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Una storia del mondo a buon mercato, guida radicale agli inganni del capitalismo, Sintesi del corso di Storia

Riassunto "Una storia del mondo a buon mercato" di Raj Patel e Jason W.Moore

Tipologia: Sintesi del corso

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Scarica Una storia del mondo a buon mercato, guida radicale agli inganni del capitalismo e più Sintesi del corso in PDF di Storia solo su Docsity! 1 UNA STORIA DEL MONDO A BUON MERCATO di RAJ PATEL JASON W.MOORE Il futuro del pianeta dipende da noi umani. Il XXI secolo sarà un’epoca di cambiamenti repentini e irreversibili. Questo punto di svolta si chiama: transizione di stato. Sappiamo già che siamo poco attrezzati per affrontare le novità di questa transizione di Stato. Il fattore determinante di sterminio è secondo la tesi di questo manuale il capitalismo che non appare pertanto solo con un sistema economico bensì come un modo di organizzare i rapporti tra gli umani e il resto della natura. Il mondo moderno secondo il pensiero di patella è stato creato grazie a sette cose a buon mercato: Natura Denaro Lavoro Assistenza Cibo Energia Vite A buon mercato è l’opposto di “sottocosto”. Il rendere più a buon mercato costituisce un insieme di strategie volte a controllare una più ampia rete della vita. L’esempio del pollo è un emblematico in quanto il pollo odierno è il risultato di uno sfruttamento del materiale genetico per produrre il pollame più lucrosoÞè simbolo di una natura a buon mercato. Il pollo è la carne più usata per il consumo umanoÞrichiede molta manodopera: sottopagataÞlavoro a buon mercato. Þsimbolo più esemplare dell’era moderna è il Chicken Mc NUgget. 2 Europa feudale visse una crisi climatica, sanitaria e sociale dal 950 al 1250. Ci fu un aumento considerevole della popolazione. Questa relativa prosperità favori anche le smanie espansionistiche. Ne sono un esempio le crociate che avevano in ogni caso una forte componente commerciale avviati a partire dal 1095. Altri momenti di conquista sono: - La riconquista cristiana della penisola iberica, gli attuali Portogallo Spagna - Secondo movimento è più subdolo ma più potente, si tratta dell’agricoltura che occupa nel XIV secolo un terzo della destinazione utilizzo del suolo cioè sei volte di più rispetto ai cinque secoli precedenti e questo a spese delle foreste. A partire dal 1250 il clima inizio a virare verso il freddo. Nel maggio 1315, l’Europa fu flagellata dal maltempo esagerato e i raccolti furono disastrosi e così anche l’anno dopo. La popolazione si ridusse anche del 20% negli anni successivi. Il continente sarebbe uscito dalla morsa della grande carestia soltanto nel 1322. Questo periodo che prende fine solo nell’ottocento si chiama la I punti deboli del feudalesimo sono: - Sistema alimentare che funziona soltanto se il clima rimane favorevole - I signori detengono il controllo formale della terra e i contadini la coltivano - Fertilità dei suoli che va esaurendosi - Troppa gente e troppo poco cibo - La salvezza sarebbe stata la modalità diversa di lavorare la terra con maggiore autonomia e potere dei contadini. Colpo di grazia con peste nel 1347. L’Europa esce malconcia dal periodo caldo medievale con una forte denutrizione dell’intera popolazione. Con l’arrivo della peste la popolazione è falciata della metà. Assistiamo a una prima versione della globalizzazione. Infatti la sempre maggiore commercializzazione porta alla maggior trasmissione della peste e con l’arrivo di essa il feudalesimo si dissolve. Infatti le reti commerciali e di scambio non diffusero soltanto il morbo ma diventarono vettori dell’insurrezione di massa. Assistiamo a una sincronizzazione delle reazioni sistemiche e a un tracollo fondamentale nella logica di potere. Durante il feudalesimo, l’agricoltura diventa a maggiore intensità di manodopera ma paradossalmente curare meglio i raccolti fece declinare il feudalesimo. La peste non fu soltanto una catastrofe demografica bensì aiuto soprattutto l’equilibrio di forze nella società europea in quanto ha rotto un solito funzionamento. Infatti il feudalesimo dipendeva dalla crescita della popolazione, non solo per produrre cibo ma anche per riprodurre il potere signorile. Tuttavia la risposta la morte nera furono le leggi repressive per tenere basso il costo del lavoro attraverso il controllo delle paghe o il vero e proprio riasservimento con tutta via poco successo. Si era rotto il vecchio ordine e il capitalismo nacque da questa situazione guasta. In effetti le classi dirigenti non tentarono soltanto di riottenere il surplus ma di aumentarlo. 5 Quando li umani si ribellano contro il lavoro forzato i capitalisti tentano di piegare questa resistenza con una serie di rimedi a buon mercato. Questi a loro volta generano le proprie crisi e al seguito meccanismi sempre steccati di controllo e ordine. Lo schiavismo esiste ancora ma esiste anche la resistenza. Ci sono più essere umani costretti al lavoro forzato nel XXI secolo di quanti ne siano stati trasportati durante la tratta atlantica degli schiavi. Lo schiavismo moderno è nato a Madera. La differenza della variante moderna dello schiavismo sta nel fatto che gli schiavi furono messi al lavoro all’interno della produzione agricola di massa e della loro espulsione dal mitico regno della società. Assistenza Il lavoro del prestare assistenza, a giovani e anziani, ai fermi i malati, ma di scienze convalescenti, rende possibile il capitalismo. Da dove arrivano gli umani se non da altri umani? In quale altro modo vengono socializzati se non attraverso le comunità? Come possono essere seguiti accuditi se non attraverso le reti di sostegno? La richiesta di una forma cheap di assistenza ha prodotto nel capitalismo le categorie moderne della differenza di genere e della sessualità. Ad esempio negli anni in cui il settore zuccheriero brasiliano usava gli schiavi, le donne costavano il 20% meno degli uomini. Non bisogna neanche