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UNGARETTI, QUASIMODO, MONTALE, Sintesi del corso di Italiano

Vita, pensiero, temi, opere, poesie di Ungaretti, Quasimodo, Montale e corrente letteraria dell'ermetismo

Tipologia: Sintesi del corso

2020/2021

Caricato il 15/06/2021

francescatesta
francescatesta 🇮🇹

4.7

(88)

66 documenti

Anteprima parziale del testo

Scarica UNGARETTI, QUASIMODO, MONTALE e più Sintesi del corso in PDF di Italiano solo su Docsity! GIUSEPPE UNGARETTI • Nasce ad Alessandria d’Egitto nel 1888 e muore nel 1970 • Forte vocazione all’impegno politico e letterario • Segue le lezioni universitarie del filosofo Bergson Concetto di tempo di Bergson: tempo come flusso e durata + percezione soggettiva della dimensione reale • Arruola come volontario durante la Prima Guerra Mondiale e si trova a subire il trauma esistenziale duro e sconvolgente della guerra • Viene considerato un intellettuale cosmopolita (a seguito dei suoi soggiorni ad Alessandria d’Egitto, Roma, Parigi, Brasile, Milano) • 1928 conversione al cattolicesimo • 1937 muore il fratello • 1939 muore il figlio Pensiero e poetica: - Poetica della parola → dà importanza alla parola perché attraverso essa si coglie l’essenza delle cose. - Ungaretti interpreta il bisogno di rinnovamento della cultura di inizio 900 elaborando una poetica originale che testimonia la sua esperienza umana e storica. - Guerra è distruzione, desertificazione e reificazione - Visione del mondo: realtà pervasa dal male MA questa dolorosa condizione può essere mitigata dalla solidarietà 3 periodi: 1. Prima stagione → poesie scaturite dall’esperienza della guerra - 1916 scrive “Il Porto Sepolto” → “Allegria di naufragi” → “Allegria” - La condizione esistenziale sperimentata durante la guerra diventa occasione di ricerca della sua identità profonda. - Utilizza un nuovo linguaggio che deve costruirsi con una parola nuova. Questa nuova parola non deve essere né arcaica né tradizionale, bensì vergine, pura, essenziale - Sintassi: frasi brevi, punteggiatura minima, legami logici sostituiti da analogie - Metrica: verso libero + spazio bianco per creare senso di vuoto, silenzio, pausa 2. Seconda stagione → contemplazione di Roma, contatto con il Barocco - 1933 scrive “Sentimento del Tempo” - Recupero dei miti classici - Linguaggio più ricercato e ricco di aggettivi; sintassi molto più elaborata e recupero della punteggiatura 3. Terza stagione → morte figlio e fratello - 1947 scrive “Il Dolore” - Tema del dramma personale e collettivo - Riferimenti biblici che sono valore di una fede religiosa o una richiesta di umana solidarietà - Linguaggio più ricercato; sintassi lineare; metrica e rima tradizionale L’Allegria Raccolta scritta nel 1916 con il titolo di “Il Porto Sepolto”. Si tratta di una vera e propria successione di fogli di diario con precise indicazioni cronologiche e di luogo Temi: - Dialettica guerra-pace e vita-morte - Fraternità - Distruzione della guerra → rappresentata dall’aridità, dalla desertificazione - Morte → metafora della condizione umana simboleggiata dalla mancanza di acqua, luce e vegetazione Il Porto Sepolto Il titolo della lirica ha due significati: biografico e introspettivo. La poesia fa riferimento a una sua esperienza personale, agli scavi archeologici dell’antico porto di Alessandria d’Egitto. Poesia programmatica (autore dichiara qual è il suo programma poetico): Ungaretti dichiara qual è il compito del poeta → immergersi introspettivamente per arrivare all’essenza delle cose Secondo questa concezione la poesia nasce dalla ricerca di un mistero che il poeta cerca di portare alla luce MA il poeta può cogliere solamente una parte della verità nascosta dentro di noi (“quel nulla d’inesauribile segreto”) Veglia Temi: orrore della guerra e morte Ungaretti descrive la condizione umana in trincea, costretto a passare la notte affianco al suo compagno morto Attraverso un isolamento significativo delle parole, Ungaretti presenta un’alternanza di espressionismo (violenza) e simbolismo (speranza) che si contrappongono: - “massacrato”, “digrignata”, “penetrata” → immagini emblematiche della violenza ed atrocità - “plenilunio”, “silenzio”, “amore” → parole di speranza Gli ultimi 3 versi “Non sono mai stato