad arginare definitivamente l’avanzata ottomana nel Mediterraneo, servì a Filippo II che, in tal modo, la fece passare come una sanzione divina degli ideali della Controriforma. Tale affermazione religiosa verrà poi esaltata da poeti, artisti e Guerra dei cent'anni era in sostanza continuato ancora nella prima metà del Cinquecento aveva raggiunto il suo Apice sotto Maria Tudor la politica di alleanza Anglo asburgica dettata dal fatto che il nemico numero uno della corona britannica era la Francia alleato a sua volta con la Scozia potenziale fattore di minaccia e di instabilità alle frontiere con l'Inghilterra. Quando Maria Stuart fece rientro in Inghilterra dopo aver abbandonato la Francia per la morte del marito Francesco II nel 1560 la regione era in prevalenza calvinista. Qualche successo nel tentativo di restaurazione Cattolica a Opera della Nuova Regina fu presto vanificato dal matrimonio fra Maria Stuart e L'assassinio del suo secondo marito. Popolo e nobiltà insorsero e costrinsero la regina a fuggire dalla Scozia e a rifugiarsi in Inghilterra. Qui Elisabetta poteva più facilmente controllare Maria che seguendo la via della congiura e dell'Alleanza con frange cattoliche inglesi con la chiesa cercava di scalzare la regina dal trono. Scoperta dunque la congiura Elisabetta Dopo molte esitazioni ordinò la decapitazione di Maria Stuart che venne seguita nel 1587. La regina impresse un grande impulso alle attività economiche del paese alle Manifatture promuovendo in particolare lo sviluppo del settore tessile e sottraendo quote di mercato ai produttori italiani. Furono creati incentivi per gli artigiani protestanti specializzati sia indigeni sia stranieri. Il lavoro artigiano fu regolamentato sia per garantire la qualificazione professionale attraverso l'apprendistato sia per limitare l'immigrazione Dalle campagne verso le città sia per controllare meglio i comportamenti degli strati inferiori della società. L'età elisabettiana è all'epoca d'oro della pirateria delle imprese Marinare di attività formalmente fuorilegge Ma di fatto autorizzate dalla regina attraverso la lettera di corsa documenti in cui erano precisati i vantaggi ricavati dalla regina delle imprese corsare. Tra il 1557 e il 1580 incoraggiato da Elisabetta Drake compì la seconda circumnavigazione del globo e poi se le basi per il possesso inglese della California. Sotto lisabetta si perfezionò il modello costituzionale e politico-amministrativo la via inglese ha l'assolutismo di cui è necessario identificare alcuni caratteri essenziali. Quello di Elisabetta non fungo verno dispotico. Pur dotata di una personalità carismatica la regina nei momenti cruciali del suo regno si attenne alle regole di un gioco politico in base al quale se il re voleva che un provvedimento avesse la forza indiscutibile di legge doveva sottoporlo entrambe le camere del parlamento quella dei pari dove erano presenti Lord e quella dei comuni dove era rappresentata nobiltà del Contee. Il Parlamento formulava il provvedimento sotto forma di statuto ossia di legge scritta avente l'approvazione delle due camere. Più complicato e invece però individuare i meccanismi di formazione delle decisioni politiche e la sostanza del potere nell'Inghilterra elisabettiana. Non si formò mai Tuttavia in Inghilterra una burocrazia centrale e periferica dello Stato paragonabile a quella francese. La burocrazia si formò a partire dal governo periferico locale questo in Inghilterra era sotto lo strettissimo controllo della gentry la nobiltà di contea. L'errore fatto da Filippo secondo fu quello di credere di poter creare nel territorio di Castiglia un potere centralizzato sia politico che amministrativo governato soltanto dal sovrano in maniera unitaria e non considerando che tutti i territori dell'impero spagnolo avevano esigenze differenti tra loro. Filippo II ereditava l'organizzazione da suo padre quindi una divisione in consigli dipartimentali e consigli territoriali oltre alla creazione da parte del sovrano della Suprema inquisizione è del consiglio d'azienda. Ovviamente Filippo II diede vita ad altri consigli come il Consiglio d'Italia del Portogallo delle Fiandre. Questo sistema fatto di consigli era di certo molto macchinoso e per questo si diede vita allo sviluppo dei segretari del re organi di mediazione fra il sovrano e il consiglio. Un'altra evoluzione fatta da Filippo II fu quella legata alla razionalizzazione normativa e alla centralizzazione delle funzioni soprattutto nel settore finanziario. 5.1 Il periodo compreso tra la pace di cateau-cambrésis e la pace di vervins nel 1598 e per la Francia di importanza storica decisiva. La Francia si avvierà verso la fine del Cinquecento ad attuare una via allo Stato moderno caratterizzata dal progressivo rafforzamento del potere centrale e della sovranità a monarchica come principio unitario e garante della Pace interna del territorio. Nel 1559 moriva Enrico II lasciando tre principi minorenni il maggiore Francesco II convola a nozze con Maria Stuart regina di Scozia e morì poco dopo. La reggenza passava perciò alla vedova di Enrico II Caterina de' Medici. Dotata di notevoli capacità politiche la la regina era però straniera e doveva affrontare nel governo del suo paese uscito da una lunga guerra numerosi problemi come la crisi finanziaria è l'aumento del debito pubblico nonché la diffusione dell'eresia calvinista nel suo territorio. Il potere centrale era debole e doveva fare i conti con una nobiltà forte Soprattutto quella di più antico lignaggio divisa in partiti per la conquista del potere a corte. Il leader del partito cattolico nelle cui file militavano Nobili delle regioni settentrionali legate alla regina di Scozia era Francesco di guisa. Antonio di Borbone re di Navarra era invece il leader del partito ugonotto nelle cui file militavano mobili delle regioni meridionali fra i quali i Borbone i cologny. Alla morte di Enrico II il partito del guisa controllava gran parte delle cariche politiche più importanti del paese da cui erano stati esclusi esponenti ugonotti. Caterina adottò allora una linea di mediazione. Si trattava di non far aumentare a dismisura il potere del guisa è predisporre una serie di compromessi. Diede via così ad una serie di concessioni al partito ugonotto. A questa linea fu Dunque ispirato il primo editto di San Germano nel 1562 dove Caterina concedeva libertà di culto agli ugonotti che erano però obbligati a risiedere fuori dalle mura della città. Le reazioni cattoliche non si fecero attendere infatti in Normandia furono massacrati una settantina di ugonotti a vassy . Alla fine del 1562 le guerre di religione si presentarono. Nella prima fase Caterina de' medici preoccupata soprattutto del potere dei partiti cerco di bilanciare sempre le concessioni consente consentendo alla nobiltà di praticare la religione protestante solo nelle proprie terre e limitò fortemente il culto riformato nelle città. Caterina fu quindi costretta sotto pressione del partito con otto diventato molto forte nel paese a promulgare il secondo editto di San Germano nel 1570 dove venivano concesse ai ugonotti oltre la piena libertà di culto varie Piazzaforti fortificazioni e addirittura un porto unito di formidabili difese La Rochelle. La fazione ugonotta stava acquistando in Francia un ascendente forte nella società e nel potere si preparava a costruire il fulcro di una coalizione anti spagnola. Ma l'Editto di sangermano fu anche il frutto di una nuova cultura politica che si andava formando nella corte e nell'amministrazione. Dopo la vittoria Cristiana a Lepanto la congiuntura muto sensibilmente. La Spagna come alfiere della cristianità di prendeva prestigio internazionale il papà e Filippo II appoggiarono con più forza il partito cattolico del guisa. La reggente Caterina sostenne decisamente il guisa e i cattolici ricorrendo anche le vie più violente. In quella che è passata alla storia come la notte di San Bartolomeo tra il 23 e il 24 agosto 1572 furono massacrati nelle sale del palazzo reale tutti gli esponenti di spicco degli ugonotti che erano a parigi per celebrare le nozze del loro capo Enrico di Borbone. La notte di San Bartolomeo la guerra si inaspriva e si radicalizzava. Si accentuava la sua dimensione internazionale con la Spagna a fianco del guisa e l'Inghilterra a fianco del Borbone. Durante il regno del terzogenito di Caterina Enrico III lemire Armate dei due aspiranti al trono Enrico di guisa ed Enrico di Borbone provocarono una vera e propria guerra la cosiddetta guerra dei tre enrichi. Due assassini quello di Enrico di guisa per ordine del re e quello dello stesso re Enrico III per mano di un fanatico frate domenicano risolsero il problema della successione al trono di Francia. Prima di morire Enrico III aveva designato a succedergli al trono Enrico di Borbone. Aveva posto un'unica condizione che si convertisse al cattolicesimo il che avvenne nel 1593. La conversione di Enrico di Borbone era un atto di pacificazione del paese che andava nella direzione applicate da movimento dei politiques è dal più grande intellettuale francese del tempo Michel de montaigne. Nel febbraio del 1594 Enrico IV re di Francia iniziatore della dinastia dei Borbone entrava a Parigi foto di vervins Del 1598 significava per la Spagna la rinuncia a pretese territoriali in Francia e per questo paese il riconoscimento internazionale di Enrico IV ed del ruolo di grande potenza. Importante anche per i suoi riflessi internazionali fu l'Editto di Nantes promulgato da Enrico IV nel 1598. Fu questo il vero atto di pacificazione della Francia è il primo riconoscimento della tolleranza religiosa da parte di un sovrano. Esso prevedeva libertà di culto per gli ugonotti concessione agli ugonotti di alcune piazze forti come la Rossella e Montpellier è la rappresentanza nei parlamenti e la libertà civile. Sia il primo che secondo atto di Enrico erano dettati dal bisogno di concessioni e mediazioni per governare uno stato con il primo si riconosceva l'importanza della religione cattolica nella società francese con il secondo il sovrano facevi i conti con la presenza degli ugonotti nella vita sociale e politica del paese. Il compromesso era la traduzione dell'equilibrio fra dominio e consenso per realizzare il fine del bene e dell'interesse pubblico. Nel fuoco delle guerre di religione in Francia erano anche nate due importantissimi principi dell'agire politico in comunità quello del potere fondato su un patto tra governanti e governati è quello della revoca del patto anche attraverso L'assassinio del re quando vengono meno i suoi principi regolatori. 5.2 LA POLITICA DELL'ITALIA NON SPAGNOLA Per quanto riguarda l’italia spagnola fino a Lepanto assume un ruolo centrale nelle guerre ma bisogna notare che tutti i territori d’Italia saranno comunque al servizio spagnolo. Milano e Napoli saranno importanti non solo come punti geografici ma soprattutto come aiuti finanziari durante le varie campagne militari. Napoli manterrà però la sua autosufficienza e resterà viceregno essendo l’unico dominio ottenuto per diritto dinastico. LA POLITICA DELL'ITALIA NON SPAGNOLA:  SAVOIA: Il Ducato di Savoia era riuscito a consolidare la sua autonomia territoriale e politica dopo la pace di cateau-cambrésis Grazie Emanuele Filiberto il vincitore della battaglia di San Quintino. Sotto questo sovrano e il suo successore Carlo Emanuele primo si definirono la linea di politica internazionale e la vocazione espansiva verso l'Italia di casa Savoia destinata ad assumere un ruolo di primo piano nei secoli successivi. Il problema principale per i Savoia furono le relazioni con la Francia. Se ci si va era pertanto in questa fase l'alleanza con la Spagna è la creazione di un esercito locale. Emanuele promosse a tale scopo la leva obbligatoria tra la popolazione maschile dai 18 e 50 anni. Il sovrano posto poi il baricentro del suo stato dalla Savoia adesso l'Italia sostituendo L'Antica capitale del Ducato con Torino. Carlo Emanuele primo Cioè per sfruttare abilmente la congiuntura critica della Francia impegnata nelle guerre di religione occupando il Marchesato di Saluzzo questo fu riconosciuto ai Savoia che in cambio cedettero alla Francia alcune terre oltre il Rodano. Nel complesso si può affermare che la forza storica del legittimismo dinastico contribuì a fare il Ducato di Savoia nell'epoca della preponderanza spagnola l'unico stato italiano dotato di una relativa autonomia è capace di svolgere una politica di Potenza nella penisola.  GENOVA: Alla Spagna è legata L'ascesa della Repubblica di Genova. A Genova e ha i suoi Banchieri la Spagna affidò alcune funzioni di vitalissima importanza come il controllo delle comunicazioni marittime nell'aria Imperiale e i grandi trasferimenti di denaro da un capo all'altro dei suoi Domini. In cambio Genova potenzia la sua flotta e le infrastrutture del Porto. Con la pace di cateau- cambrésis Genova ottenne la restituzione della Corsica. Essa interessava troppo alla Francia perché potesse accettare che restasse nel orbita genovese. Quindi tram e insidie congiure pressioni sui proprietari dell'isola i creditori del Banco di San Giorgio permutare gli equilibri politici genovesi.  VENEZIA: La Repubblica di Venezia doveva far fronte per la sua posizione Geopolitica sia la potenza spagnola sia quella vicina Austria. Le linee direttrici della Serenissima erano quindi obbligati E vincolanti da un lato l'alleanza con la Spagna per proteggere dai turchi i suoi possedimenti in Oriente un'alleanza non fondata sul rapporto di subalternità gli Asburgo ma sulla reciprocità sulla consapevolezza che Spagna e Venezia avevano bisogno l'una dell'altra per la difesa del mediterraneo è dall'altro lato l'espansione territoriale sulla terraferma e la formazione di un solido stato regionale. Venezia era una grande potenza marinara che seppe far pesare la sua forza navale. Perse la colonia di Cipro nel 1570 mare con contributo militare di primo piano alla vittoria di Lepanto. progressiva espansione nell'Italia centrale. . La chiesa entrò prepotentemente nella stessa organizzazione dello Stato Pontificio. La partecipazione dei Ceti del giornale locali alla macchina statale forza limitata non si sviluppò né un esercito stabile né un corpo di ufficiale omogeneo nel quale le piccole nobiltà e gruppi sociali urbani potessero identificarsi.  VENEZIA: la pienezza dei diritti politici fu riservata solo al Maggior Consiglio l'assemblea del patriziato che leggeva il doge aveva potere legislativo nominare I magistrati gli altri due consigli Erano il Senato con funzioni di natura legislativa politica e amministrativa e il consiglio dei dieci con funzioni di alta Corte di Giustizia. Il potere era soggetto di un processo assai complicato di partecipazioni bilanciate di controlli interferenze reciproche. L'aristocrazia aveva seguito il monopolio del potere e cercava di garantirsi da ogni azione di destabilizzazione sia interna che esterna.  GENOVA: A partire da questi anni si può parlare di una vera e propria serata dei ranghi nobiliari a Genova è l'affermazione di una repubblica su basi rigidamente aristocratiche. Genova era quasi una gigantesca società per azioni di cui Patrizi erano insieme gli azionisti e gli amministratori. A presentare questa condizione fu un'istituzione come il banco di San Giorgio vera eminenza grigia del potere dove i membri del consiglio generale del Banco furono più o meno gli stessi del Maggior Consiglio della Repubblica. Comune a tutte le realtà presentate e il processo di trasformazione che investe la società italiana e muta i connotati di alcuni suoi ceti. Le trasformazioni più vistose riguardano i gruppi sociali privilegiati il mondo nobiliare. La nobiltà va Chiaramente articolandosi in due grandi raggruppamenti Da un lato la Fede alita che pure stendendo soprattutto nel mezzogiorno la sua giurisdizione non è più una potenza politica in grado di minacciare la sovranità monarchica e dall'altro i patriziati urbani che si identificano quasi dappertutto con i ceti di governo con le classi dirigenti cittadine. Il peso dei patriziati urbani deve fare i conti con la forza del Contado e delle comunità non urbane. Se si guardano i rapporti tra lo Stato e la società cade la distinzione fra Italia spagnola e Italia non spagnola e Subentrano altri criteri di divisione e di distribuzione delle aree italiane. Nella seconda metà del XVI secolo possiamo scorgere aree in cui il ruolo dello Stato è determinante è più forte rispetto a quello della società e ha per molti versi una funzione di accelerazione di modernizzazione storica tali furono sia lo stato creato dai Savoia sia lo Stato ispano napoletano. Diverso fu il rapporto tra lo stato è la società in un'altra area dipendente dalla Spagna e Ducato di Milano dove qui i tentativi di formatori promossi dagli spagnoli poterlo giovarsi di un quadro più avanzato dell'Economia e della società cioè il rapporto tra stato e società fu meno squilibrato che nel mezzogiorno spagnolo. L'EUROPA ORIENTALE RUSSIA In Russia sotto Ivan IV il terribile il rafforzamento dell'autorità centrale fu ottenuto dallo Zar che si proclamava i re degli Imperatori Bizantini attraverso l'indebolimento del potere della grande aristocrazia russa dei boiari. Ivan IV fece Largo uso del sistema delle concessioni di terre a coloro che avevano servito il sovrano nelle campagne militari contro i Tartari ed è la conquista del Caucaso creando così una piccola nobiltà di servizio. Ristrutturo anche il sistema militare creando la prima fanteria permanente composta di moschettieri e a moderno il sistema amministrativo e fiscale. La situazione peggioro a causa dello spopolamento delle Campagne della crisi della forza-lavoro contadina e dell'inflazione dei prezzi proprio perché i contadini vendevano se stessi come schiavi per sfuggire alla sicura morte per fame. Il decreto che segnò il punto culminante della politica di asservimento dei contadini fu emanato da successore Boris godunov che tra il 1592 1593 decreto la proibizione di tutti gli spostamenti contadini. POLONIA Se Russia le sorti del potere è un affidati e massima parte all'orto autocrazia zarista in un'altra area dell'Europa orientale la Polonia e non totalmente nelle mani dell'aristocrazia. La Polonia divenne una repubblica nobiliare dovere non era con personaggio decorativo Soprattutto dopo la fine nel 1572 della dinastia jagellone. L'aristocrazia feudale decreto la fine della monarchia ereditaria rendendola elettiva. Affermò il principio del liberum veto L'opposizione di un solo aristocratico era in grado di bloccare qualsiasi decisione del sovrano così l'aristocrazia polacca aveva il diritto di vita e di morte sulla servitù della gleba. 