dimenticarci che la sfera domestica dove dovevano lavorare anche le donne è stata una consapevole invenzione del primo capitalismo. I roghi delle streghe furono una forma di disciplina per le donne che si opponevano al confinamento nella suddetta sfera domestica. Il patriarcato non è un semplice sottoprodotto dell’ecologia del capitalismo, nell’architrave. La fatica delle donne diventò un” non lavoro”, reso ampiamente invisibile, per deprezzarlo meglio, per meglio renderlo cheap. Il lavoro non pagato delle donne rappresenta un terzo dell’attività economica totale del pianeta. Equivale circa all’80% del Pil mondiale ovvero 60.000 miliardi di dollari nel 2015. Cibo La riproduzione sociale a bisogno di qualcosa di più del lavoro per essere efficace ovvero la capacità di garantire una sufficiente alimentazione in una data giornata per poter lavorare quella successiva. Di qui la nascita di un regime di cibo cheap. Lo zucchero è un lusso nell’Europa del 400. Gli schiavi non potevano ovviamente mangiarlo. I capitalisti dovevano nutrirli con pochi soldi sia per ragioni di profitto che per la salvaguardia dell’ordine sociale. C’è una lunga tradizione di governanti che ammettono che una delle vie migliori per garantirsi il consenso dei lavoratori e dei poveri passa attraverso lo stomaco. Nel XX secolo la percentuale dedicata al cibo è scesa al 6,6 nelle Stati Uniti e in Italia il 14,2. Sono numeri bassi grazie alle strategie che generano ad esempio hamburger da un dollaro oppure pollo fritto a buon mercato. 6 Il consumo dello zucchero si intensificò lungo i secoli. Tuttavia lo zucchero non è l’unica fonte umana di energia. L’altra merce il cui prezzo è stato tenuto basso affinché la classe lavoratrice statunitense potesse sopravvivere è la seconda spesa in ordine di grandezza per gli operai inglesi da sette secoli ovvero il combustibile. Energia L’economicità dell’Enio a Matera fu causa e conseguenza dell’ascesa e crollo dell’industria dello zucchero sull’isola, e la crisi fu innescata dall’esaurimento delle riserve finite di combustibile, che sotto il capitalismo svolge un triplice lavoro. Il combustibile a buon mercato è sia un nemico dei lavoratori che perdono il posto a causa delle macchine alimentate a legno, carbone, petrolio e altre fonti di energia, sia un fattore di produzione necessario per il funzionamento dell’assistenza cheap, elemento fondamentale per il mantenimento dell’ordine. Stiamo subendo le conseguenze di una civiltà costruita sull’energia chip, una realtà confermata dal cambiamento climatico. L’economia politica globale del combustibile chip non ha solo il fritto immense sofferenze umane durante la sua estrazione ma anche, ovviamente, ristrutturato l’ecologia planetaria. Vite Tra il 1478 e il 1498 nei panni di viceré delle Indie, Cristoforo colombo diede il via nei Caraibi a un genocidio che significa la morte di molti esseri umani, delle civiltà, che la vivevano. A Vallodolid nel 1550 in Spagna fu dibattito la questione se l’indigeni fossero persone oppure bestie. Vigeva il sistema delle encomienda ovvero la tecnica di proprietà terriera coloniale che si suddivideva gruppi di popolazione indigena tra i vari proprietari terrieri, che li tenevano in deposito per la durata di due generazioni, cioè quella dell’indigeno depositato e quella dei suoi figli. Gli indiani continuano essere valutati un’inezia. Con questo abbiamo un esempio di vita cheap ovvero la necessità di poter decidere quali vite contino e quali no. Ecologia-mondo Ecologia-mondo significa una visione del capitalismo che include la creazione della vita e delle sette cose cheap che rappresentano un modo di riflettere sulla storia umana all’interno della rete della vita. Ecologia-mondo si ispira a pregresse tradizioni come sistema-mondo per dire che il capitalismo crea un’ecologia che si estende su tutto il pianeta attraverso le sue frontiere, spinta dalle forze dell’accumulazione infinita. Ecologia-mondo pertanto non significa l’ecologia del mondo bensì una proposta di un’analisi che sia in grado di mostrare come i rapporti di potere, produzione e riproduzione operino attraverso la rete della vita. 7 I concetti moderni di Natura e Società sono nati in Europa nel XVI secolo. Queste idee cardine sono state plasmate in stretto rapporto con l’esproprio dei contadini nelle colonie ma anche direttamente usate come strumento di spoliazione e genocidio. La seconda vita delle cose cheap Un esempio potrebbe essere il paradosso negli Stati Uniti con l’ampliamento del Welfare State che non ha tutta via segnato la fine del fardello del lavoro femminile. Un altro esempio potrebbe essere il movimento alimentare dello Slow food o del km zero favorendo chi aumenterebbe il prezzo del cibo ignorando la povertà oppure che architetterebbe alternative alimentari che permetterebbero la miseria di sussistere ma con un’integrazione vitaminiche. Da quando esiste il capitalismo esistono le rivolte e il capitalismo è sempre stato influenzato della resistenza, delle rivolte degli schiavi agli scioperi generali, dalle ribellioni anticoloniale all’abolizionismo fino alla lotta per i diritti delle donne e delle popolazioni indigene. Un’ecologia della riparazione sarebbe la soluzione per valutare le ingiustizie di secoli di sfruttamento e per risacralizzare le relazioni umane. La redistribuzione di assistenza, terra e lavoro darebbe la possibilità di contribuire al miglioramento della propria vita. CAPITOLO 1 Natura a buon mercato A partire dei primi anni del Cinquecento, società andò significando non solo la compagnia che frequentiamo ma anche un insieme, un intero più vasto del quale fanno parte l’individui. La società moderna a un contraltare storicamente unico: la natura. Dall’altra parte della società non ci sono altri essere umani bensì il selvaggio. Prima della nazione è arrivata la società. Prima che la società potesse essere difesa, doveva essere inventata. E fu inventata attraverso il presidio di un rigoroso confine