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Una storia europea - Dalla fine del Medioevo ai giorni nostri, Dispense di Storia Moderna

Mario Rosa, Marcello Verga. Riassunto libro e slide integrative

Tipologia: Dispense

2017/2018

Caricato il 09/09/2018

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Scarica Una storia europea - Dalla fine del Medioevo ai giorni nostri e più Dispense in PDF di Storia Moderna solo su Docsity! ▲ Occidente e oriente: gli inizi Il processo d’integrazione politica e economica iniziato a metà del 20°sec. è l’esito di una complessa vicenda storica che ha inizio con la divisione tra cristianesimo occidentale (obbedienza romana) e cristianesimo orientale (patriarcato di Costantinopoli). Nelle regioni occidentali e settentrionali d’Europa, i processi di riorganizzazione politico-territoriale, porteranno alla formazione di forti stati nazionali e estesi domini coloniali. A partire dal 5°sec. è possibile distinguere l’Europa in 2 aree: 1. Europa bizantina = permanenza delle strutture dell’Impero Romano, della cultura del mondo classico, presenza chiesa ortodossa sottomessa al potere politico; 2. Europa cristianità romana = sincretismo culturale e istituzionale tra i linguaggi e le istituzioni dei popoli barbari e il diritto romano; dopo la fine nel 476 d.C. dell’Impero romano d’Occidente i poteri ecclesiastici divengono punti di riferimento politico-economico e contendono ai poteri laici il controllo delle risorse. Nell’Europa cristiana occidentale dell’800 d.C., Carlo Magno riprende gli ideali universalistici e fonda il Sacro Romano Impero, basato sul sistema feudale di riconoscimento-omaggio da parte dei vassalli nei confronti del signore. Alla morte di Carlo Magno, l’universalismo del S.R.I. si dissolve e dopo l’840 l’Impero si disgrega dando origine a 3 regni. In queste aree col tempo si formano estese sovranità statali. Le sovranità statali contrastano con l’universalismo dell’Impero e si scontrano con la concorrenza dei poteri ecclesiastici. L’autorità statale si dissolve e cresce l’autorevolezza degli apparati ecclesiastici • Pretesa del papa che il potere politico debba dipendere dal riconoscimento ecclesiastico (=cerimonia dell’incoronazione) • Supremazia del papa • Potere temporale del papa • Potere temporale dei vescovi • Ereditarietà dei feudi: il controllo del re diventa inefficace • Lotte per le investiture tra Papato e Impero Feudalesimo = sistema di potere delegato dal sovrano ai signori locali. La feudalità segna in occidente una fitta maglia di gerarchie (socio- economiche) e giurisdizioni (poteri e istituzioni laiche ed ecclesiastiche) che caratterizzano l’area con poteri territoriali. N.B.: il sistema feudale si trasforma e sopravvive fino al 1789 Intorno al 1000 d.C.: rinascono le città COMUNI (Italia centro-settentrionale, Germania, ma anche in Fiandre, Inghilterra, Penisola Iberica) e città libere. N.B.: i Comuni e i poteri feudali coesistono. «Negli stessi secoli l’Europa bizantina segue percorsi differenti…». Tra il 14° e il 15° sec. i rapporti tra occidente e la diffusione della religione islamica segnano le vicende del mediterraneo. Oltre a essere indebolito, l’impero bizantino sembra condizionato dal difficile rapporto con l’Europa occidentale e con la chiesa di Roma. Indebolimento progressivo dell’Impero bizantino su diversi piani: • Militare (anche per effetto dell’espandersi dei Franchi e poi delle crociate); • Capacità amministrativa (vasti territori ormai solo formalmente fanno parte dell’Impero); UNA STORIA EUROPEA 1 • L’espansione dell’Islam Quale rapporto tra Europa e Islam? L’espansione degli Ottomani condiziona l’identità bizantina. La lunga durata dell’Impero d’Oriente rende difficili i rapporti con l’Occidente, la Russia, la Bulgaria e con la Chiesa di Roma (1054 «Scisma»). Ciononostante il S.R.I. non rinuncia a rivendicare la legittimità della giurisdizione imperiale sulla penisola italiana, anche per il rilievo che essa ha per la presenza del Papato (es: Federico Barbarossa, Enrico IV, Federico II e più avanti Carlo V). ISLAM: ♦ Maggiore divario tra la civiltà musulmana e le altre sta nel rifiuto di distinguere tra religione e stato e di mettere la religione a fondamento della sfera politico-sociale ♦ Manca nell’Islam una Chiesa che rappresenti sul piano istituzionale la «categoria» del religioso. Per questo non c’è distinzione tra Stato e Religione, per questo non c’è un’interpretazione ufficiale del Corano. ♦ I Musulmani hanno sempre utilizzato un linguaggio religioso per esprimere le loro istanze politiche. ♦ «Non hanno mai operato quel salto che l’Europa ha dovuto compiere per distinguere tra potere clericale e un potere laico» (l’Europa lo ha fatto dal tempo in cui è stato necessario comporre i conflitti tra Impero e Papato) ♦ Maometto (570-632) «si è presentato come un profeta, ma durante la vita ha assunto le vesti di uomo di stato» senza che ciò abbia prodotto una sacralizzazione della sua persona o a istituzionalizzare la sua funzione di guida. ♦ L’annuncio della nuova religione serve a Maometto come «premessa e spinta» per creare un nuovo potere che vuole contrapporre a quanto è presente nei luoghi in cui opera Maometto (alla Mecca), ovvero il paganesimo. ♦ «In questa direzione Maometto intraprende una serie di azioni politiche e militari, trova risorse economiche, ritaglia un territorio in cui egli e i suoi seguaci possono vantare diritto di cittadinanza» che vanta come risalente alla volontà divina. ♦ A partire da lui il messaggio religioso si traduce nella ricerca di realizzare su questa terra il regno dell’Islam, attraverso la costituzione di uno stato islamico quanto più ampio possibile. ♦ Fin dall’inizio il fine non è la salvezza in un «al di là», ma la realizzazione della pienezza di vita sulla terra ♦ Dalla Penisola arabica rapida diffusione della religione islamica nei territori dell’Africa settentrionale e del Mediterraneo meridionale (Sicilia, Penisola Iberica) L’ambito specifico della politica è in ISLAM l’amministrazione molte differenze dà luogo a luogo. Dio è il padrone del mondo, lo stato islamico (e il re che lo rappresenta) è vicario di Dio, quindi funge da proprietario della terra e ne affida la gestione a chi ne acquisisce il diritto per aver svolto alcuni servizi. Il concetto di «gestione» spiega perché nell’Islam non si costituisce un’aristocrazia terriera: se si può fare una analogia con l’Occidente, la si può fare col feudalesimo prima che l’ereditarietà dei feudi abbia interrotto la relazione tra il conferimento del feudo in cambio del servizio e della fedeltà da prestare al signore. Prima del Capitolare di Quierzy con cui Carlo il Calvo concede l’ereditarietà ai grandi feudatari anche in Occidente non vi era (per i feudatari) la possibilità di contrattare col sovrano UNA STORIA EUROPEA 2 Le regioni balcaniche furono da sempre molto contese. Prima conquistate dal potente impero ottomano (in questa fase molti stati accettarono solo formalmente il dominio ottomano, pur mantenendo una loro sostanziale autonomia), e poi perse in seguito a varie sconfitte. La penisola balcanica per quasi 5 secoli fu terreno di scontri, e molto contesa da impero ottomano, impero asburgico e impero russo. I contesti politico-istituzionali in cui si svolsero queste vicende, videro l’affermarsi e il consolidarsi di assetti sociali ed economici diversi da quelli europei. PORTOGALLO In Portogallo l’affermazione della dinastia è precoce ed è legata all’espansione commerciale e territoriale al di fuori dell’Europa. La posizione geografica pone il paese al centro delle vie commerciali con l’Inghilterra e il Nord Africa: la dinastia degli Avis presente già nel 1385 avvia una intensa attività di esplorazioni geografiche e viaggi al fine di trovare NUOVE STRADE per l’Oriente. Nel 1487 Bartolomeo Diaz supera Capo di Buona Speranza (estrema punta meridionale dell’Africa) e così si apre la via della circumnavigazione dell’Africa per il raggiungimento dell’Oceano indiano. Fino al 1580 il Portogallo partecipa in concorrenza con la Spagna all’esplorazione del Nuovo Mondo avviata da Colombo. La colonizzazione portoghese è diversa da quella spagnola o inglese, è un espansione molto rapida, sorretta dagli interessi diretti della dinastia e caratterizzata non da colonie di popolamento ma da una rete di centri commerciali prevalentemente situati lungo le coste. La forte proiezione del Portogallo oltre l’Europa è sorretta dall’ideologia della Reconquista ma impedisce il rafforzamento delle strutture politico-amministrative in patria. SPAGNA Nella penisola iberica dopo la conquista musulmana dell’Andalusia, i sovrani cristiani dei vari stati sorti sul territorio iberico avviarono la «Reconquista» => diffondere la religione cristiana tramite la colonizzazione, per il controllo della dinastia sul territorio (spagnoli e portoghesi cristiani si impegnarono a diffondere e colonizzare con la religione cristiana i territori prima conquistati e occupati dai mussulmani). Il 2 gennaio 1492 i sovrani di Castiglia e Aragona fecero il loro ingresso trionfale a Granada, ultimo baluardo musulmano e concludendo la Reconquista iniziarono a diffondere il mito di sé stessi come «los reyes catòlicos». Il matrimonio tra Isabella e Ferdinando II, costituì l’unico elemento di unione dei due regni che conservarono istituzioni e consuetudini diverse, ma fu un essenziale punto di riferimento politico. Nel 1492 Fu decretata l’espulsione di ebrei e moriscos. In questo contesto Isabella decise di finanziare il viaggio di Cristoforo Colombo per scoprire una nuova rotta per raggiungere le Indie dopo che la caduta di Costantinopoli in mano ai Turchi aveva interrotte le strade consuete. N.B.: solo nel 1700 si realizzerà un vero e proprio processo di unificazione sotto un unico sovrano: saranno i Borboni a realizzarlo. Nei secoli precedenti la Spagna è una «monarchia composita» in cui l’unione tra le varie parti è garantita solo dalla «unione personale» realizzata con il matrimonio tra i «re cattolici». Questo non cancella le diversità istituzionali e culturali. Tra l’altro, ognuno di questi regni è, al proprio interno, un mosaico che contiene diversità notevoli (si pensi alla contea di Barcellona). UNA STORIA EUROPEA 5 La Castiglia è più omogenea. Vi è la presenza di centri urbani ma la maggior caratteristica è data da estesi possedimenti aristocratico-feudali da cui era partita la Reconquista. FRANCIA Durante la Guerra dei Cent’anni (1337-1453) con l’Inghilterra si realizzano grandi mutamenti territoriali in Francia dove sono presenti rilevanti stati principeschi. Alla fine della Guerra gli inglesi sono espulsi dalla Francia. La corona è in mano ai Valois che con Luigi XI riescono a sottomettere alla corona la Borgogna e riunire alla corona altre regioni. I Valois hanno realizzato un processo di riorganizzazione territoriale sotto il controllo della dinastia che ha origine: 1. Dalla vittoria sull’Inghilterra; 2. Dalla scomparsa di alcune casate feudali; 3. Dalla capacità di controllare la Chiesa francese (=gallicanesimo); 4. Dalla presenza di un esercito forte. Viene riorganizzata l’amministrazione della Giustizia (Parlamenti), rafforzato il sistema fiscale (da cui sono esenti nobili e clero). INGHILTERRA La sconfitta inglese nella Guerra dei 100 anni porta alla «Guerra delle Due Rose»: due casate (#York e #Lancaster) si contendono la corona. Ma alla fine si afferma Enrico VII Tudor. La dinastia Tudor inizia cercando di incentivare i trattati di commercio con Spagna e Paesi Bassi e con una politica interna forte, atta a slegare la monarchia dai condizionamenti delle grandi casate aristocratico- feudali. Figlio e successore è Enrico VIII, svolge una politica molto attiva sul piano europeo: apertamente schierato a fianco della Spagna contro la politica di espansione in Italia della Francia. Capace di armonizzare le scelte di politica internazionale con la difesa degli interessi economici inglesi e degli obiettivi dinastici, Enrico VIII è però ossessionato dal problema della successione, per questo motivo ha 6 mogli tra il 1509 e il 1547. 