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Una storia europea. Dalla fine del Medioevo ai giorni nostri, Appunti di Storia Moderna

Appunti del corso storia moderna e contemporanea

Tipologia: Appunti

2020/2021

Caricato il 05/04/2022

lisacave
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Scarica Una storia europea. Dalla fine del Medioevo ai giorni nostri e più Appunti in PDF di Storia Moderna solo su Docsity! (IL SENSO DELLE PAROLE IMPERO: -forma di governo avente a capo un imperatore -insieme di paesi sottoposti ad un’unica sovranità -nazione che esercita la sua autorità sui popoli conquistati -sfera o ambito di espansione o supremazia estesa e profonda specialmente nel settore economico es. Sacro romano Impero 800-1806 Impero Ottomano 1299-1922 Impero Russo 1721-1917 STATO: organizzazione politica di un gruppo sociale stanziato stabilmente su un territorio -stato unitario -stato federale→ i poteri sovrani sono divisi con un sistema di divisione che permette agli stati membri di conservare una parte della propria sovranità -stato democratico -stato totalitario -stato assoluto NAZIONE: il complesso degli individui legati da una stessa lingua, storia, civiltà, interessi , aspirazioni→ quindi un gruppo di individui che hanno coscienza di questo patrimonio comune MONARCHIA: forma di governo in cui i poteri dello stato sono nelle mani di un sovrano che eredita generalmente tale potere come -Inghilterra -Spagna → oggi sono monarchie costituzionali in passato assolute -Belgio REPUBBLICA→ forma di governo rappresentativo, il cui presidente viene eletto dai cittadini (repubblica presidenziale es.Francia) o dal parlamento da essi eletto (repubblica parlamentare Italia) Nell’età moderna vi erano poche repubbliche (repubblica delle province unite, Venezia, Genova, Lucca), molte monarchie o imperi UNA STORIA EUROPEA: dalla fine del Medioevo ai giorni nostri DAGLI IMPERI AGLI STATI (secoli XII-XVI) 1. OCCIDENTE E ORIENTE GLI INIZI DI UNA LUNGA STORIA L’Europa attuale è costituita da 27 stati, essa è l’esito di una complessa vicenda storica che ha condizionato il passaggio dagli Imperi agli Stati Le grandi differenze tra Europa Orientale e Europa Occidentale hanno molte ragioni: recenti, passate, politiche, religiose, sociali, differente rapporto tra stato e chiesa In particolare l’origine delle differenze tra Europa dell’Est e Europa dell’Ovest è dovuta a : 1. divisione Impero Romano tra il III e il IV sec. in Impero Romano d’Occidente (395-476) e Impero Romano d’Oriente (395-1457) 2. divisione tra Chiesa Cattolica e Chiesa Ortodossa 3. diverso rapporto tra stato e chiesa 1. Diversità tra l’Europa della cristianità ortodossa orientale e l’Europa della cristianità occidentale: A partire dal V sec. all’interno dell’esteso spazio europeo è possibile distinguere due aree: -l’Impero Romano d’Oriente (395-1453) o Impero bizantino caratterizzato dal permanere delle strutture statali, cultura, tradizioni dell’Impero Romano e da una chiesa cristiana ortodossa in misura significativa soggetta al potere politico. Tale impero continuerà ad esistere fino al 1453, anno della presa di Costantinopoli da parte degli Ottomani -l’Impero Romano d’Occidente (395-476): dopo la sua caduta nel 476, a causa delle invasioni barbariche che portarono alla deposizione dell’ultimo imperatore Romolo Augustolo da parte di Odoacre. Qui si andò a creare un sincretismo (incontro) culturale ed istituzionale tra i linguaggi e le istituzioni dei popoli barbari e il diritto romano. Con la fine dell’Impero romano d’Occidente la Chiesa diventa il potere capace di tenere insieme la società per diversi secoli in seguito al frammentarsi del potere politico. Nell’800 d.C nell’Europa Cristiana Occidentale Carlo Magno aggiunse all’idea di Impero Romano, l’idea di Universalismo Cristiano → nacque così il Sacro Romano Impero (800-1806) Un’altra importante ragione delle differenze tra le due aree fu l’organizzazione feudale del territorio da parte di Carlo Magno, il cosiddetto Feudalesimo che consisteva in una delega del potere sul territorio conceduta dal signore al infeudato, questa delega si tramutava in un’organizzazione economica e sociale del territorio→ tale feudalesimo scomparirà solo con la Rivoluzione francese del 1789 ● Che cos’è il Feudalesimo? L’Europa bizantina ha una storia che dura fino al 1453→ conquista ottomana di Costantinopoli che pone fine all'impero bizantino Tuttavia non bisogna dimenticare che già prima del 1453 questo impero aveva perso molti territori e potere. Già prima del 1453 limpero bizantino appariva indebolito sia da un punto di vista : -militare: anche per effetto dell espandersi dei Franchi e poi delle crociate -la capacità amministrativa dei bizantini era sempre meno efficace infatti i vasti territori ormai solo formalmente fanno parte dell impero -espansione dell’Islam Le difficoltà che l'impero bizantino aveva dovuto affrontare nei secoli precedenti alla sua scomparsa nel 1453 erano molte ed erano difficoltà -con i nascenti stati dell’Europa Occidentale -con gli stati dell’Europa Orientale (Russia) che vogliono espandersi -con la Chiesa di Roma (scisma d’Oriente) per il primato di essere portatore della tradizione cristiana APPROFONDIMENTO DELL’ISLAM • Il maggiore divario tra la civiltà musulmana e le altre sta nel rifiuto di distinguere tra religione e stato e di mettere la religione a fondamento della sfera politico-sociale • Manca nell’Islam una Chiesa che rappresenti sul piano istituzionale la «categoria» del religioso. Per questo non c’è distinzione tra Stato e Religione, per questo non c’è un’interpretazione ufficiale del Corano. • I Musulmani hanno sempre utilizzato un linguaggio religioso per esprimere le loro istanze politiche • «Non hanno mai operato quel salto che l’Europa ha dovuto compiere per distinguere tra potere clericale e un potere laico» ( l’Europa lo ha fatto dal tempo in cui è stato necessario comporre i conflitti tra Impero e Papato) • Maometto (570-632) «si è presentato come un profeta, ma durante la vita ha assunto le vesti di uomo di stato» senza che ciò abbia prodotto una sacralizzazione della sua persona o a istituzionalizzare la sua funzione di guida. • L’annuncio della nuova religione serve a Maometto come «premessa e spinta» per creare un nuovo potere che vuole contrapporre a quanto è presente nei luoghi in cui opera Maometto (alla Mecca), ovvero il paganesimo. • «In questa direzione Maometto intraprende una serie di azioni politiche e militari, trova risorse economiche, ritaglia un territorio in cui egli e i suoi seguaci possono vantare diritto di cittadinanza» che vanta come risalente alla volontà divina. • A partire da lui il messaggio religioso si traduce nella ricerca di realizzare su questa terra il regno dell’Islam, attraverso la costituzione di uno stato islamico quanto più ampio possibile. • Fin dall’inizio il fine non è la salvezza in un «al di là», ma la realizzazione della pienezza di vita sulla terra questo giustifica la sua grande espansione anche nella penisola iberica • Dalla Penisola arabica rapida diffusione della religione islamica nei territori dell’Africa settentrionale e del Mediterraneo meridionale (Sicilia, Penisola Iberica) L’ambito specifico della politica è in ISLAM l’amministrazione → ci sono molte differenze da luogo a luogo, ovvero c’è l’assenza di una codificazione precisa) Dio è il padrone del mondo. Lo stato islamico (e il re che lo rappresenta) è vicario di Dio, quindi funge da proprietario della terra e ne affida la gestione a chi ne acquisisce il diritto per aver svolto alcuni servizi. Il concetto di «gestione» spiega perché nell’Islam non si costituisce un’aristocrazia terriera: se si può fare una analogia con l’Occidente, la si può fare col feudalesimo prima che l’ereditarietà dei feudi abbia interrotto la relazione tra il conferimento del feudo in cambio del servizio e della fedeltà da prestare al signore. Prima del Capitolare di Quierzy (877) con cui Carlo il Calvo concede l’ereditarietà ai grandi feudatari anche in Occidente non vi era (per i feudatari) la possibilità di contrattare col sovrano Questione tolleranza religiosa nell’Islam dell’età medievale e moderna L'Islam si diffonde in paesi che avevano già conosciuto il cristianesimo e probabilmente riesce a penetrare in maniera rapida ed efficace perchè prometta una salvezza non nell'aldilà ma terrena. La permanenza all’interno dei territori dell’Islam di non musulmani era di regola accettata, ma subordinata al pagamento di una tassa ( discriminante sul piano cetuale?) Molte le eccezioni (e gli episodi di violenza e persecuzione) «ma nell’insieme l’integrazione di cristiani ed ebrei è stata più forte di quanto ci si potesse aspettare. Si conoscono ministri e funzionari califfali di religione cristiana non costretti a convertirsi per accedere o mantenere la loro posizione» (p. 41) Tanto è vero che comunità cristiane sono tutt’ora presenti in zone a larga diffusione dell’Islam (es.Egitto) Rapporto Europa occidentale e Islam Rapporto difficile dovuto: - Al continuo tentativo di espansione dell'islam fino al 1700 - spirito della Crociata che unisce la Chiesa di Roma agli stati europei L’espansione degli Ottomani condiziona l’identità bizantina indebolisce gli apparati statali e genera corruzione La grande espansione dell’Islam nel Nord Africa facilita l’invasione della penisola iberica che nel 732 comprende tutto il territorio esclusa la zona dei Pirenei. Da qui si venne a creare lo spirito della Reconquista che a partire dal X secolo caratterizzò la storia e la vita dei vari Regni iberici fino al 1492: la reconquista consiste nel riappropriarsi del mondo occupato dagli islamici Il crollo di Costantinopoli viene preceduto da diversi episodi che sottraggono territori all’Impero bizantino a vantaggio degli Ottomani: l’Egitto (IX sec., conquistato definitivamente nel 1520), Serbia (1389) L’espansione ottomana prosegue nei secoli successivi: Tra 1458 e 1460 anche il principato di Atene e la Morea diventano ottomani Espansione ottomana in Europa bloccata a ovest, prosegue a nord-est: 1521 conquista di Belgrado, 1522 Rodi (l’Ordine dei cavalieri gerosolimitani si trasferisce a Malta); 1526 battaglia di Mohacs e conquista dell’Ungheria; 1529: primo assedio turco a Vienna. A parte la sconfitta ottomana a Lepanto (1571) va ricordata nello stesso anno la conquista ottomana di Cipro sottratta a Venezia e della Tunisia (1574) sottratta agli spagnoli → Tra 1453 e 1717 il confine tra Europa Occidentale e Europa orientale è segnata dall’estensione ottomana Lezione 4 UNA STORIA EUROPA : Storia degli stati europei dinastici dalla fine del medioevo all'inizio dell'età moderna Le grandi