con la natura. Nel corso del XVI secolo si assiste a un periodo decisivo nella storia capitalista e coloniale dell’Inghilterra. Gli imperi spagnolo e portoghese sono in ascesa con la costruzione di colossali sistemi produttivi nel nuovo mondo, che funzionavano con il lavoro forzato di indigeni e africani. Assistiamo dunque a uno spostamento del baricentro planetario del potere e della produzione dall’Asia all’Atlantico settentrionale. L’Europa era povera in senso economico e tecnologico rispetto alle civiltà site all’altro capo del continente asiatico, una condizione che cambia soltanto dopo il 1800. Il capitalismo europeo prosperava grazie alla sua capacità di mutare la natura in qualcosa di produttivo e di trasformare questa produttività in ricchezza. Tale capacità dipendeva dal peculiare mix di forza, traffici e tecnologia, ma soprattutto da una rivoluzione intellettuale sorretta da una nuova idea: Natura come contraltare di SocietàÞdiventò il buon senso comune della conquista e del saccheggio come modo di vita. 10 a subire massacri, anche se il vocabolario ci spiega che quella gente non viene sterminata bensì viene sviluppata. CAPITOLO 2 Denaro a buon mercato Alla radice del capitalismo c’è un ciclo che va oltre quello dei soldi in merci e ritorno. Gli Stati desiderano il bottino di guerra ma hanno anche bisogno di contanti per pagare i propri soldati. Senza guerre non possono tenere le ricchezze di cui hanno bisogno in parte anche per pagare il conflitto precedente. Guerra, soldi guerra. I banchieri hanno bisogno di essere rimborsati dei governi, i governi hanno bisogno che i banchieri li finanziano. La novità del capitalismo non è la ricerca del profitto ma sono piuttosto le relazioni tra la succitata ricerca, il suo finanziamento e i governi. La finanza come ecologia Negli ultimi sei secoli la vita sul pianeta ha ruotato attorno al potere dei soldi. Non ogni genere di denaro, ma il denaro come capitale, come potere di governare vita, lavoro in risorse. Il primo è il mercato mondiale moderno che ha preso forma per la prima volta i giorni di colombo. L’altro è l’imperialismo moderno. Quali sono i passi necessari per creare una valuta: - Impossessarsi di una sostanza rara, di solito un metallo estratto dal sottosuolo. - Portarla alla zecca, strumento di una potente organizzazione che può garantire la purezza metallurgica e poi letteralmente imprimere la propria autorità sulla superficie di una moneta. - Sotto il capitalismo questo denaro cognato e poi scambiato con forza lavoro, macchine materie prime che diventano merci in seguito scambiate con altro denaro. Il denaro mondiale, la natura mondiale e la potenza mondiale, questo terzetto forma la peculiare trinità della creazione dell’ambiente che ha plasmato il capitalismo della conquista delle Americhe fino al disastro del riscaldamento globale nel 2000. Ferdinand Braudel dice che il capitale finanziario trionfa solo quando viene identificato con lo Stato, quando è lo Stato. Il denaro cheap significa una cosa più di tutte ovvero interessi bassi. Il credito è la linfa vitale del capitalismo. Se il deprezzamento di lavoro, cibo, energia e materie prime e la condizione necessaria dei boom capitalisti, il credito ci prende possibile il tutto. Quando le occasioni di profitto si sono fatti più rare, i capitalisti hanno preso i propri profitti e li hanno messi nella distribuzione del denaro. È una ragione per cui dopo ogni grande boom del capitalismo mondiale, quello olandese di metà seicento, quello britannico a metà ottocento e 11 l’epoca d’oro americana del dopoguerra, è scattato un fenomeno che gli esperti chiamano finanzia- rizzazione. La finanziarizzazione è in pratica una scommessa su una futura, più proficua rivoluzione industriale. Di solito questi cicli di accumulazione si concludono con una guerra e con l’avvento di nuove potenze finanziarie. La finanziarizzazione è utile per il capitalismo con due principali fattori: - Quando la stagnazione economica si fa sentire, le potenze dominanti hanno tendenza a scendere in guerra oppure a rafforzare l’arsenale bellico. - Quando il capitale inizia defluire dalle parti centrali del sistema verso le frontiere come ad esempio nell’ottocento quando gigantesche somme di capitale britannico uscirono sotto forma di prestiti da Londra verso il resto del mondo per costruire le strade ferrate. Quando il lungo boom reso in parte possibile dalla rete ferroviaria globale si è sgonfiato negli anni 70 del 900, è cominciata una nuova epoca della finanziarizzazione. Le origini monetarie del mondo moderno La morte nera 1347 1353 scatenò una crisi fiscale. Una delle sue conseguenze fu il crollo del numero di persone in grado di scavare minerali e quindi una penuria di contante. Gli aristocratici europei volevano comprare le ricchezze dall’oriente e l’industria europea aveva bisogno di materie prime pagando il tutto con le monete che gli europei battevano usando i metalli rari provenienti dalle miniere sotto il loro controllo. Per questo motivo l’argento e loro europeo fluivano repentini verso oriente verso sud. La piccola era glaciale fu un problema globale, in particolare in uno dei più floridi centri commerciali del pianeta ovvero la Cina. Lo sconvolgimento climatico si assumono in Cina alle turbolenze interne alla corte imperiale. La dinastia Ming reagì chiudendo le sue zecche e questo a sua volta contribuì a una carestia globale di argento. A nessun altro governo al mondo si trovo nella condizione di assumere il ruolo della Cina come motore della crescita economica. Le cambiali fiorentini e genovesi che circolavano in Europa erano tra i pochi mezzi fidati di scambio, ma senza il cavo zeppi di oro e argento a sostenerle poterono far ben poco per arrivare il problema. Argento europeo Per gli europei del medioevo l’idea che il denaro potesse assumere una qualsiasi forma che non fosse quella di moneta era pressoché impensabile. Quando le crisi climatiche, epidemiologiche del trecento compromisero fatalmente l’ordinamento feudale, il sistema monetario europeo andò di male in peggio. La fiducia tra utenti del denaro era ai minimi storici essendo le due parti tutt’altro che certo è che la moneta ricevuta non fosse stata adulterata. Le miniere europei si allargarono e così soldi circolanti diminuirono di due terzi. I mercanti europei avevano un gran bisogno di una moneta affidabile, non solo di metallo proveniente dal sottosuolo ma anche che questo metallo potesse diventare denaro sancito da un potere che garantisse la sua circolazione per soddisfare la domanda della frontiera in espansione. 