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Ungaretti: La Vita e la Poesia di Giuseppe Ungaretti, Slide di Italiano

Biografia di Autori ItalianiPoesia Moderna ItalianaStoria della letteratura italiana

Biografia di Giuseppe Ungaretti, poeta italiano nato ad Alessandria d'Egitto, che attraverso gli studi in Svizzera e la frequentazione di Parigi, viene influenzato da autori come Bergson, Leopardi, Nietzsche, Baudelaire e Mallarmé; la sua esperienza della guerra e la ricerca di origini lo portano a stabilirsi a Parigi, Roma e Brasile. La sua poesia è caratterizzata dalla ricerca di un linguaggio spesso pregrammaticale, l'attenzione ai suoni puri della parola e la riflessione sul vuoto che si apre al di sotto delle parole.

Cosa imparerai

  • Come l'esperienza della guerra ha influenzato la poesia di Ungaretti?
  • Come gli studi di Ungaretti in Svizzera lo hanno influenzato?

Tipologia: Slide

2021/2022

Caricato il 28/05/2022

daniela-russo-35
daniela-russo-35 🇮🇹

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Anteprima parziale del testo

Scarica Ungaretti: La Vita e la Poesia di Giuseppe Ungaretti e più Slide in PDF di Italiano solo su Docsity! UNGARETTI Giuseppe Ungaretti nasce ad Alessandria d’Egitto ai margini del deserto africano, esso è esperienza della fragilità e dell’inconsistenza dell’uomo, emblema dello sradicamento e quindi spinta ad un incessante nomadismo alla ricerca delle proprie origini. Il padre lavora come operaio e muore quando Giuseppe ha solo 2 anni la madre gestisce un forno alla periferia della città. Ungaretti compie studi presso un’ottima scuola Svizzera dove leggere soprattutto autori francesi ma scopre anche Leopardi, Nietzsche, Baudelaire e Mallarmé; si trasferisce poi a Parigi dove frequenta le lezioni del filosofo Henri Bergson le cui riflessioni sul tempo è sulla memoria influenzeranno profondamente la sua politica. Il conflitto mondiale e per lui occasione di ritrovare le proprie origini infatti si arruola come volontario ed ha inviato a combattere sul Carso, l’esperienza della guerra si rivela terribile e traumatica ma anche ispirazione per la scrittura della sua prima raccolta il “porto sepolto”. Alla fine del conflitto si stabilisce a Parigi dove inizia un’intensa collaborazione con periodici culturali. Nel 1921 si trasferisce a Roma dove trova lavoro presso il ministro degli esteri, la ricchezza di monumenti e la predominanza dello stile barocco della città colpiscono profondamente la sua immaginazione poetica. Aderisce al fascismo nel quale la via per una possibile concordia politica e sociale. Per problemi economici si impegna in un ciclo di conferenze in Belgio e avvia una fitta collaborazione giornalistica. Nel 1925 nasce la figlia Non e 5 anni dopo il secondogenito Antonietto. Compie numerosi viaggi in Italia e all'estero nel 1931 pubblica all'allegria e nel 1933 il sentimento del tempo continuando anche la sua attività di traduttore. Accetta la cattedra di lingua e letteratura italiana presso l'Università di San Paolo del Brasile anni che gli permetteranno di approfondire lo studio di Dante Petrarca e Leopardi, si apre allora una nuova stagione poetica caratterizzata dalla riflessione sulla cultura barocca e dal confronto con i classici italiani. Nel 1939 muore il figlio Antonietto a questa tragedia si aggiunge la perdita del fratello. Questi tristi eventi e il paesaggio brasiliano suggestionano profondamente Ungaretti che dipinge un ritratto di una natura leopardianamente indifferente e spietata. Il Brasile entra in guerra a fianco degli alleati e Ungaretti rientra in Italia dove si stabilisce di nuovo a Roma, lavora come insegnante presso l'Università della Sapienza. L’ Allegria Nel 1916 Ungaretti pubblico le poesie composte durante la guerra nella raccolta il porto sepolto che furono poi incluse Nella più ampia raccolta allegria di naufragi del 1919. La raccolta presenta una