7 Tra la fine del XVI e la fine del XVII secolo Quasi tutte le aree europee furono investite da un processo di trasformazione storica che la geografia ha identificato come la crisi generale del 600. Con questo concetto si vuole intendere insieme la crisi delle strutture agrarie La contrazione demografica la crisi manifatturiera industriale e commerciale un intensificazione del ciclo carestia epidemia carestia nel fetti nefasti della guerra ma anche il declino di vecchie e il consolidamento di nuove gerarchie nella vita degli Stati e nelle relazioni internazionali e movimenti sociali rivolte rivoluzioni che scossero il loro papà del tempo. Questo significa che la crisi non colpi tutti i paesi allo stesso modo negli stessi tempi negli stessi settori nelle stesse attività economiche. Crisi agraria crisi manifatturiera crisi commerciale deficit delle bilance dei pagamenti inflazione e recessione furono fenomeni dall'andamento assai diversificato nel contesto dei paesi europei. Il concetto di crisi appare intimamente legato a quello di trasformazione. La pressione militare e fiscale durante la guerra dei 30 anni la crisi dei grandi sistemi Imperiali quello spagnolo in particolare soprattutto per quanto riguarda il rapporto tra il centro è la periferia del sistema la crisi delle forme e delle relazioni politiche tradizionali. La crescita demografica non è di per sé indice di benessere Anzi un paese che non è in grado di garantire occupazione produzione redditi è schiacciato dalla crisi di sovrappopolazione. Così nell'Europa del Nord l'incremento demografico fu il rapporto equilibrato con la distribuzione del reddito è l'andamento dei prezzi l'aumento della popolazione fu in grado di alimentare una crescente domanda in ragione del livello di reddito raggiunto dagli abitanti dell'Europa del nord della distribuzione del reddito in modo più equo tra diverse fasce della popolazione di un andamento più lineare dei livelli dei prezzi. La guerra in primo luogo quella dei 30 anni che ha interessato gran parte dell'Europa. Un fattore fondamentale furono le epidemie nella prima metà del Seicento furono colpite gravemente la Spagna l'Italia settentrionale la Germania Nella seconda metà del secolo la Francia di saperi giornale l'Inghilterra l'Olanda. L'agricoltura è il punto di forza delle società preindustriali. All'inizio del XVII secolo la secolare espansione dell'Agricoltura si interrompe. I segnali sono molteplici i prezzi dei cereali in ascesa durante il XVI secolo ristagnano diminuiscono Le superfici coltivate diminuiscono all'infuori alcune aree diminuiscono anche le rese cioè il rapporto semente prodotto si afferma la tendenza a passare dalla cerealicoltura all'allevamento. La prevalenza dei cereali nell'agricoltura era stata la risposta la spinta demografica del 500. Lo sviluppo della cerealicoltura era legato alla permanenza del rapporto tra estensione della domanda alti prezzi di mercato basso costo del lavoro. Era altresì legato all'andamento favorevole dei raccolti dipendente soprattutto dal fattore clima. Alla fine del Cinquecento lo sviluppo della cerealicoltura su bloccato dalla convergenza di fattori molteplici. Intorno al 1590 è ben inizia una fase di raffreddamento del clima europeo che durò Fino alla metà del Seicento. Cattive stagioni crisi alimentari ed epidemiche colpirlo soprattutto l'economia agricola è più deboli e più esposte. Il costo del lavoro o mento Resi e profitti agricoli diminuirono si contrasse sensibilmente la domanda anche per effetto di un processo di impoverimento che colpisce soprattutto le economie agricole fondate sulla monocoltura. La contrazione in agricoltura non significa ho crisi globale tocco i cereali più di altri settori. Le economie diversificate furono quindi Favorite. I paesi produttori ed esportatori furono Toccati per primi e più gravemente che l'importatore. Anche Le Manifatture l'industria è il commercio furono investiti dalla crisi. La tecnologia era ancora a uno stadio poco evoluto legge di base era costituita da quella umana. Alcune innovazioni erano state introdotte nei tre settori più importanti dell'industria del tempo cioè l'industria estrattiva la Siderurgia la Manifattura Tessile. L'organizzazione del lavoro Un altro fattore che contribuisce a rallentare soprattutto nell'Europa Mediterranea lo sviluppo industriale. Tra il 1650 e il 1660 l'industria Tessile europea e comunque in crisi anche nelle aree produttive più forte di qui l'importanza che assunse la capacità di diversificare e riconvertire la produzione. Ci furono nuove gerarchie anche nel controllo del credito e della Finanza. L'importanza del denaro crebbe tra il XVI e XVII secolo grazie alla flusso dei metalli preziosi del nuovo mondo. Ma la massa monetaria circolante era scarsa perché il sistema monetario era soggetto a continui sbandamenti. Le lettere di cambio il debito pubblico furono Un alter ego del denaro che regolava tutto il movimento di credito. 7.1 Alla fine del Cinquecento l'impero spagnolo era ancora uno dei più terribili candidati Alla conquista del mondo. In poco più di 100 anni intorno al regno di Castiglia un arido altopiano dalle risorse economiche e se limitate si erano riuniti il resto della penisola iberica buona parte dell'Italia ancora i Paesi Bassi l'America centrale e meridionale le Indie orientali portoghesi. A metà del Seicento la Francia dei Borbone era una Rivale di tutto rispetto l'Inghilterra e le Province Unite e non ricche e aggressive il Portogallo e le Indie orientali avevano spezzato Il Giogo e i catalani erano in piena Rivolta. Gli eserciti della Spagna non erano più invincibili la sua amministrazione veniva portata come esempio di incompetente s'altro neria le finanze erano nel caos e il commercio transatlantico declinava paurosamente l'impero pareva sull'orlo della dissoluzione. La Spagna di Filippo III e Filippo IV non è certo più quella di Filippo II non perché all'apogeo della Sua egemonia è seguita la sua decadenza Ma perché entrata nel periodo del declino del suo sistema Imperiale. Vengono meno alcune delle condizioni che avevano consentito la scesa del sistema sotto Filippo II: La ricchezza e l'egemonia politica della Castiglia regione guida il consenso dei paesi sudditi del re cattolico la capacità del sistema di subordinare adesso tutte le relazioni internazionali. FILIPPO III Durante il regno di Filippo III si manifestarono i primi segnali del declino. La Spagna fu investita da una crisi economica di vaste proporzioni e cattivi raccolti la peste del 1599 1600 la decadenza di gran parte dei settori agricoli colpirono soprattutto la Castiglia provocandone lo spopolamento l'abbandono di villaggi interi l'esodo Dalle campagne verso le città. Filippo III fu costretto a imitare il suo predecessore. Il filone dell'argento americano si era ormai esaurito è la politica fiscale dello Stato sottoponeva a pressione e penalizzava soprattutto la produttività scoraggiando qualsiasi spinta imprenditoriale. Un ulteriore colpo all'economia iberica fu l'espulsione dei moriscos nel 1609 1614. I moriscos costituivano la spina dorsale dell'Agricoltura e dell'Artigianato spagnolo esercitavano i tanti mestieri della città. Durante il regno di Filippo III si produssero Anche importanti mutamenti nel sistema politico spagnolo. Il reggimento effettivo degli affari di governo sotto Filippo II era stato concentrato nel rapporto sovrano consigli. A partire da Filippo III il sistema di potere cambio sensibilmente il suo centro fu costituito dalla figura del valido una figura politica a metà strada Fra il favorito del sovrano è il primo ministro. I due più importanti validos furono il duca di Lerma sotto Filippo III è il favorito di Filippo IV il conte Duca di Olivares che per 50 anni esercitarono un controllo familiare e clientelare dell'intero sistema di potere spagnolo. FILIPPO IV Una nuova congiuntura politica si aprì sotto il regno di Filippo IV con L'ascesa al potere del Conte Duca di Olivares il valido del sovrano. Egli si rese conto della crisi di fiducia e di consenso che il suo paese è le province Imperiali attraversavano. Un nuovo imperialismo internazionale è un maggiore coinvolgimento delle province nella vita economica politica e militare della Spagna furono queste le due risposte che il grande statista contemporaneo del primo ministro francese Richelieu e del primo ministro inglese cioè La seconda fase del suo governo fu Infatti largamente caratterizzata da rilievo della politica internazionale. Nel duello franco-spagnolo la Francia di Richelieu dimostrò una decisa superiorità. Nella politica del primo ministro francese guerra diplomazia spionaggio provocazione strategia della tensione costituirono strumenti diversi di un unico disegno complessivo Teso a indebolire e a ridimensionare il sistema Imperiale spagnolo. In tale disegno si iscrivono le alleanze con i sovrani di alcuni stati regionali italiani le infiltrazioni di spie e provocatori nei Domini spagnoli d'Italia a Napoli in particolare l'intervento in Catalogna a fianco dei ribelli. Richelieu potete porre invece il suo talento politico la sua capacità di previsione e risolutezza pratica servizio di una media potenza in ascesa che si avviava a diventare uno dei più importanti stati europei. Nella contesa tra Francia e Spagna per La supremazia continentale le maggiori chance della prima potenza rispetto alla seconda derivavano anche dalla Maggiore capacità della Francia di superare tensioni e conflitti sociali di sfruttare tutte le forze operanti in direzione della concentrazione del potere. Oltre alla condizione di malessere sociale nelle campagne e nelle città del morto nel 1642 lasciava in eredità al suo successore anche altri problemi. La tendenza alla centralizzazione del potere che Eli tenacemente perseguito attraverso la creazione di commissari e intendenti responsabili del loro operato solo per sovrano aveva creato le premesse di un conflitto che avrebbe caratterizzato la storia della Francia però oltre un secolo quello tra il corpo di funzionari che formavano la classe di governo e gli ordini della società rappresentati nelle magistrature e nei parlamenti. MAZZARINO Il successore di Richelieu e Mazzarino la cui carriera politica era stata Favorita proprio dal Cardinale primo ministro non è muto le linee fondamentali di governo. Nel 1643 moriva Luigi XIII e i francesi dovevano vivere ancora unità di degenza sotto la regina madre dell'infante Luigi quattordicesimo Anna d'Austria. I primi anni del governo di Mazzarino segnarono successi decisivi sul fronte internazionale e nella guerra contro la Spagna ma anche momenti di turbamento e di crisi nell'ordine politico interno. La aumentato fabbisogno finanziario a 28 il primo ministro francese da un lato a estendere il ricorso alla venalità degli uffici creando nuove cariche vendibili dall'altro a passare fino a un terzo il salario annuale dei funzionari pubblici. Gli effetti di quest'ultimo provvedimento assunto nel 1647 furono immediati. L'opposizione al governo coinvolse la nobiltà di toga che non condivideva la continuazione della guerra è il conseguente aumento delle spese militari e cercava di contrastare la formazione di un forte apparato centrale. Anche gli stessi funzionari e gli esercenti degli uffici venali soggette la pressione fiscale e i nuovi oneri delle cariche entrarono nel blocco d'opposizione a Mazzarino. A interpretarla furono i parlamenti difensori storici delle prerogative e dell'Autonomia dei magistrati nei confronti del potere Regio. Il Parlamento di Parigi formulò nell'estate del 1648 un progetto di redistribuzione dei carichi fiscali di controllo della spesa pubblica e di soppressione degli intendenti. Mazzarino fece Allora arrestare alcuni parlamentari e Fu questo il detonatore di una rivolta che si estese da Parigi alle province e agli altri parlamenti. Movimento di rivolta fu chiamato Fronda parlamentare. Su di esso agisce anche l'esempio della rivoluzione inglese del 1640 2 con i nuovi modelli politici in essa espressi. Durante la Fronda parlamentare si ebbe anche una partecipazione Popolare al movimento di Rivolta. Il Parlamento di Parigi annuncio provvedimenti di riduzione delle imposte e fu per questo che all'inizio raggiunse un accordo con la monarchia. Un'altra fonte di conflitto era rappresentata dalla nobiltà di sangue e dal Partito del suo leader il principe di Condé figura carismatica di Capo militare. Nemmeno questa nobiltà che vagheggiava oltre al potere militare anche il potere politico poteva accettare il progetto centralizzatore Mazzarino. Blocco fronte abbiamo l'avversario di Condè il grande statista cresciuto alla scuola di Richelieu.651 Mazzarino andò in esilio e si determinò Allora la grande paura di un vuoto politico. Ciò consenti a Mazzarino di raccogliere le forze militari e digli unificare sotto il manto protettore della monarchia quei Ceti che avevano potuto Sviluppare e accrescere le loro Fortune. Nella battaglia di Parigi nel 1652 mazzarino vinse il ribelle Condé. Mazzarino entrava così vincitore a Parigi con Luigi quattordicesimo. L'anno successivo rientrava nei ranghi anche il Parlamento di Bordeaux. La nobiltà fu emarginata dalla sfera del potere pubblico e fu chiamata a Parigi a costituire la cornice della società di corte. 7.4 La riforma protestante aveva decisamente introdotto un fattore di complicazione della Costituzione politica della Germania. La forza relativa dell'imperatore derivava non dal suo Rango Imperiale ma dall'essere ormai ereditariamente un Asburgo titolare di Domini. Il fondamento del sistema di potere negli Stati gerarchici era costituito dal rapporto tra i principi e i ceti territoriali rappresentati nelle diete. Tra la seconda metà del Cinquecento e il principio del secolo successivo questi Ceti avevano assunto il ruolo di partner indispensabili del principe dell'amministrazione della Giustizia delle Finanze Heavy altri affari di stato. La maggioranza dei Principi elettori era Cattolica mentre i principi elettori di Palatinato Sassonia e Brandeburgo erano invece protestanti. Alla morte di Massimiliano secondo con rodolfo secondo d'Asburgo si accentuavano le contraddizioni dell'impero. Sì crearono due fronti 1 fu l'unione evangelica capeggiata dal elettore del Palatinato all'altra fu una lega Cattolica il cui leader fu il duca di Baviera. A far esplodere il conflitto politico religioso fu la questione della successione al trono di Boemia. Dieta boema dopo aver costretto Rodolfo II ad abdicare e designare signore di Boemia suo fratello Mattia che gli successe come Imperatore. Mattia spostò il centro degli affari boemi a Vienna Alimentando così nella dieta il sospetto di una totale ammissione all'austria. Al momento di scegliere il successore nel 1617 la lega Cattolica riuscì a far eleggere appunto Ferdinando di Stiria di religione cattolica. Allora la dieta boema costituì Nel 1618 un governo di emergenza. Nello stesso anno i due governatori cattolici Venivano gettati dalla finestra del castello praghese di Rodolfo II. La defenestrazione di Praga di fatto dall'inizio alla lunga guerra dei 30 anni. Nella seconda metà del Cinquecento l'economia della Germania meridionale era entrata in crisi. Indici sensibili ne sono le banconote di almeno alcuni grandi mercati i Banchieri come fugger. A fine Cinquecento l'apertura di nuovi mercati soprattutto con l'Austria aveva rappresentato una boccata di ossigeno. 7.5 Quella che è passata alla storia con il nome di guerra dei 30 anni per la sua durata dal 1618 al 1648 fu un conflitto dalle molteplici caratteristiche. Si scontrarono Innanzitutto due civiltà due modelli di cultura oltre che due credi religiosi quello protestante e quello cattolico. Dall'altro lato Gli stati germanici della Lega Cattolica gli Asburgo d'Austria e le forze Imperiali tendenti a restaurare l'unità dell'impero attraverso l'unione controriformistica al trono E l'altare il cemento del cattolicesimo la distruzione dell'eresia protestante. Una seconda caratteristica della guerra dei 30 anni fu l'internazionalizzazione del conflitto l'evoluzione pressoché immediata dalla dimensione locale alla dimensione generale. Ciò si verificò sia per quel carattere di guerra quasi religiosa sia perché su quel carattere sin ne sto immediatamente una diversa finalità politica la lotta per l'egemonia Sul continente. La guerra dei 30 anni è il mutamento degli equilibri politici Sul continente europeo. Se nei primi anni della guerra l'alleanza tra gli Asburgo d'Austria e gli Asburgo di spagna rilancia va una grande concentrazione di potere su scala mondiale alla fine del conflitto la potenza degli Asburgo di spagna era seriamente ridimensionata da una potenza economica come l'Olanda e da una potenza a Forte concentrazione di potere statale che avrebbe tentato l'avventura dell'egemonia Sul continente come la Francia. Una terza caratteristica della guerra dei 30 anni fu l'emergenza di nuovi Pro con i protagonisti sulla scena politica europea le potenze del Nord la Danimarca e soprattutto la Svezia. Il conflitto fu una guerra di Massa. 