12 La prima soluzione arrivò nella Germania meridionale ad Augusta con la nascita del denaro moderno creato dalla famiglia Fugger che non solo domino la finanza europea per un secolo ma forgio anche la prima e più fondamentale industria capitalista: l’industria metallurgica. Infatti la parola dollaro deriva dalle monete coniate, i talleri. Il boom dell’argento non creo solo i soldi, produsse anche una delle prime classi operaie moderne e contemporaneamente devastò il paesaggio e causò la prima grande rivolta operaia e contadina della modernità, la guerra dei contadini tedeschi nel 1525. Le conseguenze ambientali furono rapite e devastanti. L’argento, assieme al ferro il rame divorò le foreste e minacciò la sussistenza dei contadini. Contro questi attacchi ai beni comuni i contadini del 500 richiesero la restituzione dell’accesso la foresta. La rivolta operaia e contadina scompaginano il funzionamento della finanza europea e forse avrebbe scatenato altre rivoluzioni sei finanzieri di una piccola città-stato italiana non avessero messo i soldi per una soluzione coloniale. Banche genovesi Nel 1453 cade l’impero romano d’oriente con la caduta di Costantinopoli mentre la Francia l’Inghilterra concludono la guerra dei cent’anni. Fu anche il periodo della pace di Lodi nel 1454 che conclude la guerra dei cent’anni italiana con i conflitti tra le quattro grandi potenze: Venezia, Genova, Firenze e Milano. La Repubblica di Genova era di gran lunga la più debole di queste potenze in quanto era caratterizzata dall’instabilità. Il tema centrale della storia genovese fu il conflitto tra l’aristocrazia e l’alta borghesia. Andò avanti così fino al 1528 quando Andrea Doria riscrisse la costituzione della Repubblica. I territori d’oltre mare genovesi erano amministrati direttamente dalla municipalità. I debiti del Comune aumentarono via via che i possedimenti all’estero cadevano preda dell’espansione ottomana e della concorrenza di Venezia a oriente. Nel 1407 un gruppo di aristocratici creditori del Comune di Genova fondò la casa delle compere e dei banchi che diventò in seguito banca. Nel giro di un anno questa banca aveva mercanteggiando con il Comune il controllo del territorio in modo che gli aristocratici potessero rientrare dei debiti contratti dalla città. I mercanti genovesi cercarono accanitamente la maniera finché la municipalità saldassi creditori e fu così che il sacro Graal, la coppa da qui si tramanda che abbia bevuto Gesù durante l’ultima cena, diventa uno strumento finanziario. In effetti nel 1319 la città diede impegno il Graal appunto per pagare la banca. Inoltre la città baratto loro ore facendo la tratta degli schiavi recuperati non solo delle conquiste iberiche ma anche delle scorrerie nell’Asia Minore e nell’Africa del nord. Nel 401 abitante su 20 della città era schiavo. È da questa vicenda che deriva il saluto italiano “ciao!” (vostro schiavo.) La storia genovese significativa perché mette insieme molti elementi chiave del denaro cheap: - La necessità di profitto - La capacità di finanziare le colonie - Il giusto atteggiamento verso la natura Dopo il 1450 il potere finanziario genovese penetrò nei domini spagnoli, dal meridione italiano il nuovo mondo. Tuttavia per quanto fossero trafficanti accorti, forse solo finanziando la guerra che genovesi cambiarono il mondo. 15 Se è la pratica del lavoro, ancor più della produttività della terra, a plasmare l’ecologia del capitalismo, la sua macchina indispensabile e l’orologio meccanico. È quest’ultimo, e non il denaro ad emergere come tecnologia chiave per misurare il valore del lavoro. Questa distinzione è cruciale perché viene facile ritenere che il marchio di fabbrica del capitalismo sia lavorare per una paga ma non è vero. Il fatto che la paga sia diventata un modo decisivo di strutturare vita, spazio e natura è totalmente dovuto a un nuovo modello di tempo. Questo tempo astratto influenza qualunque cosa, lavoro e gioco, sonno veglia, crediti soldi, agricoltura industria, persino la preghiera. Pertanto la conquista delle Americhe prevedeva anche inculcare nei loro abitanti un nuovo concetto di tempo non che di spazio. Il controllo del tempo era cruciale nell’ecologia del capitalismo. In effetti nella società capitalista matura tutto il tempo deve essere consumato, commercializzato e utilizzato. I primi esperimenti lavorativi prevedevano il lavoro salariato forzato, la schiavitù per debiti e la servitù vincolata. Tutto ciò si protrasse fino in pieno novecento attraverso sistemi costruttivi per i debitori con città manifatturiere e mezzadria che disciplinavano attraverso il debito. La piantagione di canna da zucchero fu il precursore non solo dell’odierna agricoltura industriale mai dell’attuale fabbrica moderna. Proprio con gli operai del settore auto assemblano nella catena di montaggio parti interscambiabili e semplificate e dipendenti dei fast-food producono hamburger standardizzati, similmente gli schiavi africani eseguivano mansioni specializzate in un paesaggio semplificato della monocultura dello zucchero. Ogni forma di resistenza dei lavoratori era un motivo in più per far arrivare le macchine a lavorare al posto loro. Per ogni fabbrica globale una fattoria globale Il capitalismo prende il suo nome da valori in movimento, cioè della trasformazione del denaro in produzione di merci e ritorno. Permane una forte