trasformazioni impresse dai conflitti tra papato e impero che si erano svolti nel corso dell'età medievale e anche dai conflitti tra i cristiani e i musulmani che si erano poi tradotti nell’ organizzazione delle crociate, portarono lentamente alla nascita di nuovi poteri e di nuove strutture politiche. Si costituiscono: - Dei nuovi modi di controllo degli interessi economici e delle reti clientelari feudali - Questa modalità di controllo sono legate all'emergere di famiglie chi diventano delle dinastie capaci di tramandare di padre in figlio il potere riconosciuto e acquisto. Queste dinastie diventano delle istanze capaci di dare espressione agli interessi locali rispetto alle mire espansionistiche provenienti da altre dinastie consolidatosi in altri territori - Il sorgere di questi stati non deve essere visto come la possibilità di superare gli interessi specifici di un territorio, ma come il risultato dell'inglobamento di questi particolarismi, di questi interessi locali entro delle strutture politico territoriali composite che trovano nel sovrano la sintesi di tutti questi interessi locali PENISOLA ITALIANA Tra la fine del XIV sec e la metà del XV in molti dei territori italiani si passa dalla dimensione cittadina ad una dimensione regionale→ vengono quindi a costituirsi degli stati signorili intorno ad un principe Quindi nella penisola italiana troviamo una grande frammentazione: si trovano stati signorili e repubbliche nati dall'evoluzione dei comuni o stati cittadini , tuttavia le strutture e i sistemi creati durante l'epoca comunale permangono→ quindi si ha un inglobamento del vecchio nel nuovo Due date importanti per capire la politica italiana in questo periodo sono la Pace di lodi 1454→ che pone fine alle continue guerre tra le diverse entità amministrative locali quindi i comuni Pace di Cateau Cambrésis In questo periodo l'Italia e preda dei poteri stranieri Sul territorio italiano sono presenti stati che hanno caratteristiche e dimensioni diverse : -Stati signorili: che sono organizzati intorno ad una dinastia che esprime un signore che viene riconosciuto come il membro più autorevole della dinastia stessa e che ha in mano la sovranità come se fosse un monarca ad esempio Milano (Visconti poi sforza) Firenze (Medici) Mantova (Gonzaga) che hanno saputo riunire gli interessi della loro città e dei territori guadagnati. Queste citta sono dominate da dinastie autoctone cioè che hanno un origine locale I gonzaga i visconti e i medici hanno un potere che viene riconosciuto loro anche dall'impero e quindi sono in grado di esibire delle investiture come se fossero dei feudi dipendenti dall'impero Ci sono però dei poteri signorili che hanno una dimensione meno ampia degli altri come Mantova che ha una dimensione cittadina rispetto per esempio a milano -Torino che ha un origine non italiana e una dimensione ampia -Roma e sottoposta allo stato della chiesa e ha estensione ampia assicurare una successione sicura al proprio popolo→ per questo ebbe 6 mogli tra 1509-1547: Caterina d'Aragona. Anna Bolena, Jane Seymour, Anna di Cleves, Catherine howard's, Caterina Parr. Inoltre il vero successore era il marito di Caterina d'Aragona ma che era morto così Enrico prese il posto come sovrano e marito di Caterina la quale però non gli diede eredi maschi. Non riuscendo ad ottenere dal papa l'annullamento del primo matrimonio Enrico nel 1534 promulga l'Atto di Supremazia con cui diede vita alla chiesa Anglicana il cui capo è il sovrano , inizialmente non ci sono differenze teologico liturgiche tra chiesa anglicana e cattolica ma da qui prenderà via tutta una serie di problematiche che a partire dalla questione religiose diventano poi questioni politiche Nel 1536 Act of union= annessione del Galles alla corona inglese SACRO ROMANO IMPERO GERMANICO (da questo momento con impero si intende ciò che nel corso dell'età moderna è quel complesso di territori erede del sacro romano impero di Carlo Magno) È un territorio ampio corrispondente a : Germania, Repubblica Ceca, Ungheria , inoltre comprende principati, città libere, stati feudali, Italia settentrionale sotto forma di imperi feudali quindi di entità territoriali il cui sovrano veniva riconosciuto dall'impero ad esempio Milano Nell’area tedesca dominata dal SRI dalla prima metà del quattrocento si afferma la dinastia Asburgo che ha come caratteristica l'abilità diplomatica, attenzione alle alleanze matrimoniali, rispetto delle consuetudini locali dei territori conquistati Grazie ai legami matrimoniali stipulati in funzione dell'opportunità di ottenere nuovi territori, gli Asburgo riescono a costruire un ampio numero di territori controllati da loro che vengono chiamati Erbländer, ovvero territori ereditari diretti sui quali loro esercitano un potere di tipo monarchico anche se hanno solo il titolo di arciduchi Dalla Bolla aurea il titolo imperiale viene attribuito attraverso un selezione che avviene all'interno della Dieta elettorale di cui fanno parte 3 principi ecclesiastici e 4 principi laici I territori del SRI confinano con quelli dell'impero ottomano da qui frequenti scontri e incursioni da parte degli ottomani con assedi a Vienna la capitale Figure importanti tra gli Asburgo (XV-XVI): -Federico III che grazie al matrimonio con Eleonora d'Aviz del Portogallo ha questa alleanza e il tentativo di accordarsi con il re d'Ungheria Mattia Corvino per stabilire l'autorità asburgica -il figlio di Federico Massimiliano I sposa la piu ricca ereditiera deuropa Maria di Borgogna che porta in dote un cuneo di territori importanti posti tra Francia e Impero, grande attenzione anche verso l'Italia e in particolare Milano che era un feudo imperiale infatti rimasto vedovo si sposa con una Sforza da cui non nascono figli La politica di rafforzamento dinastico riguarda anche i matrimoni incrociati dei 2 figli di Massimiliano nel 1496: Filippo il bello sposa Giovanna figlia dei sovrani cattolici e Margherita sposa Giovanni un altro dei figli dei sovrani cattolici→ una doppia unione lega ora le dinastie di spagna al mondo tedesco. LE PAROLE DELLA STORIA : LO STATO→ FORME E POTERI NELL'ETÀ’’ MODERNA STATO= organizzazione politica di un gruppo sociale stanziato stabilmente su un territorio -stato unitario (Italia) -stato federale (es.germania e Stati Uniti) -stato democratico -stato totalitario→ Il termine nasce negli anni 20 del 900 → lo stato totalitario è quello che vuole controllare tutto anche la vita privata delle persone Lo stato è «l’organizzazione della vita collettiva di una comunità in un determinato territorio» Lo Stato può prendere decisioni nei confronti dei gruppi che animano la comunità oppure nei confronti di gruppi o comunità esterne (relazioni internazionali) -Lo stato presuppone l’esistenza di norme scritte -Lo Stato ha una forma storicamente variabile Nella forma in cui lo conosciamo oggi si costituisce nell’età moderna e si basa sulla divisione dei poteri elaborata da Montesquieu (1689-1755) nel 1748: -legislativo -esecutivo -giudiziario LO STATO= risultato di un processo STORICO di appropriazione/TRASFORMAZIONE di ordinamenti preesistenti, quindi si è preso ciò che era vecchio per trasformarlo in qualcosa di nuovo La Formazione dello stato è un fenomeno non inevitabile e preordinato, ma un processo lento, segnato da forti discontinuità, fratture, atti di violenza, conquiste, colonizzazioni, forze antagoniste (ruolo della Chiesa) Lo stato è un’organizzazione - non esiste potere superiore allo stato Lo stato e’ un ente complesso: IN ITALIA ha molteplici componenti -a livello LEGISLATIVO-rappresentativo-amministrativo→ parlamento, regioni, comuni -a livello ESECUTIVO E GOVERNO→ applica le leggi elaborate dal parlamento -a livello GIUDIZIARIO→ tribunali ,Magistratura Se lo stato deve essere unitario e centralizzato queste componenti devono combaciare e funzionare non come centri di potere indipendenti ma come organi che permettono efficiente funzionamento dello stato stesso (Poggi, pp. 38-39). LO STATO DEMOCRATICO E’ IL PRODOTTO DI LOTTE Ed E’ NELLA STORIA UN’ECCEZIONE Oggi Lo stato ha una duplice prospettiva da cui lo possiamo osservare: all’interno=potere riconosciuto dai cittadini all’esterno=potere di appartenere ed essere riconosciuto dalla comunità’ internazionale Oggi lo stato democratico 1)persegue l’obiettivo di promuovere comportamenti virtuosi 2) produce servizi collettivi o pubblici che vengono pagati attraverso il sistema fiscale e che devono rendere concreto la ricerca del benessere pubblico Molte forme di dominio nell’epoca che precede l’età moderna (fine medioevo fino alla metà dell’ottocento) vi erano: -stati cittadini -imperi (ottomano, Sacro Romano Impero) -stato ierocratico (chiesa) che si fonda attorno alla figura di Dio Nell’epoca precedente all’età moderna Impero e Chiesa condividevano il carattere «universalistico» della sovranità: - Una sovranità rivolta a tutti gli uomini, senza distinzioni - Orizzonte internazionale (più avanti si sarebbe detto sovranazionale) - L’universalismo non impediva che ci fossero differenze sociali→ la società era verticistica con poche persone che avevano più poteri degli altri, piramidale, caratterizzata da privilegi per pochi Fino alla fine del XIV sec. l’Europa Mediterranea è caratterizzata da stati a dimensione urbana Nel XV (1400) secolo tutto cambia→ SI FORMANO STATI NUOVI, CARATTERIZZATI DA UNA DIMENSIONE DINASTICA Quindi si attenua l’aspirazione al carattere «universalistico» della sovranità → Nei nuovi stati la sovranità risiede nel monarca che lo riceve da Dio infatti ci sono molte dinastie ch elaborano rituali che sottolineano questo legame tra la sovranità regia e Dio , questo accade in Francia e Inghilterra(M. Bloch, I re taumaturghi) Nel XVI- XVII-XVIII secolo vengono elaborate: Le Teorie contrattualistiche sullo stato→ quindi lo stato non si fonda più solo un sovrano che riceve il potere da dio ma si pensa a una nascita contrattualistica Lo Stato nasce da un contratto tra gli individui per uscire dallo «stato di natura» che è la condizione che l'umanità ha conosciuto nel periodo precedente alle leggi, istituzioni forme che consentono il governo della popolazione → Lo «stato di natura» è : -la condizione antecedente alla formazione delle istituzioni e delle leggi -è concepito come condizione ambivalente: Da un lato assoluta libertà e indipendenza, dall’altro situazione «pre civile» di vita selvaggia e primitiva -è il punto di partenza per l’evoluzione storica e politica dell’uomo che ha condotto al «contratto sociale» per superare la condizione di ferinità tipica dello «stato di natura» Queste teorie contrattualistiche sono state espresse da 4 studiosi: U. Grozio (1583-1645) fondatore