7.6 FASE BOEMO-PALATINA (1618-1625) La defenestrazione di Praga in Boemia fu nominato un governo provvisorio. L'arciduca Ferdinando richiese l'intervento armato delle forze Imperiali. Per ottenerlo dovete vincere le resistenze del morente imperatore Mattia. Nel agosto del 1618 il primo esercito Imperiale entrava in Boemia federico Quinto principe elettore del Palatinato capo dell'Unione evangelica è il duca di Savoia. Per reazione scendeva in campo anche la lega Cattolica. Ma nello stesso mese veniva eletto imperatore con il nome di Ferdinando II ,Ferdinando di Stiria. Nonostante la fitta rete di alleanze dell'elettore Palatino l'esercito dell'Unione evangelica Fu sconfitto da quello di Ferdinando II nella battaglia della montagna bianca nel 1620 vicino Praga. A Federico Quinto furono sequestrati beni e poi imposto l'esilio mentre i beni dei Nobili protestanti furono trasferiti a Nobili cattolici nel 1622 fu conquistato all'Impero anche il Palatinato. Nel 1621 intanto alla scadenza della tregua d'Olanda dei 12 anni si riapriva il fronte di guerra tra la Spagna e le Province Unite. Un terzo fronte di guerra si ha in Italia quando nel 1625 la Spagna intervenne a fianco dei cattolici della Valtellina contro i seguaci della riforma. Dopo il successo degli Asburgo sulle esercito boemo Palatino il conflitto era destinato ad allagarsi. FASE DANESE (1630-1635) L'espansionismo cattolico asburgico lambiva le potenze del nord Europa in particolare la Danimarca. Il Re di Danimarca aveva il sogno ambizioso di conseguire l'egemonia sull'intera penisola scandinava e il dominio del Baltico Ma questo tuo sogno si scontrò con la Svezia. L'Olanda l'Inghilterra e la Francia di Richelieu e Cristiano IV di Danimarca scesero in guerra a fianco dei protestanti dell'impero ma Ferdinando II grazie alle sue truppe Imperiali combatte la Danimarca e la costrinse a una pace umiliante. Con la pace di Lubecca del 1629 cristiano IV rinunciò a ogni ingerenza nell'Impero. L'imperatore a sua volta emanò l'Editto di restituzione in cui dovevano essere restituiti alla chiesa cattolica tutti i beni confiscati dopo il 1552. La conclusione di questa fase della guerra fu Dunque favorevole agli Asburgo d'Austria che avevano praticamente imposto la loro autorità a quasi tutte le regioni dell'impero protestanti e cattoliche ed estendevano la loro influenza nel Mare del Nord e nel Baltico. FASE SVEDESE(1630-1635) Nel 1592 la corona di Svezia andava a Sigismondo vasà re della Polonia. Il re aveva intenzione di creare un'intesa polonia-lituania Ma questa sua idea lo porto alla deposizione nel 1599 e alla successione di Carlo IX. La Svezia veniva vista come una potenza fondamentale grazie alle sue risorse minerarie e grazie al sovrano Gustavo Adolfo si creò un rapporto privilegiato con l'aristocrazia è un coinvolgimento l'amministrazione dello Stato. Gustavo Adolfo dopo aver stipulato un trattato di alleanza con Richelieu spinse Germania il suo esercito occupando Monaco e sconfiggendo l'esercito Imperiale. Il sovrano però morì durante la battaglia. Nel 1634 le truppe Imperiali sconfissero quelle svedesi. I principi protestanti li abbandonarono e diedero vita nel 1635 alla pace di Praga dove Gli stati germanici erano nuovamente sotto l'egemonia asburgica la Svezia ricondotta entro la sua sfera limitata di influenza il sistema di alleanza cattolico pareva avere il sopravvento sul sistema alternativo. A questo punto la Francia entrava direttamente in guerra. FASE FRANCESE (1635-1648) Le due parti in conflitto erano Francia Svezia Olanda contro Spagna e impero. Al trono imperiale era succeduto Ferdinando III. Le fila della politica francese erano tirate dare Richelieu mentre il fronte spagnolo capeggiato da olivares era diviso su Bari fronti sulla Manica contro gli olandesi nel 1641 la Spagna fu costretta a ritirarsi per l'unione Franco catalana. Infatti la Francia conseguiva varie vittorie come quella a Casale Monferrato. Ma i colpi più micidiali forse quelli decisivi furono inferti alla Spagna e alle truppe Imperiali tra il 1643 e il 1644 a rocroy da Luigi di Borbone. Con ciò nel 1648 gli spagnoli firmarono la pace separata Con L'Olanda riconoscendo definitivamente la sua indipendenza. Nello stesso anno si ebbe la pace di Westfalia che pose termine alla guerra dei 30 anni. Essa fu siglata tra Impero Francia e Svezia perché la anche l’Inghilterra degli Stuart, come la Francia di Richelieu o la Spagna di Olivares, fosse pronta ad avviarsi verso un regime di tipo assolutistico. Ma a deviare il corso degli eventi ci penserà, ancora una volta, una questione religiosa. Carlo I deve dapprima fronteggiare le proteste popolari, giunte fino a Westminster contro la Ship Money, ritenuta illegale vista l’assenza del Parlamento, e inoltre deve vedersela con la rivolta dei presbiteriani scozzesi con cui fallisce ogni tentativo di riconciliazione. Scoppia così la cosiddetta Guerra dei Vescovi, e Carlo è costretto a convocare di nuovo il Parlamento per ottenere i mezzi necessari a condurre le imminenti battaglie. Ma nel Parlamento gli avversari della politica del sovrano sono in numero maggiore e vengono sostenuti anche dalla pressione popolare. E mentre anche in Irlanda scoppia una rivolta cattolica, ponendo il problema su chi dovesse condurre la repressione, il parlamento cerca invece di costringere il monarca a cedere il controllo delle forze armate, che tradizionalmente gli spettava. Carlo non può sopportare questo ulteriore affronto e così lascia la capitale, chiama a raccolta i sudditi a lui fedeli e prepara la vendetta. Nel 1642 ha inizio la guerra civile, che in un primo momento sembra volgere proprio a favore del re che può contare su una cavalleria valorosa. Ma il sostegno finanziario della City al parlamento e l’alleanza con gli scozzesi fanno ben presto pendere la bilancia dalla parte del parlamento, soprattutto grazie al valoroso comandante dell’esercito: Oliver Cromwell. Compiuta una prima breve esperienza come parlamentare nel 1628, prima che questo venisse sciolto dal re, torna nel ricostituito Parlamento nel 1640, schierandosi apertamente contro l’assolutismo di Carlo I. Oliver Cromwell dichiara a gran voce di voler abbattere la diffusa corruzione di corte, creare un sistema fiscale sottoposto al controllo del Parlamento e di mirare a una più energica difesa degli interessi nazionali in politica estera. Per le sue decise e fiere posizioni, quando nel 1642 scoppia la guerra civile, lo ritroviamo a capo dell’esercito di insorti che comanderà con una disciplina ferrea. Da grande stratega militare, attraverso la riorganizzazione dell’esercito rivoluzionario, chiamato New model army, porterà in soli quattro anni i cavalieri del re alla totale disfatta. È il 1648. Nonostante la schiacciante vittoria, sono ancora in pochi a ritenere che si possa fare a meno della monarchia. E lo stesso Cromwell si dichiara favorevole all’accordo con il re sconfitto, purché si salvaguardino le conquiste della rivoluzione. Ma non c’è unanimità di vedute sul nuovo assetto politico e religioso. Il parlamento è favorevole a dare alla Chiesa una svolta presbiteriana a cui però si ribella chi vuole l’indipendenza delle singole religioni (cattolica esclusa) venutesi a creare durante lo scontro tra corona e parlamento in quel clima di relativa libertà. Tra questi ci sono i quaccheri (letteralmente “coloro che tremano di fronte a Dio”, quaker) e i battisti (che conferiscono il battesimo in età adulta). Nel frattempo, nel 1649 Carlo I viene condannato a morte ed è la prima volta che accadde nella storia dell’Europa in nome della sovranità popolare. Dopo la morte del re viene creato un Consiglio di Stato, soppressa la Camera dei Lord e proclamata la Repubblica con il nome di Commonwealth, al fine di governare per il “benessere comune” attraverso l’unione della corona di Inghilterra, Scozia e Irlanda. Scozzesi e irlandesi, però, non ci stanno — e in realtà non ci staranno mai — così le rivolte che scoppiano in seguito verranno sedate nel sangue da Cromwell che per questo motivo è ancora oggi ricordato in Scozia e Irlanda come una figura assai controversa. In particolare a causa della brutale repressione del 1649 durante l’assedio di Drogheda, quando la città viene espugnata con il massacro di quasi 3.500 persone. Questo episodio alimenterà per oltre tre secoli l’odio fra inglesi e irlandesi, così come quello fra cattolici e protestanti. Oliver Cromwell invaderà anche la Scozia nel periodo 1650-1651, dopo che gli scozzesi avevano deliberatamente incoronato re d’Inghilterra Carlo II, figlio di Carlo I, in un tentativo di restaurazione monarchica. Cromwell sarebbe stato anche disposto a tollerare una Scozia indipendente, ma in quel momento è costretto a reagire quando gli scozzesi tentano di invadere a loro volta l’Inghilterra. Oliver Cromwell, da par suo, era meno ostile agli scozzesi, che erano in gran maggioranza di religione presbiteriana, che non ai cattolici irlandesi, e, quando si riferiva a loro, li definiva «Popolo di Dio, sebbene ingannati». Ciò tuttavia non gli impedirà di agire con spietatezza anche nei loro confronti. Sebbene inferiori di numero, i suoi veterani infliggeranno pesanti sconfitte agli scozzesi nella Battaglia di Dunbar, nel 1650 e nella successiva Battaglia di Worcester occuperanno anche il Paese. Da allora la Scozia è sotto il dominio inglese, rimanendo a lungo sotto occupazione militare, con una linea di fortificazioni che dividevano le Highlands dal resto del paese. Nel 1651 viene promulgato l’Atto di Navigazione che riserverà alla madrepatria il commercio con le colonie nordamericane ammettendo nei porti inglesi solo navi britanniche. Un colpo diretto contro gli olandesi che aprirà di fatti la strada alle tre guerre navali anglo-olandesi iniziate nel 1652 e terminate nel 1674 e che finiranno per sancire la superiorità marittima britannica. In questo contesto Oliver Cromwell dichiara guerra alla Spagna, già duramente provata dal conflitto con i francesi, strappandole la Giamaica che poi diventerà il fulcro della tratta degli schiavi. Gli anni di Cromwell segnano la ripresa dell’espansione marittima inglese e inaugurano l’era dell’imperialismo britannico. La politica interna però mostra alcune crepe. Viene stilata in fretta e furia una carta costituzionale e Cromwell viene nominato Lord protettore di Inghilterra, Scozia e Irlanda unendo potere politico e militare. Gli anni Gli anni successivi lo vedranno impegnato nel tentativo di consolidare le conquiste della rivoluzione e di dare al paese nuove istituzioni. Una serie di privilegi concessi alla nobiltà verranno soppressi, fu introdotta una relativa tolleranza religiosa (non però per i cattolici), ma nei successivi anni non gli riuscirà di dare al paese un’adeguata stabilità istituzionale. Nel 1657 il Parlamento gli chiederà di restaurare la monarchia assumendo lui stesso la corona, ma lui rifiuta. Alla sua morte gli succede il figlio Richard, il quale non si dimostrerà all’altezza dei propri compiti, tanto che nel 1660 verrà restaurata la monarchia degli Stuart. 8.2 L'Olanda fu l'unico paese d'Europa sottrarsi alla stagnazione economica generale e trovo i modi e di strumenti per competere economicamente con paesi più potenti consolidando le sue posizioni sia nel Baltico che nel Mediterraneo e riuscendo a costruire un sistema politico originale fondato sul feudalismo e non sul accentramento sistema che diventa un modello per la cultura politica europea. Dopo la tregua dei dodici anni con la Spagna i Paesi Bassi di trovarlo divisi in due parti Le Province Unite e Paesi Bassi meridionali. La divisione è Renato tutto politica le Province Unite avevano costituito uno Stato indipendente a regime repubblicano conosce organizzazione autonoma mentre Paesi Bassi appartenevano alla corona spagnola. La divisione era anche religiosa i Paesi Bassi spagnoli erano in luogo di una capillare penetrazione gesuita era quella economico-sociale. Una forte e potente nobiltà egemonizzata le attività produttive dei Paesi Bassi meridionali mentre le Province Unite era una potenza Marittima Borghese con fortissimi interessi commerciali. Il fattore più interessante di originalità delle Province Unite era il modello politico uno stato repubblicano a struttura federativa. La sede della sovranità era negli stati provinciali che nominavano il capo dello stato quasi sempre esponente della più potente famiglia d'ora in d'Olanda gli Orange. L'altra carica importante nella vita dello Stato era il gran pensionario una sorta di consulente legale delle provincie. Le cariche pubbliche non erano venali ma Erano elettive. Tutto l'ordinamento politico aveva un carattere prevalentemente cittadino ed era dominato dalle classi sociali urbane. Il centro motore del paese era costituito dalla provincia d'Olanda. Il XVII secolo vide la Sua egemonia commerciale industriale e culturale con al centro Amsterdam. Nel 1611 vi era stata fondata la borsa la città era destinata a svilupparsi moltissimo. L'Olanda stabiliva rapporti mercantili con Paesi amici e nemici e dominava il commercio del Baltico. Nel 1602 fu fondata La Compagnia delle Indie orientali un associazioni permanente fondata sia sul libera acquisto di azioni da parte dei cittadini e su una tendenziale concentrazione di capitali. Nel 1652 la compagnia diede vita una fortificazione intorno al capo di Buona Speranza. Di più breve durata fu La Compagnia delle Indie occidentali il protagonista della Guerra di costa la Spagna nel 1621. La vera forza dell'Olanda era l'industria Infatti il paese importava materie prime e semilavorati ed esportava manufatti. La pace con la Spagna significo Inoltre per l'Olanda conquiste territoriali è il riconoscimento della supremazia economica sui paesi bassi meridionali. Intorno al 1650 le Province Unite possedevano un vasto impero commerciale. Dal 1336 a1645 gli olandesi controllare nel commercio degli schiavi neri. Sul piano politico da 1653 a 1672 il regime repubblicano si consolida ed è sperimentata una nuova forma di governo senza Statolder. Il conflitto Anglo olandese era caratterizzato da alcuni mutamenti nelle colibrio Internazionale delle forze che condizionano la stessa dinamica di quel conflitto. In estrema sintesi si può dire che al punto iniziale della guerra Anglo olandese cioè di Inghilterra di Cromwell la sua politica imperialistica successiva all'atto di navigazione al punto finale c'è il progetto di egemonia di una nuova potenza in Europa la Francia di Luigi XIV. La prima guerra Anglo olandese si combatte sulla base di due principi contrastanti l'idea inglese del monopolio e della supremazia Marittima video landese della libertà dei mari. La posizione Geopolitica del Baltico induce l'Olanda ad allearsi con la Danimarca per contenere l'espansionismo svedese. Tra la prima e la seconda guerra avvengono due eventi importanti sul piano internazionale la pace dei Pirenei che concede quaderni territoriali alla Francia e sancisce l'inferiorità della Spagna Rispetto alla Francia la restaurazione monarchica in Inghilterra. I tentativi di un Alleanza tra Olanda Inghilterra e Francia falliscono. E invece siglata un'alleanza fa Francia e Olanda in funzione antifrancese. Le trattative di pace che concludono la seconda guerra Anglo olandese non sono più favorevoli all'olanda. L'Olanda Inghilterra e Svezia si accordano in funzione antifrancese ma la potenza olandese fa paura alle grandi potenze così che nel 1670 venne firmato in modo segreto un accordo tra Inghilterra e Francia per bloccare l'Olanda. Quest'ultima guerra si concluse con la pace di Westminster che riconosce il fondamento dei Principi liberisti ci promulgati dagli olandesi. Comincia però a far paura la potenza francese così si ricrea un unione tra Inghilterra e Olanda. La guerra Anglo olandese è una guerra di natura prevalentemente commerciale. Con il matrimonio tra Maria figlia del futuro re d'Inghilterra Giacomo II è Guglielmo III d'Orange sigla sigla un'alleanza anglo-olandese che vede nel 1688 la formazione della gloriosa rivoluzione. 