tendenza a interpretare il mondo moderno del lavoro come se fosse in qualche modo indipendente dalle campagne, e pure tutto il lavoro deve la propria esistenza alle campagne. Ogni grande epoca del capitalismo ha forgiato con l’agricoltura un rapporto che hai espulso dei campi milioni di persone. L’esclusione dell’agricoltura USA e le sue successive esportazioni di cotone cibarie hanno reso loro volta possibile l’industrializzazione britannica. L’agricoltura industriale rende economico il cibo sostituendo i contadini con il capitale. Pertanto per rispondere alla loro condizione di lavoratori in esubero, i contadini e migrano. Ad esempio molti si trasferirono negli Stati Uniti, dove andarono lavorare nelle nuove fabbriche della seconda rivoluzione industriale. Abbiamo imparato a chiamare il fordismo il sistema industriale nato dalle fabbriche di fine ottocento, dal nome del produttore di automobili Henry Ford. Tuttavia tralasciamo un particolare 16 cruciale ovvero che il fordismo è nato nelle fattorie. Le sue innovazioni derivano in maniera diretta e immediata dall’industrializzazione della fattoria familiari dell’ottocento. Le mosse dei capitalisti per mantenere economico il lavoro e sabotare le soluzioni per cui lottavano i lavoratori furono messe a punto per la prima volta nelle campagne come ad esempio nel settore cotoniero. I lavoratori del cotone, che chiedevano troppe concessioni, furono sistematicamente sostituiti da certe tecnologie che rendevano superfluo la loro presenza. La manifattura moderna si fonda su regimi stratificati, simultanei e differenti di lavoro nella natura. Controllare il lavoro nella natura Quasi sempre, la minaccia del potere operaio ha costretto i capitalisti a cambiare strategia. La creazione del lavoro moderno si è realizzata in Europa attraverso le enclosures, un processo che ha trasformato i rapporti degli umani con il resto della natura. Il capitalismo ha sempre fatto esperimenti in simultanea con ogni genere disponibili di sistema lavorativo. Donde la persistenza odierna dello schiavismo come ad esempio nella Repubblica democratica del Congo e nuovi tipi di impiego nella sharing economy. Il capitalismo tuttavia non potrebbe sopravvivere nemmeno un giorno senza un terzo passaggio: l’appropriazione del lavoro riproduttivo umano. Possiamo definire come segue il lavoro sotto il capitalismo: - Forza lavoro - assistenza non pagata - lavoro della natura Lo sfruttamento del lavoratore è strettamente connesso alla propria azione della natura extra umane lavoro non pagato di assistenza. Pertanto l’ascesa del capitalismo era strettamente collegata all’espulsione delle donne dalla società nel regno delle nature economiche. CAPITOLO 4 Assistenza a buon mercato Cucinare, insegnare, accudire, guarire, organizzare e sacralizzare precede il capitalismo. Le prime trasformazioni ecologiche moderne su grande scala degli umani furono motivate dal lavoro dell’assistenza, della protezione, in particolare attraverso l’utilizzo del fuoco. Tuttavia queste attività legate all’assistenza subirono cambiamenti spettacolari con il capitalismo Rispecchiando di fatto le relazioni di potere sesso. E fin dall’inizio della colonizzazione il sesso fu importante. Le guerre coloniali furono caratterizzate dall’idea che la sconfitta dei guerrieri indigeni per mano ad esempio degli spagnoli coinvolgeva il saggio che amento sessuale oltre che militare. 17 I rapporti sessuali con gli indigeni hanno sempre scatenato fantasie e paure. Per il progetto imperiale il preside o della sessualità e dei corpi era un punto cruciale. Avere il controllo sulla sessualità significava poter anche richiedere un lavoro da non pagare E questo rientra proprio nella filosofia capitalista. Senza il lavoro non pagato, in particolare di assistenza, il lavoro salariato sarebbe banalmente troppo costoso. Alle origini del capitalismo, le strategie utilizzate per rinchiudere le popolazioni indigene furono usate anche per creare gestire una categoria di esseri umani che svolgesse il lavoro di assistenza non pagato: le donne. Il grande addomesticamento Tra gli umani non esiste un modo prefissato di assistersi l’un l’altro. Lo conferma la straordinaria diversità delle forme comunitarie e delle dinamiche demografiche. Con il grande addomesticamento intendiamo alcuni umani che sono stati confinati all’interno di nuove unità politiche, sociali ed ecologiche per impegnarsi meglio nel lavoro di assistenza dentro il capitalismo. Esiste un connubio tra aratro e sessismo? La recinzione delle terre rese impossibile ai contadini vivere con i loro poveri appezzamenti e così diventarono lavoratori salariati costretti a vendere le proprie braccia per sopravvivere mettendo anche in concorrenza donne e uomini. Si faceva ricorso le donne soltanto per il lavoro pagato della mungitura e come levatrici per la nascita dei vitellini in primavera. L’aratura il raccolto che prevedevano incombenze più pesanti erano un lavoro per gli uomini. Questa divisione del lavoro porto a prezzi differenti per l’impiego maschile femminileÞÈ proprio nei campi che troviamo l’origine dell’odierno divario globali degli stipendi, un fenomeno in cui il rapporto con la natura è stato coinvolto sin dall’inizio. I Re incarnavano il dominio di Dio sui propri sudditi, mentre nella famiglia era il marito assumere un ruolo analogo. Pertanto in casa le donne dovevano essere sottomessi agli uomini mentre gli uomini dovevano seguire il modello autoritario offerto dal padre celeste. Perché la strategia dell’assistenza cheap potesse funzionare era necessario disciplinare i corpi di certi tipi di essere umanoÞper trasformare i corpi delle donne in doccia di macchine riproduttive ci volevano la forza e il terrore e il controllo sociale. Le donne eretiche erano accusate di essere dotate di poteri soprannaturaliÞle streghe ovvero quelle che sfidavano nuovo ordine erano sottoposti a terrificanti tortura in pubblico, gestite come momento pedagogico, come lezioni