del giusnaturalismo (diritto naturale delle genti): per superare lo stato permanente di guerra gli stati devono fissare le basi della convivenza civile (la società civile è originata dal contratto tra gli stati stipulato sulla base dei diritti naturali che appartengono a tutti). Grozio fonda le basi della politica internazionale T. Hobbes (1588-1679) inserisce la sua riflessione nel periodo della rivoluzione inglese che portò all’eliminazione del sovrano e all’instaurazione della repubblica è sostenitore dell’assolutismo dove il potere deve essere solo nelle mani del sovrano: «lo stato di n. è condizione miserrima di vita ferina, nella quale l’uomo non conosce linguaggio, né cultura, né proprietà privata, e non ha alcuna possibilità di ottenere comodità e ricchezze. Di qui il vantaggio a uscirne al più presto, cedendo quel diritto su tutto che era la causa principale dei conflitti, per ottenere pace e sicurezza sottomettendosi a un sovrano che sa scegliere per noi le condizioni di vita migliori » → Imprese private finanziano le esplorazioni che diventano atti di colonizzazione successivamente riconosciuti dalla monarchia come parti della corona spagnola che fonderà nuove città (Lima) CARATTERISTICHE DELLA COLONIZZAZIONE SPAGNOLA NEL NUOVO MONDO: -Superiorità tecnologica delle tecniche agricole che la Spagna porta nel nuovo mondo -Determinazione -Aggressività -Bramosia per l’oro STRUMENTI DI GOVERNO: la corona spagnola tra 1535 e 1543 dopo la fase spontaneistica, istituisce due Viceregni: -Nuova Spagna (capitale Città del Messico) -Perù (capitale Lima) La città nel nuovo mondo colonizzato è il fulcro della presenza spagnola, è una città squadrata (modello ortogonale → città squadrata) Amministrazione: in ogni città viene istituito un consiglio cittadino (cabildo o ayuntamiento) di cui fanno parte i proprietari terrieri. Quindi le stesse strutture amministrative della spagna vengono ricreate nel nuovo mondo La prassi amministrativa è nelle mani di una giunta (regimiento). La giustizia è affidata a 2 alcaldes nominati dal re RUOLO DELLA CHIESA nel Nuovo Mondo (22 sedi arcivescovili) La chiesa svolge un’attività di supporto ai conquistadores. Il clero regolare (francescani, domenicani, agostiniani) si adopera per l’evangelizzazione delle popolazioni autoctone→ diffusione della parola evangelica I metodi dell’evangelizzazione sono diversi: -Francescani e Agostiniani: vedono nella semplicità e arretratezza delle popolazioni indigene la prova che si sta per realizzare il Regno dei Cieli -Domenicani: sono più attenti alla conversione profonda delle popolazioni indigene -Dal 1555 arrivano anche i Gesuiti che fondano una rete di comunità chiamate «Reducciones» si diffondono soprattutto in Paraguay e hanno un modello paternalistico-autoritario in cui viene controllato il lavoro indigeno e l’adesione ai principi cristiani da parte dei lavoratori. Questo elemento costituirà nel Settecento un’arma contro i Gesuiti. Fino ai primi anni del XVII secolo l’evangelizzazione nel Nuovo Mondo non coinvolge il papato e quindi si tratta di attività spontaneistiche perché non ce un indirizzo comune → Quindi Il Cattolicesimo che si diffonde non cancella completamente i culti preesistenti e ciò fa nascere una religiosità cristiana con caratteri multiformi. Si diffonde in Europa la convinzione che l’ingenuità degli indios sia la prova della loro minorità (incapacità di una conversione vera) Attenzione dei missionari alla cultura delle popolazioni amerindie (i missionari raccoglievano e traducevano in spagnolo di dati, memorie inerenti riti tradizionali) → sorgerà a metà Settecento il «mito del buon selvaggio» e gli europei si arrogheranno il diritto dell’ «incivilimento» delle popolazioni «aborigine» non solo americane, ma anche africane, asiatiche, australiane (pp. 35/36) → Le scoperte geografiche e l’organizzazione del sistema coloniale ha un impatto molto forte sul sistema culturale, sociale, politico, economico europeo: -importazione/esportazione di virus, prodotti come patata e pomodoro mais, abitudini. -Importazione di oro -Si innescano riflessioni e dibattiti su come dovesse per esempio essere compiuta l'evangelizzazione. su quale fosse il livello di umanità di queste popolazioni indios Es.: → questione dell’evangelizzazione → riconoscimento dell’umanità delle popolazioni amerindie → dibattito (Sepùlveda/de las Casas) teorie giustificazioniste della distruzione delle civiltà precolombiane attuata dal colonialismo ispano-portoghese Però bisogna sottolineare non solo lo sfruttamento colonialista, ma anche il processo di acculturazione animale/vegetale cioè il processo di scambio di prodotti che modifica paesaggio ed economia→ Questi scambi cambiano profondamente i paesaggi europei Dalle Americhe giungono in Europa: Mais, patata, pomodoro, fagiolini, cacao, tabacco, tacchino Dall’Europa si diffondono nel Nuovo Mondo: Cavallo, caffè canna da zucchero, cotone -SI INTRODUCONO NUOVE COLTURE, SI ASSUMONO NUOVE ABITUDINI (come del resto è accaduto con l’Asia: tulipani, gelsomini, camelie e prima ancora delle melanzane e molte altre) LA RIFORMA PROTESTANTE-DAL CRISTIANESIMO ALLE CHIESE CRISTIANESIMO ORTODOSSO il concilio di Firenze del 1439 fu l’ultimo tentativo di unione tra la Chiesa Romana e la Chiesa Ortodossa. Dopo la caduta di Costantinopoli (1453) in mano ottomana, la chiesa ortodossa si avvicina alla Chiesa russa e al Khan di Mosca per cui Il Patriarca di Mosca diventa più importante esponente della Chiesa Ortodossa e questa rilevanza genera la rivalità col potere politico che tenterà sempre di limitare il potere della Chiesa ortodossa: nel 1710 con lo zar Pietro I ci sarà addirittura la deposizione del patriarca e, in sostituzione, la nomina di un collegio di nomina regia abbiamo così la costituzione di una «Chiesa nazionale» → all'Inizio del Cinquecento: mentre si consolidano gli stati dinastici si assiste a una grande frattura all’interno della Chiesa Cattolica Romana PREMESSE: Esigenze di riforma interna (religiosa e istituzionale) emerse in seguito al Grande Scisma e rafforzate alla fine del XV secolo. Questo bisogno di riforma deriva da: - Generale insoddisfazione e attesa di un rinnovamento radicale della Chiesa - Forti divergenze con la curia da parte di alcune aree della società cristiana ( accuse di corruzione del clero) -Esigenza di ripristinare la spiritualità delle origini espressa dagli ordini religiosi monastici come i francescani -Umanesimo, orientamento culturale della metà del 400 che esprime il ritorno dell'interesse culturale nell’uomo e nelle umane lettere → Prima di Lutero vi erano stati eminenti personalità dell’Umanesimo come Erasmo da Rotterdam (1466-1536) che sollecitano il rinnovamento all’interno della Chiesa. In questo clima si inserisce Martin Lutero (1483-1546), monaco agostiniano, professore di teologia a Wittenberg, in Sassonia, per carattere e formazione culturale era concentrato sul problema della salvezza dell’anima. Il momento di cambiamento principale avviene nel 1510 quando compì un viaggio a Roma: fu colpito dalla mondanità (scarsa spiritualità) della città santa. Tornato in patria si scontra con La vendita in area tedesca delle «indulgenze» (è la totale assoluzione dei peccati che viene garantita tramite il versamento del denaro) promossa nel 1515 da papa Leone X per finanziare la costruzione di San Pietro, suscita in lui la reazione dottrinale che lo porta a denunciare la corruzione della Chiesa. → Ottobre 1517: LUTERO DIFFONDE UN DOCUMENTO CONTENENTE 95 TESI in cui riflette sulla fede e la Chiesa Con le 95 tesi Lutero mette in guardia sulle indulgenze: -il pagamento non può garantire il pentimento - respinge l’autorità papale sulle anime defunte (si potevano acquistare anche per i morti) - la salvezza dell’individuo sta nella fede, non nelle opere (es.: indulgenze) - critica i sacramenti: “I Sacramenti non sono compiuti mentre vengono impartiti, ma in quanto si presta fede ad essi” (= Non sono “riti magici” la loro efficacia non è “automatica” nel senso che tutti si riducono al fatto che l’uomo accetta, attraverso la fede le promesse che Dio gli ha fatto) -Cresima ed estrema unzione gli paiono “ritualistici”, il matrimonio è “sacro” ovunque, ma non per questo diventa un sacramento -sono sacramenti solo Battesimo ed Eucarestia ● il Battesimo fa di ogni cristiano un sacerdote ogni cristiano deve recuperare un rapporto diretto e personale con Dio attraverso la lettura diretta dei testi sacri (traduzione della Bibbia in tedesco indiretto impulso all’alfabetizzazione) → Prima di Lutero almeno 17 versioni tedesche della Bibbia. Lutero realizza una versione ricavata dalle fonti originarie, rifacendosi al testo greco ed ebraico proposto da Erasmo nel 1516 -Lutero proclama il SACERDOZIO UNIVERSALE (tutti quelli che sono cristiani sono anche sacerdoti) in un certo senso proclamando il sacerdozio universale e negando valore sacramentale al matrimonio Lutero destruttura la funzione dei sacerdoti e toglie dei pilastri della Chiesa e della società Reazione della Chiesa di Roma che incapace di comprendere le istanze luterane non si accorse subito del successo delle 95 tesi nel territorio tedesco, ma nel 1518 lo dichiara eretico . Reazione del potere politico: L’imperatore Carlo V incontra Lutero a Worms (Dieta di Worms, 1521): di fronte al suo rifiuto di ritrattare le sue tesi, lo bandisce dall’Impero Lutero trova rifugio e protezione presso il principe Elettore Federico il Saggio di Sassonia: che gli consente di dedicarsi alla traduzione dell’Antico e del Nuovo testamento. Europa 1598: Confessioni religiose e il cristianesimo è il grande contenitore perché queste religioni sono delle differenziazioni del cristianesimo Viola: calvinisti Rosa chiaro: luterani Rosa scuso: anglicani Giallo scuro: cattolici Giallo chiaro presenza protestante (ma maggioranza cattolica nel 1598) Verde: misti Marrone: musulmani lezione 27/10/2020 5A IMPERO S.R.I. L’area tedesca è caratterizzata dalla presenza del S.R.I. Si tratta di un territorio molto ampio, corrispondente a: Germania, Austria, Repubblica Ceca, Ungheria (dal 1541). Comprende principati, città libere, stati feudali, Italia settentrionale (feudi imperiali) Nel SRI dalla prima metà del Quattrocento si afferma la dinastia Asburgo caratteristica: abilità diplomatica, attenzione alle alleanze matrimoniali (cercare mariti e mogli per i propri figli per rafforzare la dinastia), rispetto delle consuetudini locali Conseguenze: costruzione di uno stato costituito da ampio numero di territori che sono controllati direttamente dagli Asburgo (Erbländer). Gli Asburgo esercitano un potere monarchico, anche se hanno solo il titolo di Arciduchi. Dalla