1. Nel 1534 promulga l’Atto di Supremazia con cui dà vita alla Chiesa Anglicana; 2. Nel 1536 Act of Union = annessione del Galles alla corona inglese. SACRO ROMANO IMPERO Nell’area tedesca, dominata dal Sacro Romano Impero, gli Asburgo costituiscono la dinastia più importante. La loro politica matrimoniale è abilissima. Grazie ai legami matrimoniali, stipulati in funzione della opportunità di ereditare nuovi territori, gli Asburgo tra 14° e 16° secolo riescono a formare un territorio molto ampio che va a costituire la cosiddetta «monarchia asburgica» anche se il loro titolo è di «arciduchi». I loro territori subiscono le incursioni dei Turchi Ottomani e degli ungheresi di Mattia Corvino, che conquistano la Moravia e occuparono l’Austria la Carinzia, la Stiria e la stessa Vienna nel 1485. L’imperatore Federico III nonostante l’ostruzionismo della Dieta Imperiale, rilancia la dinastia con la sua abile politica: sposatosi con Elenora d’Aviz del Portogallo, nel 1463 tenta di accordarsi con Mattia Corvino per ottenere il diritto di successione degli Asburgo sul trono ungherese (ma ciò si realizzerà solo nel 1541). UNA STORIA EUROPEA 6 Nel 1477 il figlio di Federico III, Massimiliano I si sposa con la più ricca ereditiera d’Europa, Maria di Borgogna che porta in dote un cuneo di territori importanti posti tra la Francia e l’Impero. Dal matrimonio nascono due figli: Filippo il Bello e Margherita. Massimiliano I rimasto vedovo nel 1482, diventa reggente in Borgogna. Politica matrimoniale di Massimiliano: • Nel 1496 suo figlio Filippo il Bello sposa Giovanna figlia dei sovrani cattolici; • Nel 1496 sua figlia Margherita sposa Giovanni, figlio dei sovrani cattolici: una doppia unione lega ora le dinastie di Spagna e mondo tedesco. ITALIA Tra la fine del 14° e la metà del 15° secolo si passa da una dimensione cittadina a una dimensione regionale, si costituiscono gli stati signorili che spesso si trovano in conflitto fra loro per questioni politico-economiche. Nel 1454 viene stipulata la pace di LODI, con essa inizia un periodo di equilibrio che favorisce la riorganizzazione politica interna degli antichi stati italiani. La riorganizzazione si traduce in accentramento e avvantaggia gli interessi dei ceti urbani rispetto a quelli dei contadini. Stati signorili e repubbliche = ricerca del compromesso, sopravvivono strutture e sistemi preesistenti => inglobamento del vecchio nel nuovo ▲ L’EUROPA OCCIDENTALE SI ESPANDE NEL MONDO esplorazioni – scoperte – colonialismo (1492-1550) La colonizzazione delle Americhe rappresenta fino ad ora l’unico esempio di successo di riproduzione dei modelli politici, istituzionali, linguistici e culturali e religiosi su vasta area. Gli orizzonti dei traffici europei sembrano ristringersi al bacino mediterraneo. Il primo a riuscire in quest’opera fu il portogallo. • 1487 - Bartolomeo Diaz raggiunge capo di buona speranza; • 1492 – con una spedizione per trovare una nuova via per le indie, colombo approda in America; • 1499 – Amerigo Vespucci capisce che è un nuovo continente; • 1500 – Pedro Alvarez prende possesso del brasile; • 1513 – santo Domingo diventa zona di approvvigionamenti / Il ‘’mare del sud’’ venne ribattezzato oceano pacifico; • 1535 – venne costruita Lima e città del Messico. L’impresa di Hernàn Cortés non ha un carattere ufficiale. Persegue obiettivi personali, senza controllo da parte della monarchia. Istituisce nel 1511 a Santo Domingo la prima audiencia =tribunale amministrativo. Solo nel 1522 Cortés ottiene il riconoscimento ufficiale da parte del sovrano Carlo V che constatando il suo successo lo nomina governatore del territorio azteco, ora chiamato Nuova Spagna Il Regno d’Aragona nel Quattrocento si è espanso nel Mediterraneo. Isabella di Castiglia decide di espandere anche la Castiglia verso le nuove rotte atlantiche. La conquista del Nuovo Mondo sarà sempre considerata patrimonio castigliano. Gli Spagnoli dal 1516 si avventurano sul continente americano, si scontrano con imperi e popolazioni autoctone molto importanti e significative che si erano consolidate da poco più di un secolo: UNA STORIA EUROPEA 7 ERASMO DA ROTTERDAM (1466 – 1536): sembrò impersonare e spingere ancora più avanti i due elementi centrali della nuova cultura religiosa. Critica le pratiche tradizionali di culto e gli intrecci mondani della chiesa. Si preoccupa inoltre di dare vita a un cristianesimo ispirato alla lezione evangelica. Nello spirito di riforma dell’epoca si inserisce MARTIN LUTERO (1483 - 1546) monaco agostiniano e professore di teologia in Sassonia concentrato sul problema della salvezza dell’anima. Lutero respingeva l’autorità del pontefice nell’estensione delle indulgenze alle anime dei defunti. Per lui il pontefice e la chiesa intera non avevano alcuna ‘’autorità’’ sul purgatorio: la salvezza era una questione individuale, dovuta alla grazia di dio e non alle opere. La sua opera più nota sono le “95 tesi”, che affigge alla porta della cattedrale di Wittenberg in Sassonia nel 1517. In queste tesi, critica i sacramenti (non sono riti magici che hanno efficacia automatica: il matrimonio è sì sacro ma non è un sacramento, gli unici a poter essere definiti tali sono battesimo, che fa del cristiano un sacerdote secondo l’ottica del sacerdozio universale, ed eucarestia). Principi del LUTERANESIMO: 1. Primato della Sacra Scrittura sulla tradizione ecclesiastica (quindi della fede sulle opere). 2. Solo la fede in Dio può salvare l’uomo dal peccato in cui è immerso quindi egli ha servo arbitrio (dato che Dio ordina tutto, per redigermi posso solo seguirlo). 3. Sacerdozio universale (fede incentrata sulla lettura biblica e sulla preghiera). 4. La Chiesa ha carattere trascendente (ovvero invisibile, è corpo di Cristo e comunità degli eletti) e immanente (quindi visibile, si interessa di sacramenti e predicazione evangelica). Per Lutero ogni cristiano deve recuperare un rapporto diretto e personale con Dio tramite la lettura diretta dei testi sacri: per questo Lutero elabora una sola traduzione della Bibbia in tedesco (impulso indiretto all’alfabetizzazione). Questo suscito 2 reazioni: ✓ Reazione della Chiesa: tentò di abiurarlo e poi di scomunicarlo come eretico nel 1518; ✓ Reazione politica: Carlo V incontra Lutero a Worms (Dieta – assemblee collettive riguardo i problemi di un dato popolo - di Worms del 1521) e davanti al rifiuto di abiura di Lutero (ritrattare le sue tesi), Carlo V lo bandisce dall’Impero così si rifugia presso il principe l’Elettore Federico il Saggio di Sassonia che gli fa tradurre Antico e Nuovo Testamento. Lutero si dedico con sempre maggiore energia all’organizzazione del suo movimento e alla precisazione degli orientamenti teologici. Nel 1522 ci furono rivolte dei contadini che, partendo dai principi luterani nei quali vedono la messa in discussione del principio d’autorità, si ribellano ai feudatari. In questi casi Lutero si schierò con i principi contro i contadini. Il movimento di riforma incontrava fermenti religiosi e istanze antiromane largamente presenti nella cristianità tra ‘400 e ‘500 in vaste regioni europee e insieme gli interessi di una parte significativa dei poteri laici attivi in Germania. A metà del ‘500 l’Europa vedeva consolidarsi la frattura tra le regioni dove la riforma aveva trovato seguaci e consenso e le regioni fedeli a Roma e al papa. Tale riforma destabilizza religione, società e politica e si diffonde in molteplici contesti soprattutto in Germania, Francia e Svizzera. Ma la critica al principio di autorità e il grande dibattito che caratterizza il luteranesimo, fanno sì che esso si disperda in mille rivoli differenti (gli anabattisti, quelli contrari alla messa, al clero e all’eucarestia, ecc). UNA STORIA EUROPEA 10 Il Calvinismo si presentava come un modello di chiesa fortemente coeso dal punto di vista dell’organizzazione della comunità ecclesiale, cementato dall’adesione a una forte ortodossia. Per queste ragioni la diffusione della confessione calvinista coincise con grandi fratture e crisi religiose e politiche. GIOVANNI CALVINO nasce nella Francia settentrionale nel 1509 da una famiglia borghese e riceve una formazione religiosa in un collegio (regola ascetica e rigorosa ma cultura umanistica) dopo la quale studia diritto ed è costretto a fuggire in Svizzera dove morirà nel 1564. Come Lutero, Giovanni pensa che la fede è più importante delle opere ma al contrario di Lutero afferma che il calvinista non ha dubbi perché è certo della sua fede quindi non ha bisogno di disprezzare le opere. Dato che è la grazia divina a concederci la fede, i seguaci di Calvino enunciano il principio della predestinazione per il quale il lavoro e le opere, sono un modo per glorificare Dio ed esprimere concretamente la saldezza della fede degli individui. Nel 1534 nasce il Calvinismo che promuove un modello di comunità civile repubblicana e una società morale in cui le città riformate abbiano: disciplina ferrea, proibizione degli svaghi, vita civile uniformata al credo. Il Calvinismo si diffonde, incontrando l’adesione di fermenti religiosi e istanze “antiromane” della cristianità europea tra XV° e XVI° sec. e trova soprattutto l’appoggio dei poteri laici. Nel 1541 emana a Ginevra le ordinanze ecclesiastiche: ♦ Per lui la vita religiosa deve dare l’impronta a tutta la comunità civile; • La religiosità calvinista, alò contrario della luterana non deve restare chiusa nella sfera della conoscenza; • Le istituzioni civili devono essere al servizio di una società rigidamente morale e religiosa; • Lo stato serve a valorizzare la vita associata uniformata al credo; • Le autorità civili devono promuovere il bene spirituale dei sudditi in accordo con la chiesa. ✓ Si svalutano le immagini sacre; ✓ Si riducono le feste religiose (solo Natale, Pasqua, Ascensione e Pentecoste); I calvinisti oltre a riorganizzare la chiesa ginevrina, si suddividono i compiti educativi religiosi assegnandoli a una precisa gerarchia ecclesiastica nuova con poteri di censura anche sui magistrati civili. Dopo il bando contro Lutero l’impero di Carlo V° deve far i conti con la diffusione del protestantesimo. CARLO V° nasce nel 1500 nelle Fiandre, figlio di Filippo il Bello e di Giovanna, figlia dei sovrani cattolici spagnoli. Nel 1516 viene incoronato re di Spagna e nel 1519 imperatore del Sacro Romano Impero. Grazie a queste eredità e all’elezione imperiale Carlo, esercita un dominio su un vasto complesso territoriale. La sua figura è centrale nella storia europea della prima metà del ‘500 e il SRI è la più alta dignità civile d’Europa. Il vasto complesso di territori sottoposti all’autorità di Carlo suscita preoccupazioni in Francia, che dalla fine del ‘400 sta pensando ad un espansione nell’area mediterranea cercando di controllare la penisola italiana. La sua “lotta” con Francesco I° di Valois che cerca di ostacolarlo, per il controllo di ampi territori produce 40 anni di guerre. Il problema della Riforma minaccia la solidità del potere di Carlo, infatti molti principi tedeschi vi aderiscono portando a una possibile assenza della maggioranza nell’assemblea elettorale. Su suggerimento del suo gran cancelliere, Carlo elabora la teoria della “Restauratio imperii”: in essa si parla del ricongiungimento, sotto un potere imperiale rispettoso delle diversità istituzionali, dei territori europei che avevano fatto parte del Sacro Romano Impero. La sintesi di questo potere è data dalla comune fede cristiana intesa come unica garanzia di pace possibile. UNA STORIA EUROPEA 11 Carlo combatte su 2 fronti. Il successo dei protestanti rende più urgente l’impegno dell’imperatore a riunificare la fede cristiana; e la guerra contro Francesco di Valois, richiede molte risorse e molti uomini. ♦ Nel 1525 con la battaglia di Pavia si sancisce la vittoria di Carlo V° su Francesco I° che viene imprigionato e mandato in Spagna. ♦ Nel 1527, le truppe imperiali (Lanzichenecchi) non stipendiati saccheggiano Roma, capitale della cristianità, portando ad una rottura tra papa Clemente VII° e Carlo V°. ♦ Tra 1529 e 1530 Carlo fa un viaggio in Italia per raccogliere consensi alla Restauratio imperii. ♦ Nel 1530 con la pace di Bologna papa Clemente VII° incorona e riconosce Carlo V° imperatore. ♦ Nel 1531 nasce la lega di Smalcalda: i principi protestanti creano un’alleanza militare contro Carlo. Nel 1535 il potere imperiale in Italia è solo un dato acquisito. ♦ Nel 1545 Carlo favorisce l’apertura di un Concilio ecumenico a Trento (manifesto della Controriforma) per tentare di ristabilire l’unità cristiana. Un Concilio è una riunione generale dei vescovi. ♦ Nel 1555 si ha la pace di Augusta tra Carlo e i principi protestanti. Con questa pace i sudditi possono professare solo la religione dei loro principi (“cuius regio eius religio”: “di chi è la regione di lui si segua la religione”). Nel 1556 Carlo V° abdica. Ora il vasto territorio che era alle sue dipendenze viene diviso in due parti: 1. Una parte al fratello Ferdinando I° e ai suoi discendenti (territori ereditari diretti degli Asburgo e il titolo imperiale); 2. L’altra al figlio Filippo II° (ovvero il trono spagnolo e le sue dipendenze in Italia e nelle Fiandre). Dopo la pace di augusta, Filippo II° e i sovrani spagnoli avranno come punto fondamentale del loro programma l’unità cristiana e la lotta all’eresia (impegno alla ricattolicizzazione di vari territori). La questione religiosa diventa un pretesto per nuovi conflitti. Quando nel 1559 muore in Francia re Enrico II° (che aveva conquistato vari territori come Verdun e Savoia), inizia una crisi dinastica: quarant’anni di lotte tra Grandi famiglie aristocratiche per prendere il posto dei Valois sullo sfondo delle controversie religiose tra la maggioranza cattolica e la minoranza calvinista degli ugonotti con successive guerre di religione. Nel 1598 Enrico IV° di Borbone, ugonotto convertito, divenuto re nel 1594 emana l’editto di Nantes, secondo cui gli ugonotti possono professare liberamente la loro fede solo se lontano da Parigi. La Chiesa anglicana è direttamente dipendente dal sovrano inglese e inizialmente conserva la gerarchia episcopale e alcuni elementi della dottrina cattolica. Dopo la morte di Enrico VIII° e il breve regno di Edoardo VI°, personaggio debole e malaticcio, è Maria la Cattolica che ripristina il cattolicesimo. Mentre durante il regno di Elisabetta I° si consolida la Chiesa anglicana che si traduce in repressione anticattolica e atteggiamento antipapista. ▲ 1605: “Congiura delle polveri” ovvero momento in cui i cattolici tentarono di far saltare il parlamento inglese. CONCILIO DI TRENTO: 1545/1563: la Chiesa di Roma era in una fase tra disciplinamento e rinnovamento. Controriforma = riaffermazione dei dogmi religiosi messi in discussione dalla riforma luterana. • Riaffermazione dell’autorità papale. UNA STORIA EUROPEA 12 L’azione olandese si concentra maggiormente sugli spazi lasciati senza controllo dal Portogallo ovvero, l’Asia e l’Oceano indiano. Nel 1602 fondano la Compagnia olandese delle Indie Orientali, che permette il controllo della produzione di spezie, concentrate in alcune isole controllate direttamente dalla Compagnia. Sullo sfondo della scena politica europea di inizio ‘600 troviamo un grande conflitto: LA GUERRA DEI