sui nuovi modelli di comportamento rivolto. Secondo Michel Foucault queste regole volte a disciplinare i singoli corpi al fine di lavorare riprodurre compaiono sul palcoscenico della storia con le necessità strategiche del primo capitalismo. Fin dai tempi di John Locke, è sempre stata fatta una distinzione tra sfera pubblica alla quale alcuni uomini possono partecipare come cittadini liberi e uguali e una sfera privata nella quale possono 20 Come il cibo ha fatto il mondo industriale Nel 1700, l’Inghilterra stava già facendo le tue grandi cose che deve fare ogni grande potenza capitalista: - aumentare il surplus agricolo - espellere le braccia dalle fattorie L’agricoltura inglese era talmente solida all’alba del Settecento da essere in grado di strappare dalla fame è un Oropa che si andava rapidamente proletarizzando. È stata l’espulsione delle braccia dell’agricoltura a favorire nuove forme di industrializzazione. Tuttavia per quanto riguarda l’Inghilterra la crescita della produttività rallento e i prezzi degli alimenti crebbero. La disuguaglianza si aggravò il cibo diventa più costoso in tutto il mondo Atlantico. Se arrivo così a un’ecologia basata sulla natura a buon mercato e sul lavoro a buon mercato che aveva a sua volta bisogno di cibo a buon mercato ovvero più calorie prodotti con un tempo medio di lavoro inferiore. Il modello di cibo cheap funzionava in questo modo: le rivoluzioni agricole del capitalismo fornivano un’alimentazione a buon mercato che abbassava la soglia della paga minima così i lavoratori potevano essere pagati di meno senza morire di fame. Questo a sua volta riduceva il peso delle buste paghe sganciate dal datore di lavoro al passo con l’aumentare della proletarizzazione permettendo così che crescesse il livello di sfruttamento. Un ruolo cruciale dell’assunzione calorica britannica durante la rivoluzione industriale le bello zucchero del nuovo mondo. La storia del capitalismo è globale sin dalla pancia. Per tutto il XVII e XVII secolo i governi europei cercarono di calmierare i prezzi delle cibarie nelle città. Scoppiarono rivolte per il pane guidata in maniera preponderante dalle donne che in quanto fornitrici di assistenza dipendenti dei mercati erano in prima linea nelle battaglie per il cibo cheap. La più famosa diede il la alla rivoluzione francese. Possiamo anche citare la carestia delle patate del 1854/1848 in Irlanda. All’apice della crisi, l’Irlanda stava esportando circa 300.000 T di cereali all’anno per fermare la madrepatria l’Inghilterra. Lo sfruttamento coloniale si intensificò ulteriormente quando la Germania e gli Stati Uniti e poco dopo il Giappone il resto d’Europa si unirono alla Gran Bretagna nel sistema aureo gold standard dopo il 1871. Guerra dell’oppio: I meccanismi del mercato e la violenza andavano a braccetto con il flusso del cibo a buon mercato dall’Asia all’Europa. Quando le cannoniere britanniche misero in atto il blocco del fiume delle Perle in Cina nel novembre 1839, la ragione del contendere erano l’argento e l’oppio, quest’ultimo coltivato nelle piantagioni di tutta l’India. Wikipedia: Le guerre dell'oppio furono due conflitti, svoltisi rispettivamente dal 1839 al 1842 e dal 1856 al 1860, che contrapposero l'Impero cinese sotto la dinastia Qing al Regno Unito di Gran 21 Bretagna e Irlanda, i cui interessi militari e commerciali nella regione erano stati posti sotto il controllo della Compagnia britannica delle Indie orientali. Le guerre giunsero al culmine di annose dispute commerciali tra i due Paesi: in risposta alla penetrazione commerciale britannica che aveva aperto il mercato cinese all'oppio proveniente dall'India britannica, la Cina inasprì i propri divieti sulla droga e ciò scatenò il conflitto. Sconfitto in entrambe le guerre, l'Impero cinese fu costretto a tollerare il commercio dell'oppio e a firmare con i britannici i trattati di Nanchino e di Tientsin, che prevedevano l'apertura di nuovi porti al commercio e la cessione dell'isola di Hong Kong al Regno Unito. Ebbe così inizio l'era dell'imperialismo europeo in Cina, e numerose altre potenze europee seguirono l'esempio, firmando con Pechino vari trattati commerciali. Gli umilianti accordi con gli occidentali ferirono l'orgoglio cinese e alimentarono un sentimento nazionalista e xenofobo che si sarebbe poi espresso nelle rivolte di Taiping (1850-1864) e dei Boxer (1899-1901). Una significativa innovazione agricola fu quella dell’uso dei fertilizzanti. Fino ai primi dell’ottocento quasi tutti i fertilizzanti erano estratti dalla terra. Rivoluzione verde: La rivoluzione verde utilizzava agricoltura, nuove varietà di piante, fertilizzanti, pesticidi, irrigazione, sistemi di proprietà della terra, metodiche di mercato e potere statale per sostenere lavoro, assistenza, materie prime. La rivoluzione verde cominciò nel novecento come intervento politico classista, come modo per gestire i rischi politici della fame e delle sommosse dei cittadini affamati. Il programma della rivoluzione verde in Messico è l’incarnazione del regime del cibo cheap con l'obiettivo di selezionare nuove varietà in grado di soddisfare le crescenti richieste alimentari e ridurre le aree a rischio di carestia. (Su idea di Borlaug che ottenne premio Nobel della pace Per questa iniziativa.) Anche se la rivoluzione verde è stata spesso un programma autoritario è lecito considerare un successo infatti a livello globale tra il 1950 il 1980 la produzione di cereali è più che raddoppiata e pure i rendimenti. Tuttavia i prodigiosi risultati produttivi della lunga rivoluzione verde non ridussero la fame. Ad esempio il consumo di pesticidi in India è aumentato di 17 volte dal 1955 il 2005. Le comunità in cui è stata praticata in maniera più intensiva la rivoluzione verde sono state flagellate da un’epidemia di tumori maligni. Per ottenere le cinque azioni raccomandate di frutta e vegetali freschi al giorno, gli abitanti dei paesi a basso reddito avrebbero bisogno di spegnere almeno una metà del reddito familiare. La carne è stata al centro della trasformazione dietetica globale a partire dagli anni 70 del 900. 