tanto attaccato alla vita” mostrano un forte attaccamento alla vita che è espressione di vitalismo. Sono una creatura Tema della morte Nella prima strofa Ungaretti paragona la propria condizione umana alla pietra del Monte San Michele. Concetto della desertificazione e della pietrificazione dell’io → pietra della montagna che è come la natura dell’uomo, un uomo alienato dal male Pietra → aridità, durezza della vita e inguaribile ed ineluttabile dolore; è il correlativo oggettivo dello stato interiore del poeta Pietrificazione del pianto che non si vede “La morte si sconta vivendo” → la morte, come possibilità di liberazione, si paga con la sofferenza della vita Frantumazione dei versi per indicare la sua condizione esistenziale. Mattina Ungaretti è giunto all’estremo risultato del suo scavo della parola e della sua volontà di farla risaltare nello spazio bianco della pagina. La poesia è un unico verso, un settenario spezzato: “M’illumino d’immenso”. È un importante conquista di vitalismo. È una sinestesia → sensazione visiva e tattile, luce e calore si basa sul rapporto fra il poeta e l’immensità → soggetto diventa un tutt’uno con l’universo, è una sorta di panismo ERMETISMO - Corrente letteraria che ha origine in Italia a Firenze negli anni 30 e 40. - Il termine indica componimenti oscuri, difficili da comprendere, tematiche complesse e scelte lessicali volutamente incomprensibili. - Nell’esperienza ermetica l’uomo tende verso una dimensione divina irraggiungibile - Gli ermetici si appropriano di un linguaggio essenziale in cui la parola ha perso il suo valore comunicativo e acquista una nuova rilevanza e significato evocativo. Infatti, solo con allusioni, simboli e analogie si può giungere all’assoluto - Il poeta ermetico si colloca fuori dalla storia e dalla politica (fascismo). Ungaretti e Montale ispirano la poetica ermetica MA si collocano fuori dall’ermetismo - La lingua è raffinata e i vocaboli colti e rari, lessico arricchito da arcaismi - Uso frequente di metafore, analogie, sinestesie - Recupero della metrica tradizionale nobile → sonetto - Sintassi frammentata e spesso uso della paratassi → coordinazione di due proposizioni che pur essendo collegate fra loro mantengono la loro autonomia dal punto di vista semantico e sintattico (es. parlava e rideva) SALVATORE QUASIMODO • Nasce nel 1901 in Sicilia e muore nel 1968 • Intraprende studi tecnici e studia da autodidatta gli studi classici • A Firenze entra a far parte del gruppo “Solaria” e conosce Montale • Segue un mutamento netto nella sua poesia → impegno e tematiche della guerra e della Resistenza • 1959 Premio Nobel Pensiero e poetica: Quasimodo ha una visione negativa della storia → anche se si cerca un progresso, l’uomo ha un male insito che lo fa regredire 2 fasi della sua poetica: 1. Primo libro “Acqua e terre” pubblicato nel 1942, di cui fa parte “Ed è subito sera”. Ricordi dell’infanzia nel paesaggio siciliano. Poesia fondata sul valore assoluto della parola, sulla musicalità e sul fluire della memoria. Incontro coi grandi poeti greci dell’antichità. 2. A partire da “Giorno dopo giorno” pubblicato nel 1947, nel dopoguerra, di cui fa parte “Alle fronde dei salici”. Nella poesia è presente l’esperienza dolorosa della guerra e l’impegno civile etico-politico Apertura al dolore degli altri uomini, sgomento per l’orrore dei bombardamenti e assenza di pietà davanti ai morti. Ed è subito sera Si tratta di una poesia brevissima e frammentaria → nei versi viene condensato il destino dell’uomo Tema: solitudine esistenziale Viene riassunta in tre versi la tragedia della condizione umana: - La vita è breve - La vita ha una luce accecante ed intensa → breve positività - Ma arriva subito la sera → metafora della morte “Trafitto” → indica il dolore esitenziale Alle fronde dei salici Poesia programmatica → parla di cosa avrebbero dovuto fare i poeti durante il conflitto mondiale, ruolo del poeta di fronte al dolore e alla tragedia della guerra È una riflessione sulla tragedia della Seconda guerra mondiale. Quasimodo riprende i versi del Salmo 137 della Bibbia, il “canto degli esuli” (ebrei si rifiutano di cantare i loro inni in terra straniera, durante la prigionia in Babilonia) per sottolineare la situazione di