TRENT’ANNI Iniziata come conflitto religioso fra cattolici e protestanti calvinisti, si conclude come lotta politica per l'egemonia in Europa tra la Francia e le potenze asburgiche. Alla base del conflitto vi sono motivi religiosi e tensioni politiche: la miccia è costituita dall’elezione a imperatore di Ferdinando II, non disposto ad un atteggiamento «morbido» verso i protestanti in Boemia. Nella guerra dei Trent’anni si ridefiniscono i rapporti di forza tra cattolici e protestanti, si riorganizzarono le istituzioni e le ambizioni imperiali della dinastia in Europa. I combattimenti si svolgono soprattutto nell’area germanica ma i conflitti collegati (es.guerra di successione per Mantova) coinvolgono la maggior parte delle potenze europee eccetto Regno Unito e Russia. Dopo il 1630 i combattimenti si estendono però anche ai territori Francesi, ai Paesi Bassi, alla Catalogna. Nel 1648 vi è la Pace di Westfalia. Con questo nome si indicano due trattati (OsnabrucK e Munster) che vengono siglati il primo tra l’Impero e la Francia, il secondo tra l’Impero e la Svezia. A Westfalia vengono riconosciute le confessioni religiose. I principi della pace di Augusta del 1555, vengono estesi anche al calvinismo, e così l’area tedesca si trova divisa in due zone: 1. Una cattolica, vicina ai domini ereditari degli Asburgo; 2. L’altra calvinista vicina alla Francia. La pace di Westfalia chiude l’ultimo conflitto scoppiato in Europa per motivi religiosi. Però, tra 1648 e 1700 compaiono importanti novità sul piano culturale, politico sociale e della sensibilità religiosa: • CAMPO CATTOLICO: il Giansenismo si richiama al Cristianesimo primitivo, adotta pratiche di culto più austere (dottrina di Sant’Agostino in polemica con gli indirizzi dottrinari e le pratiche di culto dei Gesuiti). Ludovico Antonio Muratori ha una notevole influenza sulla cattolicità italiana e tedesca: rappresenta una posizione moderata di riforma morale e religiosa che imponga maggior rigore e allontani i fedeli dal vuoto della religiosità gesuitica e barocca. • CAMPO PROTESTANTE: mancano «ordini religiosi» contro i quali si coaguli l’esigenza di rinnovamento. I Paesi luterani hanno una religiosità più personale e interiore. Si formano cosi nuovi ordini: • PIETISMO: forti accenti mistici contro il formalismo dogmatico: la «fede pura» con letture bibliche, canti e preghiere da condividere in piccoli gruppi familiari. Nell’Inghilterra degli anni ‘30 del 18° sec. si ha un esigenza di una fede pura, più intima in cui la gerarchia ecclesiastica non sia intollerante e politicizzata e si occupi dei bisogni sociali. • METODISMO: profonda ricerca di un’esperienza mistica e rigorismo morale. IL SISTEMA DEGLI STATI EUROPEI Colonialismo = l’Europa si proietta oltre i propri confini UNA STORIA EUROPEA 15 Contemporaneamente al suo interno si consolida un SISTEMA di stati e MODELLI di ORGANIZZAZIONE POLITICO-AMMINISTRATIVA e una cultura politica che viene esportata attraverso le colonie. Si sviluppano 2 modelli: 1. Sistema assolutistico; 2. Governo moderato-rappresentativo. 2 versioni: Repubblica d’Olanda e Regno d’Inghilterra (monarchia costituzionale-parlamentare). Si accentuano le differenze tra Europa mediterranea ed Europa nord-occidentale • Europa mediterranea risente nel XVII secolo della crisi della Spagna Europa più povera • Europa nord-occidentale riesce a sfruttare meglio l’apertura atlantica Europa più ricca Il sistema degli stati europei si è consolidato tra Cinque e Seicento sullo sfondo della Riforma religiosa, dei conseguenti conflitti e della concorrenza coloniale tra gli stati. Spesso si è parlato di contrapposizione tra Europa Cattolica ed Europa protestante. Nel XVII secolo la pace di Westfalia sottolinea una più marcata differenza dal punto di vista economico e sociale tra queste due zone FRANCIA La monarchia francese di Luigi XIII tra 1624 e 1642 è guidata dal primo ministro cardinale Richelieu. Il suo obiettivo era rilanciare il ruolo politico della Francia e rafforzare il potere monarchico: 1. Controllo operato giudici 2. Riduzione del potere delle grandi famiglie 3. Ripresa del colonialismo aumento Pressione fiscale 4. Viene ridimensionato lo spazio concesso agli Ugonotti con l’editto di Nantes La Francia punta all’unità religiosa Le conseguenze di questi atti furono rivolte popolari e rivolte «parlamentari». Alla morte di Richelieu (1642) e di Luigi XIII (1643), si apre un periodo di reggenza. Sale al potere il cardinale Giulio Mazzarino (1602-1661) che punta a rafforzare il ruolo della Francia approfittando della crisi delle potenze asburgiche: la pace di Westfalia (1648) e quella de Pirenei (1659) sono grandi successi di Mazzarino: la Francia ottiene ampliamenti territoriali e l’alleanza matrimoniale con la Spagna: Luigi XIV si sposa con l’Infanta di Spagna Maria Teresa Questo successo è possibile anche grazie alla grave crisi inglese (Prima Rivoluzione). Ma questi successi internazionali si incrociano con una grave crisi interna: i parlamenti (=corti di giustizia) non accettano che la nobiltà sia colpita dalle tasse che Mazzarino chiede per finanziare l’esercito. Nel 1648 nasce così la rivolta della FRONDA parlamentare, animata dalla nobiltà di toga, alla quale si uniscono anche i nobili di spada: si tratta di una rivolta di un élite contro l’assolutismo regio. Il cardinale, la regina e il giovane sovrano sono costretti a fuggire. Nel 1652 l’esercito regio ha la meglio. Si chiude la rivolta della Fronda e la monarchia acquista prestigio interno e internazionale. Nel 1661 muore Mazzarino e Luigi XIV prende il potere e vuole governare da solo. INIZIA LA PARABOLA DEL «RE SOLE» UNA STORIA EUROPEA 16 LUIGI XIV (1661-1715) modello di una forma di governo (Assolutismo) e di nuove espressioni culturali e artistiche per Voltaire è il «Grand Siècle» Profondo mutamento nell’esercizio del potere (rifiuta di «condividere» il potere con «favoriti» o «primi ministri» → si avvale di ministri, segretari competenti e affidabili: Colbert, Luvois, Lionne capaci di promuovere innovazioni politiche e istituzionali: privilegi alle manifatture per incentivare la produzione nazionale, mercantilismo, costruzione delle caserme, ristrutturazioni urbanistiche. Tuttavia la politica estremamente forte di Luigi XIV porta il paese ad un gran numero di guerre per affermare la potenza francese. Si forma un vasto fronte europeo antifrancese tra il 1688 e il 1699. SVEZIA Dal 1544 la Svezia è governata dalla dinastia dei Vasa di Gustavo I che introduce nel paese il luteranesimo. VASA= dinastia con vocazione militare ed espansionistica N.B.: Anche qui il potere regio si rafforza nel Cinquecento intorno alla scelta dell’unità religiosa. La Guerra dei Trent’anni costituisce l’occasione in cui la Svezia si cimenta con le potenze europee e persegue il sogno espansionistico nell’area del Mar Baltico, nella Germania settentrionale, in Polonia e in Danimarca. La Svezia è un paese economicamente forte, ricco di miniere e attività commerciali All’inizio del XVIII secolo Carlo XII si spinge fino in Ucraina, ma viene sconfitto dallo zar Pietro I il Grande (1709) e nel 1718 invade la Norvegia, ma cade in battaglia. Non ha eredi e i poteri nobiliari riprendono forza e la Russia di Pietro I il Grande blocca l’espansionismo svedese. SPAGNA La Spagna del Seicento è spesso associata all’idea di decadenza e di grandi contrasti, tutto ciò per un effetto negativo della disponibilità di metalli preziosi e un eccessiva potenza di Chiesa e dell’Inquisizione insieme a estesi privilegi della feudalità fasto e rigidità della corte e dell’aristocrazia nobili provinciali e hidalgos impoveriti vagabondi, grandi ricchezze di pochi e grande miseria di molti ………MA: La Chiesa cattolica ha in Spagna grande potere per il grande sostegno da parte degli Austrias (Inquisizione). Ruolo di guida del Cattolicesimo europeo: difesa intransigente dell’ortodossia, repressione delle eresie e delle minoranze ebraiche o dei conversos e dei moriscos alla Chiesa gli Austrias affidano il ruolo cardine per il mantenimento degli equilibri politici: in Spagna e nel Nuovo Mondo i vescovadi vengono assegnati a membri dell’aristocrazia. Nei collegi e nelle università spagnole l’insegnamento è gestito dagli appartenenti agli Ordini religiosi (francescani, domenicani, gesuiti, agostiniani: essi esprimono una cultura accademica vivace. Grande debolezza finanziaria della Spagna. ■ I metalli preziosi che arrivano dal Nuovo Mondo non stimolano l’innovazione. ■ Tra 1557 e 1653 vengono dichiarate ben 7 bancarotte per alleggerire il debito pubblico e regolare i rapporti con la finanza genovese (data la mancanza di liquidità i sovrani sono costretti a chiedere continui prestiti). Convergenza di interessi tra sovrano e grandi gruppi feudali Spagnoli e dei paesi controllati (Italia, Fiandre, Nuovo Mondo). FENOMENO DELLA VENALITA’ La corte = funzione di amalgama e diffusione di nuovi comportamenti sociali, politici, culturali. A corte sono possibili le mediazioni tra gli interessi e gli equilibri politici della Monarchia UNA STORIA EUROPEA 17 Misure di carattere culturale: 1. Introduzione misurazione araba e riforma del calendario. 2. Costruzione nuova capitale: PIETROBURGO L’occidentalizzazione è imposta a forza: • Migliaia di servi sono convertiti in operai e minatori • I nobili sono costretti ad assumere abitudini e costumi occidentali (taglio della barba) • Forti pressioni sulla Chiesa, la setta dei «vecchi credenti» si oppone all’innovazione 1700-1721 GRANDE GUERRA del NORD (Russia, Danimarca, Polonia contro la Svezia), dopo le iniziali vittorie svedesi non offuscano la potenza di Pietro il Grande che si conferma lo zar della più grande potenza dell’Europa orientale. POLONIA «Anomalia» polacca: nel corso del Cinquecento l’aristocrazia terriera si rafforza e dopo l’estinzione della dinastia degli Jagelloni l’assemblea dei nobili elegge come nuovo sovrano Enrico di Valois che è re di Polonia tra 1573 e ‘74 APPROVA E RICONOSCE ALLA NOBILTA’: L’AUTONOMIA POLITICA E LA FACOLTA’ DI ELEGGERE IL SOVRANO INSIEME ALLA LIBERTA’ DI CULTO PER I NON CATTOLICI. Con Sigismondo III Vasa (1587-1632), re di Polonia e di Svezia che attua la ricattolicizzazione e la riduzione della libertà di culto si ripristina il potere monarchico Polonia del ‘600 baluardo della cattolicità contro i Turchi, i protestanti e contro la Chiesa ortodossa sostenuta dagli zar russi PERO’: l’assetto politico istituzionale polacco non ruota intorno a una dinastia ma intorno all’assemblea nobiliare composta da grandi feudatari e piccoli nobili. L’elezione del sovrano = strumento di corruzione e pressione a favore di candidati anche stranieri OLANDA REPUBBLICA DELLE 7 PROVINCE UNITE nata dalla rivolta contro la Spagna di Filippo II: elemento di coesione aspirazione comune alla rapida crescita economica. Olanda = potenza europea prevalente nei commerci extraeuropei grazie ai traffici della Compagnia delle Indie Orientale (soprattutto in Indonesia) Tra 1650 e 1672 centrale è la figura di JAN DE WITT, interprete di una politica PACIFISTA che tutela gli interessi della grande borghesia, più interessata ai commerci che alla guerra. 2 nemici: Inghilterra e Francia • Con l’Inghilterra l’Olanda ricerca la pace • Con la Francia posizione più dura: a causa dell’aggressività francese (minaccia di invasione nel 1672 apertura delle dighe per ostacolare l’avanzata) sale al potere un partito militarista organizzato intorno a GUGLIELMO D’ORANGE Nel 1672 Jan de Witt viene ucciso in una sommossa popolare. Sale al potere come statholder (= massima carica militare) Guglielmo d’Orange. Sposato con Maria Stuart, figlia ed erede del re d’Inghilterra Giacomo II, Guglielmo avvia una politica antifrancese. Si avvicina all’Inghilterra, di cui -in seguito alla seconda rivoluzione - diventa re. UNA STORIA EUROPEA 20 L’Olanda attraverso la sua figura rappresenta l’alternativa alla monarchia assoluta e incarna il modello della repubblica federale, fondata sul libero commercio, animata da una borghesia liberale, colta e relativamente tollerante in fatto di fede religiosa. INGHILTERRA Quando nel 1603 sale al trono inglese Giacomo I Stuart, Inghilterra e Scozia sono uniti ma è solo una «unione personale» la vera unificazione si avrà nel 1707. Sia Giacomo (1603-1625) che il suo successore Carlo I (1625-1649) attuano una politica interna ASSOLUTISTICA e una politica estera di avvicinamento a Spagna e Francia, senza trascurare un aiuto agli Ugonotti Francesi nel 1627. Gli Stuart sembrano voler seguire il modello politico di Filippo II di Spagna e di Enrico IV di Francia vengono ristretti gli spazi politici del Parlamento e dei ceti mercantili (gentry) rappresentati dalla Camera dei Comuni. Gli Stuart: ▲ Fanno della corte il centro della politica ▲ Gestiscono il governo con l’aiuto di un «favorito» (duca di Buckingham) ▲ Promuovono un ceto nobiliare nuovo e fedele al sovrano (vendita dei titoli) contro il Parlamento (=sede dell’aristocrazia più antica). SUL PIANO DELLA POLITICA RELIGIOSA Dopo la scoperta della congiura filocattolica «delle polveri» (1605), gli Stuart promuovono una legislazione anticattolica e la Chiesa Anglicana diventa sempre più uno strumento per affermare l’autorità del sovrano. Prosegue la penetrazione del Calvinismo in cui si affermano tendenze sempre più rigorose e radicali. INOLTRE: Le tendenze radicali del Calvinismo inglese si scontrano con il rigore della Chiesa Anglicana e vanno ad alimentare l’emigrazione (1620: i «padri pellegrini» fondano il Massachusetts) OPPOSIZIONE RELIGIOSA – TENSIONI- DIVERSE SETTE SITUAZIONE DI TENSIONE – DIFFICOLTÀ ECONOMICHE Alla ricerca di Nuove entrate Giacomo I tra 1604 e 1624 convoca più volte il Parlamento, il quale non soddisfa le richieste del sovrano. Lo stesso succede a Carlo I. Egli è costretto nel 1628 a firmare un accordo (Petition of Right) che dichiara illegali: le tasse imposte senza il consenso del Parlamento, gli arresti arbitrari, l’acquartieramento delle truppe. Nel 1628 viene ucciso il duca di Buckingham: il re, colpito dall’esultanza del popolo e dall’ostilità del Parlamento, decide di scioglierlo nel 1629. Tra 1629 e 1640 Carlo I governa senza Parlamento . 