Bolla aurea si ottiene il titolo imperiale con un’elezione. → Tra 1519 e 1556 l’Impero è nelle mani di Carlo V (1500- 1558) → Nato a Gand nelle Fiandre il 24 febbraio 1500 Carlo è figlio di Filippo il Bello (figlio dell’imperatore Massimiliano I e Maria di Borgogna) e di Giovanna, figlia dei sovrani cattolici di Spagna (Ferdinando d’Aragona e Isabella di Castiglia) -1516 viene incoronato re di Spagna -1519 viene eletto imperatore → Grazie a queste eredità e all’elezione imperiale Carlo V esercita un dominio su un vasto complesso di territori che va oltre l’impero infatti lui è anche l’erede dei sovrani cattolici e viene incoronato re di Spagna, soprattutto dopo le scoperte di Colombo sostenuto da Isabella di Castiglia. La Francia si sentiva oppressa dal potere di Carlo Possedimenti di Carlo V – Eredità di Borgogna – Eredità d’Aragona – Eredità di Castiglia – Eredità d’Asburgo → Il Sacro Romano Impero è nel Cinquecento la più alta dignità civile d’Europa. Il potere imperiale è slegato da qualunque connotazione nazionale. La sua reale potenza dipende però dal carisma degli imperatori e dalla loro capacità/volontà di elaborare e realizzare precisi progetti politici. Il vasto complesso di territori sottoposti all’autorità di Carlo V suscita preoccupazioni in Francia che dalla fine del Quattrocento sta pensando ad una espansione nell’area mediterranea cercando di controllare la penisola italiana: nel 1499 hanno conquistato lo Stato di Milano Dopo il bando contro Lutero l’Impero di Carlo V si trova a fare i conti con la diffusione del protestantesimo → Inoltre: di fronte al vasto potere che il controllo di tanti territori conferisce a Carlo V si accende una lotta per la supremazia tra l’Impero e la Francia Francesco I di Valois (1494-1547) cerca di ostacolare Carlo V. Dall’ antagonismo tra Francia e Impero: 40 anni di guerre (= Guerre d’Italia, 1494-1559) L’Italia è lo scenario in cui si esplica questa contesa → italia luogo di contesa tra F e SRI Questo conflitto tra F e SRI va in parallelo alla questione protestante: Il problema della Riforma minaccia la solidità del potere di Carlo V → molti principi tedeschi aderiscono al Protestantesimo → ciò indebolisce il potere imperiale (può venir meno la maggioranza nell'assemblea elettorale) Su suggerimento del Gran Cancelliere, Carlo V elabora la teoria della Restauratio imperii: diffondere l’idea che il potere imperiale possa essere garanzia di una pace universale ricongiungere cioè sotto un potere imperiale rispettoso delle diversità istituzionali i territori europei che avevano fatto parte del S.R.I. La sintesi di questo potere è data dalla comune fede cristiana intesa come l’unica garanzia di pace possibile. La diffusione del Protestantesimo rende ancora più urgente l’impegno dell’imperatore per riunificare la fede cristiana → Carlo V si trova a combattere su più fronti: -La Guerra con Francesco I assorbe risorse e uomini 1525: battaglia di Pavia: sancisce la vittoria di Carlo V su Francesco I che viene imprigionato e trasferito in Spagna 1527: le truppe imperiali (Lanzichenecchi), senza stipendio, mettono al sacco Roma, capitale della cristianità. >Questo provoca una grande Rottura tra il papa (Clemente VII) e l’imperatore Carlo V 1529-1530: viaggio in Italia di Carlo V per raccogliere consensi alla Restauratio imperii tra i piccoli potentati italiani, cerca di raccogliere il loro consenso diffondendo l'idea dell’impero come garanzia di pace 1530: La questione del sacco di Roma viene risolta con la pace di Bologna e incoronazione del papa Clemente VII che lo riconosce imperatore 1531:si forma la lega di Smalcalda= principi protestanti formano un’alleanza militare contro Carlo V 1535: il potere imperiale in Italia è ormai un dato acquisito, un potere consolidato, ma continuano le guerre ancora fino al 1559 (pace di Cateau Cambresis che sancì la supremazia asburgica) La lunga fase di guerre è legata a problemi interni e internazionali ad essa si lega il rafforzamento del potere statale «La guerra garantisce allargamenti territoriali ed è elemento rilevante nel processo di indebolimento delle aristocrazie di origine feudale (nascono in quel gruppo di persone che avevano contribuito alle vittorie di Carlo, quindi le persone che avevano un ruolo importante nell’esercito) spesso falcidiate negli scontri militari e, comunque, perdenti in conflitti che sono ora decisi dall’uso massiccio di costose artiglierie. Ma la guerra è anche occasione per sperimentare o perfezionare forme di imposizione fiscale e di istituzioni che concorrono a rafforzare il potere di controllo dei sovrani e delle loro amministrazioni sul territorio degli uomini, rendendo la persona del sovrano sempre più carica di implicazioni sociali e simboliche e strumento efficace di unificazione territoriale e politica» (pp. 13-14) N.B.: va corretta a p. 80 Il decreto di Tametsi non viene applicato rapidamente dagli stati cattolici perché non trova immediatamente il consenso della comunità cattolica. Lombardi mettono in luce molte resistenze Per quanto riguarda l’Inquisizione e i decreti del Concilio, la loro applicazione dipende dall’appoggio che i singoli stati vogliono dare alle norme tridentine: -diffidenza e resistenza di molti stati: in Francia i Parlaments si oppongono fino al 1614 all’applicazione di norme che entrano in conflitto con l’autonomia della Chiesa francese -Nei territori iberici e italiani sottoposti alla monarchia spagnola ma anche in Toscana l’accettazione delle norme tridentine conosce un iter elaborato → Uno degli atti del Concilio è l’istituzione dei registri parrocchiali: Si registrano in ogni parrocchia battesimi, matrimoni, funerali -Battesimo (=atto religioso e civile) Importanza della scelta dei padrini → parentela spirituale esercitata talvolta anche dai nobili nei confronti dei figli dei dipendenti→ Battesimo unica fonte per conoscere la società -Matrimonio cerimonia religiosa solo dopo il Concilio di Trento infatti prima non si svolgeva in Chiesa che dopo il concilio è molto attiva nel sostenere la Teoria «consensualistica»: matrimonio valido solo se c’è il consenso dei due nubendi , in ogni caso i genitori continuavano ad avere grande potere sui figli e i loro matrimoni -Estrema unzione= solo a chi muore nel proprio letto «con i conforti della religione» chi muore per strada, sul lavoro, in battaglia non sempre riceve i sacramenti e viene sepolto degnamente Dopo il Concilio di Trento, dal 1614, si istituiscono i cosiddetti «stati delle anime»: l’obbligo per i fedeli di comunicarsi (fare la comunione) almeno a Pasqua e ai parroci di registrare le avvenute comunioni→ ciò esprime una volontà di controllo da parte della chiesa CONFESSIONI E TOLLERANZA RELIGIOSA Con la pace di Augusta 1555 si sancisce l’impossibilità di riunificare la cristianità? In Spagna però abbiamo un tentativo di ricattolicizzazione (vedi 5C) Grave situazione in Francia: guerre di religione tra 1562 e 1598 1559: muore in Francia re Enrico II (che nel tra 1549 e 1552 ha conquistato parti importanti dell’alleanza filoimperiale: il Ducato di Savoia, il marchesato di Saluzzo, i ducati di Metz, Toul e Verdun) Crisi dinastica→ 40 anni di lotte tra Grandi famiglie aristocratiche per prendere il posto dei Valois sullo sfondo delle controversie religiose tra la maggioranza cattolica e la minoranza calvinista (=ugonotti) GUERRE DI RELIGIONE 1598: Enrico IV di Borbone, ugonotto convertito, divenuto re nel 1594, emana l’Editto di Nantes: gli ugonotti possono professare la loro fede solo lontano da Parigi MINORANZE PROTESTANTI nell’Europa cattolica→ duramente perseguitate • nell’area tedesca limitata libertà di culto gerarchicamente preordinata pace di Augusta, 1555: riguarda solo il luteranesimo ci si deve attenere alla fede professata dai principi Pace di Westfalia, 1648: normativa di Augusta estesa anche ai calvinisti • In Francia libertà di culto geograficamente limitata 1629: l’editto di Nantes viene ristretto (solo 5 le città in cui il culto calvinista è consentito 1685: editto di Fontainebleau revoca dell’editto di Nantes= cattolicesimo sola religione in Francia Nell’Europa protestante: minoranza cattolica : → tolleranza in Olanda → in Inghilterra la minoranza cattolica viene privata di diritti civili e politici (ma rari i casi di persecuzione) Chiesa anglicana direttamente dipendente dal sovrano inglese (1534: Atto di Supremazia) inizialmente si conserva la gerarchia episcopale e alcuni elementi della dottrina cattolica. Dopo la morte di Enrico VIII (1547)c’è il breve regno di Edoardo VI debole e malaticcio e quindi di Maria la Cattolica (1553- 1558) che ripristina in modo violento il cattolicesimo. Con Elisabetta I (1558-1603) si consolida la Chiesa anglicana che si traduce anche in repressione anticattolica e atteggiamento antipapista Complesso legame tra calvinismo e anglicanesimo Quando si diffonde in Scozia il Calvinismo c’è uno scontro contro il sovrano perché è il capo della Chiesa inglese Tra ‘500 e ‘600 nei territori ereditari asburgici l’opera di ricattolicizzazione è sostenuta dai Gesuiti e dai cappuccini: I nobili e coloro che hanno aderito al luteranesimo sono costretti all’esilio Invece in Italia la fioritura di numerosi piccoli gruppi di simpatizzanti calvinisti in numerose città si disperde rapidamente tra la prima e la seconda metà del secolo. Molti fuggono all’estero (es. i ricchi mercanti lucchesi), altri accettano di uniformarsi all’Ortodossia romana → Da tutti questi esempi si conclude che : l’omogeneità confessionale diventa strumento per la costruzione o il consolidamento dello stato tra XVI e XVII secolo. 