22 Dalle verdure con un po’ di carne alla miseria con integrazione vitaminica Il mezzo secolo, la popolazione globale degli animali macellati è balzata da circa 8 miliardi a 64 miliardi, cifra che raddoppierà entro il 2050 si prosegue l’attuale ritmo di crescita. Questo settore richiede l’invenzione di nuove pratiche veterinarie, della riproduzione intensiva ai supplementi ormonali all’uso di antibiotici fino le pratiche di alimentazione è concentrata che hanno avuto effetti trasformative a livello globale sulla qualità del cibo, del suolo, dell’acqua e dell’aria. In parole povere la carne cruda del supermercato e preparata da un braccio sofisticato intensivo dell’ecologia del capitalismo. Metà del maiale del mondo viene mangiata in Cina, perciò le relative fonti di importazione del mangime sono un affare planetario. Come anche le conseguenze: il 14,5% di tutte le emissioni di biossido di carbonio provengono degli allevamenti. Ovviamente le conseguenze ambientali della produzione di carne sono esterne al calcolo dei profitti del sistema alimentare industriali. È uno dei motivi per cui la carne costa tanto poco. Tuttavia sono tante le persone che non si possono permettere determinati prodotti. Per loro il settore privato e la comunità per lo sviluppo internazionale hanno già un’alternativa: un’alimentazione arricchita a base di cibo prodotto industrialmente. Si rende così accettabile una merce standardizzata da parte del consumatore. Alle multinazionali straniere è garantito un maggiore accesso ai mercati africani in modo che venga prodotto un cibo arricchito per gestire alcune delle malattie associate alla povertà e alla l’incapacità di accedere al cibo. Il cibo a buon mercato non garantisce che la gente sia nutrita e nemmeno che si è nutrita come si deve come lo conferma la persistenza globale dei problemi sanitari legati alla dieta. Nel XXI secolo è spuntata una nuova crepa che farà crollare il cinque centenario regime alimentare capitalista: il cambiamento climatico. ÞIl cambiamento climatico rappresenta un’implosione a breve del modello della natura e strangolando di continuo la produttività agricola. Come cambiamento climatico si intendono fenomeni estremamente disparati, tra cui siccità, precipitazioni estreme, ondate di calore di freddo. Le “piante della civiltà” di Braudel, più la soia, la pianta neoliberista per antonomasia, hanno già vissuto quello che gli agronomi chiamano soppressione del rendimento come frutto del cambiamento climatico causato dall’uomo. Il cambiamento climatico fa presagire pesanti tracolli. Ogni ulteriore aumento di 1 °C della temperatura globale annuale media è accompagnato da un maggiore rischio di effetti drammatici e non lineari sull’agricoltura globali. L’alimentazione non è l’unica cosa necessaria per sostentare l’assistenza a buon mercato. Storicamente, dopo quello per alimentarsi, il costo più importante che dovevano affrontare lavoratori in tutta Europa partire dal 500 era quello dell’energia. 25 Nel 1945,2 barili su tre di petrolio erano estratti dal USA. Soltanto negli anni 70 l’unione sovietica e l’Arabia Saudita sostituirono l’America come principale produttore mondiale di petrolio. La produzione globale di greggio crebbe in maniera clamorosa dopo la seconda guerra mondiale. Quando gli Stati Uniti abbandonarono il gold standard nel 1971, il capitale internazionale cercò di assorbire questo shock acquistando materie prime. Al tempo stesso, l’Unione Sovietica, a causa dei raccolti deludenti, scambiò sul grigio con frumento, portando verso l’alto il prezzo del pane. 14 mesi dopo, l’Opec organizzazione dei paesi esportatori di petrolio, in teoria come reazione alla guerra dello Yom Kippur tra Israele e Egitto, annunciò un aumento del 70% della tassa sulla produzione petrolifera. I prezzi mondiali del petrolio balzare uno dei tre ai 12 $ al barile. I paesi dell’OPEC stavano reagendo in questo modo all’esportazione statunitense dell’inflazione espressa in dollari. Adesso il mondo pagava più caro il petrolio e i paesi dell’OPEC si trovavano seduti sopra ricchezze immense, bacini di quelli che sarebbero diventati noti come petrodollari. Ora il petrolio a buon mercato sta finendo proprio mentre il cambiamento climatico si accinge ad ammazzare un centinaio di milioni di persone entro il 2030. E questa fine non significa solo morti future, la situazione è già sporca e violenta come non mai mentre i conflitti che vanno dall’Alberta all’Ecuador replicano le battaglie del 500 tra popolazioni indigene ed estrattori, anche questa volta con implicazioni planetarie. Il petrolio a buon mercato è importante perché i capitalisti odierni non desiderano sostenere gli enormi investimenti che renderebbero possibile una transizione al solare. Inoltre staccarsi dai combustibili fossili per passare all’idroelettrica porta a un’estinzione è assolutamente prevedibili delle specie e potrebbe finire per aumentare le emissioni di gas serra con l’ecologia in decomposizione dei bacini idrici creati dall’uomo. La soluzione della strategia dell’energia cheap dipende sempre dagli Stati in quanto l’energia buon mercato fa parte del patrimonio nazionale. CAPITOLO 7 Vite a buon mercato Anche se il colonialismo contemplava stragi, non è mai stato soltanto una questione di forza bruta. Il capitalismo avrà forse reclamato nuovo mondo con armi acciaio e malattie, ma l’ordine nel nuovo mondo era mantenuto tramite razza, polizia il profitto. Abbiamo visto che tutte le cose a buon mercato hanno dato adito a forme organizzate di resistenza. Tutti quanti hanno combattuto, con maggiore o minore successo, contro la necessità della propria sottomissione. In risposta i capitalisti hanno messo a punto nuove strategie per creare nuove frontiere ed accrescere quelle già esistenti. Questo gioco resistenziale di gatto col topo, di strategia e contro strategia, è stato la storia dell’ecologia del capitalismoÞgoverni, mercanti e finanzieri sono assunti nuovi livelli di creatività ed iscrizione alla ricerca del profitto. 