1629-1640 periodo del «governo personale» di Carlo I che si appoggia al «Consiglio Privato della Corona», a due favoriti (il conte di Strafford e l’arcivescovo di Canterbury) e al «Tribunale della Camera Stellata» che giudica i reati politici e di lesa maestà . N.B. Alcune riforme riescono a eliminare le inefficienze del sistema. MA l’apparato militare è troppo debole. Vasta opposizione contro i «favoriti» ritenuti la causa di: • Alcune tasse sui traffici marittimi • Della politica ecclesiastica filo-anglicana Rivolte della Chiesa scozzese calvinista. UNA STORIA EUROPEA 21 Nel 1640 Carlo I è costretto a convocare il Parlamento per reperire fondi per sedare la rivolta scozzese. Il Parlamento («breve Parlamento») è ostile al sovrano. Carlo I lo scioglie e ne convoca un altro («lungo Parlamento») che rimane in carica fino al 1653 e si mostra ancora più ostile alla sua politica Nel «lungo Parlamento» Camera dei Comuni è nettamente contraria alla politica assolutistica di Carlo I e riesce a convincere la Camera dei Lord a smantellare le riforme assolutistiche e a far arrestare i favoriti Strafford e Laud (1641) Vengono soppressi i tribunali controllati dal re (=Camera Stellata), abolite le imposte introdotte nell’ultimo decennio, il re privato del potere di sciogliere il Parlamento, proclamata la libertà di stampa Nel 1641 scoppia una rivolta cattolica: chi deve reprimerla? Il re ha bisogno di soldi, il Parlamento vuole togliergli il comando delle forze armate ESTATE 1642 GUERRA CIVILE Il Parlamento allestisce un esercito e trova l’accordo con gli Scozzesi contro Carlo I che nel 1646 è costretto ad arrendersi agli Scozzesi e viene consegnato al Parlamento Nel 1646 la corrente presbiteriana intende riorganizzare la Chiesa inglese sulla base di consigli gerarchizzati (=presbiteri) di rigorosa fede calvinista A guidare l’esercito del Parlamento c’è Oliver Cromwell che pur essendo convinto assertore di un modello di esercito gerarchizzato, basato sul merito anziché sulla nascita e sull’innovazione, è disponibile ad un accordo con Carlo I. PERO’ SI SVILUPPANO SETTE religiose e FAZIONI politiche. Es.: • Quaccheri = avversi al clero, rifiutano il militarismo, la violenza, il lusso e aspirano al ritorno ad una vita semplice • Livellatori = diffusi tra il mondo artigiano urbano, chiedono la soppressione dei privilegi, l’allargamento del suffragio PRIMA RIVOLUZIONE 1647: il re fugge, ma viene catturato, processato e condannato a morte. L’esecuzione avviene il 30-1-1649 L’Inghilterra monarchica uccide il proprio re, il figlio primogenito del re, Carlo II, fugge nei Paesi Bassi. Il movimento dei livellatori viene colpito e decimato. Nel mese di marzo del 1649 viene proclamata l’unione tra Inghilterra, Scozia e Irlanda (=Commonwealth). L’Irlanda si ribella. Cromwell e il Parlamento conducono una rigorosa azione contro l’Irlanda cattolica. 1653: viene sciolto il «lungo parlamento» sostituito con un’assemblea di militari: Cromwell è proclamato LORD Protettore (=capo) del Commonwealth (CESARISMO). Nel 1658 muore Cromwell, viene proclamato lord Protettore suo figlio Richard, ma la sua incapacità porta al ritorno della Monarchia: Nel 1660 viene richiamato Carlo II Stuart Con lui e il ritorno della Monarchia si instaura un clima di edonismo. Non ha figli dalla moglie, ma molti figli illegittimi. Carlo II riesce però a far sposare la nipote Maria (figlia del fratello Giacomo) con il protestante Guglielmo d’Orange, Statholder d’Olanda. 1660: RESTAURAZIONE STUART. Centrale ancora il ruolo del Parlamento organizzato in 2 schieramenti: • WIGS =auspicano un ruolo più attivo del Parlamento e tolleranza religiosa (ma non per i cattolici) UNA STORIA EUROPEA 22 Primi successi degli eserciti gallo-ispani (=Francia + Spagna borbonica), successivamente gli Asburgo detentori della corona imperiale con i loro alleati riacquistano terreno. 1705: rivolta in Catalogna. Invasione da parte delle truppe alleate. Carlo d’Asburgo sbarca a Barcellona e instaura una corte: è Carlo III di Spagna • A lui fanno riferimento molti aristocratici che in Italia e in Europa sostengono la causa filoimperiale e filoasburgica nella successione spagnola Nel 1706 le truppe imperiali guidate dal principe Eugenio di Savoia, entrano a Milano e cacciano il governo spagnolo. Nel 1707 lo stesso accade a Napoli e nel 1708 in Sardegna. Così gli Asburgo d’Austria, si riappropriano di una parte dei territori prima controllati dai “cugini” Asburgo di Spagna La morte nel 1705 dell’imperatore Leopoldo I, le vittorie imperiali in Italia e soprattutto la morte dell’imperatore Giuseppe I nel 1711 complicano la situazione internazionale: l’arciduca Carlo diventato Carlo III di Spagna viene eletto imperatore. Gli alleati comprendono che se diventasse re di tutta la Spagna sarebbe troppo potente 1713-14: Paci di Utrecht e Rastadt: Mutamenti territoriali in Europa • La corona di Spagna ai Borbone insieme alle colonie americane Sotto Filippo V, i Borboni attueranno in Spagna profonde trasformazioni e opera di riassetto istituzionale mutando radicalmente gli equilibri tradizionali basati sui “Consejos”, introducendo un controllo del governo basato sulla corte e sui mutamenti territoriali in Italia Lo stato di Milano, il Regno di Napoli e la Sardegna agli Asburgo d’Austria, imperatori del S.R.I. Il ducato di Mantova torna per devoluzione all’Impero, essendo stato giudicato colpevole di tradimento e deposto il duca Ferdinando Carlo. IN TALIA: I duchi di Savoia si vedono elevare la propria dignità a rango regale e diventano re di Sicilia (e Piemonte e Savoia): nel 1720 gli accordi dell’Aja sanciranno lo scambio tra la Sicilia e la Sardegna, per cui Vittorio Amedeo di Savoia diventa re di Sardegna Inizia da qui la storia dei Savoia come re di Sardegna. IN EUROPA: Anche la famiglia degli Hohenzollern, duchi di Brandeburgo-Prussia, vede elevata la propria dignità a rango regale (Regno di Prussia, uno dei protagonisti della storia dell’Ottocento e del processo di unificazione in Germania) Essi avviano una nuova organizzazione dello stato, che sarà fortemente militarizzato e burocratico C’è un apparente vittoria dei Borboni, ma IN REALTA’: • L’arciduca Carlo che avrebbe dovuto diventare re di Spagna coltiverà a lungo il “sogno spagnolo” anche dopo la nomina a imperatore (1711) • La Monarchia Asburgica conosce tra 1714 e 1738 il periodo della sua massima estensione: dall’area centro europea danubiana al Mediterraneo. INOLTRE: L’Inghilterra mantiene Gibilterra e Minorca • Importanti postazioni strategiche e alcuni territori nord americani (Terranova e Nuova Scozia). UNA STORIA EUROPEA 25 • L’Inghilterra ottiene anche il monopolio sulla tratta degli schiavi dall’Africa (asiento) che prima apparteneva alla Spagna, dalla quale ottiene anche la facoltà di esportare, una volta l’anno) nelle colonie del Nuovo Mondo i propri prodotti. La Guerra di Successione spagnola sancisce: • Supremazia territoriale dell’Impero. • Egemonia politico-commerciale dell’Inghilterra DOPO IL 1714 abbiamo vari Tentativi della Spagna di Filippo V e del suo ministro, il cardinale Alberoni di riconquistare le colonie italiane con spedizioni nel 1717 in Sicilia e Sardegna • Provocano una parziale riapertura del conflitto in cui si forma una quadruplice alleanza (Francia, Regno Unito, Impero e Olanda) contro la Spagna di Filippo V • Nel 1720 viene firmata la pace dell’Aja: • Riconosciuti i diritti di Carlo di Borbone (figlio di Elisabetta Farnese duchessa di Parma e di Filippo V di Spagna) su Parma e Piacenza • I Savoia permutano la Sicilia con la Sardegna diventando re di Sardegna. LA GUERRA DI SUCCESSIONE POLACCA (1733-1738) La corona polacca è elettiva Diversi candidati sostenuti dalle potenze europee. La Russia impone un candidato austriaco (Federico Augusto II di Sassonia) Francesi e svedesi appoggiano un nobile polacco: (Stanislao Leczsynski, marito di una figlia del re di Francia Luigi XV) Il conflitto porta inizialmente ad una vittoria delle truppe franco spagnole che, con l’aiuto dei Savoia estromettono momentaneamente da una parte dell’Italia gli Asburgo dal governo delle province italiane (es.: a Milano 1733-36 occupazione gallo-sarda perché i Savoia sono alleati della Francia) 1738: pace di Vienna Mutamenti territoriali: A. Gli Asburgo conservano in Italia solo il dominio sullo Stato di Milano con l’aggiunta dei ducati di Parma e Piacenza È la fine del “sogno spagnolo” di Carlo VI: da questo momento lo Stato di Milano diventerà “Lombardia austriaca”. B. Nel Regno di Napoli e in Sicilia si instaura una nuova dinastia indipendente, retta dal re Carlo I di Borbone, figlio di Filippo V di Spagna e di Elisabetta Farnese. C. Il pretendente al trono polacco Stanislao Leczsynski viene ricompensato per la perdita del trono con l’assegnazione della Lorena che alla sua morte passerà alla Francia. D. Il duca di Lorena, Francesco Stefano, marito dal 1736 di Maria Teresa d’Asburgo, viene ricompensato per la perdita della Lorena con l’assegnazione del Granducato di Toscana. LA GUERRA DI SUCCESSIONE AUSTRIACA (1740-1748) Cause: Alla morte di Carlo VI le potenze non accettano la “prammatica sanzione” con essa si dà diritto di successione sui territori ereditari degli Asburgo anche alle figlie femmine, e si indica quale successore al titolo imperiale Francesco Stefano di Lorena, marito di Maria Teresa d’Asburgo. UNA STORIA EUROPEA 26 La Prussia di Federico II, alleata con la Francia, occupa la Slesia I duchi di Sassonia e Baviera (principi elettori) avanzano pretese sulla successione imperiale, proponendosi quali candidati Il titolo imperiale rimane vacante fino al 1742. Nel 1742 viene nominato imperatore il duca di Baviera con il nome di Carlo VII che morirà nel 1745. Dopo iniziali difficoltà, l’abilità diplomatica di Maria Teresa e il contesto internazionale, creano i presupposti per la pace stipulata: ▲ Pace di Parigi - 1748 gli Asburgo accettano la perdita della Slesia a favore della Prussia che riconosce come imperatore Francesco Stefano, marito di Maria Teresa. Altri cambiamenti territoriali: la Francia restituisce i Paesi Bassi austriaci, Parma e Piacenza passano a don Filippo, fratello del redi Napoli Carlo I di Borbone. Parte dei territori lombardi passano al Regno di Sardegna dei Savoia: Vigevanasco, Alessandrino e Novarese. A parte queste “amputazioni” territoriali, con la Guerra di successione austriaca, l’Impero inizia una lunga stagione di mutamenti e modernizzazione. LA GUERRA DEI SETTE ANNI 1756-1763 La Guerra dei Sette Anni è considerata la prima vera guerra mondiale perché combattuta in varie parti del globo e ha coinvolto anche le colonie Alle origini del conflitto, due ordini di motivi: A) insoddisfazione per l’equilibrio imposto con la pace di Aquisgrana (1748) a conclusione della Guerra di Successione austriaca B) rivalità franco-inglese (per i possedimenti nel Nuovo Mondo • La Francia si è aperta importanti varchi commerciali nel Nuovo Mondo a danno dell’Inghilterra. Inoltre: I generi di lusso come gli specchi, le porcellane di Sèvres, i mobili, le trine francesi hanno conquistato i mercati europei. I Francesi hanno una posizione di primo piano nel traffico delle merci coloniali grazie allo zucchero delle loro colonie nelle Antille. Anche l’India nel corso del Settecento viene invasa di manufatti francesi I successi commerciali francesi allarmano gli inglesi. Dopo la guerra di successione austriaca e l’inizio delle riforme cambiano in Europa i rapporti di forze tra le potenze. La guerra dei Sette Anni = nuovo conflitto per la supremazia nel mondo, ma con caratteri diversi non è un conflitto dinastico, bensì un conflitto per il controllo, oltre che sull’Europa, sui traffici commerciali d’oltreoceano MUTANO LE ALLEANZE, non più Francia contro Impero, ma Francia contro Inghilterra. Per la prima volta si ha il rovesciamento delle alleanze. Perché? Le ragioni del mutamento delle alleanzel’imperatrice Maria Teresa d’Asburgo è insoddisfatta per la perdita della Slesia nella Guerra di Successione austriaca il suo cancelliere, Wenzel Anton Kaunitz la convince a cambiare politica. Con la Francia Impero, Russia (che teme la vicinanza della Prussia dotata di un piccolo ma agguerrito esercito), Polonia e Svezia. UNA STORIA EUROPEA 27 • Stupire • Trovare forme nuove • Saper contenere nell’opera d’arte tutto e il suo contrario • Creare nessi inediti. Il mondo è come un grande teatro dove ciascuno ha una parte, la spettacolarità investe tutte le arti, non solo il teatro. Ogni espressione dell’uomo è caratterizzata da questo dettaglio. La politica usa la spettacolarità per creare consenso o per stigmatizzare comportamenti inaccettabili spettacoli dell’orrore (i roghi delle «streghe»). RELAZIONI INTERNAZIONALI: La riflessione politica si occupa anche dei rapporti tra gli stati. Viene definito il «diritto internazionale» a cui si dovrebbero attenere gli stati europei 1625 UGO GROZIO ‘’De iure belli ac pacis’’ P.99 Sfondo storico: Guerra dei Trent’Anni Sfondo politico: Olanda (Province Unite). Premesse: la società umana si basa su un contratto che gli uomini, per sfuggire alla degenerazione dello stato di natura (divenuto violenza e