8.3 Il concetto di assolutismo deriva dal dalla formula il resto sciolto dal vincolo delle leggi. Poiché è il re stesso rappresentante di Dio fonte della legge sovrano e insieme legislatore e giudice supremo. Via del potere assoluto della monarchia nacque Nella seconda metà del Cinquecento durante le guerre di religione in Francia come antitodo al disordine sociale e politico a te dico lo dell'anarchia e fu poi perfezionata nel corso del XVII secolo. Già se stessi teorici le sognavano alcuni limiti in Interporto dalla legge divina il dovere di rispettare ordinamenti consuetudini il patrimonio giuridico accumulato dal paese nel suo corso storico. La monarchia assoluta doveva fare i conti con la molteplicità di forze sociali e politiche organizzate con una pluralità di poteri con organismi e Ceti rappresentativi della società. Il concetto di antico regime nacque dunque con la rivoluzione francese all'origine della formula è Perciò il suo significato negativo. In sostanza antico regime era tutto ciò che si opponeva e le conquiste della rivoluzione. Esso sta indicare i caratteri del rapporto tra lo stato è la società nei 150 anni che precedono la rivoluzione francese. I suoi caratteri sono: - la fonte della sovranità non è la nazione Ma la persona del re; - le funzioni dello Stato presenta uno sviluppo più maturo la titolarità del potere è concentrata nel sovrano Ma la sua gestione all'interno all'esterno dello Stato è affidata a corpi specializzati Qual è l'esercito professionale la burocrazia la diplomazia; - non esiste ancora una divisione per tre poteri dello Stato legislativo esecutivo e giudiziario; - insieme al potere pubblico coesistono costi privilegiati che godono di giurisdizioni separate; - questi corpi sono poteri economici e sociali non potenze politiche a cui venga riconosciuta autonomia; - lo schema di classificazione più importante la società di antico regime non è quello delle classi che corrisponde al criterio della collocazione economica nella società ma quello degli ordini; - in sostanza non si può fermare che l'assolutismo è uno stato più evoluto dello Stato moderno. Alberti c'è di questa società di ordini si colloca la Nobiltà quello di origine Antica cos'è Guarda nobiltà di dignità pronta a imporre la propria egemonia al continente, tanto più che le sue due principali rivali asburgiche, la Spagna e l’Impero versavano in cattive condizioni. Nel 1667, a meno di dieci anni dalla Pace dei Pirenei, si aprì così una nuova stagione di guerre che si sarebbe protratta, con qualche breve pausa, per un cinquantennio. Il primo conflitto del periodo fu la guerra di Devoluzione (1667-68). Dopo la morte di Filippo IV (1665), Luigi rivendicò in nome della moglie, figlia del re defunto, i Paesi Bassi spagnoli e la Franca Contea; non potendo ottenerli diplomaticamente, li occupò militarmente. Il suo intervento allarmò però la vicina Olanda che si schierò con Inghilterra e Svezia a fianco della Spagna. Luigi XIV preferì allora venire a patti e firmò il Trattato di Aix-la-Chapelle ( conosciuto anche come Trattato di Aquisgrana, 2 maggio 1668), accontentandosi di qualche piazzaforte nelle Fiandre. L’Olanda repubblicana e protestante costituiva evidentemente un ostacolo ai piani di Luigi, che decise di neutralizzare quanto prima lo scomodo avversario. Si alleò quindi con l’Inghilterra, la Svezia e alcuni principati tedeschi e nel 1672 scatenò la guerra d’Olanda (1672-78). L’Olanda fu quasi interamente occupata dalle truppe francesi, ma Guglielmo d’Orange (1650-1702), che prese il comando politico e militare della repubblica olandese, aprì le dighe e allagò il suo stesso territorio per fermare l’avanzata nemica, ingaggiando una resistenza accanita e disperata. La Spagna e l’Impero si schierarono allora al fianco dell’Olanda e il conflitto si allargò al Mediterraneo. Dopo anni di scontri, il Trattato di Nimega (16 agosto 1678) sancì una vittoria a metà per Luigi XIV: egli poté rettificare il confine nord-orientale, annettere la Franca Contea e mantere l’occupazione della Lorena, ma non riuscì a piegare la potenza olandese, che uscì anzi rafforzata dalla dura prova. Dopo un breve conflitto con la Spagna per delle questioni confinarie (guerra delle Riunioni, 1683-84), le ostilità ripresero con la guerra della Lega d’Augusta (1688-97). Una vasta coalizione anti-francese, animata da Guglielmo d’Orange (che nel 1688 diventò anche re d’Inghilterra in seguito alla Glorious revolution) e formata da Spagna, Impero, Inghilterra, Olanda, Svezia e Savoia, attaccò militarmente Luigi XIV per strappargli le conquiste territoriali precedentemente ottenute. La Francia fu costretta a difendersi su molti i fronti, anche in quello nord-americano, ma alla fine riuscì a spuntarla. Il Trattato di Ryswick (settembre-ottobre 1697) non sancì un vero vincitore: Luigi XIV ottenne parte dell’Alsazia, ma fu costretto a sgomberare la riva destra del Reno, a restituire diverse piazzeforti alla Spagna e la Lorena al suo duca e soprattutto a riconoscere la legittimità della successione di Guglielmo d’Orange al trono inglese. L’ultimo conflitto che si sviluppò durante il regno di Luigi fu anche il più lungo e il più significativo: la guerra di Successione spagnola (1701-14), che seguì alla morte senza eredi di Carlo II di Spagna (1700) e vide la Francia ancora una volta contrapposta all’Impero, all’Inghilterra e all’Olanda. Tra 1713 e 1714 i trattati di Utrecht e Rastatt posero fine a una guerra che aveva ormai logorato tutte le parti belligeranti e fissarono un nuovo status quo europeo: la corona spagnola passò a Filippo V, nipote di Luigi XIV, ma a patto che restasse sempre divisa da quella francese; gli Asburgo d’Austria ereditarono i possedimenti spagnoli in Italia e nelle Fiandre, mentre l’Inghilterra rafforzò la sua potenza navale e coloniale ottenendo Gibilterra e Minorca e diversi possedimenti francesi in Nord America. Indubbiamente sotto Luigi XIV la Francia conobbe una straordinaria stagione di crescita economica, di fioritura delle arti e della letteratura, di sostanziale stabilità politica e guadagnò, seppur a prezzo di guerre sanguinose ed economicamente dispendiose, una compattezza e un’ampiezza territoriale fino ad allora sconosciute. L’accentramento assolutistico contribuì a razionalizzare, almeno in parte, la struttura statale, pur rendendo l’amministrazione strettamente dipendente dalle capacità personali (nonché dalla salute fisica) di un sovrano factotum, un limite che si fece sentire durante la vecchiaia di Luigi. Allo stesso tempo, però, la sua politica di potenza, all’estero, e di glorificazione personale, in patria, comportarono delle spese sempre più insostenibili, che erosero le finanze statali, vanificarono in buona parte i risultati positivi ottenuti da Colbert e richiesero una politica fiscale sempre più severa e oppressiva, che non mancò di sollevare proteste e malcontenti. Lo sfarzo e i costi di Versailles contrastavano in maniera sempre più stridente con la miseria dei contadini e delle masse popolari, sulle quali pesava economicamente una nobiltà sempre più oziosa e improduttiva. Gli stessi obiettivi di grandezza perseguiti con le armi per mezzo secolo non furono mai pienamente raggiunti e la Francia profuse sangue e denaro per ottenere un primato europeo che le sfuggì sempre e non le fu mai riconosciuto dalle altre potenze, mentre contribuì indirettamente al rafforzamento di una nuova rivale, l’Inghilterra. Alla morte di Luigi XIV, insomma, la Francia aveva già lasciato alle spalle il momento di maggior splendore e cominciava a mostrare segni di debolezza, portando già in corpo i germi della crisi che l’avrebbe minata nel corso del Settecento, per culminare poi nella Rivoluzione del 1789. ASSOLUTISMO IN PRUSSIA E AUSTRIA Dopo la pace di Westfalia le cose cominciarono a cambiare la situazione politica dell'area germanica attenta a differenziarsi. Tendenzialmente per fare rappresenta il rafforzamento del potere dei Principi territoriali A svantaggio dell'imperatore e della dieta Imperiale. Una tappa importante dell'ascesa della potenza prussiana e la pace di oliva Dov'è la Prussia viene unita al Brandeburgo aggiungendo sia un complesso territoriale comprende la Pomerania orientale e vescovati di magdeburgo. L'abilità del lettore Federico Guglielmo consiste nello stipulare un compromesso con la nobiltà che domina la dieta il principe conferma i privilegi ed estende i poteri giurisdizionali della pioda Lita Ottenendo in cambio finanziamenti per costituire un esercito permanente che gli consente di rafforzare la base militare dello Stato e gettare le premesse indispensabili per autonomia finanziaria e amministrativa. Nel Brandeburgo dunque si afferma una via all'assolutismo che ha un fondamento nobiliare. gli junker perdono forza politica come te t'ho ma vedono allargata la fascia di immunità di esenzioni dalle imposte di privilegi controllano tutte le funzioni del governo locale del territorio. Una monarchia in fase di consolidamento potrebbe definirsi quella dell'Austria sotto Leopoldo primo d'Asburgo il suo predecessore unificò i ducati austriaci e regno di Boemia sotto il profilo di un comune sentimento oltre che credo religioso. Si posero anche l'obiettivo di rafforzare l'amministrazione pubblica di formare un esercito permanente. Il problema della monarchia asburgica era l'Ungheria o perlomeno quella piccola parte di questa aria che non era caduto sotto alla giurisdizione ottomana. Le forze militari turche alimentavano il ribellismo della nobiltà ungherese per destabilizzare la monarchia asburgica Era inevitabile Dunque che il problema ungherese fosse strettamente intrecciato con rapporto tra monarchia asburgica e gli ottomani nel 1660 il sovrano nulla Ho tutti i privilegi politici di cui godevano gli ungheresi e del via ha una repressione delle minoranze protestanti. La reazione fu la rivolta nel 1678 dove I ribelli magiari furono appoggiati dai turchi. Nel 1683 Vienna fu assediata dai turchi e con la pace di carlowitz nel 1699 i turchi cedettero Agli austriaci l'Ungheria e la Transilvania mentre Leopoldo ottenne dagli Stati magiari il consenso a rendere la dinastia asburgica non più monarchia elettiva ma ereditaria. SPAGNA E ITALIA Dopo la pace di Westfalia e nel corso del XVI secolo la Spagna perse alcuni pezzi importanti del suo mosaico Imperiale francia allargo i suoi confini a spese territori della corona spagnola. Ma dal punto di vista delle estensione territoriale dei suoi Domini dell'articolazione amministrativa della politica internazionale la monarchia dei Re cattolici restava ancora una potenza Imperiale Inoltre dopo la perdita del Brasile poteva ancora contare su un vasto Impero coloniale. Questo Impero Però ora era assai debole. Sulla scena internazionale il peso della monarchia spagnola Soprattutto negli anni 60 del Seicento fa ancora rilevante. La corona seppe supplire Con la diplomazia la difficoltà di far valere la forza militare riuscì a inserirsi nel sistema ad Alleanza antifrancese a fianco di tradizionali nemici come l'Inghilterra e l'Olanda. Sì Eh beh nel corso del secolo un ritrattamento della Castiglia rispetto ad altre regioni spagnole e siccome La Castiglia del cuore dell'economia Imperiale la sua crisi coinvolse l'intera Spagna. Questo processo riguarda soprattutto l'ultima fase del regno di Carlo IV e primo periodo di Carlo II. Anche per l'Italia vale lo stesso discorso fatto per la Spagna i segni di una condizione vissuta da crisi e stagnazione sono evidenti gli effetti della guerra dei 30 anni furono avvertiti soprattutto nell'Italia settentrionale. Nella crisi demografica che investì la penisola italiana un L'importante esercitato dalle epidemie di peste. L'Italia si trova o tagliata fuori dalle direttrici del traffico internazionale da paese importatore di materie prime ed esportatore di manufatti si trasforma in paese esportatore di materie prime è importato di manufatti. Un settore un settore merceologico particolarmente in crisi fu quello della lana. Più diversificato l'andamento di un settore trainante dell'economia italiana di esportazione la seta. La crisi italiana del settore tessile era dovuta soprattutto alla concorrenza dell'Europa nord-occidentale cui si era avuta una di compensazione della produzione di lusso alla produzione di Massa. Un altro segnale del ripiegamento su se stesso e la società italiana è stata riassunta nel ritorno alla terra nel immobilizzo di capitali nel investimento preferenziale nei titoli del debito pubblico in espansione in tutti gli stati. L'Italia continua a presentarsi non con l'immagine della compattezza Ma come un laboratorio ed esperienze differenti in tutti gli stati italiani del tempo le funzioni pubbliche della vita politica andarono estendendosi è meglio organizzandosi quando alle normative alle procedure all'efficacia degli strumenti di applicazione. Non puoi elemento comune fu l'affermazione di un ceto ministeriale legato all' apparato statale all'esercito del governo centrale e periferico diverso punte c'è il peso esercitato dai singoli stati nella politica internazionale. Il Piemonte Sabaudo fu largamente influenzato nel modello di politica internazionale della Francia di Luigi XIV Carlo Emanuele II Adotta una politica mercantilistica. La capacità di egemonia della Francia è una sua ulteriore prova nel rapporto con Genova Luigi quattordicesimo costrinse La Repubblica genovese un atto di sottomissione diplomatica solo così lo Stato genovese Lucia salvaguardare la sua indipendenza. Lo Stato Pontificio non fu più in grado di realizzare una presenza significativa sulla scena internazionale. La funzione di mediazione si esauriva nel piccolo cabotaggio per la difesa di un potere internazionale sempre più legato allo Statuto privilegiato della sede Apostolica E sempre meno identificabile con ruolo propulsivo svolti in Europa dalla diplomazia papale del XV e nel XVI secolo. Anche nello Stato della Chiesa la tendenza l'accentramento dei poteri ea una più efficiente gestione del rapporto tra il centro è la periferia industria un ammodernamento delle strutture amministrative dello Stato. Anche ruolo internazionale di Venezia e Roma in netto declino. Tuttavia Venezia continua a esercitare un fascino ideale intellettuale il suo mito legato all'efficacia al funzionamento delle sue istituzioni politiche alle bellezze del sito alla capacità di governo del territorio permaneva anche durante la crisi del 600. La politica estera della Corte medicea del Granducato di Toscana Soprattutto sotto Cosimo III fu differente dalla Francia Anche perché Il Granduca aveva sposato Margherita d'orléans. Sesto così l'egemonia in Europa poteva costruirsi un assegno dell'Aquila Imperiale asburgica. Iniziano così le trattative di pace che si conclusero a Utrecht nel 1713 e a rastadt nel 1714. La vera vincitrice del conflitto fu l'Inghilterra mentre Filippo Quinto fuori conosciuto re di Spagna. La Francia rinunciò così a ogni pretesa sulla Spagna mentre all'austria fu attribuito il Belgio spagnolo. La situazione cambiò in Italia il Regno di Napoli lo stato di Milano la Sardegna Lo stato dei presidi passarono dalla Spagna all'austria. Vittorio Amedeo II di Savoia ottenne il Regno di Sicilia mentre Federico di Brandeburgo venne riconosciuto come re di Prussia. Alla fine della guerra di successione spagnola furono poste le premesse per un nuovo equilibrio italiano. Se applico per la prima volta il metodo delle barriere cioè la creazione di stati cuscinetto come il Belgio tra Francia e Olanda e lo Stato Sabaudo tra Francia e Austria. Il loro compito era quello di prevenire i conflitti. GUERRA DI SUCCESSIONE POLACCA Nel 1733 l'Italia doveva diventare teatro di un'altra guerra scoppiata per motivi dinastici la guerra di successione polacca. Con la morte di Augusto II Di Sassonia re di Polonia si presentano due candidature alla successione quella del suocero di Luigi XV sanislao è quella di Federico II Di Sassonia. La prima candidatura fu sostenuta dalla Francia e dai polacchi la seconda da Austria Prussia e Russia. La Russia penetro così nel territorio polacco e insediò sul trono Federico Di Sassonia. Nella prima fase ci fu uno scontro diretto tra Asburgo e Borbone. Con ciò la Spagna Sperava di recuperare i territori persi in Italia ma il blocco Borbonico si incrinò presto. Nel 1735 cominciano quindi trattative segrete tra Francia e Austria così che avvenne il rovesciamento di alleanze è il riavvicinamento tra Francia e Austria così che Carlo Sesto diede vita la pace di Vienna 1738 dove Federico Augusto II era riconosciuto re di Polonia con il nome di Augusto III mentre Stanislao teneva la Lorena. Con ciò la Spagna ottenere di Regno di Napoli di Sicilia che diventarono autonomi mentre i Savoia ottennero il Granducato di Toscana. Fu caratterizzata dal fatto che il Regno di Napoli diventava uno stato a sé con un proprio re e guadagnava la sua autonomia mentre in Toscana si affermava la dinastia Asburgo Lorena la pancia veniva riconosciuta la prammatica sanzione. GUERRA DI SUCCESSIONE AUSTRIACA Nel 1713 l’imperatore d’Austria Carlo VI aveva soppresso la legge salica (la quale, di origine medievale, impediva alle donne di ereditare il trono imperiale). Al suo posto aveva emanato invece la “prammatica sanzione”, che stabiliva l’ereditarietà dei primogeniti indipendentemente dal sesso, e secondo cui sua erede al trono sarebbe dovuta essere sua figlia Maria Teresa.La diplomazia austriaca era riuscita a far approvare la sanzione agli stati europei, ma ciò le era costato molto, perché l’Inghilterra aveva preteso lo scioglimento della Compagnia austriaca delle Indie Orientali. Così, nel 1740, viene incoronata quale imperatrice d’Austria Maria Teresa. Ma tutte le potenze europee, tranne l’Inghilterra, disconoscono gli accordi presi, ed avanzano invece altri pretendenti. Si forma così una coalizione anti-austriaca, il cui scopo è ridurre l’influenza austriaca nell’Europa centrale e in Italia. La guerra sembra avere esiti disastrosi per l’Austria, appena uscita dal conflitto ottomano. Il re di Prussia Federico II si spinge fino alla Boemia. La