sofferenza esistenziale (non per predicare) → dolore e male sono insiti nell’uomo Gli ultimi 3 versi sottolineano il fatto che i poeti non potessero parlare a causa di un blocco psicologico e politico → poeta si chiude nella protesta del silenzio Il poeta utilizza immagine crude e realistiche (es. morti abbandonati nelle piazze, erba dura di ghiaccio) per condividere la dimensione dell’orrore, il dolore, la sofferenza e il lamento con tutti gli uomini. “urlo nero” → lamento degli innocenti che connota con violenza espressiva il dolore lacerante delle atrocità della guerra “figlio crocifisso” → richiamo alla figura di Cristo Amen per la Domenica in Albis Lirica che affronta il rapporto fra Dio e l’uomo. Il male non è visto come punizione divina MA è insito nella natura umana stessa. Non esiste un vero e proprio credo religioso. Gli uomini sono artefici del loro dolore e cercano continuamente un progresso per sopraffare gli altri MA regrediscono moralmente. Poesia che può essere paragonata a “Non gridate più” di Ungaretti. EUGENIO MONTALE • Nasce a Genova nel 1896 e muore nel 1981 • Intraprende studi tecnici, interrotti a causa della sua salute malferma • Apprendimento da autodidatta → interesse per Dante, Leopardi e D’Annunzio • Adolescenza divisa fra Genova e Monterosso • Inviato in Trentino come volontario sul fronte • Si trasferisce a Firenze e frequenta il Caffè delle Giubbe Rosse → intento di aprire la letteratura italiano con quella europea • Strettamente legato al gruppo “Solaria”: Montale sottoposto a sorveglianza per i suoi rapporti con i solariani e per non essere iscritto al Partito fascista → Montale simbolo di opposizione al regime • 1975 Premio Nobel per la letteratura Pensiero e poetica: - Visione del mondo: radicale pessimismo, realtà priva di fondamento metafisico e uomo è prigioniero di una condizione esistenziale priva di senso - Poetica delle cose → poetica incentrata sugli elementi della realtà concreta e quotidiana, oggetti possono cogliere la natura essenziale e astratta. Da Eliot, Montale prende la tecnica del correlativo oggettivo: oggetto diventa un segno fisico che rimanda a una condizione astratta dell’esistenza Montale non crede che la parola possa raggiungere l’assoluto → la parola non allude attraverso l’analogia MA indica con precisione oggetti definiti e concreti - Riflessione critica sulla funzione della poesia → poesia non insegna MA cerca, indaga ed è portavoce di un pensiero negativo - Obiettivo della sua poetica: la ricerca dell’essenza della condizione umana e la coscienza del dolore, del male di vivere proprio dell’uomo - Avvicinamento allo stoicismo → Montale sente che il proprio dovere è indagare il senso della vita anche se non è dato raggiungerlo - Allegoria di Montale → si tratta di una allegoria che si scontra in se stessa senza ottenere risposte (≠ da quella di Dante che trovava spiegazioni nella mente divina) La Provvidenza di Dante viene sostituita dalla divina Indifferenza. Ossi di seppia Edizione definitiva pubblicata nel 1942. Il titolo “Ossi di seppia” è il correlativo oggettivo dell’esilio del poeta dalla vita (infatti, gli ossi di seppia sono organismi di scarto). Presenta una forma compatta di libro e viene diviso in 4 aree tematiche 1. Poesia d’apertura “In limine” → presentazione dei temi principali dell’opera 2. Poesia programmatica “I limoni” → definizione dell’intenzione poetica 3. Liriche brevi 4. Testi più lunghi e complessi In quest’opera Montale prende le distanze dai poeti laureati, in particolare da D’Annunzio. Temi: - Rifiuto del sublime → rappresentazione di un ambiente dismesso e quotidiano - Uomo – natura → rapporto di estraneità, finitezza e condanna (allontanamento dal panismo dannunziano) - Liguria → emblema dei sentimenti di aridità, esilio e solitudine MA ANCHE atteggiamento essenziale e stoico che si basa sulla dignità dell’uomo e sulla sua capacità di resistere al male - Vita come prigione → individuo non riesce a cogliere il senso della vita MA vede solo gli aspetti del dolore del mondo Lo stile è adattato alle caratteristiche del paesaggio ligure: verso difficile, apro, conciso; musicalità secca; allitterazioni aspre e uso di tecnicismi marinari.
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