struttura altamente calcolata, divisa in 5 sezioni: 1) Ultime raccoglie Testi datati tra il 1914-1915 2) Il porto sepolto che raccoglie i testi del 1916 3) Naufragi ti raccoglie i testi del 1917 4) Girovago che raccoglie i testi del 1918 5) Prime che raccoglie testi composti tra Parigi Milano nel 1919 I titoli in Ungaretti facilitano e orientano fin dall’inizio l’interpretazione del testo. Il porto sepolto a in primo luogo una spiegazione autobiografica, il poeta Ricorda di quando i raccontavano storie su un porto sommerso, ti doveva precedere l’epoca tolemaica, prevedendo che Alessandria era un porto già prima D’Alessandro, che già prima di Alessandro era una città. Il titolo allude anche all’inabissarsi del poeta nelle profondità più remote della realtà è dell’animo umano, per riportarne in superficie il segreto. Ad esempio il titolo del secondo volume allegria di naufragi contiene un ossimoro: l'uomo in tutte le sue imprese anche quando crede di essere arrivato in porto ci arriva dopo aver lasciato molte illusioni se non aver subito dei veri e propri disastri, ma il fatto di essere comunque arrivato in porto anche dopo un naufragio, da un certo piacere, non allegria ecco. Dunque Gioia è associata a dolore, l’allegria non può nascere dal disastro del naufragio cioè dalla consapevolezza che la morte sempre incombente ma stavolta il naufragio può scaturire allegria. La metafora del naufragio a numerosi agganci con la tradizione letteraria a partire dall’idillio leopardiano l’infinito Le poesie contenute nella raccolta sono molto brevi e si basano sull’uso del versicolo, cioè di un verso ridotto la misura di una singola parola o addirittura una sola sillaba. È assente la metrica tradizionale, la punteggiatura, la rima ma è fitta la rete di richiami fonici. Ungaretti spiega l’adozione dei versi brevi con l'urgenza dettato dalla guerra, la parola isolata però e mister risalto negli spazi bianchi in modo tale che possa sprigionare tutta la sua carica semantica, infatti proprio il discorso ho frantumato e disarticolato che risulta da una profonda intensità evocativa al singolo vocabolo. Ungaretti ricorre spesso all’uso della analogia proprio perché la parola è usata per evocare immersa in una rete di corrispondenze impreviste che mettono in comunicazione «immagini senza fili». Le liriche sono disposte come una sorta di diario di guerra poiché in ogni testo sono indicati luogo e data di composizione quindi non prescinde dagli eventi ma è anzi emersa nella storia, ciò significa che la poesia è nella concretezza della storia, essa può ritrovare il senso dell’esistenza. La parola è nuda è innocente perché recupera i valori primigeni, i più remoti, destinata a durare perché il segreto a cui arriva è assoluto, infinito e inesauribile, la verità non può mai essere svelata completamente ma proprio per questo lo scavo/ricerca è destinato a continuare. La parola esprime il mistero ma al tempo stesso all'interno di essa si insinua la percezione del nulla del voto. Nella sua inquieta interrogazione dell'assoluto la ricerca poetica di Ungaretti ha dunque fin dall'esordio un carattere religioso. Le prende da cui traggono ispirazione poesie della raccolta e quella violenta della guerra, le derivano versi crudi di denuncia dell'orrore bellico ma anche l'urgenza di riconoscersi fratelli, l'attaccamento alla vita, necessità della scrittura. La visione salata dell'umanità l’assimilazione di morte e vita non annullano d’altra parte il prepotente desiderio di vivere. Altri temi centrali sono quelli dell’esilio e del viaggio con la conseguente immagine del poeta girovago, privo di radici; questa condizione non è solo di Ungaretti ma è uno sradicamento esistenziale di tutti gli uomini. (Come rappresentato “in memoria”) TESTI LETTI:  IN MEMORIA  COMMIATO  IL PORTO SEPOLTO  SVEGLIA  FRATELLI  SONO UNA CREATURA  FIUMI
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