stessa Maria Teresa è costretta a lasciare Vienna e a rifugiarsi presso l’aristocrazia ungherese, la cui lealtà è decisiva per le sporti della giovane imperatrice. In Italia gli austriaci resistono alla avanzata franco-spagnola, e anzi si spingono fino alla repubblica di Genova. E’ del 1746 il leggendario l’episodio di Giovan Battista Perasso, detto Balilla, il quale, lanciando un sasso contro i soldati austriaci, dà il via alla rivolta genovese che fa ritirare gli Austriaci. La guerra si risolve grazie alla diplomazia del Primo Ministro inglese William Pitt il vecchio. Viene così firmata nel 1748 la Pace di Aquisgrana. Maria Teresa viene riconosciuta come imperatrice, anche se l’Austria deve perdere alcuni territori di importanza strategica. L’Italia raggiunge invece un assetto territoriale che si manterrà inalterato fino alle guerre napoleoniche: gli Austriaci si insediano in Lombardia e i Borboni di Spagna nel Mezzogiorno, mentre sono libere Venezia e Genova. Questa cederà poi, nel 1768, la Corsica alla Francia. RIVOLUZIONE DELL'INGHILTERRA DEL 700 L'Inghilterra nel 1701 act of settlement il Parlamento inglese aveva regolato la successione alla morte di Guglielmo III per evitare condiscendente di Guglielmo II Stuart salisse al trono e restaurato e cattolicesimo in Inghilterra l'atto escludeva dalla successione i suoi eredi maschi e ammetteva le femmine. Così dopo la morte di Guglielmo III sul trono inglese Sari la seconda figlia di Guglielmo II Anna di Danimarca che unificò Scozia Inghilterra nel Regno Unito di Gran Bretagna. Alla morte di Anna i Parlamento attribuì la corona un discendente di Giacomo primo Stuart per parte di madre Giorgio primo della dinastia tedesca di Hannover. La gentry i mercanti piccoli e medi proprietari terrieri costituivano il ceto dei produttori di metà della ricchezza del paese e si erano moltiplicati anche i centri manifatturieri. La creazione della banca di Inghilterra nel 1694 e l'abolizione dello Statuto privilegiato e monopolistico di alcune compagnie commerciali favorino un afflusso di capitali esteri ma ad accelerare il processo di accumulazione originaria della capitale in Inghilterra continui anche la penetrazione commerciale della Gran Bretagna nell'estremo Oriente con scambi con l'India e la Cina attraverso le compagnie. Con tutto ciò Si creò ancor più rapporto stretto tra politica interna e politica estera il Parlamento e il governo si occupavano della politica interna e dell'economia la corona della polizia militare ed estera. Fu il potere dei whigs nel parlamento inglese a influenzare moltissimo la politica estera di Guglielmo III e di Anna Infatti erano i rappresentanti di quel ceto di produttori desiderosi di fa giocare all'Inghilterra un ruolo di primo piano sulla scena mondiale. Fu walpole del loro partito a reggere per un ventennio la carica più importante nella politica inglese di primo Lord della tesoreria e cancelliere dello scacchiere. La sua politica si basava su una politica estera non aggressiva ma fondata sull'equilibrio stabilito a Utrecht. Il principio della responsabilità politica del cancelliere verso il Parlamento sarebbe stato la base della monarchia costituzionale inglese nel XIX secolo. Era la monarchia che accettava Ormai il potere del Parlamento ed una sempre più influente opinione pubblica nella vita dello Stato. RIVOLUZIONE NELLA FRANCIA DEL 700 La Francia degli ultimi anni del Re Sole pagava i costi di una politica che l'aveva comunque condotta diventare tra 1648 1688 la prima potenza Europea. Tra la fine del Seicento e la guerra di successione spagnola la crisi economica interna e la concorrenza politica internazionale imponevano allo stato l'adozione di misure fiscale ancora più rigide e un ulteriore inasprimento di quel controllo sociale che aveva caratterizzato la fisionomia dell'assoluto francese. Con la morte di Luigi XIV ripresa dei contratti politici e sociali. Essendo minorenne l'erede di Luigi quattordicesimo tra il 1715 1723 tenera reggenza al trono Filippo d'orlean nipote del Re Sole ma durante questo periodo di sangue riconquistò il potere il Parlamento di Parigi formato dall'altra nobiltà e dall'altra del clero di ottenne il diritto di rinomanza e di registrazione il potere cioè di bloccare la decisione del re. Nel 1716 lo creò una banca nazionale instaurando anche la compagnia occidentale che doveva gestire tutte le voci del grande commercio internazionale e della finanza pubblica. Però solo con il primo ministro fleury la Francia potrebbe gradualmente riprendersi attraverso una più rigorosa politica di bilancio intensificando il commercio con l'estero è entrato nel commercio di schiavi. LA SPAGNA DOPO LA GUERRA DI SUCCESSIONE Sotto Filippo Quinto la Spagna Dopo aver perso e dominio europei si orientò verso la costruzione di un'identità politica nazionale. Avvenne la conversione dell' Impero a Nazione ma fu sempre presente l'idea della riconquista del predominio in Italia. Sarà proprio la regina Elisabetta Farnese a portare avanti questa idea infatti nel 1718 truppe spagnole invasero la Sicilia ma la triplice alleanza di Inghilterra Francia e Olanda e impero bloccarono la Spagna. ITALIA Dopo il Baltico ai Balcani pure Italia per quasi vent'anni Al centro Le sistema dell'equilibrio europeo. Essa fu In sostanza teatro di spartizioni tra Spagna e Austria negli anni 1720 1733 arbitro l'Inghilterra Quindi campo di intervento ancora più ampio con il coinvolgimento della Francia e dei Savoia durante la guerra di successione polacca. Gli Asburgo in Italia promossero una serie di riforme con la creazione di un banco nazionale a Napoli e di un aggiunta di Commercio Mentre a Milano l'istituzione di un catasto per la redistribuzione dei carichi fiscali ovviamente sia a nord che a sud gli asburgici Non è vero il consenso sociale necessario per realizzare idee e progetti di riforma ma sia a Napoli che a Milano si gettarono le basi per l'età dei lumi. In Piemonte si cerca di dar vita allo stato assolutismo di Luigi quattordicesimo ponendo delle azioni in campo del fisco il regime feudale e le immunità ecclesiastiche e la codificazione giuridica e la scuola. La politica in Italia veniva fatta però fuori da essa perché gli stati italiani non hanno un ristretto margine nel gioco e ne subiscono le regole. 10.2 Con il termine illuminismo ci si riferisce ad un movimento culturale, sociale e politico che per tutto il Settecento, a partire dall’Inghilterra, si diffonde in Europa trovando il centro di maggior espansione – la sua culla potremmo dire – in Francia (Parigi diventa la capitale della cultura). Gli intellettuali francesi in questo secolo partoriscono idee che influenzeranno il pensiero di tutti gli altri intellettuali europei, con ripercussioni che non si limitano solamente alle opere letterarie: l’ideologia degli illuministi riesce infatti a stimolare anche un cambiamento politico secondo quello che si usa chiamare “dispotismo illuminato”. Vediamo, un punto per volta, in cosa consiste tutto questo. Alla base dell’Illuminismo c’è uno stimolo storico che proviene dal secolo precedente: la società di Antico Regime, con i suoi vecchi privilegi, la Chiesa con le sue censure che non sono riuscite a fermare il progresso scientifico di Galileo e di Newton, sono ormai anacronistici e si avverte un forte bisogno di cambiamento culturale. Gli intellettuali hanno avuto modo di capire che l’osservazione diretta dei fenomeni naturali, e il rifiuto di vecchissime autorità filosofiche come Aristotele e Tolomeo, può portare a una vera conoscenza della realtà e del mondo. Il punto è quindi questo: rifiutare ogni dogma precedente per osservare direttamente il mondo circostante in modo da comprenderlo, gestirlo e migliorarlo. L’uomo deve essere liberato da tutto quello che nella società attuale ostacola la felicità e la libera espressione dell’individuo. C’è bisogno di osservare i meccanismi del mondo attuale per riconoscerli e superarli, progredire verso una condizione di benessere. Come si può fare questo? Solo ed esclusivamente attraverso l’uso della ragione e dell’osservazione. Illuminismo significa proprio questo: la ragione illumina le tenebre del passato, e il Settecento è conosciuto, appunto, come il “secolo della ragione”. Dalle premesse appena esposte derivano tutti i precetti e i temi adottati dagli illuministi. 3.1Idee dell'Illuminismo Le idee dell’illuminismo si ripercuotono prima di tutto sul modo di concepire l’arte e la letteratura le quali devono rispondere e adattarsi alle seguenti e nuove regole: • Tutte le forme d’arte devono essere ricondotte a principi razionali e validi, si rifiuta l’eccesso del barocco e torna in voga il gusto per il linguaggio classico che sfocia, a fine secolo, nel neoclassicismo. • L’arte deve dire il vero con la massima chiarezza. sovrani erano divenuti dei despoti non più illuminati e i popoli guardavano con interesse a ciò che stava avvenendo in Francia. 10.3 Le tensioni europee dopo la pace di Aquisgrana non si erano sciolte la Prussia in fase espansiva l'Austria con desiderio di rivincita per riprendersi la slesia la Russia alla ricerca di una più stabile egemonia sul Baltico l'Inghilterra e la Francia in conflitto soprattutto per l'egemonia coloniale. Il sistema dell'equilibrio europeo entrava Dunque in crisi per l'impossibilità di bilanciare la forza delle potenze secondo l'ottica che aveva caratterizzato l'età delle guerre di successione. I conflitti continentali e la corsa anglo-francese l'impero coloniale aveva immediate ripercussioni sull'equilibrio europei. Nel gennaio 1756 scoppiava dunque la Guerra dei Sette Anni tra la Francia e l'Inghilterra ha combattuto sui fronti europei sul fronte indiano sul fondo americano. Federico II fu l'Inghilterra a ad aggiudicarselo come alleato costringendo la Francia isolata dalle allearsi con l'Austria. Si attua così un rovesciamento delle alleanze tradizionali. La Guerra dei 7 Anni nelle sue fasi alterne e rivelò il protagonista Il protagonismo militare della Prussia di Federico II espressione del suo protagonismo politico in Europa la fragilità del sistema politico militare della Francia coloniale che ha perso entrambi parte dei suoi possedimenti americani e importanti postazioni indiane. Nel 1762 Federico II firmava la pace separata con lo zar Pietro III di Russia e nel 17 63 con l'Austria. La pace firmata a Parigi nel 1763 tra Francia e Inghilterra e prometteva la Francia dell'America Settentrionale e riconosceva l'espansione inglese in India. La conclusione della Guerra dei Sette Anni spostava Dunque altrove latte dell'equilibrio non più in Germania ormai è demonizzata dalla Prussia non più nel Mediterraneo ma verso l'America l'Asia l'Africa. Per quasi due secoli le potenze Europea turno avevano esercitato una sorta di protettorato sulla Polonia erano anche entrata in conflitto per garantirsi il controllo del suo territorio ne avevano esportato qualche pezzo ma sostanzialmente non avevano messo in discussione l'integrità territoriale. La Polonia era stato governata dall'esterno spesso con la forza ma costretta a delegare gran parte dei poteri ai Magnati magiari. Furono tre le potenze che dopo Aquisgrana ipoteca hanno il destino polacco la Russia la Prussia e l'Austria. Dopo la morte del principe in posto sul trono polacco da Russia Prussia Austria Augusto III Di Sassonia Caterina seconda di Russia e Federico II di Prussia invasero la Polonia per imporre il loro candidato Stanislao amante di Caterina seconda. Fammi slao era stato educato secondo idee luministiche e voleva attuare riforme tendenti a limitare il potere dell'Austria. La Russia invio così truppe in territorio polacco che dopo 4 anni di guerra schiacciano la ribellione della dell'aristocrazia. Nel 1772 la Russia insieme alla Prussia all'austria procedettero la prima spartizione della Polonia la monarchia asburgica acquistò la Galizia la monarchia dei Romanov gran parte della Bielorussia la monarchia degli Hohenzollern hotel nella Prussia occidentale è grande vantaggio del controllo del Litorale Baltico meridionale. Con ciò il mito dell'assolutismo illuminato si infrange Vane manifesto con il quale le prepotenze cerchiamo di giustificare la spartizione. Nel 1792 i soldati di Caterina seconda invasero di nuovo il paese perché si stava cercando di trasformare la monarchia polacca da elettiva in ereditaria e di abolire il potere di veto dei Magnati. Nel 1793 fu compiuto la seconda spartizione a favore di Russia e Prussia. Nel 1794 un Insurrezione nazionale fu repressa nel sangue e nel 1795 si giunse alla terza spartizione dov'è la Polonia scomparve del tutto. La Repubblica nobiliare polacca fu abbattuta sia delle vicine potenze sudisti che sia da su assetto interno che non le aveva consentito di realizzare uno Stato moderno centralizzato. Infatti il limite della salutismo il illuminato era dato dal fatto che senza monarchia non c'era nobiltà e senza nobiltà non si presentava la monarchia. 11 Le esplorazioni in continenti lontani, iniziate alla fine del Quattrocento, continuarono anche per tutto il Seicento e il Settecento. Dagli Olandesi fu scoperta nel 1606 Australia, Tasmania e Nuova Zelanda. Queste terre e le isole del Pacifico furono esplorate nel Settecento dal capitano inglese James Cook, che nel 1778 scoprì le isole Hawaii. Nel 1728 lo zar Pietro I finanziò la spedizione dell' esploratore danese V. J. Bering, che scoprì l'omonimo stretto che separa l'America dall'Asia. Gran Bretagna, Francia, Olanda e poi Spagna e Portogallo erano gli Stati europei che colonizzarono i territori extraeuropei. Spagna e Portogallo avevano gli imperi più antichi; Francia, Olanda e Inghilterra quelli più recenti. Le forme di colonizzazione: 1) imperi = in America centrale e meridionale (Spagna e Portogallo); 2) Insediamenti stabili = in America del Nord; qui si insediarono stabilmente famiglie provenienti dall'Europa; 3) Controllo di porti strategici dal punto di vista commerciale e militare = in Estremo Oriente. Dalle colonie furono tratte enormi ricchezze. Nelle Americhe fu introdotta l'agricoltura di piantagione nella quale si producevano in grande quantità prodotti richiesti dall'Europa. Il lavoro era svolto dagli schiavi deportati dall'Africa con un commercio disumano. Questo sistema era chiamato "commercio triangolare": dai porti europei le navi partivano verso l'Africa per prendere gli schiavi in cambio di merci di scarso valore. Gli schiavi erano poi rivenduti in America per lavorare nelle piantagioni in cambio di materie prime (rum, tè, caffè, cotone, tabacco) e di manufatti destinati ai mercati europei. I mercanti di schiavi erano europei: francesi, spagnoli, olandesi, ma soprattutto inglesi. I grandi Stati colonizzatori  Spagna: il suo impero spaziava dalla California, Florida, Messico, isole dei Caraibi, America del Sud  (tranne il Brasile) e le Filippine in Asia. Non riuscì a trarne vantaggi economici duraturi ed entrò in una  fase di crisi.  Olanda: sottrasse scali commerciali in Asia e Africa al Portogallo.  Portogallo: sconfitto dall'Olanda, concentrò i suoi interessi sul Brasile.  Francia: si insediò in Canada, Lousiana (ora nel Sud degli USA) e in alcune isole dei Caraibi.  Gran Bretagna: presenti in America del Nord, sulla costa atlantica (Virginia e New England)  Francia e Gran Bretagna diedero vita a comunità ben organizzate e stabili. Scoppiò una guerra in  America del Nord tra Francia e Gran Bretagna. Vinse quest'ultima nel 1759 ed ottenne il controllo della  regione. La Francia perse quasi tutti i suoi possedimenti. 