sopraffazione), stipulano con un principe che avrà il compito di obbligare tutti a obbedire alle leggi. Da qui ha origine lo stato. Tesi: per sfuggire alla violenza della guerra, gli stati sovrani devono concordare i fondamenti del diritto naturale cioè le norme di comportamento universalmente valide GIUSNATURALISMO (larga diffusione nei paesi protestanti). • Hobbes= vive durante la prima rivoluzione inglese. Diversamente da Grozio ritiene che lo stato di natura non sia epoca di serenità, ma realtà violenta, di odio e sopraffazione. Homo homini lupus lo stato assoluto è l’unica garanzia di pace. Solo la legge stabilisce ciò che è giusto: prima della stipulazione del patto non vi è né bene né male Hobbes rifiuta l’origine divina dello stato e fonda la visione laica dello stato. • Pufendorf = è il primo a insegnare diritto naturale. E’ influenzato da Grozio e Hobbes. Il diritto naturale è autonomo rispetto alla religione Alla base dello stato per Pufendorf c’è un «patto di unione» tra tutti i contraenti e un conseguente «patto di soggezione» di essi al sovrano cui è delegato il potere. I suoi testi circolano grazie anche ad autori cattolici • Locke = vive durante la seconda rivoluzione inglese. Come i giusnaturalisti, Locke è convinto che il potere politico abbia la funzione di garantire i diritti personali (tra cui la proprietà privata). Lo stato UNA STORIA EUROPEA 30 si fonda sul «comune consenso» pertanto Locke rifiuta lo stato assoluto ed appoggia la resistenza al sovrano che si muova contro i diritti dei cittadini. Pone le basi del LIBERALISMO. Grazie a queste posizioni si afferma l’idea che lo stato si debba prendere cura della vita sociale e debba avere competenze anche in ambito sanitario, educativo, culturale. A fine XVII secolo si afferma l’idea della pubblica felicità e del benessere dei sudditi. Sul concetto di pubblica felicità tra ‘600 e ‘700 vi sono due declinazioni: A. E’ Ludovico Antonio Muratori che per primo, nel 1749, usa l’espressione «pubblica felicità» e la intende come una sorta di ideale religioso che deve guidare l’azione dei Principi. B. Pietro Verri nel 1763 afferma che la società ha origine dalla ricerca del benessere: per la sicurezza di tutti ciascuno ha rinunciato a parte della propria libertà e la «pubblica» felicità deriva dalla ricerca del benessere del maggior numero di individui. Sulla stessa linea di Verri il pensiero di Cesare Beccaria (1738-1794) che nel 1764 pubblica ‘’Dei delitti e delle pene’’, il testo più noto dell’Illuminismo italiano. Si tratta di un saggio contro la tortura e la pena di morte che teorizza la necessità di pene commisurate ai reati. L’ILLUMINISMO: Nel 1784 il filosofo tedesco Immanuel Kant (1724-1804) pubblica l’opera ‘’Was ist der Aufklärung? ’’ (Che cos’è l’Illuminismo?). Da Kant derivano i termini Lumières e Einlightenment. ORIGINI DELLE IDEE ILLUMINISTE Tra 1715 e 1723, durante la Reggenza seguita alla morte del Re Sole, in Francia si ha un grande allargamento degli orizzonti culturali e una grande attrazione per la Gran Bretagna (monarchia parlamentare). 18° sec. differenze tra l’Inghilterra e il resto dell’Europa occidentale: in Inghilterra si consolida la monarchia parlamentare, negli altri paesi ci sono i sovrani assoluti o gli esperimenti dell’assolutismo riformatore Ha origine qui il costituzionalismo (=rispetto delle leggi fondamentali) che si svilupperà particolarmente nel 19° sec.. Però, nonostante questa ammirazione per l’Inghilterra, il francese diventa lingua veicolare. Charles –Louis de Secondat, barone di Montesquieu pubblica nel 1721 ‘’le Lettere persiane’’ romanzo epistolare, intriso di vena anti dispotica, dove critica i costumi “antiquati” della società francese affetta secondo l’autore da dogmatismo religioso, superstizione, intolleranza. Viene lodata la tolleranza religiosa e la libertà di pensiero. Nel 1748 Montesquieu pubblica Lo Spirito delle leggi analizza comparativamente le leggi fondamentali degli stati europei (costituzioni) e teorizza un sistema politico moderato in cui il potere esecutivo, quello legislativo e quello giudiziario siano separati. Francois-Marie Arouet chiamato anche con il nome di Voltaire pubblica nel 1734 ‘’le Lettere inglesi’’. Qui l’Inghilterra è vista come “modello”, ciò che la Francia avrebbe potuto essere e non è. Denis Diderot e Jean Baptiste D’Alembert pubblicano ‘’l’Enciclopédie’’, “Dizionario ragionato delle arti e delle scienze», dove c’è grande attenzione alla scienza e alla tecnologia: solo il pensiero scientifico- matematico è concepito come valido per conoscere la natura argomenti considerati di poco valore come il sapere tecnico diventano oggetto di riflessione e diffusione scientifica. È la traduzione della Cyclopedia inglese. Tra il 1748 e il 1749 viene completata la traduzione in italiano della Ciclopedia inglese, in tutta la penisola numerosi gruppi di intellettuali che leggono e studiano i testi dei filosofi europei e ne diffondono le idee. UNA STORIA EUROPEA 31 Nel 1762 J.J Rousseau parla del Contratto sociale, secondo cui la società non può nascere da un contratto stipulato da due entità disuguali (sovrano e sudditi) ma solo tra entità uguali. Riassumendo: Società europea in cui si diffonde l’Illuminismo= società cosmopolita In alcuni paesi europei i sovrani vengono influenzati da queste idee e si attivano per operare delle riforme F 0 E 0politico-amministrative assolutismo illuminato. LA RIVOLUZIONE AMERICANA Premessa: Fino alla metà del Seicento colonizzazione spagnola, francese e inglese. Inizio ‘700: sempre più rilevanti commercialmente le aree dell’America Settentrionale colonizzate dai puritani inglesi fuggiti dall’Inghilterra all’inizio del ‘600. NORD AMERICA: Tra 1606 e 1681 si formano 12 colonie inglesi tutte situate sulla costa orientale affacciata sull’Oceano Atlantico. Nel 1732 si aggiunge una tredicesima colonia inglese (Georgia). I coloni erano agricoltori o commercianti nativi (Indiani o Pellirosse), pescatori o cacciatori. Le aree riservate ai nativi sono sempre più ridotte, dove finiscono i campi coltivati inizia la «frontiera» che si sposta sempre più verso ovest, erodendo gli spazi dei nativi. C’è un continuo aumento della popolazione delle colonie a causa delle frequenti migrazione dall’Europa. Le colonie inglesi dipendono dalla madre patria, anche se hanno un proprio governo in cui esiste un sistema di rappresentanza degli interessi dei coloni. Una parte degli emigranti è di estrazione agricola e artigianale essi giungono in America attratti dalla mobilità sociale consentita nelle colonie (possibilità di migliorare le condizioni di vita e lavoro, possibilità di accedere alla proprietà terriera). Molti si pagano il viaggio firmando contratti di lavoro gratuito per 4-5 anni con un padrone. Al termine di questo periodo l’emigrante è però libero e in grado di occupare un piccolo appezzamento di terra. La popolazione è molto giovane, con una forte presenza schiavile (10% della popolazione totale) dovuta alla tipologia agricola installata dall’economia coloniale. Si può distinguere tra: A. Colonie inglesi settentrionali abitate da popolazione dedite ad attività commerciali e industriali (cantieri, officine, fabbriche tessili); B. Colonie inglesi centro-settentrionali caratterizzate dalla formazione di alcuni grandi centri commerciali e portuali (New York e Philadelphia: erano abitate anche da componenti tedesche e olandesi); C. Colonie del sud con un clima più caldo, piogge abbondanti, sviluppo della piantagione (=grandi estensioni coltivate da schiavi neri). Qui la società è formata da un ceto aristocratico e di grandi proprietari terrieri meglio integrati con gli interessi della madrepatria (alla quale forniscono prodotti agricoli e manufatti pregiati). In sostanza le tre colonie sono realtà MOLTO diverse, MA accomunate dal desiderio di migliori opportunità di vita e lavoro, e da una spinta alla realizzazione della libertà personale. UNA STORIA EUROPEA 32 Secondo G. Lefebvre le terre in Francia, alla vigilia della Rivoluzione appartengono: • 6-10% al clero • 20% alla nobiltà • 30-35% alla borghesia • 30-40% ai contadini Un gran numero di piccoli proprietari. Però la proprietà contadina possiede porzioni di terra estremamente frazionate, spesso insufficienti a garantire la sussistenza, per questo solo il 10% dei contadini può sopravvivere senza dover fare anche altri lavori. Secondo i demografi la Francia del XVIII secolo è una società in forte espansione (=rapido e forte aumento della popolazione). La Francia prima della Rivoluzione è, a parte la Russia il paese più popolato d’Europa. Si ha però una situazione finanziaria davvero disastrosa, aggravata dalle spese belliche per la Guerra dei Sette Anni. Il forte indebitamento dello stato non lascia alternative: • O si dichiara il fallimento; • O si aumentano le entrate tassando anche le proprietà dei nobili e del clero. NOBILI E CLERO SI OPPONGONO (non tutti). LUIGI XVI, affida a ministri riformatori Turgot e Necker la soluzione della crisi: si tratta di persone competenti e vicine all’Illuminismo: coltivano gli ideali di Montesquieu della separazione dei poteri. La loro F 0 E 0azione si mostra efficace ma indirizzata a smantellare i privilegi su insistenza di alcuni membri della corte vengono rimossi. Nel 1787 cresce il dibattito attraverso la circolazione di pamphlets, gazzette e fogli anonimi sulla costituzione, i diritti della cittadinanza e la rappresentanza politica. C’è una larga diffusione del dibattito e forte influenza della stampa. Nella Rivoluzione Francese rifluiscono i dibattiti e le proposte che hanno caratterizzato la Rivoluzione Americana. Molte proposte cadono, come quella di costituire un’assemblea di notabili scelti dal governo o di costituire assemblee provinciali dotate di poteri di rappresentanza. UNA STORIA EUROPEA 35 Nel 1788 viene convocata l’Assemblea degli stati generali che si sarebbe svolta nella primavera del 1789. Si svolgono le procedure per scegliere chi deve rappresentato i 3 ordini sociali nell’Assemblea degli Stati Generali in cui si riuniscono i rappresentanti dei 3 ordini sociali o ceti o “stati” (dal francese états) termine che indica la “condizione” sociale, ovvero lo stato sociale di un individuo, di una famiglia di un gruppo. I rappresentanti sono selezionati attraverso una serie di assemblee. Ciascuna assemblea deve stilare dei Cahiers de doléances che devono servire a conoscere esigenze e lamentele (doléances) del popolo. In questa fase si assiste ad un grande mutamento del lessico politico, si diffondono parole e concetti nuovi: costituzione, dichiarazione, diritti, rigenerazione dello stato, nazione, sovranità, interessi, felicità. Durante la campagna per l’elezione dei rappresentanti… Si innesca il dibattito su come si debba votare nell’Assemblea riunita: A. Alto clero e Nobili (1° e 2° ordine) = sostengono il voto per ordine (bastano 2 voti su 3 per vincere) B. 3° stato + esponenti del basso clero e alcuni della nobiltà = sostengono il voto per testa (avendo un maggior numero di rappresentanti possono vincere). 5 maggio 1789, Versailles, seduta inaugurale degli Stati Generali. 1. Dalla Monarchia alla Repubblica (1789-1793) 2. Terrore (1793-1794) 3. Reazione termidoriana (1794-1795) Due schieramenti sugli obiettivi da raggiungere: A= partito conservatore, favorevole all’assolutismo, ha la sua base nel primo e nel secondo stato. Predilige il voto per ordine che gli garantirebbe la maggioranza. B= partito “patriota” = composto dalla stragrande maggioranza del Terzo Stato + una minoranza di nobili liberali, esponenti del basso clero e clero liberale (a capo c’è Luigi Filippo d’Orléans). Questo gruppo vuole trasformare la Francia in una monarchia costituzionale all’inglese. Preferisce che l’assemblea si riunisca in un solo luogo e si voti “per testa”. Dopo acceso dibattito il 17 giugno 1789 il Terzo Stato (al quale si uniscono alcuni esponenti del basso clero guidati dall’abate Grégoire) decide di autoproclamarsi rappresentante di tutta la nazione e di varare da solo la costituzione. Il re decidendo di chiudere le porte della sala in cui si svolge la seduta del Terzo Stato impedisce le riunioni del gruppo che il 20 giugno occupa la sala del gioco della Pallacorda e giura di non sciogliersi finché non sia varata la costituzione. Giuramento nella sala della pallacorda (20-6-1789) Assemblea nazionale costituente e il 9 luglio 1789, Luigi XVI è costretto a riconoscerla. Contraddizioni nel comportamento del re: dapprima egli chiama a far parte dell’Assemblea anche il resto dei rappresentanti degli Stati Generali, ma poi incalzato dai nobili tenta di riappropriarsi del potere facendo marciare l’esercito a Versailles e Parigi. UNA STORIA EUROPEA 36 La popolazione incalzata a sua volta dai costituenti, prende le armi e assalta uno dei simboli del potere assoluto: la fortezza della Bastiglia dove il re rinchiude i prigionieri politici il 14 luglio 1789. Dopo il 14 luglio si apre la ‘’grande rivoluzione’’, Luigi XVI ritira le truppe. Gli insorti parigini si impadroniscono del governo della città dando vita ad un consiglio municipale e armando una Guardia nazionale. Subito le altre città imitano la capitale. Nelle campagne i contadini prendono d’assalto i castelli e le residenze signorili saccheggiandole e molti aristocratici fuggono dalla Francia. I costituenti per fermare la rivolta popolare il 4 agosto 1789 aboliscono il sistema feudale ed emanano la «Dichiarazione dei diritti dell’uomo e del cittadino» SI PONE COSI’ FINE ALL’ANTICO REGIME BASATO SUI PRIVILEGI DI POCHI. NASCE UNA NUOVA «CITTADINANZA». Nella “Dichiarazione dei diritti dell’uomo e del Cittadino”: viene dichiarato