5C FRANCIA Siamo abituati a pensare al Cinquecento come il secolo del Rinascimento quindi rinascita delle arti, secolo della riscoperta attraverso l’umanesimo e centralità dell’uomo quindi allontanamento da quell’idea che tutta la vita dell’uomo doveva ricondursi a Dio che prevaleva nel Medioevo, ma il cinquecento fu un secolo anche di guerre sanguinose come in Italia e anche nel resto dell’Europa. La seconda metà del secolo fu ad esempio per la Francia l’epoca delle atroci guerre di religione combattute (sullo sfondo di una grave crisi dinastica) tra Ugonotti e Cattolici→ Dopo la morte di Francesco I nel 1547, il suo successore Enrico II ebbe un regno molto breve: morì improvvisamente nel 1559. Si aprì allora un lungo periodo di incertezza perché i suoi figli avuti dal matrimonio con Caterina de medici non potevano ancora ricevere la successione, legato all’apertura di un periodo di reggenza (la regina tiene in mano il potere) e alle conseguenti lotte che animarono l’aristocrazia, ansiosa di approfittare della crisi dinastica per ridimensionare il potere monarchico . Inoltre la diffusione in Francia del protestantesimo nella versione calvinista (chiamato in Francia movimento degli Ugonotti) aggravò la crisi. Sullo sfondo della crisi della dinastia dei Valois si profilarono due partiti: quello dei Cattolici come i Guisa e quello degli Ugonotti come i Borbone → queste guerre di religione (1558-1598) vanno concepite alla luce della debolezza del potere sovrano dopo la morte di Enrico : la controversia religiosa mascherava un conflitto politico tra le famiglie per controllare la monarchia, ci sono degli eserciti veri e propri che percorrono la Francia.Durante queste guerre le forze europee finanziarono le due fazioni (la Spagna i Cattolici, l’Inghilterra i protestanti) Uno degli episodi più brutali di questa guerra fu il massacro compiuto nella notte di San bartolomeo 24-8 1572 dai cattolici a danno degli Ugonotti: qui fu la regina Caterina de Medici a ordire questo massacro degli Ugonotti. Nel 1594 Enrico di Navarra sposato con Margherita di Valois ma appartenente a una nuova dinastia, quella dei Borbone di religione calvinista sale al trono di Francia e si converte al Cattolicesimo, questa conversione è molto importante perchè così Enrico IV di Borbone pone così fine alle guerre di religione e nel 1598 emana l’Editto di Nantes che permette agli Ugonotti di professare la loro religione, purché lontano da Parigi per evitare una nuova lotta tra ugonotti e cattolici nella città dove risiedevano i sovrani. → Enrico essendo il primo di una nuova dinastia ha necessità di creare un ceto di fedeli e lo fa attraverso l’istituzione di una tassa detta paulette con cui i funzionari dello stato possono lasciare in eredità il loro ufficio ai figli. Si tratta di uffici che conferiscono nobiltà ai funzionari che li esercitano. 1610: Enrico IV viene assassinato da un fanatico cattolico quindi si apre un periodo di reggenza (1610-1616) retto dalla seconda moglie Maria de’ Medici, madre di Luigi XIII e sarà colei che collaborerà con il cardinale francese di Richelieu. SPAGNA Dopo l’abdicazione di Carlo V nel 1556 la Spagna è nelle mani di FILIPPO II (1527-1598), figlio di Carlo V e Isabella del Portogallo. Filippo non aveva il carattere del padre, ma era poco votato alla guerra era un uomo prudente infatti nel 1554 Carlo V quando era ancora sovrano decise di conferire al figlio il titolo di duca di Milano perché nel’54 Filippo II si era sposato con la regina d'Inghilterra Maria la Cattolica e l’intento di questo matrimonio era riportare l’Inghilterra al Cattolicesimo. Filippo II (il “re prudente”) governò la Spagna, Italia (=Milano, Napoli, Sicilia, Sardegna), Paesi Bassi, colonie del Nuovo Mondo controllando ogni più piccolo aspetto dell’amministrazione (sarà Filippo II a rendere Madrid capitale del suo regno e va a costituire l'Escorial dove filippo visse e da dove amministrò il territorio ) e istituì una serie di strutture amministrative centralizzate (Consejos) con sede a Madrid, delle quali era capo il re (Consejo de Castilla, de Aragón, de Indias, de Italia, de Guerra, de Hacienda, de Estado), inoltre si impegnò nella ricostruzione dell’unità del cattolicesimo in Spagna e Europa seguendo il consiglio del padre Carlo V → Filippo II: 4 matrimoni -MARIA EMANUELA D’AVIZ 1543-1545: grazie a questo matrimonio il POrtogallo entrerà a far parte dei possedimenti della corono spagnola -MARIA I D'INGHILTERRA 1554-1558: dura 4 anni durante i quali si cerca di far tornare anche in maniera violenta e sanguinosa il cattolicesimo e Maria non riuscirà a dare nessun erede -ELISABETTA DI VALOIS 1559-1568 -ANNA D’AUSTRIA 1570-1580 IMPERO Con l’abdicazione di Carlo V nel 1556 avviene la frattura della famiglia Asburgo in due tronconi: -da un lato Il troncone degli Asburgo di Spagna rappresentato da Filippo II -dall’altro gli Erbländer cioè i territori ereditari diretti della corona asburgica che vengono affidati al fratello di Carlo V Ferdinando I l’Impero passa nelle mani di Ferdinando I (1556-1564), già sovrano di Boemia e d’Ungheria: è attento alla centralizzazione burocratica e manifesta tolleranza nei confronti dei Protestanti. Anche Massimiliano II successore di Ferdinando I (1564-1576) mostra apertura verso i Protestanti: è un colto umanista e persegue una politica opposta a quella di Filippo II, non ostacolando la penetrazione delle idee riformate negli ambienti aristocratici dell’Impero e negli Erbländer. I suoi figli però saranno costretti a crescere alla corte del cugino Filippo II per imparare come si governa uno stato cattolico e per essere allontanati dagli ambienti filo riformati della corte di Vienna (cioè quegli ambienti che sembravano essere troppo vicini alla riforma protestante) → 1576-1612: l’Impero è nelle mani di Rodolfo I primogenito di Massimiliano che sposta la corte imperiale a Praga. Personalità complessa, Rodolfo II è attratto dall’arte (diventa mecenate e collezionista) e dalle scienze occulte. Controverso il bilancio sul suo impero e la sua politica religiosa, in parte di apertura, in parte di Attuazione della Controriforma. Apre un conflitto con gli Ottomani e cerca di riunire il mondo cattolico per una nuova crociata. A causa della sua instabilità mentale dal 1600 collabora con lui il fratello Mattia che nel 1612 gli succede al trono. ITALIA 1566-1700 → Governo Spagnolo (sinergia tra ceti italiani dominanti e governo spagnolo) Dopo 1556 prevale l’Italia «spagnola»: Milano, Napoli, Sicilia, Sardegna Milano è un Ducato, feudo imperiale nelle mani di Carlo V dal 1535, poi infeudato nel 1554 da Carlo V al figlio Filippo che nel 1556 diventa re di Spagna e poi Filippo lo tramanderà ai suoi successori. Napoli è un Viceregno- Sicilia Viceregno- Sardegna Viceregno→ in quanto viceregni avevano un vicerè rappresentante del sovrano C’è una sinergia tra le parti dell’Italia spagnola, ma profonde differenze. Dato comune: struttura piramidale della società, collaborazione tra ceti locali e corte di Madrid. Differenze tra le parti dell’italia spagnola: → Milano è considerata per la sua posizione geografica «corazòn de la Monarquìa». E’ importante per i commerci e l’artigianato, Milano è centrale dal punto di vista strategico poiché tiene insieme gli Asburgo dell’impero e gli Asburgo della Spagna perchè: dalle sponde del lago di Como si può arrivare in Valtellina che è spazio cattolico (benché sotto il governo delle Leghe Grige, protestanti). Dalla Valtellina (corridoio per le Fiandre) si può facilmente arrivare alle Fiandre dove nel 1580 scoppia la rivolta che da luogo alla nascita delle sette province unite (olanda), è un luogo importante perché gli aiuti che possono essere portati in quella zona arrivano da Barcellona a finale ligure con le navi da li a Milano da cui vengono instradati verso il lago di como, valtellinese e il corridoio per le fiandre. Quindi Milano è importante poichè unisce la Spagna alle Fiandre. Dal 1555 Milano ha diritto ad un rappresentante (reggente) che siede a Madrid nel Consejo de Italia → La Sicilia entra a far parte del Regno di Spagna nel XV sec. -E’ importante per la produzione granaria. -Ha una struttura urbana molto articolata (molte città), pur essendo caratterizzata da ampie proprietà feudali. -Palermo è sede del rappresentante del sovrano (viceré). -Durante l’epoca spagnola la Sicilia si adegua alle norme fiscali di Madrid. -Dal 1555 la Sicilia ha diritto ad un rappresentante (reggente) che siede a Madrid nel Consejo de Italia → Napoli: -entra a far parte del Regno d’Aragona nel XV secolo; -domina un territorio molto vasto che comprende tutta l’attuale Campania, oltre a Abruzzo, Puglia, Basilicata, Calabria. -E’ un territorio caratterizzato da molte aree rurali e poche città, vasti possedimenti feudali che connotano un’aristocrazia potente, con legami internazionali. -La città di Napoli, sede del rappresentante del sovrano (viceré) appare come il centro più importante del Regno. -La popolazione è molto numerosa e la povertà un male endemico. -Dal 1555 anche Napoli ha diritto ad un rappresentante (reggente) che siede a Madrid nel Consejo de Italia. → Sardegna: -appartiene ai territori della corona d’Aragona, pertanto non ha diritto ad un rappresentante nel Consejo de Italia, ma Cagliari è sede di un viceré. -Vasti territori rurali, dominati da un’economia agro-pastorale e poteri feudali di poche famiglie aristocratiche spesso in lotta fra loro -popolazione poco numerosa anche a causa della malaria che è presente in maniera endemica sul territorio sardo -Condizione di generale sottosviluppo. → Mentre si consolidano al loro interno, gli stati dinastici europei si proiettano all’esterno, Questa proiezione sposta il centro dei traffici commerciali dall’Europa mediterranea a quella settentrionale e atlantica. Negli stati impegnati a conquistare i nuovi spazi del continente americano si costituiscono strutture atte a governare i territori che vengono colonizzati: -la Spagna anticipa tutti e avvia nel 1524 il «Consejo de las Indias» → organo centrale per governare le colonie americane) -Francia e Inghilterra si cimentano più avanti, tra XVI e XVII secolo Interessanti da ricordare 1577-1580 i «corsari» di Francis Drake appoggiati da Elisabetta I (che li appoggia perché la loro attività va a colpire il nemico numero 1 dell’Inghilterra ovvero la Spagna) colpiscono le navi spagnole. Nel 1585 viene fondata la colonia «Virginia» (in onore della regina) -I Francesi seguono la linea degli spagnoli: prima attività private, che poi vengono riconosciute nel XVII sec. . Durante l’attività coloniale tra 1605 e 1608 viene fondata la Nuova Francia con l’intento di stabilire nel nuovo mondo le caratteristiche della vita francese → Le tensioni religiose non sopite in Europa alimentano l’emigrazione verso il Nuovo Mondo i dissenter fuggono dal Vecchio Mondo sperando in una rinascita, in una vita nuova Effetti diversi della colonizzazione europea nel Nuovo Mondo: → Area colonizzazione spagnola che oggi possiamo definire America centro-meridionale dove avviene l’ estrazione minerali preziosi (argento e oro) e genocidio delle popolazioni indigene (da 25 mila a 2,5 milioni di persone). Isabella favorisce la colonizzazione per dare nuovi territori agli hidalgos che avevano portato alla reconquista →L’Area di colonizzazione inglese è l’America settentrionale: stanziamento lungo i fiumi, in zone poco abitate, impianto di attività produttive come la coltivazione del tabacco e del cotone che necessitano di manodopera intensiva, reclutata attraverso il commercio e l'impiego di schiavi africani presi dalle coste dell’Africa dove c’erano molte guerre, inoltre nel continente africano c’era la predisposizione di barattare schiavi in cambio di altro → Qui si vengono a