12 Quando si parla di Rivoluzione industriale bisogna avere ben chiaro il periodo storico cui ci si riferisce. Di Rivoluzioni industriali se ne contano infatti non una, ma due. La Prima rivoluzione industriale è un processo storico che ha investito l'Inghilterra della fine del '700 e si è conclusa - secondo una periodizzazione riconosciuta dagli storici - intorno al 1830. Questo processo ha effettivamente rivoluzionato non solo la produzione dei beni di consumo e la metodologia di produzione, ma anche la società in senso più ampio, determinando un importante passaggio all'inurbamento a discapito del lavoro nelle campagne. Nei primi cinquant'anni del XVIII secolo il commercio inglese rafforzò le sue posizioni su scala mondiale. La riduzione dei rischi legati al commercio d'oltremare e l'aumento dei profitti, insieme alla politica del governo inglese tesa a ridurre il potere delle grandi compagnie privilegiate, consentirono l'ingresso nel settore di uomini nuovi e il dispiegarsi della libera iniziativa. Londra, al centro di questi traffici, sviluppò una rete sempre più estesa di servizi di credito e assicurativi, assumendo il ruolo di capitale finanziaria di tutta Europa. IL COMMERCIO Molti storici hanno considerato il commercio estero come il tratto più significativo della diversità inglese, tanto da porlo al primo posto tra i fattori della rivoluzione industriale. E' certo infatti che il controllo del mercato internazionale fornì alle manifatture britanniche la possibilità di un rapido e poco costoso approviggionamento di cotone grezzo, materia prima essenziale alla nascita della moderna industria tessile, e insieme garantì un ampio mercato di vendita per i prodotti inglesi. Lo sviluppo commerciale favorì inoltre la formazione di opertaori economici dotati di mentalità imprenditoriale, di disponibilità al rischio e di spirito di iniziativa. LA RIVOLUZIONE AGRICOLA Nel corso del '700 l'assetto proprietario e le strutture produttive dell'agricoltura inglese subirono cambiamenti tanto profondi da generare una vera e propria rivoluzione agricola. Il possesso delle terre si concentrò nelle mani di pochi grandi e medi proprietari con la costituzione di ampie unità di produzione gestite spesso da fittavoli con criteri imprenditoriali e basate sul lavoro di salariati agricoli. Questa trasformazione degli assetti proprietari, determinata dal fenomeno delle enclosures e delle privatizzazioni, portò alla formazione di un nuovo ceto di braccianti. La rivoluzione agricola contribuì ad avviare e sostenere il processo di industrializzazione su vari piani. In primo luogo sopperì al fabbisogno alimentare di una popolazione in rapida crescita. In secondo luogo contribuì alla formazione di un mercato interno che si rivelerà un importante fonte di domanda per i prodotti inglesi. Molti industriali inoltre provenivano dal mondo rurale dei piccoli e medi produttori o da quel settore ricevettero, in molti casi, i capitali necessari per impiantare le prime manifatture. Decisivo fu, infine, il ruolo della rivoluzione agricola nel favorire (con la riduzione delle opportunità per i piccoli proprietari e i contadini autonomi) quel massiccio esodo dalle campagne che consentì lo sviluppo del proletariato industriale. LA RIVOLUZIONE DEMOGRAFICA Strettamente intrecciata alle trasformazioni de mondo rurale fu la rivoluzione demografica. Dai 6 milioni di abitanti del 1740 si passò agli oltre 14 milioni del 1830, grazie soprattutto al notevole aumento della natalità determinata dal progressivo abbassamento dell'età del matrimonio e dall'aumento degli stessi. La rivoluzione demografica rese disponibile all'industria nascente una manodopera numerosa e quindi a basso costo. Una manodopera che, uscendo dal ciclo dell'autoconsumo, divenne sempre più dipendente dal mercato per il soddisfacimento dei proprio bisogni alimentari. Il dinamismo della società. Un ruolo determinante è svolto anche dal sistema politico e dal clima culturale inglese del Settecento. La stabilità politica, il rafforzamento del ruolo del Parlamento, la vivacità della società civile rendevano la società inglese più dinamica di quelle continentali, aperta alle innovazioni e percora da un forte spirito pragmatico. L'avvento del sistema di fabbrica sconvolse i metodi di produzione e le forme di organizzazione del lavoro. In Inghilterra, fino alla metà del '700, la maggior parte dell'attività lavorativa si svolgeva o nelle botteghe artigiane o più comunemente nei sobborghi e nelle campagne dove il metodo di produzione prevalente era quello a domicilio. Con l'introduzione delle macchine e del vapore questo sistema venne progressivamente ma ineluttabilmente smantellato ed il lavoratore divenne un operaio: abbandonò cioè tutte la altre attività che nell'impresa familiare continuava a svolgere, in particolare quella agricola, ed ebbe nella fabbrica il suo unico impiego. Inoltre cominciò ad eseguire solo l'operazione parziale affidatagli sulla base di una crescente divisione del lavoro che, mentre rendeva sempre più complesso da un punto di vista tecnico l'insieme del processo produttivo, semplificava le operazioni in cui era suddiviso. La macchina impose una nuova disciplina; il lavoro doveva essere svolto in una fabbrica, al ritmo stabilito da una macchina instancabile e inanimata, nell'ambito di una schiera di operai che doveva cominciare e smettere all'unisono, tutto sotto l'occhio attento di sorveglianti che disponevano di mezzi di coercizione marale, pecunaria e a volte anche fisica. Il sistema di fabbrica trasformò, insieme a quella interna ai luoghi di produzione, anche l'organizzazione territoriale del lavoro e ridisegnò con essa l'immagine topografica e architettonica delle città e il paesaggio. Infatti l'attività lavorativa si concentrò progressivamente nei centri urbani che crebbero in misura considerevole secondo tipologie edilizie di tipo intensivo, mentre anche la campagna circostante modificava le sue colture in funzione di una popolazione urbana in forte aumento. A questo insieme di trasformazioni si associa usualmente la nascita del proletarito industriale la cui formazione fu comunque lenta e complessa. un’importante vittoria nella Battaglia di Trenton, che si concluse una settimana più tardi con la riconquista del New Jersey. Nonostante qualche convincente vittoria, qualcuno si domandava come poteva un esercito di insorti sconfiggere quello che era considerato il più grande, numeroso e forte esercito del mondo? E oggi invece ci domandiamo: come fecero a respingere il più grande attacco esterno che gli Stati Uniti hanno avuto nella loro storia fino all’11 settembre 2001? L’incrollabile tenacia degli insorti e la decisiva tattica della guerriglia impostata su imboscate e attacchi a sorpresa, alla lunga finirono col logorare il morale delle truppe di un esercito più disciplinato e meglio addestrato. I soldati di Giorgio III ebbero la peggio anche nell’importante Battaglia di Saratoga del 1777, durante la quale George Washington trascinò gli scontri nell’entroterra selvaggio per avere la meglio dei soldati inglesi nelle distanze ravvicinate. Tuttavia, la svolta decisiva della guerra arrivò con l’intervento francese, e poi spagnolo, a fianco delle tredici colonie (a cui diedero «pieno appoggio per mare e per terra») al fine di contrastare il dominio dei mari della flotta britannica. Nel 1783 col Trattato di Versailles la Gran Bretagna riconosceva l’indipendenza delle tredici colonie nordamericane e restituì alcuni territori ai francesi. La causa della libertà aveva trionfato. E la sua vittoria contribuì ad incoraggiare quanti in Europa contestavano il principio di autorità e le gerarchie politiche e sociali dell’antico regime. I semi lanciati dagli appena costituiti Stati Uniti d’America germoglieranno nella Rivoluzione francese. 14 La Francia nel 1780 è il paese cresciuto e contava circa 27 milioni di abitanti nello stesso periodo mutamenti siano verificati negli aspetti dell'Agricoltura e nella distribuzione della proprietà terriera professionisti e cetino a Nobili possedevano circa il 30% e circa 40% apparteneva contadini coltivatori diretti. Nel periodo centrale del Settecento era mutata la produzione agricola grazie a una congiuntura favorevole dei prezzi e del clima. Grazie al miglioramento d'alimentazione anche le crisi di mortalità si ridussero. La situazione della Francia agraria conosce il processo di capitalizzazione della rendita Fondiaria la costituzione di una classe di grandi fittavoli ma la tendenza l'espropriazione contadina si verifica con scarsa forza e soprattutto la struttura feudale è resistente. Ai vecchi Signori si erano sostituiti o aggiunti i nuovi vecchi nobilitati e titolari che facevano spesso rimpiangere usi costumi comportamenti dei vecchi. I diritti feudali signorili gravavano su un mondo contadino presso dalle decime ecclesiastiche e dalle imposte Regie. Tuttavia espansione modernizzazione economica investirono la Francia del 700. Nonostante tutto questo la Francia arrivo più tardi dell'Inghilterra alla rivoluzione industriale Per la mancata integrazione fra agricoltura industria il carattere ancora prevalentemente artigianale e protoindustriale delle attività manifatturiere i metodi di produzione arcaici nell'industria l'assenza di un ruolo decisivo dello stato nel introdurre l'organizzazione industriale su vasta scala e nelle incoraggiare nuovi metodi di produzione. La coesistenza di sviluppo e arretratezza che caratterizzava l'economia francese Nella seconda metà del Settecento è visibile anche nell'organizzazione e nella dinamica dei Ceti sociali. Il mondo della nobiltà era sai composito. Esso costituiva poco più del 1% della popolazione e nonostante queste divisioni interne la nobiltà risultava una cassa sempre più chiusa che aveva accentuato proprio alla fine del XVIII secolo i caratteri dell'ordine privilegiato. Lo 0,5 percento della popolazione francese apparteneva al clero. Il terzo stato era il prodotto sociale della crescente articolazione politico-amministrativa francese dell'espansione economica settecentesca delle trasformazioni verificatesi sia nelle campagne che nei centri urbani. Ne facevano parte gruppi legata al commercio internazionale uomini d'affari Banchieri ma anche personaggi dell'amministrazione le facevano anche parte proprietari terrieri non Nobili vi appartenevano i professionisti. All'interno del terzo stato Cele not una massa di soggetti sociali che sia le trasformazioni agricole sia lo sviluppo dell'Industria a domicilio e delle altre forme di manifattura sia l'incremento della popolazione delle città e delle funzioni urbane avevano contribuito a creare cioè la fascia di lavoratori artigiani e plebee povera. Questo schema di stratificazione sociale è però assai statico suggerisce l'idea che la rivoluzione francese scoppiò come uno scontro tra classi sociali e omogenee in realtà le cose furono un po' più complicate. Il terzo stato non corrispondeva a quello che oggi intendiamo per borghesia i comportamenti economici e sociali dei suoi gruppi erano differenti come diverse erano le fonti di reddito. Gli appartenenti al terzo stato non avevano identità di classe Inoltre le loro aspirazioni e non diretta e spesso verso il feudo è il titolo di nobiltà. Nello stato di crisi che portò alla rivoluzione confluirono fattori diversi le tensioni interne alla società degli ordini le insoddisfazioni e le frustrazioni di una parte della nobiltà e del clero, esclusi dai livelli più alti del privilegio il malcontento dei ceti popolari e dei contadini colpiti prima dallo squilibrio fra un momento dei prezzi e crescita lenta dei salari dei redditi quindi dalla crisi agraria. Il tutto Era accompagnato da una complessiva arretratezza del sistema politico. Tra le cause più importanti della rivoluzione bisogna segnare la crisi politica e finanziaria della monarchia. Lungo il regno di Luigi XV il paese aveva conosciuto in età di pace e grazie alla favorevole congiuntura economica era riuscito anche a pareggiare il bilancio statale. Dopo la morte di fleury luigi XV assunse personalmente il governo del paese ma nel quindicennio precedente La Guerra dei Sette Anni la monarchia fu fortemente condizionata sia da conflitto tra partite diverse accorte sia da L'opposizione dei parlamenti ogni intervento del sovrano tesa controllare i poteri. L'opposizione all'intera politica diritti XV continuò fino al 1770 allorché il cancelliere soppresse Parlamento di Parigi e altri parlamenti ostili alla politica monarchica affidandone La giurisdizione a consigli di nomina regia. L'erede di Luigi XV Luigi XVI salito al trono nel 1774 i parlamentari ma promuoveva una politica riformatrice affidandone la direzione a turgot. Il suo piano organico di riforma prevedeva La libera circolazione delle merci l'abolizione delle corporazioni il ridimensionamento dei diritti feudali nelle campagne eliminazione del sistema dell' apparato delle imposte istituzione di un Imposta Fondiaria. L'impegno della Francia nella guerra di indipendenza americana contribuirà a dissanguare le spese pubbliche già esaurite per le spese smisurate della Corte il lusso della vita di Versailles e il suo indotto. Il successore fece così ricorso massiccio indebitamento pubblico rendendo pubblico anche il bilancio dello Stato. Anche questo esperimento falli sia perché gli interessi sul debito pubblico superavano le entrate dello Stato sia per la forte opposizione di corte nobilita e clero e Parlamento operatori finanziari a cui e gli aveva sottratto gli appalti sulle imposte di consumo. Nel 1783 si propone una serie di misure per l'assestamento del bilancio statale un Imposta Fondiaria proporzionale alla rendita Gravante su tutti i proprietari eh per garantirsi l'approvazione dei Ceti penso di convocare un'assemblea di notabili fondata da rappresentanti della più antica nobiltà di sangue nella nobiltà di toga magistrali ti intendenti eletti della città. Ma L'opposizione alle misure da lui proposte fu generale soprattutto perché tu contestata la rappresentatività dell'assemblea su richiesta la convocazione degli Stati Generali non più lunitidal 1614. Nel 1788 il re trasferì a una corte di nominare è già la prerogativa del parlamento di Parigi di registrare le leggi e attribuì accorti inferiori controllate dal sovrano alcune competenze giuridiche. Immediatamente nobiltà terzo stato reagirono unendosi nel difendere La giurisdizione dei parlamenti eri convocando organi rappresentativi in disuso come gli stati provinciali. Luigi XVI fece di formare anche la procedura penale sopprimendo la tortura e limitando la pena di morte. Di fronte alla grave crisi di credito della monarchia e L'opposizione congiunta di forze diverse il sovrano fu costretto a richiamare necker il suo segretario è Promettere la convocazione degli Stati Generali nel 1789. GLI STATI GENERALI Lo stato francese era le foglie della bancarotta il pessimo raccolto del 1788 aveva provocato una gravissima carestia. Il problema centrale in discussione era quello della mobilità di convocazione ti voto dell'assemblea. Nel settembre 1788 il Parlamento di Parigi dichiarava solennemente che tre ordini dovevano di unirsi E votare separatamente in questo modo credo e Nobiltà avrebbe avuto sempre il sopravvento nelle delibere. Necker con la convocazione degli Stati Generali si prometteva l'abolizione dei privilegi fiscali e li voleva perciò al tempo stesso ridimensionare Il potere della nobiltà toggo.de il terzo stato ma non mette il sale sui dipendente. Così diede il doppio numero di rappresentante al terzo stato è il voto per testa e non per ordine. Furono i mesi dell'autocoscienza del terzo stato della preparazione ideale e politica della prima fase della rivoluzione nel conflitto tra gli ordini dell'Antico regime francese. Il terzo stato Era visto come una nazione completamente la nobiltà era estranea alla Nazione per la sua origine. In tutta la Francia fu non convocata assemblea per eleggere i deputati agli Stati Generali queste assemblee dipende Una sorta di consultazione sui rumori del paese. Si presentava una devozione alla monarchia ma al tempo stesso il bisogno di sostituire al potere assoluto del rap il potere legislativo di una rappresentanza nazionale. I ceti privilegiati già ti chiedevano il mantenimento del sistema degli ordini si opponevano al voto per testa e all'abolizione dei diritti Signorini per il terzo stato invece si rivendicava il voto per testa la libertà è indispensabile da l'uguaglianza dei diritti. Gli Stati Generali si riunirono a Versailles Il 5 maggio 1789 metà dei Deputati era costituita da rappresentanti del terzo stato in minima parte imprenditori uomini d'affari mentre erano assenti artigiani contadini salariati gli altri due quarti e 1 formati dei rappresentanti della nobiltà e del clero. La rappresentanza di questi due ultimi ordini ma vero omogenea dal punto di vista politico. Non mi sta il clero da prima rifiutarono la proposta del terzo stato di riunirsi in un'unica assemblea. Una mozione a favore del dell'unicità dell'assemblea passo a maggioranza tra il clero ma L'assemblea non si poter riunire perché rete trovare chiusa la sala in cui abitualmente si svolgeva la riunione degli Stati Generali. I delicati si riunirono Allora nella sala destinata al gioco della palla corta e ribadire sono un giuramento detto Giuramento della Pallacorda. Si stabilì la loro unità il carattere Nazionale dell'assemblea e l'impegno stabilire una solida Costituzione per il paese. Il 9 luglio i delegati del terzo stato del clero e i nobili i liberali che in precedenza siano decisamente opposti all'ordine del re di procedere e deliberare divisi per ordini sopra chiamarono l'assemblea Nazionale Costituente. ASSEMBLEA NAZIONALE COSTITUENTE Un vecchio organismo come gli Stati Generali aveva impresso Una svolta alla vita politica francese si era dato il compito di sostituire la monarchia per diritto Divino la monarchia costituzionale aveva programmato la Nazione unica fonte della sovranità e Luigi XVI accentuando il voto per teste ordinando 27 giugno rappresentanti della nobiltà e del clero di unirsi a quelli del terzo stato legittimo l'assemblea nazionale. Fu una serie di eventi e imporre alla rivoluzione il carattere di una mutazione brusca e a conferirle un significato assai più ampio rispetto ai propositi e alle prevenzioni originari la reazione della Corte del clero e della nobiltà più conservatori intervento delle masse popolari della rivoluzione sollecitate dalla crisi economica e dalle aspettative della convocazione degli Stati Generali il ricorso alla forza armata che trasforma in guerra civile. Proprio all'inizio del luglio 1789 il re fece circolare Parigi da mercenari stranieri licenzio necker e lo sostituì con un ministro più vicino all'aristocrazia allora il terzo stato promossi Allora la creazione di una milizia controllata dalla municipalità di Parigi. Si univano in questa sommossa sia la reazione della crisi sia la paura di un complotto aristocratico. Il 14 luglio artigiani operai e piccoli commercianti Parigini assalivano La Fortezza della Bastiglia e i soldati della guarnigione aprirono il fuoco uccidendo Un centinaio di persone ma tu non puoi costretti ad arrendersi. Cadeva così un simbolo dell'assolutismo. Luigi XVI doveva correre ai ripari chiamando necker al governo egli licenziando le truppe straniere. Durante il mese di luglio si sostituì all'assemblea Nazionale una forza armata che prese il nome di Guardia Nazionale al comando del generale Lafayette. Nelle campagne scoppiarono rivolte di natura antifeudale e furono dimenticati e contadini i diritti di pascolo i beni comuni può ostacolata la riscossione della Decima. Fu anche per questo che è l'assemblea Nazionale decise l'abolizione dei privilegi feudali cadeva così Il Pilastro del Feudalesimo come regine regime su Uomini su Terre. Il 26 agosto l'assemblea Nazionale programma va in 17 articoli e dichiarazione dei diritti dell'uomo e del cittadino. Ti dichiarava che gli uomini nascono e rimangono liberi e uguali nei diritti, lo Stato assicura al cittadino l'esercizio dei suoi uninominale dell'assemblea legislativa. E che la preoccupazione dei costituenti della convenzione fosse quella di contemperare istanze di democrazia parlamentare rappresentativa e di democrazia diretta è testimoniato dal fatto che se da un lato tutto il potere legislativo e affidato un'unica assemblea dall'altro le leggi era previsto il ricorso al referendum. La costituzione del 1793 Fu approvata ma non entrò mai in vigore. 