26 Ma l’ecologia del capitalismo si è anche allargata e consolidata grazie all’incredibile tra le tecnologie più duraturi flessibili del controllo sociale e quella che spicca di più è: lo Stato nazione. L’ordinamento e il riordinamento della società attraverso le cose economiche sono sempre avvenuti sia con la forza che con la persuasione, sia con la coercizione che con il consenso. Razzismo scientifico e politica coloniale Il colonialismo ha fatto nascere nuove categorie umane per rispondere alla necessità di braccia prima per le monete d’argento e in seguito per la produzione agricola destinata alla vendita del profitto in Europa. Ciascuno di queste categorie governative era accompagnata da doveri, privilegi compresi i certificati di purezza del sangue e le aliquote fiscali. Pertanto alcune vite erano letteralmente più cheap di altre. Natura, civilizzazione e stato coloniale britannico I capitalisti inglesi erano interessati alle braccia ma ancora di più la terra. Una volta che il lavoro a buon mercato era stato garantito dalle enclosures, la massima priorità del colonialismo inglese era diventata la terra buon mercato. Lo Stato inglese si è sviluppato attraverso la necessità di rendere sicuro il territorio, e di produrre forme di governo che assicurassero i diritti di proprietà. Per l’impresa coloniale inglese era fondamentali la messa in ordine e la sorveglianza degli umani su quella terra e la sicurezza della titolarità della proprietà. Molte tecniche di controllo sociale affinato in patria furono poi messe in pratica e rifinite nel primo grande avamposto coloniale inglese ovvero l’Irlanda. Durante il colonialismo le rivolte indigeni venivano soffocate con forza sempre maggiore, una reazione violenta giustificata dalla nuova scusa per colonizzare. La natura, la spinta incessanti della frontiera in nuove forme di ordine ed economia si creavano a vicenda. Questa procedura trovò la strada per trasferirsi dalla frontiera irlandese fino al nuovo mondo grazie alla spada di uno dei più venerati eroi d’Inghilterra, sir Francis Drake, e alla pena di uno dei massimi sacerdoti del liberalismo, John Lock. Controllo liberale sulla frontiera atlantica Francis Drake imparò in Irlanda l’arte della repressione brutale della popolazione indigena. Affinché gli Stati si imbarcassero nelle avventure coloniali furono più importanti la scienza polito logica e l’approntamento delle giustificazioni politiche e in questo emerse John Lock. Il pensiero di Locke è molto ambiguo in quanto inizialmente nel suo Secondo trattato sul governo intitolato “sulla proprietà” affermò che ogni uomo libero delle Caroline avrà potere assoluto e autorità sui propri schiavi negri. Nel Secondo trattato invece sostiene che “ogni uomo ha una proprietà sulla sua persona: nessun corpo alcun diritto a parte sé stesso.” ÞPertanto il pensiero politico moderno nasce da una contraddizione ed è in questo contesto in cui stato creato il moderno soggetto liberale, in una frontiera coloniale. 27 ßNon dovrebbe pertanto sorprendere che la moderna persona legale sia stata definita e controllata rigorosamente quanto i confini della proprietà che questa persona era concesso di tenere. Appare così il soggetto liberale che nasce non solo maschio ma anche bianco. Dal 1791 al 1804, la rivoluzione haitiana si basò sul secolare passato di rivolte insurrezioni degli schiavi, fondando lo Stato che esiste tuttora. Ma la proprietà dell’isola e delle vite di coloro che ci vedevano era sempre in gioco. I francesi insistettero per due decenni nel tentare di riavere indietro la propria colonia. Nel 1825 inviarono tre navi da guerra a Port-au-Prince per richiedere un risarcimento per la perdita degli schiavi e delle altre proprietà. Haiti finì di pagare il debito negli anni 40 del novecento. Gli haitiani non hanno combattuto solo per uno Stato ma per uno Stato nazione. Lo Stato e la nazione Benedict Anderson (sociologo irlandese) sostiene che prima che potessi sbocciare il nazionalismo, dovevano crollare l’autorità e l’accesso alla verità del clero e dei monarchi. Una volta minate queste fondamenta, sarebbe stato possibile ricostruire le basi comunitarie entro uno Stato. Le macchine tipografiche cambiarono il modo in cui potevano circolare il sapere informazioni in cui poteva essere creata la comunità. Le precondizioni di un immaginario nazionale furono gli interessi pecuniari e un più alto tasso di alfabetizzazione. Razza, nazione capitalismo editoriale erano strettamente correlati. Il nazionalismo pensa in termini di destini storici, mentre il razzismo sogna contaminazioni eterne trasmessi sin da le origini del tempo attraverso una sequenza infinita di vergognose copule: la storia esterna. I sogni del razzismo hanno sempre origine nell’ideologia classista e più che in quelli della nazione, soprattutto nelle pretese di natura divina tra i governanti e di sangue blu o bianco o incroci tra gli aristocratici. Non sorprende allora che nel complesso, razzismo e antisemitismo si manifestino non attraverso ma entro i confini nazionali. Detto altrimenti, non giustificano tanto le guerre all’estero quanto la repressione e il dominio interni. Attraverso il concetto di nazionalismo, il potere statale di sorveglianza dei propri cittadini si allargava a tutto, dal lavoro produttivo e riproduttivo fino alla salute mentale passando delle attività in difesa della valuta e della purezza del cibo. Grazie all’invenzione della categoria di “indigeno”, i governi hanno potuto supervisionare la creazione e la gestione giudiziaria delle diverse comunità religiose e delle sette al loro interno approfondendo così controllo statale sulle vite dei sudditi. Possiamo riassumere il concetto di vita è a buon mercato con la definizione: “definire e comandare”.
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