creare le condizioni che porteranno nel XVIII secolo all’Indipendenza americana e alla nascita degli Stati Uniti → Caso a parte il colonialismo olandese, sviluppatosi dopo la nascita della Repubblica delle Sette Province Unite (Olanda) in seguito alla Rivolta contro Filippo II L’attività coloniale viene rivolta contro i centri del colonialismo portoghese in Asia: nel 1602 viene creata la Compagnia olandese delle Indie orientali con particolare interesse più che alle attività commerciali a quelle della produzione di spezie. Nel complesso il colonialismo europeo di 500-600 costituisce un primo esempio di globalizzazione, perché contribuisce a mutare abitudini, spiritualità, culture sia in Europa che nei paesi in cui la colonizzazione avviene. Dalla fine del Medioevo ai giorni nostri- LE CULTURE EUROPEE LA CONTRORIFORMA Il seicento è sempre stato considerato come il secolo della ponderanza straniera, da qui noi forniamo XVII SECOLO 2 chiavi di lettura: a) età di crisi e della Controriforma dove la cultura viene negata b) crisi non generalizzata quindi non ha caratterizzato tutto il secolo, ma è stata anche un’epoca di scoperte scientifiche e di ricchezza artistica A interpretazione tradizionale = il ‘600 è un’epoca da trascurare visto che è stato un’epoca di crisi B interpretazione nuova= il ‘600 è epoca di grande ricchezza culturale → Elementi a sostegno della tesi A) il Seicento è epoca di : -depressione economica -calo demografico -pestilenze e carestie risultato di una cattiva cura del territorio dovuta a un calo demografico a causa di guerre -guerre, rivolte popolari e rivoluzioni -epoca di controllo della cultura attraverso la censura (Controriforma, «caccia alle streghe», Inquisizione) Questi elementi vanno interpretati accentuando altri elementi → Elementi a sostegno della tesi B): -la crisi economica si riflette solo sulla produzione urbana e caratterizza solo la prima metà del secolo (1618-1648) → Guerra dei Trent’anni -rivolte di breve durata legate alle conseguenze della Guerra dei Trent’anni e alle carestie. (Manzoni parla di rivolte che si svolgono in concomitanza alle carestie e nel caso del racconto dei promessi sposi che è un romanzo storico avviene durante un'epidemia) -rivoluzione solo in Inghilterra di due fasi che si conclude nel 1688 con la nascita di una monarchia parlamentare che si libera dai lacci dell’assolutismo che la porterà ad acquisire un primato in Europa, anche in seguito alla Rivoluzione Industriale - secolo delle grandi scoperte scientifiche (e in secondo luogo dello splendore artistico della grande arte barocca) Nonostante l’apprezzamento da parte del pontefice Urbano VIII, Galileo viene processato e condannato dall’Inquisizione. Abbandonato dal papa, viene condannato all’abiura e al carcere a vita Galileo muore nel 1642. Nonostante ciò il suo metodo e teorie rimangono molto forti tanto che Isaac Newton (1643-1727) nel 1687 applicando le leggi della moderna fisica meccanica al moto dei pianeti, elabora la teoria della GRAVITAZIONE UNIVERSALE prendendo spunto da Galileo. SPLENDORE ARTISTICO NEL XVII SEC. →Il XVII secolo è stato caratterizzato dal BAROCCO: il termine deriva dall’aggettivo barroco = irregolare perla barocca, una perla irregolare L’Arte Barocca= significa anomalia Forse è una reazione alla rigorosa normatività caratteristica di alcuni aspetti del tempo come la Controriforma e l’assolutismo→ politica dove uno solo ovvero il sovrano (sciolto da qualsiasi potere) assoluto decide per tutti Forse è lo specchio di un’epoca di grandi contrasti, il modo di esprimersi di una società contraddittoria Reazione ad una società autoritaria e rigida o espressione di una società solo apparentemente rigida, ma in realtà infuocata da mille passioni ? → Il barocco è una tendenza culturale che investe tutti gli aspetti: letteratura, musica, pittura, architettura, scultura: -Fontana dei 4 fiumi-Roma (Bernini) esempio di architettura barocca -Lecce, basilica di S.Croce -Musica: Vivaldi, Haendel, Bach, Monteverdi -Pittura: Maria de Medici regina di Francia ritratta da Rubens Giovan Battista Marino Il fine della poesia è creare meraviglia (Giovan Battista Marino) quindi chi non è capace di suscitare meraviglia non è un vero artista In ogni campo l’artista deve: -mostrare il proprio ingegno -stupire -saper trovare forme nuove -saper contenere nell’opera d’arte tutto e il suo contrario -creare nessi inediti GIOVAN BATTISTA MARINO- “IL POETA E LA MERAVIGLIA “ Vuo’ dar una mentita per la gola a qualunque uomo ardisca d’affermare che il Murtola non sa ben poetare, e c’ha bisogno di tornare a scuola. E mi viene una stizza mariola, quando sento ch’alcun lo vuol biasmare; perché nessuno fa meravigliare, come fa egli, in ogni sua parola. È del poeta il fin la meraviglia (parlo de l’eccellente e non del goffo): chi non sa far stupir, vada alla striglia! Io mai non leggo il Cavolo e ’l Carcioffo, che non inarchi per stupor le ciglia, com’esser possa un uom tanto gaglioffo. MARINO, Versi satirici https://it.wikisource.org/wiki/Pagina:M arino_Poesie_varie_(1913).djvu/407 → Nella cultura barocca il mondo è come un grande teatro dove ciascuno ha una parte La spettacolarità investe tutte le arti, non solo il teatro o la moda, ma ogni altro momento è caratterizzato da questo dettaglio tecnico per questo anche le condanne a morte per eresia diventano spettacoli dell’orrore La politica usa la meraviglia per creare consenso …La politica usa la meraviglia per creare consenso…. CARATTERISTICHE DELLA POLITICA BAROCCA IN EUROPA Dai mutamenti e dai conflitti innescati dal Protestantesimo → emerge l’esigenza di una POLITICA CRISTIANA, uniformata all’unico credo concepito come cristiano, il cattolicesimo → Sviluppo di una ricca riflessione politica che mette in luce cosa bisogna fare per unificare la società= lo sfondo dal quale guardare la scena politica Testi e autori fondamentali che influenzano la teoria politica nel ‘600 -B. Castiglione Il Cortegiano, 1528 -G. Botero, Della ragion di Stato (1589) -Corrente del «neostoicismo» BALDASSARRE CASTIGLIONE (1478-1529) pubblica nel 1528 Il Cortegiano, trattato in forma dialogica ambientato nel 1507, è il libro più letto dalle élite europee nel corso del 500-500 Il fine del perfetto cortigiano= uniformare il proprio comportamento alla “regula universalissima della grazia” ma allo stesso tempo deve: -fuggire l’affettazione (ovvero l’eccesso, l’ostentazione dello sforzo che il servizio del principe comporta) perché il vero cortigiano nasconde la fatica di aver servito il principe -dissimulare la fatica: solo nascondendo l’impegno speso nel servizio il cortigiano sarà all’altezza del proprio compito. -così il cortigiano potrà rendere ancora più grande il principe, facendone meglio spiccare le doti -come in un gioco di specchi, la grandezza del principe si riflette su tutti i membri della corte. “Il Cortegiano” ha una vastissima circolazione e risonanza in tutta Europa fino alla fine del Seicento: è a fondamento della cultura aristocratica → Il Cortigiano mette in luce la centralità della corte (al contrario dell’assolutismo) fondata secondo l’ideologia aristocratica del Cortegiano su un sapiente gioco di squadra Il fine della “squadra” è quello di costruire un principe virtuoso, reso ancor più grande dal fatto che chi gli sta intorno non gli fa ombra dissimulando la fatica del servizio N.B.: spesso nell’Antico Regime gli incarichi più prestigiosi non comportano uno stipendio ma chi li chiede sa che il fatto di esserne investito, comporta onori e considerazione per sé e per la famiglia (N.B.: la critica illuministica e risorgimentale ha parlato della corte in senso dispregiativo, rappresentandola come luogo di congiure e delitti ) GIOVANNI BOTERO (1544-1617) nel 1589 pubblica Della ragion di stato: il principe cristiano, al contrario di quello di Machiavelli (il fine giustifica i mezzi) deve avere nella PRUDENZA la virtù cardine della propria azione di governo. PRUDENZA=capacità di armonizzare i conflitti perchè siamo negli anni delle guerre di religioni Sulla stessa linea di Botero troviamo i pensatori del NEOSTOICISMO: Giusto Lipsio, Scipione Ammirato, Baltasar Álamos de Barrientos che elaborano una critica alle teorie di Machiavelli considerate immorali e antireligiose → Secondo questi pensatori Il Principe per conservare lo stato deve saper controllare le passioni CORTI E STATI IN EUROPA analogie nei sistemi di governo Ovunque in Europa la corte ha nel ‘600 grande centralità nella vita politica perché le cariche di corte sono importantissime perché legate a mansioni da svolgere per la famiglia del re e verso la sua persona Es.: …..le cariche di gran maggiordomo, gran maresciallo, gran ciambellano, gran scudiere ecc. comportano la sovrintendenza, l’organizzazione e il controllo di ambiti specifici della vita del palazzo reale, che presuppongono CONSUETUDINE col sovrano e la sua famiglia Le cariche di corte sono ricoperte da membri di famiglie molto prestigiose, legate alla famiglia reale I cortigiani sono «confidenti del re» Le cariche di corte conferiscono grande influenza negli affari di governo La vicinanza col sovrano permette di controllare reti di clientele di notevole ampiezza e grandissima influenza Le cariche di corte corrono su binari paralleli a quelle burocratico amministrative che gestiscono le varie funzioni dello stato Col tempo, mano a mano che la struttura burocratico-organizzativa dello stato si sviluppa, va a coprire anche gli spazi occupati dalle cariche di corte che diventano sempre meno legate al disbrigo pratico delle mansioni e sempre più funzioni di rilievo politico-cerimoniale → In tutti gli stati europei in particolare Inghilterra, Spagna e Francia nel Seicento si diffonde IL GOVERNO DEI “FAVORITI”: i favoriti non sono esclusiva di questo secolo, ma nel XVII il loro potere è vastissimo Sono membri del cerchio più esclusivo della corte, spesso legati d’amicizia al sovrano che ripone in loro la massima fiducia : esempi Thomas Cromwell, Duca di Lerma, Conte-duca di Olivares, Cardinale Richelieu , Cardinale Mazzarino Nel corso della storia sono stati i BATTERI a provocare la maggior parte delle malattie. La loro diffusione esponenziale e la loro ciclicità hanno contribuito a decimare la popolazione influendo sul regime demografico dell’umanità fino alla fine dell'Antico Regime” contribuendo a renderlo disordinato e inefficiente perchè a fronte di una grande natalità alla fine la popolazione non aumentava più di tanto quindi era un regime inefficiente perchè c’era un alta mortalità infantile dovuta ai batteri che provocavano tali epidemie. L'unica pandemia che possiamo paragonare a quella attuale è l’influenza spagnola PESTE (in latino pestis, is= flagello, epidemia, pestilenza; in greco λοιμòς, ou CAUSA: batterio yersinia pestis Il batterio è ospitato dalle pulci dei roditori (ratti, scoiattoli, cani della prateria). Per ragioni varie (es.: mortalità accentuata nell’individuo ospitante) il batterio compie il salto di qualità e va a infettare altri animali perchè magari l'animale precedente è morto (es. gatti domestici) . Normalmente la malattia rimane endemica dentro ad una popolazione di «ospiti». Quando, occasionalmente, un’epidemia uccide grandi quantità di roditori, le pulci, in cerca di nuovi ospiti, si trasmettono anche agli esseri umani, diffondendo la malattia La PESTE NON E’ COMPLETAMENTE SCOMPARSA L’ultima epidemia urbana di peste: a Los Angeles nel 1924-25 Da allora la malattia si manifesta nelle aree rurali al ritmo di 10-15 casi all’anno, soprattutto in due zone, quella del New Mexico, nord Arizona e sud Colorado e tra California, sud dell’Oregon e Nevada occidentale. L’OMS riporta su tutto il globo dai 1000 ai 3000 casi di peste ogni anno, distribuiti soprattutto tra Africa, Asia e Sudamerica, può essere vinta con l’uso di antibiotici. In Asia, la peste è diffusa nelle zone del Caucaso, in Russia, nel medioriente, in Cina, e anche in alcune zone dell’Asia sudoccidentale e sudorientale. Manifestazioni regolari della malattia si hanno in Madagascar, in Uganda e in Sudafrica. Recentemente, si sono avute epidemie consistenti in Kenia, Tanzania, Zaire, Mozambico, Botswana e anche in zone isolate nell’ovest e nel nord Africa. In Sudamerica, ci sono ancora due zone di attività della malattia, la regione andina montagnosa (in Bolivia, Perù ed Ecuador) e in Brasile. Attualmente la peste è assente in Europa e in Australia. PESTE = MALATTIA MOLTO ANTICA Più EPIDEMIE IN EUROPA DAL 430 a. C. al 1775 d. C . -430-429 a.C.= «peste di Atene» (Tucidide) -541-542 d. C. = «peste di Giustiniano» a Costantinopoli -1348 =«peste nera» si diffonde in tutta Europa, provoca la morte di 2/3 della popolazione ↓ Si ripresenta in Europa ogni 10-12 anni fino alla fine del XVIII secolo I livelli di mortalità sono inferiori a quelli del 1348 Celeberrima la peste del 1630 oggi detta «manzoniana»: si diffonde in un contesto europeo caratterizzato dalla Guerra dei Trent’anni (1618-1648): la popolazione è decimata. Le attività produttive si dimezzano e/o si rifugiano in campagna 1665 peste di Londra (raccontata anche da Daniel Defoe, autore di R. Crusoe) → Veicoli di diffusione della peste nera (o peste bubbonica) del 1348: bioterrorismo (episodio dell’assedio di Caffa in Crimea), sovraffollamento urbano, condizioni igieniche scarse, povertà → Strumenti per frenare la diffusione: distanziamento Con la peste del 1348 a Venezia per evitare che la pestilenza potesse in qualche modo intralciare e nuocere alle attività mercantili e commerciali il Maggior Consiglio decise di trasferire i cadaveri su due isole abbandonate Dal 1423 a Venezia si introducono le quarantene (quindi le persone che si sapeva venivano da posti in cui c’era stata la peste non potevano entrare in città per 40 giorni) e ospedali dedicati (=Lazzaretti) Lazzaretto= una struttura sempre aperta e dedicata alla cura dei malati, allo scopo di tenerli separati dai sani. Nel 1429 il Lazzaretto disponeva di 80 camere per ricoverare gli appestati, sessant’anni più tardi erano più che raddoppiate. Per questioni di spazio, inizialmente, venivano ospitati principalmente i veneziani ammalati che non avevano domicilio, per evitare che potessero vagare pericolosamente per la città, ma quando le dotazioni lo consentirono, il Lazzaretto ricevette appestati di ogni condizione sociale, con o senza domicilio. Nel corso del Quattrocento le epidemie di peste acquistano una precisa connotazione sociale: i metodi per contenere il contagio, facilitano la diffusione tra gli strati più poveri Ciò contribuisce ad allentare la paura (ma allo stesso tempo rende la popolazione meno attenta). Comunque: le epidemie seicentesche legate alla guerra dei Trent’anni sono molto virulente e colpiscono strati più ampi della società Si affinano le operazioni di contenimento durante la peste del 1629-30 (peste manzoniana): 1629: a Bergamo sono istituite le «fedi di sanità» si entra in città solo se si possiede un certificato di salute. Pena di morte per i contravventori interventi di controllo alle frontiere. Italia centro settentrionale molto colpita: mortalità in città tra 15% e 60% Ultima grande epidemia di peste in Europa: Marsiglia 1720 In Italia 1815 Napoli VAIOLO Malattia virale molto contagiosa, oggi è stata sradicata grazie ad una capillare prevenzione vaccinale, il vaccino nasce contestuale agli studi che erano stati fatti sul vaiolo. Si trasmetteva attraverso il droplet (saliva) e l’uso condiviso di biancheria, posate, utensili. Era estremamente resistente «poteva sopravvivere sugli oggetti, essiccato, anche per un anno. Il periodo di incubazione della malattia era di circa 12 giorni durante i quali il virus, entrato nell'organismo, di solito, attraverso la bocca (via orale), si trasmetteva dall'apparato respiratorio superiore agli organi interni e al sangue. Dopo questa fase, subentrava febbre alta per 3-4 giorni e, successivamente, un’eruzione cutanea intensa, dall'aspetto in parte somigliante a quella della varicella, ma facilmente distinguibile da essa perché molto più pronunciata e grave». In chi sopravviveva poteva lasciare danni permanenti: cicatrici profonde o cecità. Moriva 1 ammalato su 3 Il vaiolo colpiva tutti gli strati sociali a contrario della peste che colpiva soprattutto quelli più bassi con scarse condizioni igieniche. Comparve in Europa tardi, non si hanno riscontri nella letteratura greca o in quella romana Tracce di vaiolo sono state riscontrate sulla mummia di Ramsete II. → Una serie di epidemie di vaiolo sono attestate tra 1500 e 1800 in Europa Una serie di personaggi famosi, appartenenti al vertice politico europeo furono colpiti dal vaiolo tra 1610 e 1799: Francesco IV Gonzaga (†1612), Caterina de’ Medici (croce 1629), Il vaiolo si diffonde anche in Francia → Luigi XIV di Francia (1647), Luigi gran «Delfino di Francia» (1711) fu colpito e morì A Milano→ Antonio Tolomeo Gallio Trivulzio (1711), Carlo Giorgio Clerici (1711), Nella seconda metà del settecento abbiamo un’epidemia che colpisce due figli di Maria Teresa→ Carlo Giuseppe D'asburgo Lorena (†1761), M.Giovanna Gabriella Asburgo Lorena (†1762), Isabella di Borbone Parma (†1763 era prima moglie dell’imperatore Giuseppe II), Maria Giuseppa di Baviera (†1767, seconda moglie di Giuseppe II), Maria Giuseppina D'asburgo Lorena (†1767), Luigi XV di Francia (†1774), Giuseppe di Braganza, principe del Brasile (†1788), Carlo Emanuele di Savoia (†1799) Ovviamente il vaiolo non colpiva solo le persone appartenenti ai ceti elevati, ma probabilmente l’alta circolazione nelle corti produsse un maggiore interesse a cercare una cura il vaiolo = fonte di grande paura poiché→ provocava morte nel 30% dei casi e lasciava tracce deformanti: -complicanze a carico della congiuntiva -cecità -cicatrici deturpanti in viso tra i sopravvissuti. Tutti questi elementi sono alla base del suo superamento. Il vaiolo è stata la prima malattia ad avere un vaccino e a dimostrare il valore dell’immunizzazione come strumento per proteggere la popolazione dalle malattie infettive. Secondo «l’Agenzia del Farmaco» gli studi condotti su campioni di virus del 1918 permettono di dimostrare che la “spagnola” aveva un altissimo grado di letalità ed era derivata da un virus aviario che aveva compiuto un “salto di specie” adattandosi all’uomo e “acquisendo anche una eccezionale capacità di trasmettersi da persona a persona”. Aggravanti (oltre alla guerra e alla scarsità di igiene) per la diffusione del virus: stanchezza, depressione, ansia, malnutrizione Misure adottate dai governi Inizialmente le autorità negavano vi fosse un’emergenza sanitaria di tipo virale e soprattutto con dimensioni pandemiche. Successivamente in alcuni stati le autorità emisero decreti che imponevano distanziamento, divieto di raduni ed eventi pubblici e veniva raccomandato il lavaggio frequente delle mani. Ciò contribuì a contenere l’infezione solo dove erano stati emanati tempestivamente e furono mantenuti durante tutta la durante tutta la durata della pandemia. NELLA SECONDA META’ DEL XX SECOLO: GRANDI SUCCESSI DELLA MEDICINA si crede nella sconfitta definitiva di batteri e virus MA, a parte la diffusione dell’AIDS alla fine del XX secolo ALTRE PANDEMIE DI INFLUENZA del XX secolo: ASIATICA 1957 HONG KONG 1968 Queste epidemie non hanno avuto conseguenze così devastanti come la spagnola, ma hanno confermato la necessità di prestare molta attenzione ai virus influenzali. Nel XXI secolo, prima di Sars Cov-19: SARS (forma di coronavirus) 2003 AVIARIA 2005-2011 SUINA 2008 Considerazioni sulla salute e sull’ambiente"Frontiers in Cellular and Infection Microbiology" Impatto dei cambiamenti ambientali sulla salute della popolazione umana e sulle conseguenze che si producono sugli animali «ospiti» abituali di virus che in particolari condizioni possono spostarsi sull’uomo già nel 2018 un gruppo di ricercatori dell'Università di Melbourne, in Australia, Sosteneva che «i cambiamenti climatici colpiscono i serbatoi animali di virus influenzali e i modelli di migrazione degli uccelli». Questo aspetto sarebbe un elemento da tenere monitorato perché potrebbe «diffondere i virus in nuove località e in una gamma più ampia di specie di uccelli». Il degrado ambientale inoltre può produrre effetti sugli animali tali da provocarne la morte o da indebolirli, accentuando nei virus la ricerca di nuovi ospiti in cui riprodursi SFONDO STORICO 600 IN CUI SI DIFFONDE LA PESTE MANZONIANA ( nel 1800 Manzoni scrive I promessi storici che è il primo romanzo storico in Italia dove sono state fatte ricerche riguardo al contesto storico del suo romanzo dandogli uno sfondo estremamente negativo, tale epidemia di peste si diffonde durante la : La guerra dei Trent'anni fu una serie di conflitti armati che dilaniarono l'Europa dal 1618 al 1648 I combattimenti si svolsero soprattutto nei territori appartenenti al Sacro Romano Impero Germanico, ma coinvolsero anche la maggior parte delle potenze europee, ad eccezione di Regno Unito e Russia. Nella seconda parte del periodo di guerra, i combattimenti si estesero anche alla Francia, ai Paesi Bassi, all‘Italia del nord in cui scoppiò una guerra di successione per Mantova e alla Catalogna → Questa guerra scoppia nel 1618 iniziata come ultimo conflitto religioso europeo fra cattolici e protestanti, si concluse come lotta politica per l'egemonia in Europa. Alla base del conflitto vi fu l’espansione del calvinismo in Boemia e l’integralismo del nuovo imperatore, Ferdinando II d’Asburgo caratterizzato da convenzioni cattoliche fortemente integraliste al contrario dei suoi predecessori → La Guerra dei Trent’anni fu anche caratterizzata dall’espandersi su tutto il continente di una grave pandemia di peste (1629-1630 la «cosiddetta peste manzoniana) . La Guerra diffonde la pandemia perché essa si sviluppa più facilmente laddove ci sono condizioni di vita precarie dal punto di vista dell'alimentazione e gli eserciti che percorrono i campi non permettono ai contadini di lavorare la terra e infettano cibo e persone. La Guerra si concluse nel 1648 con la «pace di Vestfalia» → Con questo nome si indicano due trattati (OsnabrucK e Munster) che furono siglati il primo tra l’Impero e la Francia, il secondo tra l’Impero e la Svezia. Tale pace stabilisce che da un punto di vista religioso furono riconosciute le confessioni religiose riformate→ furono estese ai calvinisti i principi della pace di Augusta del 1555. La Germania si trovò divisa dal punto di vista religioso in due zone -una cattolica, vicina ai domini ereditari degli Asburgo -l’altra calvinista vicina alla Francia. 