solennemente il principio di uguaglianza tra tutti gli esseri umani (art. 1) che posseggono dalla nascita dei diritti inalienabili: ✓ Diritto di libertà della persona, ✓ Diritto di proprietà (diritto "inviolabile e sacro" secondo l'art. 17), ✓ Diritto di sicurezza ✓ Diritto di resistenza all'oppressione. Nella “Dichiarazione” viene enunciato il principio secondo il quale la “sovranità risiede essenzialmente nella Nazione”. Si tratta di un punto importante, nuovo per l’epoca per nulla ovvio: infatti, secondo la concezione politica dell’Antico Regime il sovrano regna per diritto divino (=potere legittimato da Dio). Inoltre a differenza della Monarchia Parlamentare inglese (Bill of Rights, 1688) e della Dichiarazione d’Indipendenza Americana, i principi della Rivoluzione Francese sanciscono la centralità della volontà generale dei cittadini che costituiscono la Nazione. La parte centrale della Dichiarazione dei diritti dell'uomo e del cittadino affronta inoltre il tema dei rapporti tra cittadino e stato ed enuncia numerosi principi che saranno a fondamento del moderno diritto penale. «La legge è l'espressione della volontà generale» (art. 6) Negli articoli 7 e 8 si puntualizza il cosiddetto “diritto di legalità” in materia penale = una legge non può essere retroattiva il potere esecutivo, quello legislativo e quello giudiziario devono essere separati (art.16). Viene sancita l’uguaglianza di tutti i cittadini (=non più sudditi) di fronte alla legge. Luigi XVI e la corte tentano di opporsi con l’aiuto dell’esercito, ma la popolazione di Parigi il 5 ottobre 1789 marcia nuovamente su Versailles con la Guardia Nazionale e costringe il re a trasferirsi a Parigi. Nel gennaio del 1690 l’Assemblea Nazionale stabilisce un nuovo assetto amministrativo: la Francia è suddivisa in 83 Dipartimenti di uguale dimensione, segno di forte discontinuità con la tradizione monarchica Si profilano gruppi di potere riuniti in una rete di associazioni (club) che riflettono nella capitale gli interessi e gli orientamenti politici provinciali e saranno i protagonisti degli anni rivoluzionari. Alcuni a Parigi si riuniscono nei Conventi, da cui prendono il nome. Qui si formano numerosi protagonisti. Ad esempio: ♦ Il «club dei Giacobini» (Robespierre) ha origine dalla «Società amici della Costituzione» attivo già nel 1789 in Bretagna; UNA STORIA EUROPEA 37 In questa fase Il gruppo dirigente rivoluzionario non è più di origine nobiliare, ma proviene dalle libere professioni: Danton e Robespierre sono avvocati Brissot è un giornalista: sono questi i nuovi capi della rivoluzione. Dopo la morte del re ha inizio una nuova fase: B) IL TERRORE (1793-1794) Estate 1793: si accentuano le criticità (perdura la rivolta in Vandea, si accende una rivolta in Bretagna e altre rivolte antirepubblicane, si estende l’opposizione alla leva di massa, i perduranti problemi economici). Ulteriore radicalizzazione della Rivoluzione, Parigi rimane in mano al popolo (sanculotti) che preme contro la Convenzione per ottenere misure più radicali. A Parigi i Montagnardi riorganizzano il governo di emergenza dominato da Robespierre e viene istituito: a. Comitato di salute pubblica per individuare i sospettati b. Tribunale rivoluzionario per punire i nemici della Rivoluzione Viene riorganizzato l’esercito attraverso la leva di massa. Il “nuovo corso” riesce a fronteggiare la penuria alimentare, a risollevare moralmente il paese, a renderlo nuovamente coeso e sicuro delle proprie possibilità. Ma la radicalizzazione della Rivoluzione comporta difficoltà nel controllo dell’ordine pubblico, vendette personali contro veri o presunti “nemici” della rivoluzione. Viene studiata una nuova Costituzione, molto «democratica» ed emanate nuove disposizioni governative. ▲ Suffragio universale maschile ▲ Libertà di stampa ▲ Vendita di lotti di terreno per diffondere la piccola proprietà ▲ Blocco dei prezzi per combattere l’inflazione ▲ Riforma del calendario (=divisione dell’anno in 12 mesi ispirati dal ciclo agrario, ciascuno consta di 30 gg, suddivisi in 3 decadi + 5-6 gg. «sanculotti») ▲ Politica di scristianizzazione (contro le forme di culto tradizionali) e contro la Chiesa UNA STORIA EUROPEA 40 ▲ Sostituzione della religione cristiana con un culto «rivoluzionario», centrato sull’Essere Supremo, sui valori della Rivoluzione e il culto dei martiri rivoluzionari). LA RADICALIZZAZIONE delle dinamiche politiche PORTA AL RAFFORZAMENTO DEI MODERATI Congiura contro i capi Giacobini: il 26-27 luglio 1794 la convenzione ordina l’arresto di Robespierre (poi ghigliottinato) e l’abolizione dei tribunali speciali = REAZIONE TERMIDORIANA Obiettivo: abbattere il regime del Terrore N.B.: I protagonisti di questa reazione non costituiscono un gruppo omogeneo, non hanno un programma definito C) REAZIONE TERMIDORIANA (o repubblica borghese del Direttorio 1794-1799). I moderati riacquistano spazio politico e cosi anche i filo-monarchici riemergono e agiscono in modo violento (agitando il cosiddetto «Terrore Bianco» =vendette personali contro sanculotti e giacobini). Vengono abolite alcune delle leggi emanate nella fase precedente come il blocco dei prezzi o la libertà di stampa che viene limitata. Vi sono vari tentativi di sottrarre il potere legislativo alla pressione delle masse. Nel 1795 viene emanata una nuova costituzione (detta dell’anno terzo dalla proclamazione della Repubblica). Alla dichiarazione dei diritti affianca quella dei doveri, si elimina dal linguaggio comune l’appellativo di «cittadino» e si torna ad usare «signore». In questa costituzione: • Diritto di voto a tutti i contribuenti ma sbarramenti di censo per distinguere l’elettorato passivo da quello attivo (in pratica solo chi era proprietario poteva essere eletto e fare politica); • Potere legislativo in mano a due camere: Consiglio dei 500 (che propone le leggi e le discute) e Consiglio degli Anziani (che le approva) entrambi rinnovabili per 2/3; • Potere esecutivo in mano al Direttorio. Il Direttorio (1795-99) è composto di 5 membri ed è fondato su una rigida separazione dei poteri La situazione è molto difficile, soprattutto quella internazionale. Si era appena firmata la pace con la Spagna e la Prussia la Francia rimane in guerra con Inghilterra, Impero e Regno di Sardegna. Troviamo inoltre una grave situazione interna il Direttorio, che attua misure repressive sia contro i monarchici sia contro i repubblicani radicali (giacobini). Nel 1796 viene sventata una congiura detta «degli Eguali» capeggiata da Gracco Babeuf e da Filippo Buonarroti. L’obiettivo della Congiura degli Eguali era lo smantellamento della proprietà privata e l’amministrazione comunitaria dei beni. Era il segnale che Nella Francia “normalizzata” del Direttorio stava crescendo un profondo malcontento. Nel 1796 per risolvere i problemi interni ed internazionali, il Direttorio decide di scegliere la «via militare»: un membro del Direttorio, Paul Barras, affida al generale Napoleone Bonaparte la repressione dei filomonarchici e la campagna d’Italia. L’obiettivo era esportare i principi della Rivoluzione e spostare l’attenzione dell’opinione pubblica dai problemi interni a quelli internazionali. ITALIA 1796-1799: IL <<TRIENNIO GIACOBINO>> A capo della spedizione c’è NAPOLEONE BONAPARTE che ottiene una serie di straordinari successi: vince l’esercito sardo ottenendo Nizza e la Savoia e invade la Lombardia conquistando Milano e Mantova. UNA STORIA EUROPEA 41 Il 17 ottobre 1797 viene firmato il Trattato di Campoformio, dove: A. L’Impero riconosce alla Francia i Paesi Bassi meridionali e la Lombardia; B. Ottiene in cambio Venezia; C. È la fine della plurisecolare indipendenza della Repubblica di Venezia. Gli italiani appoggiano Napoleone e sono attratti dagli ideali repubblicani anche se alcuni di loro sono delusi dal trattato di Campoformio (Foscolo). Nasce la Repubblica Cispadana che comprende: i ducati Padani e i territori papali ad essi confinanti F 0 E 0(Bologna, Ferrara, Modena e Reggio Emilia per la prima volta il tricolore come simbolo. LE REPUBLICHE SORELLE: • Repubblica Cisalpina = Repubblica Cispadana + Lombardia; • Repubblica ligure a Genova; • Repubblica romana, nel 1798 crolla il potere pontificio e viene sostituito da un regime repubblicano (il papa Pio VI viene portato in Francia dove muore nel 1799); • Repubblica partenopea nata nel 1798 dall’occupazione francese di Napoli. Ferdinando di Borbone si rifugia in Sicilia. NASCE IL MITO DI NAPOLEONE Ormai la Francia ha un solo nemico, l’Inghilterra, finita la Campagna d’Italia Napoleone elabora un progetto per indebolire gli inglesi: sbarcare di sorpresa in Egitto dove l’Inghilterra ha importanti basi commerciali per i traffici con le colonie orientali. Dopo un iniziale grande successo nella Battaglia delle Piramidi, viene sconfitto ad Aboukir ad opera dell’ammiraglio Nelson. NAPOLEONE SEMBRA FINITO, ma riesce a trovare la soluzione: portare a Parigi un governo «forte con un colpo di stato. Il 18 brumaio 1799 (9 novembre 1799) viene abolito del Direttorio e si instaura un triumvirato. Napoleone è nominato primo console ovvero capo dello stato. Tra 1798 e 1799 le repubbliche giacobine sorte in Italia crollano. Napoleone, primo console, nel 1800 varca nuovamente le Alpi e infligge a Marengo importanti perdite agli eserciti imperiale e sardo. Con la pace di Luneville, si segna la fine della guerra. Nel 1801 viene stipulato un accordo con la Santa Sede. Qui papa Pio VII riconosce la Repubblica francese e la vendita dei beni ecclesiastici in cambio del riconoscimento del cattolicesimo come religione di stato. Il patto serve a Napoleone a ricucire i rapporti con il mondo ecclesiastico francese e con i monarchici. Allo stesso tempo Napoleone emana un decreto col quale attenua la portata dell’accordo con la Santa Sede disponendo l’uguaglianza dei culti, ristabilisce il controllo dello stato sulla religione (= tradizione del cosiddetto “gallicanesimo”). Napoleone, «pacificatore» nel 1802 si fa nominare primo console a vita. La nomina viene ratificata con un plebiscito «guidato» (non legale ma efficace sul piano della propaganda interna ed esterna). POLITICA ESTERA Napoleone progetta un’invasione (mai attuata) in Inghilterra. L’Inghilterra quindi riunisce una coalizione antifrancese che comprende: Austria, Russia, Svezia, Regno di Napoli. UNA STORIA EUROPEA 42 L’attacco di Napoleone al colosso russo è all’origine del suo tramonto e della sua sconfitta sul piano militare che porta nell’immediato (1814) al ritorno dei Borboni sul trono francese. La Francia perde l’egemonia in Europa. Napoleone è mandato in esilio all’Isola d’Elba dove rimarrà 9 mesi, fino al febbraio del 1815 quando riuscirà a rientrare in Francia dando vita ad un nuovo governo (100 giorni) mentre a Vienna è in atto un congresso che deve rimettere ordine in Europa. Una nuova sconfitta militare di Napoleone a Waterloo in Belgio porrà fine definitivamente all’età napoleonica. Napoleone morirà in esilio all’Isola di S. Elena il 5 maggio 1821. RISORGIMENTI E STATI NAZIONALI Verso un nuovo ordine europeo a partire dai valori di costituzione, nazione e rappresentanza politica che mobilitano masse dopo la Rivoluzione francese (nella Europa non francesizzata c’è un patriottismo cetuale e autoritario) → stato-nazione:endiadi che sottolinea la stretta relazione tra popolo ( si afferma il suo diritto all’autoaffermazione) e territorio Massoneria: organizzazione diffusa dal ‘600 in tutta Europa a cui appartengono vari sovrani, nata in Spagna assieme ai Comuneros → altri organismi segreti o sette (van contro l’ordine restaurato e vogliono la costituzione) son in Italia la Carboneria, la Lega della virtù in Germania e l’Unione della salvezza in Russia Congresso di Vienna tra 1814 e 1815: negoziati post Napoleone che, sotto la leadership dell’austriaco Von Metternich, si basano sui principi di legittimità, con il ripristino dei sovrani spodestati da Napoleone, e di equilibrio politico, garantito dalla divisione dell'Europa in sfere di influenza 1815 – 1848: Restaurazione o Ristrutturazione → - dopo la fine di Napoleone e la battaglia di Waterloo le potenze vincitrici stabiliscono il nuovo equilibrio europeo → centrali gli interessi delle grandi dinastie come Asburgo, Borbone, Romanov, Hannover e Hohenzollern - restauro col ritorno al “regime” precedente e “tradizionale” (si ripropongono principi di leggitimità dinastica e d’assolutismo → si cancella l’organizzazione sociale introdotta dalla rivoluzione) o ristrutturo con l’istituzione di nuovi organismi politici mai esisti tipo il Regno Lombardo - Veneto o quello dei Paesi Bassi - a Vienna prevale il realismo politico e il principio d’equilibrio (balance of power) - si cerca la garanzia della costituzione ma ci son forti opposizioni → rivoluzione sociali alle porte perché gli ideali della Rivoluzione francese son esportati in tutta Europa da Napoleone che han lasciato tracce profonde - rivoluzione “europea” determinata da crisi economica (’47-’48: prima agricola poi industriale e commerciale), azione di intellettuali democratici (ideali della Rivoluzione francese) e massiccia partecipazione di ceti popolari urbani → ampio senso di malessere sociale e richiesta di maggiore libertà politica (aspirazione alla nazione) Ø Insurrezionalismo (1820-1825): tensioni europee successive alla Restaurazione (mero ritorno ai dettami del passato) e al Congresso di Vienna → in Spagna(da qui si diffondono i moti del ’20 → si vuole riavere la Costituzione liberale di Cadice del 1812 – elezione su base censita ria del Parlamento, diritti di tutti salvaguardati e limiti al potere regio - che Ferdinando VII° di Borbone ha tolto ripristinando la