14.1 IL TERRORE(1793-1794) Si attuò un aumento del potere legislativo con un suo progressivo slittamento verso la dittatura rivoluzionaria. Il primo passo fu il rimpasto del comitato di salute pubblica uscita Anton entrano a farne parte esponenti montagnardi e dell'estrema sinistra come Robespierre. Il secondo pasto sul controllo del comitato su tutta la società e sui comitati di vigilanza. Il terzo passo fu l'organizzazione di una giustizia rivoluzionaria con l'annullamento di tutte le garanzie giuridiche degli accusati e del ricorso in appello. Si votò anche la legge dei sospetti che imponeva a tutti i cittadini robico di un certificato di ciclismo concesso dai comitati di vigilanza erano questi Fondamenti di regime di dittatura detto terrore. Esso prevedeva l'accentramento del potere nel comitato di salute pubblica Lo smantellamento di tutti Club società popolari il controllo rigido dell'Economia e della politica da parte del governo rivoluzionario. Motivo ispiratore Era quello di salvare al tempo stesso la Nazione la Repubblica la rivoluzione. Una più incisiva riforma agraria Che prevedeva la completa abolizione senza indennizzo dei diritti signorili alla vendita dei beni confiscati agli emigrati per piccoli lotti. Ma lo vespier riuscì a dirigere verso altri obiettivi la proposta Popolare di Parigi. Tragico sul bilancio della repressione vandeana armata Cattolica è reale cacciata da Nantes cerco di raggiungere la manica Sperando nei soccorsi inglesi ma fu massacrata dai repubblicani. Tra i meriti del comitato di salute pubblica si tu la riorganizzazione dell'esercito la leva di massa porto l'esercito effettivo milione di uomini i successi invitati non si fecero attendere Dunkerque fu liberata e successivamente anche Strasburgo e Landau. Proprio alla fine del 1793 la dinamica del potere all'interno del comitato di salute pubblica vedeva nettamente in ascesa Robespierre. Egli era stato eletto agli Stati Generali del 1789 ed era divenuto presto uno dei leader del partito giacobino. Proprio danton che aveva istituito il tribunale rivoluzionario ed era stato Presidente del comitato di salute pubblica si rendeva conto che la violenza passaggio necessario del processo rivoluzionario doveva per termine e dovevano instaurarsi la pacificazione la Concordia Nazionale fondate sulla legittimità costituzionale. Ma ormai il comitato di salute pubblica era nelle mani di Robespierre nel 1794 la violenza diventava sistema di governo era il grande terrore. Veniva soppresso ogni diritto alla difesa atti d'accusa collettivi mandarlo alla ghigliottina migliaia di persone. Robespierre seppe Tuttavia raccogliere intorno ai valori della nazione della difesa della Repubblica le forme militari francesi e lanciarle verso la vittoria di fleurus contro gli eserciti stranieri. La Francia non era più un paese assediato la rivoluzione aveva consolidato La Nazione che si avvia a svolgere una politica di conquista. Nel luglio 1794 un complotto ordito sia dei membri del comitato di salute pubblica sia da esponenti della convenzione condusse l'arresto di Robespierre senza reazione apprezzabili da parte del Movimento Popolare parigino. La ghigliottina pone fine alla dittatura giacobina di Robespierre e si chiudeva un ciclo della rivoluzione. 14.2 TERMINIDORO(1794-1795) Nel mese di termidoro dell'anno secondo della Repubblica aveva termine il periodo più intenso e più fecondo della Rivoluzione francese. Il suo percorso della monarchia costituzionale alla democrazia politica e sociale appare come una accelerazione improvvisa del tempo storico. Ma il passaggio dal governo monarchico a quello repubblicano pur nella sua qualità di Atto di forza di Luzio nario era stato in certa misura legittimato dalla politica E dai comportamenti della Corte favorito dal consenso di vaste aree sociali del paese. L'ulteriore passaggio si di Levo assai fragile si sviluppò fra squilibri le lacerazioni contrasti contraddizioni. Il tentativo di spostare in avanti le conquiste della rivoluzione al fine di costruire un regime Democratico nel senso inteso da Robespierre fu perseguito al prezzo della dittatura. Tuttavia fu salvata la rivoluzione e fu realizzata l'unità della nazione contro i nemici esterni la vittoria di fleurus cambio la posizione internazionale della Francia. Perso l'economia regolata dallo Stato poi vietata la bancarotta più ampia disposizione tesa ad abolire i privilegi feudali e la loro soppressione senza indennità rappresentarlo più deciso superamento dell'Antico regime giuridico sociale. Furono aboliti i tribunali speciali eliminati di strumenti della dittatura evacuate le carceri Ma la caccia al giacopino alimento altre violenze e nuove forme di terrore. La convenzione decisiva decideva la chiusura dei club dei Giacobini ma al tempo stesso cercavo di limitare al massimo I mutamenti politico-istituzionali le novità di rilievo furono la riduzione dei poteri del comitato di salute pubblica e la riammissione dei girondini alla convenzione. La nuova politica economica tra il 1794 1795 porto alla fine dell'economia regolata alla liberalizzazione del commercio all'abolizione di tutti i carnieri questo provocò una rivolta Popolare dei sanculotti di Parigi nelle giornate della Primavera del 1795. La convenzione decreta lo Stato d'assedio e il movimento Popolare fu così privato dei suoi capi più prestigiosi. La costituzione dell'anno III approvata dalla convenzione nel 1795 soppresse come pericoloso l'articolo essenziale della dichiarazione dell'89 cioè gli uomini nascono e rimangono liberi e uguali nei diritti. Il suffragio universale sancito dalla costituzione del 1793 veniva ora abolito. Paese legale era Dunque costituito da circa 30 mila elettori che leggevano un corpo legislativo di 750 membri questo Era diviso in consiglio dei 500 che votava le risoluzioni e consiglio degli anziani che doveva approvare trasformare in leggi. Il governo fu affidato a un direttorio di 5 membri scelti dagli anziani in un elenco fornito dai 500. I principi della proprietà privata del liberismo economico furono solennemente sanciti nella nuova carta costituzionale. La Costituzione fu approvata attraverso un plebiscito Ma la partecipazione a esso Forse hai ridotta. Era questo Un segnale ulteriore dell'apertura di una seconda fase nella storia della Rivoluzione subentrava la stanchezza La rassegnazione. Con la costituzione dell'anno III i termidoriani fecero valere principi della separazione dei poteri del ritorno alla democrazia rappresentativa del primato della legge. 14.3 IL PRIMO DIRETTORIO (1795-1797) Sul piano interno l'esecutivo dovette affrontare Allora una recrudescenza della conflittualità sociale e politica dovuta a sinistra alla riorganizzazione del movimento giacobino a testa alla forte ripresa del Movimento monarchico e realista. Nell'inverno del 1795 96 si vede dita ha una congiura contro il direttorio detta congiura degli uguali. La dottrina politico-sociale detta babuvismo prevedeva l'uguaglianza dei salari L'abolizione della proprietà privata il controllo completo sulla distribuzione del reddito la soppressione dell'eredità Rita educazione comune. Predicava il consumo dei beni l'importanza storica del babbo vismo consiste nell'aver concepito il comunismo non come una semplice utopia di filosofi Ma come una forza effettivamente operante nella realtà sociale e politica. Il movimento non sortisce alcun effetto perché la congiura fu scoperta. Tra la fine del 1796 e primi mesi del 1797 la crisi finanziaria investiva la Francia. Il direttorio aveva sostituito gli assegnati con una nuova cartamoneta il mandato territoriale. La sua inflazione pochissimi giorni industriali tornare alla moneta Metallica. Bancarotta indebitamento ulteriore dello Stato creare una condizione di dipendenza del direttorio dalla finanza privata dai banchieri. Nel 1796 il direttore fu costretto a combattere una guerra internazionale perché potenze come l'Inghilterra devono paura dell'espansionismo francese è una guerra interna indispensabile per vari ordini di motivi per consolidare L'unità nazionale per far valere il prestigio del nuovo regime affermando il principio delle frontiere naturali per bilanciare la crisi finanziaria con il prelievo fiscale dei territori invasi. Così all'inizio del 1796 di i tre Armate furono lanciate contro l'impero asburgico la prima in Europa centrale la seconda sul confine con la Svizzera la terza in Italia fu la armata d'Italia ad avere la meglio ea far spostare Su questo fronte il centro della guerra. 15 La Rivoluzione Francese accelerò la crisi dell'Antico regime è getto le basi della civiltà politica contemporanea in cui stiamo ancora divento. La rottura storica dell'ultimo decennio del Settecento per i seguenti motivi: - La rivoluzione significo il crollo della monarchia per diritto divino; - La fine dell'Antico regime si espresse in alcuni atti fondamentali come L'abolizione della feudalità e la dichiarazione dei diritti dell'uomo e del cittadino; - La sovranità divenne espressione non di investitura divina Ma della volontà Popolare; - la rivoluzione fece medri nuovi principi della partecipazione della rappresentanza politica in base ai quali Ognuno è singolo detentore della sovranità collettiva; - idea liberale individualista è fondata sulla restrizione il diritto di voto in suffragio e l'idea Democratica solidarista è fondata su suffragio esteso tendenzialmente universale su alla base della rivoluzione; - nuovi valori della convivenza civile diventano la libertà l'uguaglianza e La fratellanza fra gli uomini ma nella coscienza collettiva acquistano rilievo anche il talento e il merito individuale. La rivoluzione si svolse in un tempo storico nel quale L'Antico regime aveva subito trasformazioni e crisi interne. La rivoluzione francese è vista come processo e vanno colti versamenti caratteri delle sue diverse fasi. Negli oltre due secoli che si separano dalla rivoluzione sono stati Infatti nucleati fornendo ovviamente risposte diverse tutti i suoi principali interrogativi le sue questioni chiare la necessità della rivoluzione o l'alternativa di un Avvia riformatrice al superamento dell'Antico regime. La differenza tra il buono della rivoluzione rappresentato dal influsso del secolo dei lumi sulle giornate del 89 e il cattivo c'è la violenza del terrore e il dispotismo di Napoleone lontani dallo spirito illuministico. Lo storico francese esaltava il ruolo della borghesia Nazionale che aveva saputo rendersi interprete della storia della patria e della nazione. Più complesso invece la categoria del Popolo. Emergevano qui protagonisti diversi e incarnare il sentimento di nazione e richiamo ai tre principi immortali della rivoluzione Libertà emergenza e fraternità. Tutto ciò che la rivoluzione Ha fatto si sarebbe fatto senza di lei e stanno le stata che un processo violento e rapido con l'aiuto del quale lo Stato politico è stato adattato allo Stato Sociale i fatti alle idee le leggi ai costumi. Nella seconda metà dell'800 la storiografia fu impegnata a distinguere le due rivoluzioni ponendo come spartiacque il terrore esaltando il periodo dell'89 fino a girondini compromettendo la personalità politica di danton è quella di Robespierre. È proprio la morte di danton concludeva la fase ascendente della rivoluzione per aprire le porte all'altra rivoluzione luttuosa è feroce. Il XIX secolo ti concludeva con la ricostruzione più Fedele al succedersi degli avvenimenti e si poneva soprattutto l'accento sulle conquiste politiche della devoluzione che da questo punto di vista cambio tutto. Pur con molte differenze interne questi storici affermarono il carattere liberale e borghese della rivoluzione ma sottolinearono anche il sostegno popolare e contadino. In generale concepirono la rivoluzione secondo gli schemi marxisti della lotta di classe anche sotto l'influenza della rivoluzione bolscevica del 1917 e dell'adesione biologica al comunismo abbiamo da una parte l'azione delle Elite Nobili e Borghesi considerate non più antagoniste ma unite nello spirito illuminista dall'altra la rivolta Popolare radicale nelle forme e nella programmazione dell'uguaglianza ma tradizionale e conservative se nell'ispirazione non si può concepire la fase giacobina è Robespierre i sta come uno slittamento complici la guerra e la pressione Popolare fuori dalla strada La prima repubblica in Italia fu la Repubblica cispadana costruita Nel 1796 è fondata da Ferrara Modena Reggio Emilia e Bologna. In seguito questi territori insieme a parte della Lombardia alle province di Bergamo e Brescia facenti parte del territorio Veneto e alla Valtellina formarono nel giugno-luglio La Repubblica Cisalpina. Sempre nel mese di giugno entra nell'area francese anche la Repubblica di Genova che prese il nome di Repubblica Ligure. Ma con il Trattato di Campoformio Napoleone sedeva all'austria il Veneto l'istria la Dalmazia in cambio del riconoscimento della Repubblica Cisalpina. L'espansione francese in Italia prosegui anche dopo che la poleone ebbe lasciato la penisola quando un incidente diplomatico proprio con l'occupazione francese dello Stato pontificio Pio Sesto fu espulso e nella città papale fu proclamata la repubblica romana. Capricci di Napoleone in Egitto lo scarso numero delle truppe francesi in Italia l'istigazione dell'Inghilterra la proclamazione della Repubblica a Roma e confini del regno indusse il Re di Napoli Ferdinando IV e la moglie Maria Carolina ha sferrato un attacco contro l'esercito francese distanza nel Lazio. Il 29 novembre 1798 Ferdinando IV entrava a Roma e la occupava per 2 giorni ma meno di un mese dopo i francesi rientrava a Roma costringendo le truppe napoletane a ritirarsi intanto la famiglia reale abbandonava Napoli. Il 23 gennaio 1799 le truppe francesi superate le resistenze dei Lazzari cioè della plebe realistica militarmente organizzata entravo in Napoli dove già due giorni giacopini avevano programmato la Repubblica Napoletana sotto la protezione della grande nazione francese . Nel febbraio 1799 il Piemonte fu ammesso alla Francia con l'occupazione della Toscana La penisola italiana era quasi tutta francese erano state istituite le repubbliche sorelle fuori dal l'influenza francese restavo nel Veneto ceduta all'austria Il Ducato di Parma e Piacenza la Sicilia e la Sardegna. Il modello politico-istituzionale stabilito nel triennio 1797 1799 dai francesi in Italia ripresa in larga misura i principi ispiratori della costituzione del 1795 il potere esecutivo affidato un organismo collegiale il potere legislativo un'assemblea che sono formalmente elettiva ma in realtà era composta da membri scelti dei Francesi L'abolizione del sistema giuridico dell'Antico regime l'affermazione dei diritti fondamentali dei cittadini. Nel mezzogiorno Viene abolita anche la feudalità. Intensa può anche l'attività legislativa della Repubblica Napoletana in maniera giudiziaria tutti vecchi Tribunali su una boniti stabilito il nuovo sistema giudiziario modellato su quello francese fondato sulla separazione fra potere esecutivo e potere legislativo su decentramento sulla gradualità della Giustizia. Te Soprattutto sfruttare economicamente territori italiani sentimento di fedeltà alla chiesa gli antichi sovrani provocare una frattura tra la minoranza dei Patrioti e la maggioranza e la società dei territori occupati dai francesi. È proprio in Calabria si organizzano le prime insorgenze sanfediste con la formazione di una armata Cristiana è reale della Santa Fede. Dalla Calabria passando per la Basilicata l'Armata entro a Napoli est era formata da contadini e Briganti che esprimevano la frustrazione per aver subito contraccolpi te le trasformazioni economiche e sociali prodotte Sì anche delle campane le mezzogiorno l'estensione della libera proprietà terriera la fine degli usi comuni delle terre la privatizzazione delle terre demaniali avevano privati contadini dello tradizionali punti di sostegno. Nel giugno 1799 ci fu la fine della breve esperienza della Repubblica Napoletana l'ammiraglio inglese Nelson violando le condizioni di resa consegnare Patrioti meridionale Borbone Vi andate a Napoli la depressione fu violentissima dopo che il generale Ruffo elimino la Francia dal territorio. Nella repressione borbonica furono mandate a patibolo in 120. Tra la primavera e l'estate 1799 cadrò anche le altre repubbliche italiane Ma l'ereditarietà che esse lasciarono furono enorme. 