1648-1659 guerra franco-spagnola si conclude con la pace dei Pirenei (1659) è praticamente una lotta per la supremazia sul continente. Questo quadro rappresenta il momento in cui Filippo IV uomo anziano re di Spagna da la mano al giovane Luigi XIV re di Francia e con questo gesto siglano sul regno dei Fagiani per siglare la pace dei pirenei che contiene anche l’accordo matrimoniale tra la figlia di Filippo Maria teresa e Luigi XIV Entrambi gli stati erano in forte crisi: la Spagna per ragioni finanziarie, la Francia a causa dei periodi di reggenza e per l’opposizione all’assolutismo da parte della magistratura dei tribunali. La guerra termina per stanchezza e per la sconfitta degli spagnoli nella «battaglia delle dune» SPAGNA nel periodo della guerra dei Trent anni NEL XVII sec.: paese di grandi contrasti svolge: -ruolo di guida del Cattolicesimo europeo -vi è una profonda convergenza di interessi tra sovrano e grande aristocrazia - grande debolezza finanziaria perchè le immense ricchezze che provenivano dal nuovo mondo non erano state investite in maniera efficiente e ciò aveva portato a 7 tipi di bancarotte tra 1557-1653, infatti lo stato non aveva un efficiente sistema finanziario e per far fronte a ciò si mettevano in vendita i titoli nobiliari per trovare finanziamenti → reperimento dei fondi tramite il sistema della venalità Nonostante la decadenza si osserva una GRANDE TENUTA DELLA SPAGNA che continua a essere un grande paese → Lungo regno di Filippo IV (1621-1665) → complessa opera di riforma della Monarchia e ridefinizione degli assetti politici ad opera del valìdos duca di Olivares che cerca di portare il sistema dello stato a essere più efficiente mettendo i Consejos in secondo piano rispetto alle juntas Il progetto di riforma di Olivares mira quindi a rafforzare le «juntas» (=sorta di commissioni ministeriali) a danno dei «Consejos» (=ministeri) . Tale progetto fallisce a causa: -delle resistenze interne alla corte da parte della nobiltà -delle rivolte in Portogallo, Napoli (Masaniello 1648) e Catalogna (l’aristocrazia catalana si schiera con la Francia durante il conflitto franco-spagnolo (1648-1659) → Nel 1640 scoppia in Portogallo una ribellione che apre un conflitto quarantennale che porta all’indipendenza sotto la dinastia dei Braganza In Spagna con la fine del regno di Carlo II figlio di Filippo IV e disprezzato (1675-1700) si chiude l’epoca degli Austrias quindi con lui si chiude la dinastia degli Asburgo. Il problema della successione e le difficoltà economiche e politiche occupano tutto il suo regno, contrassegnato dalla vendita degli uffici pubblici (venalità) . La mancanza di una successione al trono innesca un grande conflitto di portata europea la «Guerra di successione spagnola» (1701-1714) che caratterizzerà l’inizio del nuovo secolo INGHILTERRA Quando dopo la morte di Elisabetta I nel 1603 sale al trono inglese Giacomo I Stuart, Inghilterra e Scozia sono uniti ma è solo una «unione personale» cioè è il re che ha due corone, non c’è unificazione territoriale (che si ha quando sul territorio vigono le stesse leggi) fino al 1707 Sovrani della dinastia degli stuart caratteristiche: Sia Giacomo (1603-1625) che il suo successore Carlo I (1625-1649) attuano una politica interna ASSOLUTISTICA e una politica estera di avvicinamento a Spagna e Francia, senza trascurare un aiuto agli Ugonotti Francesi nel 1627 Gli Stuart seguono il modello accentratore di Filippo II (Spagna) e Enrico IV (Francia) per indebolire le aristocrazie che tentano di ostacolare le riforme Di fronte a questo modello accentratore gli organi rappresentativi (Camera dei Comuni e Parlamento) subiscono una contrazione cioè vengono indeboliti → Centro della politica è la corte (invece del Parlamento) il governo è gestito dal re con l’aiuto di un «favorito» (duca di Buckingham ) Promuovono un ceto nobiliare nuovo e fedele al sovrano ( vendita dei titoli) contro il Parlamento (=sede dell’aristocrazia più antica) SUL PIANO DELLA POLITICA RELIGIOSA gli Stuart intraprendono una strada anticattolica Dopo la scoperta della congiura filocattolica «delle polveri» (1605), gli Stuart promuovono una legislazione anti cattolica e la Chiesa Anglicana diventa sempre più uno strumento per affermare l’autorità del sovrano. Prosegue la penetrazione del Calvinismo in cui si affermano tendenze sempre più rigorose e radicali. Le tensioni religiose, le difficoltà economiche, lo scontento sociale si traduce nella difficoltà di ottenere il consenso a imporre nuove tasse Nel 1628 viene ucciso il «favorito» del sovrano duca di Buckingham: il re, colpito dall’esultanza del popolo e dall’ostilità del Parlamento, decide di scioglierlo nel 1629 Tra 1629 e 1640 Carlo I governa senza Parlamento → Si crea una vasta opposizione contro l’istituto dei favoriti del re che vengono accusati di corruzione e malversazioni. Le rivolte popolari obbligano il re Carlo I nel 1640 a convocare il Parlamento per reperire fondi per sedare la rivolta scozzese. Nuove ostilità tra il re e il Parlamento portano alla guerra civile, finanziata anche dagli stati europei . Nel 1646 il re viene arrestato e nel 1649 condannato a morte e giustiziato per decapitazione (PRIMA RIVOLUZIONE INGLESE che porta l’inghilterra a diventare Repubblica. SI INSTAURA UN REGIME REPUBBLICANO (Commonwealth) A capo c’è Oliver Cromwell, nominato nel 1653 Lord protettore ( forma di «cesarismo» ovvero trasformazione di un personaggio che nascendo dal basso acquista sempre più le caratteristiche di un direttore ). La repubblica è apparentemente libertaria, in realtà è anticattolica e via via sempre più oligarchica Si tenta anche di rendere ereditaria la carica di Lord Protettore, ma alla morte di Cromwell il figlio non è in grado di prenderne il posto e nel 1659 viene restaurata la monarchia: viene richiamato dall’esilio francese il figlio di Carlo I, Carlo II → Restaurazione degli Stuart nel 1660 → 1660: RESTAURAZIONE STUART: torna Carlo II → Centrale ancora il ruolo del Parlamento organizzato in 2 schieramenti: -WIGS =auspicano un ruolo più attivo del Parlamento nella politica dello Stato e tolleranza religiosa (ma non per i cattolici) -TORIES= sostengono il potere monarchico e la Chiesa Anglicana Inizialmente la restaurazione degli Stuart consente a Carlo II un margine più ampio di autonomia in ambito fiscale. Un accordo con la Francia contro l’Olanda lo impegna però ad un’apertura verso i cattolici inglesi (=nel 1672 editto di indulgenza per i cattolici cui consente l’ingresso nelle cariche pubbliche) → Ciò lo pone in conflitto col Parlamento che è in contrasto con queste misure→ nel 1673 il Parlamento vota il Test Act = obbligo dei funzionari di giurare fedeltà alla Chiesa Anglicana Con Carlo II, l’Inghilterra passa dal rigore della repubblica di Cromwell ad un clima di edonismo Carlo II non ha figli dalla moglie, ma molti figli illegittimi quindi c’è un problema di successione però riesce a far sposare la nipote Maria (figlia del fratello Giacomo) con il protestante Guglielmo d’Orange, Stadtholder d’Olanda ovvero capo della repubblica delle sette province unite. In linea di successione è il fratello Giacomo a succedergli al trono. Giacomo si è sposato in seconde nozze con un’italiana, Maria Beatrice d’Este, cattolica: questo è per il Parlamento un pericolo Morto Carlo II senza eredi legittimi, la successione spetta al fratello Giacomo II che è cattolico ed è sposato con una principessa italiana, Maria Beatrice d’Este, da cui nasce nel 1688 un figlio maschio, Giacomo Edoardo: si apre la possibilità che l’Inghilterra abbia un altro re cattolico. Nel 1687 una nuova crisi per l’abrogazione del Test Act 1688: IL PARLAMENTO ESCLUDE Giacomo Edoardo dalla successione, a favore di Maria Stuart → Figlia primogenita di re Giacomo II e moglie di Guglielmo d’Orange 1689: Guglielmo d’Orange, capo della repubblica olandese sbarca in Inghilterra Il Parlamento offre la corona a Guglielmo in cambio della firma della Dichiarazione dei diritti (Bill of rights) → SECONDA RIVOLUZIONE o «gloriosa rivoluzione» nel Bill of rights. Il Parlamento ha il potere di destituire il re qualora questi non rispetti le leggi la nuova monarchia inglese nasce all’insegna della limitazione del potere sovrano ad opera del Parlamento Monarchia parlamentare che costituisce il primo superamento del modello assolutistico ASSOLUTISMO→ MODO ESCOGITATO DALLE MONARCHIE PER LIBERARSI DAI GRUPPI ARISTOCRATICI CHE CERCAVANO DI LIMITARE IL POTERE DEL SOVRANO E QUESTO PONEVA FRENO A TUTTI I TENTATIVI DI RIFORMA Formalmente tutti gli incarichi istituzionali sono retti da Guglielmo d’Orange→ ma è Maria II Stuart la regina. Guglielmo rimane poco in Inghilterra: la regina governa al suo posto, ma muore di vaiolo a 32 anni nel 1694. Dal matrimonio non nascono figli. Guglielmo III, dopo la morte della moglie governa da solo fino al 1702 anno della sua morte accidentale (cadde da cavallo e si ruppe la clavicola). La successione è raccolta dalla cognata Anna (1665- 1714), anglicana, sposata con Giorgio di Danimarca. Anche questo matrimonio non ha discendenti. Poiché ciò può portare alla successione di un cattolico (il figlio del secondo matrimonio del re Giacomo II), il Parlamento vota una legge che esclude i discendenti cattolici e proclama l’Unione tra Inghilterra e Scozia. Quindi conferisce il trono ad una nuova dinastia, gli Hannover, con Giorgio I, discendente di Carlo I Stuart. ( qui torna al vaiolo)
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