censura tramite l’Inquisizione → intervento chiave della Santa Alleanza ovvero Impero austriaco, Russia e Prussia), Grecia (paese arretrato tranne che nelle città costiere, nel 1822 s’ottiene l’indipendenza – totale solo dal 1829 - della Grecia dall’Impero ottomano che è in crisi → società segreta massonica: la Eteria) e Italia (il Regno di Sardegna, nonostante il ritorno alla Costituzione del secolo precedente - ciò lo rende lo Stato più “ vecchio” politicamente -, in pochi anni diverrà uno Stato molto avanzato; inoltre nel Regno borbonico delle UNA STORIA EUROPEA 45 due Sicilie, ove Palermo vuole l’indipendenza da Napoli, l’esercito ha mantenuto il modello napoleonico e liberale → l’insurrezione poi continua a Torino con Cesare Balbo ove si vuole la Costituzione di Cadice → e a Milano ove la Carboneria progetta un’insurrezione scoperta dalla polizia austriaca che ne arresta i capi Pellico, Confalonieri e Romagnosi) scoppiano moti insurrezionalisti volti a riforme o al mutamento dell’assetto politico → centrale è l’autodeterminazione dei popoli quindi la sovranità appartiene al popolo che l’esercita entro i confini nazionali (unità popolo e territorio) Ø tra 1816 e 1817 ci son tentativi di ribellione fomentati anche da Stati uniti e Inghilterra nelle colonie americane (fine imperi coloniali spagnolo e portoghese) → esplosione di egoismi regionali Ø 1825, moto decabrista (da dicembre “decabr”) in Russia: esercito caratterizzato da influssi massonici (Società del nord liberale e quella del sud d’ispirazione repubblicana) in una società ove alla morte dello zar Alessandro I° s’apre una crisi dinastica in cui le truppe giurano fedeltà a Nicola I° solo se concede la costituzione ma rifiutandosi di allargare il fronte insurrezionale ai ceti popolari, il moto s’estingue rapidamente Ø 1830, Francia: Rivoluzione di luglio in cui il popolo parigino insorge contro re Carlo X° che da la corona a Luigi Filippo d’Orleans (parentela coi Borbone → apparente continuità dinastica) che è sostenitore del costituzionalismo e apre una modernizzazione anche economica → da una costituzione liberale (libertà di stampa, il re controlla il Parlamento, no cattolicesimo come religione di stato) Ø 1830, indipendenza del Belgio: dopo il Congresso di Vienna i Paesi Bassi (Belgio e Olanda) son accorpati in un’unica monarchia ereditaria sotto il regno di Guglielmo I° d’Orange – Nassau → il Belgio col sostegno francese insorge contro l’Inghilterra (essa è da sempre stato multinazionale e il Belgio non ne accetta la forte dipendenza economica) e in una conferenza londinese il ministro francese Talleyrand convince gli inglesi dell’opportunità d’aiutare l’indipendenza belga che avviene nel 1831 quando il Belgio è monarchia costituzionale Ø 1830-1831: la Polonia dopo il 1815 è sotto l’influenza russa così sorgono insurrezioni per l’indipendenza → nel mentre a Modena fallisce il tentativo di rendersi indipendente dall’Austria: Mazzini (nato a Genova per molto tempo città repubblicana e oligarchica – ciò influisce su suo pensiero – vuole riforme repubblicane ma non è mai riuscito pienamente ad averle, è colui che a lungo andare ha vinto il Risorgimento avendo gettato i semi per l’Italia delle Guerre Mondiali → vuole riforme repubblicane ma non è mai riuscito pienamente ad averle, è colui che a lungo andare ha vinto il Risorgimento avendo gettato i semi per l’Italia delle Guerre Mondiali si rivolge ai giovani perché più “facili” per un’Italia indipendente e repubblicana) e Menotti (Italia rigenerata basata sul tricolore) → Giovine Italia: indipendenza, unione nazionale, libertà come concetti che iniziano solo ora a circolare Ø l’impero ottomano subisce tra ‘700 e ‘800 un continuo arretramento delle sue posizioni nella penisola balcanica Ø in Francia nel 1848 (monarchia di luglio) si vuole il suffragio universale per tutti i cittadini maschi e gli insorti con l’aiuto della Guardia nazionale riescono ad abrogare le restrizioni delle libertà → centrali interessi del mondo cittadino e operaio → costituzione repubblicana Ø Italia nel 1848: in tutti gli stati italiani inizia con un grande fermento sociale che si prefigge la concessione di costituzioni o statuti; moti centrali per il nostro Risorgimento; voglia d’indipendenza dagli Asburgo; negli anni del governo Cavour (internazionalizza la causa italiana, ha il Parlamento come organo chiave della politica → Accordi di Plombieres: Napoleone III° aiuta la Sardegna in caso di attacco austriaco con la promessa d’ottenere in cambio Nizza e Savoia → 1859: accordi di Villafranca con cui Napoleone III° s’accorda con l’Austria di Francesco Giuseppe ponendo fine alla guerra tra loro →17/03/1861: il primo Parlamento nazionale italiano, riunito a Torino, eletto a suffragio ristretto, proclama Vittorio Emanuele II° re d’Italia “per grazia di Dio e per volontà della Nazione” ) la Sardegna è punto di riferimento per la causa nazionale italiana; come per la Germania, la rivendicazione di una costituzione s’intreccia con le aspirazioni UNA STORIA EUROPEA 46 all’unificazione territoriale; voglia di fare gli italiani prima dell’Italia; 11 febbraio a Palermo Ferdinando è il primo costretto a concedere una costituzione e poco dopo lo seguono Leopoldo II° in Toscana, Pio IX° in Vaticano e Carlo Alberto (Statuto Albertino: dura per circa 100 anni, è breve – non individua gli obiettivi del governo -, concessa dal sovrano, ispirata alla costituzione orleanista francese del ’30, ha suffragio ristretto a un gruppo d’elettori maschi con reddito elevato; il popolo elegge la Camera dei Deputati mentre il Senato è scelto dal re che elegge pure ministri e magistrati) in Piemonte → Statuto albertino (soluzione liberale moderata ispiata a una costituzione ormai superata in Francia): Ø 1848: anno di insurrezione pure a Vienna, Venezia, Milano (18-23 marzo: le Cinque giornate → liberali moderati come Casti per riforme al fine di un regno Lombardo - Veneto costituzionale e autonomo con legami col’Austria contro liberali democratici come Carlo Cattaneo che vogliono insorgere per ottenere piena libertà e indipendenza → alla fine gli austriaci se ne vanno e la città è libera così Carlo Alberto può dichiarare guerra all’Austria: motivi in tradizionale aspirazione sabauda all’espansione territoriale, pressione dei liberali e dei democratici per cacciare l’Austria dall’Italia e paura di Carlo Alberto che il Lombardo – Veneto diventi preda delle forze repubblicane), Roma (l’assassinio del moderato Pellegrino Rossi provoca una rivolta che termina con la presa di governo dei democratici → nel ’49 s’eleggere l’Assemblea costituente con Mazzini e Garibaldi ed è proclamata la Repubblica romana – guidata da Mazzini, Saffi e Armellini - al fine di provare a costruire un’unità democratica: il Papa Pio IX° riesce con l’intervento di straniere a riprendere il dominio temporale), Boemia, Croazia, Slovenia e Ungheria → autonomia amministrativa e privilegi politici → prima Guerra d’indipendenza italiana alla cui fine gli austriaci dopo aver vinto a Custoza tornano nuovamente a Milano → fallimento perché l’interno del movimento rivoluzionario è diviso (gruppi dirigenti democratici spaventati per gli esiti sociali derivanti dal coinvolgimento del popolo) Ø 1848: anno ricco di eventi. gli sconvolgimenti di tale periodo hanno origine in Inghilterra stato maggiormente moderno – libertà del commercio - e rivoluzionario dell’epoca quindi attenzione agli interessi della massa → primo movimento rivoluzionario a Palermo ma il movimento preso come “capostipite” degli altri è in Francia → contagio rivoluzionario: Ferdinando I° (poco dopo abdica a favore del nipote Francesco Giuseppe) promette la convocazione di un Reichstag (parlamento dell’Impero eletto a suffragio universale) che riesce ad abolire la servitù della gleba Ø 1849: rivolte a Brescia (“dieci giornate”) e le truppe di Radetzky penetrano in Piemonte sconfiggendo i piemontesi così Carlo Alberto decide d’abdicare a favore del figlio Vittorio Emanuele II° Ø questione tedesca → post Congresso di Vienna nasce la Confederazione (spazio politico ove s’esprime l’egemonia austriaca sul mondo tedesco) Germanica (39 Stati tra cui Prussia e Impero austriaco) presieduta dall’imperatore austriaco (Austria come punto di riferimento per molti stati tedeschi piccoli e per i conservatori prussiani) e nel 1834 si crea il Zollverein (unione doganale per sentirsi parte di un progetto comune → spinta allo sviluppo economico tedesco, pone le basi dell’unità del 1871) , unificazione doganale dell’area tedesca promossa dalla Prussia ove aumenta lo sviluppo industriale a cui gli austriaci non aderiscono (barriere protezionistiche per difendere la propria economia) → l’Austria (dimensione internazionale) domina la Confederazione germanica (spazio politico) mentre la Prussia, potenza più “nazionale”, domina lo Zollverein (spazio economico) → 1848, Prussia: insurrezione liberale per la libertà di stampa, quindi Federico Guglielmo, pur contrario alle riforme costituzionali, convoca un’assemblea rappresentativa (Parlamento prussiano) a suffragio universale → due tendenze in tema d’unificazione (l’Austria ne è contraria): comprende anche Austria ( no Ungheria) e ripresa del potere asburgico (“Grande Germania”) o unificazione senza Austria e Asburgo ma intorno a Prussia e Hohenzollern (più gettonata, è la “Piccola Germania) → l’impero d’Austria s’indebolisce Ø a metà ‘800 s’intersecano processi solo apparentemente contraddittori: rivendicazioni nazionali o affermazione d’estesi imperi multinazionali e coloniali → a volte ci son stati con aspirazioni imperialistiche come Grecia, Valacchia o Belgio UNA STORIA EUROPEA 47 minoranza ebraica) cui gli zar rispondono accentuando i contrasti esistenti negli altri imperi (austriaco e ottomano) ad esempio appoggiando la rivolta in Grecia contro l’Impero ottomano - Impero ottomano: da fine ‘600 continua la diminuzione della sua potenza nell’Europa orientale (i russi han ottenuto sbocco sul Mar Nero) → tra 1814 e 1817 ci son varie rivolte nei territori serbi - Impero britannico: sia coloniale che multinazionale (Scozia – 1744: fallito tentativo di restaurare gli Stuart – e Irlanda – problema politico per Londra fino al XX° secolo -) → questione irlandese: il sentimento nazionale si innesta sulla rivendicazione della diversità religiosa (scontro tra cattolici e anglicani esistente sin dal Cinquecento) quindi nel 1829 si ha una moderata emancipazione dei cattolici ai quali finalmente è consentito l’accesso alle cariche civili e militari di Londra (precluse dalla fine del Seicento) ma non alle università. Emancipazione solo politica non economica (Irlanda agricola ma latifondisti solo inglesi): legge del 1870 a favore dei piccoli proprietari. Le loro aspirazioni trovano risposta solo dopo la I° G. Mondiale con la proclamazione di uno Stato irlandese dapprima associato all’Impero britannico e poi nel 1949 indipendente (Repubblica di Irlanda) che esclude ancor oggi l’Ulster ( Irlanda del nord) in cui il 40% della popolazione è cattolica e a partire dagli anni ‘70 ci son stati attentati terroristici - nuovi equilibri grazie alla Conferenza internazionale di Berlino del 1878 (occasione: la guerra russo-turcica del ’77-’78 con cui i russi consolidano la propria presenza nei Balcani) → maggiori potenze: Germania, Austria, Russia, G. Bretagna, Impero ottomano→ raggiunta l’Unificazione tedesca, il cancelliere tedesco Bismark promuove un accordo per stabilire un nuovo equilibrio internazionale che possa reggere nel tempo e che rispetti una divisione delle aree di influenza degli stati maggiori → la Serbia, il Montenegro, la Romania ottengono il riconoscimento dell’indipendenza, mentre la Bulgaria è divisa in due parti → Austria (sì al riconoscimento dell’occupazione della Bosnia), Russia e G. Bretagna cercano di realizzare un equilibrio nell’Europa orientale che volga a limitare la potenza ottomana → la Grecia con l’appoggio inglese ottiene la promessa di futuri ampliamenti verso Corfù e Tessaglia (fatti nel 1881) e l’Italia deve rinunciare al Trentino ottenendo il permesso d’espandersi in Africa (Tripoli e Libia) - nuovo colonialismo ovvero imperialismo: l’Europa industrializzata, attenta agli interessi dei capitalisti e dei mercati finanziari, intraprende alla fine dell’Ottocento una massiccia azione di espansione coloniale per promuovere e/o proteggere gli interessi commerciali europei (acquisizione di materie prime e/o necessità di mercati dove esportare i propri prodotti) → 1868: apre il canale di Suez - Bismark nel 1884-’85 promuove una Conferenza internazionale a Berlino per dare legittimazione e ordine al colonialismo europeo in cui si stabilisce che ogni potenza europea debba concordare con le altre la propria politica coloniale e che vengano riconosciute le attuali frontiere (occupazioni territoriali già attuate e accelerazione delle spedizioni coloniali) - Portogallo: partendo dalle postazioni preesistenti in Africa orientale (attuale Mozambico), i portoghesi cercano di espandersi verso l’Africa Occidentale (attuale Angola) ma la conferenza di Berlino li costringe a fermarsi al confine con la Rhodesia inglese - G. Bretagna: occupa nel 1881 l’Egitto e vi istituisce un protettorato per difendere i propri interessi commerciali e dal1898 c’è l’occupazione di Sudan, Kenia, Uganda. In sud Africa, già dal 1814 gli inglesi strappano agli Olandesi il controllo del Capo di Buona Speranza, quindi occupano le regioni del sud Africa ricchi di giacimenti di diamanti e oro, prima colonizzati dai boeri, di origine olandese. Da lì si spostano verso nord e danno vita alla colonia della Rhodesia (dal nome dell’esploratore Cecil Rhodes). Tra 1899 e 1902 scoppia con i boeri una sanguinosa guerra. La vittoria inglese dà vita nel 1910 all’Unione Sudafricana, membri del Commonwealth britannico - Francia: nel 1881 occupazione di Tunisi quindi dell’Algeria e poi del golfo di Guinea. Da lì i Francesi di dirigono verso est verso il Sudan e alle regioni del fiume Congo dove si instaura anche una colonia belga (attuale Zaire) che tra 1885 e 1908 diventa possesso personale del re del Belgio UNA STORIA EUROPEA 50 - Italia: nel 1881 occupa il porto di Massaua in Eritrea e da lì si estende verso l’interno, costituendo la colonia italiana di Eritrea nel 1890 e fa un tentativo di occupazione dell’Etiopia, impedito da 2 sconfitte (1895: Amba Alagi; 1896: Adua). 