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"Uno, nessuno e centomila" ANALISI E COMMENTO, Appunti di Italiano

Descrizione della trama e dei caratteri generali del romanzo di Pirandello + analisi e commento

Tipologia: Appunti

2020/2021
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Caricato il 28/05/2021

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Scarica "Uno, nessuno e centomila" ANALISI E COMMENTO e più Appunti in PDF di Italiano solo su Docsity! “UNO NESSUNO E CENTOMILA” Luigi Pirandello ANALISI E COMMENTO Uno, nessuno e centomila è uno dei romanzi di maggior successo di Luigi Pirandello, scrittore e drammaturgo del ‘900 e vincitore del premio Nobel per la letteratura nel 1934. Pirandello si dedicò alla stesura del volume a partire dal 1909 e lo portò a termine negli ultimi anni della sua vita, pubblicandolo nel 1926 e cercò di raggruppare al suo interno tutti i caratteri fondamentali della sua poetica. Infatti, il romanzo riconducibile alla narrativa psicologica è una vera e propria testimonianza dell’ideologia pirandelliana. L’opera è strutturata in due parti principali. La prima che coincide con l’inizio del romanzo è incentrata sulle riflessioni psicologiche del protagonista Vitangelo Moscarda. Egli è un ragazzo alto considerato dalla popolazione un usuraio proprio come il padre che dopo essersi reso conto della presenza di centomila diverse rappresentazioni che gli altri hanno di lui cede alla pazzia, strumento che gli permette di smascherare la società da cui si estranierà del tutto. estraniandosi da quell’uno che per anni aveva creduto di essere. Nella seconda parte invece la trama si arricchisce e nuovi personaggi si intrecciano nelle vicende e nelle riflessioni di Moscarda. Tra questi i più importanti sono la moglie Dida, colei che fa scaturire nel marito la riflessione esistenziale sulla condizione degli uomini e con la quale il protagonista entrerà in conflitto durante un suo atto di pazzia. Marco Di Dio e sua moglie Diamante sono i primi a diventare vittime delle pazzie di Moscarda. Vitangelo, infatti, pur di non apparire un usuraio toglie la casa affidata alla coppia per poi regalargliene un’altra migliore della precedente. Anna Rosa, amica di Dida che assume un ruolo rilevante nelle ultime vicende. la donna che tenta di ucciderlo con una pistola spaventata dalla riflessione di Moscarda. All’età di 28 anni, il protagonista Vitangelo Moscarda, un giovane di Richieri dopo aver vissuto per anni nell’illusa tranquillità con sé stesso viene posto di fronte alla verità. Una mattina dopo che la moglie le fa notare un lieve difetto fisico, il suo naso pende leggermente verso destra, scopre di percepirsi diversamente da come in realtà lo vedono gli altri. Lui non è “uno” con una sola identità uguale per tutti ma è “centomila” perchè ogni persona con cui entra in contatto lo vede diversamente. Questa improvvisa consapevolezza fa sorgere in lui una serie di dubbi e una profonda riflessione esistenziale che lo porta a voler infrangere la visione che gli altri hanno di lui. Comincia a compiere gesti giudicati frutto di follia e che lo allontanano sempre di più dall’immagine comune di Moscarda. Per prima cosa sfratta Marco Di Dio e la moglie Diamante per poi regalargli la casa e poi manda in fallimento la propria banca ritirando il proprio capitale azione che provoca un litigio con il suocero e con la moglie che va via di casa. L’unica figura che lo sostiene è l’amica della moglie, Anna Rosa, che lo avverte che tutti stanno cospirando contro di lui per farlo dichiarare insano di mente. Vitangelo decide quindi di aprirsi con lei riguardo alla sua riflessione esistenziale ma lei spaventata dalle sue parole tenta di ucciderlo con un colpo di pistola. Al termine del romanzo Moscarda decide di alienare definitivamente sé stesso, chiudendosi nell’ospizio per poveri da lui creato allontanandosi definitivamente dalla società. Il titolo “Uno, nessuno e centomila” rimanda al significato centrale dell’opera e della visione del mondo pirandelliana. Centrale è il tema dell’identità individuale e la frantumazione dell’io. Pirandello ha una concezione vitale della natura crede cioè che tutto sia un continuo fluire in trasformazione. Ciò avviene anche per gli uomini che però, come evidenzia il romanzo, tendono ad allontanarsi dalla natura e a cristallizzarsi in forme fisse e stabili ossia le maschere, che gli permettono di avere una sola personalità unitaria. Questa unicità è però un’illusione perchè anche gli altri tendono ad attribuire nuove maschere a seconda della loro prospettiva. Quindi è come se si verificasse una frantumazione dell’io in tanti individui diversi a seconda della persona con cui si entra in contatto.
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