15.3 COLPO DI STATO DEL 18 DI BRUMAIO La caduta delle Repubbliche italiane nell'estate nel 1799 poi in parte dovuta anche alla sfavorevole congiuntura militare che la Francia stava vivendo dopo Campoformio solo l'Inghilterra contrastava la Francia rivoluzionaria. Il direttorio mi sa Appunto allora una strategia fondata Sullo sbarco francese oltremanica e su misurazione irlandese il comando delle operazioni fu affidato a Napoleone Bonaparte si rendeva conto che la schiacciante superiorità Natale degli inglesi non avrebbe mai consentito all'impresa di avere successo. Penso invece una spedizione in Egitto al fine di minacciare gli interessi coloniali britannici il progetto napoleonico fu approvato la flotta francese salpò si impadronì dell'isola di Malta quindi è la battaglia delle piramidi le forze militari egiziane 1 sconfitte ma Nelson riuscì a sorprendere la flotta francese a distruggerla quasi completamente. Questo disastro incoraggio la formazione della seconda coalizione contro la Francia rivoluzionaria nella quale entrano a far parte l'Inghilterra la Russia e e l'Austria con l'intento di riprendere i territori perduti in Italia in Germania nella primavera le forze armate della seconda coalizione attaccarlo su tutti i fronti le forze francesi che dovettero ritirarsi sulle api e sul Reno. Nell'autunno la la Francia conservava in Italia solo Genova il governo fu soggetto di un fuoco incrociato così si ebbe un nuovo rimpasto del direttorio. Sembro che Giacobini avessero conquistato il potere Ma proprio alcuni provenienti radicali e la ripresa di vitalità dei club impressionano le frazioni della borghesia più ricca ricca e moderata. Le vittorie conseguite dalle Armate francesi sulle truppe austro russe in Svizzera sulle truppe Anglo Russia nord di Amsterdam diedero un po' di tregua al direttorio ma il 9 ottobre 1799 Bonaparte avendo valutato la situazione sia in Egitto che in Francia e riuscendo a sfuggire agli inglesi fu accolto subito come l'eroe Liberatore il vincitore della Campagna d'Italia l'unica personalità capace di dare una pace duratura alla Francia. Solo Eddie avrebbe convinto a promuovere un colpo di stato e quindi a farsi da parte. L'obiettivo era quello di servirsi dei militari per stabilizzare il governo modificare la costituzione del 1795 e sconfiggere la controrivoluzione conservando le conquiste del 1789 e senza impaurire l'alta borghesia con ritorno.al Robespierre ismo e a regime Democratico. Napoleone accolse la proposta ma so progetto Era alquanto diverso da quello di seyes . Il diciotto brumaio i consigli fummo trasferiti da parigi a Saint Claude sotto Scorta armata con il pretesto di una congiura anarchica Ma la nomina di Bonaparte a comandante delle truppe di Parigi incontrò fortissimo posizioni soprattutto nel consiglio dei 500. Alcuni deputati chiedono addirittura che Napoleone fosse dichiarato fuorilegge Allora i soldati invasero l'aula mentre deputati puntino dalle finestre se tuo così il colpo di stato del 18 brumaio. NAPOLEONE CONSOLE A seguito del colpo di stato del 18 brumaio seyes ducos e napoleone Bonaparte composero il nuovo organismo che esautorò il direttorio il consolato. Ciascuno dei suoi 3 membri e rappresentativo di una delle diverse componenti che avevano caratterizzato il processo rivoluzionario. Il primo atto del consolato fu la costituzione dell'anno VIII che è differente dai precedenti non conteneva una dichiarazione dei diritti sommamente era stabilito suffragio universale maschile Nei fatti Esso Diventava sempre più ristretto via via che procedeva verso l'alto al governo aspettava la nomina degli amministratori locali e dei membri delle due assemblee legislative il tribunato cui competenza solo la discussione delle leggi e il corpo legislativo che ha provavo respingeva le leggi presentate dal governo. Un ulteriore restringimento del potere sul conferimento a Napoleone della carica di primo console Napoleone fece Arenare con vari espedienti l'elezione a suffragio universale dei notabili o si è componenti della lista nazionale e provvide alla loro nomina per cooptazione diretta Gran tendo se ne quindi il controllo. Il progetto fu amalgamare l'ereditarietà dell'assolutismo con quella rivoluzionaria e poi sotto la sua leadership sia le nuove forze Borghesi d'ispirazione moderata che le personalità di maggior spicco provenienti dall'antico regime il primo console interpretava insieme hai bisogno d'ordine di una personalità carismatica autocratica e l'esigenza di conservare e consolidare le conquiste fondamentali della rivoluzione la fine della feudalità uguaglianza giuridica dei cittadini la libertà di iniziativa la promozione delle facoltà individuali. Sul piano della politica internazionale successi napoletani di leone e furono molteplici e contribuirono non poco a crearne un vastissimo consenso la Russia si era ritirata al principio del 1800 dalla coalizione antifrancese il primo pontile poter pertanto riprendere con più fiducia la guerra contro l'Austria. Napoleone sorprese l'esercito austriaco dislocato in Piemonte nell'Ottocento e sconfisse gli Austriaci a Marengo presso Alessandria o te quindi di costruire la Repubblica Cisalpina La Repubblica Ligure è preoccupare il Piemonte sono costretta a firmare la pace di lunéville. L'esito favorevole della guerra con gli austriaci consolidò la posizione di Napoleone e rese più stabile il quadro politico interno nel luglio veniva anche stipulate concordato con la sede Apostolica in concordato risolvere il contrasto con Roma ma conservava il controllo dello Stato sulla chiesa era assicurata la libertà di culto il papà si impegnava a conferma di vescovi nominati dal primo console. Nel marzo 1801 cadeva in Inghilterra Ministero Pitt nell'opinione pubblica di questo paese si rafforza la corrente favorevole una pace con la Francia la cessazione delle ostilità con gli inglesi tu quindi sancita ad Amiens la pace stabilì la restituzione alla Francia delle sue colonie il ritorno dell'Egitto lo 30 turca e la stipula di un trattato commerciale tra Inghilterra e Francia i tre nemici Russia Austria Inghilterra è uno così neutralizzati e Napoleone Pote dedicarsi al riassetto dello Stato. A capo dei dipartimenti in cui era divisa la Francia su 1 posti Prefetti funzionari di nomina governativa rappresentanti del potere esecutivo della provincia e si fossero anche un'importante funzione di Conoscenza del territorio. Fin dall'agosto 1800 era stata insediata una commissione per la riforma della legislazione civile risultati dei suoi lavori furono vagliate al Consiglio di Stato quindi nel marzo tutte le leggi sono raccolta del codice civile la prima disciplina organica di tutti i settori del diritto con il codice civile chiamato poi Codice Napoleone è diffusa in tutti i territori dipendenti dall' imperatore dei Francesi il diritto Sara relazionato e i lavori Borghesi 2189 troveranno concreta applicazione nella vita giuridico-amministrativa del mondo occidentale. Il governo consolare di Napoleone aveva accentuato la componente autoritaria epurazioni di potenziali oppositori del tribunato e nel nel corpo legislativo premiazione gratificazione dei più fedeli forte apparato poliziesco restrittivo abolizione della Libertà di Stampa e d'opinione contribuirono al successo del Plebiscito per trasformare il mandato decennale del primo console mandato vitalizio il 2 agosto 1802 il Senato proclamò Napoleone primo console a vita. 16 NAPOLEONE IMPERATORE L'ipotesi di una svolta istituzionale in senso monastico ricevette un impulso decisivo dei favorevoli risultati in politica estera è interna conseguiti come abbiamo visto da Napoleone Napoleone rafforzo ancora il suo potere e ridusse drasticamente il ruolo di quanti avevano eseguito con lui il colpo di stato del XVIII brumaio riuscendo agevolmente a far valere la sua autorità sui nuovi senatori di certo a lui più legati in virtù alla cooptazione diretta. L'epilogo della vicenda politico-istituzionale sia Va seguito di una congiura contro Napoleone la reazione di Bonaparte fu spietate no risparmio e due Generali. Bene allora varate quindi sottoposta Plebiscito la costituzione dell'anno XII. La dignità Imperiale ereditaria in assenza di figli maschi Napoleone poteva ricorrere all'adozione di un successore l'ennesimo Plebiscito provo La Nazione dell'impero il 2 dicembre 1804 Pio VII offri la corona imperiale a Napoleone nel giuramento di consacrazione L'Imperatore si impegnava a difendere l'uguaglianza dei diritti la libertà politica e civile irrevocabilità delle vendite dei beni nazionali. Un autocrate illuminato legittimava il suo potere davanti alla nazione con impegno a consolidare le principali conquiste della rivoluzione l'uguaglianza Libertà il diritto inalienabile della proprietà. La Francia Napoleonica si presentava come uno stato in cui consistevano uno schema monarchico costituzionale e salvi elementi di isolamento sociale di democrazia sia durante il consolato sia nel periodo dell'Impero maturo una nuova classe dirigente la borghesia degli affari della proprietà Fondiaria della politica è dell'amministrazione che seppe interpretare il suo nuovo ruolo sociale ed economico con apprezzabile capacità di iniziativa. Dalla vendita dei beni Nazionale dell'economia è messo un ceto medio con spiccata vocazione al investimento di capitale nella produzione. Due pilastri istituzionali garantiranno ai cittadini la possibilità di acquisire gli elementi per una promozione sociale e L'affermazione è la società Il codice civile e nuovo sistema scolastico il codice civile aveva base libertà civili e personali laicità dello Stato libertà del Lavoro e della proprietà in proposito appariva determinante la regolamentazione del possesso cittadino era preso in considerazione in qualità di proprietario e come tale con una moderna ed efficace suddivisione in diversi e sezioni e soprattutto con ben definite competenze. Dal punto di vista giudiziario si diede vita alla figura del giudice di pace che garantiva celerità nel disbrigo delle vertenze stesse adesso Si univano anche le corti di Apelle Le Corti di Cassazione. Sul terreno finanziario furono definiti i nuovi criteri e quali dovevano sottostare tutte le amministrazioni anche quelle periferiche si posero così le basi per passare in breve tempo da bilancio superficiali irregolari a una contabilità ordinaria. L'imposta Fondiaria su adeguata a seguito dei nuovi rilievi catastali pur tra contestazione e omissioni errori e occultamenti di proprietà Esse rappresentano il nome intervento generale della proprietà per la determinazione dell'imposta. Successivamente si unì al Regno d'Italia anche la Toscana le marche e Lazio l'Umbria il Regno di Napoli soltanto nel 1806. Tutta l'Italia tranne la Sicilia e la Sardegna Dove si erano rifugiate rispettivamente la corte borbonica è quella sabauda ben difesi dagli inglesi era Napoleonica Ma la prospettiva di un unificazione nazionale della penisola non si pose. Il rapporto tra possedimenti italiani e impero Fu caratterizzato da un vincolo di dipendenza quale non potevano sottrarsi i membri della dinastia Napoleonica l'imperatore fu intollerante verso qualunque tentativo di autonomia nella politica interna ed estera non si poteva prescindere dal interessi della Francia di che era Parigi che in sostanza si decideva i trattati essenziali della nuova Italia. Nel Regno di Napoli si Ebbero più positivi riscontri in quanto la centralizzazione amministrativa abbiamo il processo di modernizzazione istituzionale e dunque l'adozione del nuovo ordinamento amministrativo basato su organismi corporative censitari quali decurionato consigli distrettuali e provinciali. Dopo l'occupazione militare del Regno di Napoli Giuseppe Bonaparte fu nominato re da Napoleone è lecito il conto dei ministri francese aspetti ed i ministri napoletani scelti tra gli esponenti più illuminati della nobiltà la principale riforma promossa Nel biennio Giuseppino fu l'eversione della feudalità a Giuseppe su segui Murat della sorella di Napoleone. Possedeva una personalità carismatica particolarmente amata dai Napoletani con lui rende assunse un carattere più in nazionale non mancano i segnali di maggiore autonomia dalla Francia. 16.2 LA CAMPAGNA DI RUSSIA Intorno al 1810 l'impero Napoleonico aveva raggiunto la sua massima espansione in Europa ma una situazione da prendere in considerazione era quella legata loro fa centro-settentrionale. L'impero Germanico era stato radicalmente di organizzato nel 1806 si era costituita la confederazione del Reno dopo la sconfitta della Prussia la Germania Napoleonica si era arricchita di nuove formazioni politiche. Nel 1806 Francesco II d'asburgo-lorena Aveva dichiarato la fine del Sacro Romano Impero dopo essersi titolati imperatore ereditario d'Austria col nome di Francesco primo dopo 1807 sola monarchia Austria che la Prussia erano indipendenti. Tra il 1807 il 1809 Napoleone costituì il Granducato di Varsavia trasformato il regno di Polonia nel 1812 altri Stati Vassalli della Francia furono regno d'Olanda la Danimarca. La genesi di una serie di mutamenti a catena della geografia politica dell'Europa Napoleonica fu Un distacco dello zar Alessandro primo da blocco anti inglese. L'esercito dello zar aggredì la Svezia. L'atto generale Napoleone sospetto che Alessandro primo intendesse proseguire la tradizionale quanto pericolosa Political ampliamento territoriale degli Zar a sua volta che stando primo Dov'è templi per una svolta e rapporti con la Francia perché l'ha prestato da un'opinione pubblica non favore all'intesa con Napoleone. La Russia andrà contro la Francia principalmente per motivi di tipo economici. L'imperatore ritenne che i tempi fossero maturi per dare una Severa lezione a chi stava tramando contro di lui e aveva poco garantito Il rispetto del blocco commerciale contro gli inglesi concentro tutto il suo potenziale militare a Dresda al limite territoriale della confederazione del Reno convinto di una breve campagna contro la Russia in terra polacca. I Russi non accettavano lo scontro diretto che avrebbe significato sconfitta certa ma tu arono Una sorprendente tattica essi si ritirarono facendo terra bruciata dietro di loro distrussero trasportano i raccolti nelle retrovie lasciando le truppe napoleoniche senza rifornimenti in condizioni logistiche raccapriccianti si trattava di una tattica già sperimentata da Pietro il Grande al principio del 700 contro gli svedesi ma ora un secolo dopo attuata con Maggiore sistematicità Privi dei necessari Napoleone esercito è per una sola occasione per far valere la loro superiorità nel 1812 a borodino i russi furono Infatti sconfitti Ma si tratta di una pittura che una b o trattative di resa Nenci sull'andamento della guerra Anche perché è successivo ingresso a Mosca dei Francesi fu preceduto da un incendio di vaste proporzioni ed all'arrivo del freddo invernale. Napoleone con l'esercito dimezzato capito non avrebbe salvato neppure se stesso se fosse rimasto in Russia ed è pertanto l'ordine della ritirata e truppe successive le sarà ancora più drammatica la disfatta in quanto la resistenza Popolare forse della presenza dei cosacchi e delle truppe irregolari russe ottimo a più riprese superstiti con azioni di guerriglia il passaggio della beresina si rivelò un autentico Calvario Napoleone anticipo e rientro in Francia abbandonando la ex Grande armata a vilna. LA FINE DELL'IMPERO Totò diede vita così nel 1813 una nuova coalizione antifrancese la festa dopo vari successi parziali dei Francesi sull' esercito prussiano si combatte un'epica battaglia presso Lipsia nel 1813 dove Napoleone fu sconfitto è costretto a ritirarsi Al di là del Reno mentre leone perdeva i suoi territori a Napoli Murat comincio a delle trattative segrete con l'Austria per non perdere il suo primato. Le forze alleate sconfisse i francesi marciando su Parigi che fu conquistata il 31 marzo 1814. Il salato francese si affretto a dichiarare decaduto L'imperatore di ventole fatti l'unico interlocutore credibile per gli alleati Napoleone tratto la sua uscita di scena abiti Cosenza condizioni ma con l'impegno che può rispettato dalle forze coalizzate di potersi ritirare nell'isola d'Elba il piccolo Principato ancora concessogli. Luigi XVIII di Borbone salì al trono francese contro il Senato che avrebbe voluto una monarchia costituzionale il re oppose il principio della legittimità monarchica contro il principio della sovranità popolare il re concesse solo per sua Grazia una Costituzione la Francia con un trattato firmato nel 1814 tornava ai confini del 1792. La fine di Napoleone porto così alla fine del Regno d'Italia.. Riprendevano possesso del loro regno gli antichi sovrani l'assetto della Nuova Europa sarebbe stato discusso in un congresso internazionale tenutosi a Vienna. la disponibilità a trattare non mancava ma questioni territoriali e una diversa concezione sui modi di restaurare l'antico regime. inoltre la dinastia borbonica era stata accolta dal paese con rassegna indifferenza. napoleone dopo tutto questo nel 1815 . rientrò a Parigi e diede l'atto addizionale alle costituzioni dell'impero .la guerra fu combattuta contro la settima coalizione antifrancese .lo scontro si Waterloo il 18 giugno 1815.napoleone fu sconfitto e tornò il re. napoleone finirà di vivere a Sant'Elena. Anche a Napoli dopo Murat dopo aver sfidato l'Austria tornarono i Borbone con Ferdinando IV.
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