1899: occupazione della Somalia. 1912: possesso della Libia - in Asia il colonialismo europeo viene a costituire estesi possedimenti che sono possesso degli stati stessi o di compagnie commerciali ad essi legate (come la Compagnia inglese delle Indie Orientali che governa fino al 1815 il commercio nell’oceano Indiano) - Giappone: a partire dal XVII secolo il governo dei Tokugawa proibisce qualunque relazione con gli stati europei e solo l’Olanda può attraccare con le navi. Nel XIX secolo le pressioni commerciali ed economiche inglesi su tutta l’area asiatica convincono il governo a firmare accordi commerciali con alcuni stati europei e questo porta tensioni interne: crisi politica e militareà matura una volontà di modernizzazione che porta il Giappone a diventare un impero «occidentalizzato» asiatico (conflitti vittoriosi con la Cina nel 1895 e con la Russia nel 1905) - Cina: dopo la completa chiusura a tutte le penetrazioni commerciali occidentali [à guerra dell’oppio (1842) per vietarne ai mercanti inglesi l’introduzione], in Cina le pressioni per una presenza economica e politica europea e degli Stati Uniti portano dapprima ad una apertura (e al principio della «porta aperta» nel 1899 per cui si estendono a tutti i paesi interessati i privilegi commerciali concessi ad uno stato per un determinato prodotto), poi ad una reazione patriottica e antioccidentale (rivolta dei Boxer, 1900) contro l’influenza straniera colonialista DALLE GUERRE ALLA PACIFICAZIONE Nel 1914 l’attentato di Sarajevo è l’occasione per rompere gli accordi internazionali stabiliti con le conferenze di Berlino del 1878 e del 1884. L’equilibrio internazionale è compromesso anche per il rifiuto di una soluzione diplomatica. Si formano 2 schieramenti: 1. TRIPLICE ALLEANZA (Germania, Austria e Italia); 2. TRIPLICE INTESA (Francia, Gran Bretagna e Russia). Scoppia la Prima Guerra Mondiale: vi partecipano tutti gli stati europei con l’aggiunta di Stati Uniti e Giappone. Il Giappone (a fianco della Gran Bretagna) approfitta del conflitto per impadronirsi dei territori tedeschi in Cina e imporre la sua influenza politica ed economica in Cina. CARATTERISTICHE DEL CONFLITTO: UNA STORIA EUROPEA 51 • Grande mobilitazione di massa • Scontri sulle frontiere nelle trincee • Impiego di armi e tecnologie nuove (aerei e gas letali) • Grandissime perdite umane (12 milioni), grande coinvolgimento delle risorse economiche 1. Austria: invasione della Serbia e Germania: occupazione del Belgio (1914); 2. Italia: dalla neutralità passa alla Triplice Intesa ed entra in guerra nel (1915); 3. La guerra si trasforma in guerra di trincea; 4. 1917: Rivoluzione russa e crollo impero zarista; 5. 1917: gli Stati Uniti entrano in guerra a fianco dell’Intesa; 6. l’Impero Ottomano entrato in guerra a fianco degli Imperi Centrali (=Austria e Germania) si dissolve; 7. Reich tedesco e Impero Austro-ungarico vengono sciolti e sostituiti da 2 repubbliche. Compromesso tra 2 spinte: A. Rivendicazioni nazionalistiche ed espansionistiche (in Europa e colonie) delle potenze vincitrici. La Francia a Versailles è mossa dal «revanscismo» contro la Germania (=desiderio di rivincita dopo l’umiliante sconfitta del 1870). B. Progetto di creazione di un nuovo ordine internazionale. Il presidente degli Stati Uniti Wilson (che aveva enucleato 14 punti intorno ai quali deve essere regolata la pace*) è l’ispiratore del nuovo ordine internazionale garantito da un organismo la SOCIETA’ DELLE NAZIONI (1920-1945) con sede a Ginevra che deve riconoscere: l’autodeterminazione dei popoli, l’indipendenza e l’integrità dei territori. POTENZE soddisfatte della pace di Versailles: ▲ INGHILTERRA = vede soddisfatte le proprie rivendicazioni territoriali e le aspirazioni coloniali Francia= riesce ad imporre al nuovo stato che nasce dalla fine del Reich tedesco sorto nel 1871 intorno agli Hoenzollern di Prussia. ▲ ITALIA: L’Austria cede all’Italia l’Alto Adige e Trieste fino all’Istria (escluse Fiume e la Dalmazia). Nonostante sia tra i paesi vincitori è insoddisfatta dalle condizioni di pace perché non vengono rispettati i patti di Londra del 1915 ovvero la sua aspirazione ad annettere Fiume oltre a Trento e Trieste (VITTORIA MUTILATA). Nasce l’IRREDENTISMO. A Versailles viene riconosciuta l’indipendenza della Polonia (Repubblica). In Germania dal 1919: Repubblica di Weimar. Dalla dissoluzione dell’Impero Austroungarico nascono: ✓ La Prima Repubblica Austriaca ✓ La Repubblica Ungherese ✓ La Repubblica Cecoslovacca ✓ Il Regno di Romania ✓ Il Regno Serbo-Croato-Sloveno (dal 1929 Regno di Iugoslavia). UNA STORIA EUROPEA 52 E. Divisione tra socialisti e comunisti. Da questo complesso contesto emerge la figura di Benito Mussolini e il movimento fascista che decidono di cavalcare l’onda del dissenso popolare in seguito al «biennio rosso». Partito da posizioni socialiste, Mussolini passa ad un programma politico che fa del ristabilimento dell’ordine pubblico il proprio obiettivo imputando proprio ai socialisti l’origine del disordine sociale. Il movimento fascista tra 1920 e 1921 abbandona l’iniziale programma radical-democratico e si organizza in una struttura paramilitare (le squadre d’azione). Quindi rivolge la propria battaglia contro il socialismo (che pure del fascismo era stata una matrice) e in particolare contro il socialismo agrario della Val Padana. Con la marcia su Roma (ottobre 1922) il Fascismo va al potere con l’appoggio delle forze liberali e cattoliche ■ 1924: delitto Matteotti (sicari fascisti uccidono il parlamentare socialista oppositore del regime appena instaurato). Vengono emanate le leggi fascistissime: censura sulla stampa e abolizione delle istanze rappresentative partitiche e sindacali. ■ Negli anni successivi il regime si consolida grazie ad una serie di leggi che affermano un modello di stato corporativo. ■ Nel 1927 viene scritta la carta del lavoro che è la base per la creazione degli istituti assicurativi a tutela dei lavoratori, della pensione di vecchiaia, le indennità di disoccupazione, la cassa malattie, le ferie pagate, il tetto massimo di otto ore lavorative. ■ 1929 Concordato con la Santa Sede. LA SOLUZIONE ITALIANA ALLA CRISI DEL DOPOGUERRA RAPPRESENTA UN MODELLO PER ALTRI PAESI in cui è forte lo scontro sociale e l’inadeguatezza della politica A. In Ungheria sale al potere un governo reazionario che si avvicinerà al nazismo; B. In Jugoslavia nel 1928 il re Alessandro I cancella la costituzione e introduce un regime personale; C. In Polonia nel 1926 con un colpo di stato il generale Pilsudski ex presidente della Repubblica prende il potere e instaura un governo personale. GERMANIA Nel 1919 dopo l’armistizio l’imperatore Guglielmo II abdica e viene proclamata la Repubblica. Dopo la crisi del movimento spartachista (=rivoluzionari socialisti), a Weimar nel luglio del 1919 viene varata la Costituzione a carattere democratico, ma: • Le pesanti contribuzioni finanziarie imposte alla fine della guerra • La cessione alla Francia degli impianti minerari del bacino della Ruhr • La debolezza dei partiti politici • Il malcontento per la sconfitta e la sua gestione ACCENTUANO LA CRISI ECONOMICA. Nel 1925 viene eletto presidente della Repubblica di Weimar il maresciallo HINDENBOURG che è espressione delle forze militariste, nazionaliste, revansciste. Nel 1930 Hindenbourg instaura un regime personale che restringe le libertà democratiche. Contemporaneamente facendo leva sui sentimenti di riscossa insiti nella popolazione comincia la scalata Adolf Hitler che riscuote sempre più consensi predicando cambiamenti radicali, abbattimento del sistema dei UNA STORIA EUROPEA 55 partiti incapaci di risolvere la crisi IN NOME DELLA DIFESA DELL’INTEGRITA’ DEL POPOLO TEDESCO contro il disordine sociale e morale del paese. Nel gennaio del 1933 Hitler viene nominato cancelliere. Grazie a un finto attentato al Parlamento, con le leggi a difesa del popolo tedesco annulla quanto resta dell’ordinamento di Weimar e INSTAURA IL REGIME NAZISTA antidemocratico, razzista, antiebraico. La SPAGNA pur non avendo partecipato alla Grande Guerra, ha problemi economici e conflitti sociali. Nel 1923 il generale Miguel Primo de Rivera con il consenso del re Alfonso XIII effettua un colpo di stato e instaura un regime dittatoriale: censura, legge marziale e bando dei partiti politici. La crisi del ‘29 gli toglie l’appoggio sociale ed è costretto a dimettersi nel 1930. Il ritorno al regime democratico, nelle elezioni comunali del 1930 porta alla vittoria dei partiti repubblicani e socialisti e segna la FINE DELLA MONARCHIA con conseguente INSTAURAZIONE REPUBBLICA. Le riforme economiche e politiche introdotte dalla maggioranza repubblicana e socialista portano nel 1936 F 0 E 0alla reazione delle forze di destra con l’appoggio dei militari tensioni sociali GUERRA CIVILE SPAGNOLA (1936-1939) L’esercito repubblicano è appoggiato da molti volontari provenienti da tutta Europa e dagli USA. Grazie all’appoggio dell’esercito italiano e di quello nazista di Hitler, il generale spagnolo Francisco Franco (1892-1975) instaura un Totalitarismo che terrà la Spagna isolata dall’Europa fino al 1975. 1920-1940 L’EUROPA LIBERALE E DELLE ISTITUZIONI PARLAMENTARI E’ ASSEDIATA DA SISTEMI ILLIBERALI E REGIMI AUTORITARI E MINACCIATA DALL’ESEMPIO SOVIETICO CHE SI DEFINISCE ATEO SOCIALISTA E ANTICAPITALISTA. Molti di questi regimi dichiarano di operare in nome del popolo e per il benessere della nazione. I principi di nazione e nazionalità che hanno condotto alla Grande Guerra, sono stati anche alla base delle scelte di pace di Versailles e ovunque in Europa si pensa in quegli anni che il Vecchio continente debba essere costituito da stati nazionali. Però l’avvento del nazismo nel 1933 costituisce un forte elemento di instabilità e origine di contraddizioni. LA GERMANIA HITLERIANA CHIEDE: a. Revisione confini imposti a Versailles; b. Rivendicazione unità di tutti i popoli di lingua tedesca in un solo stato (ricongiungimento della «Grande Germania»). LA GERMANIA HITLERIANA AFFERMA E PERSEGUE: 7.a.Politica di riarmo; 7.b.Supremazia razza ariana e politica di annientamento degli ebrei. In nome di questi principi: • Nel 1936 OCCUPA LA RENANIA; • Nel 1938 ANNETTE L’ AUSTRIA e i Sudeti (dalla Cecoslovacchia); • Nel 1939 OCCUPA LA POLONIA (con il consenso della Russia di Stalin). L’invasione della Polonia provoca la dichiarazione di guerra contro la Germania da parte di Francia e Inghilterra. UNA STORIA EUROPEA 56 INIZIA LA SECONDA GUERRA MONDIALE Prima fase: 1. Serie di rapide vittorie tedesche; 2. Occupazione della Francia nel 1940; 3. Espansione nei Balcani a sostegno dell’alleato italiano; 4. Rottura con la Russia e invasione nel 1941; 5. Entrata in guerra del Giappone (1941) a fianco di Italia e Germania e distruzione della flotta statunitense a Pearl Harbor con ingresso in guerra degli USA). Seconda fase: 1. 1942: rovesciamento delle sorti belliche: si ferma l’avanzata tedesca in Russia (battaglia di Leningrado); 2. Inizia l’avanzata sovietica in Centro-Europa (si concluderà con la presa di Berlino 2 maggio del 1945); 3. Prime vittorie americane sul Pacifico contro il Giappone; avanzata inglese e americana in Nord- Africa che annientano le armate italiane e tedesche; 4. Estate 1943: sbarco in Sicilia, CROLLA IL REGIME FASCISTA. Viene firmato l’armistizio con l’Italia. Le armate tedesche occupano il Nord-Italia e inizia la Guerra civile (guerra partigiana); 5. 1944 sbarco delle truppe alleate (anglo-americane) in Normandia contro la Germania; 6. 25 aprile 1945 a Milano il CLN proclama l’insurrezione contro i nazi fascisti; 7. 6 maggio 1945 resa di Berlino; 8. Agosto 1945: Gli americani lanciano bombe atomiche su Hiroshima e Nagasaki: il Giappone si arrende: la guerra è finita. L’EUROPA DEL 1945 E’ SEGNATA DALLA DISTRUZIONE E DALL’EMERGERE DI 2 GRANDI POTENZE: USA E URSS Nel febbraio del 1945 si era svolta a Yalta (=Crimea) una conferenza in cui i delegati di Inghilterra, USA e URSS decidono il nuovo assetto da dare al mondo alla fine del conflitto: La divisione del mondo in zone di influenza. L’Europa è distrutta, deve essere ricostruita quasi integralmente e diventa una sorvegliata speciale, un’area che potrà rinascere solo all’ombra degli aiuti che le saranno offerti dai due colossi mondiali: USA e URSS le 2 SUPERPOTENZE. Negli anni successivi tra 1946 e1991 si sviluppa un conflitto sotterraneo tra gli interessi divergenti di americani e sovietici: la GUERRA FREDDA non combattuta direttamente tra le due superpotenze, ma in modo mediato, all’interno delle zone di influenza dei 2 blocchi e spesso animata dalla concorrenza in vari campi. Divisione del mondo in zone di influenza comporta per l’Europa la divisione in due blocchi caratterizzati da ordinamenti politici e sistemi economici contrapposti: • Europa occidentale (capitalismo e istituzioni liberal-democratiche); UNA STORIA EUROPEA 57
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